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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: emendamento28/11/2017 22:54:29
Domani passa la stabilizzazione!!!

Da: La serva della gleba28/11/2017 23:05:08
La vicenda è sconcertante per numero di indagati, soggetti coinvolti e soprattutto per i presunti corrotti all'interno della dp di brescia. Le indagini devono fare il loro corso e anche il più che probabile processo ma se gli indizi fossero confermati lascerebbero sconvolti la quasi totalità dei dipendenti.
E' inutile dire che di fronte a questi eventi si perde l'ultima briciola di umanità che si può avere finanche nei confronti di cane sporco e solitario, il danno che questo genere di soggetti arreca offende nel profondo chi vive di stipendio, lavora assumendosi responsabilità e non cerca profitti illeciti.
Quando il personale cade nella notte della corruzione, l'alto grado di giudizio che l'opinione pubblica ha già dell'amministrazione scompare fino a diventare odio e disprezzo, corruttori a parte.
Le legittime richieste salariali, di riconoscimento di professionalità e di avanzamento di carriera svaniscono nell' abisso assordante ed abbagliante del fenomeno senza possibilità di distinzione. La rabbia e il risentimento serpeggiano ancora di più e anticipano se possibile la fine degli uffici.
Quanto ancora bisognerà sopportare?

Da: tutti nel gabbione29/11/2017 07:32:40
Se continueranno a sottopagare i funzionari strapagando i Pot i risultati saranno quelli di Brescia. E poi basta questa manfrina torniamo al MEF allora sì che sarebbe una seria riforma.

Da: The public manager 29/11/2017 11:07:38
Peggio, molto peggio sarebbe se avvenisse il contrario.

Da: Ma29/11/2017 11:14:58
CHE SCHIFO.AGENZIA DA COMMISSARIPRESA. VEDRETE TRA POCO IL RESTO ALTRO CHE BRESCIA.SCORRIMENTO SUBITO.

Da: Ma29/11/2017 11:14:59
CHE SCHIFO.AGENZIA DA COMMISSARIPRESA. VEDRETE TRA POCO IL RESTO ALTRO CHE BRESCIA.SCORRIMENTO SUBITO.

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Da: Capra capreeee 29/11/2017 11:52:34
Serva non mi fare l'ultraortodossa.

Noi stiamo sul cazzo allaggente perché il nostro lavoro è un lavoro del cazzo!! Nel senso che nessuno è così coglione da gioire nel pagare le imposte. Nessuno!!

È semplicemente un dovere e non un piacere farlo quindi nessuno gode nel versare all'erario i soldini guadagnati o rubati.

Ci sei fin qui? Noi siamo pubblicani come San Matteo

Il disprezzo per i pubblicani, ai tempi di Gesù, era molto ben radicato: erano esattori di tasse, e non si detesta qualcuno soltanto perché lavora in quella che oggi chiameremmo intendenza di finanza. Ma gli ebrei, all' epoca, non pagavano le tasse a un loro Stato sovrano e libero, bensì agli occupanti Romani; in pratica, si trattava di finanziare chi li opprimeva. E guardavano all' esattore come a un detestabile collaborazionista. Matteo fa questo mestiere in Cafarnao di Galilea





Da: La serva della gleba29/11/2017 12:09:22
Io sono fatta così, odio la corruzione sopra ogni cosa.
Buona giornata

Da: La serva della gleba29/11/2017 12:19:39
Sua maestà ogni tanto si degna di scrivere.

Da: ORPO__UNICUM29/11/2017 12:25:12
Vi informiamo che in data odierna le scriventi Segreterie hanno sollecitato l'Autorità politica in merito alla necessità che le risorse individuate in questi mesi come indispensabili per garantire la progressione economica a tutto il personale (30 milioni di euro certi e stabili), originariamente previste nell'emendamento presentato dal Relatore alla Legge di Conversione del DL fiscale, poi ritirato per essere riformulato, siano comunque garantite all'interno della Legge di bilancio 2018.
Lo strumento da noi richiesto è quello di uno specifico emendamento, da presentare in sede di discussione della Legge di Bilancio alla Camera, che riprende esattamente quello ritirato nella sola parte relativa alle risorse aggiuntive per le progressioni economiche , già "bollinato" dalla Ragioneria generale dello Stato, e quindi approvabile senza grandi problemi con il parere favorevole del Governo.
Abbiamo acclarato che l'iter del provvedimento legislativo, ora all'approvazione del Senato, prevede l'assegnazione del DDL alla Commissione Bilancio della Camera per fine settimana e la scadenza per la presentazione degli emendamenti ai primi giorni della prossima. L'approvazione definitiva della Legge di Bilancio è prevista invece entro il 21 dicembre 2017.
Verificheremo quindi a breve l'avvenuta  presentazione dell'emendamento ed il suo iter legislativo, anche a seguito dell'impegno assunto in questi mesi direttamente dall'Autorità politica sulla questione, e riconfermiamo, anche in questa sede, la nostra massima attenzione e vigilanza per il buon esito del provvedimento.

Da: porceddo29/11/2017 14:10:38
salve, cerco amico per coppia di fatte

Da: superDot29/11/2017 14:13:51
cerco patata profumata

Da: tognazziugo29/11/2017 15:05:57



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ItaliaOggi Numero 281  pag. 6 del 29/11/2017 | Indietro
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Tra i Cinque stelle, se uno è serio e competente, non dura a lungo: infatti lo cacciano, o scappa. Vedi la fuga di Colomban dalla Raggi
di Tino Oldani

Ora c'è la prova regina: se un Tizio è serio e competente, tra i Cinque stelle non dura a lungo. O lo cacciano, oppure è Tizio che scappa a gambe levate. Il caso di Massimo Colomban, 67 anni, imprenditore veneto di successo, prestato per circa un anno come assessore alla giunta guidata (si fa per dire) da Virginia Raggi a Roma, lo conferma. Intervistato da Myrta Merlino in una recente puntata di L'aria che tira, su La7, ha difeso il Jobs act come una buona legge: «L'articolo 18 era un totem, difendeva i fannulloni. La flessibilità è il futuro. Non possiamo tornare indietro». Ma lei, gli ha chiesto la Merlino, ai suoi amici dei Cinque stelle ha mai detto che era d'accordo con Renzi sul Jobs act? Risposta: «Certo. Nel periodo che ho passato nei Cinque stelle speravo che fosse un movimento innovatore. Ma così, purtroppo, non è».

Riavvolgiamo il film. Poco più di un anno fa, a fine settembre 2016, Colomban viene nominato assessore alle partecipate della giunta Raggi, nel tentativo di darle un minimo di credibilità e competenza. A Roma, però, nessuno sa chi sia questo industriale veneto: la Raggi non lo ha mai visto in vita sua. Infatti Colomban è stato imposto dalla Casaleggio associati, con cui è in rapporti da anni. Il suo compito è di sfoltire il numero eccessivo delle società partecipate del comune di Roma, una giungla di clientelismi e di sprechi, che ha contribuito non poco al debito mostruoso di 13 miliardi in capo al comune di Roma.

Passa meno di un anno, e a giugno 2017 Colomban annuncia, a sorpresa, le dimissioni (le darà a fine settembre). Per evitare le polemiche, dice che la sua missione è compiuta: le partecipate comunali passeranno da 31 a 11. Certo, spiega, perché il suo piano si compia serviranno ancora tre-quattro anni; per questo ha ottenuto dalla Raggi che un suo collaboratore gli subentrasse come assessore. Da allora, a Roma, delle partecipate comunali non parla più nessuno. E la Colomban-exit, una delle tante registrate finora tra i collaboratori della Raggi, è stata presto dimenticata.

Ora, però, a distanza di mesi, si scopre che quell'uscita è stata una fuga. La netta presa di distanze dal M5S in tv di Colomban è rivelatrice: «Speravo che fosse un movimento innovatore, ma così non è». Direte voi: chi è mai questo Colomban? Che cosa ha fatto di buono in vita sua per giudicare i grillini? La risposta è nella sua biografia ufficiale. Eccola, in sintesi: «Colomban ha fondato nel 1973, a 23 anni, il gruppo Permasteelisa partendo da sei persone e portandolo a divenire, in meno di 20 anni, il primo gruppo al mondo negli involucri delle architetture monumentali. Nel 2002 il gruppo annoverava un miliardo di euro di fatturato/annuo, utili in costante ascesa, 5.000 dipendenti, 40 società in 25 stati di 4 continenti; mai un licenziamento, o un giorno di sciopero. Dopo averlo quotato sia a Singapore che a Milano, lascia il comando del gruppo a 83 manager, dopo aver donato loro, in stock option e azioni, il 40% del gruppo».

Più avanti: «Ritornato in Italia con i propri capitali prodotti al 98% all'estero come imprenditore emigrante, Colomban acquista e restaura CastelBrando, resort dove si è svolto anche un G8. Sviluppa una serie di iniziative immobiliari di pregio e sostiene i giovani imprenditori nella creazione di start-up.

Oggi è azionista e nel consiglio di amministrazione di diverse società innovative italiane, e ricopre diverse cariche onorifiche, tra cui quella di console onorario in Veneto dell'Australia. Infine ha tenuto lezioni sia al Mit che ad Harvard, e in molte università italiane e straniere».

Messa a confronto con il curriculum del candidato premier dei Cinque stelle, Luigi Di Maio, uno che non ha mai lavorato in vita sua, la biografia di Colomban mette a nudo tutta la fuffa dei Cinque stelle. E fa capire come mai un imprenditore di tale esperienza, per quanto fosse forte la sua amicizia con Gianroberto Casaleggio prima, e poi con il figlio Davide, non potesse continuare a prendere ordini da una nullità politica come la Raggi.

In realtà, a giudicare dall'intervista a L'Aria che tira, Colomban ha idee più vicine al centrodestra. Una su tutte: la necessità di una moneta nazionale. Uscirebbe dall'euro? gli ha chiesto Merlino. Risposta: «No. L'euro purtroppo ci ha messo una camicia di forza, e questo ci toglie la flessibilità necessaria per fare ripartire l'economia. Il minimo che possiamo fare è creare una moneta parallela, una moneta italiana, da usare insieme all'euro per l'export, come si faceva con il dollaro». In fondo, dice Colomban, è quanto avviene in Svizzera e a Londra: hanno la loro moneta, ma accettano gli euro, e tanti. Che sia stato lui a suggerire le Am-lire a Berlusconi?

Da: Stab129/11/2017 15:12:53
Mi rivolgo a tutti coloro che contrastano fino alla morte la stabilizzazione. Mi dite con parole semplici e con razionalità se l'inevitabile proroga delle pot ad oltranza, occupate dalla quasi totalità degli ex incaricati, vi soddisfa e quali sono le diversità rispetto all'epoca degli incarichi. Le pot, ad eccezione delle notevoli differenze economiche concernenti i premi di risultato, si comportano allo stesso modo degli ex incaricati, ed è plausibile che le

Da: Stab129/11/2017 15:13:42
stesse continueranno ad operare in modo indisturbato fino alla notte dei tempi. Credete veramente che si troveranno altre soluzioni? Quindi in un modo o nell'altro siamo coordinati e diretti sempre dalle stesse persone, pot o incaricati che siano.

Da: La serva della gleba29/11/2017 15:28:23
Quindi?

Da: ORP_UNICUM29/11/2017 15:32:06
Ma sapete chi è colomban?
Informatevi

Da: La serva della gleba29/11/2017 15:38:54
Non usate il mio Nick.

Da: La serva della gleba29/11/2017 15:51:50
Neanche il mio

Da: La serva della gleba29/11/2017 15:54:43
Idiota

Da: La Serva della Gleba29/11/2017 16:02:53
X la serva farlocco/a

Se tu sei me che cosa direi sul post di Ugo?

Da: anti-antares  x stab1 29/11/2017 16:07:55
Di inevitabile non c'e' nulla...Ma in ae ( e in Italia...) mancano gli attributi anche solo per tentare di cambiare qualcosa...

Da: Stab129/11/2017 16:08:15
Quindi vorrei capire perché ci si scaglia spasmodicamente contro la stabilizzazione e si accettano le proroghe delle pot ad oltranza.

Da: anti-antares  x stab1 29/11/2017 16:10:35
Ma chi ha mai detto che accettiamo la proroga sine die delle pot?Il pd e soci hanno partorito tutto sto schifo...

Da: anti-antares  x stab1 29/11/2017 16:11:42
Sono costituzionalmente illegittime entrambe...Come ae, del resto...

Da: La Serva della Gleba29/11/2017 16:22:21
Non ci sarà nessuna proroga, supererebbe i 36 mesi la soglia per chiedere i danni.
La prossima settimana ci sarà l'ultimo emendamento e l'ultimo comunicato sindacale, ci auguriamo tutti fruttuoso. Vedremo come ne usciranno.

Da: anti-antares  x la serva 29/11/2017 16:30:43
Qualcosa si inventeranno comunque...E poi, che vuoi che gliene freghi a questi di oltrepassare i 36 mesi?Mica pagherebbero loro nel caso di riconoscimento di indennizzi ecc...

Da: Stab129/11/2017 16:38:06
Pagano pagano. La Cassazione ha individuato coloro che hanno attribuito gli incarichi quali responsabili patrimoniali in solido per il superamento dei 36 mesi

Da: La Serva della Gleba29/11/2017 16:41:33
Come al solito, li pagheremo noi.

Da: La Serva della Gleba29/11/2017 16:51:04
x stab,
secondo me gli incarichi dirigenziali sono una cosa, le pot un'altra. Senza addentrarmi nella questione giuridica, i direttori all'epoca hanno utilizzato in modo distorto una norma sulle reggenze per prorogare sine die gli incarichi, dichiarati poi illegittimi, rispondono cioè per fatto proprio. Qui siamo in presenza di norme che autorizzano la proroga di posizioni dichiarate temporanee in sostituzione di posizioni ancora dirigenziali, i direttori sono coperti, nessuno potrà dire che c'è una responsabilità nel conferimento o nella proroga della posizione. Se non c'è colpa e gli indennizzi sono dovuti per superamento dei 36 mesi, graveranno sulla collettività.
E' chiaro che la parola finale sarà dei giudici, l'unica certezza è che gli avvocati saranno contenti.

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