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Abolizione esame avvocato
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Da: moscato | 19/09/2011 18:55:04 |
Il dato su cui dovremmo concentrarci, in un momento in cui la mancata crescita italiana è in assoluto la questione più urgente da affrontare, non è insomma il 49% di liberalizzazione: è il 51% di non-liberalizzazione, cioè la somma di ostacoli, rendite e mancate opportunità che ingessano il paese. È assolutamente inderogabile un serio e ampio intervento di rimozione delle barriere all'ingresso sul mercato. Entro tale processo deve collocarsi un grande piano di privatizzazioni, per far venire meno lo status privilegiato di alcune imprese, tipicamente gli incumbent nei rispettivi mercati. Privatizzare è prima di tutto uno strumento per creare concorrenza». | |
Da: incazzato | 19/09/2011 19:22:43 |
sono d'accordo con per tutti io ci sarò | |
Da: io | 19/09/2011 19:56:04 |
quando aboliscono l'esame di stato da avvocato....??? quando passa il disegno di legge??? almeno non saranno più una casta da padre in figlio, ma una professione aperta a tutti e sarà il mercato spietato del lavoro a salvare i migliori.... dovrebbero farlo anche x notai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! | |
Da: x io | 19/09/2011 20:05:48 |
Ma guarda che se il figlio del grande avvocato non è capace nessuno si azzarderà ad andare da lui... I nodi, alla fine, vengono sempre al pettine. Se i figli di papà non saranno in grado di fare il loro mestiere potranno solo sperare di vivere di rendita, perchè i clienti si volatilizzeranno. Non sono pochi i grandi studi che falliscono per "incapacità " degli eredi.. Ops, sento qualcosa su Antonio D.P...... | |
Da: Salatiele | 19/09/2011 20:35:48 |
Vogliamo parlare degli "anacronistici" limiti di età per accedere al Notariato? Ora, il nuovo decreto sulle c.d. liberalizazzioni (ora convertito in legge...) dichiara all'art. 3, co.5, lett. a) che l'accesso alla professione è libero e che le eventuali limitazioni troverebbero giustificazione solo per ragioni di "interesse pubblico". Molto bene. Si chiede: può essere considerato di interesse pubblico escludere, tanto per fare un es., un professore ordinario di diritto civile o di diritto commerciale dal concorso per notaio solo per il fatto di aver compiuto 50 anni d'età (oggi questo è il limite massimo oggi previsto per la ammissione al concorso). I Notai vanno in pensione a 75 anni. Il suddetto professore potrebbe esercitare la professione per 25 anni. Dov'è l'interesse pubblico ad escluderlo. Lo stesso discorso può e deve valere per i magistrati (nel cui concorso non sono ormai più previsti limiti di età ; qui si richiede solo un titolo ulteriore rispetto alla laurea:es. Diploma SSPL... e ho detto tutto!) o per gli avvocati. Se costoro, avvocati e magistrati, volessero a 50 anni (avendone le palle...) accedere al concorso per notaio, sarebbe ragionevole escluderli? Certo che no. Eppure, rebus sic stantibus, tali categorie resterebbero escluse sol che gli aspiranti notai si trovassero nella condizione di aver già raggiunto la fatidica soglia d'età . Chiariamo. E' pur vero che i notai sono pubblici ufficiali... ma è altrettanto vero che si tratta di liberi professionisti assoggettati alle leggi della libera concorrenza (numero chiuso a parte...). Il limite d'età in parola venne introdotto nel lontano 1875. Diverse le ragioni (aspettative di vita ecc.). Oggi tale limite risulta anacronistico ed ingiustificato. Ad avviso di chi scrive, il disposto dell'art.3, co5, lett. a) cit. è già bastante ad eliminare (leggi: abrogare) tale anacronistico ed ormai ingiustificato limite. Non c'è che da augurarsi che il Ministero ne prenda atto e provveda ad ammettere, fin dal prossimo concorso, anche coloro che, pur essendo in possesso degli altri requisiti, si trovino ad aver compiuto, alla data del bando, il 50° anno di età . Tanto dovevo. | |
Da: Anna79 | 19/09/2011 20:46:31 |
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Da: realista | 19/09/2011 20:59:57 |
x salatiele: trovo interessante quanto da te scritto. | |
Da: Anna79 | 19/09/2011 21:04:58 |
Ho notato che questa discussione è stata iniziata nel luglio 2008... tre anni fa... Marò! Ciao a tutti, in attesa di novità vado a farmi un giro per la città . | |
Da: TheMoon | 19/09/2011 21:21:35 |
Beh, anche questo esame è anacronistico.. | |
Da: io | 19/09/2011 21:54:14 |
x "x io" lo so bene che l'avvocato figlio di papà se nn sa svolgere la professione lo studio chiude i battenti, ma cosi facendo lui toglie posto agli avvocati piu volenterosi che cmq senza raccomandazioni non superano il concorso...anche se sicuro piu bravi :=) ecco perchè voglio che venga abolito :) | |
Da: io | 19/09/2011 21:56:15 |
scusa scusa Salatiele, cosa servirebbe oltre alla laurea per accedere al concorso di magistratura??????????????????????????????????????? spiega un pò................ | |
Da: Salatiele | 19/09/2011 23:29:53 |
@io. Come noto, per l'accesso alla carriera di magistrato ordinario è necessario superare un concorso per l'ammissione al quale, oltre al conseguimento della laurea in giurisprudenza, è necessario possedere un titolo ulteriore fra quelli indicati nell'art. 2 del d.lgs. n.160/2006. Fra i titoli indicati nell'articolo suddetto sono ricompresi, per es., il superamento dell'esame di avvocato (e ciò dopo che la Corte Cost. ha dichiarato costituzionalmente illegittima l'ulteriore previsione della iscrizione all'albo: quindi, per poter accedere al concorso, è sufficiente aver superato l'esame d'avvocato senza doversi necessariamente iscrivere al relativo albo), oppure il conseguimento, dopo la laurea, del diploma di specializzazione presso una delle varie SSPL(Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali: durata 2 anni), o ancora far parte del personale universitario docente di materie giuridiche... ed altre categorie indicate nell'art. 2 del decreto ult. cit. e a cui facevo riferimento in epigrafe. Per facilitarti il compito potresti andare a consultare uno degli ultimi bandi di concorso facilmente reperibili sul sito del ministero della giustizia. | |
Da: esame farsa, protestiamo anche noi | 20/09/2011 08:17:06 |
Dopo la prima bacchettata arrivata in mattinata da Moodys', che ha criticato la manovra perché colpisce comuni e regioni già fragili, nella notte arriva la stangata di Standard& Poor's, che taglia il rating del debito italiano a breve termine da A+ ad A. Il rating, cioè la valutazione della capacità di ripagare il debito, a lungo termine passa da A-1 ad A-1+. Secondo S&p la situazione politica e la fragilità della coalizione di governo in Italia «limita la capacità di risposta dello Stato» nell'affrontare la crisi, così come la debolezza della crescita economica. «A nostro parere una crescita economica più debole probabilmente limiterà l'efficacia del programma di consolidamento del bilancio in Italia», afferma Standard and Poor's, sottolineando come siano state state riviste la previsioni sul debito pubblico italiano, il cui picco è previsto ora più in là nel tempo e ad un livello più elevato rispetto alle precedenti aspettative. L'agenzia sostiene come «le prospettive di crecita economica dell'Italia si stanno indebolendo. E ci aspettiamo che la fragile coalizione di governo e le differenze politiche all'interno del Parlamento continueranno a limitare la capacità del governo di rispondere in maniera decisa alle sfide macroeconomiche interne ed esterne». La decisione di Standard&Poor's aggraverà il già difficile quadro sui mercati europei, affossati ieri dai timori per un possibile default della Grecia. Milano ha perso il 3,17% e lo spread Btp-Bund è tornato a impennarsi, mentre Angela Merkel avvertiva che il crollo dell'euro significherebbe la fine dell'Europa. | |
Da: esame farsa, protestiamo anche noi | 20/09/2011 08:22:26 |
Questo residuo del corporativismo fascista che tramanda le "libere" professioni di padre in figlio è una delle leggi più schifose e indegne di un paese civile. Perpetua la riproduzione genetica di una casta, impedisce la concorrenza a favore dei consumatori ma soprattutto è una vera e propria umiliazione per le nuove generazioni. Insegna loro che esistono attività di serie A ed attività di serie B, frustra lo spirito dei più intraprendenti e li educa da subito ad accettare una realtà in cui se non hai le relazioni giuste devi essere pronto a passare per le forche caudine per entrare eventualmente nell'olimpo degli eletti. Uccide la legittima aspirazione di un ventenne di provare a fare le scarpe all'establishment consolidato, mettendolo così al riparo dalle pressioni concorrenziali provenienti dal basso. | |
Da: waiting for the sun | 20/09/2011 08:40:08 |
...domanda off topic: vedendo molti riferimenti sull''andamento della borsa, qualcuno di voi ogni tanto fa trading? | |
Da: waiting for the sun | 20/09/2011 09:19:13 |
..per la cronaca, come volevasi dimostrare, il FTSE MIB ha aperto le contrattazioni in negativo rispetto a ieri:abbiamo già bucato i 14000 punti.Siamo a quota 13950 in questo momento.. | |
Da: LiLu | 20/09/2011 09:19:59 |
Avete sentito del rincaro benzina? Mi sento male. Ciao. ;) | |
Da: Liberale | 20/09/2011 09:20:54 |
X Anna79: E' vero! Questa discussione è fra le più antiche del forum. La cominciai col vecchio pseudonimo di nerowolf. In un paese preso in giro da un signore che aveva promesso la "rivoluzione liberale" è indispensabile discutere di liberismo, soprattutto nella nostra professione. Nel 2008 si favoleggiava di un ddl di riforma forense che avrebbe incatenato la nostra professione (è stato già approvato al Senato): 1) Divieto dei patti di quota lite 2) (Re)introduzione dei minimi tariffari 3) Esclusività della professione 4) Obbligo della specializzazione ed altre amenità che avrebbero 5tagliato le gambe ai giovani avvocati. Decisi di dare al topic un titolo che doveva rappresentare l'ideale liberazione della professione forense dai vincoli di "madre patria":ABOLIZIONE ESAME AVVOCATO. Visto che con l'attuale legge quadro non dobbiamo più preoccuparci dell'introduzione dei principi elencati in detta lista, ritengo opportuno battersi e discutere per la totale liberazione dell'accesso, che oltre a creare più concorrenza formerebbe professionisti più preparati e responsabili! | |
Da: ????? | 20/09/2011 09:35:05 |
"Ma guarda che se il figlio del grande avvocato non è capace nessuno si azzarderà ad andare da lui"... secondo me è una baggianata... il figlio di eredita uno studio già avviato con un buon pacchetto clienti... anche se non fosse in grado di fare nulla ben potrebbe avvalersi dell'operato di giovani e bravi avvocati (di cui il settore è inflazionato) gestendo le risorse umane semplicemente... lui ci mette la faccia ed il savoir faire, le competenze le mettono altri... dejavù... un po' come l'operato dietro le quinte del praticante con il dominus che riceve solo complimenti riversando su di lui eventuali errori di strategia processuale | |
Da: Disgustato | 20/09/2011 09:53:08 |
Declassamento rating. Forse è proprio vero che questi se ne stanno sbattendo altamente le palle del destino dell'Italia. Vediamo ora se si svegliano, o se sono disposti a prendere quattro calci in culo e levarsi dalle palle | |
Da: TheSun | 20/09/2011 09:54:36 |
Mercati/ Borse in altalena dopo S&P Martedà 20.09.2011 08:10 Le Borse europee aprono in calo dopo la decisione di Standard and Poor's di declassare il rating dell'Italia, e poi vanno in altalena. Londra sale dello 0,25%, Milano dell'1,02%, Francoforte dello 0,65%, Parigi dello 0,31% e Madrid dello 0,32%. L'andamento di Piazza Affari, nettamente la migliore fra le principali piazze europee, con rialzi che hanno superato anche l'1%, mostra come la decisione dell'agenzia di rating fosse già in un qualche modo prevista e scontata dal livello raggiunto dalle quotazioni. A sostenere gli indici milanesi, in attesa degli sviluppi di giornata e dei dati macro sul comparto edilizio statunitense previsti per il pomeriggio, sono titoli del comparto finanziario. Fra gli istituti di credito, corre Intesa Sanpaolo, che guadagna il 3,06%; bene anche Unicredit (+1,9%), e il Banco Popolare. Si muove in controtendenza la Bper, che al suo secondo giorno sul paniere principale perde il 3,38%. Salgono in maniera decisa (+2,22%) anche le Generali. Più contenuti i rialzi dell'energia: Enel sale di uno 0,07%, Eni dello 0,23% e Snam Rete Gas dello 0,35%. Fra gli industriali, andamento contrastato per la galassia Fiat, con Industrial che flette dello 0,66%, mentre l'auto sale dello 0,75%. Bene Prysmian ed Stm: Dopo lo scivolone di ieri recupera l'1,83% Finmeccanica. Ben intonato il lusso. Corre Parmalat (+2,96%). Non va meglio sul fronte dello spread. Prima l'apertura a 385 punti, poi un nuovo balzo a 390 punti. Continua cosi' ad allargarsi il differenziale di rendimento tra Btp-Bund, il primo rende ora il 5,64%, il secondo l'1,74%. Pesa lo ''schiaffo'' di Standard & Poor's. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi invece risale vicino a 400 punti, a quota 399 punti, dopo il declassamento dell'Italia da parte di Standard and Poor's. Lo spread tra i bonos spagnoli e gli equivalenti tedeschi e' invece a 370 punti. Euro in difficolta' sui mercati asiatici dopo il declassamento: nelle contrattazioni del mattino a Tokyo la moneta unica europea passava di mano a 1,3638 rispetto al dollaro, contro 1,3679 della chiusura a Wall Street. Euro in calo anche nei confronti dello yen: da 104,89 a 104,42. Anche il prezzo del petrolio e' in calo sotto quota 86 dollari. Sul mercato asiatico i future sul Light crude arretrano di 21 cent a 85,49 dollari e quelli sul Brent scendono di 4 cent a 109,10 dollari. STANDARD AND POOR'S - Scarsa crescita, governo debole e obiettivi di correzione contenuti nella manovra difficilmente raggiungibili. Con queste motivazioni Standard & Poor's ha declassato il debito sovrano dell'Italia tagliando merito di credito a lungo termine da A+ ad A e quello a breve termine da A-1+ ad A-1. L'Outlook e' Negativo e dunque resta la possibilita' di ulteriori riduzioni del giudizio. Il declassamento del merito di credito del paese riflette ''l'indebolimento della crescita economica mentre la fragilita' del governo limita la capacita' di rispondere alla sfide economiche interne ed internazionali'', scrive S&P. Per l'agenzia di rating, la manovra di correzione dei conti pubblici, 60 miliardi per il periodo 2011-2014, appare ''insufficiente e mal congegnata'', dunque incapace di ridurre in maniera significativa il peso del debito sul Pil. Se va bene, il rapporto debito/pil scendera' al 115% nel 2014 dal 117% di quest'anno, ''frazionali miglioramenti'', scrive S&P, considerando che ''nel 2007 questo rapporto era al 100%''. Pesano ''le deboli prospettive di crescita economica del paese'' e una manovra ''fatta per due terzi di tasse che aumentera' una pressione fiscale gia' molto alta'' con tassi di interesse (e quindi il finanziamento del debito pubblico) che ''stanno aumentando''. ''A nostro avviso - spiega l'agenzia - le prospettive economiche si stanno indebolendo e ci attendiamo che la debole coalizione di governo e le differenze nel Parlamento continueranno a limitare la capacita' del governo a rispondere con decisione alle sfide macroeconomiche domestiche ed esterne''. Ad avviso di S&P, che ha ridotto le stime sul pil italiano da +1,3% a +0,7% tra il 2011 ed il 2014, ''la performance debole della crescita limitera' l'efficacia del programma di consolidamento fiscale italiano, basato sulle entrate''. L'outlook negativo ''riflette la nostra opinione sull'esistenza di ulteriori rischi al ribasso per le finanze pubbliche legate all'andamento del pil reale e nominale italiano e i rischi contenuti nell'implementazione della manovra''. L'agenzia non si limita solo a declassare il rating, ma elenca una serie di problemi. Per S&P il paese e' dominato da un intreccio di interessi ''tra governo e monopoli pubblici e privati, anche sindacali'' che impediscono di fornire risposte adegutate per stimolare la crescita economica. E qui arriva la lista degli errori, si parte dal 2008 con la resa dell'esecutivo ''ai sindacati che ha impedito la privatizzazione di Alitalia e l'Opa di Air France sulla compagnia aerea''. Per il 2011, S&P si limita a ricordare il parlamento che ha convinto il governo a cancellare dalla sua agenda ''le liberalizzazioni delle professioni e dei servizi pubblici locali''. Tutte storie che rendono il paese poco attraente per gli investitori esteri, gli investimenti diretti in Italia sono il 16% del Pil, ''in Francia il 36%, in Spagna il 43%, il Germania il 27%'' Da questo punto di vista, l'Italia ''non sfrutta i benefici che potrebbero derivare dall'adesione al mercato unico europeo'', conclude S&P. LA RISPOSTA DEL GOVERNO ITALIANO - Immediata la risposta di Palazzo Chigi. "Il governo ha sempre ottenuto la fiducia dal Parlamento, dimostrando cosi' la solidita' della propria maggioranza. Le valutazioni di Standard & Poor's sembrano dettate piu' dai retroscena dei quotidiani che dalla realta' delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche". E' quanto sostiene un comunicato di Palazzo Chigi che spiega: "Vale la pena di ricordare che l'Italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo". | |
Da: Lucro incessante | 20/09/2011 09:55:30 |
Se ne accorgeranno presto! E' vero disgustato! | |
Da: waiting for the sun | 20/09/2011 10:42:56 |
...mah, il prezzo del petrolio scende ed alla pompa un litro di benzina , a detta di alcuni radiogiornali di ieri avrebbe toccato quota 1,70!!!Pazzesco!!! | |
Da: ... | 20/09/2011 11:29:47 |
vedremo... anzi speriamo! :D | |
Da: Disgustato | 20/09/2011 12:00:21 |
http://www.tmnews.it/web/sezioni/economia/PN_20110920_00075.shtml senza illudersi però | |
Da: esame farsa, protestiamo anche noi | 20/09/2011 12:26:04 |
spero in un tonfo bestiale, così magari succede una RIVOLUZIONE. | |
Da: donca | 20/09/2011 12:28:13 |
SOLO UNA GRANDE CRISI ECONOMICA E DI SISTEMA PORTA A CAMBIAMENTI FORTI... STANDO COSì LE COSE GLI INTERESSI DI CATEGORIA DOVREBBERO VENIR MENO...LA CASTA SCRICCHIOLA!!!! SEMPRE SENZA ILLUDERSI | |
Da: esame farsa, protestiamo anche noi | 20/09/2011 12:32:00 |
L'Italia dei lavoratori, quelli che si spaccano il culo lavorando, in pratica un buon 90% degli italiani è PRIGIONIERA di questi LURIDI LADRI. | |
Da: Liberale | 20/09/2011 12:49:32 |
Il link suggerito da disgustato porta alle seguenti (giuste) conclusioni: Se l'Italia va a "rotoli" ne pagheranno le conseguenze anche gli avvocati. Pur di mantenere in vita la casta qualcuno preferisce l'antico adagio:"Muoia Sansone con tutti i Filistei". Intanto i colleghi 70enni hanno trascorso la vita lavorando e guadagnando, noi giovani professionisti 40enni, invece, dovremmo fare i conti con regole di mercato che ci penalizzano a favore di una vecchiaia felice dei "parrucconi". Per non parlare ovviamente dei praticanti che non trovano accesso alla professione per via di un esame a percentuali fisse. Vedrete che presto le cose cambieranno: Se non è stato abolito l'esame di abilitazione ad Agosto è per colpa di soli 38 avvocati parlamentari del PDL che si sono messi di traverso... Non penso che pur di salvaguardare i propri interessi contribuiscano ad affondare l'Italia... Fosse solo per mantenere intatta la "diaria". | |
Da: Disgustato | 20/09/2011 12:54:39 |
se posso permettermi, Liberale, ti correggo in un piccolo dettaglio: è preferibile parlare di avvocati che SMETTONO DI GUADAGNARCI, piuttosto che "INIZINO A PAGARNE LE CONSEGUENZE". | |
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