NB: La redazione di mininterno.net non si assume alcuna responsabilità riguardo al contenuto dei messaggi.
Dirigenti scolastici - Discussione generale fino al 2012
65077 messaggi, letto 1481434 volte
Discussione chiusa, non è possibile inserire altri messaggi
Torna al forum |
Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1920, 1921, 1922, 1923, ..., 2165, 2166, 2167, 2168, 2169, 2170 - Successiva >>
Da: Valeriana@ | 02/08/2012 11:12:08 |
Un articolo un po' lungo ma molto interessante sia per i vincitori di concorso sia per i ricorsisti e i non idonei. Dopo il concorso/corrida, ci sarà un futuro per dirigenti scolastici? di Ivana Summa Educazione & Scuola 31.7.2012 Non vi pare che sia giunto il momento di fare qualche seria di riflessione sul Concorso per dirigenti scolastici che si sta concludendo, in quasi tutte le regioni, proprio in questi giorni di canicola leonina? Taciamo volutamente sui numerosi ricorsi amministrativi non ancora conclusi, sul dimezzamento dei posti messi a concorso con il D.D.G. 13 luglio 2011, sulla preselezione realizzata con più di 5.000 astruse domande, sulla nomina dei membri delle commissioni e della correlata incompetenza esperta e via di questo passo. Se scorriamo velocemente tutto l'iter concorsuale, ci si accorge che esso è basato - con una ferrea coerenza che attraversa tutte le fasi compreso il colloquio orale - sull'idea che per diventare dirigente scolastico occorra una "testa piena", piuttosto che una "testa ben fatta". Una testa piena di minutaglie psico-pedagogiche e di tecnicismi pseudomanageriali, per tacere della mera conoscenza mnemonica di leggi e leggine che nulla hanno a che vedere con la padronanza dei concetti fondamentali del diritto costituzionale, pubblico, amministrativo, ecc.. Ed ecco che decine di migliaia di insegnanti, privi di qualsiasi forma di carriera, hanno deciso di partecipare ad un concorso che, rispetto al precedente del 2004, si presenta irto di ostacoli. Alcuni insegnanti, carichi di titoli (doppie e triple lauree, master, attività di aggiornamento, incarichi istituzionali) lo hanno affrontato pieni di speranze meritocratiche, tanto evocate in questi ultimi anni; altri, dopo una frettolosa preparazione mirata esclusivamente al superamento delle prove, hanno affrontato il concorso confidando nella fortuna, peraltro da tutti ritenuta componente essenziale per concludere l'iter con successo. E' inutile sottolineare che gli uni e gli altri possono essere iscritti nella categoria "dilettanti allo sbaraglio", considerato che il concorso assomiglia molto allo storico gioco radiofonico e televisivo che chiamava alla sfida chi aveva il coraggio di esibirsi, a prescindere dal possesso di competenze di base e trasversali per entrare in scena. Rinunciando ad analogie divertenti ma amare, entriamo decisamente nel discorso che più ci preme e che riguarda il reclutamento dei dirigenti scolastici dopo l'attribuzione dell'autonomia alle scuole e della dirigenza ai capi d'istituto. La legge, come è noto, prevede un profilo - specificato chiaramente nell'art. 25 del D.Lgvo n. 165/2001 - che in quest'ultimo decennio si è profondamente evoluto a seguito del disegno riformistico contenuto nella cosiddetta riforma Brunetta del 2009. D'altra parte, la concreta interpretazione, in più di un decennio, di una funzione così articolata e complessa ha visto all'azione dirigenti scolastici che, nella stragrande maggioranza dei casi, dopo aver messo velocemente da parte la connotazione educativa della dirigenza scolastica, si sono trasformati in burocrati attenti a non commettere errori, intenti ad applicare le leggi - comprese quelle riguardanti gli assetti ordinamentali, curriculari e valutativi- rinunciando ad implementare processi di innovazione e miglioramento della qualità della didattica, di cui il nostro sistema scolastico ha un irrinunciabile bisogno e che possono essere realizzati soltanto facendo costante ricerca educativa, didattica, valutativa. Da queste considerazioni emerge con chiarezza come non ci sia ancora una un modello professionale di dirigenza scolastica in grado di connotare in modo specifico le competenze educative, giuridiche ed organizzative più adeguate, in base alle quali preparare e poi selezionare i docenti che aspirano a guidare una scuola non per una scelta di comodo o ispirata ad un generico cambiamento o, peggio, ad un desiderio di fuga dall'insegnamento, ma perché motivati a dare un personale contributo "di servizio" per migliorare la qualità del nostro sistema scolastico. Questa idea/proposta può sembrare presuntuosa e velleitaria, ma così non è se si pensa che tutte le ricerche che correlano la qualità della leadership scolastica con la qualità delle scuole ci dicono che l' apporto del capo d'istituto - comunque venga denominato - sia particolarmente significativo, anzi rappresenti il valore aggiunto di una scuola. Il sociologo francese Alaine Touraine, nella sua relazione tenuta al Convegno Nazionale del C.I.D.I. del marzo 2007 a Roma, riferendo gli esiti di una sua ricerca comparativa tra due collége della banlieu parigina, ha messo in evidenza come le capacità di guida del dirigente di una delle due scuole abbiano saputo creare forte motivazione fra gli insegnanti sostenendoli nella difficile sfida educativa cui erano chiamati, operando in un contesto sociale molto difficile. Come dire, non di soli ordinamenti e curricoli vive e cresce la qualità educativa delle scuole, perché sono altrettanto importanti le persone che vi lavorano e soprattutto la capacità di un capo di istituto di mettere in moto le risorse professionali esistenti. In Italia non sono mai state realizzate ricerche focalizzate in questo ambito, eppure tutti noi possiamo agevolmente constatare come l'interpretazione di ruolo da parte del singolo dirigente scolastico - a prescindere dalle provenienze concorsuali - sia determinante per le nostre scuole, considerata la cornice normativa ed istituzionale entro cui si muovono, che provoca spinte sia verso la burocratizzazione, che verso l'"anarchia organizzativa". Oggi, osservando il nostro sistema scolastico, abbiamo la percezione nitida che non esista una visione condivisa della funzione del dirigente scolastico, radicata dentro una più vasta funzione istituzionale riconosciuta irrinunciabile per la qualità delle scuole. Soltanto in questa prospettiva assume rilevanza la scelta - contenuta nell'art. 25 del D. Lgvo n. 165/2001 - di selezionare questa particolare tipologia di dirigenti esclusivamente tra il personale docente al quale, peraltro, non possono essere richieste, naturaliter, competenze amministrative ed organizzative. Come mai allora, in più di un decennio, si è rinunciato a creare specifici percorsi di sviluppo professionale di un certo numero di docenti ai quali far acquisire quel quid specifico della dirigenza scolastica, che altrimenti viene lasciato al caso o alle aspirazioni personali? Una prima causa è da individuare nella progressiva involuzione e/o implosione subita dall'autonomia scolastica durante il suo primo decennio, sballottata da innumerevoli e imprevedibili ondate di cambiamento, da un anno scolastico all'altro, in direzioni spesso contrastanti. I cambiamenti voluti dalle riforme di questi ultimi dieci anni, infatti, hanno chiamato i dirigenti scolastici a far "applicare" ai docenti le nuove indicazioni didattiche ed ordinamentali quasi fossero dei "semplici" caporali di giornata, dimenticando che le leve di gestione privilegiate (e privilegiabili) dentro una scuola davvero autonoma sono altre: la collegialità tecnico-professionale, la partecipazione, la ricerca e la sperimentazione, perché le scuole sono innanzitutto "comunità di pratiche" con le loro routines e conoscenze, con i loro valori e le loro "storie di vita". Una seconda causa va ricercata nella sottovalutazione della funzione dirigenziale nelle pubbliche amministrazioni, ancorata, nonostante vent'anni di riforme, a vecchie interpretazioni di ruolo, più attenti agli aspetti formali e procedurali che agli aspetti connessi con l'attivazione di processi e con il raggiungimento di risultati. Abbiamo motivo di ritenere che il vecchio modello dirigenziale si possa addirittura rafforzare con le ultime riforme del 2009 che, pur introducendo sistemi di premialità e di performances affidati alla dirigenza, di fatti comporteranno cambiamenti di facciata, sovrapproduzione di documentazione, salvo lasciare intatti ed irrisolti tutti i problemi connessi con la gestione delle risorse umane nel pubblico impiego. Ma quale dirigenza scolastica vogliamo? Nella prospettiva appena tratteggiata, anche il dirigente scolastico meglio attrezzato sul piano delle conoscenze corre il rischio di utilizzarle a prescindere dal fatto che dirige innanzitutto una scuola e non ufficio amministrativo qualsiasi. Come afferma L. Benadusi, la scuola è un'organizzazione sui generis, perché le dimensioni strutturali e formali sono meno importanti di ciò che vive al loro interno: i valori, le tradizioni, le culture, i linguaggi, i significati e le modalità delle interazioni soggettive. Questi aspetti, che il noto sociologo dell'educazione definisce "fluidi ed immateriali", debbono essere pienamente compresi prima di essere fatti oggetto di politiche gestionali. Ne deriva che l'interpretazione di un ruolo istituzionale come quello del dirigente scolastico non può essere soltanto il risultato della cornice normativa specifica e generale entro cui è tenuto ad esprimersi, perché è agito in un'arena sociale che, non essendo determinabile, impone capacità ermeneutiche (comprendere il senso di ciò che avviene) ed euristiche (agire come un ricercatore competente). Assume poi un particolare rilievo il contesto sociale, interno ed esterno alla scuola, e tutte le aspettative espresse nei confronti di una funzione che viene troppo spesso vista e vissuta in termini di semplice gestione del funzionamento quotidiano ma anche come simbolo di un potere estraneo ed intrusivo. Se si scorre la letteratura organizzativa sulla dirigenza scolastica - cresciuta in Italia dall'inizio degli anni '80 parallelamente alla richiesta di autonomia per i singoli istituti scolastici - si può rilevare come si sia molto riflettuto sulle competenze da richiedere a tale figura fino all'avvento dell'autonomia e della dirigenza. Sia pure con accenti diversi, si è andato delineando, in quegli anni di fermento politico, culturale e professionale, la figura di un dirigente scolastico che agisce, nel rispetto della professionalità docente, in un'organizzazione scolastica dotata di autonomia funzionale, ispirandosi ad un profilo che riesce a coniugare aspetti attribuibili al management con aspetti riferibili alla leadership. L'una e l'altra connotazione non sono da ritenere antitetiche ma complementari, in quanto entrambe fanno riferimento a competenze di coordinamento, di controllo, di programmazione, di guida, chiamando in causa modalità di gestione ispirate alle teorie organizzative piuttosto che a modelli burocratici che non possono garantire, per la loro stessa natura, né efficienza né efficacia. Ma quali sono le differenze sostanziali, considerato che sia il manager che il leader lavorano con le persone convogliando gli sforzi dei singoli e dei gruppi verso gli obiettivi organizzativi? La differenza può essere colta in un tratto distintivo: il management si confronta con la complessità e la sua efficacia si misura con il grado di ordine e coerenza che riesce a realizzare a livello organizzativo; al contrario, la leadership si misura con il cambiamento e, dunque, agisce indicandone la direzione e la visione. E, tuttavia, non esiste un buon manager che non sia anche un buon leader. Dunque, questo è il modello professionale che riteniamo debba essere ripreso anche sul piano culturale per essere poi assunto - sul piano normativo e concorsuale- come riferimento per il dirigente scolastico "di nuova generazione", collocato dentro una concezione di scuola come comunità di persone che agiscono come attori politici (perché fanno delle scelte responsabili) e professionali, in quanto possiedono competenze di alto livello e di alta responsabilità . Facciamo in modo - fin da subito - che la prossima volta si scelgano modalità di formazione e di selezione dei docenti che rispondano a questa idea di dirigenza scolastica. | |
Da: DS Lazio | 02/08/2012 11:28:16 |
x evakant Che cosa dobbiamo fare con questi "dannati"? Sono nuovo del forum, ho letto cose inenerrabili. Nel Lazio pensi che si possa rientrare fino al posto 82? Grazie | |
Da: DS Lazio | 02/08/2012 11:32:35 |
Sono nuova, scusa | |
Da: evakant... | 02/08/2012 11:50:03 |
Te lo auguro. So che ci stanno "lavorando"... | |
Da: fiesta | 02/08/2012 11:52:49 |
Buongiorno EVA, per DS Lazio: l'USR sembra abbia chiesto l'autorizzazione a 77 assunzioni. Ti invio un link perchè tu possa leggerlo http://www.anplazio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=383:vincitori-concorso-ds-nel-lazio&catid=96:concorsi-per-dirigenti&Itemid=94 | |
Da: DS Lazio | 02/08/2012 11:57:34 |
X Fiesta Grazie. Ma le sedi libere so che sono 115, perché non ci opponiamo? | |
E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android. Scaricala subito GRATIS! |
Da: non ds subito | 02/08/2012 11:59:15 |
x no ds subito Grazie x ciò che hai scritto...per tranquillizzarti, non mi sono mischiato alla massa ...ho accettato ( e anche metabolizzato) la bocciatura anche se, dopo quello che ho visto nell'accesso agli atti e nelle prove orali , la tentazione è stata molto forte...mi sono sentito maltrattato e giudicato in modo erroneo..ho lasciato perdere per diversi motivi ....faccio anche altro e non mi manca nulla e non l'ho fatto per una mera questione economica . Ho partecipato solo per sfida personale e credo che alla fine non mi sarebbe neanche piaciuto fare il ds...mi piace godermi un pò anche la vita, avere i miei tempi di libertà, avere qualche settimana con la mente completamente scevra da pensieri, andarmene in giro, stare con chi voglio bene senza il pensiero che ti rompano le scatole....credo che un lavoro come il ds , se lo fai seriamente, tutto questo te lo scordi... | |
Da: fiesta | 02/08/2012 11:59:48 |
Non ho ancora fatto il confronto tra le sedi disponibili e quelle assegnate a seguito dei mutamenti e conferme di incarico. Qual è la fonte che indica 115 posti? | |
Da: DS Lazio | 02/08/2012 12:07:16 |
Fonte USR. Solo che ne vogliono dare 76 o 77. Una vergogna | |
Da: evakant... | 02/08/2012 12:27:14 |
Appunto. So che qualcuno si sta organizzando x ottenere i posti che vorrebbero dare ai vicari... | |
Da: evakant... | 02/08/2012 12:28:07 |
Buongiorno fiesta... | |
Da: ginopino | 02/08/2012 13:45:33 |
@Carlo65 Grazie mille | |
Da: W Aldo Domenico Ficara | 02/08/2012 14:16:22 |
Concorso DS: perché tacere sugli errori della preselettiva ? Parliamone 1 agosto 2012 Sul sito web della Gilda Venezia è stato pubblicato un articolo (http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2012/lug2012/futuro_dirigenti.htm ) dove un' esperta, che ha contribuito alla stesura degli oltre 5000 test a risposta multipla ( modulo n..6 ), inseriti nella batteria di domande relative alla prova preselettiva del concorso per Dirigenti scolastici, scrive di non voler parlare di questi errori. Non è lontano il ricordo dell'estrema indignazione di una moltitudine di docenti, costretti a subire oltre un migliaio di errori docimologici, che di fatto hanno condizionato pesantemente l'esito selezionante della prova. Dalla prova preselettiva è passato quasi un anno, e oggi nell'articolo sopra menzionato si scrive: "Taciamo ( nell'articolo il verbo tacere è riportato come taciamo con una c, mentre si scrive con 2 c, tacciamo: http://dizionari.corriere.it/dizionario-si-dice/T/taccio.shtml ) volutamente sui numerosi ricorsi amministrativi non ancora conclusi, sul dimezzamento dei posti messi a concorso con il D.D.G. 13 luglio 2011, sulla preselezione realizzata con più di 5.000 astruse domande, sulla nomina dei membri delle commissioni e della correlata incompetenza esperta e via di questo passo ". E inoltre "Ed ecco che decine di migliaia di insegnanti, privi di qualsiasi forma di carriera, hanno deciso di partecipare ad un concorso che, rispetto al precedente del 2004, si presenta irto di ostacoli. Alcuni insegnanti, carichi di titoli (doppie e triple lauree, master, attività di aggiornamento, incarichi istituzionali) lo hanno affrontato pieni di speranze meritocratiche, tanto evocate in questi ultimi anni; altri, dopo una frettolosa preparazione mirata esclusivamente al superamento delle prove, hanno affrontato il concorso confidando nella fortuna, peraltro da tutti ritenuta componente essenziale per concludere l'iter con successo. E' inutile sottolineare che gli uni e gli altri possono essere iscritti nella categoria "dilettanti allo sbaraglio" ", Quindi tacciamo volutamente sulla preselezione realizzata con più di 5.000 astruse domande ? Sottolineiamo tutti gli esclusi dalle prove scritte del concorso DS come "dilettanti allo sbaraglio" ? Io direi di no, direi, invece, di approfondire l'aspetto dell'errore e di chi lo ha compiuto. Ed approfondendo, evidenzierei che l'autrice dell'articolo "Dopo il concorso/corrida, ci sarà un futuro per dirigenti scolastici? " è stata una esperta del modulo 6 nella stesura dei test per la preselettiva del concorso DS. Forse approfondendo un po' di qua e un po' di là, i conti potrebbero tornare, con tutti i paradossi del caso. Di seguito si riporta il link sull'elenco degli esperti nominati per la stesura delle domande a risposta multipla valide per la prova preselettiva nel concorso per Dirigenti scolastici: http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1709 Aldo Domenico Ficara | |
Da: Calabrese doc | 02/08/2012 15:51:07 |
Per green: "X calabrese doc Puoi aver studiato tutte le materie che vuoi ma quando ti troverai a dover scrivere una circolare interna, dovrai farlo fare a chi è più competente e ha dimestichezza con l'italiano. Quando dovrai presenziare ad un Consiglio di Circolo o ad un Collegio docenti (le maestre sono molto esigenti!), ti consiglio di trovarti un sosia:non ho ancora capito in che idioma ti esprimi!. Vedrai che gli astanti saranno "tutti orecchi" (per riprendere il tuo post di ieri); davvero ti faccio i miei migliori auguri!" -Hanno proprio ragione i silurati quando dicono che qualcosa in questo concorso non ha funzionato, come dargli torto dopo aver letto le tue gonorroiche correzioni. Piu' che ds dovremmo chiamarti miss correttrice degli infanti monelli. Una domanda: Non e' che "per caso" sei stata raccomandata?no eh? | |
Da: gonorrea! malattia venerea | 02/08/2012 15:58:58 |
gonorroiche correzioni!!??!?,?,??!! | |
Da: @Valeriana@ | 02/08/2012 15:59:49 |
E' piuttosto singolare come si punti sempre a denigrare i vincitori: sostenere "concorso sbagliato = vincitori sbagliati" è quantomeno azzardato. Sarà pur vero che sono rimasti al palo molti docenti titolati e preparati, ma prima di insinuare che non siano passate "teste ben fatte" bisognerebbe riflettere. Come quando valutiamo i nostri alunni non dovremmo spingerci a fare considerazioni di valore su bocciati e vincitori, ma si dovrebbe accettare che di fronte ad una prova la performance è determinata anche da elementi aleatori. Di fronte a questo non ci sono modalità di selezione "perfette", con buona pace dei tanti meritevoli esclusi e di altrettanti meritevoli vincitori. | |
Da: green eyes | 02/08/2012 16:05:39 |
X Calabrese doc sei sicura che abbia un senso dire "gonorroiche correzioni". Prima di postare qualcosa potresti controllarne il significato? "Miss correttrice degli infanti monelli" Carina come espressione : se continui a scrivere come dimostri di saper fare, rientrerai a pieno titolo nella categoria. Un adepto (o un'adepta) in più! P.s. Io non ho fatto gli scritti, ma se tu hai superato le selezioni avalli soltanto ciò che sostengo da mesi (fatte salve le dovute -doverose eccezioni). | |
Da: green eyes | 02/08/2012 16:07:53 |
X gonorrea! malattia venerea Hai preceduto il mio post di pochissimo: ma pensa cosa siamo "costretti" a leggere. Per fortuna che con questi post un po' strani riusciamo a ridere un po'! | |
Da: green eyes | 02/08/2012 16:09:43 |
x gonorrea! malattia venerea Ho capito: c'è stato un bisticcio di parole a cui Calabrese doc ha abituato i frequentatori del forum. Il termine, forse, era logorroiche correzioni! | |
Da: Idonea Padana | 02/08/2012 16:12:09 |
x calabrese doc se pagassero per le stupidagini che scrivi saresti ricco. prova a chiedere al "marsupiale" come fare. Lui a vendere i suoi compiti sbagliati ci sta provando. Ricordati che solo gli "stolti" non riconoscono i propri errori ancor più se grossolani!!! | |
Da: green eyes | 02/08/2012 16:16:49 |
X Idonea Padana Attenzione quando scriviamo! | |
Da: Idonea Padana | 02/08/2012 16:19:09 |
hai ragione stupidaggini | |
Da: green eyes | 02/08/2012 16:29:44 |
X Calabrese doc La mancata ammissione dei propri errori (parlo in generale) è sinonimo di ignoranza! Sarei curiosa di sapere se dietro il tuo nick si cela un uomo o una donna: l'intuito mi dice che sei di sesso femminile, però anche alcuni uomini del forum hanno dato saggio di superbia non giustificata. Boh, resterò con il dubbio! | |
Da: infopunto | 02/08/2012 16:44:57 |
come risolveranno la situazione in lombardia in attesa della sentenza definitiva? chi ha informazioni? veramente daranno tutte queste scuole in reggenza? | |
Da: Carlo65 | 02/08/2012 16:52:37 |
Ovviamente faranno ricorso alle reggenze e vedrai che caos. Non ho notizie in proposito, ma non vedo altra soluzione. | |
Da: green eyes | 02/08/2012 17:00:46 |
X infopunto Una mia collega ha concorso in Lombardia e mi ha riferito che effetttivamente sembra che i posti verranno dati in reggenza! Qualora dovessi avere ulteriori notizie sarà mia cura postarle! | |
Da: Carlo65 | 02/08/2012 17:12:23 |
Ho scritto all'URP del MEF, chiedendo informazioni su 'sta benedetta autorizzazione alle assunzioni. Non pensavo che mi avrebbero risposto, invece: "Gentile Utente, le autorizzazioni ad assumere da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici sono rese, ai sensi dell'art. 35, comma 4 del decreto legislativo 30 marzo 2011, n. 165 e successive modifiche, mediante decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Per quanto di competenza del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, si segnala che, non appena il Provvedimento in parola sia stato positivamente vistato, sarà posto alla sottoscrizione da parte dei Ministri competenti, successivamente il provvedimento sarà trasmesso alla Corte dei Conti, tramite il Dipartimento della funzione pubblica, e, quindi, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tuttavia in merito alla firma del Ministro Prof. Vittorio Grilli Le segnalo che non siamo assolutamente in grado di prevedere mai ed in nessun caso quando verra apposta, poichè questo esula dai compiti istituzionali di questo Ufficio. Distinti saluti Maria Luisa Di Nitto - URP/MEF, tel. 06/47613722 " BOH... GIUDICATE VOI... | |
Da: Carlo65 | 02/08/2012 17:15:18 |
Scriveremo a Grilli, allora. | |
Da: testa | 02/08/2012 17:17:13 |
x Carlo 65 ...gentili però... :D | |
Da: Emmanuelle | 02/08/2012 17:18:37 |
Scriveremo? A quattro mani? | |
Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1920, 1921, 1922, 1923, ..., 2165, 2166, 2167, 2168, 2169, 2170 - Successiva >>