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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Orpo unicum | 12/06/2015 11:24:34 |
Continua... In particolare suscita "forti perplessità la previsione di una revisione, con quella sulla responsabilità dirigenziale, della disciplina della responsabilità amministrativo contabile" dice Squitieri. Che aggiunge che la previsione "di un ampliamento delle ipotesi di mobilità tra le P.A. e tra queste ed il settore privato" suscita "perplessità , in quanto potrebbe prefigurare un più ampio discrezionale ricorso al conferimento di incarichi dirigenziali ad esterni". Il magistrato mette in guardia anche sulla "difficoltà della concreta gestione dei ruoli unici" della dirigenza pubblica, visto che "rischia di innescare una sorta di conflittuale concorrenza tra le diverse amministrazioni per l'individuazione dei candidati migliori". Per l'alto magistrato i decreti legislativi che attuano la riforma della pubblica amministrazione dovranno essere emanati "rapidamente" perché eventuali ritardi "potrebbero incidere negativamente sul recupero di competitività dell'interno sistema produttivo". Inoltre nella riforma della pubblica amministrazione "manca l'esplicita indicazione di obiettivi di tipo quantitativo, espressi in termini di risparmi da realizzare o di numero di società (partecipate, ndr) da aggregare e sciogliere". Un altro punto critico riguarderebbe la possibilità di ricorre a piani di rientro, per la Corte la previsione potrebbe infatti innescare una stretta creditizia. Immancabile, infine, il richiamo alla corruzione: non vi devono essere "arretramenti, in ordine all'adeguamento delle misure di prevenzione della corruzione agli standard ormai consolidati in tutti i paesi economicamente e socialmente più avanzati". | |
Da: Orpo unicum | 12/06/2015 11:28:09 |
Riforma della dirigenza pubblica fra vecchi e nuovi errori Gaetano Scognamiglio, Presidente PROMO P.A. Fondazione In un condivisibile commento al disegno di legge in materia di Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche (AC 3098), Francesco Verbaro fra l'altro testualmente afferma: L'obiettivo evidente (della riforma) è quello di generare un mercato della dirigenza ampio, nel quale la politica possa scegliere la dirigenza, riducendo le garanzie nei momenti delicati del conferimento, revoca e conferma dell'incarico e sulla durata dello stesso. Il rischio di "precarizzare" e indebolire una dirigenza già debole è evidente. Il problema della nostra dirigenza pubblica non è stato quello di essere resistente all'indirizzo politico, ma essersi caratterizzata per i troppi «sì» sbagliati, troppi mancati controlli e per la scarsa propensione al risultato. Si crea una dirigenza maggiormente rispondente all'indirizzo politico, ma probabilmente ancor meno autorevole (Il Sole 24 Ore Quotidiano Enti Locali e PA 3 giugno 2015). Non si può che essere d'accordo, sottolineando che il progetto di riforma si muove su un sentiero già aperto dai precedenti interventi legislativi, che partono dall'errato presupposto dell'esistenza nel nostro Paese di una dirigenza potente e autoreferenziale da ridimensionare e precarizzare. È invece proprio la mancanza di uno status autorevole che riduce molti a essere meri esecutori, abdicando al proprio ruolo: come è possibile, per fare un piccolo esempio, che siano state consentite da chi aveva il dovere di controllarle, tutte le cosiddette spese pazze di alcuni gruppi politici regionali, se non per condiscendenza verso la politica, non tanto come appartenenza di parte quanto come potere al quale non è possibile opporsi, perché quel potere ha gli strumenti per decidere su nomine, revoche e compensi? Nel caso della dirigenza locale poi il problema è ancora più delicato perché nella Pubblica Amministrazione locale il rapporto numerico fra politica e dirigenza vede crescere di molto il numeratore, rispetto alle Amministrazioni statali, con una conseguente influenza politica più rilevante. Questa particolarità , insieme alle altre specifiche caratteristiche degli ordinamenti territoriali, dovrebbe fra l'altro far riflettere se non sia più realistico prendere atto - nei limiti consentiti dall'art 117 della Costituzione - delle diversità esistenti fra le varie tipologie di Amministrazioni, così come fa l'ordinamento francese che distingue fra fp statale, fp territoriale e fp ospedaliera. In questo quadro il disegno di legge, con riferimento alla dirigenza, come è stato rilevato nei primi due punti del documento della Corte dei Conti rilasciato in occasione dell'ultima audizione sul ddl, del giugno corrente, lede l'effettiva autonomia e non tiene conto, per l'assegnazione degli incarichi, delle competenze specifiche degli interessati (pag. 10, doc. citato). La deprofessionalizzazione risulta particolarmente evidente nel caso dei Segretari di Comuni e Province, di cui vengono disperse nel contenitore indifferenziato del ruolo unico le competenze professionali specialistiche acquisite sia sul campo sia - per le ultime leve - attraverso anni di formazione mirata a costruire la figura. Siamo probabilmente alla conclusione di un ciclo inaugurato con la cd separazione fra politica e amministrazione (concetto peraltro male espresso e peggio declinato) sulla quale si tentò di costruire, a partire dagli anni novanta, specialmente per gli enti locali, una figura dirigenziale autonoma e competente, che superasse l'insostenibile leggerezza dell'essere dirigente, caratteristica del precedente ordinamento (1), con l'aggravante rispetto al passato del rischio che sempre di più la politica decida e il dirigente ne risponda. Né l'autonomia può imporsi - come sta accadendo - con Leggi e pronunce di magistratura ordinaria e contabile che sovraespongono sotto il profilo sanzionatorio la dirigenza, perché il naturale effetto non potrà che essere - come in effetti è - il rimpallo se non il blocco decisionale. Beninteso la responsabilità dell'attuale situazione non può attribuirsi solo alla politica ma deve essere ripartita alla pari con una dirigenza, per quanto in sofferenza (2), incapace di esprimersi in modo propositivo come corpo (salvo lodevoli eccezioni di carattere associativo) e impreparata e immatura per cogliere importanti occasioni di crescita e di responsabilizzazione, come quella offerta da quell'ottima Legge che era la riforma dei controlli interni, il D.Lgs. 286/99, che avrebbe potuto contribuire non poco a rendere trasparenti i processi decisionali delle Amministrazioni, molto più di tutte le trasparenze, che inondano di dati ma che lasciano nell'ombra la dinamica sostanziale e le conseguenti responsabilità dei processi decisionali. Fu da quel fallimento che nacque la riforma Brunetta, che contemporaneamente contribuì ad additare all'opinione pubblica la burocrazia indistintamente intesa come responsabile di tutti i disservizi e le complicazioni che devono sopportare cittadini e imprese. Ma la burocrazia non è che lo specchio della legislazione, i comportamenti degli attori stanno a valle delle Leggi. Di fronte a normative emergenziali che si susseguono da anni, come grida manzoniane, di fronte all'emblematica Legge sui contratti pubblici modificata più di 280 volte dalla sua emanazione, di fronte a pareri contraddittori di autorità di controllo e di organi giurisdizionali, come si può sperare che a valle del caos normativo e interpretativo la burocrazia possa esprimersi con semplicità , efficienza e tempestività , specie se questa burocrazia dovesse un domani essere selezionata più per l'appartenenza politica che per la specifica professionalità ? Su questi punti è auspicabile una seria riflessione da parte del Legislatore, che tenga conto dei risultati raggiunti, anche sul piano della crescita dell'etica pubblica, con le precedenti riforme. (1) Gaetano Scognamiglio e Roberto Serpieri, La nuova dirigenza degli Enti Locali, Editrice Cel per la collana editoriale dell'Anci, Bergamo, dicembre 1992, pag 4 (2) Come evidenziato nell'ultimo rapporto su La PA vista da chi la dirige, quaderni Formez, n°78, Roma, dicembre 2013 | |
Da: Salfi in confusione | 12/06/2015 11:57:24 |
".....Gli stilemi operativi agenziali, negli ultimi anni, lungi dall'essere esenti da critiche hanno, tuttavia, coerentemente, agito all'interno di una configurazione giuridica e di una funzionalità gestionale tale da rendere compatibile con il tessuto normativo tematiche delicate, quali ad esempio gli incarichi di reggenza, i sistemi valutativi, ecc…........ MA IL TESSUTO NORMATIVO DI CUI PARLI E' LA COSTITUZIONE!!!!!!!!!!!!! Come fa GALIPO' a dire che hanno agito compatibilmente con IL TESSUTO NORMATIVO!!!!! SENZA PAROLE | |
Da: Unica soluzione | 12/06/2015 12:07:54 |
Articolo 69 (Commissario straordinario) 1. Nei casi di gravi inosservanze degli obblighi sanciti nella convenzione, di risultati particolarmente negativi della gestione, di manifesta impossibilita' di funzionamento degli organi di vertice dell'agenzia o per altre gravi ragioni di interesse pubblico, con decreto dei presidente del consiglio dei ministri su proposta del ministro delle finanze puo' essere nominato un commissario straordinario, il quale assume i poteri, previsti dal presente decreto legislativo e dallo statuto di ciascuna agenzia, del direttore del comitato direttivo dell'agenzia. Per i compensi del commissario straordinario si applicano le disposizioni dell'articolo 67, comma 6. 2. La nomina e' disposta per il periodo di un anno e puo' essere prorogata per non oltre sei mesi. A conclusione dell'incarico del commissario sono nominati il direttore e il comitato direttivo subentranti. | |
Da: poverini | 12/06/2015 12:13:33 |
DIMISSIONI! DIMISSIONI! DIMISSIONI! | |
Da: X salfi | 12/06/2015 12:13:51 |
Il ministro delle finanze dopo l'approvazione da parte del Parlamento del documento di programmazione economica-finanziaria ed in coerenza con i vincoli e gli obiettivi stabiliti in tale documento, determina annualmente, e comunque entro il mese di settembre, con un proprio atto di indirizzo e per un periodo almeno triennale, gli sviluppi della politica fiscale, le linee generali e gli obiettivi della gestione tributaria, le grandezze finanziarie e le altre condizioni nelle quali si sviluppa l'attivita' delle agenzie fiscali. Il documento di indirizzo e' trasmesso al Parlamento. 2. Il ministro e ciascuna agenzia, sulla base del documento di indirizzo, stipulano, per ciascun esercizio finanziario, una convenzione, con la quale vengono fissati: a) i servizi dovuti e gli obiettivi da raggiungere; b) le direttive generali sui criteri della gestione ed i vincoli da rispettare; c) le strategie per il miglioramento; d) le risorse disponibili; e) gli indicatori ed i parametri in base ai quali misurare l'andamento della gestione. 3. La convenzione prevede, inoltre: a) le modalita' di verifica dei risultati di gestione; b) le disposizioni necessarie per assicurare al ministero la conoscenza dei fattori gestionali interni all'agenzia, quali l'organizzazione, i processi e l'uso delle risorse. Le informazioni devono essere assunte in forma organizzata e sistematica ed esser tali da consentire una appropriata valutazione dell'attivita' svolta dall'agenzia; c) le modalita' di vigilanza sull'operato dell'agenzia sotto il profilo della trasparenza, dell'imparzialita' e della correttezza nell'applicazione delle norme, con particolare riguardo ai rapporti con i contribuenti. 4. Nella convenzione sono stabiliti, nei limiti delle risorse stanziate su tre capitoli che vanno a comporre una unita' previsionale di base per ciascuna agenzia, gli importi che vengono trasferiti, distinti per: a) gli oneri di gestione calcolati, per le diverse attivita' svolte dall'agenzia, sulla base di una efficiente conduzione aziendale e dei vincoli di servizio imposti per esigenze di carattere generale; b) le spese di investimento necessarie per realizza e i miglioramenti programmati; c) la quota incentivante connessa al raggiungimento degli obiettivi della gestione e graduata in modo da tenere conto del miglioramento dei risultati complessivi e del recupero di gettito nella lotta all'evasione effettivamente conseguiti. 5. Il ministero e le agenzie fiscali possono promuovere la costituzione o partecipare a societa' e consorzi che, secondo le disposizioni del codice civile, abbiano ad oggetto la prestazione di servizi strumentali all'esercizio delle funzioni pubbliche ad essi attribuite; a tal fine, puo' essere ampliato l'oggetto sociale della societa' costituita in base alle disposizioni dell'articolo 10, comma 12, della legge 8 maggio 1998, n. 146, fermo restando che il ministero e le agenzie fiscali detengono la maggioranza delle azioni ordinarie della predetta societa'. | |
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Da: Orpo unicum | 12/06/2015 12:31:37 |
Se fosse ....mansioni inferiori D.Lgs. di riordino dei contratti (Jobs Act): molte le novità per la PA E' stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il D.Lgs. di riordino delle tipologie contrattuali, di attuazione del Jobs Act, che contiene molte disposizioni immediatamente applicabili anche alla Pubblica Amministrazione. Il decreto disciplina il lavoro a tempo pieno e a tempo parziale, orizzontale e verticale, e il lavoro a tempo determinato (in particolare l'apposizione del termine di durata massima, le possibili proroghe e i rinnovi). Una parte importante viene dedicata alla somministrazione di lavoro e ai contratti di apprendistato, con il conseguente superamento delle collaborazioni coordinate e continuative e dei contratti a progetto e la loro riconduzione al lavoro subordinato. Viene disciplinato anche il lavoro accessorio in riferimento alle attività lavorative di natura subordinata o autonoma. Molto importante infine è anche la revisione della disciplina delle mansioni nel lavoro subordinato, con la possibilità di assegnazione non soltanto di mansioni di qualifica superiore ma anche di mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiori. In attesa del testo definitivo scarica lo "Schema di decreto legislativo recante il testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183" | |
Da: che vuol dire | 12/06/2015 13:11:53 |
Viene altresi prevista la possibilità di accordi individuali, in sede protetta, tra datore di lavoro e lavoratore che possono prevedere la modifica anche del livellodi inquadramento al fine.....del miglioramento delle ccondizioni di vita. Me lo spiegate in due parole? | |
Da: Ma ancora non si sono stancati.... | 12/06/2015 13:13:57 |
...di prendere schiaffi da Renzi? http://www.ilprimatonazionale.it/economia/dirigenti-agenzie-fiscali-soluzione-ancora-rinviata-25326/ | |
Da: Tucson | 12/06/2015 13:22:23 |
Si parla del privato! | |
Da: Tucson | 12/06/2015 13:24:42 |
Anche ieri pomeriggio si è registrato un altro rinvio in Consiglio dei ministri per la soluzione al problema dei dirigenti incaricati decaduti delle agenzie fiscali. Il decreto elaborato dai vertici delle agenzie ed appoggiato da buona parte dei sindacati nonché dal ministro Padoan non è stato neppure esaminato in sede di riunione, lasciando quindi la situazione nello stallo che ormai è venuto a crearsi da tre mesi. E' evidente che questo blocco decisionale dipende dallo scontro tra due gruppi contrapposti. Il primo, quello che ha tra gli esponenti di maggior visibilità il sottosegretario al ministero dell'Economia Enrico Zanetti, propenderebbe per un intervento radicale che modificasse l'intera struttura dell'amministrazione finanziaria, in particolare dell'Agenzia delle Entrate, con una drastica riduzione dei posti dirigenziali, l'accorpamento al Ministero delle funzioni "no core" dell'Agenzia , un concorso da svolgere in tempi brevissimi, possibilmente gestito dalla Scuola Nazionale d'Amministrazione e l'utilizzo di incarichi temporanei per lo svolgimento delle funzioni dirigenziali con forti tagli alle indennità rispetto a quelle percepite dai dirigenti di ruolo. Dall'altro lato, il secondo gruppo, che vede in prima fila proprio i vertici delle agenzie appoggiati dai maggiori sindacati di settore e dalla minoranza del Pd, ha più volte ribadito la propria ricetta nei molteplici testi di decreto presentati, compreso l'ultimo bocciato ieri, che prevederebbe un concorso gestito direttamente dalle agenzie e il contestuale utilizzo dello strumento delle reggenze per un numero pari a quello dei posti messi a concorso e l'utilizzo di posizioni organizzative speciali per la copertura degli altri posti dirigenziali vacanti non coperti dai reggenti. Due posizioni al momento inconciliabili e che hanno condotto la vicenda ad una stasi completa. A far comunque da faro in questo mare burrascoso è la sentenza n. 37 della Corte Costituzionale, la stessa che ha impedito al governo di adottare i provvedimenti proposti dalle agenzie nel timore che costituissero un aggiramento di quanto disposto dalla Consulta. E' evidente, pertanto, che i continui stop ricevuti dai progetti normativi avanzati dalle agenzie fiscali in questo trimestre inizino ad essere un segnale emblematico non solo della posizione che sta adottando il governo sullaargomento, ma anche dei rapporti tra quest'ultimo e i massimi dirigenti delle agenzie stesse. E, proprio sulla scorta di quanto avvenuto dal 17 marzo ad oggi, è prevedibile che a breve termine si giunga ad una soluzione della vicenda, ma è altrettanto prevedibile che tale soluzione non sia quella auspicata dalle agenzie o che lo sia soltanto in minima parte. | |
Da: che vuol dire | 12/06/2015 13:25:53 |
X tucson. No è riferito anche al pubblico. Leggilo il ddl | |
Da: Benny | 12/06/2015 13:26:11 |
La posizione di Zanetti mi sembra la più concreta in termini di rinnovamento e legalità | |
Da: x che vuol dire | 12/06/2015 13:33:52 |
Solo privato mi dispiace! | |
Da: concordo | 12/06/2015 13:34:52 |
Sì il concorso deve essere gestito dalla SSPA. altrimenti diventa una barzelletta.Giusto riduzione dirigenti con creazione figure intermedie | |
Da: Non ci stancheremo mai | 12/06/2015 13:35:10 |
Non ci stanceremo mai ne di lavorare, ne di combattere per qualcosa di legittimo. | |
Da: a reader | 12/06/2015 13:50:48 |
The government must act quickly and not wait any longer. | |
Da: Orpo unicum | 12/06/2015 14:25:05 |
Credo che al fuoco ci sia ben più di 800 posizioni....a questo punto è chiaro che vogliono modificare l'intero assetto. E quali vertici... La Orlandi la ha nominata Renzi. Il pattuglione GdF se ne è ito con Befera... Rimangono Busa e Pastorello... | |
Da: a reader | 12/06/2015 14:56:46 |
Legality is not the nature of the Italian people. | |
Da: x Orpo. | 12/06/2015 15:15:58 |
Riposati un poco, tieni un'età . Ora fa caldo! Giorno e notte, notte e giorno , incollato a questo forum e corri a commentare da un giornale ad un altro. Riposati un poco. "! E' ovvio che non sei un dipendente dell'Agenzia , anche se dichiari di esserlo, ma anche se non sei un collega non ritengo che tu venga utilizzato o sfruttato 24 ore al giorno. Non puoi immaginare quanta tenerezza o pena mi ispiri. E poi portare per 24 ore al giorno nel tuo zaino BRUTTA ARIA sarà veramente stressante. Dimmi dove ti posso rintracciare in modo che ti porto cibi e bevande per rinfrescarti. | |
Da: Brutta aria | 12/06/2015 15:39:31 |
Scommetto credi anche alle scie chimiche | |
Da: in autosalone | 12/06/2015 15:48:13 |
Cayenne acquistato. | |
Da: Orpo unicum | 12/06/2015 16:39:24 |
Grazie ma oggi sono in ferie.... Provvedo in proprio. Cmq curati che i colpi di caldo sono pericolosi... Soprattutto Per le menti deboli e affaticate .... E poi questa continua richiesta di sapere chi sono, cosa faccio, dove sono... Curiosone (scusa sei sempre il solito troll?) | |
Da: Orpo unicum | 12/06/2015 16:40:54 |
Oscar Wilde Datemi una maschera e vi dirò la verità .... | |
Da: leggete e sconfessate | 12/06/2015 19:15:44 |
Al di là della violazione delle norme di legge il sistema di assegnazione degli incarichi presentava altri problemi? Sicuramente un rischio concreto era laricattabilità dell'incaricato. Si trattava pur sempre di un funzionario incaricato di funzioni dirigenziali revocabili in qualsiasi momento. E pertanto viene da chiedersi con quale serenità , autonomia ed indipendenza avrebbe potuto ricoprire quel posto. Un dirigente di ruolo, ossia vincitore di concorso, non avrebbe avuto timore di essere retrocesso a mansioni inferiori. E questo in alcuni casi poteva diventare un bel problema. Inoltre spesso le nomine avvenivano in un contesto non proprio limpido, favorito dalla mancanza di trasparenza di cui sopra, e così i sospetti, le dicerie e le malignità si sprecavano facendo venir meno il necessario grado di autorevolezza che un dirigente dovrebbe comunque avere. Qual è la situazione negli uffici attualmente? Da parte dei funzionari, dopo il primo momento di disorientamento, c'è stata una dimostrazione di senso di responsabilità a dir poco encomiabile che si è tradotta nelcontinuare a svolgere le proprie funzioni anche in assenza di una situazione organizzativa chiara. Tra i dirigenti decaduti invece c'è stato chi in modo altrettanto encomiabile, e con un senso dello Stato a dir poco eccezionale, ha accettato le deleghe di firma senza indennità continuando a svolgere le proprie funzioni come se niente fosse accaduto, ma ci sono stati moltissimi casi di decaduti che hanno tirato i remi in barca dando dimostrazione che il loro interesse alle mansioni superiori era limitato allo stipendio e non di certo a motivi etici. | |
Da: Ma allora? | 12/06/2015 23:24:12 |
Ma allora avete firmato oggi o no? Autografi? Cambiali? Assegni? | |
Da: Dimissioni | 12/06/2015 23:28:11 |
Che Renzi si sia reso conto di aver fatto una cazzata a nominare la Orlandi ormai è evidente a tutti ... certo da quel che emerge (e lo stesso Renzi dichiara ormai a tv e giornali) la fiducia non c'è più ... e del resto orlandi, busa, Pastorello etc sono residuati bellici di visco. | |
Da: Orpo unicum | 12/06/2015 23:39:41 |
Facciamoli BRILLARE....di luce propria. Notte | |
Da: libero x leggete e sconfessate | 13/06/2015 08:19:34 |
Leggo ed aggiungo ripetendomi: Possibile che nessuno riesca ad evidenziare che nell' AE la scelta dei dirigenti, per quindici anni, è stata affidata prevalentemente alla "casualità "? Per caso il Direttore Regionale ha avuto modo di apprezzare una certa abilità e ha ritenuto utile potersene avvalere; Per caso, sempre il Direttore Regionale, ha saputo che a Roma taluno aveva parenti importanti; Per caso il selezionatore ha avuto bisogno di una particolare collaborazione e ne è stato grato; Per caso il politico di zona ha voluto consigliare di non lasciarsi sfuggire quel bravo ragazzo o quella bravissima ragazza; Per caso taluno ha avuto modo di risultare simpatico, sveglio e disponibile al selezionatore. Si potrebbero fare 800 altri esempi analoghi, ma, a prescindere dalle casuali vere capacità , tutte le scelte hanno avuto in comune la "circostanza favorevole", il "destino", l'"occasionalità del contatto". l'occasionalità della "referenza giusta al momento giusto". Ma è possibile che nessuno si renda conto che per migliaia di funzionari validissimi, dette occasioni non si sono mai verificate perché, sconosciuti ai vertici che contano, lavoravano nelle lontane mille periferie dell' impero dell' AE, dove nessuno se li poteva filare e da dove chi avesse avuto poteri di scelta, mai avrebbe potuto tirarli fuori per apprezzarne le capacità ?? E questo, semplicemente perché erano sconosciuti e non sono stati mai messi nella possibilità di evidenziarsi tramite "vetrine" aperte indifferentemente a tutti. Queste "vetrine" si chiamano concorsi pubblici! Quelli di cui la Giustizia Amministrativa e la Corte Costituzionale hanno acclarato l' illegittima OMISSIONE. Sì, perché se non ci fosse stata questa inspiegabile, illegittima OMISSIONE, oggi non staremmo qui a blaterare di ingiustizie e di privilegi, di aspettative venute meno, di diritti più o meno acquisiti e di perdita di chance, ma avremmo tutti la consapevolezza che, con le capacità , lo studio e l'impegno, le probabilità di legittima progressione di carriera sono uguali per tutti e non riservate agli occasionali fortunati!!! La platea alla quale attingere sarebbe stata più estesa e vasta e le eccellenze vere si sarebbero evidenziate naturalmente, spiccando con autorevolezza, senza necessità di combinazioni favorevoli. Con un minimo di senso del dovere, della legalità e della trasparenza, l'incidenza delle mai del tutto debellate raccomandazioni sarebbe stata svilita e contrastata! Chi ha portato a questo stato di cose??? Si attendono pareri obiettivi e disinteressati! | |
Da: libero | 13/06/2015 08:26:53 |
Possiamo blaterarne e discuterne all'infinito, ma, sempre ripetendomi, sottolineo: Il vero problema e la chiave di lettura di tutto questo marasma è che l'AE, sapeva benissimo, fin dal 2001, perché l'aveva detto il TAR, come doveva essere bandito un concorso serio e regolare, senza previsione di indebiti vantaggi per chi era già stato avvantaggiato dal conferimento di incarichi dirigenziali provvisori! Però, immaginate quali forze e quali interessi c'erano in gioco! L'AE, pur di favorire gli incaricati provvisori, ha accuratamente e tenacemente evitato di bandire, immediatamente, quel semplice concorso serio che avrebbe potuto aprire la strada della dirigenza alle centinaia e centinaia di funzionari che, con le loro capacità e competenze sconosciute, avevano mandato avanti e ancora mandano avanti l'Amministrazione finanziaria. E' incredibile, ma è stato così!! Ma ci rendiamo conto di cosa c'era sotto?? Si è evitato accuratamente di fare la cosa più semplice e logica, ma soprattutto legalissima, pur di non rinunciare a quell'esaltante potere verticistico che, di fatto, la superburocrazia romana si era resa conto di poter gestire, impunemente, a proprio uso e consumo e discrezione. La vicenda è di una tristezza infinita e lo si percepisce soprattutto ora che "il re è nudo" ed allora si levano alti i lamenti per la sorte dei decaduti, sollevando la cortina fumogena di diritti acquisiti e di aspettative violate, pur di evitare che le riflessioni si concentrino sulle vere responsabilità dello scandalo. Perché la via semplice, ovvia, equa e soprattutto legalissima per selezionare la dirigenza dell'AE, non è stata seguita?? Quali difficoltà hanno impedito, per anni, di adeguarsi alle chiare ed incontestabili indicazioni provenienti dalla giurisprudenza amministrativa??? Quando si troveranno le risposte a queste semplici domande, magari a seguito di una doverosa inchiesta, allora questa aspra e polemica lotta, tra poveri ed ex ricchi ritornati poveri, si rivelerà in tutta la sua inutilità ed in tutta la sua perniciosità . L'unica strada, in un paese civile, sarebbe quella di riconoscere la macroscopica entità degli errori commessi, individuando i vari livelli di responsabilità , come sempre avviene quando gli incaricati della gestione della "cosa pubblica" sbagliano, arrecando disfunzioni, disservizi, danni morali e danni materiali. E' l' "uovo di Colombo"….semplicemente!!! Rispondi | |
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