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Concorso dirigenti scolastici - Aspettando il bando e i quiz
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Da: TROLL03/12/2010 18:44:05
lascia perdere peperino, dropbox è un sacco di spazzatura riempito da molti in buona fede e da qualcuno apposta per i gonzi !
No mafia editoriale sarà duro ma ha ragione.

Da: MAGO OTELMA03/12/2010 18:47:30
Perchè mai dovrei giustificare le mie profezie ?
Io vedo nella mia sfera di cristallo, chi ci crede ci crede, chi non ci crede non ci crede !

Da: pensiero di pappalessa:03/12/2010 18:52:58

purtroppo dove mi trovo dubbioso è proprio l'uso del "concorrono alla valutazione complessiva". Infatti mi è subito venuto nel caso delle scienze applicate iN PIU' o a scapito di altre dicipline? credo che questo faccia

Da: Dirigente Scolastico03/12/2010 19:45:27
Ma vi leggete?? Siete ridicoli!! Siete una massa di parassiti sociali buoni a nulla smidollati che mai avete lavorato nella vita!! Cercate a tutti i costi di darvi un tono con un concorso. Siete solo degli idioti sfigati anche perchè proprio non vi entra in testa che quei 2871 posti sono già assegnati e mai nessuno vi darà un posto da dirigente solo perchè avete studiato.

Da: 80.000..????03/12/2010 19:49:18
SCUOLA/ 80mila aspiranti presidi al bivio tra portafoglio e vocazione
Luigi Gaudio


venerdì 3 dicembre 2010


In attesa dell'emanazione del bando del concorso per Dirigenti Scolastici, una schiera numerosa di docenti in questi anni ha frequentato corsi, studiato e letto libri di pedagogia, sociologia, psicologia, economia e, soprattutto, diritto amministrativo.



Considerando che, ad esempio, il libro Il dirigente scolastico delle edizioni Edises, a cura di Giuseppe Mariani, è giunto alla nona ristampa in meno di un anno, e sommando tutti i frequentanti ai vari corsi, on-line e in presenza, master e corsi di perfezionamento in università, e gli "autodidatti", non si va lontani dal vero ipotizzando un numero di 80mila aspiranti a quelle poche migliaia di posti di dirigenti scolastici messi a concorso, visto anche il criterio di ammissione, forse un po' troppo inclusivo, dei cinque anni di ruolo (una buona volta, però, ci saranno dirigenti più giovani). Dal momento che gli insegnanti statali in Italia sono circa 800mila, si può dire, quindi, che circa un docente su dieci si appresta a tentare questa avventura. Indubbiamente questi aspiranti dirigenti sono spinti anche dalla prospettiva di una maggiore soddisfazione economica, considerato il magro stipendio dei docenti, ma bollare tutto questo lavoro aggiuntivo semplicemente come qualcosa di interessato e utilitaristico potrebbe essere riduttivo e parziale.



In certe scuole, i docenti quasi si vergognano di questa loro aspirazione. Ci mancherebbe altro! Da quando in qua, studiare, aggiornarsi, approfondire argomenti di grande spessore pedagogico e organizzativo dovrebbe essere considerato come qualcosa di cui vergognarsi! Certo, si potrebbero muovere, su questo bando, moltissime critiche e dubbi, comunque leciti, sul ritardo, sull'inadeguatezza, sull'inefficacia dei test attitudinali, per chi andrà a ricoprire un ruolo così importante e delicato nella scuola. Io, però, vorrei adottare una prospettiva diversa, a partire dalla mia esperienza personale di aspirante dirigente.



Sicuramente decidere di diventare, o tentare di diventare (visto il quasi "terno al lotto" dei test preselettivi) dirigenti scolastici, vuol dire pensare ad un ruolo profondamente diverso da quello del docente. Qualcuno potrebbe persino insinuare che chi si appresta a intraprendere questo concorso è stufo di fare l'insegnante.

Personalmente sono contento del mio lavoro di insegnante, e sono bravo a farlo, e non lo dico per presunzione ma perché me lo dicono non solo i miei alunni, ma anche quelli che ascoltano o vedono le mie lezioni sul web.






Inoltre, penso - anche perché ne ho conosciuti molti in questi mesi nei corsi organizzati da Disal e Diesse in preparazione al concorso - che questi docenti, spesso, sono anche quegli stessi che nelle scuole si distinguono per disponibilità a collaborare. Sono magari vicari, collaboratori dello staff dirigenziale, funzioni strumentali al POF, responsabili di importanti progetti, ecc… Sono convinto, infatti, che debba diventare dirigente scolastico non un docente che ha sbagliato lavoro, o che cerca risarcimenti delle proprie frustrazioni, ma uno che ama profondamente la scuola.



Forse i nostri predecessori avevano una concezione del dirigente poco moderna e aggiornata, ma su questo avevano ragione: il dirigente deve essere, almeno inizialmente, un buon insegnante, poiché deve saper applicare in un contesto più ampio le capacità relazionali sviluppate in classe. Deve anzitutto saper gestire le relazioni, e non rinchiudersi nella solitudine del suo studio e del suo ruolo. Certo, le competenze da sviluppare per vincere il concorso sono molto ampie, e vanno da quelle socio-psico-pedagogiche a quelle giuridiche. Tuttavia, io sono convinto che la sfida debba essere affrontata con fiducia nei propri mezzi e voglia di imparare. È vero o no che noi docenti siamo i primi a parlare di educazione permanente (lifelong learning)? Bene, di questo si tratta: di ampliare e approfondire le proprie conoscenze e competenze, che, comunque vada l'esame, saranno utili anche per la professione del docente.



Questa occasione è quindi la dimostrazione che la scuola può cambiare, può riformarsi dal basso. Proprio adesso che si sta attuando nelle scuole il riordino dei cicli, questa è la prova che i cambiamenti nella scuola devono passare dall'aggiornamento e dalla formazione dei docenti.




Vorrei però approfondire anche il ruolo che i dirigenti scolastici, giovani o meno giovani, possono e debbono avere proprio nei confronti del riordino. Il discorso non riguarda però solo le scuole superiori. Occorre, in tutti gli ordini di scuola, prendere al volo le occasioni di cambiamento, non per fare sterili discorsi ideologici, ma per mettere in discussione il modo in cui si sta in classe. Secondo me una prospettiva utile per tutti è quella di partire dai profili in uscita. In altri termini occorre chiedersi qual è il traguardo che si intende raggiungere, non semplicemente alla fine di una unità didattica o di un singolo anno scolastico, ma alla fine di un corso di studi.


Quindi varrebbe la pena di centrare l'attenzione sulle competenze trasversali, quelle che poi serviranno per tutta la vita, quelle che l'alunno dovrebbe dimostrare alla fine della primaria, della secondaria di primo grado, o della secondaria di secondo grado.



Per fare questo occorre, a breve termine, ritornando a considerare il ruolo della singola unità didattica, privilegiare gli obiettivi strategici per conseguire quelle competenze e mettere in secondo piano gli obiettivi che non sono funzionali allo scopo. Ad esempio, tra le competenze chiave di cittadinanza vi è quella di saper "comunicare". In vista del raggiungimento di questa competenza, è più utile che un ragazzo sappia riconoscere il complemento eccettuativo o esclusivo, oppure che arricchisca il suo vocabolario, sapendo distinguere significati e posizione delle parole, con esercizi di lessico e semantica? È più importante che sappia riconoscere il punto di vista interno o esterno del narratore in un testo, oppure che acquisisca il gusto per la lettura?



Sicuramente un dirigente scolastico, o un docente aggiornato, saprebbe indirizzare i docenti verso la giusta risposta, che in entrambi i casi è la seconda, pur senza negare il ruolo, come sta spiegando Daniela Notarbartolo in alcuni corsi di aggiornamento sull'"Italiano nella Riforma", di tassonomie o nomenclature, a condizione che non diventino più fini a se stesse, come sono state in passato.



Quindi, che riescano oppure no ad entrare nel novero delle poche centinaia di fortunati (ammesso che siano fortunati quelli che oggi si apprestano a diventare dirigenti, con il carico di lavoro e di responsabilità che si accollano), sta di fatto che quegli 80mila torneranno comunque a fare il loro lavoro con una maggiore consapevolezza del sistema all'interno del quale si inserisce il loro ruolo di docenti, e potranno dare un loro apporto, più professionale, all'organizzazione della scuola, e - cosa ancora più importante - all'apprendimento degli alunni. Perché proprio questo dovrebbe essere il compito di un dirigente, o di un aspirante tale: approfondire e padroneggiare gli strumenti didattici e i modelli organizzativi che possono rendere più efficace l'apprendimento, compito fondamentale della scuola.

Da: calipso03/12/2010 19:51:01
ma questo forum è diventato troppo beeeellloo!!!
mi sto facendo troooooppe risate.....

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Da: sfigaforum03/12/2010 19:53:02
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

Da: Dirigente Scolastico03/12/2010 19:53:35
tu devi fare il prete non il D.S.

Da: X CALIPSO03/12/2010 19:54:30

Da: X CALIPSO03/12/2010 19:55:09
SEI PROPRIO ROVINATA SE TI BASTA UN FORUM DI SFIGATI PER DIVERTIRTI !

Da: Dirigente Scolastico03/12/2010 19:59:40
per 80.000---->> fa il prete che è meglio!! ti vedo più portato

Da: X TUTTI03/12/2010 20:02:11
14 dicembre 2010, scuola e AFAM in sciopero per dare sfiducia al governo dell'ignoranza
La FLC CGIL ha proclamato un'ora di sciopero nei comparti della scuola statale e dell'AFAM.

Prosegue la mobilitazione della FLC CGIL per chiedere di fermare i tagli e promuovere una politica di investimenti nei settori della conoscenza.

Chiediamo vere riforme per la scuola e l'università, non tagli e riduzioni del diritto allo studio.
Chiediamo serie politiche per il reclutamento del personale e non la precarietà elevata a sistema.
Chiediamo che la ricerca venga considerata, come avviene in tutti i paesi evoluti, leva per lo sviluppo e non un ramo secco da potare.
Chiediamo che sia riconosciuta dignità al lavoro, valorizzate le professionalità, ripristinato il diritto al contratto, garantite le elezioni delle RSU.
Chiediamo che non sia tolto il futuro alle nuove generazioni, che siano ascoltate le centinaia di migliaia di studenti che manifestano in modo civile e pacifico, che non cada nel vuoto la voce allarmata che viene dalle tante università occupate, dai tetti delle facoltà dove manifestano ricercatori, mondo accademico e della cultura.

"Con la cultura non si mangia" è l'arrogante e ottusa dichiarazione del Ministro dei tagli, ma che senza cultura è più facile essere in balia della precarietà, in alcune zone del paese anche della criminalità organizzata, si arresta la mobilità sociale e, soprattutto, la cultura rende liberi.

E' di questo che ha paura questo governo e per questo esprimiamo tutta la nostra sfiducia verso di loro e verso le loro politiche regressive, che rendono oscuro l'orizzonte del Paese, che ne minano la credibilità internazionale, precarizzano il futuro.

Per questo non ci rassegniamo e non perdiamo la fiducia che un'altra strada è possibile.

Le modalità dello sciopero
Scuola. L'adesione allo sciopero può avvenire per la prima ora di lezione o di servizio in tutte le scuole di ogni ordine e grado e per la prima ora di attività educative nei convitti ed educandati (la nota del MIUR). Pertanto, il personale docente ed educativo potrà scioperare, per un'ora, quando il proprio orario coincide con la prima ora di lezione o di attività educative dell'istituzione scolastica.
Nelle scuole in cui, nella giornata di martedì 14 dicembre 2010, le attività si protraggono in orario pomeridiano, il personale in servizio nel pomeriggio potrà scioperare nell'ultima ora di servizio, sempre per non più di un'ora nell'arco della giornata.

AFAM. Per i docenti e per il personale amministrativo e tecnico in servizio quel giorno lo sciopero riguarda la prima ora di qualunque attività istituzionale prevista il 14 dicembre

Da: Dirigente Scolastico03/12/2010 20:04:06
per X TUTTI

Ma va a lavurà!!!

Da: X TUTTI03/12/2010 20:04:45
DDL Gelmini sull'Università: il voto al Senato slitta a dopo il dibattito sulla fiducia
Presidio e occupazione simbolica dei rettorati. Il documento delle organizzazioni e associazioni della docenza universitaria.
Il DDL sull'Università è stato ieri approvato alla Camera nonostante la grande mobilitazione degli Atenei e delle Scuole dell'intero Paese, con la partecipazione di tutte le componenti: studenti, professori, ricercatori, precari, dottorandi, lettori-CEL, tecnico-amministrativi.

Il DDL è stato approvato in un contesto politico di estrema incertezza, con una Maggioranza divisa e un Governo debole, che ha scelto di impedire che si potesse liberamente manifestare davanti alla Camera, nonostante l'autorizzazione già concessa alle Organizzazioni in intestazione, e di creare, ingiustificatamente, un'ampia zona interdetta ai manifestanti.    

Il Disegno di Legge approvato alla Camera, e che deve ora tornare al Senato, farraginoso e sostanzialmente inapplicabile, non risolve in alcun modo nessuno dei gravi problemi che affliggono l'Università italiana. Infatti esso rafforza i gruppi di potere baronali, aumenta a dismisura e istituzionalizza il precariato, peggiora ulteriormente i meccanismi di reclutamento e di avanzamento di carriera accentuando il localismo. In particolare, introduce un sistema di governo degli Atenei e del Sistema universitario che riduce ulteriormente l'autonomia e la democrazia nell'Università.

Il DDL:

riduce l'accesso all'Università degli studenti e dei docenti-ricercatori necessari alle esigenze di crescita culturale, sociale ed economica del Paese;
vanifica di fatto il diritto allo studio;
espelle dall'Università intere generazioni di studiosi precari che hanno dedicato, spesso senza alcun riconoscimento dei risultati raggiunti, tanti anni alla ricerca e all'insegnamento;
non assicura gli strumenti necessari all'indispensabile ricambio generazionale.
Per tutti questi motivi, nell'interesse dell'Università e del Paese, si chiede al Senato di non approvare un DDL rifiutato dall'intero mondo universitario e al Governo di aprire, come più volte e da tempo richiesto, una discussione pubblica sull'Università italiana e sulle sue reali necessità.

In vista della discussione del DDL al Senato, le Organizzazioni universitarie, a sostegno della mobilitazione negli Atenei, invitano tutte le componenti universitarie all'occupazione simbolica dei Rettorati in concomitanza dell'inizio della discussione in Commissione e promuovono un presidio davanti al Senato in concomitanza con l'inizio della discussione in Aula.

Da: X TUTTI03/12/2010 20:06:46
FLC CGIL, CISL FIR e UIL PA RUA richiedono un intervento immediato per sbloccare il reclutamento. Infatti, la riduzione della capacità di assumere, determinata dal contenimento del turnover al 20% previsto dall'ultima manovra economica, rende impossibile proseguire le ordinarie attività e produce la perdita di professionalità e competenze fondamentali per il Paese. La legge di stabilità attualmente in discussione e l'annunciato decreto milleproroghe indicheranno alcune priorità di spesa.

Al fine di poter discutere di questi temi, i sindacati hanno inviato una lettera con la richiesta di un incontro urgente al Sen. Renato Schifani e all'On. Gianfranco Fini, rispettivamente Presidente del Senato della Repubblica e Presidente della Camera dei Deputati. Destinatari di una analoga richiesta sono stati anche il Sen. Guido Possa, Presidente VII Commissione Permanente Senato della Repubblica e l'On. Valentina Aprea, Presidente VII Commissione Permanente Camera dei Deputati.

"Riteniamo indispensabile - scrivono i sindacati - che tra i provvedimenti indirizzati alla crescita venga incluso il ripristino integrale della capacità di assunzione degli Enti Pubblici di Ricerca e la definizione di un piano straordinario di reclutamento".

"Gli ingenti pensionamenti previsti - prosegue la lettera - già renderebbero sostenibile con le risorse che sono nella disponibilità degli EPR questa operazione che andrebbe accompagnata dal superamento delle dotazioni organiche come vincolo formale alle assunzioni".

Da: X SILVIO03/12/2010 20:44:21
Riforma dell'Università: approvata alla Camera
Con 307 voti a favore, 252 contrari e 7 astensioni, l'aula della Camera ha approvato in seconda lettura il disegno di legge di riforma dell'universita'. Il testo passa all'esame del Senato che in tempi rapidi, a meno che non intervengano altre modifiche, potrebbe trasformare il ddl - probabilmente entro la metà di dicembre - in legge.

A favore del provvedimento hanno votato PdL, Lega, Futuro e libertà, Mpa, Noi Sud-popolari per l'Italia di domani, Alleanza di Centro. Contrari Pd, Italia dei valori, Udc (che però, anticipa Buttiglione, al Senato potrebbe - di fronte a concreti segnali di disponibilità da parte del governo - aumentare il voto sul ddl da "cinque e mezzo" al "sei pieno", sostenendo di conseguenza il provvedimento) e Liberal Democratici. Si sono astenuti i rutelliani di Alleanza per l'Italia.

Di seguito i punti essenziali della riforma:

Adozione di un codice etico

Attualmente non ci sono regole per garantire trasparenza nelle assunzioni e nell'amministrazione. La riforma prevede il varo di un codice etico per evitare incompatibilita' e conflitti di interessi legati a parentele. Alle universita' che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti ministeriali.
Parentopoli - Divieto di chiamata, da parte delle universita', per docenti che abbiano un grado di parentela "fino al quarto grado compreso con un professore appartenente al dipartimento o struttura che effettua la chiamata ovvero con il rettore, il direttore generale o un consigliere di amministrazione dell'ateneo".

Tetto ai rettori

Un rettore potra' rimanere in carica un solo mandato, per un massimo di sei anni, inclusi quelli gia' trascorsi prima della riforma. Allo stato attuale ogni universita' decide il numero dei mandati possibile.

Organi accademici

La riforma introduce una distinzione netta di funzioni tra Senato e consiglio d'amministrazione. Il Senato avanzera' proposte di carattere scientifico ma sara' il cda, cui e' affidato anche compito di programmazione, ad avere la responsabilita' chiara delle assunzioni e delle spese, anche delle sedi distaccate. Il consiglio di amministrazione non sara' elettivo, avra' il 40 per cento di membri esterni e il presidente potra' essere un esterno. Al posto del direttore amministrativo verra' istituita la figura del direttore generale, che si configurera' come un vero e proprio manager dell'ateneo.

Valutazione

Molti nuclei di valutazione sono oggi in maggioranza composti da docenti interni. Con la riforma dovranno avere una maggiore presenza di membri esterni per garantire una valutazione oggettiva e imparziale. Prevista anche la valutazione dei professori da parte degli studenti, determinante per l'attribuzione dei fondi del Miur agli atenei.

Fusioni

Agli atenei sara' dato modo di fondersi tra loro o aggregarsi su base federativa per evitare duplicazioni e abbattere costi inutili a favore della qualita' della didattica e della ricerca.

Didattica

Attualmente ogni professore e' rigidamente inserito in settori scientifico-disciplinari spesso molto piccoli, anche con solo 2 o 3 docenti. In futuro saranno ridotti per evitare che si formino micro-settori, passando dagli attuali 370 alla meta', con una consistenza minima di 50 ordinari ciascuno.

Riorganizzazione interna

Per evitare la moltiplicazione di facolta', ogni ateneo potra' averne al massimo 12 per ateneo.
Concorsi - Il ddl introduce l'abilitazione nazionale come condizione per l'accesso all'associazione e all'ordinariato. L'abilitazione e' attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualita'. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole universita', cui potranno accedere solo gli abilitati.

Commissioni

Le commissioni di abilitazione nazionale saranno composte di autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; avranno cadenza regolare annuale in modo da evitare lunghe attese e incertezze; attribuzione dell'abilitazione, a numero aperto, secondo criteri di qualita' stabiliti con decreto ministeriale, sulla base di pareri dell'Anvur e del Cun.

Reclutamento docenti

Distinzione tra reclutamento e progressione di carriera, con l'intenzione di porre fine ai "finti" concorsi banditi per promuovere un interno; entro una quota prefissata (1/3), i migliori docenti interni all'ateneo che conseguono la necessaria abilitazione nazionale al ruolo superiore potranno essere promossi con meccanismi chiari e meritocratici; messa a bando pubblico per la selezione esterna di 2/3 delle posizioni di ordinario e associato per ricreare una vera mobilita' tra sedi, oggi quasi azzerata; procedure semplificate per i docenti di universita' straniere che vogliono partecipare alle selezioni per posti in Italia.

Accesso per i giovani studiosi

Revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti piu' giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto, con abolizione della possibilita' di docenza gratuita se non per figure professionali di alto livello.

Ricercatori

Riforma del reclutamento, con l'introduzione di un sistema di tenure-track: contratti a tempo determinato di sei anni (3+3). Al termine di questo periodo se il ricercatore sara' ritenuto valido dall'ateneo sara' confermato a tempo indeterminato come associato. In caso contrario, per evitare il fenomeno dei "ricercatori a vita", terminera' il rapporto con l'universita' ma il ricercatore maturera' titoli utili per i concorsi pubblici. Inoltre, il provvedimento abbassa l'eta' in cui si entra di ruolo in universita', da 36 a 30 anni, con uno stipendio che passa da 1300 euro a 2100.

Gestione finanziaria

Introduzione della contabilita' economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra MIUR e Tesoro. Oggi i bilanci delle universita' non sono chiari e non calcolano la base di patrimonio degli atenei; con l'applicazione della riforma i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Debiti e crediti saranno resi piu' chiari nel bilancio.

Borse di studio

Sara' costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore.

Mobilità e aspettativa

Sara' favorita la mobilita' all'interno degli atenei. Possibilita' per chi lavora in universita' di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.


Da: peperino03/12/2010 21:05:13
Sentite questa
Hanno detto a scuola stamani che hanno deciso  di eliminare il tfr quando andremo in pensione. Cioè ce lo restituiscono un pò alla volta e non completamento ma solo il 20 per cento. Vi prego ditemi che non è vero perchè sarebbe un'altra tegola in testa a noi insegnanti.

Da: X peperino03/12/2010 21:24:57
Quello che ti hanno detto sul TFR è vero !

Vediamo insieme le linee guida della finanziaria 2011-2012 che, se tutto andrà per il meglio, nei prossimi due anni porterà nelle casse dello stato circa 24,9 miliardi di euro di cui 7 in tagli alla spesa pubblica.

Ecco l'elenco di tutti gli interventi:

- Pensioni pubblico e privato: riduzione delle finestre pensionistiche in un'unica finestra a 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per i lavoratori autonomi;

- Età pensionabile delle donne nel pubblico impiego: aumentata a 65 anni a partire da gennaio 2016;

- TFR pubblico impiego: rateizzazione buoni uscita (in due rate da 90 a 150 mila euro, in 3 rate oltre 150 mila euro);

- Turn over pubbliche amministrazioni: sospensione sino al 2013;

- Contratti pubblico impiego: blocco fino a tutto il 2012 di tutti i contratti;

- Stipendi pubblico impiego: congelamento sino a tutto il 2013 con retribuzione di riferimento 2010;

- Pensioni d'invalidità: percentuale d'invalidità elevata all'85% dal 74% e maggiori controlli sui falsi invalidi;

- Acconto Irpef: differimento degli acconti per gli anni 2011 e 2012;

- Autostrade: introduzione dei pedaggi su raccordi autostradali;

- Deficit di bilancio comune di Roma: tassa di soggiorno su alberghi, pensioni e ostelli romani;

- Fisco: condono edilizio e sanatoria case fantasma;

- Fisco: tracciabilità dei pagamenti sopra i 5 mila euro e intensificazione delle misure fiscali;

- Costi pubblica amministrazione: taglio agli stipendi di dirigenti, manager e magistrati (dal 5% al 10%);

- Costi apparato amministrativo: tagli a comuni e regioni;

- Costi politica: tagli del 10% ai costi della politica (parlamento, ministri, auto blu, amministrazioni locali).

Da: X peperino03/12/2010 21:34:30
dal sito di Beppe Grillo:
Tremorti è arrivato all'ammazzacaffè del TFR dopo la frutta dello Scudo Fiscale e il dolce dei prelievi dai "conti dormienti". Tremorti userà 3,1 miliardi di euro del TFR depositati presso l'INPS a copertura di un terzo della Finanziaria. I risparmi di una vita vengono sottratti senza nessun consenso. E' la finanza creativa di uno Stato prossimo al default, l'azione disperata di Tremorti, un curatore fallimentare che non sa più che pesci pigliare. Quale sarà la prossima mossa? Il quinto dello stipendio? La diminuzione delle pensioni? Il congelamento dei BOT? Il prelievo forzoso di una percentuale a piacere dai conti correnti? Il TFR una volta serviva per garantire ai lavoratori una vecchiaia dignitosa. Oggi garantisce il buco dello Stato.

Da: peperino03/12/2010 21:46:20
Ma che significa "riduzione delle finestre pensionistiche in un 'unica finestra?

Da: paola203/12/2010 21:54:22
Vorrei chiedere a nunzia73 che scrive "cè" per quale motivo sarei io l'analfabeta...

Da: x peperino03/12/2010 22:24:17
"Finestra pensionistica" è lo spazio temporale in cui matura il diritto ad andare in pensione (età cronologica + anzianità contributiva).
Ridurre le finestre pensionistiche significa ridurre le possibilità di uscita, cioè di andare in pensione.

Da: nunzia7303/12/2010 22:35:52
paola2
Perchè il mio è un evidentissimo salto alla tastiera del computer mentre tu sei proprio analfabeta !

Da: cip & ciop03/12/2010 22:38:28
cip: "ciop, studi?!?!?"
ciop: "certo, il bando è imminente!!"
cip:"... studi dal Mariani?"
ciop: "sssss...non si può dire!!!"
cip:"dal Bertagna??"
ciop: "niente sacciu!!!"
cip:"dal Biancardi??"
ciop:"siculo sogno!!!"
cip:"... e su cosa ti prepari, allora?!?!?"
ciop: "risorse in rete"
cip: "... tipo?"
ciop: "siti vari.. il mio preferito è redtube, ci trovi davvero articoli molto interessanti..."
cip: "corro a vedere... ciao, amico"
ciop: "ciao a anche a te"

Da: x il cazzaro03/12/2010 22:40:12
Inutile che ti sforzi, sei lontano mille miglia dall'inconfondibile stile di Cip & Ciop
Firmato Lupo Alberto

Da: x il cazzaro pappalessa03/12/2010 22:41:22
Salutame 'a soreta !
Firmato Lupo Alberto

Da: Gianfr03/12/2010 23:05:55
Pappalessa

Il latino é inserito a scapito di altre discipline.

Ti copio una slide di una conferenza di servizio sulla riforma:

"Per rendere effettiva la possibilità di recepire in organico di diritto le variazioni determinate dall'impiego della quota del 20% e del 30% di autonomia riservata alle singole Istituzioni Scolastiche verrà assicurata la seguente procedura:
1) il Sistema Informativo del MIUR fornirà l'elaborazione automatizzata degli organici sulla base dei piani orari nazionali standard;
2) le singole istituzioni scolastiche inseriranno le variazioni necessarie a corrispondere al Piano dell'offerta formativa, sia in termini di compensazione, sia in termini di inserimento di discipline (nell'ambito del repertorio di cui all'allegato H), fermi restando il numero delle ore previste dall'ordinamento, le quote di autonomia su richiamate, e il vincolo di non diminuire una disciplina  di più di un terzo nell'arco del quinquennio"

Da: X pappalessa03/12/2010 23:17:29
Cum sos mannos ista coment et in su fogu: non tantu accurzu, non tantu alluntanu

Da: no propaganda  partitica e sindacale04/12/2010 01:46:41

Basta!! questo forum sta diventando  sempre più un'occasione per fare politica di basso livello ed attività sindacale da due soldi. Fuori i barbari , cioè politicanti  e  pseudosindacalisti di infimo ordine, rovina dell' Italia e della nostra povera disgraziata, sfasciata scuola.
Ha ragione Calipso che palesa un atteggiamento piuttosto critico nei confronti di questi " personaggi".
Attenti a voi, siete sotto controllo : con il cavolo supererete il concorso.

Da: no  ai noiosi, nevrotici e ai scassaballe.04/12/2010 01:57:10

Il Comitato  avverte che coloro che tediano i colleghi con pseudoproblemi insistenti e monotoni  ( vedasi le pallose diatribe sull'apprendistato e sulle quote di flessibilità ) che non vengono ad alcuna soluzione , saranno penalizzati in occasione del concorso.
Quindi in campana ai vari Papponilessi , fritti, in umido ed arrostiti
e alle varie sciantose e soubrettine da quattro soldi che ogni tanto  fanno capolino sul forum.
Il bando uscirà nella prossima primavera: quindi, non vi stressate e non date di fuori come state già facendo.
Andate a divertirvi  che è meglio. Anzi lavorate seriamente con i vostri alunni : ho l'impressione che siate quasi tutti una banda di sfaticati. Anzi di fannulloni.

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