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Concorso diplomatico 2015
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Da: forum chiuso01/09/2015 14:16:12
chiuso

Da: Europa si Europa no 01/09/2015 14:52:11
Ragazzi, voi che studiate queste materie, onestamente l'Europa è convenuta? Abbiamo barattato il benessere con la pace. Abbiamo deciso di rispettar tutti le stesse regole, il che è stato un bene per i consumatori ma un male per le imprese. Si, non devo più passare dalla Dogana se entro in Francia  e non devo avere un visto per stabilirmi e cercare lavoro, ma onestamente alla dogana non ci passo più neanche al JFK perché basta un accordo bilaterale per questo e il visto di lavoro non te lo nega nessuno se hai le skills che effettivamente a quel paese servono. Quindi la libertà di circolazione cosa ha aggiunto? Che possiamo andare a fare i camerieri a Berlino perché ci vergognano di farlo in Italia. Stesso discorso per gli appalti, non eliminano le consulenze legali del posto dove si va a gareggiare. E l'euro? Ok non devo più fare il cambiavalute, ma neanche a New York devo farlo visto che vado al bancomat così come debbo andarci in Italia.  E ok, il rapporto di cambio era corretto ma dopo abbiamo importato i prezzi dal nord-Europa e abbiamo creato quel l'attimo di confusione sufficiente ai commercianti per speculare al rialzo. Abbiamo creato i criteri di convergenza, che non hanno nessuna giustificazione economica quanto politica (impedire il dumping del welfare). Abbiamo creato la politica di coesione per assicurare a tutti un reddito minimo pari almeno al 75% del reddito medio UE, poi, in grande affanno, abbiamo fatto entrare paesi a basso reddito in modo che il reddito medio passasse UE passasse da 36.000euro  a 21.000euro . Abbiamo dato mandato per una politica monetaria che abbia come obiettivo l'inflazione, ma abbiamo anche un NAIRU al 13% e quindi ci va bene il 13% di disoccupazione naturale (che significa almeno il 40% di disoccupazione giovanile fissa). Vi assicuro che lo stesso modello macroeconomico (i.e. Analisi di Viener) permette di dimostrare la convenienza o la sconvenienza di qualcosa a seconda di come si cambiano i presupposti. Bisogna aprire gli occhi. Queste burocrazie sono state create con una funzione, poi esaurita la loro funzione hanno cercato di sopravvivere ugualmente.  La storia è di esempi l'oece che è diventata ocse, la csce che è diventata osce, etc. La prima doveva veicolare i fondi del piano Marshall, la seconda doveva ratificare l'ordine emerso dalla seconda guerra mondiale. Oggi conducono studi, producono report, etc. Praticamente non fanno una mazza. Come un organismo cerca di non morire perché attaccato alla vita, così questi cercano di non chiudere i battenti perché attaccati al danaro, al potere e ai privilegi. La storia è anche piena di burocrati che vogliono diventar sovrani, vedasi la Storia della Cina. I burocrati europei non fanno eccezione perché il potere fa gola a tutti e non è che non ci abbiano già provato. Certo, il processo per l'unione politica fu opera del Consiglio europeo, ma in base a cosa decideva il Consiglio? In base all'indagine di una commissione incaricata di produrre un rapporto, rapporto che aveva confermato la convenienza della cosa è l'opportunità del momento (come sempre). Come chiedere all'oste se il vino è buono. Quindi ragazzi, io dico che la funzione primaria, la pace, è raggiunta. Dell'UE non c'è più bisogno. Sarà la cultura della pace, l'amore per la pace a mantenere la pace. L'idea che la guerra è una gran rottura di balle è che è meglio fare vita mondana che imbracciare un fucile ormai caratterizza la nostra generazione e caratterizzerà sempre di più quelle future. Tutto il resto sono specchietti per allodole. È arrivato il momento di smantellare, con buona pace dei mondi ideali, che sono il pensiero di chi non si sa adattare al l'habitat reale e quindi è destinato all'estinzione, ma nel frattempo sogna, mentre gli altri fanno. Che ne pensate?

Da: sleepers 01/09/2015 14:56:59
Ci riporta a una riflessione precedente: organismi con l'ONU o l'UE hanno "creato" la pace, o è piuttosto la pace derivante dalla corsa agli armamenti della Guerra Fredda ad aver permesso la nascita di questi "mostri" burocratici? C'è chi crede allle utopie delle "magnifiche sorti e progressive", e chi, più realisticamente, al fatto che la pace è sempre armata, e non si fa con le belle dichiarazioni d'intenti.

Dal punto di vista economico, vi consiglio la teoria di Mundell delle aree valutarie ottimali.

Da: @sleepers 01/09/2015 15:00:35
Btw che non siamo un area ottimale è risaputo, gli shock sono asimmetrici è il fattore produttivo 'lavoro' non si sposta tanto volentieri da un buco all'altro dell'UE, magari anche ogni mese, così come se fosse un pacco postale (anche quando conosce le lingue)

Da: sleepers 01/09/2015 15:07:12
E' chiaro, certe differenze sono strutturali, e la mobilità del lavoro non si crea artificialmente con i Trattati.

Ma basta guardare anche la storia: gli USA, uniti fin da principio per lingua, cultura e religione (elemento mai da sottovalutare), erano Nazione anche quando avevano monete diverse. Pochi lo sanno, ma gli USA non nascono con il dollaro.

Da: la pace01/09/2015 15:23:33
ma certo, la pace.. vallo a dire agli ucraini, che sono accanto a noi

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Da: la pace01/09/2015 15:23:33
ma certo, la pace.. vallo a dire agli ucraini, che sono accanto a noi

Da: @sleepers 01/09/2015 15:33:44
Gli USA però sono diventati grandi anche a scapito di tanti diritti e grazie alla schiavitù, che praticamente è il lavoro che retrocede la sua remunerazione al capitale, oltre che ovviamente ad una guerra civile per l'affermazione del modello federale su quello confederale (questo il vero pomo della discordia) diventarono forti con le leggi sull'immigrazione (impedirono il lavoro a basso costo dalla Cina) col proibizionismo sulle merci europee (tutto l'opposto del liberoscambismo), con il confino delle popolazioni nomadi (gli indiani) con i campi di concentramento per i 'nemici' del Sud (andersonville), aggredendo la California e il Texas messicani (il bacino minerario più grande del mondo e il terzo petrolifero), comprando a Strozzo l'Alaska, colonizzando Cuba dove imposero le monocolture e le Filippine, dove sfruttarono il suolo non meno degli Spagnoli, mentre agli altri raccomandavano la porta aperta. Ora, non voglio parlare di imperialismo, ma l'UE, con il diritto di oggi non potrebbe fare nessuna di queste cose...

Da: @la pace 01/09/2015 15:36:45
L'Ucraina al paese mio non è UE, i giovani non fanno la vita agiata che facciamo noi, sono dunque possibilisti verso la guerra. Quando parlo di guerra inpossibile intendo l'ennesima bagarre tra Germania e Francia capace di trascinarsi dietro tutto il pianeta

Da: sleepers 01/09/2015 15:40:46
Ma è (ancxhe) così che diventa grande una Nazione. Vivremmo nell'utopia se pensassimo che la "cultura della pace" e "dei diritti" fosse sufficiente a difendere gli interessi di uno Stato. Figuriamoci dell'Europa. Quando si parla di queste questioni ci sono sempre due scuole di pensiero: i realisti (che vedono le cose per quelle che sono, dove la guerra è una opzione possibile, se necessaria), e gli altri. Come realista vi consiglio Luttwak, le cui analisi sono sempre taglienti. Per gli altri basta guardare qualvche Tg e ascoltare qualche politico.

Da: @sleepers 01/09/2015 15:48:42
A questo punto mi chiedo se le commissioni sono più idealiste o realiste. Ad esempio come verrebbe preso un tema sull'UE che, non dico la critichi, ma sia scettico come il mio intervento iniziale? Sarebbe premiata la voce fuori dal coro o punita con arroganza???

Da: sleepers 01/09/2015 15:55:57
Fossi io premierei la capacità di critica e di ragionamento, ma non so se tutti sarebbero dello stesso avviso. Molti accademici sono intrisi di anni di ideologia, di paroloni come "pace", usate spesso a sproposito, e quindi non si sa mai quanto le idee personali di un commissario posssano incidere.

Per esempio, prendiamo episodi storici controversi, per cui sono possibili più linee interpretative: la guerra civile spagnola, la presidenza Nixon, anche la stessa guerra civile americana e il Sud. Un commissario non dovrebbe giudicare sulle opinioni, ma sarà davvero così?

Da: 29 settembre 01/09/2015 16:22:40
A mio avviso, trattandosi di un concorso per aspiranti diplomatici, la commissione potrebbe essere sempre predisposta a testare le doti di mediazione del candidato. Per questo motivo, è sempre consigliabile scegliere il profilo del "bilanciamento tendente alle opinioni del commissario".

In altre parole, si espongono i punti focali della traccia sviluppando, laddove possibile, le eventuali argomentazioni pro e contro, concludendo con una più o meno leggera sfumatura...  a favore delle idee di chi ha proposto la traccia.

Da: @29 Settembre 01/09/2015 16:48:31
Il che è fattibile per gli esterni, che pubblicano ed anche tanto, ma per quelli di lingua?

Da: I commissari di lingua01/09/2015 17:08:16
Sono una incognita.  Sono diplomatici nominati commissari. Non ho mai capito in base a quali titoli possano giudicare un tema in lingua. Mi spiego: hanno certificati linguistici? Hanno insegnato? Hanno mai corretto temi?  Chi valuta la loro competenza in materia? E con quali criteri un tema viene giudicato o meno come sufficiente? Viene data piú importanza alla correttezza linguistica o al contenuto?

Da: 29 settembre 01/09/2015 17:49:52
I commissari di lingua possiedono grande padronanza della lingua che andranno a correggere, ma non so i criteri con cui vengono selezionati (in teoria alcuni sono proprio madrelingua).
Solitamente le tracce in questi casi portano più che altro a ragionare, a produrre un elaborato che sia comprensibile, piacevole da leggere, attinente alla traccia e generalmente non richiedono grandi sforzi mnemonici. 

Per svolgere il tema di lingua è sicuramente consigliabile scrivere un buon incipit toccando il punto centrale della traccia, sviluppare almeno tre paragrafi in maniera coerente, per poi riprendere quanto detto in una solida conclusione.

Per quanto riguarda la matrice "ideologica" cui attenersi, è sempre opportuno rifarsi al buon senso, senza strafare.
Ad esempio, in un tema sull'Unione Europea sarà premura del candidato esporne i lati positivi, per poi magari citare qualche mancanza o mal funzionamento in maniera costruttiva, auspicando una loro rapida soluzione tramite la volontà degli Stati Membri, in nome dei valori comuni.
Non si dovrebbe certo fare la parte degli euroscettici, vista anche la tradizione della politica estera italiano in senso diametralmente opposto, ma neanche scadere nella irenica ingenuità del "tutto va bene".

Da: 29 settembre 01/09/2015 18:06:48
Dimenticavo: è importante, in genere, sia scrivere correttamente in lingua (senza troppe espressioni difficili, che possono dar fastidio o addirittura non risultare comprensibili a chi le corregge), sia sviluppare un buon contenuto attinente alla traccia, magari in punti anticipati nell'introduzione per evitare di "perdersi".

Da: Basta troll 01/09/2015 19:05:45
Finalmente dei post sensati ! Grazie !

Da: @29 settembre01/09/2015 22:18:59
Grazie. Il post sui temi in lingua è davvero molto chiaro.
Tuttavia rimango perplessa di fronte alla presunta padronanza linguistica dei commissari. A questo punto immagino che, come hai ben detto, un contenuto corretto, delle espressioni non arzigogolate e una sintassi chiara siano gli elementi chiave per sperare in una sufficienza.

Da: @29 settembre01/09/2015 22:27:16
Grazie. Il post sui temi in lingua è davvero molto chiaro.
Tuttavia rimango perplessa di fronte alla presunta padronanza linguistica dei commissari. A questo punto immagino che, come hai ben detto, un contenuto corretto, delle espressioni non arzigogolate e una sintassi chiara siano gli elementi chiave per sperare in una sufficienza.

Da: @29 Settembre 01/09/2015 22:36:01
È consentito scrivere la brutta in italiano e la bella in inglese? O è considerato segno distintivo?

Da: sleepers 01/09/2015 23:01:47
Non so se é segno distintivo ma non ti conviene: per scrivere bene in inglese devi pensare già in inglese, la sintassi é diversa per cui traducendo non verrà mai altrettanto bene

Da: nessun segno01/09/2015 23:38:50
Non é un segno distintivo. Di sicuro faresti una enorme fatica a tradurre e a ricopiare. Rischieresti di perdere tempo e di non farti bastare le tre ore a disposizione.

Da: 29 settembre 01/09/2015 23:58:50
"un contenuto corretto, delle espressioni non arzigogolate e una sintassi chiara siano gli elementi chiave per sperare in una sufficienza."

Certamente, ma se ti attieni a questa strategia puoi anche andare oltre. In genere ai temi di lingua bisogna puntare almeno al 70/80 per poter alzare la media.

Sconsiglio assolutamente la brutta in italiani per motivi di tempo, come giustamente già fatto rilevare poco fa, ma anche perché, come diceva sleepers, non aiuta a scrivere in un corretto inglese.

Tre ore non sono così lunghe come sembrano. Per non sbagliare, nei primi trenta/quaranta minuti è utile fare una scaletta con le parole chiave da utilizzare e le topic sentences da sviluppare ( per gli argomenti principali di introduzione, tre/quattro paragrafi e conclusione ). Nel resto del tempo si sviluppa il tutto e negli ultimi trenta minuti si ricopia in bella.

Da: @29 settembre02/09/2015 11:01:42
Sulle tre ore. Sono pochine. Sufficienti ma mi sono sempre sentita in lotta contro l'orologio. Il momento peggiore è la lettura della traccia. Non si sa cosa aspettarsi. E nella mia testa frullavano mille ipotesi!

Da: Danpa 02/09/2015 18:44:00
cmq i commissari di lingua sono diplomatici italiani...

Da: Danpa 02/09/2015 18:45:12
cmq i commissari di lingua sono diplomatici italiani... la brutta in italiano???OMG!

Da: Basta troll 02/09/2015 18:54:38
Sono italiani spesso con madre o padre stranieri

Succede che candidati con un genitore straniero diventino  diplomatici ...

Da: 29 settembre 02/09/2015 18:58:46
Esatto, intendevo questo. Ovviamente aiuta il fatto che abbiano un genitore madrelingua.

Da: @29 settembre03/09/2015 00:02:00
Ma i criteri usati per redigere i temi in lingua valgono anche per le altre materie? Cosa consigli?

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