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CONCORSO DS: ORALI IN CAMPANIA
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Da: in18/01/2013 13:39:20
Non è proprio così. Anzi...
Rispondi

Da: Prima volta 18/01/2013 13:42:03
perfetto, waiting, mi copio la tua chiara sintesi e ti ringrazio.
Sarà più arida di Baglioni ma ha un enorme pregio: ora ci serve di più :)
Rispondi

Da: Pepperì18/01/2013 13:43:32
Rispondi

Da: Waiting for... 18/01/2013 13:44:46
Prego
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Da: Pepperì18/01/2013 14:13:30
Leggevo i post di sopra sugli ambienti educativi di apprendimento e pensavo che si potrebbe organizzare la propria scuola come spazio perfettamente calato nel presente, piuttosto che nel futuro, al cui interno valorizzare l'uso delle nuove tecnologie :lim, videoproiettori, i pad, laboratori linguistici e informatici con collegamento ad internet . Ciò per realizzare progetti di gemellaggio,  di condivisione e di scambio con alte scuole degli Stati dell'UE; per migliorare la qualità della propria offerta formativa sul territorio, per sostenere la didattica e le didattiche speciali per le quali si è ancora poco attrezzati.
Rispondi

Da: vera campana18/01/2013 14:18:35
vedi che nelle azioni classi 2.0 è così
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Da: Pepperì18/01/2013 14:22:01
Oggii il mio pc fa il monello. E' da mezz'ora che cerco di inviare un post diverso da questo e me lo ha cancellato per ben  due volte. Cfa
I bombardamenti, cmq oggi sono stati tanti e grandi.
Parola di un arabo felice!
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Da: qualcuno di buona volontà18/01/2013 14:22:58
potrebbe darmi qualche dritta sul contributo del ds alle linee generali per la gestione della didattica in un liceo.
Grazie
Rispondi

Da: Prima volta 18/01/2013 14:24:22
x vera e x tutti: c'è molto da fare e non dimentichiamo le regioni, sulle loro competenze ogni domanda insidiosa ci deve trovare pronti....gli ispettori avranno pane per i loro denti!!
" Scuola digitale - Cl@ssi 2.0
L'azione Cl@ssi 2.0 si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quotidiana.
156 classi prime di scuola secondaria di primo grado diventano Cl@ssi 2.0: alunni e docenti possono disporre di dispositivi tecnologici e device multimediali e le aule vengono progressivamente dotate di apparati per la connessione ad Internet.
Le Cl@ssi 2.0 costruiscono, con il supporto dell'A.N.S.A.S. e di una rete di Università associate, un progetto didattico per la sperimentazione di metodologie didattiche avanzate.

Il percorso

L'azione Cl@ssi 2.0 è partita nell' anno scolastico 2009/2010 con 156 classi di Scuola Secondaria di primo grado.
Gli istituti sono stati selezionati tramite un bando, ripartiti regionalmente in base al numero di classi attive nell'a.s. 2008/09 ed al numero medio di classi per regione.

Gli Istituti scolastici che hanno presentato la candidatura hanno dovuto assicurare che l'intero Consiglio di classe fornisse la propria disponibilità ad attuare l'iniziativa. Inoltre è stata data particolare importanza al coinvolgimento e al contributo degli enti locali.
La risposta all'iniziativa è stata molto positiva: si sono infatti candidate 2.361 classi.

L'Ufficio V della DGSSSI ha predisposto la strategia operativa, trasmesso i fondi agli UU.SS.RR., predisposto il bando per acquisire la disponibilità degli istituti scolastici, organizzato una serie di incontri per mantenere il coordinamento e la collaborazione dei vari soggetti coinvolti.

Gli UU.SS.RR. hanno effettuato, su base regionale, la selezione degli istituti scolastici nei quali allestire le Cl@ssi 2.0.
Ai fini della selezione, sono stati considerati sia i progetti innovativi sviluppati dalla scuola negli anni passati, sia le capacità in ambito didattico e tecnologico dei docenti del consiglio di classe.

L'A.N.S.A.S. ha predisposto e sta attuando, con la collaborazione dei suoi Nuclei Regionali, un piano di supporto alle scuole per la progettazione didattica.
Una rete di Università sta collaborando con le istituzioni scolastiche, in accordo con gli UU.SS.RR. e con i Nuclei Regionali dell' A.N.S.A.S., per la costruzione del modello didattico e delle conseguenti scelte delle dotazioni tecnologiche.
La Fondazione Agnelli e la Fondazione della Compagnia di San Paolo stanno realizzando la valutazione dei progetti attuati.

Per l'anno scolastico 2010-1011, è prevista l'estensione dell'azione Cl@ssi 2.0 alle scuole primarie e secondarie di secondo grado.
Le Cl@ssi 2.0 verranno ripartite regionalmente in base al numero di classi attive nell'a.s. 2009/10 ed al numero medio di classi per regione."

Rispondi

Da: Qualcuno qui18/01/2013 14:36:46
non ci fa mancare una bella dose di " energia pulita allo stato puro " rispettosa dell'ambiente ( di apprendimento ) e della persona ( didattica personalizzata ) innovativa e creativa....

scusa, dove la trovi questa energia?
sei umana o vieni dal pianeta delle fatine?
o dal fondo del mare e sei una sirena?
perchè una strega certo non sei....ma mi streghi
Rispondi

Da: Pepperì18/01/2013 14:40:47
x vera campana.
So delle classi 2.0, infatti la ns scuola , seppur trattasi di una primaria, è organizzata in questo modo, nel senso che , rispetto alle altre presenti sul territorio, oltre ad avere un' offerta formativa da fare invidia alle scuole svedesi, ha un organico più che funzionale costituito da moltissimi docenti plurispecializzati chesi occupano dei progetti più innovativi e all'avanguargia, come ad es. il gemellaggio e-twinning aventi come partner due scuole inglesi. L'entusiasmo dei bambiìni , dei docenti e delle famiglie è elevato!


Xqualcuno di buona volontà
In linea di massima le azioni di gestione e di organizzazione della didattica dei ds è simile nei vari ordini  e gradi di scuola. Non per altro, in quest'ultimo concorso, si poteva concorrere per qualsiasi ordine di scuola indistintamente.
E' chiaro che i bisogni degli studenti di un liceo, considerandone l'età di sviluppo, sono diversi da quelli dei bambini di una scuola primaria , pertanto il ds dovrebbe sollecitare i CdD a progettare esperienze di apprendimento diverse dalla tradizionale lezione frontale o visita guidata, gita scolastica, etc. Già in molte scuole questa è una realtà e a nel loro POF sono previsti percorsi di studio intesi come  scambio di esperienze tra scuole dei Paesi dell'UE.
Come vedi il tema dell'esperienza è lo sfondo di ogni discorso.
Rispondi

Da: qualcuno di buona volontà18/01/2013 14:46:48
@Pepperì
Quidi tu suggerisci di incentrare la risposta partendo dai compiti e funzioni del Ds nella scuola dell'autonomia , spostandosi, poi, sulla costruzione del POF , i bisogni educativi degli studenti, le risorse territoriali, l'orientamento ? Ho inteso bene?
Rispondi

Da: X qualcuno qui18/01/2013 14:49:02
Non so neanchì'io esattamente da dove vengo, in teoria potrei anche essere la reincarnazione di una streghetta medioevole, o essere una sirena  del mare ,come tu dici. So solo che voglio essere sempre la tua stella , per illuminarti anche al buio, la tua aria per farti respirare libero, la tua acqua per dissetarti quando ne hai bisogno,  il tuo sole per darti sempre tanto calore...e avvolgerti nella mia passione... Dfa
Rispondi

Da: Pepperì18/01/2013 14:53:17
x qualcuno di buona volontà:
ssì, perchè come vedi i temi o i discorsi seppur autonomi , si possono collegare tra di loro con un po' di fantasia a seconda della domanda che ti viene posta. Hanno un carattere di circolarità ,ecco.
Poste e telegrafi.
Un caro saluto
Rispondi

Da: Prima volta 18/01/2013 15:13:40
Energia:
non so se questo post di "  Qualcuno qui " fosse riferito a me , so però che la risposta di "  X qualcuno qui " non è mia, nascondermi dietro un nick anonimo infatti non mi appartiene perchè potrei tranquillamente esprimermi col mio registrato.
I contributi che oggi stiamo cercando di mettere insieme sulle possibili risposte alle domande che ci giungono dal " fronte " non mi pare abbiano bisogno di superscontati inserti che nulla aggiungono al merito delle questioni e, anzi, ci distraggono dall'impegno.

Tanto solo per fare chiarezza e perchè non mi ritengo una fata, ma strega potrei sempre diventarlo, dipende solo dall'interlocutore.
Chiaramente, se ho equivocato su di me come destinataria del post, che segue immediatamente il mio, mi scuso.
Rispondi

Da: Patrizia63 18/01/2013 15:26:42
La media education a scuola, in Italia e in tutta Europa, pone delle sfide didattiche interessanti. L'ultimo rapporto di Eurispes su queste tematiche mette in luce proprio le difficoltà dell'apparato scolastico che non aggiorna i modelli didattici ed educativi per far fronte alle nuove opportunità rese possibili dai New Media. Gli studenti e anche tanti docenti ben informati, non hanno quindi il necessario supporto burocratico che include la media education nella normale e quotidiana vita scolastica. Vediamo come, almeno ufficialmente, l'Italia e l'Europa in generale, stanno cercando di affrontare questa nuova sfida.
La riforma Moratti (Legge 53/2003) già faceva riferimento al ruolo che i media dovrebbero avere nella scuola: " lo sviluppo delle tecnologie multimediali e della alfabetizzazione nelle tecnologie, nel pieno rispetto del principio del pluralismo delle soluzioni informatiche offerte dall'informazione tecnologica, al fine di incoraggiare e sviluppare le doti creative e collaborative degli studenti ". La direzione che il ministro Fioroni ha intrapreso sostiene la media education, sottolineando la necessità di raggiungere due obiettivi fondamentali: utilizzare i media per informarsi e comunicare e acquisire uno spirito critico nell'uso delle tecnologie e dei contenuti veicolati. In base a queste indicazioni generali sono stati stilati una serie di obiettivi specifici per grado scolastico. Vediamone alcuni:
- terza classe della scuola primaria (saper esplicare immagini, forme e oggetti presenti, riconoscere i diversi linguaggi e saper tradurre pensieri ed emozioni attraverso alcuni dei nuovi linguaggi);
- quinta classe della scuola primaria (riconoscere gli elementi grammaticali e quelli tecnico-visuali del testo iconico e del linguaggio audio-visivo. Uso della comunicazione audiovisiva);
- al termine delle scuole media (uso del linguaggio audiovisivo e capacità di produrre materiali multimediali grazie alla fusione di codici espressivi).

Le scuole europee hanno come riferimento unico la Carta Europea per l'alfabetizzazione ai media. I principi che sono alla base di questo documento si fondano sulla necessità di una didattica incentrata  alla comprensione e alla formazione che punti su comunicazione, informazione ed espressione. L'alfabetizzazione ai media comprende diverse attività quali: accedere, accumulare, recuperare e condividere contenuti. Altro punto fondamentale è lo sviluppo di uno spirito critico che formi utilizzatori consapevoli che padroneggino i media senza esserne schiavi.
Rispondi

Da: non potresti mai,18/01/2013 15:28:53
neanche se volessi, essere una strega...


you are a shining star

http://www.youtube.com/watch?v=BzpJTw5Juvc
Rispondi

Da: Attenti18/01/2013 15:32:27
le risposte sono insidiose e contengono elementi di turbative comunicative. Rischiano di distogliere il rapporto tra fonte e destinatario. In questo senso i mass media rappresentano non solo uno strumento comunicativo, ma rischiano di essere la fonte della comunicazione. Educare significa anche far si che si sia in grado di distinguere tra il rapporto esistente tra canale comunicativo e messaggio comunicativo e tra questi e la loro fonte. Talvolta si dice:"Lo ha detto la televisione". Questo è un esempio chiaro di confusione tra strumento, fonte e messaggio. Diventa difficile comprendere i processi quando gli elementi di disturbo si appropriano dei linguaggi trasversali a mo' di sfida!!!
Rispondi

Da: Attenti18/01/2013 15:41:10
    Solo che i fili di luce fanno brillare i canali comunicativi e gli studenti riescono a trovare la fonte di luce secondo la regola di della fisica quantistica di Einstein.
Rispondi

Da: para ti18/01/2013 15:52:12
A chi deve capire
Da una telefonata di qualche giorno ho capito chi sei realmente. Poi stamattina ho scoperto cose che neanche immagini. All'improvviso tutto mi è stato chiaro, anche un certo atteggiamento che già destava delle perplessità. Sono una persona ingenua, ma meno di quanto pensi e ti conviene che ti auguri il mio bene, altrimenti ti assicuro che te ne pentirai. Non farti più sentire... è meglio
Rispondi

Da: Qualcuno qui18/01/2013 15:57:09
Si, pensavo a te, prima volta, quando ho parlato di energia e ho capito subito che la risposta di x qualcuno qui non poteva essere tua, altro stile , o meglio mancanza di stile , e banalità che non ti si addicono.
Rispondi

Da: para ti18/01/2013 16:04:10
...e riparla con quella persona con cui hai parlato. Digli che non è il caso... meglio che mi lasci stare
Rispondi

Da: Attenti18/01/2013 16:17:42
      Certo che i mass media continuano con i montaggi a realizzare realtà apparenti che si vogliono insediare nei processi di formazione del pensiero facendo loro acquisire erronee convinzioni. E' un po' come seminare zizzania in mezzo al grano. La didattica non deve concepire comunque i mass media come uno strumento deleterio, ma si deve occupare di fornire gli strumenti per interpretare la realtà attraverso l'uso della razionalità.
Rispondi

Da: SOB18/01/2013 16:32:08
nessuno sa se ci sono stati assenti nella mattinata?
Rispondi

Da: Redpen 18/01/2013 17:01:22
Scusate, che diamine sono le risoluzioni EQF in materia di orientamento?
Rispondi

Da: orali.it18/01/2013 17:05:48
stamani 4 assenti
Rispondi

Da: per redpen18/01/2013 17:11:14
http://www.istruzione.lombardia.gov.it/bergamo/wp-content/uploads/2012/04/ORIENTAMENTO-II_prima-parte.pdf
Vedi se può esserti utile
Rispondi

Da: Prima volta 18/01/2013 17:11:44
x redpen

è in sostanza il long life programme, declinato a vari livelli, secondo me, dai uno sguardo

http://www.istruzione.lombardia.gov.it/bergamo/wp-content/uploads/2012/04/ORIENTAMENTO-II_prima-parte.pdf
Rispondi

Da: orali.it18/01/2013 17:11:46
troppa confusione durante i colloqui
il presidente ha avuto da ridire
Rispondi

Da: @ Prima volta18/01/2013 17:24:03
sono in tanti ad invertire i termini, ma si dice lifelong learning, non long life.
Rispondi

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