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Abolizione esame avvocato
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Da: dott.ssa10/09/2011 23:54:29
non hai capito una mazza! cmq andate a lavorare!!!!


gente che a 5o anni è ancora lì a tentare un esame di stato e che piange miseria!

robe da matti

Da: realista10/09/2011 23:55:27
ripeto: 44?

Da: bestiaccia6510/09/2011 23:55:53
la mia età non è importante .
Che senso ha fare anche la pratica anche a 44 o 30 o 27 anni se poi l'esame è una farsa?.

Da: realista10/09/2011 23:57:15
Se ti interessa saperlo per me è importante..

Da: dott.ssa10/09/2011 23:57:48
prova a fare l'orale ... poi mi sai dire se è una farsa!


Da: realista10/09/2011 23:59:26
Vabbè, evidentemente bestiaccia65 ha una predisposizione naturale a raccontare balle. E anche grosse. Vi saluto.

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Da: bestiaccia6511/09/2011 00:02:36
Ribadisco. Posso aver 27 , 36 o 44 anni . Ma il punto è un altro: se più della metà degli aspiranti è bocciato allo scritto, questi sono degli ignoranti o sfigati?
Cerchiamo inoltre di non scrivere messaggi offensivi. Un po' di educazione non guasta. No?

Da: realista11/09/2011 00:02:52
X me si prospetta una nottata di insonnia...ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Ciao.

Da: realista11/09/2011 00:04:07
E perchè essere educati con gli sparacaxxate? Non meritano educazione nè rispetto nè lealtà.

Da: bestiaccia6511/09/2011 00:06:17
Per Realista:Chi spara cazzate?  Ripeto : perdiamo l'obiettivo finale . Abolizione dell'esame .
Notte

Da: realista11/09/2011 00:08:00
Tu, per esempio. Tutte caxxate quelle che dici e che hai detto finora.. e francamente non ne capisco la ragione.

Da: Liu11/09/2011 00:25:17
Io non discrimino nessuno per l'età, figurarsi. Si può diventare avvocati a 25 come a 50 anni...Non capisco perchè certa gente si nasconde.

Da: esame farsa, protestiamo anche noi11/09/2011 08:36:30
DA LIBERI CITTADINI IN UN LIBERO STATO CHIEDIAMO DI POTER LIBERAMENTE ESERCITARE LA LIBERA PROFESSIONE. GLI ORDINI PROFESSIONALI VIA DAL CAZZO. L'UNICO ORDINE CHE MANTENGONO E' QUELLO DI SPARTIRSI E TRAMANDARSI I POSTI DI PADRE IN FIGLIO. FUOCO AGLI ORDINI MAFIOSI PROFESSIONALI. SBLOCCHIAMO LE RISORSE GIOVANILI, VIA I VECCHI CORPORATIVISTI CON I PANNOLONI PUZZOLENTI E VIA I LORO INCAPACI FIGLI BAMBOCCIONI. L'ESISTENZA DEGLI ORDINI NON E' PIU' TOLLERABILE, GRAZIE A DIO IL FASCIO E' SUPERATO E "DOVREMMO" ESSERE IN UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO.

Da: ...11/09/2011 08:44:59
Il pg Galgano: «Gli avvocati? Scadenti»

Attacco del procuratore generale: «Le iscrizioni all'albo calano dappertutto, ma non per le professioni forensi»



da Il Corriere del Mezzogiorno del 18 febbraio 2010



"È un dato che non consente incertezze: rallenta la corsa alle professioni. Le iscrizioni agli albi professionali sono diminuite negli ultimi anni di diversi punti percentuali. Unica categoria in controtendenza è quella degli avvocati, che continua a crescere. Nessuna efficacia deflattiva hanno avuto i lunghi studi, la pratica forense difficile, la crisi economica. Dalle moltiplicate università italiane fuoriescono folle di laureati in giurisprudenza, decisi in gran parte a sostenere e superare in tutti i modi gli esami di abilitazione alla professione forense e poi a iscriversi negli albi delle rispettive residenze. Così l'equilibrio tra il numero degli «attivi» e i bisogni della gente (di risolvere problemi giurisdizionali ed espletare attività collegate) resta irrimediabilmente sconvolto, perché il numero degli avvocati è eccessivo rispetto alle esigenze. Non è difficile, camminando a ritroso, individuare segni particolari e tipici della crisi della professione legale in Italia e rappresentarne le cause, gli effetti e i significati.

Vanno per prime rilevate le immediate ragioni della difficoltà: aumento delle spese, costi di gestione sempre maggiori, clienti che diminuiscono sempre di più man mano che si rendono conto del fatto che le loro pretese non sono esaminate se non dopo lunghissime attese. Eppure il numero degli avvocati aumenta, cosa che è solo apparentemente inspiegabile. Infatti, va ricordato che le masse di diplomati dalle scuole medie superiori sono mediamente troppo incolte per intraprendere studi scientifici o rigorosamente umanistici. Dette masse sono convogliate agli studi (per così dire) giuridici, che sono ritenuti meno difficoltosi. Tutti questi laureati, la massima parte dei quali non è in grado di scrivere correttamente neppure una lettera, destinati al sistematico insuccesso in tutti i possibili concorsi, ripiegano sull'attività professionale, non avendo altri sbocchi. I meccanismi non particolarmente penetranti dei controlli con l'ausilio dell'elettronica durante le prove scritte degli esami di abilitazione; le molteplici occasioni di contatto e di favore in un contesto ove sono frequentissime le vicende elettorali producono cheâ€" superati gli ostacoli dell'esameâ€" agli albi professionali accedono sempre più iscritti.

Si è avuta così una oggettiva generalizzata compromissione, non solo della professionalità tecnica, ma del livello deontologico degli avvocati. Tale compromissione è produttrice di mali molto più diffusi e gravi di quanto si pensa di solito. Innanzitutto, chi esercita la professione legale ha una funzione, che supera i limiti di una ordinaria attività professionale: il cittadino, ignaro della complessità dei problemi giuridici, si rivolge al legale prima di tutto per essere orientato e consigliato sul da farsi; solo in un secondo momento dovrebbe rilasciare il mandato ad agire o a resistere in senso proprio. All'avvocato spetta di consigliare di non rilasciare alcun mandato, qualora non convenga agire, non sia giusto resistere, non sia bene procedere. Tale tipo di rapporto con l'ignaro cittadino non può essere ragionevolmente preteso da professionisti pressati dal bisogno di sostentare sé e le proprie famiglie, di fronteggiare i creditori, in altre parole di sopravvivere. E in Italia in siffatta condizione di bisogno si trovano migliaia e migliaia di professionisti, giovani e meno giovani.

Non può quindi sorprendere l'enorme quantità di controversie, una notevole parte delle quali non sarebbe dovuta essere neppure instaurata, che appesantiscono tutti gli uffici giudiziari, effetto di quanto si è appena detto. E neppure può essere ignoratoâ€" soprattutto per la giurisdizione civileâ€" il decadere della qualità dei provvedimenti giudiziari. Si sa che le azioni e le argomentazioni dei difensori, per l'effetto delle iniziative che a essi competono, stimolano chi è tenuto a decidere e a motivare a dare il meglio. Così dalla intelligenza e dalla cultura degli avvocati scaturisce il progresso dogmatico e sociale della giurisprudenza. Al contrario il carattere meccanico e asfittico delle iniziative, conseguenza inevitabile delle approssimazione, incultura, frettolosità e superficialità, provoca cali di qualità generalizzati e irrimediabili nelle rese del lavoro giudiziario.

A Napoli le masse di patrocinatori, per la massima parte scadenti, non sono mai state eccezione; anzi hanno consentito ai buoni e bravi di godere di maggior prestigio. Novità è il moltiplicarsi di esse nel resto del Paese. Trattasi di un fenomeno che impone molte considerazioni, la gran parte delle quali induce a pensieri tristi. Tra queste primeggia la percezione del connotato di rozzezza, tipico dei contemporanei rapporti tra le parti del processo. Nella Napoli del passato la millenaria arte del saper vivere smussava i contrasti, addolciva le asperità, consentiva di scivolare tra le ribollenti aree plebee e le raffinate ma non meno problematiche vicende â€" sempre conflittualiâ€" della nobiltà e del clero. Nella società contemporanea quell'arte non c'è più: a rozzezza si oppone rozzezza. E nell'universo giudiziario il gran numero di patrocinatori di modesto livello tale fenomeno complica e irrigidisce. Né può essere trascurato che l'aumento esponenziale degli iscritti negli albi professionali rende impossibili riforme, pur auspicate, attinenti alla deontologia e alla responsabilità dei professionisti. Da ciò discende un generale sentimento di insicurezza e di discredito, che si converte di regola in ridotta fiducia, non limitata ai patrocinatori e alla giurisdizione, ma allargata all'intera vita pubblica del Paese. Anche per questa via il Paese si avvia a una decadenza che, per la progressività e l'ampiezza, compromette il futuro di ampi strati di cittadini, incapaci per le ridotte risorse di neutralizzare avversità, di cui non sono responsabili."

Da: Esegeta11/09/2011 10:06:53
la notizia e' del febbraio 2010...e' possibile che adesso il pg galgano guardi gli "avvocati scadenti" dall'aldilà...:-)

Da: bestiaccia6511/09/2011 10:52:25
Visto che interessa qualcuno.. ho 32 anni .
E ho esperienza in fatto di esami scritti non passati. Poca fortuna?
Smettiamola di insultarci? No?

Da: carlo.311/09/2011 13:03:04
se la pratica forense  serve ad imparare qualcosa, una cosa certa e che tutti  abbiamo imparato é che serve a farci sostenere un esame 'costruito' per tenerci fuori. 

Da: waiting for the sun11/09/2011 13:07:09
ABOLIZIONE ESAME D'AVVOCATO!LIBERALIZZAZIONE!ABOLIZIONE LIMITE DI ANNI 6 DEL PATROCINIO PER I PRATICANTI ABILITATI (MA PERCHè POI DOPO 6 ANNI DOVREBBE SCADERE UNA ABILITAZIONE SEPPUR PARZIALE?????)..ABOLIZIONE ORDINI PROFESSIONALI!

Da: esame farsa, protestiamo anche noi11/09/2011 13:15:23
SONO DEGLI INFAMI, ECCO PERCHE' TI ABILITANO 6 ANNI E POI TI CACCIANO....E' TUTTO CREATO AD USO E CONSUMO DEI VECCHI CORPORATIVISTI CHE VANNO IN TRIBUNALE CON I PANNOLONI PUZZOLENTI COME IL LORO FIATO. FUOCO AGLI ORDINI, BASTA, QUESTA STORIA DOVRA' PUR FINIRE.

Da: waiting for the sun11/09/2011 13:23:14
@ESAME FARSA...SONO D'ACCORDO CON TE!

Da: realista11/09/2011 14:03:23
x bestiaccia65
come immaginavo, sei un bambino. Pfui! Voi e la liberalizzazione... Oh me sventurato..

Da: bestiaccia6511/09/2011 14:28:08
Un bambino . No? Un adulto Incazzato per chi pensa solo al proprio orticello.

Da: Liberale 11/09/2011 15:18:02
Che discorsi allucinanti e lontani dalla realtà...
Mi duole, e nello stesso tempo mi preoccupa, il solo pensiero di avere domani dei colleghi i quali ritengono che 2 pareri ed un atto siano sufficienti per diventare avvocato!
Altri, che dicono ai praticanti respinti:"Se non passate l'esame andate a lavorare..." Perchè? Cosa fa l'avvocato? Non lavora?
La professione forense sta andando in malora per colpa di costoro!

Da: Liberale 11/09/2011 15:29:16
P.S. per dott.ssa: Prima di rispondermi alla stregua dei "parrucconi", supponendo che hai 25 anni, sappi che sono diventato avvocato l'anno che tu sostenevi l'esame di terza media (Io studiavo diritto ecclesiastico per l'orale, quando tu eri impegnata a risolvere le equazioni)!
Non ho mai conosciuto nessun/a giovane collega che facesse i Tuoi discorsi, anzi!
Il giorno dopo che supererai l'orale sappi che NON SARAI UN AVVOCATO, ma una persona col titolo di avvocato!
Lo saprai tu quando diventerai avvocato:
Il mio domino diceva sempre che un buon professionista dev'essere innanzi tutto umile...

Da: cielo_stellato11/09/2011 15:33:30
Finalmente...un elogio all'umiltà!!!

Da: M. Antonietta11/09/2011 15:52:40
Io ho praticamente l'esame in tasca. Luigi XVI me l'ha promesso. Penso al mio orticello, e allora? Perchè dovrei fare altrimenti? Si è capito che non sono umile? Neanche la mia capigliatura lo era...Ero abbastanza cotonata, un tempo. Ora meno. Ma solo perchè le cotonate non vanno più di moda. Aurevoir.

Da: bestiaccia6511/09/2011 18:07:05
Bravo  Liberale

Da: x mariantonietta11/09/2011 18:32:47
sgozzatela sta befana

Da: Lucente11/09/2011 19:11:45
Voi non ragionate, siete rabbiosi e basta. Mah..

Da: Picchiatore11/09/2011 20:00:12
Picchiamo i consiglieri dell'ordine a bastonate, occupiamo tutto, facciamo un bordello infernale, se i vecchi parrucconi fanno rumore, noi facciamo la terza guerra mondiale! Fuoco agli ordini! Adesso!

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