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Concorso Dirigenti scolastici 2011
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Da: @per post precedente 06/08/2017 15:48:03
Per dimostrarlo ci vogliono fatti e sentenze, per ora tutti svolgono il ruolo di DS con il bene placito dell'USR Abruzzo e Campania, quindi fino a prova contraria e fino a quando non vengono rimossi sono dirigenti scolastici sia da un punto di vista giuridico che economico in resto sono solo parole.
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Da: Strabico modo di vedere e giudicare06/08/2017 19:56:37
Se ad esempio, ti fregano il portafogli nel 2004 o nel 2006 e tu derubato dopo ben 10 anni ti svegli improvvisamente dal sonno profondo, convinto che sia giunto il momento di protestare, magari senza averne il diritto, qualcuno miracolosamente promuove l'approvazione di un comma di un articolo di legge del 2015 in base al quale hai fatto beneficiato din una speciale sanatoria compensativa al furto subito. Ma, se il portafogli te lo fregano nel 2011 e nel frattempo del furto subito se ne è accorto anche la giustizia ordinaria, anziché includerti doverosamente nella stessa sanatoria del 2015, ti escludono vuol dire che soffrono di un forte strabismo. Certo questo è veramente uno stranissimo modo di amministrare la  P.A. Perciò chi di dovere avrebbe fatto bene ad andare da un suo chirurgo oculista di fiducia per farsi operare e sistemare la visione binoculare nel miglior modo possibile. Non conveniva aspettare che sia un altro, più autorevole, che senza pietà costituzionale, se è necessario interverrà con decisi  colpi di bisturi  con tutti i rischi che ne conseguiranno.
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Da: Strabico modo di vedere e giudicare06/08/2017 20:00:58
...ti ha fatto beneficiare di una speciale...
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Da: Questo tipo di strabismo 06/08/2017 20:27:10
Non può essere curato con un'operazione chirurgica, non essendo prodotto da una malformazione oculare ma da gravi fatti che potrebbero avere le loro radici in illeciti penalmente rilevanti. Esso dunque potrebbe essere estirpato solo con l'intervento della magistratura inquirente e con le eventuali dure condanne nei confronti di coloro che avessero commesso reati, in uno ai loro presumibili complici. Cosa che bisogna augurarsi che avvenga al più presto, anche con l'annullamento conseguente dei provvedimenti con i quali potrebbero essere state conferite illegittimamente le nuove posizioni giuridiche ed economiche.
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Da: Prrrrrrrrrrrr !06/08/2017 22:49:38
Che ppalle con sta storia dei bacucchi 2004 . Ma che vi frega di quei lecconi , ormai sono e restano presidi , dopo 11 anni di slappate (ssssssssssssslllllllllllaaaaaaaaaapppppppppppppp ssssssssssssssllllllllllllllllllleeeeeeeeeeeeeeeccccccccccccccccccc sssssssssssssssbbbbbbbbbbbbbbbaaaaaaaaaaaaaaavvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv) .
Rispondi

Da: Prrrrrrrrrrrr !06/08/2017 22:50:49
Onore al merito : ppppppppppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr !!!!!!
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Da: @il concorso a brevissimo07/08/2017 15:19:51
e i sanati lasciamo che facciano il loro corso ...non dipende da loro la corruzione ma dagli usr.
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Da: LItalia dei raccomandati07/08/2017 15:23:51
Il figlio e la nipote di Napolitano: due 'ragazzi' intelligenti proprio come lui…

Il Prof. Paolo Cioni, alle cui proposte per una radicale riforma del sistema sanitario sto dando spazio in una serie di articoli, parlando di Università, ci ha ricordato una vicenda che riguarda da vicino il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, naturalmente ignorata dai grandi quotidiani di regime, ad eccezione di Italia Oggi.

Prima di entrare nel vivo della vicenda, ricordo ai nostri lettori che Paolo Cioni è uno stimato neuropsichiatra, docente di Psicopatologia e autore di diversi trattati di Psicologia e Psichiatria, nonché del best seller Neuroschiavi (Ed. Macro, 2009, scritto insieme a Marco Della Luna).

Non è un mistero per nessuno, sostiene Cioni, che nell'università italiana concorsi, dottorati, cattedre vengano vinti quasi sempre dai soliti noti, parenti o protetti di altri soliti noti. La situazione sconfortante si evince semplicemente guardando i cognomi di chi lavora nelle varie facoltà. Esiste infatti in rete una vastissima documentazione che dimostra, nero su bianco e con prove inoppugnabili, in che misura vengano favoriti per le cattedre e per gli incarichi più prestigiosi figli, parenti, cugini e cognati di pezzi grossi della politica, di deputati, senatori ed altri rappresentanti delle istituzioni. Ma pochi sanno, perché i giornali raramente ne parlano, che un caso controverso riguarda proprio l'attuale Presidente della Repubblica.

Prendiamo ad esempio il caso di Roberto Tomei, un dirigente dell'ISTAT con una grande passione per il Diritto e la Giurisprudenza, con alle spalle numerose pubblicazioni in tali ambiti. Nel 2000 decise di partecipare ad un concorso pubblico per l'assegnazione di una cattedra universitaria di Diritto Amministrativo (come Professore associato), resasi vacante nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Molise. Ovviamente non era l'unico candidato. Assieme a Tomei si presentarono infatti altre persone. Ma sentiamo quello che lo stesso Tomei ha dichiarato al quotidiano Italia Oggi: «Non ce la feci perché, nonostante avessi scritto libri e pubblicazioni in materia, la commissione esaminatrice non li ritenne idonei ai fini del mio punteggio. Ritenne invece idonee per la cattedra altre tre persone prima di me: Andrea Rallo, che venne chiamato dalla stessa Università del Molise, e, a seguire, Marina D'Orsogna e Giulio Napolitano, che furono chiamati rispettivamente dall'Università di Teramo e dall'Università della Tuscia».

Fin qui niente di strano: una persona partecipa ad un concorso per vincere una cattedra universitaria, e la commissione esaminatrice non la ritiene idonea. Una normale situazione già più volte sentita connotata però da due dettagli non trascurabili.

Il primo è che Giulio Napolitano è figlio del più noto Giorgio, oggi Presidente della Repubblica. Così come, sempre Giulio Napolitano, attualmente lavora come consigliere per la Presidenza del Consiglio. Il secondo è che, come racconta Tomei all'epoca dei fatti, sempre a Italia Oggi: «Con l'aiuto del mio legale, l'avvocato Giorgio Carta, ho presentato subito ricorso, prima davanti al TAR del Lazio e poi al Consiglio di Stato, contro il decreto del Rettore dell'Università del Molise che aveva approvato gli atti del concorso. E il CdS (Consiglio di Stato, ndr), con una sentenza che definirei storica, (…) mi ha dato ragione, affermando il principio secondo cui per pubblicazione debbono intendersi soltanto le pubblicazioni diffuse nell'ambito della comunità scientifica che il candidato può vantare all'atto della domanda».

E quando il giornalista di Italia Oggi, Roberto Altesi, chiese al Tomei se Giulio Napolitano avesse "i titoli in regola", questi rispose: «No. E questo non lo dico io ma il Consiglio di Stato, che le cito testualmente: "la monografia del dott. Napolitano Servizi pubblici e rapporti di utenza risulta prodotta in esemplare stampato in proprio dall'autore, onde la stessa difetta del requisito minimo per essere definita pubblicazione valutabile agli effetti del concorso de quo". E i giudici aggiunsero: "Tale lavoro ha costituito elemento decisivo per la valutazione del candidato, in quanto ritenuto dalla commissione quello di maggior rilievo sul piano sia formale sia sostanziale, come si evince chiaramente dai giudizi formulati, onde la sua non ammissibilità impone, di necessità, la rinnovazione del giudizio di idoneità espresso nei suoi confronti". Insomma, il Consiglio di stato, non io, ha imposto alla commissione esaminatrice di annullare la prova e di rifarla, rivalutando i titoli».

Al che il giornalista chiese a Tomei se ciò fosse stato fatto. E il dirigente dell'ISTAT rispose: «Macchè. La Commissione esaminatrice, stordita dall'inattesa decisione del Consiglio di Stato (soltanto pochi candidati fino a quel momento erano riusciti a vincere innanzi al Consiglio di Stato un ricorso inerente concorsi universitari) non ha saputo che pesci prendere, tanto da preferire di farsi decadere. Una nuova Commissione, costituita nell'Agosto 2005, è stata poi annullata più di un mese dopo. Solo dopo una diffida da parte mia, a Febbraio del 2006, la commissione è stata ricostituita terminando i propri lavori nel Giugno del 2006. Non essendosi presentata la candidata D'Orsogna, si trattava di attribuire due posti fra i rimanenti candidati, cioè Napolitano e me. Ma ancora una volta sono stato bocciato, ancorché mi dovessero essere valutati titoli non considerati dalla prima commissione. É risultato idoneo invece Giulio Napolitano, nonostante il suo lavoro principale, quello sul quale la prima commissione aveva fatto leva per promuoverlo, non potesse essere più oggetto di valutazione secondo la sentenza del Consiglio di Stato».

Allora il giornalista di Italia Oggi chiese al Tomei se nel frattempo Giulio Napolitano avesse pubblicato altri testi, questi sì, idonei. E Tomei rispose: «É noto che in tutti i concorsi i titoli che si presentano debbono essere posseduti alla data della domanda, e non è possibile alcuna sanatoria in corso d'opera. Quindi se anche avesse scritto qualcosa nel frattempo, non avrebbe potuto essere valutata in quel concorso».

A titolo di cronaca e per informazione ai nostri lettori, i virgolettati sono tratte da un articolo di Roberto Altesi apparso Martedì 20 Marzo 2007 a pagina 5 del quotidiano Italia Oggi. E le notizie contenute nell'articolo succitato, come ci ha rilevato Paolo Cioni, non sono mai state né contestate né smentite dal Professor Giulio Napolitano.

"C'è forse da attendersi qualcosa di meglio da un'università di Stato?" - si chiede Paolo Cioni, proseguendo con altri quesiti e altre considerazioni: "E  perché poi dev'essere lo Stato ad occuparsene? É uno dei tanti bei frutti della Rivoluzione francese? Almeno prima c'erano concorsi di libera docenza per diventare professore aperti a tutti quelli che avessero accumulato produzione scientifica e curriculum di carriera. É utile in questo contesto utilizzare il solito slogan secondo cui occorre spendere di più per la ricerca? Ci sarà sicuramente qualche ricercatore serio - prosegue Cioni - ma in un contesto cosiffatto il suo contributo non può essere dato per scontato. Io non darei una lira (sì una lira, non un eurocent) bucata per la ricerca in un contesto simile. E solo le Università beneficiano di un regime per cui le ditte che sono costrette a fare progetti di collaborazione con loro (senza potersi scegliere i consulenti che le Università stesse inviano) vengono detassate".

Sempre in famiglia Napolitano Paolo Cioni ci ricorda poi anche il caso di Susanna Napolitano, nipote del Presidente della Repubblica. Già per due anni impiegata con contratto precario presso l'ufficio stampa della Regione Puglia, è stata promossa da Nichi Vendola a Capo Addetto Stampa del Presidente della Regione, con uno stipendio lordo di 91.000 Euro annui, come rilevò il sito Isegretidellacasta.blogspot.it il 19 Gennaio 2012. Non abbiamo avuto il piacere di conoscere la Signora Susanna Napolitano, ma sicuramente deve essere molto qualificata per rivestire questo incarico.

Nicola Bizzi
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Da: @per post precedente08/08/2017 20:28:25
ma perchè stupirsi ...ma se rivestivi il ruolo di Napolitano dimmi che non avresti dato una mano a tuo figlio...non ti crederei.
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Da: LItalia dei raccomandati08/08/2017 21:29:08
Se fossi stato al posto suo non avrei aiutato nessuno perchè farlo equivale a dire che tuo figlio è un imbecille. Qualunque persona faccia questo evidentemente non ha stima dell'altro o non lo ritiene all'altezza. Ringrazio, nel mio piccolo, di essere arrivato all'insegnamento con un concorso pulito e senza aiuti. Infatti il concorso a preside non l'ho vinto... Ma meglio così, non è proprio il massimo avere qualcosa per poi dover dare il sedere a vita.
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Da: @per post precedente 08/08/2017 22:07:15
Ma facciamo la finita con questo moralismo ipocrita...tutti aiutano quando possono ....poi a certi livelli...
Rispondi

Da: LItalia dei raccomandati08/08/2017 22:33:37
Tu pensala come vuoi io continuo a pensarla a modo mio, sempre che ancora mi sia concesso di farlo. Il mio non è moralismo ipocrita, perchè non mi sono mai avvantaggiato tramite spinte o raccomandazioni, comunque è grazie a quelli che la pensano come te che questo paese è nella merda.
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Da: @per post precedente09/08/2017 09:20:24
se ti va di vivere nel mondo immaginario o paradiso fai pure, sarebbe bello se fosse come dici, ma io preferisco vivere nella realtà che è ben diversa.
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Da: Per i miei figli e per i miei alunni09/08/2017 09:43:17
Non mi adatterò mai all'immoralità e all'illegalità, cosa potrei dire altrimenti ai miei figli e ai miei studenti?
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Da: Prrrrrrrrrrrr !09/08/2017 10:02:58
Non è tanto una questione di moralità , è una questione di carattere . Non mi è mai piaciuto essere in debito , e certamente per l'università a spese dello stato , il posto di prof di ruolo a 28 anni (e tanti altri concorsi , distacchi universitari , ecc ecc) non ho mai dovuto fare il giullare di qualche ispettrice o il cullaboratore di chicchessia . Un omaggio a cullaboratori e giullari : ppppppppppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr !!!!!!
Rispondi

Da: @Prrrrrrrrrrrr !09/08/2017 10:44:23
La moralità è uno degli aspetti più determinanti del carattere, non è una protesi che possa essere usata a seconda delle circostante. Per quanto mi riguarda meglio prof. a vita, che dirigente scolastico "Curriggent'e pprove" o "Ammesso per necessità". Del resto ognuno è libero di usare il proprio sedere come gli pare, ma il dolore spesso è tanto, insopportabile...
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Da: @Prrrrrrrrrrrr !09/08/2017 10:45:39
E questo il ministro, i sottosegretari e i responsabili del settore lo sanno molto bene.
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Da: X@Prrrrrrrrrrrr !09/08/2017 12:55:05
Cosa sanno????
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Da: Mi da un certo fastidio09/08/2017 12:57:28
leggere in un forum di docenti e aspiranti ds, alcune assurde affermazioni che un educatore non dovrebbe nemmeno vagamente pensare. In un paese veramente civile, la sfrontatezza di costoro sarebbe intollerabile, ma a quanto pare nel nostro ciò non sembra verificarsi, se si è liberi di dire che la legalità  appartiene a un mondo illusorio, immaginario, una sorta di paradiso irrealizzabile . È incredibile, ma intanto il dato è che nelle scuole ci sono oggi troppi cattivi maestri la cui azione altamente diseducativa incide negativamente sulla formazione del buon cittadino.  Allora, domandiamoci: è proprio così che vogliamo realizzare la Buona Scuola, lasciando che in essa prosperi ogni forma d'illegalità elevandola per opportunità a normalità?
Rispondi

Da: Prrrrrrrrrrrr !09/08/2017 12:58:55
Già , non l'ho capita , quindi sospendo la pernacchia .
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Da: @in sic 09/08/2017 13:38:35
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Da: @@ma 09/08/2017 21:58:56
Ma dove vivete su Marte! Gli aiuti ci saranno sempre....e anche chi fa il moralista di fronte all'aiutino non si tirerebbe indietro...
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Da: @per post precedente 09/08/2017 22:06:00
Chi più e chi meno tutti cercano l aiuto...chi dice di non cervsrlo è falso
..
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Da: XPost precedenti09/08/2017 22:08:07
L'aiuto me lo sbatto nei coglioni, non ne ho mai avuto bisogno nè mai ne avrò. Voi ne avete bisogno certamente, visto il vostro cervello distorto.
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Da: Oltremare10/08/2017 14:02:20
Buon pomeriggio a tutti. A parte le parolacce, qualcuno sa dire anche qualcosa sul concorso o sul ricorso 2011? Qualcuno ha presentato di nuovo ricorso, dopo il 22 giugno, alla corte costituzionale come ho fatto io?
Rispondi

Da: @per post precedente 10/08/2017 14:57:09
Ma che ricorso hai presentato
..
Rispondi

Da: Oltremare. 10/08/2017 17:42:48
Abbiamo proseguito con il ricorso del 2011 un ricorso collettivo. ....E ora aspettiamo novità
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Da: X oltremare 10/08/2017 17:45:40
Scusa, ma quando deciderà la corte costituzionale?
Che vi ha detto l'avvocato, quali sono i tempi?
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Da: @per post precedente 10/08/2017 23:28:03
I tempi sono lunghi, vari anni...
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Da: Massimo sei mesi11/08/2017 07:14:51
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