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1886 Allievi Carabinieri
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Da: PIPINO EX CC 22/08/2012 18:57:24
x xtutti quanti
cmq spero che non ti hanno fatto idoneo sei un pericolo pr te setesso figuriamoci per la collettività

Da: x xtutti quanti22/08/2012 19:00:48
e questo e il resto del giornale BASTARDO DEL CAZZO!
Mafia: quattro miliardi di beni sequestrati in un anno
Sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del Viminale. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore di 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni. La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l'87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie.

Protezione a 12mila migranti
Secondo i dati resi noti dal Viminale, sono 12.088 i migranti ai quali, dal 1° agosto 2011 al 31 luglio 2012 è stata concessa la protezione internazionale: a 2.244 è stato riconosciuto lo status di rifugiato, 3.217 hanno invece ottenuto la protezione sussidiaria e 6.627 hanno avuto il permesso per motivi umanitari. Il ministero ha esaminato complessivamente 33.656 richieste. Di queste, 21.568 non sono state accolte oppure hanno avuto altri esiti (rinunce o sospensioni). Quanto agli sbarchi, in un anno sono arrivati via mare in Italia 17.365 migranti. I primi tre paesi di provenienza di tutti quelli arrivati - dunque anche via terra - sono il Marocco, l'Albania e la Cina, mentre la prima provincia per residenza dei migranti è Milano, seguita da Roma e Brescia.

Il bilancio degli incidenti stradali
Il Viminale ha anche reso noto il bilancio degli incidenti stradali e dei controlli delle forze dell'ordine nell'ultimo anno. In particolare, tra il primo agosto dell'anno scorso e il 31 luglio 2012 sono morte su strade e autostrade italiane 2.058 persone (quasi sei al giorno) mentre altre 63.397 sono rimaste ferite. Complessivamente si sono verificati 87.605 incidenti, di cui 1.889 con esito mortale. Quanto ai controlli, sono state accertate oltre 2,7 milioni di infrazioni (2.754.372) mentre sono stati 1.819.315 i controlli con etilometri.
Vigili del fuoco: 339 interventi per il naufragio al Giglio
Sono 822.100 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco in un anno, di cui 43.195 per gli incendi boschivi. Sono stati invece 119.954 gli interventi per il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna (con 1.520 vigili e 320 mezzi impegnati), 43.113 per l'emergenza neve, 4.884 per le alluvioni e 339 per il naufragio della Costa Concordia al Giglio.

MA COSA NE PUò CAPIRE UN POVERO BASTARDO COME TE ABBANDONATO A FARE LA MUFFA IN CASA.!!

Da: x xtutti quanti22/08/2012 19:00:49
e questo e il resto del giornale BASTARDO DEL CAZZO!
Mafia: quattro miliardi di beni sequestrati in un anno
Sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del Viminale. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore di 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni. La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l'87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie.

Protezione a 12mila migranti
Secondo i dati resi noti dal Viminale, sono 12.088 i migranti ai quali, dal 1° agosto 2011 al 31 luglio 2012 è stata concessa la protezione internazionale: a 2.244 è stato riconosciuto lo status di rifugiato, 3.217 hanno invece ottenuto la protezione sussidiaria e 6.627 hanno avuto il permesso per motivi umanitari. Il ministero ha esaminato complessivamente 33.656 richieste. Di queste, 21.568 non sono state accolte oppure hanno avuto altri esiti (rinunce o sospensioni). Quanto agli sbarchi, in un anno sono arrivati via mare in Italia 17.365 migranti. I primi tre paesi di provenienza di tutti quelli arrivati - dunque anche via terra - sono il Marocco, l'Albania e la Cina, mentre la prima provincia per residenza dei migranti è Milano, seguita da Roma e Brescia.

Il bilancio degli incidenti stradali
Il Viminale ha anche reso noto il bilancio degli incidenti stradali e dei controlli delle forze dell'ordine nell'ultimo anno. In particolare, tra il primo agosto dell'anno scorso e il 31 luglio 2012 sono morte su strade e autostrade italiane 2.058 persone (quasi sei al giorno) mentre altre 63.397 sono rimaste ferite. Complessivamente si sono verificati 87.605 incidenti, di cui 1.889 con esito mortale. Quanto ai controlli, sono state accertate oltre 2,7 milioni di infrazioni (2.754.372) mentre sono stati 1.819.315 i controlli con etilometri.
Vigili del fuoco: 339 interventi per il naufragio al Giglio
Sono 822.100 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco in un anno, di cui 43.195 per gli incendi boschivi. Sono stati invece 119.954 gli interventi per il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna (con 1.520 vigili e 320 mezzi impegnati), 43.113 per l'emergenza neve, 4.884 per le alluvioni e 339 per il naufragio della Costa Concordia al Giglio.

MA COSA NE PUò CAPIRE UN POVERO BASTARDO COME TE ABBANDONATO A FARE LA MUFFA IN CASA.!!

Da: x xtutti quanti22/08/2012 19:00:49
e questo e il resto del giornale BASTARDO DEL CAZZO!
Mafia: quattro miliardi di beni sequestrati in un anno
Sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del Viminale. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore di 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni. La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l'87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie.

Protezione a 12mila migranti
Secondo i dati resi noti dal Viminale, sono 12.088 i migranti ai quali, dal 1° agosto 2011 al 31 luglio 2012 è stata concessa la protezione internazionale: a 2.244 è stato riconosciuto lo status di rifugiato, 3.217 hanno invece ottenuto la protezione sussidiaria e 6.627 hanno avuto il permesso per motivi umanitari. Il ministero ha esaminato complessivamente 33.656 richieste. Di queste, 21.568 non sono state accolte oppure hanno avuto altri esiti (rinunce o sospensioni). Quanto agli sbarchi, in un anno sono arrivati via mare in Italia 17.365 migranti. I primi tre paesi di provenienza di tutti quelli arrivati - dunque anche via terra - sono il Marocco, l'Albania e la Cina, mentre la prima provincia per residenza dei migranti è Milano, seguita da Roma e Brescia.

Il bilancio degli incidenti stradali
Il Viminale ha anche reso noto il bilancio degli incidenti stradali e dei controlli delle forze dell'ordine nell'ultimo anno. In particolare, tra il primo agosto dell'anno scorso e il 31 luglio 2012 sono morte su strade e autostrade italiane 2.058 persone (quasi sei al giorno) mentre altre 63.397 sono rimaste ferite. Complessivamente si sono verificati 87.605 incidenti, di cui 1.889 con esito mortale. Quanto ai controlli, sono state accertate oltre 2,7 milioni di infrazioni (2.754.372) mentre sono stati 1.819.315 i controlli con etilometri.
Vigili del fuoco: 339 interventi per il naufragio al Giglio
Sono 822.100 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco in un anno, di cui 43.195 per gli incendi boschivi. Sono stati invece 119.954 gli interventi per il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna (con 1.520 vigili e 320 mezzi impegnati), 43.113 per l'emergenza neve, 4.884 per le alluvioni e 339 per il naufragio della Costa Concordia al Giglio.

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Da: x xtutti quanti22/08/2012 19:00:50
e questo e il resto del giornale BASTARDO DEL CAZZO!
Mafia: quattro miliardi di beni sequestrati in un anno
Sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del Viminale. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore di 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni. La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l'87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie.

Protezione a 12mila migranti
Secondo i dati resi noti dal Viminale, sono 12.088 i migranti ai quali, dal 1° agosto 2011 al 31 luglio 2012 è stata concessa la protezione internazionale: a 2.244 è stato riconosciuto lo status di rifugiato, 3.217 hanno invece ottenuto la protezione sussidiaria e 6.627 hanno avuto il permesso per motivi umanitari. Il ministero ha esaminato complessivamente 33.656 richieste. Di queste, 21.568 non sono state accolte oppure hanno avuto altri esiti (rinunce o sospensioni). Quanto agli sbarchi, in un anno sono arrivati via mare in Italia 17.365 migranti. I primi tre paesi di provenienza di tutti quelli arrivati - dunque anche via terra - sono il Marocco, l'Albania e la Cina, mentre la prima provincia per residenza dei migranti è Milano, seguita da Roma e Brescia.

Il bilancio degli incidenti stradali
Il Viminale ha anche reso noto il bilancio degli incidenti stradali e dei controlli delle forze dell'ordine nell'ultimo anno. In particolare, tra il primo agosto dell'anno scorso e il 31 luglio 2012 sono morte su strade e autostrade italiane 2.058 persone (quasi sei al giorno) mentre altre 63.397 sono rimaste ferite. Complessivamente si sono verificati 87.605 incidenti, di cui 1.889 con esito mortale. Quanto ai controlli, sono state accertate oltre 2,7 milioni di infrazioni (2.754.372) mentre sono stati 1.819.315 i controlli con etilometri.
Vigili del fuoco: 339 interventi per il naufragio al Giglio
Sono 822.100 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco in un anno, di cui 43.195 per gli incendi boschivi. Sono stati invece 119.954 gli interventi per il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna (con 1.520 vigili e 320 mezzi impegnati), 43.113 per l'emergenza neve, 4.884 per le alluvioni e 339 per il naufragio della Costa Concordia al Giglio.

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Da: x xtutti quanti22/08/2012 19:00:50
e questo e il resto del giornale BASTARDO DEL CAZZO!
Mafia: quattro miliardi di beni sequestrati in un anno
Sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del Viminale. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore di 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni. La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l'87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie.

Protezione a 12mila migranti
Secondo i dati resi noti dal Viminale, sono 12.088 i migranti ai quali, dal 1° agosto 2011 al 31 luglio 2012 è stata concessa la protezione internazionale: a 2.244 è stato riconosciuto lo status di rifugiato, 3.217 hanno invece ottenuto la protezione sussidiaria e 6.627 hanno avuto il permesso per motivi umanitari. Il ministero ha esaminato complessivamente 33.656 richieste. Di queste, 21.568 non sono state accolte oppure hanno avuto altri esiti (rinunce o sospensioni). Quanto agli sbarchi, in un anno sono arrivati via mare in Italia 17.365 migranti. I primi tre paesi di provenienza di tutti quelli arrivati - dunque anche via terra - sono il Marocco, l'Albania e la Cina, mentre la prima provincia per residenza dei migranti è Milano, seguita da Roma e Brescia.

Il bilancio degli incidenti stradali
Il Viminale ha anche reso noto il bilancio degli incidenti stradali e dei controlli delle forze dell'ordine nell'ultimo anno. In particolare, tra il primo agosto dell'anno scorso e il 31 luglio 2012 sono morte su strade e autostrade italiane 2.058 persone (quasi sei al giorno) mentre altre 63.397 sono rimaste ferite. Complessivamente si sono verificati 87.605 incidenti, di cui 1.889 con esito mortale. Quanto ai controlli, sono state accertate oltre 2,7 milioni di infrazioni (2.754.372) mentre sono stati 1.819.315 i controlli con etilometri.
Vigili del fuoco: 339 interventi per il naufragio al Giglio
Sono 822.100 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco in un anno, di cui 43.195 per gli incendi boschivi. Sono stati invece 119.954 gli interventi per il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna (con 1.520 vigili e 320 mezzi impegnati), 43.113 per l'emergenza neve, 4.884 per le alluvioni e 339 per il naufragio della Costa Concordia al Giglio.

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Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:02:32
il tuo nome dice tutto puoi ritornartene affanculo da dove sei venuto..

Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:04:07
siete due coglioni del cazzo... andate a sparare minchiate su forum per malati di mente appositamente creati per voi... la sicurezza con voi non centrerà mai un cazzo per nostra fortuna.. Non idonei del cazzo.

Da: x Tutti quanti22/08/2012 19:05:52
Ma non capisci davvero quanto sei ridicolo? Incolla tutte le vaccate che ti pare, non le legge nessuno e fai la figura del povero squilibrato deficente.

Mi unisco alla speranza dell'ExCC di sopra. SPERO NON TI DIANO UNA PISTOLA.

Hai seri problemi. Fatti aiutare prima di mettere in pericolo te e gli altri.

P.S. Che qualcuno sappia non c'è un moderatore su questo forum al quale far notare il comportamento malato e inqualificabile di questo squilibrato?

Da: fallin love22/08/2012 19:06:24
esiste

Da: AlmaMaterAccudente22/08/2012 19:06:39
Povera Italia e povera Arma dei Carabinieri. Se gente come questa ha passato il perito selettore siamo proprio messi male.

Da: AlmaMaterAccudente22/08/2012 19:06:40
Povera Italia e povera Arma dei Carabinieri. Se gente come questa ha passato il perito selettore siamo proprio messi male.

Da: fallin love22/08/2012 19:08:14
esiste una persona seria ke saprebbe veramente dare delle spiegazioni in modo sincero educato e chiaro?Io sono abbastanza alto in graduatoria nei primi 600 mi sapete dire ke succederà?

Da: x Tutti quanti22/08/2012 19:09:22
X Fallin Love

Come posso contattarlo per far cessare le continue ingiurie e le offese che questo povero squilibrato sta continuando a perpetrare ai danni di qualsiasi utente?

Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:10:34
l unica vacca sappiamo tutti chi è,....

Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

RAGAZZI LEGGETE PURE LE VERE NOTIZIE DI UN GIORNO FA E NON LE MINCHIATE DI QUESTI DUE STRONZI DI MERDA INIDONEI ALLA VITA IN GENERALE...

Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:10:35
l unica vacca sappiamo tutti chi è,....

Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

RAGAZZI LEGGETE PURE LE VERE NOTIZIE DI UN GIORNO FA E NON LE MINCHIATE DI QUESTI DUE STRONZI DI MERDA INIDONEI ALLA VITA IN GENERALE...

Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:10:35
l unica vacca sappiamo tutti chi è,....

Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

RAGAZZI LEGGETE PURE LE VERE NOTIZIE DI UN GIORNO FA E NON LE MINCHIATE DI QUESTI DUE STRONZI DI MERDA INIDONEI ALLA VITA IN GENERALE...

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Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
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Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
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Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
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Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

RAGAZZI LEGGETE PURE LE VERE NOTIZIE DI UN GIORNO FA E NON LE MINCHIATE DI QUESTI DUE STRONZI DI MERDA INIDONEI ALLA VITA IN GENERALE...

Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:10:36
l unica vacca sappiamo tutti chi è,....

Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

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In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
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l unica vacca sappiamo tutti chi è,....

Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

RAGAZZI LEGGETE PURE LE VERE NOTIZIE DI UN GIORNO FA E NON LE MINCHIATE DI QUESTI DUE STRONZI DI MERDA INIDONEI ALLA VITA IN GENERALE...

Da: x xtutti quanti e pipino ex cc22/08/2012 19:10:37
l unica vacca sappiamo tutti chi è,....

Nei prossimi tre anni le forze dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (Dl 95/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal 2012 al 2014, ogni 100 agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che andranno in pensione, potranno esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dalle manovre finanziarie nel 2010-2011 per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli stessi vincoli valgono per i vigili del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla spending review, la stretta sulle assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in anno rispetto alla spesa del 2011.Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fino a scendere di 1,46 miliardi nel 2015, quando si stima che i dipendenti saranno 18.755 in meno (ma il dato esatto dipenderà dal numero di coloro che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno, però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli organici previsti sulla carta e le forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza - è di 16.644 unità (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo quelle impiegate a presidio del territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di finanza dovrebbe essere di 237.320 uomini, mentre quello effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di 185.801 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i vuoti maggiori sono il Lazio (2.027 uomini in meno rispetto a quelli previsti), il Piemonte (-1.571 unità), la Sicilia (- 1.206), la Campania (-1.191), la Lombardia (-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i presìdi sul territorio», denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Già oggi - aggiunge - ci sono centinaia di stazioni dei carabinieri e di polizia stradale in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono o il cittadino è invitato a mettersi in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47.486. Le Regioni più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte (-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese quelle di primo e di secondo di livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali "correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato che «si farà tutto il possibile per indirizzare al meglio le scelte».

RAGAZZI LEGGETE PURE LE VERE NOTIZIE DI UN GIORNO FA E NON LE MINCHIATE DI QUESTI DUE STRONZI DI MERDA INIDONEI ALLA VITA IN GENERALE...

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