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Polizia Penitenziaria, 133 vice commissari
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Da: ....19/10/2010 11:07:05
Giustizia: Pedica (Idv); gli agenti penitenziari sono “prigionieri di governo†    
Ansa, 18 ottobre 2010

Il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica, definisce drammatica la situazione in cui vivono i 46mila agenti penitenziari “prigionieri di governo†e ritiene che possano essere considerati alla stregua dei 68mila detenuti nelle carceri. Per questa ragione ha reso noto che sarà presente domani al sit-in organizzato dal Sappe, il sindacato degli agenti penitenziari, davanti al Dipartimento di Polizia penitenziaria.
Pedica osserva che sono necessarie almeno 6.500 unità in più di personale carcerario per garantire il minimo della sicurezza e i servizi di base all’interno delle carceri e il rinnovo del contratto per il prossimo biennio. “Queste - spiega ancora Pedica - sono le condizioni minime per evitare che la situazione carceraria, già al collasso, esploda violentemente. Da tempo - prosegue il senatore dipietrista - l’IdV denuncia il dramma vissuto da detenuti e agenti: molti edifici carcerari sono fatiscenti, manca il personale per lavorare in sicurezza e dare ai carcerati la minima assistenza di cui hanno bisogno. C’è poi lo scandalo, già in passato denunciato, delle nuove carceri pronte e rimaste inutilizzate proprio per la mancanza di personaleâ€.
Il senatore dell’IdV rimprovera poi al ministro della Giustizia Alfano di aver promesso un piano straordinario e assunzioni "ma l’unico atto concreto è stato il blocco degli stipendi agli agenti di polizia penitenziaria per i prossimi tre anni, rendendoli, vista la loro situazione lavorativa, i nuovi carcerati del governo". 

Da: modesta19/10/2010 11:17:41
Tremonti contro tutti: Giulio mani di forbice e i nemici in casa.


«Tienili buoni, sennò…». Sennò? Clic. Giulio Tremonti è fatto così. Quando telefona non chiede, ingiunge. Come quando ha avvertito il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che non dovevano esserci defezioni da parte degli onorevoli di maggioranza sul Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef). Sennò? Sennò la lettera con le dimissioni (e lo spauracchio del governo tecnico) Tremonti l’ha sempre pronta. Possibile che si arrivi a tanto? Beh, quel che è certo è che il massimo che oggi farebbero alcuni suoi colleghi ministri per trattenerlo sarebbe… salutarlo.

Nel governo, infatti, Tremonti comincia a essere visto come un ostacolo alla «soluzione del problema». Il problema è che la ripresa non è robusta come sarebbe necessario; una soluzione sono gli investimenti pubblici e le riforme. E l’ostacolo è l’unico ministro che ha potere di firma, però non firma. Come ha detto lui stesso, quando si discuteva se attribuire a un ministro il rango di ministro con o senza portafoglio: «Non capisco queste discussioni. Con portafoglio, senza portafoglio, qui l’unico ad avere il portafoglio sono io». E se lo tiene ben stretto.

Nessuno fra i ministri ricorda un solo episodio nel quale Tremonti abbia detto sì a una qualunque richiesta di fondi. Promette, si impegna, poi al momento di erogare regolarmente si sfila. A Gianni Alemanno, sindaco di Roma, con il quale ha un feeling particolare e a cui erano stati promessi soldi, il problema è stato risolto con un «transito» di immobili dal governo al comune. Così, niente contanti.

Anche Italia futura, il think-tank di Luca Cordero di Montezemolo, il 12 ottobre ha lanciato una provocazione: «Tremonti ha mostrato di fare bene, ma, se l’incapacità di pensare alla crescita trasforma il ministro dell’Economia in un ministro del Bilancio, allora sarebbe auspicabile che il premier facesse in prima persona delle scelte fondamentali di politica economica». Frase evidentemente non condivisa da Emma Marcegaglia, che è succeduta a LCdM alla presidenza di Viale dell’Astronomia: «Tremonti pensa alla crescita», ha detto in difesa del ministro.

Tuttavia, è un fatto che lo stesso premier Silvio Berlusconi, in realtà, deve chiedere: «Andrò a Napoli a risolvere il problema dei rifiuti, appena Tremonti concederà i soldi promessi» ha detto, rispondendo indirettamente a tutti i ministri che ogni giorno lo assillano lamentandosi del «professore». Il quale, ogni volta, risponde che senza i suoi no l’Italia farebbe la fine della Grecia (e probabilmente non ha tutti i torti); e che senza la fiducia dei mercati nel processo di contenimento della spesa i bot arriverebbero a interessi non sopportabili.

I suoi no, soprattutto quelli giudicati non indispensabili, rischiano però di condizionare l’azione politica della maggioranza. Per esempio, le riforme. Quella dell’università firmata da Mariastella Gelmini dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’esecutivo perché premia, per la prima volta nella storia, la meritocrazia. Gli stipendi dei docenti saranno parametrati anche alla qualità della ricerca accademica e i ricercatori migliori saranno stabilizzati. Sarebbe tutto perfetto, se solo il ministro Tremonti eliminasse i tagli di 1,3 miliardi decisi nel 2009 e nel 2010. Si è notata la freddezza di Gelmini: alla festa del Pdl a Milano, alla fine di settembre, quando il premier ha citato il ministro dell’Economia, lei, vistosamente, non ha applaudito. «Però Tremonti si è impegnato» dice Giuseppe Valditara, relatore della riforma.

Il fatto è che è stato Gianfranco Fini, leader di Futuro e libertà, ad avere calendarizzato, da presidente della Camera, il dibattito sulla riforma prima della sessione di bilancio, che conferma i tagli decisi nelle precedenti manovre. Un piccolo sgambetto istituzionale che fa tornare l’orologio della politica al 3 luglio 2004, quando Tremonti si dimise dopo un furioso scontro proprio con Fini che gli rimproverava di tagliare troppo: «Tu non capisci niente di politica» gli urlò Fini. «E tu non capisci niente di economia» gli rispose Tremonti.

«Siamo ancora lì» commenta oggi Italo Bocchino, sodale di Fini in Futuro e libertà. «Non è Tremonti che può decidere dove tagliare». E invece lo fa, aggiungendo che «chi non vuole i tagli lineari vuole solamente conservare la spesa pubblica così com’è». Il che, detto da lui, suona più o meno come un insulto.

I conflitti con i colleghi, ormai, non si contano più. Al ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta il ministero dell’Economia ha rallentato la riforma «meritocratica » della pubblica amministrazione, anche se questo non impedisce al ministro veneto di difendere il collega: «È il miglior ministro d’Europa perché ha saputo guidare la politica economica dell’Italia nelle tempeste della crisi».

Al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha tagliato tutto il tagliabile, tanto che ha minacciato di dimettersi (anche lei), «così la responsabilità di chiudere i parchi te la prendi tu».

Al ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha tolto soldi (una ricerca della Finlombarda dice che in Lombardia, tra giugno 2009 e giugno 2010, sono partiti cantieri per 96 milioni di euro invece dei 2,1 miliardi del periodo precedente).

Al ministro della Cultura Sandro Bondi (che ha minacciato di andarsene) ha ridotto i fondi per lo spettacolo e, come spesso Tremonti fa anche con gli altri, ha scelto che cosa, quanto e a chi togliere.

Al ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha tagliato i (già pochi) fondi per le sue iniziative, però lei lo perdona: «È un genio, manca solo di un po’ di umanità» dice comprensiva.

Al ministro della Giustizia Angelino Alfano ha bloccato il piano per le carceri (mentre le prigioni scoppiano, con 68.598 detenuti e una capienza di 44.745 posti).

Al ministro per le Regioni Raffaele Fitto ha commissariato Campania, Lazio, Molise, Abruzzo e Calabria per insostenibile deficit sanitario. Fitto se n’è lamentato e Tremonti gli ha risposto facendo il gesto delle manette, provocando lo scatto d’ira del giovane ministro che si è opposto (con Prestigiacomo) al progetto tremontiano della Banca per il Sud.

Al ministro alla Salute Ferruccio Fazio ha cambiato il meccanismo delle gare per la fornitura dei farmaci per i quali è scaduto il brevetto, garantendo la rimborsabilità solo ai quattro generici meno cari. Gli industriali protestarono e Fazio si schierò dalla loro parte: «Le richieste della Farmindustria sono giuste».

Con il ministro dello Sviluppo Paolo Romani, nominato da poche settimane, non ha ancora avuto il tempo materiale per litigare, ma c’è da credere che lo farà presto, quando il neoministro ritirerà fuori il progetto per il nucleare e gli chiederà conto degli 800 milioni di fondi europei che sono stati assegnati all’incentivazione del turismo in seguito a un accordo con Michela Vittoria Brambilla. E dei 100 destinati allo sviluppo regionale: tutti fondi che, comunque, restano nella disponibilità del ministero. E gli chiederà conto anche dei 314 milioni di fondi europei destinati al governatore siciliano Raffaele Lombardo per stabilizzare 22.500 precari. Sempre a Lombardo sono stati promessi (e, anche questi, non ancora concessi) altri 4,3 miliardi di fondi europei che, però, devono essere cofinanziati, e se Tremonti non firma… Infatti: quando Berlusconi dice che per il Sud sono pronti 100 miliardi di euro entro il 2013, dice il vero. Il premier li ha avocati a sé, in un fondo presso Palazzo Chigi. Solo che per spenderli devono essere cofinanziati da soldi italiani. Cioè serve la firma di Tremonti.

E poi c’è il ministro Maurizio Sacconi. No, con lui Giulio non sembra abbia mai litigato, ma forse più per la proverbiale pazienza di Sacconi che per la disponibilità del ministro dell’Economia a ragionare.

«Ragionare? Impossibile» racconta un ministro donna. «Una volta sono andata a chiedergli dei fondi di importo insignificante e lui mi ha risposto: hai sbagliato tempi, modi e anche governo».

Oltre che con Sacconi, Tremonti non ha mai litigato con i tre ministri della Lega: Roberto Maroni, al quale ha trovato i soldi per le tredicesime ai poliziotti e per evitare i tagli alla sicurezza (successi condivisi con il ministro della Difesa Ignazio La Russa); Umberto Bossi, con il quale va in vacanza e festeggia i compleanni; e Roberto Calderoli, il cui intervento ha evitato che ai notai fosse tolta la competenza per il passaggio di proprietà delle aziende. «Chi non vuole Tremonti» disse Calderoli «si ricordi che un ministro tecnico dura quanto un gatto randagio sull’Aurelia».

Alla Lega, invece, Tremonti non dice (quasi) mai no: non ha fatto una piega sulle multe per lo sforamento delle quote latte, quando ministro era il leghista Luca Zaia, il cui pagamento da parte degli allevatori del Nord è stato rinviato sine die (provocando le minacce di dimissioni del successore di Zaia, Giancarlo Galan). E, soprattutto, lavora con Calderoli e Bossi per accelerare la riforma federalista, cui pare credere quasi più dei «padani». E qui c’è un problema: le tasse. Tremonti vuole spostare l’imposizione dalle persone alle cose. Berlusconi ha promesso, anche per garantirsi i voti dell’Udc di Pier Ferdinando Casini, il varo del quoziente familiare. Bossi vuole più autonomia impositiva per le regioni. Un rebus. Risolvibile, ma a che prezzo? Nel 1990, quando il governo si attribuì la delega per introdurlo, si stimò un minore incasso di 3,5 miliardi, tuttavia altre stime parlano di una decina di miliardi in meno per il fisco.

Se qualcuno s’azzarda a dirlo al ministro dell’Economia, rischia quasi di essere sbranato. Però il problema politico c’è, perché se si vuole andare fino in fondo con la riforma «alla francese» (dove il quoziente c’è da decenni) è da Tremonti che si deve passare. E se dicesse no? È vero che modulando i quozienti dei componenti della famiglia il costo scende, ma difficilmente arriverebbe a zero.

Sulle tasse, insomma, Tremonti rischia che il governo lo isoli. Ma probabilmente Giulio è convinto che, semmai, sarà lui a isolare il governo.

Da: ...........19/10/2010 11:26:33
ragà, ma a che serve pubblicare tutti questi articoli?

Da: X modesta19/10/2010 11:26:35
bisogna citare le fonti quando si postano gli articoli.

Da: X modesta19/10/2010 11:34:47
a noi delle tue considerazioni spicciole sulla politica economica italiana frega poco,lo vuoi capire si o no?hai detto che sei una dipendente del ministero quindi lavora e non perdere tempo su questo forum.Tanto tu,aspirante vice e operatore avete dimostrato la vostra "imparzialità", altro che consigli.Continuate a rosicare.

Da: X x modesta19/10/2010 11:38:33
veramente chi sta rosicando sei proprio tu che ancora ti illudi....

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Da: x x X modesta19/10/2010 11:41:56
continua a scrivere almeno mi faccio due risate.

Da: ....19/10/2010 11:42:02
sta modesta è la peggiore iettatrice del forum col gufo e forse che non centrites. ma vattene a lavorare e non gufare!

Da: aspirante vice19/10/2010 11:43:30
Questa è bella: noi rosichiamo perchè non siamo tra i "non vincitori" di un concorso! Sei un grande, ma sappiamo che la tua testolina è in grado di elaborare anche battute ancora più simpatiche, sforzati che ce la puoi fare. Però dicci quando ne scriverai un'altra delle tue così verremo a leggerla e ci faremo un'altra bella risata!!! E non scoraggiarti perchè ce la puoi fare dire cose ancora più comiche!!!

Da: ...19/10/2010 11:45:05
Ricordate, ignorate questi soggetti!!!

Da: x aspirante vice19/10/2010 11:51:10
Se ciò che scrivo le consideri delle battute e non delle considerazioni ti commenti da solo.A volte il rosicare non dipende solo dal non aver vinto un concorso ma anche da tanti altri motivi.Su dai illuminaci con un bel discorso sulle carceri o caro mio esperto non vediamo l'ora.

Da: x gli informati19/10/2010 11:53:35
oggi sapremo qualcosa?

Da: x tutti19/10/2010 11:56:08
cari frequentatori seri del forum ignorate i post provocatori di:

aspirante vice

operatore

modesta

i loro post denotano un grandissimo rosicare(non si sa il perchè tenuto conto che dicono di essere "lavoratori") associato a inutili consigli e delucidazioni sul mondo penitenziario.

Da: x aspirante vice19/10/2010 11:59:22
Devo riconoscere che mi sono sbagliato. Ieri ritenevo che frenquentassi questo forum un pò per curiosità un pò per passione del mondo penitenziario.
Ho condiviso i tuoi interventi atti a riportare alla realtà alcuni idonei che credono già di partire.
Credevo alla Tua buona fede e mi dava fastidio chi rispondeva con durezza ai Tuoi interventi.
Permettimi una domanda, certamente non avrai secondi fini ma dopo aver avvisato (varie volte) questi ragazzi, che scopo ha continuare a controbatere le loro certezze?

Da: ---------19/10/2010 12:18:30
infatti, è quello che vorrei sapere anche io. Puoi risponderci caro aspirante vice?

Da: et telefono casa19/10/2010 12:24:19
avete amici che lavorano? io si e non li ho mai visti scrivere in orario di lavoro su forum pubblici

Da: lillo19/10/2010 12:43:17
buongiorno ragazzi questa mattina ho saputo che al dap si stanno battendo per nostra assunzione in maniera molto determinata, l'unico problema sembra essere la copertura economica, comunque mi hanno assicurato che dovrebbe essere risolta.
Speriamo bene e continuiamoci a credere!!!

Da: .............19/10/2010 12:45:38
io vorrei capire come sia possibile che questo Dap si sbatte tanto per gli idonei commissari.. perchè non si sbattono per agenti e ispettori che ne abbiamo più bisogno.

Da: POVERI ILLUSI19/10/2010 12:47:02
Forse non hanno ben capito.. forse intendevano dire che se ne sbattono dei commissari eh eh eh eh

Da: .......19/10/2010 12:51:05
C'è solo un "piccolo" problemino di copertura finanziaria..............

Da: ---------19/10/2010 12:52:30
ecco che arrivano i rosiconi.....forse è meglio non scrivere più queste notizie sul forum perchè attiriamo solo invidie e sfiga....

Da: ...19/10/2010 13:09:45
Ignorateli e basta!

Da: aspirante vice19/10/2010 13:23:00
menomale che c'è chi capisce quello che si scrive. Beh sapendo alcune cose del mondo carcerario le riporto in modo  da darvi ulteriori elementi di valutazione e di riflessione sulla vostra situazione, ma pare che le verità quì diano fastidio (rectius non le si vogliano ascoltare nella loro cinica oggettività e si preferisce fare come lo struzzo che mette la testa sotto terra per non vedere cosa c'è fuori!))  Ma è ovvio che chi replica stizzito va risposto con fermezza dato che non  riesce a cogliere il senso dell'intervento rubricandolo a mere farneticazioni di persone invidiose (ma di cosa?).

Da: Operatore19/10/2010 13:41:56
Francamente non capisco gli interventi di alcuni degli idonei. Mi auguro vivamente che non siano tutti uguali..NON HO NULLA DA ROSICARE PERCHè IL MIO LAVORO RESTA QUELLO INDIPENDENTEMENTE DALLA VOSTRA ASSUNZIONE (CHE COMUNQUE NON CI SARà).................... se vi fa piacere vi dirò che in carcere c'è un'emergenza commissari e che senza di voi si ferma il Dap. Siete contenti?

Da: .........................19/10/2010 13:45:31
resta il fatto che da più di un anno ci sentiamo dire che al dap, i politici e tutti quanti stanno facendo lìimpossibile per assumerci, ma non assumono mai nessuno. questo è l'unico fatto concreto

Da: x Operatore e aspirante vice19/10/2010 13:46:46
certo che il vostro lavoro vi lascia tanto tempo libero,complimenti.Un appunto:i vostri interventi sono inutili lo volete capire o vi faccio un disegnino?

Da: aspirante vice19/10/2010 13:52:40
bravo operatore

Da: ........19/10/2010 13:53:23
esatto
canta canta merlo

Da: x Operatore e aspirante vice19/10/2010 13:55:26
ve la cantate e ve la suonate da soli che tristezza.

Da: aspirante vice19/10/2010 13:56:27
problemi vostri

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