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Concorso DIRIGENTI SCOLASTICI 2017
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Da: Mariposa.29/08/2016 13:51:19
Salve a tutti voi del forum. Ma ho capito bene oppure sto prendendo un granchio? Cambierà anche per noi del mondo della Scuola il reclutamento? E come avverrà l' accesso alla scuola nazionale per la formazione? Attraverso una selezione? Aiutatemi a capire grazie!

Da: Mariposa.29/08/2016 14:21:17
Grazie lo stesso ma ho trovato da me la risposta. I dirigenti scolastici non rientrano tra quelli contemplati nella riforma Madia. Per i futuri Ds vale la disciplina vigente......quindi CONCORSO!!!!!!!!

Da: @Mariposa29/08/2016 15:05:34
Che brava però la Madia, se non ci fosse bisognerebbe inventarla...

Da: @Mariposa29/08/2016 15:07:45
https://www.youtube.com/watch?v=fC5wxTyXWLw

Da: @Mariposa29/08/2016 15:39:38
Vedo che sei molto eccitata all'idea del nuovo concorso. E' molto bello constatare che esistono ancora persone o per meglio dire docenti aspiranti ds che rivolgono così tanto entusiasmo verso l'impresa che si accingono a compiere. Come ben saprai nessuno degli interregionali ha scelto la Sardegna, ma non devi offenderti per questo, nulla contro la bellissima quanto asismica isola, anche perchè nessuno di loro, per ovvi motivi, ha osato varcare il Rubicone in direzione nord. Del resto Cesare ce n'è uno e tutti gli altri son nessuno. Prescindendo dalle cosucce che ho scritto, mi piacerebbe sapere come ti stai preparando alla battaglia. Io non riesco a trovare un testo aggiornato al 2016, così che sono costretto a fare ricerche su internet, ma sinceramente avrei preferito un testo organico. Tu avresti dei suggerimenti? Naturalmente la domanda è rivolta anche a chiunque altro volesse dare una risposta al quesito, grazie.

Da: Bresaola29/08/2016 16:43:53
D.M. 30/6/2016, N. 528 della consistenza complessiva delle dotazioni organiche dei dirigenti scolastici per l'a. s. 2016/2017, registrato alla Corte dei Conti in data 5 agosto 2016.
A) 8.281 istituzioni scolastiche ed educative +125 sedi CPIA 8.406 istituzioni scolastiche totali - 334 sedi sottodimensionate 8.072 ISA DA COPRIRE CON INCARICO DIRIGENZIALE
B) Nella tabella, alla lett. b) è contenuta /'indicazione delle istituzioni scolastiche sottodimesionate che, come previsto dalla Legge n. 111/2011, cosi come modificata dalla Legge n. 183/2011, dovranno essere assegnate con incarico di reggenza.
C) Pertanto in considerazione che • i DS in servizio nell'a.s. 2015/16 ammontavano a 7.505 unità • che i DS in pensione dal 1 settembre sono superiori alle 500 unità • che i DS neo immessi sono complessivamente 155 ci saranno quindi circa 1 migliaio di sedi autonome da coprire in reggenza alle quali si devono aggiungere le reggenze per le sedi sottodimensionate.
D) È evidente che è urgente l'emanazione del bando di concorso.
(fonte FLCGIL)

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Da: @Bresaola29/08/2016 17:21:08
Non è per nulla evidente che sia necessario, non credete tu e la FLCGIL che se lo fosse stato già lo avrebbero bandito? Queste notizie non sono affatto così inaspettate, dato che il Miur conosce questi dati da anni. Si sapeva quanti reggenti c'erano, quanti idonei c'erano nelle graduatorie 2011, quanti ds sarebbero andati in pensione a settembre 2016. Forse il Miur non immaginava che ben più di 100 probabili interregionali lo avrebbe preso a pesci in faccia. Credo che gli idonei 2011 che non hanno accettato regioni troppo distanti abbiano fatto una scelta saggia e che entro due anni non dovranno pentirsi del gran rifiuto. Perchè non lo chiedete a Giannini o a Faraone o al Toccafondi o magari alla Puglisi o alla Malpazza perchè abbiano così tanto tergiversato e non mi vengano a dire che è colpa della complessità del regolamento, perchè Einstein per elaborare la teoria della relatività ci ha messo certamente molto meno...

Da: Cari siciliani29/08/2016 17:26:19
Avete preparato abbastanza pomodore marcie per accoglierli il 1/9 alla festa di Catania?

Da: @@Bresaola29/08/2016 17:27:21
Questi dati li so io, semplice docente, figurati al Miur se non sapevano.

Da: @Bresaola29/08/2016 17:34:26
Chiedo venia, è chiaro che volessi dire Malpezzi.

Da: Bresaola29/08/2016 17:51:14
Ho solo postato una notizia con dati di sintesi, in avvio del nuovo anno scolastico. Per il resto non mi stupisco più di nulla. Sapete per caso che fine ha fatto la Commissione che doveva rinnovare il testo dei Decreti Delegati/Organi Collegiali della Scuola, il quale risale al 1973?
43 anni fa...

Da: Per tutti... 29/08/2016 23:16:47
Pesci in faccia a Catania l'1 sett 2016 a faraone Giannini e company.
Che faccia tosta!!!

Da: "pomodore marcie" 30/08/2016 00:04:52
Poveri noi!

Da: Ecco qual è la situazione30/08/2016 09:30:20
"Non è facile andare controcorrente, specie quando questa è mossa da umanità, da quel senso di benessere che scaturisce dalla solidarietà, che oltre a giovare a chi la riceve appaga chi la fa. Diciamolo, quanti sono gli italiani che con una telefonata al 45500, donando un euro, si sono convinti di essere generosi, solidali con i terremotati di Amatrice e dintorni, e l'hanno chiusa lì con la partecipazione al dolore e lo strazio?

La solidarietà ha consentito di raccogliere già 6 milioni di euro per terremotati del centro Italia. Nemmeno un centesimo di questi 6 milioni è uscito dalle tasche di Lino Ricchiuti, presidente del movimento politico "Popolo Partite Iva". E' cattivo? E perfido? Gode delle disgrazie altrui? Niente di tutto questo, Ricchiuti ha ampiamente spiegato perché lui per il terremoto non darà neanche un centesimo. E a chi riesce ad andare oltre la mano battuta sul petto e l'sms solidale ad effetto catartico, la spiegazione piace, convince. Ecco cosa dichiara Ricchiuti:

"Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms. Non partiranno bonifici da banche che non hanno avuto neanche il pudore di azzerarsi le commissioni. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no-stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro. Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.

Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti e grandi evasori che attraversano l'economia del nostro Paese o ai politici di lungo corso che non hanno mai lavorato in vita loro e hanno yacht arenati in porti turistici o mega ville. E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella. Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho ascoltato la "classe dirigente" dire che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è. Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mio padre, che ha lavorato per 40 anni in campagna, prende di pensione in un anno meno di quanto un qualsiasi parlamentare guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa?

A proposito. Quando ci fu il Belice i miei nonostante avevano una vita dura, diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate. Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente e poi l'Aquila con quella casa dello studente. Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11 Settembre, il terremoto sarà il paravento per giustificare tutto anche le migliaia di suicidi di Stato per ragioni economiche e vessatorie sui quali volutamente hanno fatto cadere il silenzio. Vergognatevi. Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know-how del Sol Levante fosse solo un'esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d'altronde"."



L'Italia ha bisogno di GIUSTIZIA. Si mettano in galera i delinquenti e ci sarà la solidarietà, la crescita economica ed i terremoti non faranno paura.

Da: Ecco qual è la situazione30/08/2016 09:30:28
"Non è facile andare controcorrente, specie quando questa è mossa da umanità, da quel senso di benessere che scaturisce dalla solidarietà, che oltre a giovare a chi la riceve appaga chi la fa. Diciamolo, quanti sono gli italiani che con una telefonata al 45500, donando un euro, si sono convinti di essere generosi, solidali con i terremotati di Amatrice e dintorni, e l'hanno chiusa lì con la partecipazione al dolore e lo strazio?

La solidarietà ha consentito di raccogliere già 6 milioni di euro per terremotati del centro Italia. Nemmeno un centesimo di questi 6 milioni è uscito dalle tasche di Lino Ricchiuti, presidente del movimento politico "Popolo Partite Iva". E' cattivo? E perfido? Gode delle disgrazie altrui? Niente di tutto questo, Ricchiuti ha ampiamente spiegato perché lui per il terremoto non darà neanche un centesimo. E a chi riesce ad andare oltre la mano battuta sul petto e l'sms solidale ad effetto catartico, la spiegazione piace, convince. Ecco cosa dichiara Ricchiuti:

"Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms. Non partiranno bonifici da banche che non hanno avuto neanche il pudore di azzerarsi le commissioni. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no-stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro. Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.

Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti e grandi evasori che attraversano l'economia del nostro Paese o ai politici di lungo corso che non hanno mai lavorato in vita loro e hanno yacht arenati in porti turistici o mega ville. E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella. Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho ascoltato la "classe dirigente" dire che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è. Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mio padre, che ha lavorato per 40 anni in campagna, prende di pensione in un anno meno di quanto un qualsiasi parlamentare guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa?

A proposito. Quando ci fu il Belice i miei nonostante avevano una vita dura, diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate. Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente e poi l'Aquila con quella casa dello studente. Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11 Settembre, il terremoto sarà il paravento per giustificare tutto anche le migliaia di suicidi di Stato per ragioni economiche e vessatorie sui quali volutamente hanno fatto cadere il silenzio. Vergognatevi. Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know-how del Sol Levante fosse solo un'esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d'altronde"."



L'Italia ha bisogno di GIUSTIZIA. Si mettano in galera i delinquenti e ci sarà la solidarietà, la crescita economica ed i terremoti non faranno paura.

Da: Mariposa.30/08/2016 15:00:32
@ Ecco qual è la situazione
Complimenti hai tracciato in poche righe uno spaccato della nostra nazione! Non posso che condividere il tuo pensiero.

@ @Mariposa
No, non sono eccitata per il concorso, sono molto preoccupata, piuttosto, poiché continuando di questo passo cioè senza concorso noi saremo in reggenza a vita....a partire da questo anno ahinoi!!! Io studio dal Mariani con i dovuti aggiornamenti presi direttamente da internet. Non troverai manuali aggiornati al 2016, almeno credo....

Da: @mariposa 30/08/2016 15:09:41
Ciao Mariposa e grazie per la risposta. Io ho il Mariani ed. 2014 come hai fatto per avere gli aggiornamenti? In  Sardegna ci sono una 40ina di posti e spero che uno di questi possa essere per te!

Da: @ Ecco qual è la situazione30/08/2016 15:44:40
Ovviamente io non so chi tu sia, ma so per certo che sei una persona schietta, onesta, di animo nobile e di raro intelletto. Condivido  il tuo pensiero al 100%. Complimenti.

Da: @@ Ecco qual è la situazione30/08/2016 15:59:24
Come non condividere? I fatti dimostreranno che ci sarà il solito magnamagna. C'è gente che ha già riso e brindato, solo che magari stavolta ha avuto il buon senso di non farlo telefonicamente. Ci sono cose che voi umani...

Da: @@ Ecco qual  la situazione30/08/2016 16:02:08
E poi aggiungerei cosa giustifica più l'esistenza di uno Stato se questo non è in grado di aiutare in modo adeguato chi si trova in difficoltà? Perchè dare il 40 per cento del mio stipendio se non mi assicuri niente? A che serve pagare pagare e ancora pagare? Non esiste neanche un fondo di emergenza straordinario adeguato in caso di calamità! Sapete quanto c'erano nel fondo? 50 milioni di euro! Che vergogna...

Da: @@@ Ecco qual  la situazione30/08/2016 16:07:35
E' di ieri la notizia che 6 milioni di euro devoluti per l'alluvione di Genova sono spariti...

Da: Fonte Latecnica30/08/2016 22:02:27
Spesso nella pagina FB della nostra testata ritorna il problema dello stipendio dei dirigenti scolastici. Molti si chiedono quale sia davvero la "paga" di un ds

In realtà per sapere con precisione quale sia lo stipendio di un dirigente basta accedere ad una apposita sezione del sito del Miur, inserire i dati del dirigente stesso (nome e cognome o anche semplicemente la scuola di servizio) e si può accedere alla scheda che contiene sia il curriculum sia l'importo della retribuzione.
Volendo però fornire qualche dato generale diciamo che attualmente lo stipendio comprende la base tabellare (43.310 euro) e la retribuzione di posizione parte fissa (3.557 euro).
Poi c'è la cosiddetta posizione variabile che è legata alla tipologia della scuola che si dirige e che può stare fra i 6-7mila e i 10-12mila euro (l'importo è definito dalle singole contrattazioni regionali). Infine c'è la retribuzione di risultato che, nonostante il nome, è per ora uguale per tutti ed è pari all'incirca al 20% della retirbuzione di posizione.
Insomma,  a conti fatti lo stipendio d un dirigente scolastico si colloca fra i 57-58mila euro e i 63-65.
Ovviamente si tratta di cifre lorde che, in busta paga, si assottigliano del 35% circa. In concreto si va dunque dai 2.400 ai 2.800-2.900 euro netti.
Con l'entrata in vigore della legge 107 ai dirigenti è stata riconosciuta una ulteriore somma forfettaria una tantum pari a circa 4mila euro per il 2015, 1.500 per il 2016 e 3.000 per il 2017 (si parla sempre di somme lorde annue).
Per completezza di informazione bisogna aggiungere che lo stipendio medio di un dirigente di pari grado in servizio presso un USR o presso il Miur si aggira sui 100mila euro annui. Ed è il motivo per cui i dirigenti scolastici chiedono da anni l'equiparazione ai loro "colleghi".

Da: @ Fonte Latecnica31/08/2016 00:25:25
Prima che i ds ottengano la parificazione gli elefanti svolazzeranno in cielo.

Da: Spiegazione31/08/2016 10:54:58
I dirigenti scolastici, rispetto a tutti gli altri dirigenti della pubblica amministrazione, sono figli di un Dio minore. Questo sta a indicare quanto poco conto si attribuisca alla scuola e a chi la gestisce.
Per questo non capisco questa ossessiva e smodata voglia di andare a fare il dirigente scolastico da parte di migliaia di insegnanti. Lo stipendio non è adeguato alle immense responsabilità che il DS dovrà assumersi.
L'unica spiegazione è che i docenti sono talmente schiacciati dall'insoddisfazione di una carriera sciatta e piatta che farebbero carte false pur di "elevarsi" in qualche modo.

Da: commissaria31/08/2016 11:36:30
@ ecco qual è la situazione
Condivido al 100 x 100.
Anche io non ho inviato soldi e non lo farò. Donare 2, 20 o 100 euro non mi dà la consapevolezza di avere la coscienza a posto . questo falso buonismo mi fa schifo, ma sai quante altre scuole o campanili crollerebbero se ci fossero altre scosse di terremoto?. La maggior parte delle scuole italiane sono tragedie annunciate , ma nessuno sembra accorgersene, salvo poi fare le fecce commosse. Io  ai terremotati passati , presenti e futuri ho donato e dono la mia onestà di cittadino..... ed è tanto. Se lo facessero anche i nostri amministratori a tutti i livelli i terremoti " ci farebbero un baffo".
Secondo voi che fine faranno le inchieste?????

Da: commissaria31/08/2016 11:46:14
@ ecco qual è la situazione
Condivido al 100 x 100.
Anche io non ho inviato soldi e non lo farò. Donare 2, 20 o 100 euro non mi dà la consapevolezza di avere la coscienza a posto . questo falso buonismo mi fa schifo, ma sai quante altre scuole o campanili crollerebbero se ci fossero altre scosse di terremoto?. La maggior parte delle scuole italiane sono tragedie annunciate , ma nessuno sembra accorgersene, salvo poi fare le fecce commosse. Io  ai terremotati passati , presenti e futuri ho donato e dono la mia onestà di cittadino..... ed è tanto. Se lo facessero anche i nostri amministratori a tutti i livelli i terremoti " ci farebbero un baffo".
Secondo voi che fine faranno le inchieste?????

Da: Bresaola31/08/2016 12:01:36
In Lombardia sono state assegnate per l'a.s. 2016/2017 oltre 150 reggenze ai dirigenti scolastici titolari (solo 8 sedi sono state assegnate a presidi incaricati).

Da: Ecco qual  la situazione31/08/2016 12:14:43
@  commissaria

Quando mi toccò amministrare un comune della repubblica italiana, tra le  opere pubbliche (rete fognaria, rete idrica, verde pubblico e  attrezzato, interventi culturali e di incentivazione turistica, illuminazione pubblica, pavimentazione di aree pubbliche, parcheggi, ecc...) fummo interessati alla riqualificazione di una scuola elementare e media. Fu chiesta la sospensione dei lavori per rifare il progetto e modificare il capitolo di spesa al fine della verifica e dell'adeguamento alle norme tecniche sismiche della struttura che era stata realizzata negli anni sessanta (opera finanziata con la cassa del mezzogiorno). perdemmo un po' di tempo e fummo costretti ad iniziare l'anno scolastico in locali presi in fitto. Adeguammo il fabbricato e lo abbiamo reso antisismico. Lo stesso facemmo con gli impianti. Quando apprendo che altrove intervengono su edifici pubblici e non li rendono sicuri non posso che esprimere il cordoglio perchè c'è poco interesse per la funzione politica che si esercita.

Da: Eleuterio131/08/2016 13:00:23
I dirigenti scolastici, rispetto a tutti gli altri dirigenti della pubblica amministrazione, sono figli di un Dio minore. Questo sta a indicare quanto poco conto si attribuisca alla scuola e a chi la gestisce.
Per questo non capisco questa ossessiva e smodata voglia di andare a fare il dirigente scolastico da parte di migliaia di insegnanti. Lo stipendio non è adeguato alle immense responsabilità che il DS dovrà assumersi.
L'unica spiegazione è che i docenti sono talmente schiacciati dall'insoddisfazione di una carriera sciatta e piatta che farebbero carte false pur di "elevarsi" in qualche modo.

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OTTIMO, SPIEGAZIONE, hai sintetizzato con poche parole il mio pensiero e quella che è la REALTA': purtroppo la realtà spesso non è amata dai tanti somari che ci circondano i quali cercano di coprire la pura e semplice verità (che anche un ritardato è capace di vedere) con mille paroloni e mille hciacchiere "metafisiche".

Io per esempio sto studiando solo perché dico a me stesso: non ho alternative... Comunque spesso penso a queste alternative e non è escluso che io riesca a trovarne, nel qual caso "manderei al rogo" i libri su cui sto studiando (e la scuola).

P.S.: ora aspettiamo gli interventi degli ipocriti benpensanti, insomma di quei cretini che ancora credono che alla politica interessi veramente la scuola (purtroppo molti docenti con il loro voto hanno dato il sostegno all'attuale sistema ed alle mille porcate della sinistra -della destra non parlo per evitare bestemmie...-): purtroppo i voti presi dai cretini della scuola sono stati dalla politica spesi altrove (opere pubbliche fatte solo per riscuotere tangenti, megaposti di dirigenti con megastipendi -alla faccia dei dirigentucci scolastici-, leggi imposte dall'Europa che piano piano ci sta uccidendo, favori vari a banche e multinazionali plurimiliardarie, ecc. ecc.).

Da: Perche'' vuoi negare31/08/2016 14:57:37
che al politico italiano interessi la scuola ?
Ca..o. è tanto chiaro !
Dimmi perche' mai avrebbero sanato un concorso compromesso in quasi tutte le regioni ? Solo se si ha interesse a conservare ciò che è stato prodotto ci si adopera per sanare l'insanabile !
Concorsi annullati e compiti ricorretti e poi annullati !!
Concorsi annullati e sanati...
indagini che ipotizzano gravi irregolarità ! Consiglio di stato che annulla e poi salva !!

Questo mostra l'interesse alla scuola attraverso la sua dirigenza a cui si associa il potere del ds conferitogli dalla legge 107 ! Smettiamola di denigrare la classe politica italiana su questo punto. Addirittura si è data ad essa (scuola) la possibilità e l'obbligatorietà di un piano programmatico triennale ! Questa è alta politica. Se però si affida un cavallo ad un fantino pesante ed incapace di condurlo egli non porterà mai al traguardo il cavallo !! La lungimiranza è affondata dalla sete di sistemare quel che deve trovare la giusta e naturale sistemazione.

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