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Dirigenti scolastici - Discussione generale fino al 2012
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Da: x i calabresi01/04/2012 10:19:19
non solo i nomi illustri del usr , ma anche del sindacato. Questo non potrebbe essere motivo di indagine da parte della procura?

Da: @ liagar01/04/2012 10:20:26
Hai fatto una bella predica !
Ti auguro di far coincidere nella tua vita le parole ai fatti !

Da: Jos01/04/2012 10:28:26
Qualcuno voleva novità dalla Sardegna? Ebbene, iniziano a circolare fondate indiscrezioni. Ci sarebbe un docente di Sassari che dice di avere la certezza di avere superato gli scritti con ottimi risultati. Non è millanteria, perché la rassicurazione gli è stata data da persona che ben conosce il mondo della scuola. Il fatto che abbia superato il concorso non mi disturba (sarebbe il colmo!), ma mi rode il fatto che trapelino voci e che alcuni (anche se pochi) sappiano. Non è un bel fare! Non è una bella premessa! Immagino, a questo punto, che a giorni vengano resi pubblici i risultati.

Da: ...01/04/2012 10:32:58
Per chi si scandalizza dei "nomi eccellenti" nelle liste della Calabria:

Scusate il mio crudo cinismo, ma.......... che cosa vi aspettavate? E non parlo solo della Calabria, ma anche di altre regioni, già scrutinate e no. Per quanto un DS non abbia stipendi di nababbo, di certo però ha un ruolo strategico nell'orientare una scuola. E secondo voi in Italia la politica non entra in un concorso di questo tipo??? Ma scendete dalle nuvole!!! Soltanto la preselettiva (pur con tutti i suoi limiti) non aveva guardato in faccia a nessuno. Negli scritti e negli orali i raccomandati passeranno, senza dubbio! Questa cosa è ovviamente ORRENDA, ma questa è l'Italia!!! Io spero solo che, in mezzo alla selva di inciuciati, ci sia posto anche per i meritevoli, per coloro che, senza appoggi e senza brogli, hanno sostenuto delle prove valide e quindi MERITANO di diventare DS.

Detto questo, io ovviamente auspico che anche in questo nostro drammatico Paese si arrivi un giorno a fare un concorso pubblico in cui non ci sia nessun tipo di scorrettezza. Ma purtroppo la realtà attuale è ancora ben lontana da questo sano ideale.

Da: x la commissione sarda01/04/2012 10:37:05
no, è un comportamento illegittimo, se fosse vero, che 1 candidato sappia prima della comunicazione ufficiale, l'esito delle sue prove : è fin troppo ovvio che ci sarebbe disparità di trattamento ( tra l'altro comincerebbe a studiare per l'orale prima degli altri ) e legami oscuri con chi comunque deve garantire la riservatezza delle informazioni .
La responsabilità della commissione riguarda tutti i suoi atti, non dimentichiamo che si può esser denunciati per molto meno......

Da: Jos01/04/2012 10:44:16
La cosa dà rabbia anche a me, perché, a quanto pare (ma la cosa era prevedibile), le correzioni devono essere finite e l'elenco di chi ha superato le prove attende solo di essere pubblicato. Certo che c'è disparità. Tra l'altro, sarebbe proprio il collega in questione (una scuola di II grado di Sassari) ad averne fatto parola nel suo istituto. Mah!

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Da: SUPERSYMPAPERA01/04/2012 10:48:19
Buongiorno a tutti e buona domenica delle Palme !

Concordo con quanto posta il collega anonimo circa l'influenza "strategica" che in un territorio come quello calabrese, e non solo, può avere un dirigente scolastico.
Il D.S., infatti, al di là dei suoi non eccelsi  emolumenti, può diventare, ad esempio, un utilissimo collettore e catalizzatore di consensi per chi persegue specifici interessi di carattere politico, a loro volta collegati ad altri interessi, anche economici.
Se solo si considerano 100 studenti di una qualsiasi istituzione scolastica, calcolando i loro genitori siamo già in presenza di 300 persone "raggiungibili" cioè influenzabili. Il numero cresce in maniera esponenziale se, dai nuclei familiari ristretti si passa al calcolo di quelli allargati e poi della cerchia degli amici.
In una regione come la Calabria in cui è molto accentuato il localismo familistico, favorito dalle particolari condizioni orografiche e dalla varietà delle situazioni socio-economiche, è evidente l'importanza di tali fattori.

Da: Bersezio01/04/2012 10:54:02
Non sottovalutare Travet, perchè una volta raggiunto il suo agognato obbiettivo vi ha rinunciato per senso di autenticità che manca in tanti narcisti moralizzatori che denigrano gli altri ritenendoli di picciol affare.

Da: per   x la commissione sarda01/04/2012 10:55:09
BEL PESCE D'APRILE


..........................

E QUALCUNO ABBOCCA

Da: @.@01/04/2012 10:56:12
in calabria, nel giorno delle prove è successo di tutto.

Io non comprendo perchè la commissione abbia consentito quasi esplicitamente di copiare; soprattutto il secondo giorno, quando dopo l'estrazione della traccia, un dirigente USR è passato per le aule ad avvisare velocemente sulla traccia estratta "come per dire", preparate l'elaborato corretto che si inizia....

Allora si è consentito di copiare (soprattutto a chi si era organizzato in tal senso; ma non tutti lo erano) e poi si boccia in sede di correzione!

Allora cosa si premia? La capacità di aver saputo copiare meglio?

O il permettere di copiare è servito ad un altra finalità?


Da: Campania felix?01/04/2012 10:58:27
DIRIGENTI SCOLASTICI: IN CAMPANIA IN SERVIZIO FINO A 70 ANNI

di R.P.
31/03/2012
Secondo le nuove regole del Dipartimento della Funzione Pubblica chi ha raggiunto i requisiti minimi dovrà sottostare al "pensionamento coatto". In Liguria le proroghe già concesse sono state revocate, in Campania decine di casi di ultrasessantacinquenni.
Sarà il sole di Napoli o la brezza marina della Costiera Amalfitana, sta di fatto che in Campania, professionalmente parlando, i dirigenti scolastici hanno vita lunga, anzi lunghissima. E la cosa non a tutti garba perché le nuove regole imposte dal Dipartimento della Funzione pubblica stanno creando situazioni di palese disparità di trattamento. In pratica le disposizioni della FP si rifanno alle norme contenute nell'art. 10 della legge 122/2010: per chi ha maturato i requisiti minimi per il collocamento a riposo (40 anni di servizio o "quota 96") scatta il cosiddetto pensionamento coatto. Il problema si pone in particolare per quei dirigenti scolastici ai quali era già stata concessa la proroga per il mantenimento in servizio anche oltre il compimento dei 65 anni di età. In alcune regioni, come per esempio in Liguria, i direttori regionali hanno già provveduto a revocare le proroghe, mentre in Campania vi sono dirigenti scolastici che resteranno in servizio persino oltre il compimento dei 70 anni. Le proroghe in atto in Campania (non a casa Plinio la chiamava felix) sono quasi un centinaio e riguardano dirigenti scolastici nati anche prima del 1945. Ci sono casi di dirigenti nati addirittura nel 1941 che hanno in corso una proroga fino al 31 agosto prossimo; e persino un paio che potranno rimanere in servizio ancora fino all'agosto 2013. Va detto, ad onor del vero, che ci sono anche alcuni giovanotti del 1948 che potranno restare fino al 2015, ma questo caso compensa quello un dirigente che andrà in pensione dal prossimo 1° settembre e che pochi giorni dopo festeggerà 71 anni di età.
Non c'è che da restare ammirati per tanta dedizione al lavoro.
Peccato che con le nuove regole si stiano costringendo dirigenti scolastici con meno di 60 anni ad andarsene dalla scuola. Come al solito in questo Paese non si conoscono le mezze misure.

Da: precisazione x chi vuole mestare nel torbido01/04/2012 11:03:06
NB : i ricorrenti bocciati alla preselettiva nulla hanno da recriminare sulla pubblicità dei criteri !

I criteri di valutazione dei test preselettivi erano stati correttamente esplicitati nel bando ( correzione con lettore a fibra ottica , punteggio minimo 80/100 ), quelli della correzione prove scritte non sono stati resi pubblici prima della correzione da alcune regioni ma credo che siano stati verbalizzati da tutte.
Questo è il punto controverso : la pubblicità degli atti, il portare a conoscenza della platea i criteri stabiliti per la correzione, prima dello svolgimento delle prove, così come era stato per la preselezione.
Il problema riguarda solo, chiaramente , chi gli scritti li ha fatti!!

Da: Stefania39 01/04/2012 11:11:44
Buon giorno a tutti.
Anche se non credente faccio i migliori auguri di domenica delle palme.
Per prima cosa ringrazio  per il post di informazioni.
Vedere che qualcuno comprende il mio animo "giocoliero" mi rincuora, e parecchio anche. auguro anche a te cose belle per il futuro.
In seguito vorrei dire alcune cose circa il post incriminato di Canguro.
Ho avuto modo di esprimere privatamente il mio disappunto per ciò che ha affermato con così tanta leggerezza. Purtroppo, o per fortuna ognuno ha la sua idea e il confronto spesso rimane " uno scontro". Insomma, non ci siamo capiti.
Concordo con il collega che diceva di non buttare legna sul fuoco e sul fatto che bisognava restare uniti, indipendentemente da come andrà.
Insomma, più che aspirare dovremmo respirare.
Anche a me sembra una cantonata bella e buona, di cui, onestamente, non avevamo il bisogno. Se è la correttezza amministrativa che si rincorre non è necessario aspettare gli esiti del proprio concorso.....può già fare ricorso da domani. Dopotutto, quale migliore dimostrazione di bene comune e di amore per l'Italia?
O forse mi sono sbagliata....aveva ragione Noemi....sono solo parole, e quelle se le porta via il vento.

Da: SUPERSYMPAPERA01/04/2012 11:23:32
Allo scopo di apportare un contributo al dibattito in atto circa la legittimità della correzione delle prove scritte senza che la Commissione esaminatrice abbia preventivamente pubblicizzato i criteri di correzione degli elaborati, noto quanto segue:
Premesso che, per principio generale, qualunque concorso nella P.A. deve svolgersi in base a criteri di trasparenza, eguaglianza dei candidati e pubblicità degli atti in ogni fase, la correzione degli elaborati scritti deve essere effettuata sulla base dei criteri di valutazione precedentemente individuati dalla commissione (art. 12 del d.P.R. n. 487/1994).
La commissione è in possesso di discrezionalità tecnica e, quindi, il suo operato non può essere oggetto di sindacato di legittimità; tuttavia l'art. 3 della legge n. 241/1990 impone l'obbligo di
motivazione di tutti i provvedimenti amministrativi, comprese le manifestazioni di giudizio tecnico.
Il problema è, quindi, quello di stabilire se sia sufficiente attribuire un voto numerico anziché un giudizio letterale.
E' evidente che il voto numerico risponde ad esigenze di celerità del procedimento, che risulterebbe indebitamente ritardato dal più complesso obbligo di manifestazione letterale della motivazione (obbligo che, peraltro, potrebbe risultare inutile quando si ricorresse a formule ripetitive).
L'orientamento della giurisprudenza prevalente (da ultimo la  Corte Cost. sent. n. 20 del 30/01/2009) considera l'indicazione soltanto numerica della valutazione del tutto "coerente" con l'obbligo di
motivazione prescritto dalla legge n. 241/1990 e quindi del tutto sufficiente.

Il punteggio numerico non è sufficiente soltanto in due casi:
- quando la commissione non abbia predeterminato ed esternato, in modo tipico e senza far ricorso a formule astratte e generiche, i criteri in base ai quali si è proceduto alla correzione;
- quando una normativa speciale o il bando di concorso preveda l'attribuzione di un giudizio non numerico da parte dei singoli commissari.
I voti devono essere registrati sia in cifre che in lettere.
Nelle operazioni di correzione degli elaborati la commissione non è obbligata a segnare sui fogli le parti contenenti errori o improprietà. E' necessario, tuttavia, che l'elaborato sia vistato almeno dal
Presidente a garanzia dell'avvenuta lettura e valutazione del medesimo.
Poiché la commissione può valutare il tema mediante l'attribuzione di un voto numerico, è sempre possibile che decida di sottoporre a nuova valutazione elaborati già esaminati: è infatti ammissibile che la commissione possa mutare giudizio, data la necessità di comparazione fra i vari elaborati al fine di garantire alla P.A. che ha emanato il bando di concorso il reclutamento dei migliori candidati.
In pratica, dunque, il principio di irretrattabilità del voto delle prove scritte appare derogabile nella misura in cui ad un giudizio provvisorio segua il giudizio definitivo, una volta però che la commissione abbia individuato un adeguato e, dunque, chiaro ed incontrovertibile metro valutativo, tenuto anche conto del numero dei posti da conferire e del numero dei candidati partecipanti (elemento questo di non secondaria importanza).
Da ciò discende anche chiaramente l'obbligo per al commissione di pubblicizzare adeguatamente i criteri di valutazione PRIMA di iniziare le correzioni in modo da porre tutti i candidati in una posizione di parità.
La commissione deve correggere tutti gli elaborati prima di attribuirne la paternità ai candidati: per tale ragione la busta più piccola contenente le generalità del candidato deve essere aperta solo a conclusione delle relative operazioni di valutazione.
I temi e la rispettiva valutazione devono poi essere collegati immediatamente al corrispondente autore.
La data, l'ora e il luogo di inizio delle operazioni di riconoscimento sono pubblicate sul sito istituzionale e di tutte le operazioni è redatto apposito verbale.

Da: Tess2 01/04/2012 11:29:25
Faccio un semplice ragionamento.
Se io fossi una persona poco adamantina e certa di non aver potuto contare sugli appoggi cui sono abituato dalla più tenera età cosa farei?
Andrei in giro a dire che la Commissione fa trapelare le informazioni e che io quindi sono certo del risultato. In questo maniera getto discredito su persone probabilmente egregie che non si sono prestate a favoritismi e gli scateno contro questa bailamme che vedo qui ma che sicuramente vedremo anche in altre sedi.
Se invece fossi un raccomandato di ferro e fossi certo dei miei risultati da giugno, pensate davvero che lo scriverei qui?!?
Starei zitto e mosca.
Se io fossi della commissione questo QuaQuaraquà lo denuncerei
per diffamazione.
Basta con questo letame. Chi sa denunci o stia zitto.

Da: @Tess201/04/2012 11:37:27
ben detto

Da: Stefania39 01/04/2012 11:38:29
Tess2
La penso anche io così. Più che docenti sembriamo adolescenti in piena crisi ormonale. Ma che succede? In età adulta e matura non sappiamo più affrontare una delusione o una sconfitta? Davanti a una presunta ingiustizia non sappiamo reagire con i mezzi legali a nostra disposizione?
Finiamola.

Chi sa denunci o stia zitto.

d'accordissimo.
Ma questo presuppone uno spessore umano che pochi possiedono.
Non dico che chi si lamenta non abbia ragione, ma anche Dante ha messo gli ignavi nel loro bel girone dell'Inferno. E a buon ragione direi.

Da: ordinary man01/04/2012 11:43:41
La delusione nella vita è l'anticamera di una rinascita.
(Anonimo)

Da: Kal01/04/2012 11:45:04
@ SUPERSYMPAPERA

Interessante il tuo contributo. In particolare:

"La data, l'ora e il luogo di inizio delle operazioni di riconoscimento sono pubblicate sul sito istituzionale e di tutte le operazioni è redatto apposito verbale."

in quale sentenza o legge è contenuto questo?

Non credo che la commissione della Calabria farebbe un autogol così clamoroso se avesse dovuto agire così.

Da: Jos - dal girone degi ignavi01/04/2012 11:45:32
Ci andate proprio pesante, vero? Non riuscite a misurare le parole, a ponderare giudizi? Rifletteteci un po' sopra: chi dice di avere notizia dell'esito di una prova non sta commettendo un reato; certo, non agisce correttamente. Quel che a me unicamente importa è che la commissione sarda (e non quel candidato o quell'altro) abbia agito correttamente e con professionalità. Se una o due persone conoscono l'esito delle loro prove, non è detto che a farglielo sapere sia stata la commissione. Ripeto: non è questo il punto; ciò che conta è che, come ci è parso fortunatamente sin dai primi atti, la commissione sarda proceda correttamente e non tardi a rendere pubblico l'elenco.

Da: pesce d''aprile?01/04/2012 11:50:38
qualcuno diceva " a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina..."
Meglio abboccare e meglio ancora se non è vero, ma ottimo atteggiamento è quello di dubitare e stare in guardia, in fondo non è questo che può nuocere!

Da: x la commissione sarda    01/04/2012 10.37.05
no, è un comportamento illegittimo, se fosse vero, che 1 candidato sappia prima della comunicazione ufficiale, l'esito delle sue prove : è fin troppo ovvio che ci sarebbe disparità di trattamento ( tra l'altro comincerebbe a studiare per l'orale prima degli altri ) e legami oscuri con chi comunque deve garantire la riservatezza delle informazioni .
La responsabilità della commissione riguarda tutti i suoi atti, non dimentichiamo che si può esser denunciati per molto meno......

Da: SUPERSYMPAPERA01/04/2012 11:52:14
@ Kal

Grazie per l'apprezzamento.
Rispondo alla tua domanda.

La principale norma di riferimento è il  D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487 e successive modificazioni ed integrazioni ("Regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi").
L'art. 70 (Norme finali), comma 13, del d.lgs. 165/2001 stabilisce, in materia di reclutamento, che le pubbliche amministrazioni
applichino la disciplina prevista dal D.P.R. 487/1994 per le parti non incompatibili con quanto previsto dagli art. 35 e 36 del d. lgs. 165/2001.
Tale regolamento è il principale riferimento normativo circa la disciplina concernente l'accesso al pubblico impiego e le modalità di svolgimento delle relative procedure concorsuali.
Sono anche importanti:  il D.P.R. 28/12/2000, n. 445 ("Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa,"); la Legge 12 marzo 1999, n. 68 ("Norme per il diritto al lavoro dei disabili").

Da: mdicoio01/04/2012 11:52:29
non volevo intervenire ma è più forte di me: nessuno di voi ha mai fatto parte di una commissione per correzione prove scritte,es. esami di stato?Ma come si può mettere un voto senza una griglia, dei criteri di valutazione?Solo una commissione di schizofrenici potrebbe farlo e non mi sembra che...

Da: Stefania39 01/04/2012 11:52:53
Ios
Ma sai chi sono gli ignavi? Sono coloro che pur sapendo, pur potendo, non fanno nulla. Non agiscono.
Il problema non è il collega che dice di aver passato gli scritti (non commette reato, è solo un gran deficiente a sputtanarlo ai 4 venti). La cosa grave sarebbe se la notizia fosse vera, dato che la commissione ha l'obbligo di abbinare i nominativi dei candidati alle prove solo alla fine. Che giudizi devo ponderare scusa? Io sarei già corsa dai carabinieri con i testimoni! Ma vuoi scherzare?

Da: @Jos - dal girone degi ignavi01/04/2012 11:59:04
se chi dice di sapere sarà ammesso, non è detto che non abbia millantato e comunque non si può provare nulla a carico della commissione.....tuttavia.....

mi chiedo come mai in altre regioni fino ad ora questo non sia successo....tuttavia....magari chi sapeva non ha parlato.....

C'è sempre un " sarà vero, ma..." in tutti i procedimenti pubblici e nell'agire dei dipendenti e funzionari , non c'è fiducia in ciò che avviene nell'ambito del pubblico e del privato in questo paese e mi chiedo se qualcosa mai cambierà e , se si , quanto ci vorrà....

Da: campania01/04/2012 11:59:56
Salerno, 5 marzo 2012

Ambrogio IETTO

224 POSTI DISPONIBILI SOLO NEL BANDO DI CONCORSO

Nei giorni scorsi, nel corso di un incontro organizzato dall'Associazione Nazionale Presidi ( ANP ) ad Avellino, autorevoli esponenti della gerarchia amministrativa del MIUR  si sono soffermati sullo stato di avanzamento dei lavori di lettura, di analisi, di interpretazione  e di valutazione degli elaborati relativi al concorso a posti di dirigente scolastico in atto in Campania.

Le informazioni offerte ai presenti avrebbero dato, così, indiretto riscontro alla specifica richiesta avanzata nel merito il 20 gennaio scorso a tutti i direttori degli Uffici Scolastici Regionali dal presidente nazionale della stessa associazione professionale. La sostanza delle indicazioni espresse si essenzializzerebbe nella pubblicazione dell'elenco degli ammessi alla prova orale nel corso del prossimo autunno 2012. Semplice ma banale la motivazione: sono troppi i compiti da esaminare e da valutare con un giudizio articolato e col corrispondente punteggio non inferiore a 21/30 da assegnare in ciascuna prova scritta.

Che l'informazione data in una pubblica assemblea sia espressione di infondatezza e di infantile ricerca di fragili, contestabili alibi è presto dimostrato. Il direttore generale dell'ufficio Scolastico Regionale per la Campania, nel redigere e sottoscrivere il decreto del 3 gennaio 2012, relativo alla nomina e alla costituzione della commissione principale e delle sottocommissioni del concorso in oggetto, ha richiamato giustamente, nel dispositivo del provvedimento,  il comma 2 dell'art. 7 del bando di concorso sottoscritto in data 13 luglio 2011 dal direttore generale del Miur Luciano Chiappetta e il dato oggettivo dei 1820 candidati che hanno sostenuto nella circoscrizione di sua competenza le prove scritte il 14 e il 15 dicembre 2011.

Di conseguenza il numero degli elaborati spettanti a ciascuna delle quattro commissioni operanti in Campania si attesta su 455 compiti per ciascuna delle due prove e, quindi, decisamente al di sotto della soglia 500 posta quale limite invalicabile dal citato comma 2 dell'art. 7 del bando.

Tutte le commissioni impegnate nelle diverse regioni d'Italia sono tenute di fatto a valutare un numero di elaborati più o meno corrispondente a quello assegnato ai commissari campani né risulta che questi ultimi siano affetti da lentezza congenita.

La causa vera, invece, va ricercata in un pasticciaccio, in un lavoro confuso e raffazzonato, svolto dall'ufficio scolastico regionale con l'avallo della competente direzione generale del Miur, che fa seguito all'irresponsabilità manifestata dalla classe politica che si è avvicendata nella guida della regione Campania a partire dalla fase di applicazione del DPR n. 233 del 18 giugno 1998, relativo al dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche, e fino a quella attualmente coinvolta, per compiti istituzionali, in questa vicenda.

Come è ben noto l'articolo 2 di questo DPR, ai fini della concessione dell'autonomia e del riconoscimento della personalità giuridica alle singole istituzioni scolastiche, fissava quali parametri da considerare la presenza stabile di una popolazione scolastica attestata tra 500 e 900 alunni. L'eccezione, quantificata in non meno di 300 allievi, riguardava le scuole funzionanti nelle piccole isole e nei comuni montani.

Per circa dieci anni si è trovato comodo nicchiare, dribblando il problema. Sindaci, consiglieri e giunte provinciali, assessori regionali all'istruzione demagoghi, tranquillizzati dalle organizzazioni sindacali della scuola interessate anch'esse a mantenere lo statu quo, sono stati irresponsabilmente soddisfatti di assicurare al dirigente della scuola di Pincopallino e al direttore dei servizi generali ed amministrativi dell'istituto di Vattalapesca il mantenimento del proprio posto di lavoro sotto casa.

Nello stesso tempo gli amministratori locali hanno potuto ostentare  ai propri elettori, chiamati a confermare il consenso, il successo ottenuto consistente nel mantenimento dell'autonomia ad una scuola asfittica e per niente rigogliosa nonostante il DPR n. 81/2009 avesse confermato i precedenti parametri . A questa logica, per niente espressiva di senso dello Stato e di responsabilità istituzionale, si sono dovuti adeguare i dirigenti generali che si sono avvicendati all'ufficio scolastico regionale della Campania, per molti anni stretti nella morsa di un governo centrale di centrodestra e di una giunta regionale di centrosinistra.

La situazione di crisi economica e finanziaria subentrata negli ultimi anni ha costretto il legislatore ad andare oltre le disposizioni codificate nel citato DPR n. 233/98. Così la legge n. 111/2011, nel convertire il decreto legge n. 98/11, ha soppresso tutte le istituzioni scolastiche rappresentate separatamente da direzioni didattiche e scuole medie di primo grado per trasformarle in istituti comprensivi, costituiti da almeno 1000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani e in località con particolari specificità linguistiche.

Successivamente la legge n. 183 del 12 novembre 2011 ha previsto che alle istituzioni scolastiche autonome, costituite con un numero di alunni inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 nelle predette  località, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato, disponendo, così, l'affidamento in reggenza delle stesse col posto di  DSGA assegnato in comune con altra scuola. Interessante risulta verificare cosa è accaduto di fatto in Campania in sede di implementazione delle nuove norme.

L'assessore regionale all'istruzione nell'agosto 2011, non accettando numeri e logica della legge n. 111/11, ha disposto il rispetto dei parametri risalenti al vecchio DPR n. 233/98 mentre, in sede di riassetto della rete scolastica, gli amministratori comunali e provinciali, magari per semplici motivi di opportunità logistica  e politica, hanno provveduto a contrarre di 141 unità le scuole autonome contro le 87 previste dall'assessorato regionale.

In conclusione oggi si contano in Campania, a partire dal prossimo settembre, 1.189 scuole autonome di cui 288 sottodimensionate e, quindi, guidate in reggenza da altrettanti dirigenti il cui organico complessivo si attesterà a 901 unità. Se si tiene conto che nel corrente anno scolastico i capi di istituto in servizio sono 1.251 e che dal prossimo primo settembre ne andranno via 150, così come risulta dal decreto direttoriale dello scorso 28 febbraio, in concreto i dirigenti in servizio dal prossimo anno scolastico saranno 1.101 contro un organico effettivo di 901 unità. Quindi ne resteranno in soprannumero 200 ( 1.101 - 901 ). Domanda conclusiva ma centrale di tutto il presente ragionamento: quali posti andranno ad occupare i 224 vincitori del concorso in atto  se già 200 loro vecchi colleghi saranno in esubero ?

A questo interrogativo non è certamente in grado di rispondere l'amministrazione scolastica che magari tenterà di giustificarsi non più coi troppi elaborati da valutare ma col fatto che il bando di concorso è datato 13 luglio 2011 mentre la legge che detta i nuovi parametri è di due giorni dopo anche se il decreto - legge da convertire era stato siglato  sette giorni prima ( n. 98 del 6 luglio ).

Insomma un autentico caos con migliaia di candidati in corsa, logorati dallo stress, dalle troppe controversie collegate a liste di quesiti sbagliati, a illustri esperti esposti al pubblico ludibrio, a pronunciamenti contraddittori  di Tar e di Consiglio di Stato, ad un librone galeotto inventato dai soloni del FormezItalia, all'impossibilità di fatto di essere impiegati in altra regione.

Da: Stefania39 01/04/2012 12:02:21
@ @ios
cambia, cambia, eccome. La commissione denuncia il docente, che la smetterà, una buona volta, di dire cazzate!
Scusate il linguaggio, ma comincio ad essere stufa!

Da: Kal01/04/2012 12:11:53
@ SUPERSYMPAPERA
comprendo.

Ma secondo te, per la conoscenza che ti sei fatta, le commissioni del concorso dovrebbero rendere pubblico il giorno in cui vengono abbinati gli  elaborati con i nomi dei canditati? E il pubblico dovrebbe potervi assistere?

Da: giogio661 01/04/2012 12:16:05
@campania e per tutti i campani

l'analisi riportata da campania è perfetta ed è purtroppo verissima!

Da: si, l''analisi01/04/2012 12:33:30
di Ietto è ineccepibile ma mi chiedo : e ora che succederà ?
Che cosa si prospetta ai poveri concorrenti di questa martoriata regione?

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