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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: È vero, apriti | 29/06/2017 15:01:45 |
un canale! Ahahahahahahahahah... | |
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Da: Maledett''a me e | 29/06/2017 21:27:04 |
a quando decisi di fare giurisprudenza... | |
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Da: A chi lo | 30/06/2017 09:27:07 |
dici... | |
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Da: eccellenza avvocaticchia | 30/06/2017 09:45:42 |
Un netturbino in media guadagna più di un avvocato. | |
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Da: Misteri | 30/06/2017 20:07:29 |
Vero. Solo i notai resistono. Con firma digitale, visure on-line etc. servono meno di tutti, ma guadagnano come signori. Misteri dell'Italia. | |
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Da: archimede | 02/07/2017 07:23:38 |
Ti rispondo io. Niente avviene per caso. Ad ogni azione corrisponde una reazione. Il governo vuole aumentare il numero dei notai? Ecco che bandiscono concorsi che durano di più, dove una buona fetta dei vincitori sono sempre gli stessi, i cosidetti bis-notai, che hanno superato lo scritto del primo concorso, ma che partecipano anche al secondo perchè non si sa mai potrebbe esserci una bocciatura all"orale. La legge prevede un notaio ogni 5000 abitanti quindi sj 60 milioni di italiani dovrebbero per legge essere 12000 Ma la pianta organica notarile è di 6000 notai cioè parametrata alla popolazione degli anni 50 la pianta organica non viene mai coperta e i notai rimangono sempre in 4000 poichè non mettono a concorso tutti i posti disponibili. Poi Dei posti messi a concorso, un 10-15 % non lo assegnano per mancanza di vincitori, cioè su 200 posti i vincitori sulla carta Sono a malapena 180, poi bisogna detrarre in media 50 60 bis notai, vincitori del precedente concorso, ecco che i posti effetteviamente assegnati diventano a malapena 120 Ridicolo ma È cosi' poi dopo aver vinto il concorso notarile devi aspettare almeno un altro anno per il giuramento e la consegna del sigillo, nel frattempo ci sono stati altri pensionamenti di notai e conseguente riduzione della loro pianta organica come si vede la pianta organica si nutre bene con concime organico per non appassire | |
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Da: Misteri | 02/07/2017 19:20:27 |
È uno scandalo. Come è uno scandalo dovere sganciare a un notaio 1000 euro per cambiare la sede di una società (così mi è capitato). Tra firma digitale e registri pubblici on-line oggi si potrebbe fare tutto da casa. Gratis. Prima o poi finirà anche questo inutile ingrasso... | |
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Da: Di quei 1000 | 02/07/2017 19:38:10 |
euro, l'80% va in tasse allo Stato. I guadagni del notaio per ogni atto sono giusti ed equi. Il punto è che, a differenza degli avvocati, la presenza dei notai sul territorio è estremamente contingentata, con la conseguenza che il lavoro si concentra in poche migliaia di professionisti, che ovviamente si riempiono le tasche. Ma al di là di questo dato (essenziale, per carità ), l'esosità delle parcelle notarili sono un falso mito: è lo Stato che si pappa il grosso della torta. | |
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Da: Sì infatti è noto | 02/07/2017 20:33:09 |
che i notai sono indigenti e vanno alla mensa della caritas | |
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Da: Non hai capito | 02/07/2017 20:52:33 |
Nulla di quello che ho scritto. | |
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Da: ottuso molto | 03/07/2017 14:41:14 |
I notai sembrano piangere per la crisi ma hanno in media, poi ci sono le eccellenze, un reddito di 80.000 euro netti l'anno. Gli avvocati in media se arrivano ad 1/5 di quel reddito è tutto grasso che cola. Ma sì gli avvocati sono impreparati, poche sono le eccellenze, etc. Io personalmente ho avuto bisogno di un notaio, tutto il lavoro è stato fatto dall'impiegata diplomata (anche la riscossione della parcella), il notaio l'ho visto solo per mettere la firma, non aveva letto l'atto nemmeno il momento prima, infatti aveva chiesto all'impiegata di cosa si trattava. | |
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Da: Trip43 | 03/07/2017 14:43:22 |
Se vinco il concorso con l'abilitazione mi ci pulisco il culo | |
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Da: Medioevo | 03/07/2017 20:37:44 |
I notai sono uno scandalo al quale nessuno trova il coraggio di porre termine. Prendete le auto: hanno lo stesso sistema pubblicitario degli immobili. Bene. Non mi risulta che si sia scatenato iil contenzioso sui titoli di proprietà da quando è stata tolta loro l'esclusiva. Idem per il societario: utilizzano stamponi che chiunque può procurarsi su internet. Siamo un paese medioevale. 5000 dignitari per 60 milioni di persone. 60 milioni. | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 04/07/2017 07:18:43 |
I notai con la loro barriera del numero chiuso dopo aver fatto conseguire una laurea in legge carta igienica all'aspirante notaio, sono simili alla corporazione medica che pongono il numero chiuso all'accesso universitario per il neo-diplomato. Ecco le prove. PIEVE DI CADORE - Chiuso il punto nascite all'ospedale di Pieve, alle future mamme cadorine o comeliane non resta che augurarsi di non dover affrontare emergenze perchè sarebbe necessario arrivare fino a Belluno dove viene confermata la guardia ginecologica h. 24 per 7 giorni su 7. Lo ha comunicato ieri l'Usl Dolomiti con una nota che di fatto segna il de profundis al bistrattato reparto di ginecologia di Pieve. L'Usl bellunese si arrende alla mancanza di medici e per la seconda estate consecutiva priva migliaia di utenti di un servizio sanitario fondamentale. Lo conferma dalla direzione di via Feltre a Belluno Raffaele Zanella che con amarezza ammette: «Oggi la programmazione è stabilita dal mercato». Resta impresa ardua trovare i medici e anche una volta trovati non si riesce a farli restare in montagna; servono poi tempi biblici ad esempio per la formazione delle ostetriche. E così l'Azienda, ribadendo l'impegno per reperire le professionalità necessarie al Punto nascita e al servizio Pediatrico del Cadore, ridisegna l'operatività di un comparto sempre più a rischio. | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 04/07/2017 13:58:19 |
Nell'Italia della disoccupazione record mancano oltre 50mila medici. Dove li prenderemo? Blocco del turn over, numero chiuso nelle facoltà di Medicina, tagli a ripetizione nelle scuole di specializzazione. Risultato: stiamo sprecando una grande opportunità di lavoro per migliaia di giovani. Con il rischio che peggiori tutta la rete dell'assistenza sanitaria. CARENZA DI MEDICI IN ITALIA - http://www.nonsprecare.it/carenza-di-medici-in-italia Ci riempiamo sempre la bocca sulla necessità di non sprecare il capitale umano di questo benedetto Paese, e poi che cosa scopriamo? Semplicemente che nell'Italia della disoccupazione record, entro i prossimi dieci anni mancheranno all'appello 40mila medici. Posti vuoti. O al massimo occupati da medici che arriveranno da oltrefrontiera, per esempio dai paesi dell'Est Europa dove intanto si sta investendo molto nella formazione di nuove generazioni di dottori. CARENZA DI MEDICI IN ITALIA - Ci riempiamo sempre la bocca sulla necessità di non sprecare il capitale umano di questo benedetto Paese, e poi che cosa scopriamo? Semplicemente che nell'Italia della disoccupazione record, entro i prossimi dieci anni mancheranno all'appello 40mila medici. Posti vuoti. O al massimo occupati da medici che arriveranno da oltrefrontiera, per esempio dai paesi dell'Est Europa dove intanto si sta investendo molto nella formazione di nuove generazioni di dottori. NUMERO DI MEDICI IN ITALIA - L'assurdo di questo meccanismo, e di questo incredibile spreco, è ben documentato dalle statistiche presentate dall'Anaao, uno dei più importanti sindacati del settore. I conti sono presto fatti e assolutamente non tornano. Andranno in pensione, in questo arco di tempo, 47.300 specialisti ospedalieri e 8.200 medici universitari e ambulatoriali, e poiché è previsto un ricambio pari al rapporto 4 a 1 (un nuovo assunto ogni quattro pensionati), resteranno scoperti 40mila posti. Non solo. Altri 16mila mancheranno all'appello nel vitale settore dei medici di famiglia, che dovrebbero rappresentare la prima linea dell'assistenza sanitaria. LEGGI ANCHE: La disoccupazione giovanile in Italia, il peggior spreco del nostro paese MANCANZA DI MEDICI IN ITALIA - Ad alimentare questo spreco ci sono almeno due precise responsabilità politiche e amministrative. Mancano i medici, quelli che sono al lavoro negli ospedali sono sempre più vecchi e meno aggiornati (i trentenni sono appena l'1,7 per cento del totale rispetto a un 49 per cento di ultra 55enni), e intanto nelle facoltà di Medicina continua ad andare in onda la farsa degli ingressi a numero chiuso. Chiusissimo. Stessa storia nelle scuole di specializzazione, dove non si fa altro che tagliare, tagliare, tagliare. | |
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Da: ............. | 04/07/2017 14:07:00 |
SOLO I MIGLIORI.. | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 04/07/2017 16:06:18 |
Trapani. Carenza di medici, il commissario straordinario indossa il camice e copre il turno al Pronto Soccorso "Di fronte all'ennesima emergenza" all'ospedale di Castelvetrano, "non ho potuto fare altro", ha detto Giovanni Bavetta. Il bando per il reclutamento di 11 medici a tempo determinato è andato deserto e comunque, "per fornire il servizio minimo, ne occorrerebbero 17". Ma il manager avverte: "La situazione è drammatica in tutti i reparti di emegenza/urgenza. E se non vengono immisse professionalità , si allargherà agli altri reparti". 03 LUG - Manca il personale medico nel pronto soccorso dell'ospedale di Castelvetrano (Tp), così il commissario straordinario dell'Asp di Trapani, Giovanni Bavetta, ha indossato il camice, appeso tre anni fa da quando ha assunto il ruolo di manager, e ha coperto il turno di lavoro. È successo sabato scorso, secondo quanto riferito dall'Ansa. "Di fronte all'ennesima emergenza verificatasi questa mattina, non ho potuto fare altro per evitare di non potere erogare un servizio così indispensabile alla popolazione", ha detto Bavetta. | |
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Da: .................. | 04/07/2017 16:12:05 |
solo i migliori... | |
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Da: ................... | 04/07/2017 16:17:18 |
ma chi? | |
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Da: ahahahaaaa | 04/07/2017 17:13:14 |
i migliori f.e.s.s.i.....ahahah | |
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Da: Medici | 04/07/2017 20:37:44 |
Medicina è una laurea seria. Non giurisprudenza. | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 04/07/2017 21:18:35 |
Infatti il sistema Italia chiede un raddoppio del numero di laureati in medicina e un dimezzamento di quelli in carta igienica. Ma chissà perchè per i primi si applica un numero chiuso in modo troppo rigido, per i secondi esiste il libero acquisto in libero mercato con sovvenzione dello stato e sconto alla cassa. http://www.reggionline.com/chiusura-estiva-dei-punti-nascita-lausl-bandi-deserti-senza-medici-nessuna-sicurezza-video/ Le ferie impongono la chiusura per un mese dell'ostetricia di Montecchio dal 16 luglio, di Scandiano dal 16 agosto e di Castelnovo Monti dal 16 settembre REGGIO EMILIA - Al termine di una gravidanza regolare, nel 10% dei parti si presentano complicanze per la mamma o il neonato. "Eventi imprevedibili che rendono il parto una situazione ad alto rischio", dicono i professionisti. Sono stati loro a chiedere alla direzione dell'Azienda Usl la riorganizzazione dei punti nascita. Ginecologi ed ostetriche lamentano una carenza di organico che comporta una mancanza di sicurezza. Il perchè sta nelle competenze, ha spiegato allastampa Giancarlo Gargano, direttore del dipartimento materno infantile dell'Ausl: "In qualsiasi sede ci sia una nascita dobbbiamo garantire ostetriche, ginecologi, pediatri neonatologi, anestesisti in grado di affrontare qualsiasi emernten. E possibile farlo solo con volumi superiori a mille parti all'anno". A Castelnovo Monti lo scorso anno i parti sono stati 151. Sono stati 489 al Magati di Scandiano, che può contare sui vicini ospedali di Sassuolo e Reggio. A Montecchio se ne sono contati 639, ma qui le difficoltà sono amplificate dalla recente morte del primario. E il trend è in calo. Tra ginecologi e pediatri, a Reggio servirebbero almeno 18 unità in più. Ma i bandi, dice l'azienda, sono andati deserti. Tra le cause, anche il complesso iter giudiziario che si avvia quando qualcosa in sala parto va storto. "I neo specialisti sono attratti da punti nascita grandi, dove acquisire competenze e mettersi in mostra", chiosa Gargano. | |
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Da: concorsista | 05/07/2017 07:30:51 |
Comunque è eccezionale i diversi casi di concorsi pubblici per medici, che vanno deserti per mancanza di concorrenti, significa che al posto pubblico ci sputano, delle vere mosche bianche. Bisognerebbe fare il sondaggio quanti di voi sono medici ma hanno optato per un concorso pubblico? | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 05/07/2017 14:08:41 |
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-07-03/parte-corsa-camice-bianco-ma-solo-1-7-ce-fa-105028.shtml?uuid=AEGpWFqB Parte la corsa al camice bianco, ma solo 1 su 7 ce la fa Da oggi e fino al prossimo 25 luglio sarà possibile iscriversi al temuto test di Medicina previsto per il 5 settembre. Quel giorno attraverso un esame a quiz - per i detrattori una "lotteria" - della durata di una partita di calcio compreso un maxi recupero (100 minuti in tutto) si deciderà se il sogno di indossare un giorno un camice bianco si potrà avverare oppure no. Per gli aspiranti dottori le forche caudine sono infatti il numero chiuso stabilito ogni anno dal Miur per accedere alle facoltà di Medicina per le quali quest'anno i posti disponibili sono ancora in calo: 9100 in tutto. Erano 9224 l'anno passato e 9513 nel 2015 e quasi 2mila in più solo cinque anni fa. Se si considera che ogni anno come minimo si presentano in oltre 60mila candidati, almeno 6 studenti su 7 restano fuori. Una delusione per molti che aspirano a fare il medico anche perché la laurea in medicina garantisce l'occupazione al 90% dei laureati. Previsti 60 quesiti a risposta multipla A decidere l'apertura ufficiale delle iscrizioni ai test di ammissione alle facoltà ad accesso programmato a livello nazionale per l'anno accademico 2017/2018 sono i consueti decreti, appena firmati dalla ministra Fedeli, che definiscono i contenuti e le modalità di svolgimento delle prove di ammissione che replicano il modello dell'anno scorso. La prova di ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi dentaria è unica per entrambi i corsi ed è di contenuto identico in tutte le sedi in cui si svolge. Sono previsti, come lo scorso anno, 60 quesiti a risposta multipla: 2 di cultura generale, 20 di ragionamento logico, 18 di biologia, 12 di chimica, 8 di fisica e matematica. La prova di ammissione si svolgerà il 5 settembre prossimo e avrà inizio alle ore 11.00. Per il suo svolgimento sarà assegnato un tempo di 100 minuti. Le domande possono essere presentate esclusivamente on line sul portale www.universitaly.it. Le graduatorie nazionali saranno pubblicate il prossimo 3 ottobre. Famiglie e studenti La determinazione del numero di posti Nel 2015 l'allora ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini, aveva proposto di abolire il numero chiuso a Medicina, in favore di uno sbarramento al primo anno che selezionasse i migliori studenti. Ma poi non se n'è fatto più nulla, anche per le resistenze delle università spaventate dall'idea di dover gestire un numero insostenibile di iscritti al primo anno. E così ogni anno si replica il film dei test, con il consueto corollario di polemiche sui quiz e l'ormai tradizionale pioggia di ricorsi ai Tar che ogni anno ha consentito comunque a diverse centinaia di studenti di iscriversi in sovrannumero. In più il numero dei posti disponibili ogni anno, anche se di poco, si riduce. Il Miur comunque ha fatto sapere che la determinazione del numero di posti disponibili tiene conto del fabbisogno del Servizio sanitario nazionale - deciso di intesa con le Regioni in base al futuro assorbimento di camici bianchi - e di quello espresso dal ministero della Difesa per le esigenze organiche delle Forze Armate. In particolare, per Medicina e Chirurgia i posti previsti dall'accordo in Conferenza Stato-Regioni a maggio - segnala il ministero - erano 8.700, incrementati poi a 9.100 con il decreto appena pubblicato , tenendo conto della capacità formativa e della disponibilità di posti espressa dalle Università . | |
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Da: "Solo" 1 su 7 ce la fa? | 05/07/2017 14:12:43 |
E beati loro. Per noi sciagurati laureati in giurisprudenza et similia il rapporto per ogni concorso pubblico è di 1 a 100! | |
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Da: Giurisprudenza | 05/07/2017 18:16:23 |
È la laurea per i senza talento | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 06/07/2017 14:45:39 |
o i senza cervello | |
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Da: Fabalf | 07/07/2017 11:50:58 |
Salve ho superato gli scritti e sto preparando l'orale dell'esame da avv. Purtroppo non dispongo di uno studio di famiglia ed al momento sono un "ronin" ossia senza studio, dato che ne ho cambiati tre durante gli anni di pratica ovviamente a titolo gratuito( vivo al sud...). Secondo voi, nel momento in cui dovessi passare l'orale, mi conviene iscrivermi all'albo e gettarmi nella mischia o evitare di perdere tempo soldi e salute e dedicarmi ai concorsi(sono iscritto a quasi tutti i concorsi usciti ultimamente)? Fare l'avvocato era un sogno che avevo sin da piccolo, ma poi la realta' di anni di pratica senza stimoli, a essere considerato meno delle segretarie, me lo hanno infranto... | |
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Da: movimento 7 stalle | 07/07/2017 14:26:26 |
Due ricercatori hanno dimostrato somiglianze e differenze tra i sistemi universitari italiano, francese e statunitense. Concludendo che nei nostri atenei il fenomeno dei dipartimenti passati di padre in figlio si è ridotto negli ultimi 15 anni. Grazie a un articolo della legge Gelmini e al mancato turn over ROMA - C'è un nuovo lavoro del biologo Stefano Allesina, 41 anni, di Carpi, da otto stagioni professore al Dipartimento di Ecologia e Biologia evolutiva dell'Università di Chicago. Nel 2011 aveva pubblicato un rumoroso studio sul tema del nepotismo accademico che certificava come alcune discipline nelle università italiane, Legge, Medicina e Ingegneria su tutte, mostravano una grave scarsità di cognomi suggerendo che il nepotismo fosse la causa dei cognomi mancanti: su 60.288 docenti italiani c'erano settemila casi di omonimia, più della metà di quanto ci si potesse attendere. Il nuovo lavoro - "Nepotismo nei sistemi accademici" - ora sostiene che la Legge Gelmini è riuscita davvero ad abbassare le aliquote dei dipartimenti passati da padre in figlio negli atenei d'Italia. Questa volta - per Last name analysis of mobility, gender imbalance and nepotism across academic systems pubblicato oggi dalla prestigiosa rivista Pnas, organo dell'Accademia delle scienze statunitense - il professor Allesina, laureato a Parma e volato presto negli States "per mancanza di spazio nel mio Paese", ha collaborato con un altro migrant italiano, Jacopo Grilli, lui fisico di trent'anni, laureato alla Statale di Milano e ora arruolato nell'"Allesina Lab" di Chicago, laboratorio privato che mette il calcolo al servizio delle scienze ambientali. Insieme, analizzando liste di nomi ricavate da siti web pubblici, i due ricercatori hanno dimostrato somiglianze e differenze tra il sistema accademico italiano, francese e statunitense. Il professor Allesina e il postdoc Grilli hanno raccolto le generalità dei docenti italiani che nel 2000 (erano 52.004), nel 2005 (cresciuti a 60.288), nel 2010 (scesi a 58.692) e nel 2015 (crollati a 54.102) lavoravano nello stesso dipartimento e hanno ipotizzato che, se il numero dei "cognomi uguali" era superiore alle attese e la sorpresa non era spiegabile con ragioni geografiche o di immigrazione specifica, allora l'abbondanza delle ripetizioni nominali poteva dipendere "dall'abbondanza di professori che fanno assumere parenti stretti". Grilli e Allesina hanno analizzato l'impatto della Legge Gelmini, la "240", che contiene una norma - articolo 18 - che dal 2010 proibisce l'assunzione di parenti fino al quarto grado all'interno dello stesso dipartimento. I risultati ottenuti mostrano che il nepotismo in quindici anni è calato. Nel 2000 sette settori disciplinari su quattordici (la metà ) mostravano i segni dell'assunzione familiare. Nel 2015 questo numero si è ridotto a due (Chimica e Medicina). La Legge Gelmini, dicono i ricercatori, non è l'unico fattore che ha portato al decremento del nepotismo: "Il declino era in parte visibile precedentemente ed è dovuto anche ai professori che sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati". L'università italiana è stata "sostanzialmente macellata negli ultimi dieci anni", sostiene Grilli, "con il 10 per cento dei posti persi complessivamente e alcune discipline in cui il personale è stato ridotto di un terzo". Ancora Allesina: "Il nepotismo segnala un problema più generale nel reclutamento. Se un professore può mettere in cattedra il figlio, allora potrà mettere in cattedra chiunque". Sottolinea il ricercatore, ora a Chicago: "Risolvere il problema del reclutamento proibendo l'assunzione di parenti è come risolvere la minaccia delle fughe di gas nella miniera uccidendo il canarino messo come cavia". Significa, ovvero, che l'abbassamento dei conflitti di interesse parentali dovuto a una legge ad hoc ancora non segnala un'inversione di metodo - l'assunzione basata sul merito - nelle università d'Italia. "La famiglia è la croce e delizia della società italiana, il sistema universitario riflette questa situazione", conclude Stefano Allesina. Ancora oggi i ricercatori nel nostro Paese tendono a lavorare dove sono nati e cresciuti mentre gli accademici americani sono caratterizzati da una grande mobilità e da una forte immigrazione, sopraattutto dall'Asia, nelle discipline tecniche. In Italia il nepotismo sembra concentrarsi nel dieci per cento dei dipartimenti e in alcune regioni come Campania, Puglia e Sicilia. Con questo lavoro abbiamo risposto alle critiche avanzate sul primo lavoro da alcuni gruppi di divulgazione universitaria: oggi dimostriamo senza ombra di dubbio che i casi di omonimia in eccesso sono dovuti a parentele". | |
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Da: laurea in legge carta igienica | 07/07/2017 21:37:35 |
Stop ai minimi previdenziali obbligatori per gli avvocati. Da ieri, la battaglia avviata da Nuova avvocatura democratica, segna una svolta storica: l'assemblea degli Avvocati napoletani indetta dal Consiglio dell'Ordine ha infatti approvato a larghissima maggioranza la mozione che abolisce i minimi contributivi previdenziali slegati dal reddito e stabilisce «una contribuzione previdenziale in misura proporzionale rispetto al reddito dichiarato». Intanto anche l'Ordine ha fatto approvare una mozione con cui si riafferma la necessità di una modifica del sistema previdenziale con cui si prevedano contributi minimi proporzionali al reddito. Decisione assolutamente senza precedenti quella di martedì 4 luglio. Il Foro napoletano è il primo a chiedere la revisione generale del criterio dei contributi obbligatori: oggi infatti per gli avvocati ammontano in media a 3.650 euro l'anno da versare alla Cassa forense, qualunque sia il reddito percepito dal legale. Una situazione che rende difficilissima l'esercizio della professione per migliaia di avvocati in tutt'Italia. Schiacciati dal peso della crisi molti di loro preferiscono infatti sospendersi o addirittura cancellarsi dall'Albo proprio perché non possono più sostenere il peso della contribuzione obbligatoria. La situazione è particolarmente difficile nel distretto di Napoli, dove l'anno scorso sono stati circa mille le richieste di cancellazione dall'albo, mentre almeno 400 sono i legali che hanno chiesto la sospensione: in pratica, restano iscritti ma non hanno l'onere di pagare le spese contributive e, ovviamente, non possono esercitare. | |
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