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Polizia di Stato, 1400 VICE ISPETTORI (concorso interno)
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Da: Ron 10/01/2017 20:05:18
Roberta Bortone

La stagione dei diritti*
La riforma è stata una tappa importante anche per l'ingresso del sindacato nell'organizzazione della polizia

Gli Anni '70 sono stati un periodo di grande democratizzazione del Paese, avendo visto il pieno riconoscimento dei princìpi di libertà sindacale e dignità delle persone all'interno dei luoghi di lavoro. Fino ad allora, infatti, molti princìpi cui la Costituzione riconosce valore fondamentale si trovavano privi di tutela effettiva, in quanto da più parti si sosteneva l'inapplicabilità delle disposizioni costituzionali a regolare i rapporti individuali. Conseguenza di quest'orientamento era - nonostante il principio di libertà sindacale fissato dall'art. 39 della Costituzione - una prassi diffusa di discriminazione da parte dei datori di lavoro nei confronti dei lavoratori attivi sindacalmente, praticata attraverso indagini sulle opinioni sindacali e politiche dei dipendenti e comportamenti sanzionatori verso chi partecipava all'attività sindacale (da mancate progressioni di carriera a trasferimenti in reparti-confino, fino al licenziamento).
Solo grazie ai movimenti rivendicativi della seconda metà degli Anni '60 si giunse a dare piena attuazione al principio di libertà sindacale nei luoghi di lavoro, prima con la legge 604 del 1966 che dichiarò nulli i licenziamenti intimati per ragioni di carattere politico, religioso e sindacale e poi con la legge 300 del 1970 - lo Statuto dei lavoratori - che riconobbe il diritto di esprimere la propria libertà sindacale nei luoghi di lavoro e allo stesso tempo vietò ogni forma di discriminazione per motivi sindacali, politici e religiosi e perfezionò la tutela contro i licenziamenti illegittimi.
Il primo essenziale passo per la democratizzazione dei luoghi di lavoro era compiuto, ma ancora molto restava da fare.
Prima di tutto va segnalato che nonostante il principio di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione e l'espressa previsione del diritto alla parità di trattamento tra lavoratrici e lavoratori sancito dall'art. 37, era considerato normale discriminare le donne in ragione del loro genere. Basti pensare che solo con la legge n. 66 del 1963 si era riconosciuto alle donne il diritto di accedere a tutti gli uffici pubblici compresa la magistratura, e che solo con la legge n. 903 del 1977 si vietò la discriminazione tra uomini e donne sul lavoro.
La legge 121/1981 di riforma della Polizia di Stato ha rappresentato un ulteriore tassello nel processo di democratizzazione dell'Italia.
Fino a quel momento, la struttura militare della pubblica sicurezza aveva impedito che la Costituzione trovasse applicazione in questo ambito: il sindacato restava escluso del tutto e la legge 1083 del 1959 aveva ammesso le donne al corpo separato di Polizia femminile per migliorare la prevenzione dei reati che coinvolgessero donne e bambini, ma senza finalità di parità.
Nel corso degli Anni '70 i movimenti democratici rivendicativi di spazi di libertà finirono per coinvolgere anche le Forze armate e la Polizia, per la quale si richiedeva la smilitarizzazione e la definitiva legittimazione del sindacato. In quel periodo infatti - in collaborazione con Cgl, Cisl e Uil - nacquero spontanei comitati di coordinamento diffusi sul territorio la cui pressione portò, nel 1976, alla circolare n. 555/318 che autorizzava formalmente il personale della pubblica sicurezza a costituire comitati in vista di una riforma del Corpo (foto in bianco e nero, nella pagina precedente).
Grazie a quel movimento democratico la legge 121 segnò l'ingresso del sindacato nell'organizzazione della Polizia e la piena apertura degli accessi alle donne, almeno formalmente in condizione di parità.
Per quello che riguarda il sindacato, l'art. 82 della legge n. 121 ha riconosciuto finalmente il pieno diritto degli appartenenti alla Polizia di Stato di associarsi in sindacato con l'unico limite dell'indipendenza da altre organizzazioni sindacali e ciò per il timore di una politicizzazione delle forze di polizia: "non possono iscriversi a sindacati diversi da quelli del personale di polizia né assumere la rappresentanza di altri lavoratori", recita la norma.
In questi trent'anni la presenza sindacale si è rafforzata e ai primi due sindacati iniziali - Siulp (sindacato unitario lavoratori polizia) allora legato alla triplice Cgil, Cisl, Uil, e Sap (Sindacato autonomo polizia) - si sono affiancate altre sigle a partire dagli anni Novanta. Oggi i più rappresentativi sono: Siulp, Sap, Fsp (federazione sindacale di polizia), Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia), Silp per la Cgil-Uilps, Ugl,
Coisp, Consap, Sup.
Così come nel resto del mondo del lavoro, l'unità che rappresenta il naturale sbocco di movimenti che rivendicano l'abolizione di divieti, poco alla volta ha ceduto rispetto alla complessità dei problemi indotti dalla rappresentanza di interessi collettivi.
Di certo la mancanza di unità sindacale e la tensione tra le diverse sigle riduce la forza di ciascuna e e comporta problemi nella gestione delle relazioni. Ma chi scrive è convinta che il pluralismo non riduca l'apporto democratico che la presenza sindacale garantisce.

*professoressa di Diritto del lavoro dell'Università Sapienza di Roma

Da: Falco lo fui  10/01/2017 21:07:46
Parole parole parole ,parole parole parole , parole soltanto parole. .......😨

IL CAPO dirà : Spiacente ma le CAMMELLATE sono terminate 😆
I cetrioli stanno atterrano slacciate le cinture e mettetevi a 90°😆
Infine vi consiglio di andare a lavorare testicoli che non siete altro e questo ve lo dico in politichese 😆

Da: Attilailfolle 10/01/2017 21:07:51
Possono fare quello che vogliono. Non è vero che possano intervenire in autotutela solo in caso di.....sui sindacati: state ulteriormente perdendo la dignità. Sugli idonei: in larga parte (3/4 circa) l'orale non lo avrebbero dovuto svolgere, inutile insistere. Sull'incontro del 12: convocati TUTTI sap compreso (forse non convocati i sindacati 0 virgola), ci basterà attendere 48 ore per sapere finalmente l.

Da: Ron 10/01/2017 21:09:15
Roma 10 gennaio 2017

Al Signor Ministro dell'Interno
Sen. Marco Minniti
Sig. Ministro,
attesa la delicatezza e l'urgenza che la questione riveste, avvertiamo la necessità di un confronto immediato con
la S.V. per alcune tematiche che attengono la salvaguardia della dignità delle donne e degli uomini della Polizia
di Stato che, nonostante l'atteggiamento del Dipartimento, continuano con totale spirito di abnegazione a garan-
tire la sicurezza al nostro Paese, pur tra le mille deficienze e criticità.
Ne è ultima testimonianza l'episodio accorso al collega artificiere di Firenze, al quale esprimiamo ancora una
volta vicinanza e sostegno concreto.
Ci riferiamo, in particolare, alle modalità con le quali il Dipartimento sta gestendo le delicate procedure riguar-
danti le politiche concorsuali e le problematiche afferenti il sistema delle tutele relative alle malattie professio-
nali che ad oggi ancora non sono state declinate.
Premettiamo e riconfermiamo che le scriventi OO.SS. sono da sempre convinte assertrici e sostenitrici della tra-
sparenza, condannando qualunque scorciatoia che metta in discussione la regolarità delle procedure e la liceità
dei provvedimenti amministrativi. Nondimeno, non possiamo che condannare, oltre l'atavico ritardo ormai di
circa venti anni delle procedure per i concorsi interni riservati agli appartenenti alla Polizia di Stato, anche l'in-
capacità del Dipartimento della P.S. nell'effettuare procedure concorsuali che, a differenza delle altre Forze di
Polizia, ove si concludono massimo entro sei mesi, hanno raggiunto tempi biblici di oltre tre anni.
Ma le cosa più grave, motivazione per cui chiediamo un incontro urgente con la S.V. prima di assumere qualun-
que iniziativa, come da Lei suggerito nel nostro incontro, è il livello di inaridimento e stravolgimento delle cor-
rette relazioni sindacali che stiamo registrando nell'ultimo periodo che può incidere fortemente sulla motivazio-
ne del personale e l'efficacia dei servizi.
Infatti, negli ultimi mesi, le relazioni sindacali e, quindi, la tutela del personale, sono intese dal Dipartimento
come momento di mera comunicazione da parte dell'Amministrazione di decisioni già assunte, quasi sempre
comunicate prima in luoghi e momenti anche non istituzionali, e rispetto alle quali non c'è possibilità di con-
fronto per il Sindacato. Ne è riprova la risposta del Dipartimento che, ad una specifica "richiesta di incontro
chiarificatore" delle scriventi OO.SS., ha fatto seguire una lettera con cui convoca per il giorno 12 p.v. tutte le
OO.SS. per "comunicazioni", lasciando chiaramente intendere l'insussistenza di qualsivoglia possibilità di con-
fronto e, quindi, di chiarimento che potesse portare alla salvaguardia di tutti quei dipendenti che, con sacrifici,
hanno onestamente sostenuto le prove concorsuali.
Egregio Sig. Ministro,
alla luce della Sua apprezzata disponibilità verso le OO.SS. e della manifesta sensibilità da Lei dimostrata verso
il personale delle Forze di Polizia, Le chiediamo cortesemente di trovare uno spazio nella Sua agenda per il ri-
chiesto incontro prima della convocazione fissata dal Dipartimento della P.S..
Restiamo comunque disponibili ad una diversa soluzione che la S.V. vorrà individuare nella consapevolezza che
essa salverà il merito ed il metodo della questione da noi evidenziata.
Con senso di rinnovata ed elevata stima, cordiali saluti.
Siulp Siap Ugl Polizia di Stato Silp Cgil Consap Fed.ne Uil Polizia
Romano Tiani Mazzetti Tissone Innocenzi Cosi

Da: X moderatore10/01/2017 21:11:14
Condivido pienamente....  Complimenti per la tua analisi

Da: Gianni70Stradale  10/01/2017 21:16:44
Attila, DOVEVA convocare tutti.
Ora, dopo aver chiesto l'intervento del Ministro dell'interno (che ignorerà bellamente a meno che non voglia "sfiduciare" il Capo), non andranno alla convocazione ritirandosi sull'Aventino.

Ancora continui a confondere il merito con la legittimità: in ambito di contenzioso amministrativo non conta un piffero se meritassero o no; conta la legittimità dell'atto.

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Da: franca76  10/01/2017 21:18:36
Parole... Parole ... Parole... Parole soltanto parole... Parole tra noi 😱

Da: Ron 10/01/2017 21:22:55
Roma 10 gennaio 2017

Al Signor Ministro dell'Interno
Sen. Marco Minniti
Sig. Ministro,
attesa la delicatezza e l'urgenza che la questione riveste, avvertiamo la necessità di un confronto immediato con
la S.V. per alcune tematiche che attengono la salvaguardia della dignità delle donne e degli uomini della Polizia
di Stato che, nonostante l'atteggiamento del Dipartimento, continuano con totale spirito di abnegazione a garan-
tire la sicurezza al nostro Paese, pur tra le mille deficienze e criticità.
Ne è ultima testimonianza l'episodio accorso al collega artificiere di Firenze, al quale esprimiamo ancora una
volta vicinanza e sostegno concreto.
Ci riferiamo, in particolare, alle modalità con le quali il Dipartimento sta gestendo le delicate procedure riguar-
danti le politiche concorsuali e le problematiche afferenti il sistema delle tutele relative alle malattie professio-
nali che ad oggi ancora non sono state declinate.
Premettiamo e riconfermiamo che le scriventi OO.SS. sono da sempre convinte assertrici e sostenitrici della tra-
sparenza, condannando qualunque scorciatoia che metta in discussione la regolarità delle procedure e la liceità
dei provvedimenti amministrativi. Nondimeno, non possiamo che condannare, oltre l'atavico ritardo ormai di
circa venti anni delle procedure per i concorsi interni riservati agli appartenenti alla Polizia di Stato, anche l'in-
capacità del Dipartimento della P.S. nell'effettuare procedure concorsuali che, a differenza delle altre Forze di
Polizia, ove si concludono massimo entro sei mesi, hanno raggiunto tempi biblici di oltre tre anni.
Ma le cosa più grave, motivazione per cui chiediamo un incontro urgente con la S.V. prima di assumere qualun-
que iniziativa, come da Lei suggerito nel nostro incontro, è il livello di inaridimento e stravolgimento delle cor-
rette relazioni sindacali che stiamo registrando nell'ultimo periodo che può incidere fortemente sulla motivazio-
ne del personale e l'efficacia dei servizi.
Infatti, negli ultimi mesi, le relazioni sindacali e, quindi, la tutela del personale, sono intese dal Dipartimento
come momento di mera comunicazione da parte dell'Amministrazione di decisioni già assunte, quasi sempre
comunicate prima in luoghi e momenti anche non istituzionali, e rispetto alle quali non c'è possibilità di con-
fronto per il Sindacato. Ne è riprova la risposta del Dipartimento che, ad una specifica "richiesta di incontro
chiarificatore" delle scriventi OO.SS., ha fatto seguire una lettera con cui convoca per il giorno 12 p.v. tutte le
OO.SS. per "comunicazioni", lasciando chiaramente intendere l'insussistenza di qualsivoglia possibilità di con-
fronto e, quindi, di chiarimento che potesse portare alla salvaguardia di tutti quei dipendenti che, con sacrifici,
hanno onestamente sostenuto le prove concorsuali.
Egregio Sig. Ministro,
alla luce della Sua apprezzata disponibilità verso le OO.SS. e della manifesta sensibilità da Lei dimostrata verso
il personale delle Forze di Polizia, Le chiediamo cortesemente di trovare uno spazio nella Sua agenda per il ri-
chiesto incontro prima della convocazione fissata dal Dipartimento della P.S..
Restiamo comunque disponibili ad una diversa soluzione che la S.V. vorrà individuare nella consapevolezza che
essa salverà il merito ed il metodo della questione da noi evidenziata.
Con senso di rinnovata ed elevata stima, cordiali saluti.
Siulp Siap Ugl Polizia di Stato Silp Cgil Consap Fed.ne Uil Polizia
Romano Tiani Mazzetti Tissone Innocenzi Cosi

Da: Falco lo fui  10/01/2017 21:25:38
Ma il falso? 😆La truffa?  😆L'abuso in atti pubblici? 😆L'associazione a delinquere? 😆

LE CAMMELLATE? 😆

I CETRIOLI? 😆

Da: Falco lo fui  10/01/2017 21:26:27
I COMPAGNI DI MERENDA? 😆

Da: Deragliatore 10/01/2017 21:27:24
Certo tutti compiaciuti dell'analisi di moderatore, effettivamente chiara, ottima esposizione e ben argomentata.
Ma poi la domanda nasce spontanea (recitava un tipo), quindi? Cioè visto che comunque il problema c é  (ormai é assodato) quale sarebbe la soluzione? Lasciamo tutto com'è? Non credo si possa, fare,  ormai abbiamo superato il punto del "non ritorno".
Una soluzione va cercata e seguita. La soluzione perfetta non esiste, ovvio che qualunque sarà, esporrà l'amministrazione a nuovi ricorsi, ma almeno se la giocheranno. Invece  per come stanno le cose adesso la soccombebza é certa.
Una cosa é sicura, se nella ricerca della soluzione non entreranno i sindacati qualunque sia , sarà una soluzione Giusta.

Da: Falco lo fui  10/01/2017 21:27:58
LA BANDA DELLA MAGNANA? 😆

LA LOGGIA P2?😆

LE BR?😆

LA CUPOLA? 😆

Da: franca76  10/01/2017 21:32:52
Ron se continui cosi ti verra' il tunnel carpale... Lascia stare il telefonino vai a ninna riposati....

Da: Doyle  10/01/2017 21:46:04
Ragazzi ora tiriamo fuori la scissione dell'aventino..
Con rispetto parlando .. non si possono leggere certe cose...
Non voglio essere irrispettoso ma certi paragoni o citazioni non andrebbero neppure postate ... se non altro per rispettare l'onore di grandi uomini politici del passato ma ancora grandi ..
Buona serata

Da: Ron 10/01/2017 21:48:56
Roma 10 gennaio 2017

Al Signor Ministro dell'Interno
Sen. Marco Minniti
Sig. Ministro,
attesa la delicatezza e l'urgenza che la questione riveste, avvertiamo la necessità di un confronto immediato con
la S.V. per alcune tematiche che attengono la salvaguardia della dignità delle donne e degli uomini della Polizia
di Stato che, nonostante l'atteggiamento del Dipartimento, continuano con totale spirito di abnegazione a garan-
tire la sicurezza al nostro Paese, pur tra le mille deficienze e criticità.
Ne è ultima testimonianza l'episodio accorso al collega artificiere di Firenze, al quale esprimiamo ancora una
volta vicinanza e sostegno concreto.
Ci riferiamo, in particolare, alle modalità con le quali il Dipartimento sta gestendo le delicate procedure riguar-
danti le politiche concorsuali e le problematiche afferenti il sistema delle tutele relative alle malattie professio-
nali che ad oggi ancora non sono state declinate.
Premettiamo e riconfermiamo che le scriventi OO.SS. sono da sempre convinte assertrici e sostenitrici della tra-
sparenza, condannando qualunque scorciatoia che metta in discussione la regolarità delle procedure e la liceità
dei provvedimenti amministrativi. Nondimeno, non possiamo che condannare, oltre l'atavico ritardo ormai di
circa venti anni delle procedure per i concorsi interni riservati agli appartenenti alla Polizia di Stato, anche l'in-
capacità del Dipartimento della P.S. nell'effettuare procedure concorsuali che, a differenza delle altre Forze di
Polizia, ove si concludono massimo entro sei mesi, hanno raggiunto tempi biblici di oltre tre anni.
Ma le cosa più grave, motivazione per cui chiediamo un incontro urgente con la S.V. prima di assumere qualun-
que iniziativa, come da Lei suggerito nel nostro incontro, è il livello di inaridimento e stravolgimento delle cor-
rette relazioni sindacali che stiamo registrando nell'ultimo periodo che può incidere fortemente sulla motivazio-
ne del personale e l'efficacia dei servizi.
Infatti, negli ultimi mesi, le relazioni sindacali e, quindi, la tutela del personale, sono intese dal Dipartimento
come momento di mera comunicazione da parte dell'Amministrazione di decisioni già assunte, quasi sempre
comunicate prima in luoghi e momenti anche non istituzionali, e rispetto alle quali non c'è possibilità di con-
fronto per il Sindacato. Ne è riprova la risposta del Dipartimento che, ad una specifica "richiesta di incontro
chiarificatore" delle scriventi OO.SS., ha fatto seguire una lettera con cui convoca per il giorno 12 p.v. tutte le
OO.SS. per "comunicazioni", lasciando chiaramente intendere l'insussistenza di qualsivoglia possibilità di con-
fronto e, quindi, di chiarimento che potesse portare alla salvaguardia di tutti quei dipendenti che, con sacrifici,
hanno onestamente sostenuto le prove concorsuali.
Egregio Sig. Ministro,
alla luce della Sua apprezzata disponibilità verso le OO.SS. e della manifesta sensibilità da Lei dimostrata verso
il personale delle Forze di Polizia, Le chiediamo cortesemente di trovare uno spazio nella Sua agenda per il ri-
chiesto incontro prima della convocazione fissata dal Dipartimento della P.S..
Restiamo comunque disponibili ad una diversa soluzione che la S.V. vorrà individuare nella consapevolezza che
essa salverà il merito ed il metodo della questione da noi evidenziata.
Con senso di rinnovata ed elevata stima, cordiali saluti.
Siulp Siap Ugl Polizia di Stato Silp Cgil Consap Fed.ne Uil Polizia
Romano Tiani Mazzetti Tissone Innocenzi Cosi

Da: Smarronato 10/01/2017 22:26:57
Unica soluzione: a casa tutti temi che risultano idonei nonostante siano indicati sugli stessi giudizi negativi e idoneitá a quelli valutati sotto 35 nonostante giudizi positivi. In pratica i circa 400 raccomandati o fortunati o altro restituiscano il maltolto ai rispettivi 400 meritevoli fatti non idonei cui si sono sostituiti. Sennò annullamento totale!

Da: Deragliatore 10/01/2017 22:27:33
Ragazzi visto che RON  sta attraversando un periodo difficile quindi non può occuparsi di tranquillizzare gli idonei, vorrei farlo io. Tranquilli ragazzi il comitato feste patronali risolverà tutto, e finalmente andrete a comandare

Da: allora.......10/01/2017 22:32:31
bravo deragliatore....concordo in pieno!!! Per cortesia i sindacati lasciamoli fuori...!!!! Al di là dei grandi rigurgiti di democrazia di qulache dotto docente...!!... che non conosce evidentemente di cosa parla..!!!!

Da: Ron 10/01/2017 22:37:12
Roma 10 gennaio 2017

Al Signor Ministro dell'Interno
Sen. Marco Minniti
Sig. Ministro,
attesa la delicatezza e l'urgenza che la questione riveste, avvertiamo la necessità di un confronto immediato con
la S.V. per alcune tematiche che attengono la salvaguardia della dignità delle donne e degli uomini della Polizia
di Stato che, nonostante l'atteggiamento del Dipartimento, continuano con totale spirito di abnegazione a garan-
tire la sicurezza al nostro Paese, pur tra le mille deficienze e criticità.
Ne è ultima testimonianza l'episodio accorso al collega artificiere di Firenze, al quale esprimiamo ancora una
volta vicinanza e sostegno concreto.
Ci riferiamo, in particolare, alle modalità con le quali il Dipartimento sta gestendo le delicate procedure riguar-
danti le politiche concorsuali e le problematiche afferenti il sistema delle tutele relative alle malattie professio-
nali che ad oggi ancora non sono state declinate.
Premettiamo e riconfermiamo che le scriventi OO.SS. sono da sempre convinte assertrici e sostenitrici della tra-
sparenza, condannando qualunque scorciatoia che metta in discussione la regolarità delle procedure e la liceità
dei provvedimenti amministrativi. Nondimeno, non possiamo che condannare, oltre l'atavico ritardo ormai di
circa venti anni delle procedure per i concorsi interni riservati agli appartenenti alla Polizia di Stato, anche l'in-
capacità del Dipartimento della P.S. nell'effettuare procedure concorsuali che, a differenza delle altre Forze di
Polizia, ove si concludono massimo entro sei mesi, hanno raggiunto tempi biblici di oltre tre anni.
Ma le cosa più grave, motivazione per cui chiediamo un incontro urgente con la S.V. prima di assumere qualun-
que iniziativa, come da Lei suggerito nel nostro incontro, è il livello di inaridimento e stravolgimento delle cor-
rette relazioni sindacali che stiamo registrando nell'ultimo periodo che può incidere fortemente sulla motivazio-
ne del personale e l'efficacia dei servizi.
Infatti, negli ultimi mesi, le relazioni sindacali e, quindi, la tutela del personale, sono intese dal Dipartimento
come momento di mera comunicazione da parte dell'Amministrazione di decisioni già assunte, quasi sempre
comunicate prima in luoghi e momenti anche non istituzionali, e rispetto alle quali non c'è possibilità di con-
fronto per il Sindacato. Ne è riprova la risposta del Dipartimento che, ad una specifica "richiesta di incontro
chiarificatore" delle scriventi OO.SS., ha fatto seguire una lettera con cui convoca per il giorno 12 p.v. tutte le
OO.SS. per "comunicazioni", lasciando chiaramente intendere l'insussistenza di qualsivoglia possibilità di con-
fronto e, quindi, di chiarimento che potesse portare alla salvaguardia di tutti quei dipendenti che, con sacrifici,
hanno onestamente sostenuto le prove concorsuali.
Egregio Sig. Ministro,
alla luce della Sua apprezzata disponibilità verso le OO.SS. e della manifesta sensibilità da Lei dimostrata verso
il personale delle Forze di Polizia, Le chiediamo cortesemente di trovare uno spazio nella Sua agenda per il ri-
chiesto incontro prima della convocazione fissata dal Dipartimento della P.S..
Restiamo comunque disponibili ad una diversa soluzione che la S.V. vorrà individuare nella consapevolezza che
essa salverà il merito ed il metodo della questione da noi evidenziata.
Con senso di rinnovata ed elevata stima, cordiali saluti.
Siulp Siap Ugl Polizia di Stato Silp Cgil Consap Fed.ne Uil Polizia
Romano Tiani Mazzetti Tissone Innocenzi Cosi

Da: Ron 10/01/2017 22:40:36
https://mpnazionale.it/29115/29115.html

Da: Deragliatore 10/01/2017 22:42:02
Tranquillo RON, continua col copia incolla, penso io a tranquillizzare gli idonei finché non ti sarai ripreso

Da: Gianni70Stradale  10/01/2017 23:22:24
Doyle, io mi riferivo semplicemente alla strategia politica che stanno tenendo i sindacati, non alludevo certo alla meritevolezza e ai motivi che ci stanno sotto: solo al metodo.

Da: x Franca 10/01/2017 23:48:56
Ti ho cercata ad instangram puoi rispondere al messaggio che ti ho inviato. Complimenti comunque altro che parole con te

Da: Nakan al mattino10/01/2017 23:56:40
è jut a barc ammar

Da: Ispector 11/01/2017 00:31:37
Consiglio a chi ha la laurea di concentrarsi sul concorso per funzionario

Da: Nakan al mattino11/01/2017 00:43:16
ispector
e tu a ro' ajesce

Da: anno 2017 11/01/2017 05:16:35
Rilassatevi tutti. Il compromesso è tipico dell'Italia.  Chi ha fatto un buon tema, anche se attualmente  non idoneo verrà rivalutato, e partirà se supererà orali e psicoattitudinali. Tutti gli idonei a quel punto partiranno, proprio per non creare altri contenziosi. Questo è quello che secondo me accadrà.  Ma tra i non idonei, se il tema non risulterà scritto in italiano, senza errori di ortografia, errori  di sintassi , con rispetto di consecutio temporum, con corrispondenza alla traccia, (non trattati di diritto!), con riferimento alla normativa vigente nonché all'operatività, resterà fuori.

Da: anno 2017 11/01/2017 05:16:35
Rilassatevi tutti. Il compromesso è tipico dell'Italia.  Chi ha fatto un buon tema, anche se attualmente  non idoneo verrà rivalutato, e partirà se supererà orali e psicoattitudinali. Tutti gli idonei a quel punto partiranno, proprio per non creare altri contenziosi. Questo è quello che secondo me accadrà.  Ma tra i non idonei, se il tema non risulterà scritto in italiano, senza errori di ortografia, errori  di sintassi , con rispetto di consecutio temporum, con corrispondenza alla traccia, (non trattati di diritto!), con riferimento alla normativa vigente nonché all'operatività, resterà fuori.

Da: Scendidalmonte99 11/01/2017 05:26:41
Per me invece si rifá il tema..

Da: Doyle  11/01/2017 06:01:42
Gianni appunto
Evita certi paragoni, accostamenti,
Non scrivo tanto qui .. ma alle volte non ne posso proprio fare a meno..mio malgrado

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