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Preparazione al concorso referendario TAR
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Da: Fontedelpoggio  2  - 30/07/2019 17:27:11
Per chi porta i figli a scuola. (dal sito de La Stampa di Torino).

Niente più panino da casa. Lo dice la corte di Cassazione, ribaltando la sentenza della Corte d'Appello del 2016, e accogliendo i ricordi di Miur e Comune di Torino. La suprema corte, in poche parole, dice che non si può portare il panino da casa. La Corte, in sintesi, riconosce al pasto collettivo a scuola un valore educativo e sociale insito nel progetto pedagogico del tempo pieno. Quindi, non puoi partecipare ad uno senza sposare anche l'altro.

Da: quattrocodici   2  - 30/07/2019 19:19:01
Grazie, Fonte...
Per Gigetto...
Non me ne intendo molto di letteratura, ma gente fidata e vincente consiglia di leggere tanto per imparare a scrivere bene.
Scrivere è un gusto, è simile alla passione per un abito sartoriale, alla delizia pomeridiana che suscita, nella calura estiva, un caffè in ghiaccio irrorato di latte di mandorla, un piacere semplice, a portata di un'anima in fuga dalla propria complessità, è la dialettica di una solitudine che s'interroga a fior di penna, ma è anche l'espressiva generosità di chi redige un testo argomentativo, pensando di non parlare solo a se stesso. È quindi anche l'arte del porgere, per farsi meglio comprendere (e un giudice dovrebbe mirare a questo).
Come ha sostenuto di recente una pluridecorata Consigliera, che parafraso indegnamente: non scrivete le sentenze in modo che siano opere d'arte, quasi una forma di vanesio autompiacimento... Fatevi capire!
E allora, nello scrivere, in questo caso, si vivifica e si pratica anche il gusto della semplicità, della chiarezza, del rigore razionale.
.. Ma quanto sforzo, quante letture di tenore tecnico-giuridico e quanta applicazione ci celano dietro il chiaro distillato della semplicità argomentativa!
Occorrono ali d'aquila per tracciare l'onda lieve della libellula nell'aria... È un paradosso, ma tant'è...

Al di là di questo,
ci sono poi quelli nati per scrivere e spaziano dalle sentenze alla letteratura. Sono stati baciati sul capo da un Dio invisibile e benevolo, sono di un'altra razza, provengono da un'altra costellazione, hanno il destino scritto in punta di penna: la loro.

Da: quattrocodici  30/07/2019 19:23:29

La struttura morfologica di Coppi, se permettete, sembra un'invenzione della natura per completare il modestissimo estro meccanico della bicicletta.

                                                                        Gianni Brera

Chapeau

Da: mirtillamalcontenta  3  - 30/07/2019 20:05:49
....evidentemente nessuno conosce la pizza di fango del Camerun...😜😜

Da: Cenerentola80  30/07/2019 20:40:23
ed anche oggi...con il bando se ne parla a settembre. buone vacanze e buon riposo

Da: quattrocodici   1  - 30/07/2019 21:43:22
Fonte, scusa, se puoi e se non ti sottraggo tempo...prezioso...
Ma tu che ne pensi della sentenza SU?
Mi sembra vi fossero orientamenti contrastanti e un vivace dibattito sul punto...
Grazie.

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Da: quattrocodici   1  - 30/07/2019 22:17:42
Io ci ho riflettuto... Non ho letto la sentenza, quindi potrei sbagliarmi... Ma c'è qualcosa che non mi convince pienamente...

Da: Lolli71   2  - 31/07/2019 06:05:17
Neanche io ho letto ancora la sentenza.So però per esperienza che anche i bimbi che consumano il pasto portato da casa lo fanno insieme agli altri ...non comprendo quindi il richiamo al valore educativo della condivisione..mi risulta peraltro che chi desidera possa uscire per pranzare a casa e rientrare..quindi.. Fuori argomento peraltro so di servizi penosi in tema di qualità di cibo..

Da: quattrocodici  31/07/2019 07:19:26
Cara Lolli,
innanzi tutto grazie per essere intervenuta in modo così appropriato e sincero...
Questo è uno spazio di confronto giuridico ed è tanto edificante confrontarsi con persone motivate...Peraltro, aver acquisito queste informazioni da te mi conforta molto... Pensa che stamane avevo intenzione di telefonare a persone che conosco, con figli in età scolare...
Evidentemente, la tua esperienza di genitore ti aiuta ad essere più obiettiva...
Secondo me, la realtà non è tutta bianca o solo nera...
Mi colpì, credo un mese fa, la notizia, sul giornale, di quella bimba, i cui genitori non potevano sostenere il costo della mensa scolastica, rispetto alla quale fu adottata una soluzione aberrante: le fu imposto di mangiare cibo in scatola insieme agli altri bambini, che consumavano, invece, il menu programmato dalla scuola e i cui genitori, a differenza di quelli della bimba, erano in grado di pagare il servizio di refezione,  mortificandola fino alle lacrime...
Personalmente ritengo che le soluzioni dovrebbero essere variegate, a seconda della situazione concreta, che si verifica nell'istituto scolastico e nel Comune di riferimento...
a) se vi fossero solo uno o due bambini in condizioni di obiettiva indigenza, bisognerebbe non mortificarli... (il costo dei loro pasti non inciderebbe, infatti, in modo significativo sui costi totali)
b)se il numero dei bambini con famiglie in stato di disagio economico aumentasse o se la qualità della refezione non fosse rispondente a standard minimi o se i bambini  (anche solo alcuni) mostrassero di non gradirla..., non si potrebbe imporre loro, per regolamento o delibera, né di usare del servizio mensa né di mangiare... Esiste anche il diritto di non mangiare e non è conculcabile...
c) è chiaro che le diete della mensa scolastica sono studiate da nutrizionisti e soggette a controlli, che il mangiare insieme è una straordinaria occasione di socializzazione, ma potrebbero esservi minori con intolleranze alimentari, a cui la mensa, pur con tutte le accortezze del caso, potrebbe non garantire sufficiente protezione. Cioè: è un pregiudizio sostenere che il panino portato da casa sia meno sicuro della refezione scolastica ed, in ogni caso, l'istituto potrebbe o "controllare" (in maniera soft, magari anche con un educatore amico che dialoga col bambino mentre mangia) che cosa stia mangiando effettivamente o fare firmare una liberatoria al genitore...
C'è poi la volontà e la libertà del minore, che è vero che è un minore, ma è pur sempre un soggetto di diritto. È bene che si adatti a mangiare con gli altri, questo lo aiuterà nella vita, ma potrebbe appartenere al tipo "schifiltoso"  (questo non mi piace, questo non mi va) e lasciare immancabilmente il piatto vuoto, facendo preoccupare i genitori, che, teoricamente non potrebbero preparare il panino incriminato, perché una delibera o un regolamento esprime un divieto tranchant in merito...
Un divieto senza sanzione, però (imperfetto...).
Se il bambino mangiasse di nascosto nel bagno della scuola quel panino sedizioso, che tanto gli piace, perché ha deciso che la pappa col pomodoro proprio non gli va, chi lo controllerebbe, chi sanzionerebbe la famiglia, con quali poteri, e se anche fosse, con quale risultato?
Siamo in un campo in cui il servizio pubblico deve dialogare con i diritti di singoli e famiglie ed io sono certa che la Suprema Corte, nella sua superiore saggezza, abbia voluto sancire, in qualche modo, un principio di non discriminazione, un modello ideale di parità e di confronto, che sarebbe proprio tanto bello si declinasse intorno ad una mensa...tra i piccoli scolari.
Tutto ciò è apprezzabile e desiderabile, ma, mi chiedo, le realtà a macchia di leopardo del nostro Paese, le diversità sociali rendono forse consigliabile un approccio più flessibile?
Ripeto, non ho letto la sentenza e magari, leggendo le motivazioni, potrei mutare avviso. Le sentenze si leggono, si rispettano sempre, ma le si rispetta pure discutendone...
Il mio, più che un commento alla sentenza, che non ho letto, è un'idea personale, opinabile come tutte le idee, ma non priva di argomenti.
Grazie, Fonte, perché mi hai fatto riflettere su questo caso davvero interessante e grazie Lolli, perché mi hai risparmiato una telefonata..., facendomi capire che la flessibilità è possibile.
Scusatemi, ma la cosa mi ha appassionato, perché ho  ripensato alle lacrime di quella bambina...

Da: Fontedelpoggio  1  - 31/07/2019 08:23:24
Cara Quattrocodici, e cosa vuoi che ti dica? Ieri sera ascoltavo alla radio l'avvocato dei fautori del panino a scuola, più battagliero che mai, il quale sosteneva, sull'onda della giurisprudenza amministrativa a loro favorevole, che il bello deve ancora venire. Questa vicenda in realtà, non è diversa dalla diatriba sull'utilizzo dell'autocertificazione da parte dei cittadini stranieri (v. caso antidiscriminazione originato dal servizio mensa scolastica di Lodi) e potrebbe portare acqua utile al mulino di chi propone l'unificazione delle giurisdizioni civile e amministrative.
Dunque noi abbiamo un giudice amministrativo che ha il potere di annullare i regolamenti comunali che vietano il consumo a scuola di cibi portati da casa. E questo potere di annullamento si può basare o su una violazione di legge (quale?) oppure sull'eccesso di potere, un grimaldello buono per tutte le stagioni, una sorta di pertugio attraverso il quale il GA entra nel merito delle scelte amministrative (anche se non lo potrebbe fare). Poi abbiamo un giudice ordinario, che è il giudice dei diritti soggettivi e che nella sua massima espressione, le sez. un. della cass. civile, afferma l'inesistenza del diritto di portarsi il panino o la schiscetta a scuola. E lo fa con dovizia di argomentazioni, a cominciare dalla scuola come luogo in cui si realizza il principio di eguaglianza. Ma ve l'immaginate un ragazzino di prima media che si porta un vasetto di caviale del volga, facendo lo snobino verso chi non l'ha mai assaggiato? E ve l'immaginate uno studente che si porta un etto di prosciutto San Daniele o culatello di Zibello e lo offre ad un compagno di classe mussulmano? Poi lo vengono a sapere i genitori del musulmano e scatenano la Jihad contro il preside! Ma ve l'immaginate un bambino che si sente male per un attacco di allergia causato dal cibo portato da un altro studente?
Poi c'è il discorso economico, che è un altro paio di maniche. La mensa scolastica è un servizio a domanda individuale nel quale le amministrazioni locali, devono tendenzialmente coprire con i ricavi almeno il 36% del costo complessivo del servizio. Ci si domanda se un bambino può essere escluso dalla sala da pranzo solo perchè i genitori non saldano gli arretrati della retta. Quando una famiglia si trova in reali difficoltà economica, il sistema di welfare esistente, permette loro di chiedere di essere presi in carico da un assistente sociale che è l'unica figura competente ad accertare (perchè può anche fisicamente visitare l'alloggio di quel nucleo familiare) lo stato di indigenza dei richiedenti. L'assistente sociale può tranquillamente chiedere all'Amm. comunale l'esonero dal costo della mensa come pure il pagamento delle bollette per le utenze. Al di fuori di queste procedure i furbetti della mensa e delle tariffe dei servizi pubblici hanno vita facile. Se ci fate caso nella gestione degli asili nido il tasso di insolvenza è in genere più basso. Se la famiglia non paga (ed entrambi i genitori lavorano) il bambino viene sbattuto fuori. Se uno dei genitori non lavora allora si tiene il bambino. Poi ci sono anche Regioni nelle quali con un Isee inferiore a ventimila euro l'asilo nido diventa gratis, ma solo perchè interviene la finanza regionale.

Da: mirtillamalcontenta  2  - 31/07/2019 08:51:43
Si la scuola non può sopperire alle intolleranze e sensibilità differenti es. mia figlia è celiaca ma la mensa non prevede pasti per celiaci o es sono vegetariana ecc ...Mi pare che ultimamente c'è troppo zelo nel voler imporre a colpi di sentenza una certa visione di tante cose, ivi compreso il percorso mensa si o no dentro le scuole, poi da dover risulta che mangiare in mensa sia educativo e socializzante? ci sono studi a riguardo?'

Da: quattrocodici  31/07/2019 09:01:23
Scusami, Fonte, apprezzo il tuo intervento e te ne ringrazio, ma ritengo che
a) la giurisdizione amministrativa abbia sue peculiarità e che l'unificazione presunta delle giurisdizioni mortificherebbe il principio costituzionale di tutela piena di diritti e interessi legittimi, a meno che non si riscrivano le competenze reciproche in base a principi diversi, senza negare la necessarieta' e perfino l'insostituibilita' della giurisdizione amministrativa,
b) la violazione di legge c'è (violazione di diritti fondamentali:autodeterminazione, tra gli altri, costituzionalmente tutelati) che s'inscrivono nell'alveo del servizio di refezione scolastica,
c) la giurisdizione esclusiva del ga in materia di servizi pubblici legittima l'intervento di questo giudice avverso provvedimenti anche lesivi di diritti e non aventi effetto "degradatorio", visto che impattano su posizioni giuridiche di rango costituzionalmente tutelato (la giurisprudenza ormai ci insegna che il ga è anche, nelle materie di giurisdizione esclusiva, giudice dei diritti fondamentali...),
d) il bambino musulmano potrebbe essere tentato di mangiare la schiscetta con dentro il cibo proibito, ma se è stato ben educato non lo farà mai, nemmeno sotto tortura   e se anche lo facesse, potrebbe anche farlo fuori dall'orario di refezione, peraltro:sono forse imputabili minori inconsapevoli del contenuto (proibito) dei loro panini e delle innumerevoli proibizioni che provengono dal mondo degli adulti?
Ciò posto, ho molto apprezzato le tue considerazioni sulla remunerazione del servizio, che sono utilissime e illuminanti.
Ma, a questo punto, per evitare la deriva dei furbetti, come la chiami tu, appare più performante la soluzione delle SU (niente panino, mangino tutti alla mensa: ricchi, sedicenti ricchi, indigenti, sedicenti tali & company) oppure la posizione di chi ritiene che una delibera, un regolamento, sia pure non sindacabili nel merito, non possano essere così tranchant da conculcare diritti fondamentali?, che forse, nello spirito conformativo della Pa, ci sta pure che si riscriva la delibera e il regolamento tenendo conto di tutte le variabili possibili (almeno di quelle che una sentenza intelligente ti suggerisce, pur senza andare ultra petitum, ma rimanendo nell'alveo delle argomentazioni dovute in punto di motivazione)?

Da: quattrocodici  31/07/2019 09:03:21
Si, Mirtilla. Se la mensa non usa accortezze massime (anche se in genere dovrebbe farlo), il rischio di contaminazione fra alimenti può avere effetti preoccupanti...

Da: Cenerentola80   1  - 31/07/2019 09:56:45
se posso dire la mia, pur avendo letto al volo la sentenza, mi risulta difficile pensare che alla base vi sia una decisione lineare e scevra da condizionamenti. Non esiste diritto soggettivo? va bene che le problematiche inerenti la giurisdizione sono cosi fumose e delicate ma non ci vedo alcuna violazione dei principi di uguaglianza e non discriminazione ma anzi il contrario... la ponderazione tra i contrapposti interessi in gioco non credo si possa spingere al punto tale da considerare la socializzazione valore fondamentale che, tra l'altro, si attua anche in altri momenti e contesti.

Da: V.Ale  2  - 31/07/2019 10:08:06
Bungiorno.
Riguardo alla questionne mensa e senza addentrarmi nelle ottime riflessioni giuridiche che quattrocoici e fonte hanno già espresso, vorrei sottolineare alucni aspetti pratici :
- è possibile che in un territorio, anche comunale, non tutte le scuole prevedono il tempo pieno e, dunque, il servizio di refezione. Nel momento in cui si opta per il tempo pieno, nella modulistica per l'iscrizione spesso si trova una domanda, con efficacia pluriennale, di adesione al servizio di refezione medesimo. Certo, col tempo noi genitori abbiamo scoperto che era sempre possibile prelevare i bambini all'ora di pranzo e riportarli a scuola subito dopo; ma ciò era ovviamente poco praticabile per tempistica ed impegni, oltre che per la pace della creatura, oltremodo spossata da tutto questo va e vieni, specie se non abiti di fianco alla scuola. Questo per dire che in un territorio dove c'è la possibilità di scelta tra tempo ridotto, con pranzo e pomeriggio a casa, e tempo pieno fino alle 16, con refezione, tutta la questione del portarsi il panino da casa per me parte già con qualche deficit se hai scelto il tempo pieno;
- questione bontà dei pasti : dalla mia esperienza, anche con un rapporto splendido con la ditta di refezione, che chiami non appena arriva un pasto un pò meno che tiepido e che corre con un suo rappresentante già sul posto e si fa carico del problema e della segnalazione, rimane il fatto che se la cucina non è all'interno dell'istituto, ci saranno sempre giorni in cui molti  bambini diguneranno per l'accoppiata micidiale tra la tabella nutrizionale studiata da un  nutrizionista purista del  comune e la realtà delle cose, che rende evidente come una pasta cacio e uovo cucinata per forza alle 10, arriverà in un certo modo alle 12.45 sul banchetto dei bambini;
- questione intoleranze e co. : quattrocodici, non fare troppo affidamento sull'educazione dei bambini impartita a casa sui cibi si e cibi no:).
Io avevo mio fratello, celiaco severo ( e mia mamma di una rigidità estrema sull'educazione alimentare) che appena uno si distraeva mangiava (ed era in età da ragione eh) quei famosissimi cioccolatini suggeriti quando hai voglia di quacolsa di buono. E ogni volta stava malissimo. Per dire.
Ma, soprattutto, non prendere sotto gamba la questione "educazione dei genitori". E' capitato che, una volta che una  dirigente, per sopravvenute  emergenze, aprì leggermente alla possibilità di un pasto leggero da casa e che fosse uguale per tutti, alcuni si organizzarono con una rosticceria nelle vicinanze della scuola  che pretendeva di entrare nel plesso con le teglie fumanti di pizza,  di polpette al sugo e di trancini di frittatine di maccheroni. Un caos (esilarante, ma pur sempre caos!);
- per quanto riguarda il problema che porta con se la refezione scolastica se non paghi la retta, ossia che un bambino moroso può essere  mortificato tramite le modalità con cui viene fatto magiare assieme agli altri (e questo è il caso riportato da quattrocodici)  personalmente penso che non ci sia tanto da discutere: la soluzione ( di far mangiare cibo in scatola alla bambina) qualifica, malissimo,  chi l'ha pensata, presa ed adottata ed il diritto, qui, credo c'entri poco.

(Ps. Ho ancora qualche anno davanti di refezione scolastica e mio figlio pesa tre grammi, che si riducono a due ogni fine anno. Gli organi consultivi dell'istituto, per ovviare alla macanza di raccordo e controllo tra il comune e chi somministra i pasti,   si sono fatti carico di instaurare un (bel) rapporto con la ditta di refezione ( fortunatamente gestita da persone perbene). Con tutti gli sforzi ( di tutti, finanche di chi scodella il pasto) ci sono dei giorni proprio no per buona parte dei bambini.
Nonostante questo, io non sono per portare il pasto da casa. Col senno di poi, e con molto sacrificio, lo avrei messo al tempo ridotto, questo sì.)

Da: quattrocodici  31/07/2019 10:54:44
Caro V. Ale,
ti ringrazio e rispetto il tuo punto di vista.
La soluzione "rosticceria vicina" mi sembra abbastanza aberrante, in effetti...
Sull'educazione dei figli e dei genitori sulle scelte alimentari, comprendo...
Comprendo per esperienza diretta.
Spiego, non perché voglia parlare della mia vita privata, che non interessa a nessuno, ma per ragioni pratiche e sociologicamente aderenti al tema, che tanto ci appassiona.
Mi è stato affidato per un certo periodo di tempo un gruppo di adolescenti. Si erano affezionati a me e lo so per certo perché, a distanza di tempo, uno mi ha fermato per strada e mi ha abbracciato.
Ma il loro grado di affezione aumentava a dismisura quando pretendevano, col beneplacito dei genitori, che io li portassi alla paninoteca famosa (di cui non faccio il nome) del centro cittadino..., nella pausa tra un'attività e l'altra...

L'adolescente dimentica il mangiare sano, la mensa col menu impostato dal nutrizionista della sua fanciullezza, per divenire soggetto attore delle proprie scelte alimentari con esibizione dello status di ragazzo fico, che frequenta i posti giusti del centro cittadino.

Io li portavo lì abbastanza gaiamente, in pausa, perché autorizzata, perché mi piace la compagnia dei giovanissimi e il loro mondo pronto a dischiudersi ad ogni novità elettrizzante, al piacere della scoperta, all'eterna chat coll'amico/amica in vena di confidenze, pure per sentirmi un po' trendy io stessa...(e per le patatine, a cui ho detto ormai addio per sempre...).
Il punto è: il cibo rimane centro di aggregazione e di socializzazione, anche quando non è il massimo della salubrità, ma se avessi un figlio che frequenta ancora le elementari e sta crescendo e la sua alimentazione dipendesse da me, se lo scenario di una mensa fosse quello da te descritto, anch'io opterei per il tempo ridotto.
Mi rivedo bambina a consumare i pasti preparati dalla nonna, con i loro profumi, una sinfonia di sapori ineguagliata, insfidabile dal piatto più ricercato di oggi... Un'altra storia, un'altra vita (pur sempre, per fortuna, la mia)...

Da: Lolli71   1  - 31/07/2019 15:17:34
Mi permetto di chiedere, anche privatamente nel caso, se qualcuno di voi abbia fequentato il corso tar di Forum negli anni passati. Io mi sono trovata bene con il corso per ordinaria ma i docenti sono ovviamente diversi. Grazie a chi potrà e avrà la cortesia di rispondere.

Da: Pino marittimo  31/07/2019 15:30:20
Ciao Lolli71, io ho seguito il corso Forum per la preparazione al Tar. Ho trovato strepitose le lezioni di Plaisant che per fortuna erano quelle più numerose. Ottimi anche gli altri docenti ma non come lui. Buono anche il materiale che forniscono e ci si sente anche seguiti in fase di correzione di sentenze e temi, oltre al fatto che gli uffici sono sempre molto gentili. Grande pecca per me è il fatto che le lezioni si possano ascoltare solo on line e non possono essere scaricate, cosa per me molto importante perché sono spesso in macchina in località sperdute dove la linea è ballerina e per ascoltare una lezione di tre ore, ne ho a volte impiegate anche otto. Per il resto lo definirei un corso molto agile per chi come me aveva bisogno di ricominciare. Ciao

Da: DITIPA  3  - 31/07/2019 15:57:50
Sulla sentenza S.U. civili relativa al pasto domestico:
Dico alcune cose visto che lavorando a Torino e proprio al Miur conosco i fatti dall'interno. 
Il tutto è  partito da un gruppo di genitori vegani che contestavano l'eccessivo costo del buono pasto, arrivato a 10 euro o più  con la giunta Fassino, per chi aveva l' Isee alto. I figli in pratica lamentavano cibi mal cotti o poca varietà e alla fine pare mancassero solo pane e quindi il costo del buono mensa non era proporzionato a ciò  che effettivamente era consumato.
Qui la vera questione che solo marginalmente  estensore Lamorgese ha affrontato... È l'organizzazione del personale e degli spazi del cosiddetto tempo mensa che purtroppo non è così libero per il dirigente scolastico, mestiere che conosco...., e cioè la ditta che distribuisce i pasti ha avuto l'appalto dal Comune e nel capitolato d' oneri è previsto che si debba occupare dello scodellamento a tavola e della pulizia dei locali dopo il pranzo, viceversa se ci sono alunni che non pagano il buono del comune, non tocca alla ditta servirli e pulire dove si sono seduti ma, ahimè alla scuola, con che soldi e personale? Questa è  la vera questione, al momento gli indirizzi sono... specie a Torino che i dirigenti scolastici,  la gran parte, chiedono un contributo mensile di varie decine di euro agli alunni del pasto domestico per pagare personale aggiuntivo sia per l'assistenza mensa di costoro che per la polizia locali, conseguenza... diversi dirigenti hanno ricevuto diffide e minacce di denuncia in quanto non ritengono di dover sostenere tali costi avendo preventivamente  scelto un determinato tempo scuola che includeva le ore di mensa nellorario settimanale.
Altra questione che la sentenza non affronta, rimettendo tutto all'autonomia scolastica " ergo i dirigenti saranno di nuovo lasciato soli", è proprio se il tempo mensa è  compreso nelle ore del modulo (27/30 ore settimanali o più,  in alternativa al t. Pieno), con delibera del consiglio d'istituto,  delibera preventivavrispetto alla domanda d'iscrizione a scuola dellalunno oppure no, ciò infatti determina una responsabilità del dirigente nei confronti della famiglia sul fatto che nei giorni dei rientro pomeridiano,  i genitori hanno fatto affidamento sul lasciare a scuola il figlio. Insomma restano molte questioni aperte, mi rendo conto siano molto tecniche ma purtroppo non di poco conto.
Per il resto ho letto le 23 Pag della sentenza che ho trovato equilibrata nel suo complesso e concordo sulla negazione del diritto soggettivo del pasto da casa.

Da: Lolli71  31/07/2019 17:33:35
Grazie delle informazioni Pino

Da: gigettorossetto 31/07/2019 17:39:47
grazie mille quattrocodici.  si cenerntola avevo colto l'ironia ed avevo controbattuto ironicamente.
grazie a chi mi ha conisgliato tempo di uccidere di flaiano che acquisterò per li 15 giorni di ferie agostani.
un altro libro di letteratura utile? quattrocodici, passante? grazie

Da: gigettorossetto 31/07/2019 17:54:09

PUBBLICATO pure il concorso alla camera per chi se lo fosse perso.
sono circa 20 posti togliendo gli interni. ci sono solo i quiz e sei scritti e credo che arriveranno soltanto un centomila domande, visti i requisiti ma tanto si presenta circa la metà ai concorsi, giusto?

in bocca al lupo a chi fa la domanda come me

Da: Cenerentola80  31/07/2019 19:42:43
io faccio domanda..ma non vorrei disperdere energie..aspetto pubblicazione bando tar...

Da: quattrocodici  31/07/2019 20:19:43
Scusate, ma la mia giornata è stata molto impegnativa ed ho potuto leggere i messaggi solo ora.
In ordine: grazie a DITIPA per le preziose indicazioni.
Per Gigetto: chi coltiva Serianni, chiede a me? Qualcosa mi dice che Passante è la persona più giusta per dare consigli:).
Per Cenerentola e per chi voglia, anche Passante (se non troppo impegnato). Fonti sicure circa  Tar a settembre? Grazie.

Da: Cenerentola80   1  - 31/07/2019 20:23:36
beh....io non credo che il bando esca ad agosto... ormai luglio e' terminato...secondo me pubblicazione esiti e contestuale pubblicazione bando

Da: quattrocodici  31/07/2019 20:37:58
Grazie molte, Cenerentola.

Da: Cenerentola80  31/07/2019 20:45:33
al di la' delle voci giunte, reputo sia possibile ipotizzare che tutto avverra' al massimo entro la prima quindicina di settembre.. ho un mese ancora per non spararmi....ðŸ˜'

Da: quattrocodici  31/07/2019 20:49:45
Grazie ancora.

Da: Un passante  
Reputazione utente: +166
31/07/2019 23:52:46
Carissimi, tenderei ad escludere luglio per o vie ragioni, anche se il CPGA lo aveva chiesto nella sua delibera. Ma evidentemente Conte aveva altro da fare.
Quindi ipotizziamo metà settembre, insieme all'esito degli scritti di dicembre e forse anche di Corte di aprile.
Così piango una sola volta...

O.T. Caro Gigetto, grazie a te per The Americans, che ci hai consigliato e che abbiamo appena finito. Splendida e terribile, oltre che ispirato ad una storia vera.
Cammino ancora guardandomi intorno per vedere se sono spiato.
E so come mentire credibilmente guardando negli occhi il mio interlocutore...
Io amai i 49 racconti e Per chi si io ma la campana di Hemingway. Splendide traduzioni di una splendida prosa.
O La valle dell'Eden, di Steinbeck.

Saluti passanti giammai studianti e per questo sempre boccianti

Da: tar2016  01/08/2019 07:54:11
Un eventuale bando tar ad agosto non.è da escludere... corte dei conti fu bandito ad agosto 2018.

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