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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: ore 22,2508/06/2015 22:26:10
Mario ma vieni a dormire è tardi, implora la moglie al marito aspirante  dirigente che sta studiando per prepararsi al concorso. e lui , "ma devo studiare!" . E la moglie " ma è una settimana che stai sempre leggendo sempre la prima pagina di un volume di economia ed il volume consta di seicento pagine": E come pensi di vincere questo benedetto concorso se tuo figlio è stato bocciato a scuola alla prima media perchè ti sei atteggiato a professore. Lascia perdere , se sbagli il concorso invece di fare carriera di degradano e devi ritornare a fare il lavoro che prima facevi prima che zio Giancarlo ti raccomandasse.

Da: zio leonardo08/06/2015 22:28:34
Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo… »(don Mariano Arena al capitano Bellodi)

Da: ecco.08/06/2015 22:31:54
Con l'aria che tira la vedo molto dura non dare perfetta esecuzione alla sentenza. M5s lega etc..

Da: ore 22,3208/06/2015 22:35:26
Lo vedi che stai stanco e confuso per lo studio. Ha ragione la signora, vai a dormire. A studirae se ne parla domani e  poi lo zio che ti ha raccomandato si chiama Giancarlo, capito Giancarlo e non Leonardo.
Zio Leonardo è quello che ti ha raccomandato per conseguire la licenza media.

Da: ore 22,3808/06/2015 22:38:06
E' inutile che vi illudete perchè uno dei posti di dirigente già è stato assegnato al Trota . Anche lui si è laureato all'estero on-line.

Da: Orpo unicum08/06/2015 22:44:16
Il giorno dell'orpo....civetta, con rispetto parlando...
attendiamo fiduciosi le determinazioni dei ns. quaquaraqua apicali (vedasi interpellanza M5S su immobili e incaricati).
Notte

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Da: Frecchero e08/06/2015 23:03:41
Penso che ci siano i presupposti per un'azione di responsabilità verso la Orlandi,  va dicendo che sistemerà  la vicenda,  in pratica sta cercando di aggirare la sentenza della Corte,  in pratica il massimo esponente dell'agenzia tutore del diritto vuole aggirare una sentenza Corte Costituzionale

Da: Frecchero e08/06/2015 23:11:25
Se per una qualsiasi ragione c'è una sentenza della Corte Costituzionale  che dichiara inammissibile la deduzione di un costo,  il contribuente da quel determinato momento non de lo potrà più dedurre e quindi il suo reddito diminuirà di colpo senza se e ne ma.      Perché un dirigente dichiarato illegittimo  vuole riavere  il suo stipendio che non gli spetta perché in realtà  la legge Costituzionale  statuisce che si accede alla dirigenza solo tramite concorso. Non avevi diritto hai usurpato illegittimamente il titolo a qualcuno più bravo di te che magari in un concorso serio e vero ti avrebbe SUPERATO,  PERCHÈ  INCARICATO ILLEGITTIMO TI OSTINI!!!!!!

Da: Libero09/06/2015 00:08:42
Oramai gli incaricati negli uffici non servono più,  loro si ostinano a volere avere il controllo su tutto,  ma i funzionari lavorano benissimo senza di loro.  Il clima sereno e di legalità che si respira  negli uffici è  gradevole.  Un tentativo di aggiramento della sentenza sarebbe percepiti come restaurazione dell'illegalità e impunità verso i colpevoli.

Da: Luisa09/06/2015 00:13:55
Grazie Dirpubblica che con tenacia umiltà senso della giustizia e della legalità hai ottenuto una sentenza storica e di civilta'. 

Da: Daniele09/06/2015 00:24:28
Si dice spero non sia vero che  l'orlandi   Ha assicurato una sistemazione agli illegittimi. Se è vero penso sia venuta meno al giuramento sulla Costituzione, oltre ad essere perseguibile x millantato credito.

Da: Ex reggente 09/06/2015 07:39:56
Lasciate stare la orlandi: ha le mani legate. Fordismo essere reintegrati sul posto di lavoro che più ci spetta visti gli obiettivi brillanti raggiunti nel corso degli ultimi anni.

Da: Daniele09/06/2015 07:45:57
Obiettivi farlocchi, una vera classe dirigente assunta li avrebbe raggiunti e superati magare con minore spreco di risorse con più oculati e precisi accertamenti con minore corruzione.   

Da: Leo09/06/2015 07:52:46
A mio modesto parere è grave che la Orlandi vada rassicurando gli incaricati. Naturalmente se fosse vero.    Chi deve avere come farò la legittimità e la legalità non può rassicurare gli illegittimi dicendo a loro che li sistemerà. Come sembra avere fatto In Sicilia.

Da: una buona volta09/06/2015 08:23:55
Peggio della giustizia italiana solo a Cipro e Malta: "La lunghezza dei processi danneggia l'economia"

Secondo quanto indicato oggi dalla Commissione europea nel suo rapporto annuale sullo stato della giustizia nei singoli paesi Ue, la giustizia italiana resta una delle peggiori del continente: con 608 giorni l'Italia è terzultima nell'Unione Europea per la lunghezza dei processi di prima istanza civili e commerciali, secondo lo 'scoreboard' della Commissione che certifica che peggio di noi ci sono solo Cipro e Malta.
Vera Jourova, Commissaria Ue alla Giustizia, nel corso della presentazione dello Scoreboard 2015, ha descritto la realtà italiana come preoccupante:
"La lunghezza dei processi danneggia l'economia [...] è un principio del diritto romano quello che 'una giustizia ritardata è una giustizia negata'. [...] Il nostro strumento per intervenire sono le raccomandazioni specifiche per paese, non saremo aggressivi".
Secondo i dati del World Economic Forum citati nello 'Scoreboard 2015' sull'amministrazione della giustizia in Europa, a livello internazionale il nostro paese è al sestultimo posto, assieme alla Romania, con un rating di 3,5 su 7 per il biennio 2013-2014. L'indicatore era di 3,8 nel 2010-12 e 3,6 nel 2012-13. Peggio dell'Italia, la Slovenia (3,4), Spagna e Ungheria (3,2) e Bulgaria e Slovacchia (2,3). Finlandia (6,6), Danimarka (6,5), Irlanda (6,3) i paesi primi in classifica. Ciò significa che la "percezione di indipendenza" del sistema giudiziario ha vissuto decisamente giorni migliori.
Justice Scoreboard 2015 (Eng)
Secondo il quadro della Commissione Ue, piuttosto sconfortante per il Paese culla della "cultura del diritto", a fronte di alcuni miglioramenti in altri indicatori, come ad esempio la presenza di donne tra i giudici di Cassazione aumentata del 15% tra il 2007 ed il 2014, i tempi dei processi italiani hanno continuato a peggiorare: erano 493 giorni nel 2010 e 590 nel 2012. In media, oggi in Italia ci vogliono 608 giorni per chiudere una controversia civile o di natura commerciale, per esempio riguardo a un contratto.
Secondo quanto si legge in una nota dell'esecutivo Ue riportata dall'Agi la Commissione ha indicato la lentezza della giustizia commerciale come una dei punti deboli dell'economia italiana, e spiega che terrà conto di questi dati nelle raccomandazioni economiche che presenterà il prossimo mese di maggio nel quadro del semestre europeo.
Tra i paesi con la giustizia più virtuosa ci sono la Germania, dove la media è di 192 giorni, la Francia con 308 giorni e l'Austria con 135 giorni.

Da: una buona volta09/06/2015 08:27:27
Le lunghe attese nelle aule giudiziarie si trasformano in costi: per le imprese italiane si tratta di 1.032 milioni di euro l'anno. "L'efficienza della giustizia civile è un fattore determinante per l'attività delle imprese e per le condizioni di sviluppo del Paese. La decisione del governo di affrontare il problema dei ritardi del nostro sistema giudiziario - ha sottolineato il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti - è una scelta di civiltà


che confartigianato sollecita da tempo. Le imprese devono poter contare su certezza e rapidità della giustizia civile. Ne va della loro competitività".

Oggi, in Italia, se la durata media per un procedimento civile supera i 3 anni, per definire unaprocedura fallimentare si arriva addirittura a 2.566 giorni (7 anni). Inoltre, i tempi per chiudere una causa sono molto diversi nel Paese. Le attese più lunghe per un procedimento civile presso il tribunale ordinario si registrano nel distretto di Messina con 1.992 giorni, seguito da Salerno con 1.919 giorni, Potenza con 1.831 giorni, Catanzaro con 1.703 giorni e Bari con 1.484 giorni.

Da: Orpo unicum09/06/2015 08:33:54
TempoReale
Tax ruling fatto a pezzi
Di Simona D'Alessio
Tax ruling fatto a pezzi

Tax ruling individuali nel mirino della Commissione europea: l'organismo comunitario ha chiesto ieri all'Italia (e ad altri stati) dei chiarimenti sugli accordi fiscali, sulla cui base le multinazionali possono scegliere, fra i paesi in cui si trovano le loro controllate, la destinazione più vantaggiosa dell'imponibile. Da Bruxelles, finora, non sono arrivati ulteriori dettagli sulle società interessate dall'indagine, tuttavia secondo fonti comunitarie si tratterebbe in media da 5 a 10 casi per stato membro, e le realtà coinvolte sono di diverse nazionalità; i riflettori, oltre che sulla nostra penisola, si sono accesi su Germania, Francia, Belgio, Austria, Finlandia, Svezia, Danimarca, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Lituania. «Stiamo mettendo insieme il puzzle» delle pratiche di «tax ruling nell'Ue», ha spiegato la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, «a volte abbiamo dovuto chiedere due, o più volte agli stati membri, e tuttora ci sono pezzi mancanti» da Polonia ed Estonia. E, ha proseguito, «sulla base delle risposte ora ricevute» dagli altri paesi, è stato stabilito di rivolgere domanda sulle intese fiscali ad una nuova «tranche» di governi, giacché «vogliamo analizzarle attentamente, per capire se gli stati membri le utilizzano per garantire alle società vantaggi fiscali selettivi che infrangono le regole Ue sugli aiuti di stato».

Da: una buona volta09/06/2015 08:37:32
Secondo il rapporto della Commissione, l'Italia è tra i Paesi con più alto numero di casi penali non risolti (5,4 milioni di casi irrisolti: 9 ogni 100 abitanti), di cui se ne prescrivono mediamente 356 al giorno. L'Italia è addirittura al primo posto se si osserva il numero di casi non risolti in ambito civile e societario (4,2 milioni di casi irrisolti: 7 ogni 100 abitanti). Conclusioni di quella stessa Commissione europea che se ci impone rigore di bilancio è rispettata e riverita, mentre se ci chiede un sistema giudiziario più efficiente e di maggior qualità rimane del tutto inascoltata.

Da: una buona volta09/06/2015 08:38:31
Quanto al costo dei processi, calcolato dall'Ocse al netto delle spese legali sostenute dai cittadini e in percentuale del valore della causa (ipotizzata pari al 200% del reddito pro-capite), l'Italia si colloca al terzo posto, la Francia all'undicesimo, la Germania oltre il sedicesimo. Ne deriva che, combinando le 2 variabili, lunghezza e costo del processo, l'Italia è, insieme alla Repubblica slovacca e al Giappone, la peggiore in termini di efficienza del sistema giudiziario.

Da: una buona volta09/06/2015 11:38:41
Gli insulti su Facebook, anche se indirizzati a una persona di cui non viene fatto il nome e letti da una cerchia ristretta di iscritti, possono portare ad una condanna per diffamazione. Lo sottolinea la Cassazione che ha rinviato a nuovo processo l'assoluzione di un maresciallo capo della Guardia di Finanza che aveva pubblicato nei sui "dati personali" su Facebook la frase "attualmente defenestrato a causa dell'arrivo di collega sommamente raccomandato e leccaculo...", aggiungendo quindi un'espressione volgare riferita alla moglie di quest'ultimo.


Per la frase incriminata, che aveva offeso la reputazione del maresciallo designato al posto suo al comando della compagnia, l'imputato era stato condannato dal tribunale militare di Roma a tre mesi di reclusione militare per diffamazione pluriaggravata. In Appello era stato assolto per insussistenza del fatto, poiché l'identificazione della persona offesa risultava - aveva spiegato la Corte militare d'Appello di Roma - possibile soltanto da parte di una ristretta cerchia di soggetti rispetto alla generalità degli utenti del social network, non avendo l'imputato indicato il nome del suo successore, la funzione di comando in cui era stato sostituito, o dato alcun riferimento cronologico.






Nel ricorso contro l'assoluzione, il procuratore generale militare ha evidenziato come, al contrario, la pubblicazione su Facebook abbia determinato la conoscenza delle frasi offensive da parte di più "soggetti indeterminati iscritti al social network e che chiunque, collega o conoscente dell'imputato, avrebbe potuto individuare la persona offesa".
La prima sezione penale della Cassazione (sentenza 16712) ha riconosciuto come la frase fosse "ampiamente accessibile, essendo indicata sul cosiddetto "profilo" e l'identificazione della persona offesa favorita dall'avverbio "attualmente" riferita alla funzione di comando rivestita. Tra l'altro "il reato di diffamazione non richiede il dolo specifico" ma la "consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell'altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza anche soltanto di due persone".

Ad avviso della Corte, "i giudici di secondo grado non hanno adeguatamente indicato le ragioni logico-giuridiche per le quali il limitato numero delle persone in grado di identificare il soggetto passivo della frase a contenuto diffamatorio determini l'esclusione della prova della volontà dell'imputato di comunicare con più persone in grado di individuare il soggetto interessato".

Da: x una buona volta09/06/2015 11:53:48
Cosa vuoi dimostrare? Penso che qui nessuno sia tanto fesso da postare dall' Access Point di casa sua.

Da: frechhero09/06/2015 12:40:33

Non è riferito all'Agenzia delle entrate ma al totale pubblica amministrazione, è un dato elaborato da Ernst&Yuong.

L'analisi è importante perche l'indice di corruttibilità in Francia e in Germani è molto più basso circa 29.

I Francia e Germania si accede alla dirigenza tramite concorso (con prova preselettiva e selettiva).

Più la selezione è dura seria oggettiva imparziale, minore è l'indice di corruttibilità

Poi ognuno la può leggere come vuole, era solo una considerazione sull'universo pubblica amministrazione.



L'indice di corruttibilità dei manager italiani supera notevolmente la media mondiale, stando a quanto rilevato dall'indice internazionale di Ernst&Young pubblicato sul Die Welt. Citando le cifre precise, se l'indice mondiale si ferma al 57%, nella penisola si sale fino al 60%.

Da: Leo09/06/2015 12:43:37
Grazie dirpubblica

Da: una buona volta09/06/2015 13:05:17
Dunque niente meritocrazia, niente efficienza in tribunale?
«L'attuale normativa prevede che dopo 27 anni dall'aver preso servizio, tutti i magistrati raggiungano la massima qualifica di carriera possibile. Tanto che nel 2009 il 24,5% dei circa 9.000 magistrati ordinari in servizio era appunto all'apice dell'inquadramento. E dello stipendio. E come se un quarto dei giornalisti italiani fosse direttore del Corriere della Sera o di Repubblica».

E come si spiega?
«Non si spiega. Io stesso quando ho studiato i meccanismi sulle prime non ci credevo. Eppure e così. Fanno carriera automaticamente, solo sulla base dell'anzianità di servizio. E di esami che di fatto sono una barzelletta. I verbali del Consiglio superiore della magistratura dimostrano che dal 1° luglio 2008 al 31 luglio 2012 sono state fatte, dopo l'ultima riforma delle procedure, che avrebbe dovuto renderle più severe, 2.409 valutazioni, e ce ne sono state soltanto 3 negative, una delle quali riferita a un giudice già in pensione!».

Tutto questo indipendentemente dagli incarichi?
«Dagli incarichi e dalle sedi. E questa carriera automatica si riflette, ovviamente, sulla spesa per le retribuzioni. I magistrati italiani guadagnano più di tutti i loro colleghi dell'Europa continentale, e al vertice della professione percepiscono uno stipendio parti a 7,3 volte lo stipendio medio dei lavoratori dipendenti italiani».

Quasi sempre i magistrati addebitano ritardi e inefficienze al basso budget statale per la giustizia.
«Macché, il rapporto Cepej dimostra che la macchina giudiziaria costa agli italiani, per tribunali, avvocati d'ufficio e pubblici ministeri, 73 euro per abitante all'anno (dato 2010, ndr) contro una media europea di 57,4. Quindi molto di più».

Ma almeno rischiano sanzioni disciplinari?
«Assolutamente no, di fatto. Il magistrato è soggetto solo alla disciplina domestica, ma sarebbe meglio dire addomesticata, del Csm. E cane non mangia cane. Alcuni dati nuovi ed esclusivi lo dimostrano».

Da: si vocifera.09/06/2015 13:11:00
si vocifera che già siano state emesse le prime sentenze a favore degli incaricati decaduti dal giudice del Lavoro. Tutte le sentenze finora sono state emesse a favore del dipendente fiscale. Ad ogni ex incaricato dovrà essere garantito lo stipendio da dirigente fino alla fine del rapporto di lavoro, in presenza di diritto acquisito, dovranno essere rimborsate le spese di trasferte per coloro che sono provenienti da Comuni distanti più di cento Kilometri, dovranno essere rimborsate le spese di trasloco, e ad ognuno di loro saranno riconosciuti risarcimenti morali ed esistenziali nella misura di 150.000 euro pro-capite.

Da: altro che postazione.09/06/2015 13:22:12
x una buona volta    09/06/2015 11.53.48
Cosa vuoi dimostrare? Penso che qui nessuno sia tanto fesso da postare dall' Access Point di casa sua.
Già immagino, come ai tempi della carboneria, che i soliti furbi invece di commentare dal suo PC di casa, va a commentare dal PC di un amico, o del fruttivendolo o dal PC del collega dell'altra stanza assente per malattia. Questo non solo può rappresentare un atto di vigliaccheria ma addirittura di infamità mettendo in difficoltà il possessore del computer. I commenti si possono fare sia in modo serioso e sia in modo simpaticamente goliardico, da cui si evince indiscutibilmente lo spirito di cameratismo. Se poi qualcuno ha esagerato in termini offensivi e squallidi sia verso il suo datore di lavoro e soprattutto contro il suo collega ex incaricato, non solo potrebbe essere raggiunto anche se ha utilizzato postazione dall'estero, basta controllare la calligrafia e gli errori ortografici, ma dimostra di essere una persona maleducata e frustata.

Da: Orpo unicum09/06/2015 15:01:31
Mi sembrano giudizi un po' troppo veloci x la ns. giustizia... 17 marzo... Diffida. Instaurazione controversia. Fissazione ruolo. Dibattimento sentenza 9 giugno? Dai dai

Da: Un giudice a Berlino 09/06/2015 15:37:35
Citazione da "Il secondo tragico Fantozzi":
Nel buio della sala correvano voci incontrollate e pazzesce!!!

P.S.
Usate il cervello. Qualunque sentenza od atto ufficiale che sposasse una tesi o l'altra un minuto dopo comparirebbe in evedenza sul sito di Dirpubblica o vIceversa in quello dell'UNADIS o del SALFI.

Da: Orpo unicum09/06/2015 15:50:18
Dalle facce in ufficio.... Concordo

Da: Orpo unicum09/06/2015 15:58:57
Oggi scadono termini emendamenti disegno legge riforma PA...


Atto a cui si riferisce:
C.2/00997 l'Agenzia delle entrate, Up di Napoli-territorio ha sede in via de Gasperi 16, in uno stabile costruito ad hoc dallo stato ed inaugurato nel 1967; a seguito della iniziativa del tutto...




Atto Camera 
  
Interpellanza 2-00997presentato daPESCO Danieletesto diGiovedì 4 giugno 2015, seduta n. 435 
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:  
l'Agenzia delle entrate, Up di Napoli-territorio ha sede in via de Gasperi 16, in uno stabile costruito ad hoc dallo stato ed inaugurato nel 1967;  
a seguito della iniziativa del tutto non condivisibile del ministro pro tempore Tremonti, nei primi anni del 2000 venne venduto e riaffittato dall'allora Agenzia del Territorio;  
nel 2011, l'Agenzia disdice il contratto di affitto per il 31 giugno 2015 e con la proprietà vengono fissate una serie di penalità in caso di violazioni contrattuali;  
il giorno 14 maggio 2015, pochi giorni fa, il direttore regionale (alla presenza di ex dirigenti incaricati dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale) convoca le organizzazioni sindacali e rappresentanze sindacali unitarie per informarle che, a causa della scadenza imminente del contratto di affitto, si deve provvedere al trasferimento dell'Up di Napoli-territorio in altra sede, indicando altresì, come sede di trasferimento, una struttura di un noto costruttore napoletano al Vomero. Nella struttura del Vomero, quartiere decentrato di Napoli, sono presenti già alcuni lavoratori dell'Agenzia delle entrate come ufficio territoriale (40 lavoratori);  
nel mese di marzo 2015, solo dopo pressanti richieste del sindacato, è stata chiusa la seconda sede di una direzionale regionale-territorio aggiunta al centro direzionale che, tra affitto, pulizia e servizi generali, è costata un milione di euro in più rispetto alla normale chiusura che avrebbe dovuto avvenire subito dopo la soppressione dell'Agenzia del territorio nel 2012;  
una ulteriore sede, dell'Up Napoli Territorio - adibita ad archivio, affittata sempre da privati, si trova nel quartiere San Giovanni in via Barbato ed attualmente è aperta anche a lavorazioni d'ufficio nonostante la struttura sia, a quanto consta agli interpellanti, un capannone adibito a deposito -:  
come mai una sede decentrata come quella del Vomero, quartiere per altro già in serie difficoltà a livello di trasporti pubblici e accessibilità al traffico veicolare, possa essere designata quale struttura per espletare servizi ai cittadini che provengono da 92 comuni della provincia di Napoli;  
come sia possibile che una sede (Vomero) che, in caso di trasferimento potrebbe contenere anche il personale dell'Up territorio (180 persone), sia stata affittata per un esiguo (40) numero di dipendenti;  
quali iniziative abbia assunto l'amministrazione per la ricerca di un immobile per l'UP di Napoli-territorio e, in particolare, se siano state bandite procedure ad evidenza pubblica e quale esito abbiano avuto;  
come mai dal 2011, al maggio 2015, non solo non si è mai provveduto a trovare una soluzione economicamente favorevole come quella di accorpare tutto il personale presso la sede storica di via Diaz (come previsto nel piano dell'Agenzia dell'entrate), tra l'altro anch'essa venduta e riaffittata, ma si convocano i rappresentanti dei lavoratori a 40 giorni del trasferimento per chiedere una improbabile condivisione delle scelte;  
come mai che lo spostamento al Vomero non sia stata ancora informata la municipalità;  
se trovi conferma che alcuni ex-dirigenti dell'Up di Napoli di nomina illegittima secondo la sentenza n. 37 del 2015 della Consulta continuino ad occupare gli stessi uffici dirigenziali che occupavano da dirigenti;  
se non sia il caso di «accendere un riflettore» sui fatti sopra descritti, con particolare riguardo al rispetto da parte dei vertici dell'Agenzia delle entrate dei principi del diritto e delle leggi dello Stato nella gestione complessiva dell'amministrazione fiscale, a partire dalla questione delle deleghe ai dirigenti che, in più casi, risulterebbero - a quanto consta agli interpellanti - gli stessi soggetti la cui nomina è stata ritenuta illegittima da parte della Corte costituzionale, soggetti che per essere delegati dovrebbero comunque possedere i requisiti previsti dalla normativa vigente;  
se non ritenga di effettuare anche a livello nazionale un controllo della gestione degli immobili e della legalità all'interno delle agenzie fiscali, già riportato in un'altra interrogazione n. 4-04640 a prima firma Villarosa, relativo all'agenzia delle entrate nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto che occupa da più di 13 anni un edificio non dotato di agibilità e senza regolare contratto d'affitto;  
cosa intenda fare per garantire adeguata sicurezza lavorativa ai lavoratori che regolarmente denunciano tali scelte antieconomiche.  
(2-00997) «Pesco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Villarosa, Micillo, Tofalo, L'Abbate, Da Villa, Crippa, Colletti, Frusone, Rizzo, Basilio, Fraccaro, Fico, Nuti, Dadone, Toninelli, Nesci, Petraroli, Battelli, Agostinelli, Sarti, Zolezzi, Busto, Spessotto, Colonnese, Spadoni, Ciprini, Mantero, Fantinati, Della Valle, Nicola Bianchi».


0.3
β4
e-mend
e-mend0.3β4

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