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Agenzia delle DOGANE, 49 posti
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Da: Vincitore 11230/03/2019 17:42:41
E' vero, il rinvio a giudizio di due commissari su tre, cosa volete che sia?

E' normale, succede in tutti i concorsi pubblici.

Un bel rinvio a giudizio per abuso d'ufficio, tentata truffa, rivelazione di segreto d'ufficio ecc. ecc. ecc., ma a chi non è successo qualche volta, no?
Magari fa pure curriculum.

Tutto normale.

Tutto regolare.

Non è successo niente.

Da: kkaak30/03/2019 17:44:35
è normale solo per chi è abituato a farsi strada tramite prosciutti & co.

Da: Estrema thule30/03/2019 17:57:49
A prescindere dal processo....ma con quale coraggio si parla ancora di selezione dei migliori...un paese che nn si indigna davanti a questo a cosa dovrebbe indignarsi ?se il direttore Mineo nn annulla questa farsa, dove sta la tanto sbandierata parola onestà invocata dal governo del cambiamento.?.. oppure tutto finisce nella melassa del burocratese e nelle pieghe di massoni esperti per far sembrare che tutto cambi....X nn cambiare niente....auguri povera italietta

Da: Vincitore30/03/2019 17:57:52
Il concorso è ormai giudicato. Resta salva Los possibilità di autotutela nei confronti a) dei soggetti coinvolti b) in caso di condanna. Faccio presente infatti che se gli indagati fossero assolti perché io fatto non sussiste o per non averlo commesso avrebbero diritto al assunzione. E ciò affinché in caso di prescrizione. Se poi voi pensate diversamente ...

Da: kkaak30/03/2019 18:03:50
tra l'altro ne parla solo il fatto quotidiano, d'altronde l'Italia è agli ultimi posti per libertà d'informazione

Da: kkaak30/03/2019 18:03:51
tra l'altro ne parla solo il fatto quotidiano, d'altronde l'Italia è agli ultimi posti per libertà d'informazione

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Da: Vincitore30/03/2019 18:12:16
E se la raggi fosse decaduta prima del dibattimento?

Da: Mister calzino bianco 30/03/2019 18:26:18
Intanto, il fatto che a mister calzino bianco possa venirgli un pochino di tremolio addosso, è già qualcosa!!!!! Che tristezza. Visto come un luminare del settore, ma di che!!!!?

Da: Vincitore30/03/2019 18:34:48
Prescrizione sicura

Da: x chi precede30/03/2019 18:44:48
nel caso,annullamentp in autotutela

Da: Precisazioni30/03/2019 19:26:42
Ovviamente quello che scrive Vincitore non è vero.

Con il rinvio a giudizio di due commissari su tre il concorso va annullato, altro che autotutela solo per qualcuno (e lasciapassare per Vincitore, gli piacerebbe ....). E non c'è scritto da nessuna parte che per annullare il concorso è necessario aspettare una sentenza di condanna.

Infatti, nell'ultima pagina della Sentenza del Consiglio di Stato n. 457/2019a si legge che:

"Le illustrate circostanze hanno, tuttavia, ulteriori implicazioni che vanno esattamente evidenziate.

In coerenza con quanto innanzi rilevato, deve, infatti, incidentalmente precisarsi che i profili di potenziale illegittimità dellaprova correlati a condotte diverse e ulteriori rispetto a quelle specificamente dedotte con il secondo motivo di appello incidentale -proprio perché evidenziati da documenti formati successivamente al deposito della sentenza revocanda, necessariamente estranei alle censure dedotte con l'appello incidentale e tali da fondare potenzialmente autonomi motivi di ricorso, anzitutto in primo grado- non hanno costituito oggetto dell'accertamento compiuto con la sentenza in parola del Consiglio di Stato; in altri termini, si deve escludere che, in prospettiva, tali profili possano ritenersi a qualsiasi effetto coperti dal giudicato.

La regola per cui il giudicato copre il dedotto e il deducibile, infatti, si declina nel processo amministrativo di annullamento in termini molto limitati (come precisato dal Cons. Stato, Sez. V, 23 febbraio 2012, n. 1058: nel giudizio amministrativo di impugnazione favorevolmente conclusosi per il ricorrente, il giudicato si forma con esclusivo riferimento ai vizi dell'atto ritenuti dal giudice sussistenti alla stregua dei motivi dedotti nel ricorso, essendo in definitiva inapplicabile nella sua piena espansione apodittica, alla giurisdizione di legittimità, il principio secondo il quale la pronuncia definitiva del giudice copre il dedotto e il deducibile in via di azione o eccezione...;
e comunque in ogni caso non si spinge fino a postulare che il giudicato copra anche quei motivi di ricorso che, in quanto correlati a possibili illegittimità dell'atto ignote al tempo del giudizio e conosciute solo in ragione di fatti sopravvenuti, non fossero né dedotte né deducibili dal ricorrente, neppure con i motivi aggiunti.

Da ciò discende che, laddove siano effettivamente comprovate, tutte le suddette condotte, se non sono apprezzabili ai fini della revocazione della sentenza, ben possono essere apprezzate dall'amministrazione in relazione al prosieguo dell'azione amministrativa, concernendo tale apprezzamento profili estranei agli effetti conformativi della pronuncia e attenendo invece ad ambiti di discrezionalità amministrativa che residuano in capo all'amministrazione anche dopo la formazione del giudicato (v. Cons. di Stato, Ad. Plen. 9 giugno 2016 n. 11).

E' fatto salvo quindi il potere dell'amministrazione, anche in relazione al prosieguo dell'azione amministrativa, di verificare se tali fatti -così come ogni altra circostanza sopravvenuta relativa a profili non coperti dal giudicato- , tenuto conto altresì degli ulteriori sviluppi del procedimento penale e della particolare gravità delle ipotesi di reato contestate, siano tali da giustificare l'adozione in via di autotutela di provvedimenti cautelari e/o demolitori - previa verifica della sussistenza i relativi presupposti dell'intervento in autotutela (profilo, questo, che resta impregiudicato perché del tutto estranea all'oggetto del presente giudizio)."

I "provvedimenti cautelari e/o demolitori" richiamati nella sentenza sono la sospensione o l'annullamento del procedimento del concorso che, tra l'altro, non è ancora concluso.

Che i profili di illegittimità emersi con le indagini penali sono "tali da fondare potenzialmente autonomi motivi di ricorso, anzitutto in primo grado" significa che potranno essere proposti nuovi ricorsi al Tar e nuove istanze di sospensione, non essendo tali profili coperti dal giudicato.

La sentenza afferma che tali profili possono essere valutati autonomamente, anche in base agli esiti del PROCEDIMENTO penale (non del processo, che inizia dopo l'imputazione), e non richiede affatto che vi sia una sentenza di condanna, tantomeno passata in giudicato.

La prova del fatto (valutabile in sede amministrativa) che le trace siano state diffuse prima del giorno delle prove è più che sufficiente per annullare qualsiasi concorso. Vi sono numerosi e univoci precedenti, anche giurisprudenziali, anche relativi a casi nei quali non vi era notizia di procedimenti penali.

Che poi sia necessario, per l'annullamento di un concorso pubblico, che tutti i commissari e tutti i concorrenti che hanno superato le prove, siano prima condannati in sede penale con sentenze definitive, è una tesi che non si era mai sentita prima, e che non ha alcun fondamento logico o giuridico.

Da un lato la sentenza del C.d.S. (sopra richiamata), dall'altro la decisione del GUP che ha rinviato a giudizio due commissari su tre, accertando che vi sono le prove della diffusione delle tracce prima della data delle prove, comportano che vi sono tutte le condizioni per l'ANNULLAMENTO del concorso.
E si tratterebbe di una decisione blindata da due chiarissime pronunce giurisdizionali, tanto che tutte le pretestuose minacce di risarcimenti di danni non hanno il benché minimo fondamento (tra l'altro paventate da soggetti che, in mancanza di una graduatoria approvata, non possono vantare che una mera aspettativa...).

Certo, chi ha un evidente interesse al mantenimento del concorso ad ogni costo cercherà, con qualsiasi pretesto e in qualsiasi modo,  di evitare l'unica giusta e doverosa soluzione: l'annullamento.

Ora si vedrà chi comanda davvero all'Agenzia delle Dogane.
Lo stesso gruppo di potere autoreferenziale che ha messo in piedi questa brutta storia e che si batte perché prosegua, oppure il nuovo Direttore designato dal nuovo Governo espressione di una scelta democratica dei cittadini italiani?

Lo sapremo solo vivendo ...

Da: X chi precede 30/03/2019 19:36:42
serve uno bravo

Da: X Precisazioni30/03/2019 19:58:19
Minchia, che palle..... Ma non ce l'hai una mamma, un figlio, un cane, insomma, qualcuno che ti distragga un po'.....

Da: Per notizia30/03/2019 20:58:59
Molto interessante! http://www.ilgiornale.it/news/politica/giustizia-incivile-si-processa-senza-prove-1635697.html

Da: Stefano Caviglia30/03/2019 21:56:18

- Messaggio eliminato -

Da: Giulio De Santis30/03/2019 22:11:43

- Messaggio eliminato -

Da: Peccc30/03/2019 22:15:27
Quindi faranno.un concorso da 118 posti?

Da: SHIPOWNERS30/03/2019 22:23:47

- Messaggio eliminato -

Da: messaggio30/03/2019 22:27:10
Per il fallito che sta postando tutti gli articoli pro giustizia sommaria  Puoi farcela a superare il tuo stato ma devi farti aiutare.

Da: kkaak30/03/2019 22:30:17
Mi auguro che venga annullato tutto e sbattuti in gattabuia gli organizzatori della truffa...

Da: Prima30/03/2019 22:42:26
Però devono rinchiuderti in un centro di igiene mentale

Da: Thomas Mackinson30/03/2019 22:44:03

- Messaggio eliminato -

Da: Per il fallito di sopra che posta gli articoli30/03/2019 22:53:40
La giustizia è incivile: si processa senza prove"




29 Gennaio 2019
Il capo del tribunale di Torino, Massimo Terzi: "Situazione non conforme ai principi di democrazia"
Luca Fazzo

«Non credo di essermi fatto molti amici tra i miei colleghi. Ma ridirei tutto. Perché ho indicato l'unico, vero tema che affligge la giustizia italiana».

Massimo Terzi, 62 anni, in magistratura dal 1981, presidente del tribunale di Torino, sabato scorso ha deciso di andare controcorrente. E mentre i suoi colleghi in tutta Italia inauguravano gli anni giudiziari con le solite proteste sulle carenze di mezzi e senza uno straccio di autocritica, lui ha detto che il dramma vero sono i milioni di italiani che in questi anni sono stati mandati sotto processo senza prove, assolti dopo anni di attesa, di angosce e di sacrifici. Così non si può andare avanti, dice «perché non è conforme ai principi di democrazia».

Come l'è venuto in mente?

«Facendo questo mestiere da un po' di anni ho sempre avuto la percezione che questo sistema non rispetta i diritti delle persone. Siccome sono anche un patito di numeri, mi sono procurato le statistiche. E ne sono rimasto scandalizzato. Ogni anno finiscono sotto processo 150mila persone che poi verranno assolte. Significa nei trent'anni dall'entrata in vigore dal nuovo codice questa esperienza è toccata a cinque milioni di italiani. Se non si interviene, nei prossimi trent'anni toccherà la stessa sorte a altri cinque milioni. E cosa facciamo guardiamo a questa prospettiva con nonchalance? Io penso che sia intollerabile».

Cosa si dovrebbe fare?

«Costringere in modo imperativo e stringente, con una modifica di legge, le Procure a portare a processo solo gli imputati la cui colpevolezza è chiara oltre ogni ragionevole dubbio».

Le diranno: il processo serve proprio a capire se ha ragione l'accusa o la difesa. E a decidere alla fine è il libero convincimento del giudice.

«Nella realtà, il libero convincimento del giudice non esiste: nel processo penale le prove ci sono o non ci sono. I casi davvero controversi, quelli in cui la valutazione è soggettiva, sono così pochi da essere statisticamente insignificanti. Il 50 per cento di assolti vuol dire semplicemente che le indagini sono state fatte male, e che la Procura ha portato in aula processi che non stanno in piedi. D'altronde se non ci sono filtri, se le udienze preliminari finiscono quasi tutte col rinvio a giudizio, i pubblici ministeri sono anche poco motivati a fare le indagini come si deve. Aggiungerei una considerazione».

Dica.

«Questo sistema ha generato una montagna di processi che sta soffocando l'apparato giudiziario, con questo trend tra poco si arriverà a un milione di processi e neanche raddoppiando il numero dei giudici si riuscirebbe a smaltirli. Insomma, a rendere inaccettabile il sistema sono tanto i danni che provoca ai cittadini che la sua insostenibilità economica e organizzativa».

E quindi?

«Visto che il governo annuncia un nuovo codice di procedura penale, si abolisca l'udienza preliminare che di fatto non serve a niente. La Procura si prende la responsabilità di mandare direttamente sotto processo gli imputati per cui ha trovato delle prove inoppugnabili. Il processo si fa con rito abbreviato, a meno che non sia l'imputato a chiedere il dibattimento. Si ridurrebbe drasticamente il numero dei processi, e questo permetterebbe di farli meglio e soprattutto più in fretta, rimediando alle lentezze che ci vengono rimproverate dal resto del mondo e che violano il principio costituzionale della ragionevole durata

Da: kkaak30/03/2019 23:02:09
praticamente come il "concorso" rai per laureati in economia

Da: furboni del concorsone30/03/2019 23:15:16

- Messaggio eliminato -

Da: Stato di diritto30/03/2019 23:33:15
La giustizia è incivile: si processa senza prove"



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29 Gennaio 2019
Il capo del tribunale di Torino, Massimo Terzi: "Situazione non conforme ai principi di democrazia"
Luca Fazzo

«Non credo di essermi fatto molti amici tra i miei colleghi. Ma ridirei tutto. Perché ho indicato l'unico, vero tema che affligge la giustizia italiana».

Massimo Terzi, 62 anni, in magistratura dal 1981, presidente del tribunale di Torino, sabato scorso ha deciso di andare controcorrente. E mentre i suoi colleghi in tutta Italia inauguravano gli anni giudiziari con le solite proteste sulle carenze di mezzi e senza uno straccio di autocritica, lui ha detto che il dramma vero sono i milioni di italiani che in questi anni sono stati mandati sotto processo senza prove, assolti dopo anni di attesa, di angosce e di sacrifici. Così non si può andare avanti, dice «perché non è conforme ai principi di democrazia».

Come l'è venuto in mente?

«Facendo questo mestiere da un po' di anni ho sempre avuto la percezione che questo sistema non rispetta i diritti delle persone. Siccome sono anche un patito di numeri, mi sono procurato le statistiche. E ne sono rimasto scandalizzato. Ogni anno finiscono sotto processo 150mila persone che poi verranno assolte. Significa nei trent'anni dall'entrata in vigore dal nuovo codice questa esperienza è toccata a cinque milioni di italiani. Se non si interviene, nei prossimi trent'anni toccherà la stessa sorte a altri cinque milioni. E cosa facciamo guardiamo a questa prospettiva con nonchalance? Io penso che sia intollerabile».

Cosa si dovrebbe fare?

«Costringere in modo imperativo e stringente, con una modifica di legge, le Procure a portare a processo solo gli imputati la cui colpevolezza è chiara oltre ogni ragionevole dubbio».

Le diranno: il processo serve proprio a capire se ha ragione l'accusa o la difesa. E a decidere alla fine è il libero convincimento del giudice.

«Nella realtà, il libero convincimento del giudice non esiste: nel processo penale le prove ci sono o non ci sono. I casi davvero controversi, quelli in cui la valutazione è soggettiva, sono così pochi da essere statisticamente insignificanti. Il 50 per cento di assolti vuol dire semplicemente che le indagini sono state fatte male, e che la Procura ha portato in aula processi che non stanno in piedi. D'altronde se non ci sono filtri, se le udienze preliminari finiscono quasi tutte col rinvio a giudizio, i pubblici ministeri sono anche poco motivati a fare le indagini come si deve. Aggiungerei una considerazione».

Dica.

«Questo sistema ha generato una montagna di processi che sta soffocando l'apparato giudiziario, con questo trend tra poco si arriverà a un milione di processi e neanche raddoppiando il numero dei giudici si riuscirebbe a smaltirli. Insomma, a rendere inaccettabile il sistema sono tanto i danni che provoca ai cittadini che la sua insostenibilità economica e organizzativa».

E quindi?

«Visto che il governo annuncia un nuovo codice di procedura penale, si abolisca l'udienza preliminare che di fatto non serve a niente. La Procura si prende la responsabilità di mandare direttamente sotto processo gli imputati per cui ha trovato delle prove inoppugnabili. Il processo si fa con rito abbreviato, a meno che non sia l'imputato a chiedere il dibattimento. Si ridurrebbe drasticamente il numero dei processi, e questo permetterebbe di farli meglio e soprattutto più in fretta, rimediando alle lentezze che ci vengono rimproverate dal resto del mondo e che violano il principio costituzionale della ragionevole durata

Da: Vincitore31/03/2019 08:14:29
Ah ah ah ah ah prescrizione sicura e annullamento impossibile.  Questa la verità. Voi ve la sentireste di annullare e affrontare tra le altre cose le richieste di danni? Facile scrivere su fb o qui..ahahaha.. poi non ci sono per nulla prove  ... del resto se avete ragione il Tar accoglierà il vostro ricorso vero? Quindi perché agitarsi se ci pensa il tribunale ah ah ah ah

Da: akkakakak31/03/2019 08:35:10
ora tutta Italia concosce il livello di corruzzione e schifo dentro le dogane...

Da: Aristidem 31/03/2019 09:29:54
Il concorso va annullato, ma attenzione a chi ha scritto e a cosa è stato descritto,  perché a volte il pulpito inquina la predica e dimentica piccoli ma fondamentali dettagli.... chi è senza peccato scagli la prima pietra....

Da: Precisazioni31/03/2019 09:39:51
Ovviamente tutto quello che scrive Vincitore non è vero.
Lo sa lui. Lo so io. Lo sanno tutti.
Direbbe qualsiasi cosa pur di salvare questo concorso per il quale due commissari su tre sono stati rinviati a giudizio.
E se lui continua a scrivere, io continuo a precisare.

                         SULLA PRESCRIZIONE

Per prima cosa la prescrizione non è affatto sicura. Il processo inizia a giugno. I reati sono gravi. Il concorso per il quale c'è l'imputazione di tentata truffa aggravata è ancora in corso ... mica è finito...

E comunque la prescrizione non equivale affatto ad una assoluzione. Tanto che il Giudice, se ci sono gli elementi per prosciogliere nel merito, deve prediligere questa soluzione favorevole all'imputato e, solo se non esiste tale possibilità, può dichiarare la causa estintiva del procedimento. Per lo stesso motivo, l'imputato che è davvero convinto della propria innocenza, può rinunciare alla prescrizione.

La prescrizione non significa affatto che i fatti non sono avvenuti.
Si tratta di concetti ovvi e banali, che solo una persona davvero molto impreparata o in mala fede potrebbe mettere in dubbio. Facciamo solo un semplice esempio in ambito doganale: a qualcuno verrebbe in mente di restituire i dazi già incassati (senza attendere la sentenza penale) solo perché l'imputato è stato assolto per prescrizione?

In ogni caso, per annullare un concorso non serve certo una sentenza penale di condanna. Il processo penale e l'azione amministrativa hanno scopi diversi e si svolgono su diversi piani.

Come ha magistralmente chiarito la Sent. C.d.S. n. 457/2019 "...da ciò discende che, laddove siano effettivamente comprovate, tutte le suddette condotte, se non sono apprezzabili ai fini della revocazione della sentenza, ben possono essere apprezzate dall'amministrazione in relazione al prosieguo dell'azione amministrativa, concernendo tale apprezzamento profili estranei agli effetti conformativi della pronuncia e attenendo invece ad ambiti di discrezionalità amministrativa che residuano in capo all'amministrazione anche dopo la formazione del giudicato (v. Cons. di Stato, Ad. Plen. 9 giugno 2016 n. 11).
E' fatto salvo quindi il potere dell'amministrazione, anche in relazione al prosieguo dell'azione amministrativa, di verificare se tali fatti -così come ogni altra circostanza sopravvenuta relativa a profili non coperti dal giudicato- , tenuto conto altresì degli ulteriori sviluppi del procedimento penale e della particolare gravità delle ipotesi di reato contestate, siano tali da giustificare l'adozione in via di autotutela di provvedimenti cautelari e/o demolitori..."

La sentenza afferma che tali profili possono essere valutati autonomamente, anche in base agli esiti del PROCEDIMENTO penale (non del processo, che inizia dopo l'imputazione), e non richiede affatto che vi sia una sentenza di condanna, tantomeno passata in giudicato.

La prova del fatto (valutabile in sede amministrativa) che le trace siano state diffuse prima del giorno delle prove è più che sufficiente per annullare qualsiasi concorso. Vi sono numerosi e univoci precedenti, anche giurisprudenziali, anche relativi a casi nei quali non vi era notizia di procedimenti penali.

Che poi sia necessario, per l'annullamento di un concorso pubblico, che tutti i commissari e tutti i concorrenti che hanno superato le prove, siano prima condannati in sede penale con sentenze definitive, è una tesi che non si era mai sentita prima, e che non ha alcun fondamento logico o giuridico.

Da un lato la sentenza del C.d.S. (sopra richiamata), dall'altro la decisione del GUP che ha rinviato a giudizio due commissari su tre, accertando che vi sono le prove della diffusione delle tracce prima della data delle prove, comportano che vi sono tutte le condizioni per l'ANNULLAMENTO del concorso.
E si tratterebbe di una decisione blindata da due chiarissime pronunce giurisdizionali, tanto che tutte le pretestuose minacce di risarcimenti di danni non hanno il benché minimo fondamento (tra l'altro paventate da soggetti che, in mancanza di una graduatoria approvata, non possono vantare che una mera aspettativa...).

Io credo che un candidato davvero intelligente e preparato non dovrebbe avere alcun timore di affrontare un nuovo concorso pulito e trasparente, senza imbrogli e senza favoritismi. Ed anzi dovrebbe esserne contento di tale opportunità per almeno due ragioni.
Perchè il nuovo concorso potrebbe terminare in tembi brevi, mentre quello truccato è ridotto ad un colabrodo sotto tutti i profili e difficilmente proseguirà senza intoppi, e sarà sempre soggetto alle incertezze di annullamenti, nuovi ricorsi, sospensive, ecc..
E, in ogni caso, potrebbe così dimostrare a tutti che lui il concorso lo ha vinto grazie alle proprie capacità, fugando ogni ombra e ogni dubbio.
Sempreché si tratti di un candidato onesto che ha vinto il concorso senza conoscere prima le tracce, ovviamente ....

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