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Soppresso il concorso per Dirigente Scolastico in Lombardia
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Da: NO23/11/2012 17:46:06
Spiega bene il forum
Rispondi

Da: il C d S23/11/2012 19:22:31
ha sentenziato.. gli idonei in dirigenza entro un mese. Tranquilli
Rispondi

Da: Ma23/11/2012 19:25:50
quale CdS e dove
Rispondi

Da: nessuna notizia23/11/2012 20:10:08
ma non c'è ancora nessuna notizia ufficiale???
Rispondi

Da: @il C d S23/11/2012 21:02:52
E' uno ed è a Roma
Rispondi

Da: ancora niente?26/11/2012 06:47:09
Ma non si sa ancora niente???
Rispondi

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Da: ma26/11/2012 12:10:46
che vuol dire tutto questo silenzio ?
Rispondi

Da: stella blu26/11/2012 16:18:49
Giulia Boffa - Nessuna notizia dal fronte del concorso DS lombardo, siamo ancora in attesa di due sentenze del Consiglio di Stato: 20 novembre e 22 novembre.

Le notizie si fermano ad alcuni vizi formali riscontrati dagli avvocati dei candidati idonei riguardo alla sentenza di sospensiva che fanno ben sperare gli idonei che la questione si volgerà a loro favore, ma d'altro canto, altre notizie ufficiose riportano che, contro la conclusione della perizia dell'Avvocatura di Stato sulla non trasparenza della busta, che conteneva gli eleborati del concorso, che è altro punto a favore degli idonei, c'è l'opinione degli avvocati dei ricorrenti, che tale perizia non abbia rilevante peso giuridico.

Nessuna notizia neanche da parte della sentenza del 22 novembre, per ricorso presentato dall'ANIEF, contro la prova preselettiva dello stesso concorso.
Si spera solo che la suspense e la tensione vengano presto sospese con notizie certe e finalmente definitive.
Rispondi

Da: per tutti26/11/2012 17:44:14
Considerato che, indipendentemente dalle questioni pregiudiziali prospettate dalle parti, è stata contestata, nel corso della discussione nell'udienza pubblica, la coincidenza del tipo materiale e merceologico delle buste oggetto della perizia depositata dal Ministero appellante con quello delle buste, contenenti i nominativi dei candidati, utilizzate nel procedimento concorsuale per cui è causa;
che, pertanto, è necessario disporre una verificazione tecnica volta a:
a) accertare, mediante un'indagine tecnica sulla composizione e sulle caratteristiche materiali delle buste, la loro natura e consistenza;
b) verificare se e con quali modalità siano leggibili i nominativi dei canditati posti all'interno delle buste;
che, tale fine, si nomina il Direttore del Dipartimento di scienze merceologiche dell'Università La Sapienza di Roma;
che la verificazione deve essere effettuata sulle buste depositate presso la segreteria della Sesta Sezione del Consiglio di Stato;
che va analizzato un campione di tali buste non inferiore a trenta;
che il verificatore deve comunicare ai difensori delle parti il giorno e l'ora in cui procederà all'accertamento tecnico;
che la relazione finale deve essere depositata presso la segreteria della Sezione entro il termine del 4 gennaio 2013;
che al verificatore deve essere corrisposta, dalla parte che risulterà soccombente nel processo, la somma di euro 5.000,00;
che si rinvia la trattazione della causa all'udienza pubblica del 15 gennaio 2013.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, non definitivamente pronunciando, dispone la verificazione tecnica indicata nella parte motiva e rinvia la trattazione della causa all'udienza pubblica del 15 gennaio 2013.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 20 novembre 2012 con l'intervento dei magistrati:
Giuseppe Severini,    Presidente
Aldo Scola,    Consigliere
Maurizio Meschino,    Consigliere
Giulio Castriota Scanderbeg,    Consigliere
Vincenzo Lopilato,    Consigliere, Estensore
Rispondi

Da: framusu 27/11/2012 12:37:44
Il concorso DS in Lombardia e il paradosso delle buste trasparenti
Nel web circolano  speranze, sfoghi e accuse che fotografano nel concorso per Dirigenti scolastici in Lombardia una situazione di esasperazione dovuta al virus delle buste trasparenti. Di seguito si riporta un  commento degno di attenzione: " per dovere di chiarezza, la storia delle buste trasparenti non l'ha tirata fuori l'azzeccagarbugli di turno, bensì  un bravo e buon signore che faceva il commissario e che, visto come si stava procedendo, rassegnò  le dimissioni. Prima di andar via, quel signore, scrisse anche una lettera all'ex direttore regionale per informarlo di ciò che accadeva in commissione. Purtroppo quella lettera, gli ispettori del MIUR  nominati in ottobre, non l'hanno mai rinvenuta. In data 28 agosto, l'avvocatura si è presentata con una busta diversa da quella utilizzata e, all'obiezione della controparte, il bravo direttore regionale si è difeso dicendo che era colpa del povero impiegato fannullone che aveva commesso un errore nel dargli la busta. Infine, la perizia effettuata sulla busta portata in udienza il 20 novembre, si riferiva ancora ad un'altra busta".



Questi sono fatti dettagliati che richiedono la dovuta attenzione degli organi competenti. Perché usare buste differenti se sono state usate in tribunale buste differenti ? Perché la lettera del commissario dimesso  se esiste non è stata trovata ? Sono domande lecite che meritano, oltre a una risposta,  anche un'altra ispezione ministeriale. Un altro commento dice: "Perché ancora si continua ad controbattere quello che è stato. E' inutile continuare ad accusare l'un l'altro. L'unica cosa possibile è un accordo che possa soddisfare tutti. E' inutile che gli idonei continuino a fare muro sapendo che la realtà  è quella che emerge dalle carte. Se si vuole risolvere il problema senza annullare nulla (e questo concorso sarà  annullato) l'accordo è  l'unica alternativa possibile altrimenti i posti,per necessità , verranno dati agli idonei delle altre regioni senza che questa guerra e questo astio abbia portato a nulla ". Fare accordi ora sembrerebbe un azzardo, perché sono troppe le irregolarità venute a galla. E' molto più probabile l'intervento della magistratura ordinaria per verificare ogni risvolto di natura penale.

Giusto Giustino
Rispondi

Da: Il CdS rinvia al 15 gennaio e intanto...27/11/2012 22:15:36
...i dodici non idonei di Trento (e non idonei in Lombardia) continuano a fare i DS ...
Rispondi

Da: salsiccia28/11/2012 13:50:13
situazione alquanto scandalosa!
Rispondi

Da: speriamo03/12/2012 13:41:08
Speriamo che il ricorso si chiuda nel migliore dei modi, per il resto non diciamo sciocchezze ......


























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Da: Interessante03/12/2012 13:57:12
In Puglia, e nelle altre regioni, il contagocce dell'Usr per l'accesso agli atti del concorso a d.s. è andato in frantumi

Riconosciuto dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il diritto di essere ammessi a visionare tutti i documenti e di estrarne copia. Quattro gli articoli pubblicati da Polibio.

scritto da Polibio, 28.11.2012

Riconosciuto dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, "il diritto di essere ammessi a visionare tutti i documenti del concorso a dirigente scolastico e di estrarne copia, perché l'esercizio del diritto di accesso, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, deve intendersi comprensivo di entrambe le modalità. Tuttavia, l'accesso potrà legittimamente essere limitato dall'amministrazione ai soli elaborati con voti utili per l'ammissione all'esame orale". Ma nessuna limitazione per quanto concerne gli "elaborati con voti utili per l'ammissione all'esame orale", trattandosi di un diritto del richiedente e di un dovere dell'amministrazione. Nel caso di specie, e quindi di concorsi, il diritto del/della richiedente è quello di essere ammesso/a a visionare "tutti" i documenti e di estrarne copia, anche di "tutti", trattando di un diritto che "deve intendersi comprensivo di entrambe le modalità".

Quattro gli articoli già pubblicati da Polibio (che è uno storiografo, ma non è un giurista) sulla trasparenza e sul diritto di accedere (cioè a prendere visione) a tutti gli elaborati degli ammessi alla prova orale del concorso e di estrarne copia. Copia di tutti gli elaborati, e comunque non meno del 50 per cento più uno, fatto salvo il diritto del/della richiedente di decidere se averne un numero inferiore alla metà più uno, ovviamente dopo averli visionati "tutti" e aver deciso quali, a propria insindacabile decisione, scegliere, essendo titolare di una situazione giuridica soggettiva che legittima l'accesso e l'estrazione di copia dei documenti riguardanti il procedimento concorsuale al quale il/la richiedente ha partecipato e "vertendosi in una delle fattispecie paradigmatiche di accesso partecipativo per il quale, ai sensi dell'art. 10 l. n. 241/1990, l'interesse a prendere visione ed estrarre copie dei documenti relativi al procedimento cui si è preso parte è insito nel fatto stesso della partecipazione procedimentale".

Come ha sempre fatto, avvalendosi di documenti, di fonti primarie e secondarie di particolare rilievo, contenuti nel suo archivio, che gli vengono inviati dai suoi lettori e dai suoi amici, Polibio sottolinea che il suo intento, attraverso l'espressione delle sue personali opinioni, è unicamente quello di portare alla conoscenza della pubblica opinione e delle autorità interessate episodi e comportamenti che ritiene lesivi della corretta gestione dell'attività pubblica relativa soprattutto alla gestione delle istituzioni scolastiche interessate. Esercita così, legittimamente e nelle forme appropriate, il diritto, di rango costituzionale, di libera espressione riguardo a fatti e a condotte di pubblico interesse; il diritto di esprimere la propria opinione e di critica nei suoi connotati fondamentali, e talvolta di esprimersi con un pizzico di ironia e di satira.

Quattro, come è stato già detto, gli articoli di Polibio dopo essere venuto a conoscenza - anche sulla base di documenti, fonti primarie, a tal riguardo - di dinieghi e di limitazioni del tutto paradossali, con limitazioni addirittura agli elaborati di appena 2 candidati (0,87%) su 228 ammessi alla prova orale, in Puglia, da parte del vicedirettore generale dell'Ufficio scolastico regionale, la cui motivazione a opinione di Polibio appariva in contrasto con le norme di legge e con le ripetute decisioni della Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi (7 ottobre 2008, 4 e 5 novembre 2008, con riferimento al Consiglio di Stato, sez. IV, 13 gennaio 1995, n. 5 e 31 ottobre 1997, n. 1249) e altresì in contrasto con la delibera del 20 dicembre 2006 del Consiglio superiore della magistratura, con la quale era stato affermato "che la copia degli elaborati dei candidati diversi dal richiedente sia rilasciata senza indicazione del nome dell'autore" e "che possa essere rilasciata copia, anziché di tutti gli elaborati dei candidati ammessi alle prove orali, di una quota significativa di essi, comunque non inferiore alla metà più uno".

Dopo aver "limitato" l'accesso agli elaborati di soltanto e appena due candidati (0,87%) dei 228 ammessi alla prova orale - "accesso" non per visione degli elaborati e libere scelta da parte di chi aveva legittimamente chiesto l'accesso, dato che nessun atto originale è stato mostrato alla persona richiedente, ma per "determinazione" del vicedirettore generale dell'Usr per la Puglia per mezzo di un "procedimento" che portava a "individuarli" sulla base di un criterio e di una sequenza dei quali non veniva dato alcun riferimento normativo (un curioso "carosello" sulla base del quale gli elaborati venivano individuati nell'ambito di una sequenza, di ammessi e non ammessi, dal n. 63 a scendere e dal n. 164 a salire, restando quindi "esclusi" gli elaborati dal 64 al 163, per ripartire dal 164 e concludersi, sempre a saltare, con l'895 (228 gli ammessi alla prova orale) -, il vicepresidente dell'Urs per la Puglia Ruggiero Francavilla "aggiungeva" agli elaborati dei due candidati gli elaborati di altri 8 candidati al concorso per d.s. ammessi a sostenere la prova orale (3,48% del totale di 228, che sommato al precedente 0,87% dà complessivamente il 4,35%). Una "elargizione" che portava agli elaborati di 10 candidati, forse in seguito all'accoglimento di un ricorso da parte della Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi presentato da qualcuno che aveva chiesto, per sua libera scelta, gli elaborati di dieci candidati ammessi alla prova orale della procedura concorsuale per dirigente scolastico. Infatti, soltanto da parte del richiedente l'accesso ai documenti e la richiesta di copia degli stessi può essere parziale, cioè inferiore alla quantità superiore al minimo della metà degli elaborati, quantità anche totale che resta un diritto del richiedente, e pertanto ineludibile (vd. nel volume il "Massimario", supplemento al volume "L'accesso ai documenti amministrativi" n. 13, 2010, Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per il coordinamento amministrativo, nel quale è pubblicata la decisione della Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi del 24 febbraio 2009).

Si potrebbe supporre che a chiedere l'accesso agli elaborati, e conseguentemente a chiedere copia degli elaborati, ovviamente dei candidati che erano stati ammessi a sostenere la prova orale, siano stati in parecchi, se l'Ufficio scolastico regionale, nella persona del vicedirettore generale Ruggiero Francavilla, limitava (ma poteva giammai limitarlo, come vedremo tra poco) l'accesso agli elaborati di soltanto due candidati; accesso portato qualche tempo dopo, e comunque a seguito di insistenze da parte delle persone interessate e magari di ricorsi accolti dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, agli elaborati di altri otto candidati. Ma all'elargizione, da 2 a 10 su 228, sono certamente seguite ulteriori circostanziate richieste, nonché sono stati avanzati ricorsi e segnalazioni alla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per il coordinamento amministrativo (via della Mercede, 9, 00187 Roma), la quale ha "riconosciuto il diritto di essere ammessi a visionare tutti i documenti e di estrarne copia, perché l'esercizio del diritto di accesso, ai sensi della disposizioni vigenti, deve intendersi comprensivo di entrambe le modalità", ovviamente "limitato dall'amministrazione ai soli elaborati con voti utili per l'ammissione all'esame orale". Alla quale il vicedirettore generale dell'Usr per la Puglia Ruggiero Francavilla certamente non mancherà di conformarsi.

Né poteva e potrebbe giammai supporre, per giustificare il limitatissimo accesso agli elaborati degli ammessi alla prova orale del concorso a d.s. (prima di 2 e poi di altri 8 sul totale di 228), che era stato "necessario" avvertire, da parte dell'Usr, la circostanza che l'elevato numero di richieste avrebbe determinato, data la quantità di documenti scaturente dall'integrale accoglimento delle istanze di accesso, un nocumento al corretto svolgersi dell'attività amministrativa". Ma l'accesso ai documenti e l'estrazione di copie di quei documenti sono o non sono un diritto dei richiedenti? Sono o non sono attività amministrativa? Rientrano o non rientrano nel corretto svolgersi dell'attività amministrativa? Polibio è dell'opinione che, rispettivamente, sono un diritto, che sono attività amministrativa, che rientrano nel corretto svolgersi dell'attività amministrativa. A parte le responsabilità amministrative e l'eventuali danno patrimoniale e non patrimoniale che potrebbe venire arrecato alle persone legittimamente interesse all'accesso e alla copia degli elaborati, alle quali il legittimo diritto viene negato, rinviato, centellinato, così nell'arco di un certo numero di mesi. Il termine prescrizionale per citare l'Amministrazione in giudizio è quinquennale e decorre da quando si è verificato il comportamento illecito.

Al "percorso" che ha caratterizzato il concorso per d.s. svoltosi in Puglia, che peraltro ha visto una folta schiera di "preparatori" - tra i quali molti dirigenti degli uffici scolastici territoriali e dirigenti scolastici, un concorso che ha registrato il "21" (voto minimo per entrambi gli elaborati per superare la prova scritta consistente in due elaborati da parte di ciascuno dei concorrenti) assegnato dalle due sottocommissioni a 359 dei 456 elaborati dei 228 candidati ammessi alla prova (poi,10 degli ammessi non hanno superato la prova orale) - Polibio (Sebastiano Maggio) ha dedicato quattro dei suoi interventi, apparsi sui siti internet retescuole, aetnascuola, scuolaoggi e su altri siti: "Alla fine del concorso si trovarono nella selva dei '21' per andare a dirigere i feudi scolastici della Puglia" (20 agosto 2012); "La logica perversa della selva dei 359 '21' in Puglia legittima la nullità dei voti assegnati agli scritti del concorso per d.s." (25 agosto 2012); "Lettera di Polibio ai ministri Profumo e Patroni Griffi sulla 'trasparenza da lumino' nella selva pugliese di 359 '21'" (5 settembre 2012); "Un dirigente dello Stato può negare e violare il diritto di accesso agli atti? In Puglia, sembrerebbe di sì!" (19 settembre 2012). L'1 agosto 2012, Polibio aveva pubblicato, anticipata da una sua premessa, la lettera del 31 luglio 2012 inviata da Anna Maria Fiore al ministro Profumo, la quale aveva concluso la sua lettera con un interrogativo: "invece di un concorso a DS ho partecipato ad una lotteria?". E Polibio così scriveva nella sua premessa di presentazione di quella lettera di Anna Maria Fiore: "Una lotteria che comunque è un'ulteriore testimonianza del disordine che ha caratterizzato il concorso-lotteria per l'assunzione di dirigenti scolastici, 'ricco' di anomalie e di assurdità, che appare svolto col preciso intento di ridurre al 'minimo' il numero (chiamiamolo così) degli 'idonei' poiché i posti sono diventati (e al Miur lo sapevano già il 13 luglio 2011) 'fantasmi'".

Gli articolo di Polibio possono essere letti accedendo ai siti internet già indicati. Altri articoli sono postati anche sui siti internet gildavenezia e gildacuneo.

Il "fenomeno" del "divieto di accesso" agli elaborati degli ammessi alla prova orale (e già in quei pochi che sono stati centellinati in due tornate, prima 2 e poi altri 8, sono presenti aspetti particolarmente discutibili, la cui trattazione Polibio rinvia ad altri suoi interventi) è stato, evidentemente combattuto con esposti e ricorsi avanzati da parte di chi aveva legittimo interesse a farlo (peraltro danneggiato/a da rifiuti assurdi e paradossali, dalla negazione di un diritto, sul piano patrimoniale e su quello non patrimoniale). D'altra parte, quando si è consapevoli che viene negato un legittimo diritto e che a negare quel legittimo diritto c'è chi persiste magari con "giustificazioni" paradossali e irriducibili - chissà perché, dato che le norme di legge, le sentenze della magistratura, le delibere del Consiglio superiore della magistratura, le decisioni e i pareri della Commissione per l'accesso ai documenti amministrative presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sono alquanto numerosi, peraltro contenuti in raccolte giurisprudenziali, nel "Massimario" quale supplemento al volume "L'accesso ai documenti amministrativi"e in altri ambiti ufficiali - è doveroso, corretto e legittimo rivolgersi a chi di competenza (ispettorato per la funzione pubblica, commissione per l'accesso alla ai documenti amministrativi, ministero per gli aspetti disciplinari, magistratura contabile, civile, penale) per avere riconosciuto il proprio legittimo diritto e, se c'è stato, per essere risarcito/a dell'eventuale danno patrimoniale e non patrimoniale che gli/le è stato causato.

Un eccellente lavoro dal titolo "Dirigenze responsabili e responsabilità dirigenziali pubbliche" è stato recentemente pubblicato, edito da G. Giappichelli Editore - Torino, da Gabriella Nicosia , docente di Diritto del lavoro presso il Dipartimento Seminario giuridico dell'Università degli studi di Catania, Ateneo nel quale ha insegnato Diritto del lavoro privato e pubblico nel corso di laurea di Scienze delle Amministrazioni. Tra le attività di ricerca, si è particolarmente occupata di lavoro dei dirigenti pubblici, valutazione delle "performance" nelle amministrazioni, responsabilità disciplinare e manageriale.

Particolarmente interessanti, ma lo sono anche gli altri capitoli, i capitoli quarto, quinto e sesto che costituiscono la seconda parte ("L'eterogeneità endogena 'nelle' dirigenze") del volume "Dirigenze responsabili e responsabilità dirigenziali pubbliche" di Gabriella Nicosia: "Il dirigente pubblico come titolare del potere di (micro) organizzazione e gestione"; "Potere manageriale/datoriale e responsabilità: le sette fasi del ciclo di gestione della performance"; "Il dirigente pubblico come lavoratore subordinato". Capitoli nei quali, tra gli altri argomenti, sono trattati l'esercizio del potere manageriale di micro organizzazione, l'esercizio del potere datoriale, la revoca del potere datoriale e la perdita del potere manageriale e datoriale senza responsabilità delle dirigenze, l'addebito per responsabilità manageriale/datoriale, la responsabilità per incapacità manageriale/datoriale e le causali, la responsabilità per inosservanza delle direttive, le sanzioni, il recesso per grave incapacità manageriale/datoriale, la procedimentalizzazione dell'addebito, gli obblighi del dirigente pubblico nella esecuzione della prestazione di lavoro subordinato e la responsabilità disciplinare come tipica responsabilità nascente "ex contractu" di lavoro di base, le tipologie di responsabilità disciplinare previste per legge e le relative sanzioni, nonché cenni sulla procedura di addebito, le zone grigie (la peculiare fattispecie di cui all'art. 21 comma 1 bis del d.lgs. n. 165/2001, nuovo testo), il licenziamento disciplinare e la tutela reintegratoria.

A proposito del d.lgs. n. 150/2009, Polibio evidenzia che il comma 6 dell'art. 60 del d.lgs. n. 165/2001, così come sostituito dall'articolo 71 ("ampliamento dei poteri ispettivi") del d.lgs. n. 150/2009, è entrato in vigore. Differentemente dai procedimenti e dalle sanzioni disciplinari, nonché di chi viene indicato come competente a promuoverli e a infliggerle, contenuti nella "legge Brunetta", cosicché quanto novellato dal d.lgs. n. 150/2009 non può entrare in vigore poiché sono tuttora vigenti sia il Ccnl del comparto scuola, sia il Ccnl del comparto dirigenti scolastici, dato che, per esempio, nel Ccnl del comparto scuola il comma 4 dell'art. 1 recita che il contratto "alla scadenza si rinnova tacitamente di anno in anno qualora non ne sia data disdetta da una delle parti con lettera raccomandata" e che, "in caso di disdetta, le disposizioni contrattuali rimangono in vigore fino a quando non siano sostituite dal successivo contratto collettivo". Quindi, sono state numerose le violazioni, e addirittura con conseguenze molto gravi nei confronti del personale docente e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, del Ccnl del comparto scuola tuttora vigente; violazioni che hanno riguardato il particolare gli articoli del Capo IX (norme disciplinari: sezione I-personale docente e sezione II-personale amministrativo, tecnico e ausiliario), con riferimento agli articoli 91, 94, 96, 97, 98 (quest'ultimo articolo per quanto concerne il mobbing: per il quale "si intende una forma di violenza morale o psichica nell'ambito del contesto lavorativo attuato dal datore di lavoro da dipendenti nei confronti di altro personale").

Non è dato sapere alcunché - anche se "li mura hannu aricchi, e sentunu" (i muri, le pareti, hanno orecchi, e sentono) e quindi le voci si diffondono (soprattutto se il "silenzio" avrebbe fatto seguito a circostanziati e documentati esposti) - in ordine alla versione novellata, dall'art. 71 del d.lgs n. 150/2009, del comma 6 dell'art. 60 del d.leg. n. 165/2001. Il testo ci mette a conoscenza che "presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della funzione pubblica è istituito l'Ispettorato per la funzione pubblica, che opera alle direte dipendenze del Ministro delegato.

L'Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla conformità dell'azione amministrativa ai principi di imparzialità e di buon andamento dell'azione amministrativa, sull'efficacia della sua attività con particolare riferimento alle riforme volte alla semplificazione delle procedure, sul corretto conferimento degli incarichi, sull'esercizio dei poteri disciplinari, sull'osservanza delle disposizioni vigenti in materia di controllo dei costi, dei rendimenti, dei risultati, di verifica dei carichi di lavoro. Collabora alle verifiche di cui al comma 5" (si tratta del "Ministero del tesoro" che, "anche su espressa richiesta del Ministro per la funzione pubblica, dispone visite ispettive, a cura dei servizi ispettivi di finanza del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato, coordinate anche con altri analoghi servizi, sulla valutazione delle spese, con particolare riferimento agli oneri dei contratti collettivi nazionali e decentrati, denunciando alla Corte dei conti le irregolarità riscontrate").

Inoltre, l'Ispettorato, "al fine di corrispondere a segnalazioni da parte di cittadini o pubblici dipendenti circa presunte irregolarità, ritardi o inadempienze delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, può richiedere chiarimenti e riscontri in relazione ai quali l'amministrazione interessata ha l'obbligo di rispondere, anche per via telematica, entro quindici giorni: A conclusione degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte dall'ispettorato costituiscono obbligo di valutazione, ai fini dell'individuazione delle responsabilità e delle eventuali sanzioni disciplinari di cui all'articolo 55, per l'amministrazione medesima. Gli ispettori, nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne ricorrano le condizioni, di denunciare alla Procura generale della Corte dei conti le irregolarità riscontrate".



In conclusione, chi, da cittadino o da pubblico dipendente, ha segnalato, soprattutto se ha corredato di documenti di riferimento la segnalazione, "presunte irregolarità, ritardi o inadempienze delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2", può da parte sua, e in via del tutto riservata, avanzare richiesta in ordine alla segnalazione. Soprattutto se i fatti a suo tempo "segnalati" persistono. Per quanto concerne l'accesso agli atti e le copie degli stessi, soprattutto se riguardano un pubblico concorso, negati da qualsiasi dirigente dello Stato, il ricorso, con richiesta di decisione e/o di parere, va prontamente rivolto alla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, Presidenza del Consiglio dei ministri, la quale è sempre tempestivamente intervenuta con decisioni appropriate e corrispondenti all'applicazione delle norme di legge vigenti.
Rispondi

Da: verita''03/12/2012 14:06:55
Dopo l'udienza del 20 novembre, Palazzo Spada ha emesso ieri un'ordinanza sul concorso sospeso a luglio dal Tar perché le buste contenenti i nominativi dei candidati erano risultate trasparenti e potenzialmente leggibili dai commissari. Il Consiglio di Stato dispone una nuova perizia entro il 4 gennaio 2013. Il 15 gennaio l'udienza finale. Decisione presa �«considerato che è stata contestata la coincidenza�», recita il documento, �«delle buste oggetto della perizia depositata dal Ministero�», con le �«buste contenenti i nominativi dei candidati, utilizzate nel procedimento concorsuale�».

Secondo i difensori dei ricorrenti, le buste al centro della nuova perizia presentata dall'avvocatura di Stato il 13 novembre non sarebbero uguali a quelle del concorso. �«In base agli atti presentati dalla stessa avvocatura di Stato - spiega l'avvocato Domenico Barboni - la perizia è stata svolta su buste diverse. Quelle del concorso erano state prodotte dalla ditta Litograph e sono di tipo "Bus 20", quelle viste nella relazione tecnica dell'Istituto poligrafico di Stato, richiesta dell'Ufficio scolastico lombardo, sono della ditta Pigna, di tipo Sandy�». Del nuovo accertamento sulla trasparenza è stato incaricato il direttore del dipartimento di Scienze merceologiche della Sapienza di Roma.
Fonte: Il Giorno
Rispondi

Da: Concorso lombardo corrotto?03/12/2012 14:13:46
Sia chiaro, la storia delle buste trasparenti non l'ha tirata fuori l'azzeccagarbugli di turno, bensì  un bravo e buon signore che faceva il commissario e che, visto come si stava procedendo, rassegnò  le dimissioni. Prima di andar via, quel signore, scrisse anche una lettera all'ex direttore regionale per informarlo di ciò che accadeva in commissione. Purtroppo quella lettera, gli ispettori del MIUR  nominati in ottobre, non l'hanno mai rinvenuta. In data 28 agosto, l'avvocatura si è presentata con una busta diversa da quella utilizzata e, all'obiezione della controparte, il bravo direttore regionale si è difeso dicendo che era colpa del povero impiegato fannullone che aveva commesso un errore nel dargli la busta. Infine, la perizia effettuata sulla busta portata in udienza il 20 novembre, si riferiva ancora ad un'altra busta
Rispondi

Da: Allora11/12/2012 23:20:11
Mach
Rispondi

Da: eh?12/12/2012 12:39:06
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Rispondi

Da: che cosa17/12/2012 12:49:01


che cosa vuol dire questo strano silenzio ...................................................
Rispondi

Da: ....---------òòòòòò17/12/2012 13:15:49
Dopo i Tar della Calabria, della Lombardia e del Lazio, anche il tribunale amministrativo del Molise ha annullato la prova selettiva a seguito dell'accertamento di gravi vizi procedurali. Anief ribadisce la sua proposta politica: rifare le prove scritte e orali, ammettendovi tutti coloro che erano risultati idonei.

Mentre sulla liceità del concorso per Dirigenti scolastici si attende il responso definitivo del ricorso Anief, discusso lo scorso 22 novembre, dai tribunali amministrativi continuano a giungere sentenze di bocciatura di una selezione che si sta rivelando sempre più male organizzata e viziata da tante distorsioni. A partire dalla pessima composizione e organizzazione delle prove preliminari, impostate sulla base di un alto numero di quesiti scorretti. Passando per la composizione irregolare delle commissioni giudicatrici dei candidati. Sino agli errori riscontrati nel corso dello svolgimento delle prove scritte.

A questo punto, da troppi Tar sono giunte sentenze che hanno accertato le non più presunte irregolarità. E non si dimentichi che molti parlamentari, appartenenti anche a diversi schieramenti politici, hanno presentato delle precise interrogazioni sul tema per far emergere la verità.

"Per questi motivi - ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief - il nostro sindacato ha chiesto da tempo una soluzione politica. Che guardi alla rinnovazione dell'intera selezione. Perché solo l'annullamento delle prove concorsuali e la conseguente ripetizione degli esami scritti ed orali potrà ridare dignità e credibilità al concorso per dirigenti scolastici".

Anief lo dice da diversi mesi: "l'unica soluzione per evitare l'annullamento delle procedura, è quella di rifare le prove selettive. Facendovi accedere tutti candidati risultati 'idonei' che hanno fatto ricorso, come già avvenuto per l'ultimo concorso per la selezione dei presidi siciliani. È l'unico modo - conclude Pacifico - per rifare una graduatoria di merito, dopo aver finalmente valutato con obiettività le capacità concrete dei candidati".
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Da: bravi ANIEF !17/12/2012 13:29:27

far rifare la preselettiva a tutti coloro che hanno presentato ricorso per motivi FONDATISSIMI !!!
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Da: euroedizioni20/12/2012 23:40:08

CONCORSO DS LOMBARDIA. Altro caos in vista           
Tutto da rifare. Le ultime notizie rivelano che il perito, individuato dal Consiglio di Stato per un ulteriore esame delle buste utilizzate nel concorso, ha rinunciato all'incarico. Al Direttore del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell'Università "La Sapienza" di Roma, era stato demandato l'esame di almeno 30 buste contenenti i nominativi e i dati dei candidati, per verificarne l'eventuale trasparenza.
Probabile, quindi, che l'udienza fissata per il 15 gennaio subisca uno slittamento. La situazione si fa sempre più kafkiana.
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Da: ma cosa21/12/2012 10:20:16

aspettano ancora ad ANNULLARE questa grande PAGLIACCIATA  ???

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Da: xyz04/01/2013 21:25:40
ci sono novità in merito al nuovo perito? sempre che sia stato nominato......per perizia buste intendo
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Da: @xyz05/01/2013 22:13:59
Ma il nuovo perito chi dovrebbe nominarlo? Chissà forse dovrebbe farlo di nuovo il Consiglio di Stato. Mah è un casino inaudito. Avrebbero fatto meglio ad ammettere tutti allo scritto, tanto i posti ci sono...l
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Da: 08/01/2013 18:00:28
certo perchè no e magari inserire in graduatoria tutti quelli che lo richiedono e poi procedere alle nomine ...
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Da: Mah10/01/2013 00:01:42
Non ci sará nessun nuovo perito.tutto verrá deciso a porte chiuse. É giá stabilito.
.il 15 gennaio si sapranno i nomi dei nuovi Ds.tranquilli.
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Da: ELVIRA ZUIN10/01/2013 10:09:09
Solo una precisazione. Io ho rinunciato alla dirigenza in Lombardia per ragioni personali intervenute all'ultimo momento: è stata un adecisione molto soffertta, anche perchè io sono mantovana e ho ancora lì la mia famiglia di origine. 
Per quanto mi riguarda, ho avuto l'idoneità alla dirigenza nel concorso 2005, che si è tenuto a Trento con le stesse regole del concorso nazionale: l'idoneità era conferita al termine della preselezione, dei due esami scritti e dell'orale. A differenza che nel resto d'Italia, in Trentino a chi non si era collocato tra i primi è stato impedito di assumere la dirigenza previo corso e nonostante i posti liberi ci fossero. Abbiamo avviato una lunga vertenza che si è chiusa nel 2010 per quasi tutti: per me e qualche altro, che non abbiamo potuto partecipare al corso di formazione 2010, nel 2012.
Del concorso Trentino 2009, che è solo Trentino, non conosco le regole.
In ogni caso auguri sinceri a chi combatte per vedere riconosciuti i suoi diritti. 
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Da: lombarda10/01/2013 14:51:52
a mah
Come puoi fare certe affermazioni, quando la seduta non si è ancora tenuta?
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Da: @mah10/01/2013 14:59:07
Quindi il consiglio di  Stato dovrebbe far sua e condividere una perizia sulle buste, che è comunque di parte? Mi sembra improbabile. L'avrebbe reo chiusa a novembre la questione....
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