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Abolizione esame avvocato
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Da: 111127/10/2011 11:33:08
ma che cazzo ne parlate a fare qua!

Da: Lucro incessante27/10/2011 11:42:30
Insomma ogni tanto la stanza si trasforma in osteria! E da come rispondete vi hanno anche servito un vino nel cartoccio (di quelli preparati con la bustina)

Da: matties27/10/2011 11:46:18
Hai ragione lucro.

Da: Torniamo27/10/2011 12:03:46
Alla discussione!!!
Cosa cambierà con la riforma?
Quando è stata messa in agenda?

Da: master A27/10/2011 12:26:55
La riforma? Il ddl Poretti-Perduca è stato appena presentato! La riforma Killer della professione forense è nella melma in Parlamento e viste le indicazioni della letterina del Berlusca è già cancellata in toto... Siamo appesi e non si capisce bene quello che accadrà. 

Da: Esame pilotato27/10/2011 13:23:16
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=5844

Bianco (Fnomceo): "La riforma degli Ordini è improrogabile"
Anticipati in un'intervista pubblicata oggi sul portale della Fnomceo, i temi del convegno che si terrà nei prossimi giorni a Salerno dedicato proprio al rinnovamento delle istituzioni professionali  e al dibattito aperto sulle liberalizzazioni.

27 OTT - Due giorni di lavoro a Salerno, città simbolo dell'antica professione medica, per discutere del futuro degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, che hanno appena celebrato il loro centenario e sono al centro di una temperie che vede da una parte la spinta alla "liberalizzazione" delle professioni e dall'altra un testo di riforma approdato finalmente in Senato.
I temi del convegno sono anticipati oggi da Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, in un'intervista pubblicata su portale.fnomceo.it, nella quale ribatte a chi sostiene che la presenza di un Ordine professionale limiti la liberalizzazione dei servizi. Secondo Bianco, questa posizione è "una 'cortina di fumo' per chi ravvisa nel professionista un'impresa, che può diventare fonte di profitto, e nell'Ordine un'associazione di imprese", mentre gli Ordini sono "istituzioni a tutela della Salute dei cittadini, custodi della Deontologia, garanti della Qualità dell'Atto medico e sanitario".


L'intervista ad Amedeo Bianco pubblicata su portale.fnomceo.it

Amedeo Bianco: gli Ordini sanitari tra riforma e istanze di liberalizzazione
Tra poche ore, a Salerno, la FNOMCeO promuoverà il Convegno "Gli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri: dalle celebrazioni del Centenario alla Riforma dell'ordinamento istitutivo", durante il quale richiamerà l'attenzione dell'opinione pubblica e dei politici sul significato e sul ruolo degli Ordini sanitari. Ruolo che, da più parti, è messo in discussione con istanze di liberalizzazione.
E la FNOMCeO non si tira indietro: non a caso, il Convegno sarà lanciato, il 28 ottobre, da un "faccia a faccia" tra il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, e Sergio Rizzo, opinionista, firma di punta del Corriere della Sera, e da sempre in posizione fortemente critica contro certi aspetti degli Ordini e degli altri Enti pubblici. Sempre in questo spirito, i lavori si concluderanno, il giorno seguente, con una tavola rotonda, nella quale il presidente Bianco e il presidente della CAO nazionale, Giuseppe Renzo, si confronteranno con la politica.
Proprio al presidente di tutti i medici, l'Ufficio Stampa ha voluto chiedere un'anticipazione dei temi del Convegno. Dalla natura dell'azione disciplinare, alla pubblicità sanitaria, ai paventati ostacoli al "libero mercato", ecco le sue risposte.
Presidente, l'anno scorso gli Ordini sanitari hanno compiuto cento anni. Ora, in Senato, è in discussione la loro riforma. Cosa conservare e cosa lasciare, perché il rinnovamento sia reale e gli Ordini sanitari siano pronti a rispondere, oltre che al loro ruolo istituzionale, anche alle nuove istanze della Società civile?
La riforma che il ministro Fazio propone al Parlamento è attesa da anni, e da noi fortemente auspicata. Nel 2010 abbiamo infatti celebrato il centenario della costituzione degli Ordini delle professioni sanitarie nell'ordinamento italiano. È utile ricordare come gli odierni pilastri di quella antica normativa siano ancora oggi sostanzialmente gli stessi, ancorché riscritti nel 1946, dopo la cancellazione operata nel regime fascista.
Ma se un rinnovamento sostanziale era ormai improrogabile, non possiamo però prescindere dai valori e dai principi che i nostri Ordini tutelano, primo tra tutti il diritto alla Salute dei cittadini, senza distinzioni di sorta. Né possiamo tralasciare gli strumenti per difendere tali valori: il più importante è la Deontologia professionale, quell'insieme di principi e precetti, di comportamenti etici, civili e tecnico professionali, che in più occasioni e nel merito di delicate questioni la Corte Costituzionale ha ribadito come ineludibile e insostituibile riferimento per un esercizio autonomo e responsabile della Professione.
Proprio in questo momento di "rinascita", però, si registra da più parti un dibattito sul significato degli Ordini professionali in generale, a volte con attacchi anche pesanti sull'opportunità e sull'attualità del loro ruolo.
Il dibattito, in sé, è positivo, perché un sano confronto porta al cambiamento e fa nascere nuove idee e spunti di riflessione. Purtroppo, però, registriamo con preoccupazione che tali discussioni sono spesso appesantite da pregiudizi ideologici e supportate da rilievi infondati, sui quali sarebbe opportuno fare alcune precisazioni.
Innanzitutto, i nostri Ordini e i Collegi delle professioni sanitarie, che si richiamano tutti al medesimo ordinamento, sono Enti ausiliari dello Stato che non gravano sul bilancio pubblico, sostenendo le loro funzioni e attività con quote associative dei professionisti obbligatoriamente iscritti in ragione dell'articolo 2229 del Codice Civile. Sono dunque privi di fondamento - per non definirli pretestuosi - tutti quegli attacchi che mirano a scardinare il sistema facendo leva sull'economia e sui bilanci dello Stato.
Un altro rilievo che vi viene mosso è che, con un'eventuale liberalizzazione, si eliminerebbero i vincoli che limitano l'accesso alle professioni. Cosa risponde?
Anche questa affermazione è completamente infondata: i nostri Ordini non pongono in alcun modo sbarramenti all'esercizio della professione. L'unica "restrizione all'accesso", se così si può intendere, è data dalla funzione di controllo sui titoli necessari per esercitare la professione stessa, attraverso la tenuta degli Albi. Lo sbarramento, dunque, è solo nei confronti di chi potrebbe esercitare seppur privo di tali titoli, e cioè gli abusivi.
In questo senso, gli Ordini da sempre svolgono funzioni di lotta all'abusivismo, attraverso l'accessibilità agli Albi dei professionisti abilitati e soprattutto collaborando con i NAS e con gli uffici ispettivi delle ASL contro i falsi professionisti, che costituiscono, questi sì, vere e proprie minacce non solo per la salute pubblica, ma anche per i bilanci dello Stato. Non potendo emettere parcelle e fatture, infatti, si comportano come truffatori delle finanze pubbliche.
A proposito di parcelle: ha acceso un dibattito l'azione della FNOMCeO contro i Gruppi di acquisto via internet, che offrono prestazioni sanitarie a volte sottocosto. Non pensate che queste iniziative possano, in un certo senso, apportare dei vantaggi al cittadino?
Il messaggio che volevamo far passare è che queste "offerte", disponibili sul web per un tempo limitato e accessibili a pochi, non possono in nessun modo costituire un sistema organico e innovativo di sanità low cost, capace di vicariare, in tutto o in parte, il Servizio sanitario Nazionale, ove mostrasse criticità o carenze. Non fosse altro, perché un sistema commerciale - è di questo che si tratta - non può vendere costantemente sottocosto. Tali iniziative sono piuttosto paragonabili ai "prodotti civetta" offerti nella grande distribuzione a un prezzo irrisorio per attirare clienti: non vanno cioè inquadrate nel fenomeno della cosiddetta sanità low cost, ma nel mero epifenomeno di attività promozionali, in questo caso riservate agli utenti più capaci e più svegli, e dunque prive di equità e solidarietà.
E veniamo all'azione disciplinare: la legge 248/11 (la cosiddetta "Manovra") prevede, per altri Ordini professionali, ad esempio quello dei giornalisti, la Costituzione di "Consigli di disciplina", indipendenti dai Consigli degli Ordini stessi. Pensa che tale orientamento possa, un giorno, coinvolgere anche gli ordini sanitari?
La riforma degli Ordini sanitari (già Ddl 4274, ora Atto del Senato 2935, ndr), attualmente all'esame della Commissione Igiene e Sanità del Senato, accoglie le istanze della FNOMCeO, che da anni propone la distinzione tra la funzione inquirente e quella giudicante, nell'azione disciplinare. In buona sostanza, abbiamo chiesto la terziarizzazione della funzione inquirente, che definisca caso ed estremi dell'imputazione. Non pensiamo, dunque, sia necessaria la costituzione, per gli Ordini sanitari, di altri Consigli di disciplina.
Detto questo, è opportuno chiarire che, già oggi, il meccanismo del nostro procedimento disciplinare è improntato ai principi di trasparenza e garanzia. Consta, infatti, di tre gradi di giudizio. Il primo grado è amministrativo, affidato alle Commissioni di Albo (Medici e Odontoiatri) dell'Ordine. Ma anche a questo stadio abbiamo proposto di rafforzare i principi del giusto processo, garantendo la difesa del professionista sotto giudizio.
Se comunque il medico ritenesse di essere stato sanzionato ingiustamente, può fare ricorso alla CCEPS, la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie: la natura del processo è, questa volta, giurisdizionale, essendo la CCEPS un organismo paritetico tra rappresentanti delle professioni e dirigenti del ministero della Salute, presieduto da un Consigliere di Stato. Un terzo grado di giudizio è poi previsto nell'ambito della giurisdizione ordinaria, presso la Corte di Cassazione.
In definitiva, cosa risponde la FNOMCeO alle istanze di liberalizzazione?
Una certa cultura liberista vede l'Ordine come un'istituzione in contrasto con la liberalizzazione dei servizi. Ma questa, forse, non è che una "cortina di fumo" per chi ravvisa nel professionista un'impresa, che può diventare fonte di profitto, e nell'Ordine un'associazione di imprese, che possono condizionare il mercato e regolarne gli interessi.
Diversi, come abbiamo visto, sono i principi che informano l'attività ordinistica, in particolare quella degli Ordini sanitari, istituzioni a tutela della Salute dei cittadini, custodi della Deontologia, garanti della Qualità dell'Atto medico e sanitario.
Le leggi che regolano tali Ordini vanno, dunque, necessariamente adeguate, ma nel rispetto di quell'architettura ordinistica che, nei suoi tratti fondamentali, è comune a quasi tutti i paesi della UE. Pensare di poterne fare a meno può solo svalutarci: non ci avvicina ma ci allontana dall'Europa dei diritti e dei valori.

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Da: esame farsa, protestiamo anche noi27/10/2011 13:43:11
A MORTE GLI ORDINI PROFESSIONALI...SIAMO QUASI NEL 2012, IL MEDIOEVO E' PASSATO DA UN PEZZO, ESTINGUIAMO QUESTI DINOSAURI DI MERDA.

Da: Esame pilotato27/10/2011 13:48:29
QUOTO
A MORTE GLI ORDINI PROFESSIONALI...SIAMO QUASI NEL 2012, IL MEDIOEVO E' PASSATO DA UN PEZZO, ESTINGUIAMO QUESTI DINOSAURI DI MERDA.

Da: Gato realista27/10/2011 13:50:03
è ma scusate ma ke significa mò ke poi ci và di mezo pure nono mio è papi è io quanto supero il congorso?io mi ca sn tando dacorto,ansi nn sn dacorto propio.

Da: master A27/10/2011 13:51:30
Con la scusa della deontologia e della tutela del cliente rincorrono i loro interessi a scapito dei più giovani

Da: Esame pilotato27/10/2011 13:59:17
A Napoli ci sono circa 13.000 iscritti. Calcolando 100 euro di media come tassa annuale fanno  1.300.000 euro (un milione e trecentomila euro) quasi tre miliardi di vecchie lire!!!!!

Che cazzo di fine fanno tutti questi soldi?

Da: Esame pilotato27/10/2011 14:00:01
http://www.businessonline.it/news/14358/Liberalizzazioni-e-incentivi-per-aziende-e-assunzioni-in-decreto-sviluppo-lettera-all-Ue.html


Le novità per la crescita nella lettera italiana all'Ue

Licenziamenti per motivi economici e spinta all'occupazione, cassa integrazione per i pubblici dipendenti, liberalizzazione delle professioni, accelerazione delle infrastrutture, dismissioni del patrimonio pubblico, riforme istituzionali, Eurosud: queste alcune misure che il premier Silvio Berlusconi ha presentato ieri all'Unione Europea in occasione del vertice dei capi di Stato, a Bruxelles.

Il governo promette di monitorare costantemente l'andamento economico del Paese e nel momento in cui si dovesse attestare una nuova decrescita, intervenire immediatamente.

Tutto troverà il suo perno per la crescita nelle nuove misure contenute nel pacchetto del decreto Sviluppo, che il premier promette di attuare entro i prossimi 8 mesi, recuperando risorse dal piano di dismissioni del patrimonio pubblico che partirà il 30 novembre prossimo.

Si tratta di una somma di 5 miliardi di euro all'anno per il prossimo triennio, puntando sulla cessione delle aziende controllate da Regioni ed enti locali, mentre altre risorse arriveranno dall'Eurosud, il piano straordinario per il Sud, presentato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e che prevede il recupero dei fondi strutturali 2007-2013.

Previsti, inoltre, entro l'anno interventi per favorire l'occupazione giovanile e femminile, l'introduzione dei licenziamenti per motivi economici, un inasprimento delle condizioni di applicabilità dei contratti parasubordinati, un'accelerazione del piano delle opere pubbliche attraverso l'indicazione, entro fine anno, di criteri che favoriscano l'intervento dei privati, rilanciato infine il piano per i mutui alle giovani coppie già varato dal ministero della Gioventù.

Entro l'anno sarà anche adoperata la leva fiscale per favorire la capitalizzazione delle aziende e nella lettera indirizzata all'Ue si riepiloga l'impegno per il riordino degli incentivi alle piccole e medie imprese e si annuncia la costituzione di zone a burocrazia zero in via sperimentale per tutto il 2013 e della digitalizzazione delle certificazioni.

Da: Praticante27/10/2011 14:46:35
http://blog.donatellaporetti.it/?p=2514

Iscriviamoci e commentiamo!! facciamo sentire la nostra vicinanza a questa proposta! Non importano le nostre idee politiche, l'importante e far sentire la nostra voce, non facciamo sempre i pecoroni silenziosi che si lamentano e non fanno nulla per cambiare le cose!!

Da: un po di sano pessimismo27/10/2011 15:40:58
FONTE: http://www.iammepress.it/attualita-c8805/lettera-dell-italia-all-ue--mnlf--zero-in-liberalizzazione-delle-professioni--zero-in-crescita-57979.html

LETTERA DELL'ITALIA ALL'UE. MNLF: ZERO IN LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI, ZERO IN CRESCITA

La lettera che il governo italiano ha inviato ai vertici dell'UE, non contiene alcun impegno serio a liberalizzare le professioni ed eliminare gli ostacoli corporativi. Come era già successo in agosto, i provvedimenti annunciati e i richiami a quelli già approvati sono privi di efficacia perché frutto di una mediazione al ribasso con le stesse corporazioni. A parte timide aperture, la lettera contiene enunciazioni di principio prive di sostanza ed inefficaci a dimostrare una decisa volontà di porre la parola fine ai privilegi.
In particolare non vi è alcun accenno all'intenzione di riformare le professioni chiuse ed eliminare il sistema delle licenze contingentate con riferimento alle professioni di notaio e farmacista.
Tale giudizio negativo circa le intenzioni del governo, che comunque andranno verificate nei fatti, è supportato dal sostegno dato sino ad ora ai progetti di legge presentati in Parlamento. Si veda per tutti i disegni di legge circa la riforma dell'Ordine forense (Commissione Giustizia della Camera) e quella del sistema farmaceutico nazionale (Commissione Igiene e Sanità Senato) con la volontà esplicita di eliminare le parafarmacie.
Far crescere il Paese significa creare nuove opportunità di lavoro e nuovi investimenti. L'Italia ha bisogno che i propri cittadini acquisiscano nuova fiducia, ove ognuno possa guardare al domani con la speranza di vivere in una società ove ci siano opportunità per se e per i propri figli di veder salire il proprio ascensore sociale. Se non vengono eliminate le norme che sostengono la tutela degli interessi particolari di lobby e corporazioni non vi saranno spazi di crescita reali e quell'ascensore continuerà ad essere bloccato con sempre maggiori difficoltà a farlo ripartire.
La lettera non convince il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e probabilmente si tratta solo di un espediente per "prender tempo", arginare il pressing dell'UE e continuare a tutelare il proprio elettorato di riferimento in vista delle prossime elezioni.

Da: il contentino...27/10/2011 15:55:26
"La lettera non convince il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e probabilmente si tratta solo di un espediente per "prender tempo", arginare il pressing dell'UE e continuare a tutelare il proprio elettorato di riferimento in vista delle prossime elezioni."

Ragazzi/e, lo capiva anche un tordo che la sostanza non cambiava. La letterina di papi natale... Secondo me nessuno l'aveva letta seriamente. Ieri a parlare tutti di liberalizzazioni... ma che dite? ma vi rendete conto? non c'è cenno alcuno nemmeno alla durata del patrocinio, solo una serie, poco argomentata ed in stile cazzeggio dialettico/politico, di propositi generali... sveglia!!!

Da: x contentino27/10/2011 16:31:10
La tua analisi poteva essere esatta se l'Italia non avesse ricevuto la quantità industriale di dictat rivoltagli dall'intera UE.
Il Governo se non attuasse almeno in parte le cose che ha scritto sarebbe soggetto al pubblico ludibrio degli Stati membri.
Qualcosa dovrà pur fare! E temperare il libero accesso alle professioni con l'obbligatorietà dell'esame di Stato potrebbe voler dire la scappatoia del patrocinio non a termine.

Da: il contentino...27/10/2011 16:53:47
guarda, ho i miei dubbi... siamo già soggetti al pubblico ludibrio da decenni... il governo non attuerà i diktat che tu dici siano stati disposti dall' UE. rendiamoci conto che i maggiori critici della situazione italiana in tema di mancate liberalizzazioni sono stati catricalà e draghi... bersani non ha detto una cippa di minchia per fare un esempio... rifletterei sulla cosa un pochettino... c'è qualche sveglio che mi sa dire perchè?

Da: esame farsa, protestiamo anche noi27/10/2011 17:13:07
Bersani parla come un disco rotto: "berlusconi deve fare un passo indietro"...solo questo cazzo è buono a dire.

Da: funzionario massiccio27/10/2011 17:14:24
pazienza... faro' il funzionario statale a vita...

Da: esame farsa, protestiamo anche noi27/10/2011 17:15:07
scriviamo mail a Catricalà.

Da: ok27/10/2011 17:15:29
il problema è che quando Bersani dice che Berlusconi deve fare un passo indietro, Silvio ne fa due avanti..

Da: Lucro incessante27/10/2011 17:18:10
Purtroppo siamo combinati malissimo! Comunque l'importante è che ci diano il libero accesso, poi giudicheremo chi è stato il più volenteroso.

Da: asb27/10/2011 17:20:50
qual'è la mail di Catricalà???

Da: esame farsa, protestiamo anche noi27/10/2011 17:24:16
x asb: la mail All? AGCM (Catricalà) è la seguente:

emanuela.goggiamani@agcm.it

Da: utut27/10/2011 17:24:54
ma non capisco tutto questo accanimento per cancellare l'esame d'avvocato in Italia, quando la Spagna dovrà introdurlo per allinearsi alle condizioni degli altri stati membri. Ma nemmenoa il patrocinio a vita daranno, se lo spirito è questo.

Da: esame farsa, protestiamo anche noi27/10/2011 17:32:02
in spagna hanno prorogato almeno fino al 2013, quindi niente esame, un motivo ci deve pur essere. Inoltre, anche se decidessero di introdurlo, farebbero sicuramente qualche cosa di accessibile o quantomeno al passo con i tempi. Il nostro schifosissimo esame, se così si può definire, è regolamentato da un regio decreto del 1933....è preisoria corporativa fascista.

Da: il contentino x utet27/10/2011 17:32:38
infatti la "via spagnola" che doveva essere abolita è stata prolungata fino al 2013... chissà perchè... bah... già...

Da: Lucro incessante X UTUT27/10/2011 17:34:08
La Spagna ha semplicemente introdotto il biennio di pratica forense ed un master di abogacia della durata di 6 mesi con esame "formalità" finale.
Infatti le varie agenzie stanno comunque consigliando tale via, sicuramente meno impegnativa che l'Italia... cioè meno aleatoria.
Spagna e Italia sono 2 storie a parte.

Da: utut27/10/2011 17:42:19
ed infatti, rimanga l'esame ma sia portato al passo coi tempi. Non eliminiamo l'esame e via. E comunque i cambiamenti devono partire dalle università.

Da: er meglio27/10/2011 17:45:17
la figura dell'avvocato stà sparendo e ancora state lì ad aspettare che vi aaboliscano stò cazzo di esame.......trovare alternative lavorative profique che rendano ....invito rivolto ai non figli di avvocato perchè questi ultimi se prendono in mano lo studio del padre con non meno di 1500 pratiche ne hanno per altri 20 anni anche se non capiscono un cazzo

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