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Abolizione esame avvocato
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Da: Anna79 | 14/09/2011 14:48:51 |
Liberale, sempre preciso e puntuale.. Saluti!! | |
Da: master A | 14/09/2011 15:02:19 |
documento interessante... Magari avere uno stipendio da praticante!!! | |
Da: master A | 14/09/2011 15:52:42 |
http://ordiniprofessionali.wordpress.com/perche-abolir/ | |
Da: x disgustato | 14/09/2011 16:36:08 |
ha ragione disgustato, la nostra rovina è il nostro silenzio... | |
Da: x disgustato | 14/09/2011 16:36:14 |
ha ragione disgustato, la nostra rovina è il nostro silenzio... | |
Da: master A | 14/09/2011 16:53:02 |
disgustato, oltre ad inviare corrispondenza ai parlamentari che avevano proposto emendamenti tesi ad abolire l'esame di avvocato, che altro si può fare? | |
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Da: come correggono i compiti | 14/09/2011 17:12:59 |
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1812 del 2011, proposto da: Ministero della Giustizia, Corte D'Appello di Catanzaro - Commissione Esami di Avvocato - Sessione 2009, Corte D'Appello di Catania - Commissione Esami di Avvocato - Sessione 2009, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Gen.Le Dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12; contro Valentina Arestia, rappresentato e difeso dall'avv. Raimondo Garcea, con domicilio eletto presso Annaisa Garcea in Roma, via della Giuliana 80; per la riforma della sentenza breve del T.A.R. CALABRIA - CATANZARO :SEZIONE II n. 00178/2011, resa tra le parti, concernente MANCATA AMMISSIONE ALLE PROVE ORALIDEGLI ESAMI DI ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO PER L'ANNO 2009 - MCP Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Valentina Arestia; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 5 aprile 2011 il Cons. Oberdan Forlenza e uditi per le parti gli avvocati Angelo Clarizia su delega di Raimondo Garcea e Giovanni Palatiello (Avv.St.); Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO Con l'appello in esame, il Ministero della Giustizia impugna la sentenza 9 febbraio 2011 n. 178, con la quale il TAR per la Calabria, sede di Catanzaro, sez. II, ha accolto il ricorso proposto da Arestia Valentina ed ha annullato, tra l'altro, il provvedimento di non ammissione della stessa agli esami orali di abilitazione alla professione di avvocato per l'anno 2009, con attribuzione, alle prove scritte sostenute, del punteggio complessivo di 75 (prima prova 30, seconda prova 25, terza prova 20). Secondo la sentenza appellata: - al giudice amministrativo "è consentito il sindacato sulla discrezionalità tecnica, nei limiti del controllo sulla correttezza del procedimento tecnico di valutazione seguito e senza la pretesa di sostituire la propria valutazione a quella della P.A."; - nel caso di specie, non sussistono "i presupposti in base ai quali l'elaborato concernente la redazione di un atto giudiziario è stato valutato insufficiente "per gravi errori di grammatica e concettuali, forma impropria, ossia non adatta alla stesura di un atto giudiziario", risultando "inesistenti i rilevati gravi errori di grammatica e risultando la forma dell'elaborato idonea allo scopo che si propone un atto giudiziario redatto in occasione di una prova di abilitazione"; con la conseguenza - stante la "manifesta scorrettezza della valutazione di uno degli elaborati" - della necessità della "ripetizione della valutazione, irreparabilmente viziata, di tutte le prove". Avverso tale decisione, il Ministero della Giustizia propone i seguenti motivi di appello: violazione del principio di tassatività delle ipotesi di giurisdizione di merito del giudice amministrativo; violazione del principio di separazione dei poteri dello Stato; eccesso di potere giurisdizionale; poiché il TAR, giudicando "errata" la valutazione espressa dalla competente Sottocommissione giudicatrice, "ha in pratica sostituito la propria valutazione tecnico-giuridica a quella (negativa) già operata dall'amministrazione nell'esercizio delle proprie attribuzioni previste dalla legge", laddove i giudizi di questa sono sindacabili solo sotto il profilo della illogicità manifesta e del travisamento dei fatti. Nel caso di specie, peraltro, la candidata "non ha indicato elementi di abnormità . . . ma si è limitata apoditticamente a sostenere la validità nel merito dei suoi elaborati". Si è costituita in giudizio la dott.ssa Valentina Arestia, che ha concluso per il rigetto dell'appello, stante la sua infondatezza, ritenendo anche essersi formato giudicato sulla statuizione della sentenza circa "insussistenza, nell'atto giudiziario, di gravi errori di grammatica o concettuali e la piena idoneità della forma dell'atto". Ha, inoltre, proposto appello incidentale, con il quale ha riproposto i motivi di cui al ricorso introduttivo del giudizio di I grado, con riferimento al parere di diritto penale, e relativi "in estrema sintesi, all'inveridicità totale e scorrettezza del giudizio di incoerenza della soluzione proposta rispetto alla fattispecie prospettata, essendo la ricorrente pervenuta alle medesime conclusioni cui erano giunte in un caso del tutto analogo, le Sezioni Unite della Cassazione, nell'arresto n. 22676/2009". Con decreto cautelare 9 marzo 2011 n. 1138, è stata sospesa l'esecutività della sentenza appellata. All'odierna udienza in Camera di Consiglio, il Collegio, ritenuti sussistenti i presupposti di cui all'art. 60 Cpa, ha riservato la causa per la decisione nel merito. DIRITTO L'appello è infondato e deve essere, pertanto, respinto. La giurisprudenza di questo Consiglio di Stato ha già affermato, in ordine alla natura delle decisioni delle commissioni esaminatrici, che esse costituiscono "atti di natura mista", come tali aventi una "duplice valenza", e cioè natura "provvedimentale", quanto all'ammissione o meno alla fase successiva della procedura; nonché natura di "giudizio", circa la sufficienza della preparazione del candidato stesso al fine di detta ammissione (Cons. Stato, sez. VI, nn. 935/2008; 689/2008; 172/2006). Quanto a quest'ultimo profilo, si è affermato che "la commissione giudicatrice di concorso esprime un giudizio tecnico-discrezionale caratterizzato da profili di puro merito . . . non sindacabile in sede di legittimità, salvo che risulti manifestamente viziato da illogicità, irragionevolezza, arbitrarietà o travisamento dei fatti" (Cons. Stato, sez. IV, n. 1237/2008). Ciò comporta che il giudice amministrativo, in sede di sindacato giurisdizionale di legittimità, deve, in particolare, verificare - preso atto dell'iter logico seguito dall'amministrazione e risultante dalla motivazione - se la decisione adottata consegue, con coerenza logica e ragionevolezza, dalle premesse argomentative esposte concernenti l'analisi dell'elaborato del candidato. Tale verifica, dunque, concernente la eventuale sussistenza (o meno) del vizio di eccesso di potere, si inserisce all'interno dell'iter logico seguito (ed esposto) dall'autorità emanante l'atto impugnato, ma non deve e non può sostanziarsi in una giustapposizione (o sostituzione) della valutazione del giudice rispetto a quella dell'amministrazione, unica titolare del potere amministrativo. Nel caso di specie, il primo giudice ha verificato - con riferimento alla correzione ed al giudizio espresso su uno solo dei due elaborati ritenuti insufficienti dalla Commissione - sia l'assoluto difetto del presupposto sul quale tale giudizio si è fondato (la asserita presenza di "gravi errori di grammatica"), sia la assenza delle (pur evidenziate dalla Commissione) incoerenze della forma in relazione alla tipologia dell'atto giudiziario: profili ambedue non contestati con specifiche argomentazioni nell'atto di appello. Si tratta, a tutta evidenza, di un sindacato svoltosi nei limiti della giurisdizione di legittimità, volto proprio a verificare la sussistenza (o meno) del vizio d eccesso di potere, lamentato con il ricorso introduttivo del giudizio di I grado, e quindi senza alcuno "sconfinamento" nel merito, dovendosi escludere la lamentata sostituzione di una valutazione tecnico-.giuridica del giudice a quella dell'amministrazione (rilievo sul quale unicamente si fonda l'appello dell'amministrazione). Per le ragioni esposte, l'appello deve essere rigettato, non essendo necessario, di conseguenza, l'esame dell'appello incidentale proposto dall'appellata, che diventa improcedibile. Stante la natura della controversia, sussistono giusti motivi per compensare tra le parti spese, diritti ed onorari di giudizio. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) definitivamente pronunciando sull'appello proposto dal Ministero della Giustizia (n. 1812/2011 r.g.), lo rigetta.; dichiara improcedibile l'appello incidentale della parte appellata. Compensa tra le parti spese, diritti ed onorari di giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 5 aprile 2011 con l'intervento dei magistrati: Paolo Numerico, Presidente Sergio De Felice, Consigliere Sandro Aureli, Consigliere Raffaele Potenza, Consigliere Oberdan Forlenza, Consigliere, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 06/06/2011 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) | |
Da: come correggono i compiti | 14/09/2011 17:15:33 |
"Nel caso di specie, il primo giudice ha verificato - con riferimento alla correzione ed al giudizio espresso su uno solo dei due elaborati ritenuti insufficienti dalla Commissione - sia l'assoluto difetto del presupposto sul quale tale giudizio si è fondato (la asserita presenza di "gravi errori di grammatica"), sia la assenza delle (pur evidenziate dalla Commissione) incoerenze della forma in relazione alla tipologia dell'atto giudiziario: profili ambedue non contestati con specifiche argomentazioni nell'atto di appello." | |
Da: Disgustato | 14/09/2011 17:24:02 |
Beh considerato che non vi sono alternative efficaci, penso che scendere in piazza sia l unica soluzione. | |
Da: Esame-farsa | 14/09/2011 17:38:24 |
Grazie liberale; tu che pensi di questo documento? | |
Da: Lucro incessante | 14/09/2011 17:45:28 |
per scendere in piazza bisogna organizzarsi... costituirsi in associazione... | |
Da: Enrico Maestro | 14/09/2011 17:49:24 |
la classica para####ggine dei politici italiani. Mantengono l'esame di Stato per non scontentare Alpa & C. e nello stesso testo garantiscono la liberalizzazione per dare il contentino all'Europa | |
Da: Disgustato | 14/09/2011 17:54:30 |
Che dire ragazzi, dobbiamo costituire un'associazione? Facciamo. Non posso che dare la mia disponibilità. Ma non si pensi nemmeno per un secondo che le cose cambino. Se qualcuno ha studiato un po' di storia, noterà che tutti i grandi cambiamenti sono avvenuti a seguito di grandi mobilitazioni delle categorie interessate, mai e poi mai si è visto un passo avanti di questo calibro senza che vi abbia preceduto un enorme casino. Signori, noi siamo imprigionati, non so se ve ne siate resi conto. Quelli hanno minacciato di far cadere il governo piuttosto che firmare quella misura sulla liberalizzazione dell'accesso. Questo vi fa capire. berlusconi è schiavo di tutto questo, e non credete che se anche salisse al potere la sinistra, le cose cambierebbero. | |
Da: lol | 14/09/2011 18:00:57 |
bisogna muoversi subitooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo cavolo!!!!!!!! Gli esami si avvicinano | |
Da: *** | 14/09/2011 18:08:49 |
disgustato ha ragione, le cose purtroppo non cambieranno (almeno nell'immediato) ma penso che noi abbiamo il dovere di farci sentire in qualche modo | |
Da: mamo61 | 14/09/2011 18:12:57 |
non è che sei una di quelle che ciancia tanto e poi x mangiare fa il vpo o il got? | |
Da: Liberale | 14/09/2011 18:20:03 |
In una recente intervista Berlusconi ha dichiarato che se dipendesse da lui liberalizzerebbe tutte le professioni. Penso che in tale occasione abbia detto la verità (forse l'unica in quasi 20 anni di attività politica). Infatti, con il suo dipendente Tremonti ci stava quasi riuscendo. Liberalizzare le professioni vorrebbe dire un aumento considerevole di partite IVA che farebbero crescere il PIL e le entrate tributarie. Purtroppo anche lui è imprigionato allo strapotere dei "parrucconi" i quali non sono disposti ad accettare la libera concorrenza. | |
Da: Lucro incessante | 14/09/2011 18:58:42 |
QUOTO: In una recente intervista Berlusconi ha dichiarato che se dipendesse da lui liberalizzerebbe tutte le professioni. Penso che in tale occasione abbia detto la verità (forse l'unica in quasi 20 anni di attività politica). Infatti, con il suo dipendente Tremonti ci stava quasi riuscendo. Liberalizzare le professioni vorrebbe dire un aumento considerevole di partite IVA che farebbero crescere il PIL e le entrate tributarie. Purtroppo anche lui è imprigionato allo strapotere dei "parrucconi" i quali non sono disposti ad accettare la libera concorrenza. | |
Da: waiting for the sun | 14/09/2011 19:13:44 |
...quanti sono i praticanti avvocati in Italia?tanti....cosa succederebbe se tutti fossero UNITI e PRONTI a manifestare in piazza o meglio ancora a SCIOPERARE NEI TRIBUNALI o fare agitazioni? Certo la manifestazione lascia il tempo che trova.Bisognerebbe essere più incisivi e parlare in continuazioni della problematica con annessa soluzione, e giungere in qualche modo al governo.dobbiamo trovare una parte del Governo, del parlamento o di qualche commissione o comitato che sia sguinzagliato e nettamente superiore come numero ai parrucconi.. | |
Da: Disgustato | 14/09/2011 21:01:55 |
Il problema è che la casta degli avvocati è parte integrante (e cospicua) degli organi di governo, del parlamento e del senato, sia a destra che a sinistra. Se manca il loro voto non si va da nessuna parte. Questo schifo (che peraltro non riguarda solo l'avvocatura, l'Italia ne è piena, VIVE DI QUESTE CORPORAZIONI) è destinato a rimanere in auge, c'è poco da fare. | |
Da: Disgustato | 14/09/2011 21:09:18 |
http://www.ilvelino.it/agv/news/articolo.php?idArticolo=1431556&t=Manovra_fiducia_alla_Camera_queste_le_misure Leggete l'ultimo punto e notate come l'Italia intera viene presa per il culo in totale disinvoltura. MA DOVE SONO LE LIBERALIZZAZIONI??? hahaha mi viene da ridere.. | |
Da: Disgustato | 14/09/2011 21:23:08 |
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20110914-manovra-oua-il-16-stati-generali-avvocatura-per-discuterne Guardate, si stanno cagando addosso senza che sia capitato niente. huahusahuahuahuahuauahuahua | |
Da: esame farsa, protestiamo anche noi | 14/09/2011 21:59:34 |
Sono dei merdosi puzzolenti, li schiaccerei a questi vermi bastardi. | |
Da: Disgustato | 14/09/2011 22:07:22 |
Facciamo prima a levarci dalle palle ragazzi, è una battaglia persa | |
Da: Anna79 | 14/09/2011 22:32:02 |
Parrucconi nonnetti MALIGNI!!! | |
Da: Ennio 78 | 14/09/2011 23:12:58 |
prima o poi periranno | |
Da: Riscossa | 14/09/2011 23:16:21 |
Quando gli odiosi parrucconi faranno quante manifestazione o "marcia su Roma", andiamo anche noi, armiamoci di spranghe, e mazze da baseball e iniziamo a spaccare le capocce, i tempi sono cambiati, noi siamo giovani e loro vecchi, li faremo neri! | |
Da: Riscossa | 14/09/2011 23:17:03 |
Quando gli odiosi parrucconi faranno queste manifestazioni o "marcia su Roma", andiamo anche noi, armiamoci di spranghe, e mazze da baseball e iniziamo a spaccare le capocce, i tempi sono cambiati, noi siamo giovani e loro vecchi, li faremo neri! | |
Da: Riscossa | 14/09/2011 23:19:19 |
E' finita l'era della dialettica, ora e' il momento della violenza, per questi qua ci vuole la forza bruta! Deve accadere peggio del 1968, una contestazione potente, e che accetta anche lo scontro fisico! A mali estremi, estremi rimedi! | |
Da: ... | 14/09/2011 23:52:30 |
io non posso arrendermi.. sto rischiando l'esaurimento per questo falso esame!!!!! Non è giusto, non va bene.. è una vita che studiamo.. non esiste altro esame di abilitazione alla stregua del nostro.. non ci assicurano mica un posto di lavoro?!!? CHE VERGOGNAAAAAAAAAAA | |
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