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I nuovi dsga scuola! Concorso? Faremo di meglio!
1236 messaggi, letto 20174 volte

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Da: lico 2  1  - 25/02/2019 18:20:58
Zitta che non sai un cazzo di nulla e fai pure la nervosa. Sono mesi che stai sul forum TFA a fare domande del cazzo e a rompere i coglioni, senza capire mai un cazzo! Tu le informazioni non le dai, le vuoi soltanto, furba ed opportunista.

@infatti...
L' esaurita è una megalomane con manie di protagonismo, altro che umiltà, copia e incolla...
Rispondi

Da: Pescara70   1  - 25/02/2019 18:35:21
L'amministratore di questo forum non ti permetterà più di offendere persone che non conosci. Zitta lo dici a tua sorella o a qualcun altro della tua famiglia sempre se ce l'hai
Rispondi

Da: Arrimina  25/02/2019 18:46:45
Concordo con Pescara
STIAMO TENTANDO DI FARE UN SERVIZIO UTILE PER TUTTI
Vi consiglio di rileggere attentamente i post di Victoria
e non mancare alla prossima lezione


Rispondi

Da: lico 2  1  - 25/02/2019 19:23:57
ZITTA! hahahaha

Arrimina
di utile c'è soltanto la tua stupidità e quella di altri.
aspettami con ansia, idiota hahahaha

b. vita, non voglio dare credito a questo forum.
dato che siete in tre, accoppiatevi hahahaha
Rispondi

Da: Victoria666   2  - 25/02/2019 19:29:17
Son senza parole...
Arrimina Pescara ignorare...
La miglior parola e il non commentare ....
La gente per bene si riconosce e pure chi non lo e'

Siamo i migliori  e'  questo il problema!
Famose ma risata jamm jaaaaaaaaa
Rispondi

Da: Arrimina ma 3  1  - 25/02/2019 19:29:56
vai a zappare..servizio utile di cosa?
se ancora deve uscire la BD per la preselettiva.....
Concentratevi su quella che sarà tosta soprattutto in ragione del fatto che ci saranno diversi rain man che impareranno 4000 quiz a memoria...
Poi vedrete se la voglia di cazzeggiare ci sarà ancora..perchè il vostro è solo cazzeggio!
Rispondi

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Da: victoria studiati 3  1  - 25/02/2019 19:31:49
anzichè fare la protagonista del cazzo con argomenti sconnessi e fuori logica aspetta la banca dati...se farai un minimo errore sarai fuori..segnatelo!
Rispondi

Da: Did 2  1  - 25/02/2019 19:47:55
bisogna lasciarla fare la protagonista, si sente soddisfatta, solo due idioti la possono seguire.
Rispondi

Da: Victoria666   2  - 25/02/2019 19:48:13
Tempo al Tempo! Per tutti noi
Per me arrimina e Pescara...
Problemi?
Ma noi vogliamo alto mica ci limitiamo dolo a dsga....
Non offendere i miei amici che son guai!
Offendi me
Rispondi

Da: Victoria666   2  - 25/02/2019 19:49:11
La cultura va diffusa...chi non ne ha offende!
Anna fasulo
Rispondi

Da: Victoria666   2  - 25/02/2019 19:49:45
Vergogna!
Rispondi

Da: Did 3  1  - 25/02/2019 20:00:10
sei tu ad aver bisogno del sostegno...
fai cultura col copia incolla... ma mi faccia il piacere...

rocco siffedri, se ti piace...
Rispondi

Da: Victoria666  25/02/2019 20:33:19
🙄🙄🙄🙄
Rispondi

Da: Arrimina   1  4  - 25/02/2019 21:00:52
Rifiuti della società!!!!
Rispondi

Da: Victoria666   1  2  - 25/02/2019 21:05:08
😙😙😙😙😙😙😙😙😙
Rispondi

Da: Arrimina   1  3  - 25/02/2019 21:16:36
Noi siamo i migliori del nostro settore.
Nosotros somos los mejores de la industria en lo que hacemos.
Rispondi

Da: scuasasse ma  1  - 25/02/2019 21:33:06

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 10:52:40
E cmq gli argomenti si riferivano al tfa sostegno!
Anche se per il concorso di dsga si deve sapere ugualmente!

Quando non si conoscono gli argomenti parlano prendendo pere per mele

Giorno arrimina
Pescara!
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 11:55:37
Ai fini dell'integrazione scolastica degli alunni stranieri emigrati con la famiglia di origine...particolare attenzione merita l'integrazione ossia l'inserimento a scuola degli alunni stranieri ma adottati dalle famiglie di origine.
Per essi il miur ha previsto una specifica disciplina prevista nelle linee guida del 2014



L'inserimento del bambino adottato nel percorso scolastico spesso provoca apprensione nei genitori e nei piccoli; i motivi? vediamo in dettaglio

Nonostante il calo delle adozioni in Italia, un pò per la tortuosità del percorso nazionale, un pò per i costi importanti che richiede l'iter dell'adozione internazionale, nelle nostre scuole troviamo molti bambini arrivati fino a mamma e papà da altre parti del mondo.


Ognuno di loro ha una sua storia più o meno complicata e, proprio nel momento in cui inizia il percorso scolastico, per docenti e genitori si apre una fase particolarmente delicata.


L'inserimento a scuola dei bimbi adottati: il pericolo di traumi

Molti genitori testimoniano le difficoltà dei propri figli a scuola, molti insegnanti lamentano la mancanza di preparazione specifica e il disagio nell'affrontare in classe tematiche riguardanti le storie personali di bambini con percorsi di vita a volte difficili.

I figli adottivi che entrano nel percorso d'istruzione sono generalmente sempre più grandi; l'età media in cui un bambino viene adottato è, ad oggi, di cinque anni e mezzo pertanto molto prossima all'ingresso nella scuola primaria.

Un sistema d'istruzione che lavora quotidianamente alla personalizzazione, in un'ottica di attenzione alle caratteristiche e agli stili d'apprendimento di ciascun alunno, non può e non deve trovarsi impreparato rispetto alle specificità che questi bambini portano nei loro zaini; basta poco per risvegliare un ricordo traumatico: una maestra, ad esempio, che chieda di portare la foto della mamma incinta o il braccialetto dell'ospedale, o che abbia scelto un libro di testo centrato sulla famiglia biologica, può portare il bambino ad un malessere che non deve essere sottovalutato.

Ma le istituzioni sono mai intervenute sull'argomento?

L'inserimento a scuola dei bimbi adottati: le linee guida

Le istituzioni, quantomeno per provare a limitare i traumi dovuti all'inserimento a scuola del minore adottato, hanno predisposto una serie di linee guida che nascono da quattro anni di lavoro congiunto di tecnici del Miur e rappresentanti delle famiglie adottive, pubblicate dal Ministero dell'Istruzione il 18 dicembre 2014 e successivamente inserite nella riforma sulla "Buona Scuola" (art. 1 comma 7).

Le Linee guida, sono un documento di una trentina di pagine molto ben strutturato ed estremamente concreto e, oltre a rispondere a problemi pratici (con la possibilità di iscrizione in ogni momento, o di ingresso con un anno di ritardo rispetto a quello anagrafico, se necessario) e a suggerire i tempi di inserimento (almeno 12 settimane dall'arrivo in famiglia), chiedono alle scuole di nominare un referente, che faccia da ponte con la famiglia.

Vediamo nel dettaglio.

L'inserimento a scuola dei bimbi adottati: i tempi d'inserimento

Per quanto riguarda l'ambito amministrativo-burocratico si parla di: iscrizione, tempi d'inserimento e classe d'inserimento.

Se da alcuni anni il Miur ha attivato procedure d'iscrizione on line che hanno modalità e scadenze specifiche, considerando che il bambino può arrivare in famiglia in ogni momento dell'anno scolastico, si conferma la possibilità d'iscrizione cartacea presso la segreteria della scuola prescelta.

Fondamentali sono le motivazioni rispetto ai tempi d'inserimento: il bambino deve trascorrere con i genitori adottivi un tempo sufficientemente lungo al fine di creare una vicinanza che gli permetta di percepirli come "base sicura" da cui poi partire per investire energie nell'ambito scolastico.






Il documento indica, come auspicabile, l'inserimento nel gruppo classe dell'alunno adottato internazionalmente non prima di dodici settimane dal suo arrivo in Italia, per quanto riguarda la fascia d'età di scuola dell'infanzia e primaria; un periodo che si riduce a quattro/ sei settimane se si parla di scuola secondaria.

Per i bambini arrivati in Italia in età scolare, inoltre, è possibile l'iscrizione fino ad una classe inferiore rispetto all'età anagrafica. Tale scelta è dettata dall'intenzione di non gravarli eccessivamente sul versante scolastico in un momento cruciale e delicato, ove sono prioritariamente impegnati a costruire ed intessere legami profondi con i propri genitori e familiari.

L'inserimento a scuola dei bambini adottati: la figura dell'insegnate referente

Per quanto riguarda l'ambito comunicativo-relazionale, oltre ad affermare la fondamentale ed imprescindibile necessità di lavoro in rete tra famiglia, insegnanti e professionisti che potrebbero seguire il minore nel post-adozione, viene evidenziata l'importanza di una nuova figura chiave: l'insegnante referente per l'adozione.

Il docente, formato nell'ambito dell'adozione, dovrebbe sostenere la proficua collaborazione tra la famiglia e gli insegnanti di classe ed essere punto di riferimento per tutti i colleghi dell'istituto che abbiano un alunno figlio adottivo, favorendo e promuovendo anche una formazione specifica.

I referenti dei vari istituti dovrebbero, inoltre, essere coordinati da un referente dell'ufficio scolastico
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 11:56:28
Ops adottati da famiglie italiane
Rispondi

Da: Scusasse ma26/02/2019 12:16:31
è uscita la banca dati?
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 12:26:05
Poiché i disabili sono o possono essere soggetti a bullismo o cyber bullismo a scuola...e' opportuno studiarne adesso la disciplina.....regolata dal per del 2017... occorre distinguere fra i vari tipi di bullismo e fi bulli nonché di soggetti passivi....e quale disciplina la scuola deve attuare sia per prevenire che contrastare.

Come eÌ noto il termine bullismo deriva dall'inglese "bullying" e viene usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo. Tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta i lavori pionieristici di Heinemann (1969) e Olweus (1973) rilevarono un'elevata presenza di comportamenti bullistici in molte scuole scandinave catalizzando l'attenzione anche della stampa (Zanetti, 2007). EÌ proprio Olweus (1996) che, per primo, formula una definizione del feenomeno, affermando che: "uno studente eÌ oggetto di azioni di bullismo, ovvero eÌ prevaricato e vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto da parte di uno o piuÌ compagni".

Le definizioni che si sono succedute negli anni hanno aggiunto ulteriori particolari, ad esempio BjoÌrkqvist e collaboratori (1982) hanno enfatizzato la disparitaÌ di potere e la natura sociale del bullismo; Besag (1989) ha sottolineato la sistematicitaÌ e la durata nel tempo dell'azione aggressiva e l'intenzionalitaÌ nel causare il danno alla vittima; Sullivan (2000) ha parlato di abuso di potere premeditato e diretto verso uno o piuÌ soggetti. Il bullismo fa parte della piuÌ ampia classe dei comportamenti aggressivi, puoÌ essere presente durante tutto l'arco di vita dell'individuo e assumere forme diverse a seconda dell'etaÌ (Pepler & Craig, 2000; Pepler et al., 2004), eÌ peroÌ sempre caratterizzato da intenzionalitaÌ, persistenza e squilibrio di potere.

In linea generale sono identificabili tre tipologie di comportamento aggressivo: violenza fisica diretta, aggressivitaÌ verbale e relazionale - anche indiretta - caratterizzata spesso da violenza psicologica come diffamare, escludere, ghettizzare o isolare la vittima (Menesini, 2000, 2003).

In genere le vittime di genere femminile reagiscono al sopruso con tristezza e depressione, i soggetti di genere maschile invece esprimono piuÌ spesso la rabbia (Fedeli, 2007). Inoltre, mentre le ragazze tendenzialmente denunciano le prepotenze subite e, se spettatrici di episodi di bullismo perpetuati ai danni di altri, reagiscono cercando di difendere la vittima, i ragazzi adottano piuÌ spesso un comportamento omertoso e complice (Sullivan, 2000).

Le differenze di comportamento tra i generi si acutizzano con l'etaÌ: meno evidenti nei primi anni di scuola, emblematiche del genere di appartenenza durante il periodo adolescenziale (Genta, 2002). Molteplici sono i modelli teorici che hanno cercato di spiegare l'aggressivitaÌ e il bullismo e di comprendere i fattori del disagio o della devianza. Dalla teoria dell'interazione sociale alla teoria del controllo socia- le vengono tenuti in debito conto i principali fattori della devianza (Patterson et al., 1992). Entrambe le teorie postulano che la personalitaÌ del bambino si struttura a partire dalla relazione con i genitori, i quali diventano agenti di facilitazione dei valori sociali e delle funzioni di controllo (sviluppo morale). EÌ la teoria dell'attaccamento (Bolwby, 1989) che chiarifica la funzione protettiva che una relazione sana con il caregiver puoÌ assumere nello sviluppo del bambino, o, al contrario, quanto un rapporto conflittuale possa divenire sinonimo di difficoltaÌ nel processo di crescita. Inoltre, non bisogna dimenticare un'ampia parte di letteratura che evidenzia come episodi di bullismo, subiti e perpetrati, nell'infanzia e nell'adolescenza abbiano forti probabilitaÌ di sfociare in gravi disturbi della condotta in tarda adolescenza e nell'etaÌ adulta (Menesini, 2000, 2008; Menesini et al., 2012).

Rilevante eÌ stato il contributo di Oliverio Ferraris (2008) nel sintetizzare le cause originarie degli atti persecutori: il bullismo appare fondarsi su un disagio familiare che spinge l'individuo a mettere in atto comportamenti vessatori essenzialmente per due differenti ragioni quali l'apprendimento pregresso e il vissuto di rivalsa. Nel primo caso il soggetto ripropone in classe il modello di comportamento violento appreso in famiglia. Nel secondo, riattualizza cioÌ che ha vissuto come vittima di aggressioni, invertendo peroÌ il proprio ruolo (identificandosi cosiÌ con l'aggressore).

Una variabile importante per la descrizione e l'interpretazione del fenomeno eÌ il periodo di insorgenza dei comportamenti bullistici. Le azioni aggressive che insorgono in etaÌ adolescenziale assumono una valenza prioritariamente relazionale con lo scopo di far assumere al singolo un'identitaÌ all'interno del gruppo. La condivisione diventa la condizione identificativa e definitoria del gruppo, in una costante interazione tra il dentro (da salvaguardare) e il fuori (il nemico), l'azione diviene l'espressione della frustrazione interna che deve essere scaricata, allontanata da seÌ e diretta verso una vittima esterna (IngrasciÌ & Picozzi, 2002).

Con i suoi primi lavori condotti su oltre 130.000 ragazzi norvegesi tra gli 8 e i 16 anni, Olweus (1983) trovoÌ che il 15% degli studenti era coinvolto, come attore o vittima, in episodi di prepotenza a scuola. Successivi studi hanno poi confermato l'incidenza e la diffusione di questo fenomeno nelle scuole. Nella nostra realtaÌ nazionale, giaÌ i primi dati raccolti negli anni '90, con un campione di 1.379 alunni tra gli 8 e i 14 anni, indicarono come il 42% di alunni nelle scuole primarie e il 28% nelle scuole secondarie di primo grado riferissero di aver subito prepotenze (Menesini, 2003). Questi studi mettono in evidenzia come la scuola possa diventare possibile luogo di persecuzione e violenza (Petrone & Troiano, 2008) a carico di tre specifiche categorie: il bullo, la vittima, il gruppo.

Il bullismo non eÌ un fenomeno di nuova generazione, ma eÌ innegabile che presenti oggi dei caratteri di novitaÌ, uno dei quali eÌ ascrivibile nelle potenzialitaÌ offerte dalle strumentazioni tecnologiche. Una nuova manifestazione di atti di bullismo, eÌ infatti, il cyberbullismo, frutto dell'attuale cultura globale in cui le macchine e le nuove tecnologie sono sempre piuÌ spesso vissute come delle vere e proprie estensioni del seÌ.

Gli sms, le e-mail, i social network, le chat sono i nuovi mezzi della comunicazione, della relazione, ma soprattutto sono luoghi "protetti", anonimi, deresponsabilizzanti e di facile accesso, quindi perversamente "adatti" a fini prevaricatori come minacciare, deridere e offendere. Tra le definizioni di cyberbullismo maggiormente accreditate sono rintracciabili quelle di Smith et al. (2008) che parlano di un atto aggressivo attuato tramite l'ausilio di mezzi di comunicazione elettroni- ci, individuale o di gruppo, ripetitivo e duraturo nel tempo, contro una vittima che non puoÌ facilmente difendersi.

Come accade per il bullismo inteso in senso classico anche il cyberbullismo puoÌ assumere diverse manifestazioni a seconda dei mezzi e delle modalitaÌ con cui si esplica. Willard (2004) categorizza il cyberbullismo in otto specifiche tipologie di comportamento: il flaming, ovvero, inviare messaggi volgari e aggressivi ad una persona tramite gruppi on-line, e-mail o messaggi; l'on-line harassment, inviare messaggi offensivi in maniera ripetitiva sempre utilizzando la messaggistica istantanea; il cyber- stalking, persecuzione attraverso l'invio ripetitivo di minacce; la denigration, pubblicare pettegolezzi, dicerie sulla vittima per danneggiarne la reputazione e isolarla socialmente; il masquerade, ovvero l'appropriarsi dell'identitaÌ della vittima creando danni alla sua reputazione; l'outing, rivelare informazioni personali e riservate riguardanti una persona; l'exclusion, escludere intenzionalmente una persona da un gruppo on-line; e infine, il trickery, ingannare o frodare intenzionalmente una persona.

Bullismo e cyberbullismo si differenziano in particolare nella dimensione contestuale:
nel cyberbullismo gli attacchi non si limitano esclusivamente al contesto scolastico, ma la vittima puoÌ ricevere messaggi o e-mail dovunque si trovi, e questo rende la sua posizione molto piuÌ difficile da gestire e tollerare (Tokunaga, 2010). Nel bullismo digitale la responsabilitaÌ puoÌ essere condivisa anche da chi visiona un video, un'immagine e decide di inoltrarla ad altri, il gruppo, quindi, acquisisce un ruolo, un'importanza, una responsabilitaÌ diversa (Brighi, 2009), e - in particolare - la portata del gesto aggressivo assume una gravitaÌ spesso superiore, con conseguenze estremamente gravi.






















Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 12:33:44
Non arrenderti. Rischieresti di farlo un'ora prima del miracolo.
Rispondi

Da: qualcuno sa26/02/2019 12:35:46
se uscita la banca dati?
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 12:36:59
Aridaglieeeeeee.....il bando dice il 15 marzo...
Spera che sia rinviata dai vertici che siamo in alto mare....oddio poco poco!
Rispondi

Da: alle prove scritte26/02/2019 12:37:07
si possono portare le penne?
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 12:37:46
Ma come fate a cambiare sempre Nick?
Vorrei saperlo uffi
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 12:38:40
Io direi che piume siano più originale eh! Troppo scontato con le penne ....
Rispondi

Da: Victoria666  26/02/2019 12:39:53
Ah porta pure una biro cancellabile...Non si sa mai!
Grrrrrrrrrr
Rispondi

Da: ma nelle banca dati26/02/2019 12:52:03
ci sarà la risposta esatta?
e i quiz alle prove quanti saranno
help me....panico
Rispondi

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