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Abolizione esame avvocato
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Da: SCOREGGIONE | 12/01/2012 09:19:22 |
ma sei tu u bestia?? | |
Da: bebu | 12/01/2012 09:19:41 |
naaaa secondo me non ci cagava abbastanza per denunciarci! una cosa cmq è certa: se veramente era un procuratore dello stato, conoscenze in alto ne avrà , sia in magistratura che nelle forze dell ordine.. | |
Da: caccia all''uomo | 12/01/2012 09:19:48 |
quando succedono queste cose si chiude il forum..... mi sembra molto dubbia la cosa..... sicuramente cmq vi deve essere un limiti alle offese... anche se in un forum senza registrazione devi aspettarti robe simili.... | |
Da: doccia fredda | 12/01/2012 09:20:36 |
http://blog.panorama.it/economia/2012/01/11/liberalizzazioni-ordini-professionali-salvi-per-ora-braccio-di-ferro-solo-sulle-tariffe/ | |
Da: cocoricco! | 12/01/2012 09:21:09 |
Madonnaaaaaa ma che cazzo dici anche tu con l'ossessione di vedere i bestia ovunque?? Non è che se uno non lo vuole morto, allora è lui!! | |
Da: cocoricco! | 12/01/2012 09:21:18 |
Madonnaaaaaa ma che cazzo dici anche tu con l'ossessione di vedere i bestia ovunque?? Non è che se uno non lo vuole morto, allora è lui!! | |
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Da: SCOREGGIONE | 12/01/2012 09:28:37 |
sì ma era u bestia ad usare un tono aggressivo e polemico; non certo il contrario...almeno per quello che mi riguarda | |
Da: cocoricco! | 12/01/2012 09:29:41 |
bah che ti posso dire speriamo bene! | |
Da: caccia all''uomo | 12/01/2012 09:34:37 |
ragazzi partendo dal presupposto che non lo so se è vero... ma il nick di mininterno non mi convince.... di solito è un nick registrato.... tipo staff o robe varie qui, è il link del sito a seconda dell'argomento... boh... mi sembra un po così.... ma magari mi sbaglio | |
Da: SCOREGGIONE | 12/01/2012 09:35:11 |
bè allora perchè non chiudono il forum boh | |
Da: modifica esame | 12/01/2012 09:57:54 |
invece di sparare cazzate, cerchiamo materiale interessante nella rete. Ci saranno indiscrezioni sul contenuto del decreto.. | |
Da: modifica esame | 12/01/2012 10:11:04 |
dal mattino .. "Secondo la ricerca "Professionisti: a quali condizioni?" dell'Ires Cgil, solo il 43,8% dei praticanti avvocato sondati riceverebbe un compenso mensile. I senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca propongono, inoltre, di abolire il limite di 6 anni all'esercizio limitato del patrocinio (concesso a chi è praticante da almeno 12 mesi) per evitare che, se in questo arco di tempo non si supera l'esame di abilitazione, si perda la possibilità di patrocinare in proprio: così si potrebbe creare la figura intermedia del patrocinatore legale, che potrebbe dar sbocco economico a migliaia di tirocinanti." ..sarebbe già qualcosa.. certo non risolverebbe il problema ma.. | |
Da: ... | 12/01/2012 10:14:39 |
Strana questa coincidenza tra la sparizione di certi personaggi e la "moralizzazione" improvvisa del forum! Saranno stati arrestati? Ahahahaahah A dott.ssa ne hanno scritte di tutti i colori... Nessuno provvedimento è stato preso. Comunque, ben venga una bella ripulita. | |
Da: odore di flatulenza | 12/01/2012 10:22:32 |
- Messaggio eliminato - | |
Da: jakka | 12/01/2012 10:24:41 |
- Messaggio eliminato - | |
Da: waintig for the cum x jakka | 12/01/2012 10:28:23 |
- Messaggio eliminato - | |
Da: antb | 12/01/2012 10:43:08 |
Gli articoli, spesso, anticipano o commentano notizie. Le decisioni sono altra cosa.Il fatto che una Procura apra un procedimento non significa che gli indagati siano colpevoli. Storia tristemente nota. Senza prendere posizioni a favore dell'uno o dell'altro, ovviamente, ma solo per principio. Detto ciò, io credo che sia inevitabile mettere pesantemente mano ai criteri di accesso della nostra professione e sono convinto che sia anche necessario non tralasciare la adeguata formazione. Non sono, invece, interessato su come dove e quando quest'ultima avvenga. Purchè ci sia e sia adeguata a tutelare gli utenti (odio il paragone con gli amici tassisti, ma loro non hanno la patenete come la mia. La loro presuppone un'esame molto più serio di quello che ho fatto io. Il problema non è l'esame, per loro -nessuno si è sognato di pensare ad abolirlo- ma la discriminazione che subiscono dopo aver conseguitoil titolo abilitativo. Ecco perchè odio l'esempio dei tassisti, strumentalizzato a sproposito). Le posizioni degli interessati, secondo me, sono almeno tre: 1)coloro i quali temono la concorrenza; loro non sono contro gli abrogados ma contro chiunque bussi alla porta di un feudo oramai senza mura, compresi quelli che fanno (o hanno fatto) l'esame in Italia; 2)quelli che non tollerano che la via spagnola sia una scorciatoia per i soli dottori italiani ma che ben sono consapevoli del diritto allo stabilimento e/o al riconoscimento. Questi non sono contro la liberalizzazione. Ce l'hanno con quelli che,a loro parere, hanno fatto o stanno facendo i furbi o hanno commesso reati -sempre secondo loro, ovviamente-. E questi dovrebbero essere quelli che raccolgono maggior seguito tra gli iscritti di 35/55 anni; 3) quelli che ritengono che l'esame vada abolito e che con la laurea si acceda direttamente alla professione. Questi sono, probabilmente, i più pericolosi per tutti perchè dicono una cosa teoricamente giusta -quindi raccolgono consensi a 360�°- ma che si basa su presupposti (la formazione già acquisita) che attualmente rappresenta, forse, un'eccezione (SSL) ma non la regola. E' verosimile ed auspicabile che tale soluzione rappresenti il futuro, ma non può essere, per il presente, uno strumento da adottare per tutti i lauretai con x anni di pratica senza aver passato l'esame poichè svilirebbe sia chi ha fatto l'esame in Italia studiando davvero - e sono molti, mentre non punirebeb chi lo ha passato per fortuna o con trucchi- , sia chi ha diritto di esercitare in Italia da vero stabilito o integrato o comunque perchè lo può fare sulla base di regole, sia chi ha fatto le specializzazioni, ammesso e non concesso - perchè non lo so- che almeno queste siano, per ora, una bozza delle soluzioni. Il limite di detto ragionamento, se portato alle estreme conseguenze, -cioè tutti abilitati senza problemi sin da ora- non è, forse, la istituzione di una nuova categoria di rischio per gli utenti? Certo, spenderebbero meno -forse-, ma avrebbero un minimo di garanzia? Mi si può dire: "perchè, semmai, ce l'hano ora con qs esame"? No, forse no, ma io non voglio assolutamente difendere l'esame o le procedure attuali. Voglio solo provare ad uscire dai luoghi comuni con onestà intellettuale e ragionare sulle opzioni diverse da "se non fai così ti faccio causa.. oppure ti chiedo i danni.. oppure non ti iscrivo" . Che ne pensate? | |
Da: Esame pilotato | 12/01/2012 10:43:12 |
Un vero e proprio esercito di oltre 2 milioni di iscritti diviso in 25 corporazioni, quello dei professionisti, che vale un giro d'affari di almeno 200 miliardi di euro : si tratta di un peso economico pari a circa il 15 per cento del pil, blindato per impedire qualsiasi forma di concorrenza. Si va dai medici, i più numerosi (398.611), seguiti dagli infermieri (382.437) e dagli ingegneri (220.070), alla potente lobby degli avvocati (152.089 iscritti) fino a quelli con pochissimi iscritti, come gli attuari che non arrivano al migliaio, o a quelli divisi in due categorie, come i giornalisti (sono oltre 110.281 distribuiti nel registro dei professionisti e in quello dei pubblicisti; questi ultimi, secondo le ultime indiscrezioni rischierebbero di sparire). http://blog.panorama.it/economia/2012/01/11/liberalizzazioni-ordini-professionali-salvi-per-ora-braccio-di-ferro-solo-sulle-tariffe/ | |
Da: Mario Monti | 12/01/2012 10:44:38 |
Non impauritevi ragazzi, non abbassate la testa di fronte a confuse minacce di querela; il Vostro Presidente del Consiglio vi è vicino e farà di tutto per Voi. Stiamo approntando una sostituzione dell'esame di abilitazione con una settimana in un villaggio turistico in cui i partecipanti dovranno districarsi in varie competizioni tra cui, lancio della ciabatta, delle freccette, scopone scientifico e gioco del fazzoletto. Stiamo valutando se includervi anche una gara di rutti ma Passera è contrario. Vi farò presto avere notizie, sempre che questo forum non chiuda i battenti sotto la scure delle Procure! Cordialmente Mario Monti. | |
Da: Avv. Prof. Fetente | 12/01/2012 11:48:11 |
Praticantelli, ma non avete ancora capito che per i politici (e per la società ) non contate un emerito cavolo ?????? Ma chi volete che si curi di voi ??? La vostra non è considerata nemmeno una categoria lavorativa !!!!! | |
Da: una domanda | 12/01/2012 11:51:52 |
per Mario Monti, mi spieghi perchè passi tutto questo tempo a scrivere su di un argomento che a te non interessa. Non hai un lavoro???? Non hai una fidanzata a cui dedicare del tempo???? Non hai un hobbies????? NON HAI DA FARE UN CAZZOOOO!!!!! beato te........ | |
Da: lascio a voi ogni commento | 12/01/2012 12:08:22 |
DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138 Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. (11G0185) (GU n.188 del 13-8-2011 ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 13/08/2011. Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 14 settembre 2011, n. 148 (in G.U. 16/09/2011, n. 216). Art. 3 Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attivita' economiche 1. In attesa della revisione dell'articolo 41 della Costituzione,Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l'iniziativa e l'attivita' economica privata sono libere ed e' permesso tutto cio' che non e' espressamente vietato dalla legge nei soli casi di: a) vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali; b) contrasto con i principi fondamentali della Costituzione; c) danno alla sicurezza, alla liberta', alla dignita' umana e contrasto con l'utilita' sociale; d) disposizioni indispensabili per la protezione della salute umana, la conservazione delle specie animali e vegetali, dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale; e) disposizioni che comportano effetti sulla finanza pubblica. 2. Il comma 1 costituisce principio fondamentale per lo sviluppo economico e attua la piena tutela della concorrenza tra le imprese. 3. Sono in ogni caso soppresse, alla scadenza del termine di cui al comma 1, le disposizioni normative statali incompatibili con quanto disposto nel medesimo comma, con conseguente diretta applicazione degli istituti della segnalazione di inizio di attivita' e dell'autocertificazione con controlli successivi. Nelle more della decorrenza del predetto termine, l'adeguamento al principio di cui al comma 1 puo' avvenire anche attraverso gli strumenti vigenti di semplificazione normativa. 4. L'adeguamento di Comuni, Province e Regioni all'obbligo di cui al comma 1 costituisce elemento di valutazione della virtuosita' dei predetti enti ai sensi dell'art. 20, comma 3, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. 5. Fermo restando l'esame di Stato di cui all'art. 33 comma 5 della Costituzione per l'accesso alle professioni regolamentate, gli ordinamenti professionali devono garantire che l'esercizio dell'attivita' risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralita' di offerta che garantisca l'effettiva possibilita' di scelta degli utenti nell'ambito della piu' ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi: a) l'accesso alla professione e' libero e il suo esercizio e' fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, e' consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalita' o, in caso di esercizio dell'attivita' in forma societaria, della sede legale della societa' professionale; b) previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale e' sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovra' integrare tale previsione; c) la disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attivita' formativa e il suo adeguamento costante all'esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione. Al tirocinante dovra' essere corrisposto un equo compenso di natura indennitaria, commisurato al suo concreto apporto. Al fine di accelerare l'accesso al mondo del lavoro, la durata del tirocinio non potra' essere complessivamente superiore a tre anni e potra' essere svolto, in presenza di una apposita convenzione quadro stipulata fra i Consigli Nazionali e il Ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, in concomitanza al corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o della laurea magistrale o specialistica. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente; d) il compenso spettante al professionista e' pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale prendendo come riferimento le tariffe professionali. E' ammessa la pattuizione dei compensi anche in deroga alle tariffe. Il professionista e' tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessita' dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. In caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente e' un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale e' resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia; e) a tutela del cliente, il professionista e' tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attivita' professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilita' professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti; f) gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale e' incompatibile con quella di membro dei consigli di disciplina nazionali e territoriali. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente; g) la pubblicita' informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attivita' professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, e' libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie. 6. Fermo quanto previsto dal comma 5 per le professioni, l'accesso alle attivita' economiche e il loro esercizio si basano sul principio di liberta' di impresa. 7. Le disposizioni vigenti che regolano l'accesso e l'esercizio delle attivita' economiche devono garantire il principio di liberta' di impresa e di garanzia della concorrenza. Le disposizioni relative all'introduzione di restrizioni all'accesso e all'esercizio delle attivita' economiche devono essere oggetto di interpretazione restrittiva. 8. Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attivita' economiche previste dall'ordinamento vigente sono abrogate quattro mesi dopo l'entrata in vigore del presente decreto. 9. Il termine "restrizione", ai sensi del comma 8, comprende: a) la limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una attivita' economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l'esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno; b) l'attribuzione di licenze o autorizzazioni all'esercizio di una attivita' economica solo dove ce ne sia bisogno secondo l'autorita' amministrativa; si considera che questo avvenga quando l'offerta di servizi da parte di persone che hanno gia' licenze o autorizzazioni per l'esercizio di una attivita' economica non soddisfa la domanda da parte di tutta la societa' con riferimento all'intero territorio nazionale o ad una certa area geografica; c) il divieto di esercizio di una attivita' economica al di fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area; d) l'imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all'esercizio della professione o di una attivita' economica; e) il divieto di esercizio di una attivita' economica in piu' sedi oppure in una o piu' aree geografiche; f) la limitazione dell'esercizio di una attivita' economica ad alcune categorie o divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di taluni prodotti; g) la limitazione dell'esercizio di una attivita' economica attraverso l'indicazione tassativa della forma giuridica richiesta all'operatore; h) l'imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi, indipendentemente dalla determinazione, diretta o indiretta, mediante l'applicazione di un coefficiente di profitto o di altro calcolo su base percentuale; l) l'obbligo di fornitura di specifici servizi complementari all'attivita' svolta. 10. Le restrizioni diverse da quelle elencate nel comma 9 precedente possono essere revocate con regolamento da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, emanato su proposta del Ministro competente entro quattro mesi dall'entrata in vigore del presente decreto. 11. Singole attivita' economiche possono essere escluse, in tutto o in parte, dall'abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8; in tal caso, la suddetta esclusione, riferita alle limitazioni previste dal comma 9, puo' essere concessa, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'Autorita' per la concorrenza ed il mercato, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, qualora: a) la limitazione sia funzionale a ragioni di interesse pubblico; b) la restrizione rappresenti un mezzo idoneo, indispensabile e, dal punto di vista del grado di interferenza nella liberta' economica, ragionevolmente proporzionato all'interesse pubblico cui e' destinata; c) la restrizione non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalita' o, nel caso di societa', sulla sede legale dell'impresa. 12. All'articolo 307, comma 10, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante il codice dell'ordinamento militare sostituire la lettera d) con la seguente: "d) i proventi monetari derivanti dalle procedure di cui alla lettera a), sono destinati, previa verifica da parte del Ministero dell'economia e delle finanze della compatibilita' finanziaria con gli equilibri di finanza pubblica, con particolare riferimento al rispetto del conseguimento, da parte dell'Italia, dell'indebitamento netto strutturale concordato in sede di programma di stabilita' e crescita, al Ministero della difesa, mediante riassegnazione in deroga ai limiti previsti per le riassegnazioni agli stati di previsione dei Ministeri, previo versamento all'entrata del bilancio dello Stato, per confluire nei fondi di cui all'articolo 619, per le spese di riallocazione di funzioni, ivi incluse quelle relative agli eventuali trasferimenti di personale, e per la razionalizzazione del settore infrastrutturale della difesa, nonche', fino alla misura del 10 per cento, nel fondo casa di cui all'articolo 1836, previa deduzione di una quota parte corrispondente al valore di libro degli immobili alienati e una quota compresa tra il 5 e il 10 per cento che puo' essere destinata agli enti territoriali interessati, in relazione alla complessita' e ai tempi dell'eventuale valorizzazione. Alla ripartizione delle quote si provvede con decreti del Ministro della difesa, da comunicare, anche con mezzi di evidenza informatica, al Ministero dell'economia e delle finanze; in caso di verifica negativa della compatibilita' finanziaria con gli equilibri di finanza pubblica, i proventi di cui alla presente lettera sono riassegnati al fondo ammortamento dei titoli di Stato". | |
Da: Mascetti | 12/01/2012 12:18:00 |
Come sostenevo, l'esame che tanto odiate è stato postergato come vice-sindaco. In breve a dicembre nei palazzetti brematurati! | |
Da: Avv. Prof. Fetente | 12/01/2012 12:32:21 |
Era scontato ed ovvio !!!!!!! | |
Da: Solo tirocinio universitario | 12/01/2012 12:43:32 |
Il piano del governo. Nella bozza del provvedimento allo studio del governo, prevista anche la liberalizzazione per saldi e vendite promozionali. E poi: servizi pubblici locali ancorati all'efficienza, gare per gli stabilimenti balneari, durata delle concessioni più brevi. E ancora: sui trasporti, poteri di regolamentazione e controllo affidati all'Autorità Lavori pubblici. Per le professioni: abolite le tariffe minime (e massime); 400-500 notai in più; aumento del numero delle farmacie con l'abbassamento da 4.000 (5.000 nei Comuni sotto i 12.500 abitanti) a 3.000 abitanti della soglia per le nuove aperture; ampliamento alla vendita di farmaci di fascia C nelle parafarmacie; TIROCINIO ANCHE UNIVERSITARIO PER I LIBERI PROFESSIONISTI. | |
Da: Mario Monti | 12/01/2012 13:07:08 |
Come Vostro Presidente del Consiglio Vi porto buone notizie cari praticanti: abbiamo previsto il tirocinio all'università . Certo Voi chiedevate la delegificazione degli ordini (sob), o l'abolizione degli stessi, o perlomeno l'eliminazione dell'esame, ma non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo proposto una competizione alla Giochi Senza Frontiere al posto dell'esame, ma la Merkel non è molto d'accordo, teme che i tedeschi si ubruachino prima delle competizioni e non riescano a scendere in campo. Sarà per la prossima volta, adesso vado a mangiare una baguette con Nicolas, perdonatemi. Cordialmente Mario Monti. | |
Da: Avv. Prof. Fetente | 12/01/2012 13:13:17 |
Finalmente è arrivata la notizia che noi somarelli attendevamo: è stato abolito l'esame ed è stato sostituito con i Giochi Senza Frontiere così come ha scritto il Presidente del Consiglio. Evviva l'italia!! Evviva Mascetti! Evviva Perozzi! | |
Da: NEWS | 12/01/2012 13:20:54 |
FONTE: http://www.repubblica.it/economia/2012/01/12/news/piano_liberalizzazioni-27961521/?ref=HREC1-2 Nella bozza del decreto interventi su poste, professioni e trasporti. Deroga sull'articolo 18 per le fusioni. Monti: "Nei prossimi giorni vareremo una serie di norme molto ampia sull'apertura del mercato" di LUCIO CILLIS e VALENTINA CONTE "NEI PROSSIMI giorni dovremmo arrivare ad un provvedimento molto ampio per quanto riguarda le liberalizzazioni", ha annunciato ieri il premier Mario Monti durante la conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Lo scopo di tutta questa operazione -ha spiegato - è quello di conseguire più crescita e più equità ". La "rivoluzione per decreto", che scandirà la fase due dell'esecutivo tecnico per rilanciare la crescita, fa dunque il suo esordio. E non solo come annuncio. Una prima bozza diffusa ieri (anche se palazzo Chigi nega l'esistenza di un testo definitivo) riporta difatti in 28 articoli le possibili liberalizzazioni che il governo potrebbe trasformare in decreto entro il 20 gennaio. Spicca, tra gli altri, anche una norma sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che lo arricchisce di un comma 1bis. L'obbligo di reintegro, in caso di incorporazione o di fusione di due o più imprese che occupano un numero di dipendenti pari o inferiore a 15, scatta solo se il numero complessivo di lavoratori è sopra le 50 unità . Tra gli altri punti della bozza di decreto c'è un capitolo che riguarda la "promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali". L'Antitrust vigilerà sulla effettiva liberalizzazione e la reale concorrenza nei servizi erogati dagli enti locali: dal trasporto pubblico ai servizi integrati, ad eccezione dell'acqua. In questo caso le competenze resterebbero all'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Il commercio. Saldi liberi tutto l'anno, senza vincoli di sconti e durata, per negozi grandi e piccoli e senza previo avviso al Comune di appartenenza. L'articolo 2 della bozza, riservato alla "Libertà di praticare sconti", prevede che "ogni impresa commerciale anche al dettaglio, in qualunque settore merceologico, può decidere in autonomia il periodo nel quale effettuare sconti, saldi e vendite straordinarie, la durata delle promozioni e l'entità delle riduzioni". Gli "obblighi preventivi di comunicazione all'amministrazione" verrebbero dunque eliminati. Così come le vendite "straordinarie" (liquidazione, fine stagione, promozionali), ricomprese nella più generale possibilità offerta agli esercenti di decidere come, quando, per quanto tempo offrire alla clientela la propria merce ribassata. I consumatori. La class action, ovvero il procedimento o azione di classe che i consumatori possono esercitare collettivamente per ottenere il risarcimento di un danno, ispirato alla legislazione anglosassone e ora tutelato dal Codice di consumo all'articolo 140-bis, potrebbe essere rafforzata. Stando all'articolo 5 della bozza di decreto sulla concorrenza, il campo di applicazione delle class action verrebbe esteso e liberati i coaguli che ne bloccavano gli esiti, qualora si fermavano alla situazione e alle richiesta "individuale" ora superata dal concetto di omogenea. L'articolo 6 rende più stringenti i tempi. La Corte d'appello decide entro e non oltre 40 giorni. In caso di conciliazione le parti devono trovare un accordo sulla liquidazione entro 90 giorni. Le professioni. Abolite, in modo definitivo, le tariffe professionali. Architetti, avvocati, commercialisti che le usavano ancora, ma solo come "riferimento" (le minime furono cancellate da Bersani), potrebbero essere chiamati a farne a meno. "Sono abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime sia massime", comprese quelle dei notai, specifica l'articolo 7. I professionisti (con esclusione dei medici del servizio nazionale) "concordano in forma scritta con il cliente il preventivo per la prestazione richiesta". E nel preventivo hanno l'obbligo di indicare l'assicurazione stipulata per gli eventuali danni provocati al cliente. Il praticantato per l'accesso alle professioni potrà essere svolto nell'ultimo biennio di studi universitari. Più in generale, abrogate "autorizzazioni, licenze, nulla osta" per l'avvio di un'attività economica. I notai. Brutte notizie per i notai italiani che verranno duramente colpiti dalla riforma. A 99 anni esatti dal varo della legge che regola la professione, alcuni punti cardine dell'Ordinamento del notariato vengono stravolti dalle liberalizzazioni. I riferimenti alle tariffe dei notai, come quello contenuto nell'articolo 74, vengono cancellati. Sparisce il passaggio "gli onorari, i diritti accessori e le spese dovute in rimborso al notaro sono determinati dalla tariffa annessa alla presente legge". Alla pari delle altre categorie professionali, quindi, anche l'acquisto di un immobile potrebbe risultare meno oneroso per il compratore. Inoltre la nuova norma prevede l'incremento di 500 posti di notaio all'anno fino al 2013 per un totale di mille professionisti in più. I benzinai. Rivoluzione in arrivo nella distribuzione dei carburanti. Se quanto contenuto nella bozza di decreto del governo sarà confermato, i benzinai titolari del distributore, potranno acquistare benzina, gasolio o gpl presso rivenditori e grossisti diversi dal marchio che campeggia sull'impianto. Anche gli altri benzinai che non sono proprietari dell'impianto, potranno rifornirsi di prodotti raffinati per almeno il 20 per cento dell'erogato medio dell'anno precedente o del fabbisogno. I distributori di benzina potranno trasformarsi in veri e propri minimarket (dai tabacchi ai giornali, fino ad altre tipologie di beni). Inoltre la bozza apre la facoltà dei proprietari di pompe di benzina di trasformare più facilmente il proprio impianto in self service. Possibili anche gruppi di acquisto tra benzinai per abbassare i costi. Le spiagge. Novità anche per il demanio marittimo e le spiagge che dovranno adeguarsi alle normative esistenti nell´Unione europea. Il decreto impone la concessione dei beni attraverso «procedure ad evidenza pubblica trasparenti e pubblicizzate attraverso l´offerta economicamente più vantaggiosa». Resta a tutela dei vecchi gestori, un "diritto di prelazione", ma solo a patto che questi adeguino la loro offerta a quella risultata vincente nella gara. Decadono anche le concessioni "a vita": le cessioni del demanio marittimo non potranno avere durata maggiore di quattro anni. E non potranno, tra l´altro, essere prorogate automaticamente. In ogni caso, ogni rinnovo dovrà passare per nuove gare competitive. I treni. L'articolo 23 della bozza di decreto liberalizzazioni dispone la "indipendenza di Rete ferroviaria italiana dalle imprese operanti nel settore dei trasporti". In pratica Rfi, la società di Ferrovie dello Stato che gestisce orari e le linee su ferro, verrà scorporata dal gruppo e riportata in totale autonomia e solitudine tra le braccia del ministero dell'Economia. E quindi Trenitalia, al pari di altri concorrenti (come ad esempio la Ntv di Luca di Montezemolo), non avrà più corsie preferenziali ma dovrà mettersi in fila come altre società di trasporto ferroviario per richiedere eventuali autorizzazioni, tracce orarie, linee. Anche il contratto di lavoro del settore viene eliminato. Le farmacie. La proposta del governo di ampliare "la pianta organica" delle farmacie, ovvero la loro capillarità sul territorio, anticipata nei giorni scorsi dal sottosegretario Catricalà , entra anche nella bozza del decreto all'articolo 11. Il "quorum" scelto, cioè il rapporto tra numero di farmacie e abitanti, sarebbe quello di 1 a 3 mila. Scenderebbe così dall'attuale, posto a 4 mila per i Comuni sopra i 12.500 abitanti e 5 mila per quelli al di sotto. Asticella, questa della numerosità degli enti locali, che scomparirebbe del tutto. La quota di 3 mila potrebbe trovare concordi anche Federfarma, che proponeva 3.500, e le associazioni delle parafarmacie, che rilanciavano a 2.500. L'articolo 27 della bozza, poi, toglierebbe il potere all'Aifa di accertare l'esistenza di brevetti nell'autorizzare il commercio dei farmaci generici. Taxi e autostrade. Un corposo capitolo riguarda i trasporti. In particolare l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture prenderà in mano tutte le decisioni del settore, da quelle relative al numero di licenze di taxi da assegnare ai Comuni, fino alle tariffe autostradali (che saranno definite col criterio del price cap dal gennaio 2013) e ora proposte dall'Anas al ministero dello Sviluppo. La nuova autorità secondo la bozza, avrà competenze su autostrade, ferrovie, aeroporti, porti, mobilità urbana legata a stazioni, scali aerei e porti. Deciderà i propri interventi in base alle necessità del momento e valutata la presenza, o meno, di concorrenza in tutti questi settori. Compresi le licenze taxi che potrebbero così aumentare in alcune aree metropolitane. Le poste. Fa il passo definitivo la liberalizzazione dei servizi postali. Cadono le ultime restrizioni a favore dell'ex monopolista Poste italiane per la spedizione di pacchi e raccomandate e assicurate che sarebbero comunque sparite a giugno prossimo. Il governo sta comunque pensando di favorire la concorrenza, magari con una gara aperta anche a operatori stranieri, anche il cosiddetto "servizio universale" cioè l'obbligo di mantenere in vita la circolazione della corrispondenza in ogni parte del territorio nazionale. Il testo prevede che "in via transitoria Poste continui a garantire tali servizi fino alla chiusura delle procedure concorsuali senza ulteriori oneri per la finanza pubblica". Nessun riferimento invece sui servizi finanziari realizzati attraverso Bancoposta. 12 gennaio 2012 | |
Da: acchiappasogni | 12/01/2012 13:36:11 |
Choudete il forum ormai è ufficiale sono state abolite solo le tariffe. Per cui l'esame non è stato riformato nè in mejus nè in pejus. Purtroppo l'italia è questa. Addio. | |
Da: Tuco | 12/01/2012 14:00:14 |
Ma ci credevate davvero? Mah.. | |
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