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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: lavoratori livellatiiiiii11/04/2017 21:36:46
Ppppppppppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: Xyz 11/04/2017 21:44:28
X il 175
Rincoglionito sarai tu idiota raccomandato  che speri nel 175 , . Se mai verrà fatto ,e ne dubito ,sarà nel 2023  e i tuoi padrini saranno fuori gioco . Ahahahahahah

Da: il 17511/04/2017 21:52:01
Vedrai, coglionazzo, vedrai!!! Ahahahahahahahahahahahahahahaahahahaa

Da: ORPO__UNICUM11/04/2017 21:55:19
Il consiglio dei ministri ha approvato il Def, il documento di economia e finanza. L'asticella della crescita per il 2017 è stata ritoccata verso l'alto all'1,1% dal precendente 1,0%.

«I messaggi» delle scelte operate dal governo «vanno in due direzioni: di forte rassicurazione, perché abbiamo conti in ordine e li abbiamo non aumentando le tasse ma accompagnando il risanamento con misure di sviluppo e crescita», ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha varato il Def, la manovra e il Pnr (Piano nazionale di riforme).

«Oltre al def» il governo ha approvato «un decreto con 4 capitoli: la correzione dei conti dello 0,2%, le misure a favore degli enti locali, misure per il terremoto, altre misure per la crescita, contestualmente abbiamo condiviso un piano di investimenti al 2032 di 47,5 miliardi», ha sottolineato Gentiloni, precisando che «l'insieme di queste misure è la migliore risposta a chi volesse presentare questa operazione come depressiva. È una operazione che prosegue il percorso di risanamento e di rilancio».

«Il lavoro del governo continua e continua con il binomio riforme-crescita», ha insistito il premier. Uno dei messaggi del Def, ha proseguito, «è un impegno, sappiamo che possiamo e dobbiamo fare meglio. I numeri sono positivi e sono numeri che migliorano, ma devono tradursi in conseguenze per famiglie e imprese», per la «riduzione delle diseguaglianze e il benessere». L'impegno, ha ribadito, è «la continuazione sulla strada delle riforme e di quello che hanno prodotto».

«Come in passato le previsioni sono prudenti e conservative e spesso in passato sono state corrette in positivo. In particolare sul 2018 perché c'è una previsione di deficit del patto di stabilità europeo che è molto severa e rispetto alla quale noi lavoreremo nei prossimi mesi perché la discussione avviata in Ue possa portare a esiti positivi. Noi però rispettiamo le regole e abbiamo inserito la previsione», ha poi rilevato Gentiloni.

«C'è una curva di riduzione del deficit dal 3% del 2014 al 2,1% che presumibilmente ci sarà quest'anno», ha detto ancora il premier.

Il Def prevede altri 2,8 miliardi da stanziare per il pubblico impiego (settore statale e non statale) per arrivare ad un aumento contrattuale medio di 85 euro con i rinnovi 2016-2018. Per quanto riguarda il successivo rinnovo vengono stimati 2,3 miliardi per il 2019 e 4,6 per l'anno successivo. Le risorse finora disponibili - si spiega nella bozza del Def - consentono un beneficio medio di circa 35,9 euro mensili. Per centrare gli 85 euro di incremento servono 1,6 miliardi per il pubblico impiego del settore Stato. Altri 1,2 sono necessari per il comparto Non Stato da stanziare nei bilanci locali e degli altri Enti.

Da: capra capreeee11/04/2017 22:02:59
Orpo, meglio leggerlo il DEF.
detto questo, gente così messa a pecorina non l'ho mai vista.

la commissione gli ha imposto una correzione dello 0,2 dei conti e subito a culo a ponte.

Francia e spagna che sforano tranquillamente il 3% del deficit se ne sbattano le palle.

Ma quando torneremo ad avere un governo e non una congrega di fantocci?

Da: Xyz 11/04/2017 22:05:51
Culo a ponte ?

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Da: capra capreeee11/04/2017 22:10:33
http://finanza.lastampa.it/News/2017/03/24/francia-mancato-il-target-di-riduzione-del-deficit-nel-2016/MTQ1XzIwMTctMDMtMjRfVExC

non solo ci stiamo strangolando per rimanere sotto il 3%, comprimendo la spesa (che è reddito per le classi salariate e più povere) ma siamo gli unici COGLIONI in europa che fanno i "compiti a casa".

Se mi continuate a votare PD, PDL e tutti i curatori fallimentari al soldo di (fate voi, prima che poi partono quelli delle scie chimiche) poi non vi lamentate se continueremo a fare la figura dei babbei.

Da: 17611/04/2017 22:41:21
caro "il 175" sei sempre il nobel dei coglioni!!! ad honorem!!! e chi ti batte a te!!! C   O   G  L  I  O  N  E !!!!!!

Da: FATEVIFURBI12/04/2017 07:01:42
il concorso a 69 posizioni è in dirittura di arrivo

Da: Il garante beppe 12/04/2017 07:54:34
Ricordo alla capra che abbiamo il terzo debito pubblico più elevato al mondo, solo gli Usa e il Giappone ci superano. Dunque è del tutto normale che ci sia una maggiore attenzione nei nostri confronti. Ho provato diverse volte ad esprimere questo concetto basilare rinunciandovi dopo essere stato sommerso di insulti. Per chi volesse approfondire la tematica giro questo interessante link laddove vengono dati dei numeri sul debito pubblico italiano e spiegazioni circa la sua genesi

m.huffingtonpost.it/2017/02/10/debito-pubblico-italiano_n_14672484.html

Da: concordo12/04/2017 08:55:51
E' vero!!!!! il 175 è davvero un gran coglione!!! Il coglione dei coglioni!!! Coglionissimo!!!! Megacoglionegalattico!!!! Il dirigente dei coglioni!!!! Il 1 della graduatoria dei 175 coglioni!!!! Coglione maior!!!! Studia coglione... studia!!!!

Da: Sindacato responsabile12/04/2017 10:18:57
Non è più tempo di vacche grasse per il pubblico impiego, tocca ammetterlo.

Da: ma 12/04/2017 13:11:25
Ma la fanno una bella retata?

Da: ORPO__UNICUM12/04/2017 13:21:16
Già così ogni paio d'anni pescano bene....

Da: ma 12/04/2017 13:30:17
Non temete questo non e' un caso isolato.E' un sistema che sara' smantellato.

Da: ma 12/04/2017 13:44:33
L'arrestato ha rivestito il ruolo dj capi ufficio Audit e Sicurezza della Direzione Centrale.

Da: Il carro del vincitore12/04/2017 13:59:52
Evidentemente non ha mai capito cosa facessero i suoi funzionari ... o forse proprio perché sapeva come lavoravano ... Quindi giusta la scelta di accentrare tutte le strutture di Audit alla Direzione Centrale ... ottima strategia.

Parola d'ordine: Assicuriamo piena collaborazione (ci mancherebbe altro) e ringraziamo (come no!).

Da: ma 12/04/2017 14:19:26
COLPIRR GLI UFFICI GRANDI CONTRIBUENTI.Agenzia Entrate se leggi " nessuno ci crede piu'"

Da: The public manager12/04/2017 14:30:28
L'auspicato allineamento delle retribuzioni del management pubblico alle migliori eccellenze del settore privato scoraggerebbe i tentativi di corruzione IMHO.

Da: ma 12/04/2017 14:50:35
Ah e questo sarebbe un manager da allineare? Negli Uffici ci sono persone di grande preparazione e onesta'che vengono proprio per questo messi da parte.Questo schifo deve finire e AE deve essere chiusa al piu presto.

Da: ORPO__UNICUM12/04/2017 16:18:31
Si comunica che lunedì 10 aprile le Commissioni riunite I Affari costituzionali e XI Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati hanno sentito le confederazioni sindacali e le associazioni della dirigenza pubblica in merito all'atto del Governo numero 391 recante modifiche al decreto legislativo 150/2009 sul sistema di valutazione dei dipendenti pubblici.

L'atto di Governo 391 si inserisce nel più ampio processo di riforma della pubblica amministrazione ai sensi della legge 124/2015.



   

L'intervento normativo è volto a modificare e ad integrare il citato d.lgs n. 150/2009, con lo scopo di risolvere alcuni problemi legati alla sua applicazione. In particolare, lo schema di decreto legislativo - adottato dal Governo in attuazione dell'art. 17, comma 1, della legge 124 del 2015 - interviene, con la tecnica della novella, sui titoli II e III del decreto legislativo n. 150 del 2009 (la c.d. Riforma Brunetta) recante norme sulla misurazione e valutazione della performance, nonché sugli strumenti di valutazione del merito.

La Confsal ha espresso apprezzamento per l'obiettivo generale del provvedimento, volto ad ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e a garantire efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, anche attraverso la razionalizzazione degli strumenti per la misurazione e la verifica della performance.

In linea generale, la Confsal condivide il provvedimento:

- nella parte in cui attribuisce un ruolo centrale al Dipartimento della Funzione pubblica, con l'auspicio che ciò possa consentire una applicazione uniforme e coerente della normativa sulla performance e sulla valutazione in tutte le pubbliche amministrazioni;

- nella parte in cui rafforza il ruolo e le competenze degli Organismi Indipendenti di Valutazione;

- nella parte in cui restituisce alla contrattazione collettiva un ruolo significativo nello stabilire la quota delle risorse da destinare alla performance organizzativa e quella individuale. Alla contrattazione collettiva è altresì demandata la fissazione di criteri idonei a garantire che alla significativa differenziazione dei giudizi corrisponda una effettiva diversificazione dei trattamenti economici correlati.

Passando all'esame delle disposizioni dello schema, la modifica che prevede che ogni amministrazione pubblica, nelle attività di misurazione e valutazione della performance dell'amministrazione nel suo complesso e dei singoli dipendenti è tenuta a seguire gli indirizzi impartiti non più dall'Anac ma dal Dipartimento della Funzione Pubblica è funzionale ad adeguare e coordinare le disposizioni del decreto al mutato quadro normativo.

La seconda novità consiste nel prevedere nuovi effetti conseguenti alle attività di misurazione, valutazione e trasparenza della performance, con conseguente modifica dell'art. 3. Infatti si stabilisce che il rispetto delle disposizioni in materia è non solo condizione necessaria per l'erogazione dei premi legati alla performance ma rileva anche ai fini delle componenti del trattamento retributivo legate alla performance; del riconoscimento delle progressioni economiche; dell'attribuzione di incarichi di responsabilità al personale; del conferimento degli incarichi dirigenziali. E' inoltre previsto che la valutazione negativa assuma rilievo ai fini dell'accertamento della responsabilità dirigenziale e della irrogazione del licenziamento disciplinare.

La previsione di modifica dell'art. 4 (ciclo della performance) secondo cui nella definizione degli obiettivi si debba tener conto anche dei risultati conseguiti nell'anno precedente ci sembra adeguata a definire concretamente gli obiettivi, in un'ottica complessiva ed ancorata al dato storico e reale, rispondente ad una esigenza di obiettività e attualità non più eludibile.

L'introduzione, all'art. 5, comma 1, della categoria degli obiettivi generali che identificano le priorità strategiche delle pubbliche amministrazioni in relazione alle attività e ai servizi erogati, anche tenendo conto del comparto di contrattazione di appartenenza rispetto agli obiettivi specifici di ogni pubblica amministrazione ci appare corretto e, presumibilmente, consentirà, unitamente alla previsione di coerenza con gli obiettivi di bilancio, una maggiore uniformità applicative, pur con le dovute differenziazioni, nella pubblica amministrazione.

Riteniamo altresì corretta l'introduzione del comma 1 bis art. 5 che prevede che nel caso di gestione associata da parte degli enti locali gli obiettivi specifici siano definiti unitariamente.

Per quanto concerne gli Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV), riteniamo corretto il ruolo centrale ad essi assegnato dallo schema di decreto, che prevede che la loro istituzione e composizione sia affidata al Dipartimento della funzione pubblica (artt. 6-7 e 14).

In relazione alla composizione dell'OIV, disciplinata dall'art. 14, ad avviso della Confsal appare senza dubbio preferibile sempre la composizione in forma collegiale e non in forma monocratica. Ciò in considerazione della importanza e della delicatezza dei compiti ad esso affidati e, dunque, della necessità che determinate questioni vengano attentamente e collegialmente ponderate. La collegialità nella composizione di un organo è indice di maggiori garanzie sia per i valutati che per la correttezza dell'operato della P.A..

Per quanto concerne l'elenco nazionale dei componenti degli O.I.V., il meccanismo è congegnato in modo che tra gli iscritti all'elenco, tenuto dal Dipartimento della funzione pubblica, l'organo di indirizzo politico amministrativo nomina l'organismo previa procedura selettiva pubblica. A nostro avviso la procedura selettiva pubblica dovrebbe essere effettuata prima dell'iscrizione nell'elenco, cioè a dire che il superamento della procedura selettiva è condizione per l'iscrizione nell'elenco degli OIV.

Sul sistema di misurazione e valutazione della performance di cui all'art. 7, la previsione del parere vincolante dell'organismo indipendente di valutazione, in generale dovrebbe assicurare un controllo ex ante sulla correttezza metodologica dei contenuti di tale documento.

Guardiamo sicuramente con favore la assegnazione al Dipartimento della Funzione pubblica del compito di impartire gli indirizzi e del compito di predisporre modelli da utilizzare per la valutazione della performance organizzativa. Ciò consentirà di avere una uniformità nell'ambito di tutte le pubbliche amministrazioni ricomprese nel campo di applicazione della norma.

Per i dirigenti, la circostanza che la valutazione della performance individuale sia collegata al raggiungimento di specifici obiettivi definiti dal contratto individuale costituisce senza dubbio una innovazione a nostro avviso positiva (art. 9, comma 1 bis).



L'obbligo di cui all'art. 10, comma 1, per ogni amministrazione di pubblicare sul proprio sito istituzionale annualmente il piano della performance e la relazione annuale, assolve all'onere di trasparenza non più eludibile per una Pubblica amministrazione moderna ed efficiente.

Il piano della performance è definito dall'organo di indirizzo politico amministrativo secondo gli indirizzi impartiti dal dipartimento della funzione pubblica. La relazione annuale sulla performance è approvata dall'organo di indirizzo politico amministrativo e validata dall'organismo di valutazione, secondo quanto previsto dall'art. 14, comma 4, lett. c) cioè a dire a condizione che la stessa sia redatta in forma sintetica chiara e di immediata comprensione ai cittadini e agli altri utenti. Al riguardo, riteniamo più corretto sotto il profilo della tecnica redazionale inserire all'art. 10, lett. b che la relazione sulla performance debba essere redatta in forma sintetica, chiara e di immediata comprensione ai cittadini. Ciò soprattutto in considerazione della circostanza che la validazione della relazione sulla perfomance è condizione inderogabile per l'accesso agli strumenti per premiare il merito (art. 14, comma 6). E' in questo senso che, ad avviso della Confsal, andrebbero introdotti alcuni correttivi.

Il piano della performance è predisposto a seguito della presentazione alle Camere del documento di economia e finanza. Ciò in coerenza con l'obiettivo di allineare la programmazione strategico gestionale con quella economico finanziaria.

Infine, la Confsal ritiene corretto che il sistema di valutazione delle attività amministrative delle università e degli enti di ricerca sia svolto dall'Anvur nel rispetto del decreto in esame

Per quanto concerne le modifiche introdotte al titolo III la Confsal condivide ed apprezza il rinvio alla contrattazione collettiva per stabilire la quota di risorse destinate a remunerare la performance organizzativa e quella individuale; si tratta di modifica fondamentale che sottrae alla rigidità delle disposizioni legislative il sistema, riportando nell'alveo naturale della contrattazione tra le parti. Così come riconoscere alla contrattazione collettiva la possibilità di fissare i criteri idonei a garantire che alla effettiva differenziazione dei giudizi corrisponda una effettiva differenziazione dei trattamenti economici.

Infine, un ultimo cenno alle norme dello schema di decreto (art. 7, comma 2, lett. c), art. 14, comma 4 bis, art. 19 Bis) che riservano particolare attenzione al giudizio dell'utenza, introdotte sulla base del principio di riservare maggiore attenzione ai cittadini utenti e alla qualità dei servizi resi dalle amministrazioni, creando alcune forme stabili di coinvolgimento dei cittadini utenti nella Governance delle amministrazioni. A nostro avviso, la materia è decisamente più complessa di quanto sembri ad un primo esame. Al riguardo, se da un lato è giusto prevedere forme di coinvolgimento della cittadinanza nella valutazione generale dei servizi resi dalla pubblica amministrazione, dall'altro sulla partecipazione attiva dell'utenza nello specifico al processo di misurazione della performance organizzativa, viste le implicazioni connesse, si ritiene assolutamente necessario trovare dei correttivi.

Conclusivamente, la Confsal riconosce che il provvedimento preso in esame è di notevole rilevanza e affronta aspetti importanti, ne apprezza lo sforzo in un momento così difficile per il nostro Paese e, poiché si tratta di un provvedimento che dovrebbe colmare le mancanze e le contraddizioni rilevatesi nell'applicazione della precedente formulazione, siamo a chiedere un ulteriore impegno a considerare le nostre argomentazioni.

Con l'auspicio che le osservazioni rappresentate siano tenute in giusta considerazione e con lo spirito di contribuire positivamente alla determinazione di un provvedimento legislativo che risponda alla valorizzazione dei dipendenti pubblici ed al buon funzionamento della pubblica amministrazione.




Cordiali saluti
        Il  Segretario Generale

Da: Capra capreeee 12/04/2017 16:26:56
Ma vai a cagare tu e il debito pubblico. Ignorante e in mala fede.

Mi linki l'huf post? Un giornale allienato alla narrazione mainstream?

Citami fonti autorevoli non il pennivendolo di turno!!!

Non se ne puo piu di pidditi imboniti e ottusi che ripetono come pappagalli ebeti quello che vogliono fargli credere...

Dammi tempo di arrivare a casa e ti faccio una lezioncina seria...

Partiamo da un concetto base e cioe che il debito e' reddito e da un altro concetto base e cioe che la spesa primaria e' al di sotto dei maggiori paesi europei

Da: capra capreeee12/04/2017 17:19:04
http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2012/01/weodata/download.aspx

Lessons 1....vatti a leggere i dati aggiornati.
prendi il primo file excel (non quello aggregato) e dimmi cosa leggi.



Da: capra capreeee12/04/2017 17:28:51
Lesson 2

da Wikipedia

Il deficit pubblico, o disavanzo pubblico, è la situazione contabile dello Stato che si verifica quando, nel corso di un esercizio finanziario, le uscite superano le entrate

Il debito pubblico in economia è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri quali individui, imprese, banche o stati esteri, che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell'acquisizione di obbligazioni o titoli di stato (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ e altri) destinati a coprire il fabbisogno di cassa statale, nonché l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato.


Chiaro? ora, perché nonostante le politiche di riduzione della spesa, l'autoinculata del pareggio di bilancio, il fiscal compact e altri "vincoli" che ci hanno imposto (così il politico di turno si autoassolve dalle proprie responsabilità dicendo...ce lo chiede l'europa, mica l'ho deciso io) se riduciamo la spesa (e il saldo primario lo certifica) il debito aumenta????

Ma come...se riduco la spesa il debito dovrebbe diminuire e invece....ma COMO MAI? COMO?

Gentile lettore dell'Huffington mi risponda perché tanto io non lo leggo l'articolo perché immagino già le cialtronerie che ci sono scritte.

Da: Vyssia 12/04/2017 17:29:28
Soltanto un veloce scorrimento degli idonei può risolvere il miasma in cui si trovano alcune direzioni delle regioni del nord e assicurare alla  struttura persone titolate, con notevoli competenze e certamente, in molti casi , senza "amici di amici " . Può essere,allo stato degli atti ,la sola via per salvare AE. Sindacati provate a fare qualcosa di sensato, appoggiate questa prospettiva!

Da: peron12/04/2017 17:44:34

- Messaggio eliminato -

Da: Il garante beppe 12/04/2017 17:49:40
Tu cosa leggi di così autorevole, il Gallo canta sempre al tramonto?
Se avessi letto quello che ti ho linkato ti saresti reso conto che oltre alla spese corrente, in netta discesa rispetto al passato, abbiamo uscite correnti per interessi passivi pari ad oltre 80 miliardi annui cioè il 5% del nostro pil che servono appunti a finanziare un debito pubblico abnorme. Non parlare di materie che non conosci rischi di fare disinformazione, ignorante.

Da: Capra capreeee 12/04/2017 18:30:40
Ah la conosci tu la materia. Oltre a ripetere l'ovvio e cioe che paghiamo un bel po di interessi, come mi spieghi l aumento del debito pubblico. Sai rispondermi? Ti do un aiutino...aumento del debito del settore privato che schizza dopo il 2007 (facile intuire perche') e andando a ritroso inadeguatezza dell'imposizione fiscale che ha scaricato l'onere della spesa su i salari e .... divorzio bankitalia e tesoro.

Immagina di avere un debito (se detenuto dai cittadini allora il debito e' allo stesso tempo un credito se hai una minima conoscenza della contabilita pubblica) e di pagarci interessi. E ovvio che se il tuo reddito (pil) non cresce perche contrai la spesa (gli stipendi sono punti di pil, per fare un esempio) non sei in grado di liberarti del debito e sei costretto a indebitarti ulteriormente.

E sto semplificando.

Ora professore dei miei coglioni spiegami quale sarebbe la strada da seguire? Ridurre la spesa pubblica magari autolicenziandoti...

Dai il buon esempio: LICENZIATI

grande testa di cazzo ottuso

Da: Capra capreeee 12/04/2017 18:47:32
Professorone mi spieghi perche la politica del tuo omologo monti ha fatto aumentare il debito??

Forza prof...prendo i popcorn per la lezione

Da: Il garante beppe 12/04/2017 19:02:20
Tu cosa proponi un default in pieno stile Argentina?

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