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Concorso DIRIGENTI SCOLASTICI 2017
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Da: Invece credo che06/10/2016 12:36:21
a difendere le posizioni dei contenziosi pendenti riesumati potrebbe non esserci qualcuno dei diretti interessati bensì qualcuno che avrebbe operato, e alacremente, a latere, maturando dunque forti motivi per preoccuparsi che il pentolone venga scoperchiato. Anche per questo tenterebbe, maldestramente, di spostare l'attenzione su vicende note e dibattute, peraltro già al vaglio della magistratura. E' auspicabile che venga identificato per fornire tutte le indicazioni del caso. Infatti, solo quanto la vicenda sarà chiarita in tutti i suoi aspetti, potrà mettersi la parola fine.  Che poi il miur non risponda ad alcune interrogazioni sul tema, come quella dell'on Di Lello, presentata circa un anno fa,  è un dato di fatto, considerando, tra l'altro, che gli accertamenti relativi al possesso dei requisiti erano demandati, dalla norma, agli UUSSRR. Comunque, in alcuni interventi, riguardanti la vicenda dei contenziosi pendenti,  si adombrano elementi che potrebbero implementare anche ipotesi di reato. Quanto a un'altra questione sollevata, bisogna domandarsi se è stata la gallina a fare l'uovo munifico o se è stato l'uovo a muovere i canali del caso pur di diventare gallina. Fuor di metafora sarebbe molto interessante, oltre che illuminante, sapere perché e da chi è stato realmente partorito lo spunto che ha dato poi luogo all'emendamento sui contenziosi pendenti. E' notorio che c'era un gruppo che spingeva, senza fortuna e da anni, per una tale soluzione. Quello che non è noto è chi e perché si sia poi incaricato, nel mentre era in discussione quella che sarebbe diventata la legge 107, di veicolare il tutto affinché venisse partorito un emendamento, inserito in un disegno di legge che originariamente nulla prevedeva al riguardo, in precedenti occasioni bocciato. Un mistero questo che ci auguriamo non rimanga tale ancora per molto tempo. Volendo dare un'indicazione al riguardo, si potrebbe partire dall'esame dei ricorsi presentati e del loro iter giudiziario. Comunque al di la dei numeri, siano 10 o 100 o 1.000, per coloro che specificamente si avvalgono di una disparità di trattamento e/o di condizioni di favore in una qualsivoglia attività concorsuale finalizzata  all'accesso a posti di lavoro, vale il discorso del furto della mela. Il malfattore non può trovare giustificazione dinanzi alla legge affermando che in circolazione ci sono delinquenti peggiori. La sentenza può graduare la condanna ma non estinguerla totalmente, quando il reato è accertato. Le leggi ci sono e vanno rispettate, da tutti, indistintamente e in qualunque circostanza, senza se e senza ma. Chi ha sbagliato va perseguito - si tratti di gente che potrebbe aver utilizzato contenziosi pendenti con sentenze passate in giudicato o di persone che conoscevano la batteria dei quiz prima che venissero pubblicati o che hanno superato un concorso pubblico attraverso qualsivoglia meccanismo fraudolento -  ai fini della conseguente condanna con la perdita dei privilegi ingiustamente acquisiti.

Da: @Invece credo che06/10/2016 15:37:48
I tuoi ragionamenti non fanno una grinza, ma di fatto una parte dei pendenti del corso intensivo ha avuto il ruolo, quelli della preselettiva anticipata e del curreggent'e prove sono sparsi dappertutto, chi è stato danneggiato ancora aspetta una sentenza di qualche tipo, quindi come puoi constatare la legge non è legge. Dove non esiste la certezza del diritto la legge che motivo ha di esistere? E' come un genitore che abbandona i figli, il quale biologicamente li ha generati, ma che poi non si è occupato di crescerli, abbandonandoli al loro destino. Chiudo dicendoti che se vuoi trovare il perchè di quanto è accaduto ti potrei dire che così come un tempo tutto partiva dalla Sicilia, oggi parte dalla Toscana e dalla Campania.

Da: @Invece credo che06/10/2016 15:59:38
http://www.huffingtonpost.it/2016/10/06/mafia-capitale-archiviazioni-116_n_12371284.html?utm_hp_ref=italy

E tu aspetti che qualcuno si muova per le irregolarità del concorso a preside???

Da: x ultimo post06/10/2016 16:36:30
50.000.000.000 di euro: tutti insieme o un poco per volta?

Da: errata06/10/2016 16:38:40
in realtà mi riferivo al post 06/10/2016 0.13.23

Da: bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa06/10/2016 16:42:53
con la dietrologia! Uno si alza la mattina e espone la sua verità.
Questa è l'Italia delle mille verità, non solo dei mille campanili.

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Da: fotocopia06/10/2016 16:48:26
Proprio così: negli interventi c'è di tutto e di più. Un minestrone. Un'insalatona mista. Purtroppo questo è il debito da pagare alla democrazia: il (giusto) diritto di espressione a chi parla a vanvera.

Da: Oggi c''è anche questa novità06/10/2016 16:58:37
"Consulta promuove la Severino sul caso De Luca. Pellegrino: "Corte dice che il Governatore ha goduto del diritto partenopeo"


"Vincenzo De Luca ha goduto di un diritto ad hoc: il diritto partenopeo. La decisione di oggi della Corte Costituzionale sancisce che il tribunale di Napoli con evidente leggerezza ha sospeso la legge con una misura ad personam per l'ex sindaco di Salerno sulla base di inconsistenti questioni di affermata costituzionalità in realtà già da tempo e più volte respinte dalla Consulta e da tutti gli altri giudici italiani". Gianluigi Pellegrino, avvocato tra i massimi esperti della legge Severino e difensore del Movimento difesa del cittadini, parla con HuffPost e tira le somme sul caso De Luca. Oggi la Consulta ha dichiarato infondata le questioni di costituzionalità sollevata in merito alla legge Severino dal Tribunale di Napoli. "Se a De Luca si fosse applicato il diritto italiano e non quello partenopeo non si sarebbe mai potuto insediare sino alla sua assoluzione in appello".

Con la sentenza di oggi la Corte ha ritenuto che non vi è stato un eccesso di delega, che il carattere non sanzionatorio della sospensione esclude che sia stato leso il divieto di retroattività, e che la oggettiva diversità di status e di funzioni dei parlamentari rispetto ai consiglieri e agli amministratori degli enti territoriali non consente di configurare una disparità di trattamento.

La vicenda è parecchio tecnica e per capire come si è arrivati all'elezione di De Luca occorre fare un passo indietro. L'ex sindaco si è candidato alla presidenza della Regione Campania pur avendo una condanna in primo grado per abuso d'ufficio nel processo per la nomina di un project manager nella costruzione di un termovalorizzatore a Salerno. Successivamente il governatore è stato assolto in via definitiva. Ma all'epoca della sua elezione a Governatore della Campania non poteva insediarsi a Palazzo Santa Lucia. La legge Severino infatti impone la sospensione dalle cariche, tra le altre, di consiglieri regionali e presidenti di Regione anche con condanne in primo grado. Per questo De Luca venne sospeso per decreto della presidenza del Consiglio il 26 giugno 2015.

In seguito al ricorso del governatore, il Tribunale di Napoli decise di "sospendere la sospensione" e sollevare la questione di costituzionalità su alcuni aspetti della Legge Severino di fronte alla Consulta. Un comportamento "irresponsabile", secondo Pellegrino che elenca i motivi che avrebbero spinto la prima sezione civile a congelare il caso. In quel collegio, peraltro, sedeva Anna Scognamiglio, moglie dell'avvocato Guglielmo Manna poi indagato con la giudice per le presunte pressioni esercitate sulla Regione sfruttando il ruolo della consorte. L'obiettivo, secondo l'inchiesta condotta dalla procura di Roma, era una nomina di prestigio nella sanità campana.

Ma torniamo ai rilievi sollevati dal tribunale di Napoli: "Sono tre, tutti clamorosamente infondati e smentiti da precedenti della Corte. Con il primo i giudici partenopei erano giunti persino ad affermare che la legge anticorruzione aveva in realtà abolito la sospensione cautelare per condanne di primo grado (persino per mafia) così facendo clamorosi passi indietro sulla via della prevenzione. Altro che anticorruzione. Con la seconda questione si riecheggiava il refrain di Berlusconi sulla cosiddetta retroattività, senza accorgersi che Berlusconi pose la questione sulla decadenza e non su una mera sospensione".

"La terza poi era ancora più singolare perché si pretendeva di equiparare parlamentari e amministratori locali", continua Pellegrino: "Si trattava di questioni davvero campate in aria e del resto sono decine gli amministratori italiani che sono stati sospesi con provvedimenti confermati da tutti i giudici italiani; solo de Luca ha avuto il privilegio della disapplicazione ad personam di una legge dello Stato. È il tribunale di Napoli lo ha fatto senza nemmeno confrontarsi con le decine di precedenti univoci e di segni opposto".

"Teniamo conto di due cose: ci sono stati 40 casi di amministratori in tutta Italia, meno noti di De Luca, sospesi (tra cui anche Cuffaro) per la legge Severino. E soprattutto non dimentichiamo che esistevano decine di sentenze della Corte Costituzionale già risolutive dei dubbi sulla legge Severino. Il tribunale partenopeo ha emesso così un'ordinanza irresponsabile", continua Pellegrino sottolineando poi un paradosso: "La politica che tutti i giorni denuncia l'invadenza della magistratura, voleva che fossero i giudici a disapplicare una legge dalla politica voluta e rivendicata senza peraltro aver il coraggio di assumersi la responsabilità di ritornare in Parlamento per cambiarla".

Pellegrino denuncia poi "due livelli di irresponsabilità in questa vicenda: quella del Pd che ha candidato De Luca pur sapendo che aveva un problema con la giustizia; e quella del tribunale di Napoli che ha sospeso la legge per il governatore. E' stato assolto? Ne sono felicissimo per lui ma la Severino alza il grado di precauzione, facendo l'interesse della collettività e non dell'indagato e tenendo sempre conto della presunzione di innocenza. L'assoluzione non cambia nulla".

In sintesi quindi, se il tribunale di Napoli non avesse passato la palla alla Consulta, De Luca non sarebbe presidente di Regione: "La Consulta, facendo giustizia dopo mesi di falsità e bugie, oggi dice questo: che De Luca non si sarebbe dovuto insediare". Dal giorno dopo le elezioni regionali si sarebbe così andati verso il commissariamento o direttamente a nuove elezioni. "Il governatore ha goduto di un diritto partenopeo in un modo clamorosamente evidente perché il tribunale di Napoli ha consapevolmente disapplicato la legge sulla base di dubbi inconsistenti garantendo così a De Luca un diritto partenopeo privilegiato"."



Ci saranno prossimi possibili sviluppi.

Da: Prrrrrrrrrrrr !06/10/2016 17:01:17
Quante chiacchiere . Resta il fatto che il bando non c'è , e non ci sarà . Non vi sono bastati due anni per capire che vi stanno prendendo in giro ?

Da: @xultimo post06/10/2016 17:27:41
No tutti in una volta, ma con un piano quinquennale, come quelli che si facevanno nell'URSS di Stalin, 10 miliardi l'anno. Cmq se proprio dovessimo avere un dittatore nel futuro a quel punto uno con le palle che gli stricano per terra, non un coglione come quello che ci prospettano: persi per persi meglio perversi.

Da: Per tutti... 06/10/2016 17:36:16
A parte le chiacchiere gira voce che a breve dovrebbe uscire il bando!

Da: @xtutti06/10/2016 17:50:52
Dicono il 14/10

Da: ooopppsss06/10/2016 17:52:08
gira e ti rigira...

Da: ooopppsss06/10/2016 17:52:36
gira e ti rigira...

Da: @Per tutti06/10/2016 18:09:36
Non mi interessa più partecipare, francamente mi è passata la voglia, ogni residuo di entusiasmo. Mai dire mai, ma ora come ora preferisco pensare al ponte dei morti.

Da: Ultimissime (forse)06/10/2016 20:51:23
Gira voce che la Stefy abbia le ore contate...

Da: Debora senza la h06/10/2016 21:05:04
Se il 4 perdono il referendum la Stefy è la prima che ci lascia le piume, garantito

Da: @Deborah06/10/2016 22:23:06
La cacceranno anche in caso di vittoria del sì, attraverso un Renzi bis, assieme a lei se ne andranno la beatroce e l'orlando addormentato.

Da: onesto pessimista06/10/2016 22:40:56
Salve. Si conosce la presunta data di pubblicazione del bando del famigerato concorso per DS?

Da: @onesto pessimista06/10/2016 22:53:16
Dicono entro ottobre, ma io non ci credo più

Da: X @ Deborah07/10/2016 10:34:54
sono d'accordo con te che la cacceranno, ma solo se vince il NO perché sarà il governo tutto che davanti al suo fallimento dovrà giocoforza andarsene.

Da: Si parla tanto07/10/2016 11:40:53
del comune di Roma e tanto poco della Campania. Un comune è pur sempre un comune. Una regione è una regione!  Mah ! boh !

Da: Meno male07/10/2016 13:01:40
Cambiare la "buona scuola"? Forse dopo il referendum. Ma forse no
Pasquale Almirante Venerdì, 07 Ottobre 2016



Serpeggia sibilando una notizia su interent secondo cui il premier Matteo Renzi vorrebbe liberarsi dell'attuale ministra all'istruzione, Stefania Giannini, Faraone e compagnia perché non avrebbero per incompetenza  saputo gestire lo sfrozo straordinario fatto con la riforma della cosiddetta "Buona scuola", quella che avrebbe dovuto stupire il mondo dell'istruzione ma che invece ha lasciato semplicemente basito.
In pratica sarebbe nelle sue "spire" attorcigliata l'idea di cambiare subito dopo il 4 dicembre, con l'esito del Referendum costutuzionale, l'impalactura della legge 107 e rivederla. Come per certi versi sta provando a fare con la legge elettorale "Italicum" per accontentare la minoranza Dem nel suo partito: degli aggiustamenti per fare votare "Sì" insomma.    
"Nonostante i tre miliardi d'investimenti e un piano straordinario di 120mila assunzioni, il sistema scolastico è in difficoltà e Renzi non ha risparmiato critiche al ministro Giannini: «Se fossimo stati più bravi a gestire questa vicenda, sarei stato più contento»
Renzi in base a queste dichiarazioni dunque sembrerebbe scontento della attuale ministra, mentre teme, ma è ormai un dato accertato, che proprio quelli, i docenti e il personale Ata (un milione di persone circa a cui si aggiungerebbero familiari e parenti e amici) a cui si era rivolto con tanto entusiasmo per le assunzioni e gli investimenti di oltre tre miliardi, compresi i bonus (80 euro e 500 euro per aggiornamenti) votino un secco "No" al prossimo referendum del 4 dicembre, mettendolo all'angolo.

M CORSO PRESENZA APPRENDIMENTO COOPERATIVO 9 2016

"Quindi a palazzo Chigi", si insinua, "si sta lavorando a una exit strategy. Che va avanti già da qualche tempo. Basti pensare che i decreti attuativi della riforma non sono ancora stati resi effettivi.  E il blocco potrebbe durare fino a dopo il referendum. Per decidere, poi, di andare avanti o cambiare. Ipotesi che non è per nulla da escludere. Anche per questo il ministro Giannini nell'incontro con i sindacati non ha potuto dare risposte più concrete su Algoritmo, Tfa, GaE, Pas e aumenti salariali", mentre rimane sulla testa la spada di Damocle dell'ondata di ricorsi" contro i trasferimenti dell'algoritmo.
In definitiva i motivi ci sarebbero tutti per "rinnovare" il ministero dell'istruzione o per cambiare alcuni pezzi della legge 107, come per esempio i quattro punti messi in discussione dai sindacati e per i quali si sta chiedendo il referendum; ma c'è pure il rischio che una passibile annunciata revisione, in vista del referendum costituzionale,  possa avere tutto il sapore della  classica "annuncite" a cui il premier ci ha da troppo tempo abituati.

Da: uno che sa07/10/2016 13:28:39

Bollettino delle Giunte e delle commissioni parlamentari del 04/10/2016 a pag. 71 si legge quanto segue.
" la previsione di bandire il concorso per dirigenti scolastici, al fine di limitare le reggenze (che oggi titolari) alle sole 335 scuole sottodimensionate. È un passaggio al quale ha fatto riferimento anche il Ministro Giannini nel corso dell'audizione presso la Commissione cultura del 21 settembre scorso. In quella sede, anzi, il Ministro ha auspicato che i passaggi preliminari, con l'espressione del parere del Consiglio di Stato sul regolamento che disciplina la procedura, e con la conseguente richiesta di autorizzazione al MEF, si possano concludere nel giro di un paio di mesi. "
Pertanto prevedo che il bando non uscirà prima del nuovo anno.

Da: @ Ultimo post07/10/2016 13:35:41
Se si parla tanto del Comune di Roma è tanto poco della Campania, che si dovrebbe allora dedurre, che qui, come è stato sopra riportato, davvero si può godere del diritto partenopeo???? Io francamente su questa faccenda nutro un forte scetticismo, anche perché sulle questioni che ci riguardano nessuno si è ancora espresso.

Da: @  Meno male07/10/2016 15:50:52
Se davvero Renzi volesse dare una sterzata alla 107 lo farebbe prima del referendum, sperando di poter grattare qualche utile consenso per il referendum. Vaneggiare la possibilità che dopo il referendum si possa cambiare la legge 107, sarebbe un espediente disperato. Renzi non cambia il ministro e non cambierà la 107 ( non bisogna dimenticare che per l'approvazione dell legge ha posto la fiducia e per questo qualche onorevole del suo partito ha lasciato il PD). Tenta di mediare sulla legge elettorale. Le poste non sono omogenee (legge costituzionale contro legge ordinaria). Se la mediazione dovesse avvenire, non sarebbe a vantaggio del popolo e della democrazia. Servirebbe ai partiti politici per portare un equilibrio interno tra correnti e non ci sarebbe vantaggio per il cittadino.

Da: Prrrrrrrrrrrr !07/10/2016 15:54:01
E quindi bisogna ancora aspettare il CdS e il MEF . Il bando non esceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee , l'avete capito o no ? Sveglioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!! Ppppppppppppppppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr !!!!!!

Da: @  @ Ultimo post07/10/2016 16:27:07
Come si fa a non prendere atto che ci stanno "ammosciando" con la questione romana. La Raggi avrebbe nominato persone indagate.. Forse lo sono, forse non lo sono... Non saprei. Addirittura hanno chiacchierato su un noto tecnico.

E' chiaro che affermare che esista un diritto partenopeo è un eufemismo giornalistico, com'è altrettanto chiaro che se fosse stata applicata la legge "Severino" il Presidente della regione,per quello che dice la Corte, non avrebbe potuto insediarsi e si sarebbe dovuto votare. Si è insediato perchè è stata chiesta la valutazione della norma in relazione alla costituzione. Adesso il presidente è stato assolto in secondo grado, ma questo complica e non semplifica, a parere mio, le cose. Il giudice adesso deve valutare in relazione alla situazione ex ante o in relazione a quella ex post (assoluzione successiva all'insediamento del presidente nel secondo grado di giudizio) ?
La Severino è legittima ed il presidente non poteva svolgere le funzioni ( questo, di sicuro, almeno fino alla sua successiva assoluzione), ed il Consiglio regionale non può essere considerato validamente insediato, con caducazione di tutti gli atti. Questo, però, creerebbe un danno al presidente, perchè innocente,  in quanto non avrebbe potuto validamente espletare pienamente le sue funzioni. E' una situazione, per certi aspetti, paradossale. Poi ci sono tutte le altre cose che si leggono nell'articolo postato sopra che meriterebbero un'informazione più approfondita, almeno come a quella che si dà per il comune di Roma.
Rispetto alle questioni che ci riguardano (forse intendi il concorso 2001 in Campania) non sono in grado di risponderti non avendo ricevuto adeguata informazione dei mezzi di stampa. Se ricordo bene gli atti furono sequestrati dalla Procura di Napoli ed il cds si era pronunciato per chiare violazioni e poi cambiò idea. Potrei anche non ricordare bene.

Da: X post precedente07/10/2016 18:07:48
La questione Campania è sicuramente quella che hai citato e tuttora ancora aperta, ma non è paragonabile a quella del CdS. Sono  due cose diverse.

Da: Questo è interessantissimo07/10/2016 18:13:47
http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/10/07/news/roma_ignazio_marino_assolto_per_truffa_e_peculato-149276306/

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