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Concorso dirigenti scolastici - Preparazione agli SCRITTI
47312 messaggi, letto 688246 volte

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Da: SerFel29/12/2011 16:37:43
La laurea per l'accesso al concorso l'hai inserita (con relativo voto) all'atto della domanda di partecipazione.
Rispondi

Da: desperate72 29/12/2011 16:45:45
AIUTO: Ho bisogno di sapere fino a quando si possono inserire i titoli..sono all'estero e nn ho con me tutti i documenti. GRAZIE
Rispondi

Da: stella1 29/12/2011 16:48:15
per SerFel
grazie mille
Rispondi

Da: SerFel29/12/2011 16:51:43
x  desperate72
il MIUR non ha stabilito alcuna data di chiusura per l'inserimento dei titoli, comunicheranno in seguito.
Rispondi

Da: desperate72 29/12/2011 18:48:24
Io rientro dopo il 9 gennaio..pensi che il termine sarà oltre questa data? grazie mille
Rispondi

Da: ciao229/12/2011 22:49:23
anche oltre
Rispondi

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
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Da: 29/12/2011 23:32:22
ma stattene all'estero: chi te la fa fare a tornare????? :-))))))
Rispondi

Da: MisterBrufolo 30/12/2011 14:35:12

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: che coraggio!!!30/12/2011 14:39:02
@misterbrufolo

ma che dici? pensi che ci siano altri fessi disposti a dare 125,00 euro all'anp (macchina x fare soldi) ?
Rispondi

Da: etelacanto30/12/2011 15:30:45
MISTER BRUFOLO
E ORA

http://www.youtube.com/watch?v=yVm7WDKhw-o
Rispondi

Da: minivo30/12/2011 15:38:37
ah Brufolò ... e mo hai rotto!!!!!





Rispondi

Da: quotata30/12/2011 15:48:31
ha PAURA o vuole emulare il CARISSIMO GERRYFOR
Rispondi

Da: quotata30/12/2011 16:06:38
CONCORSO DS: DR. JEKYLL E MR. HYDE
Lettere in redazione (Aetnanet)
Mi è pervenuta da una docente che ha partecipato al concorso per dirigenti scolastici, risultando non idonea dopo la prova preselettiva, la seguente lettera indirizzata al presidente nazionale dell'ANP. Ritenendo che possa apportare ulteriori elementi utili al dibattito che si sta svolgendo sull'argomento, con l'auspicio che venga fatta chiarezza sulla vicenda, la trasmetto col consenso dell'interessata, che mi ha chiesto di omettere al momento il suo nome e quello del legale al quale è stato conferito il mandato.
Cordiali saluti.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com

Egregio Presidente nazionale dell'ANP,
dott. Giorgio Rembado,
la sottoscritta docente a T.I,  iscritta dal mese di settembre alla associazione da lei presieduta,  ha partecipato alla prova preselettiva per D.S. nel mese di ottobre, risultando non idonea.
Pertanto ha ritenuto di usufruire dei servizi offerti o meglio garantiti, come risulta dal sito ANP Regione Campania ( al link http://www.anpcampania.it/index.php?option=com_content&view=article&id=50:servizi-anp&catid=2&Itemid=101  ), conferendo mandato a rappresentarla nel ricorso all'avvocato, recandosi presso la nuova sede dell'ANP regionale posta in Napoli al Corso Umberto. Peraltro, insieme alla presente,  vi erano altri colleghi non risultati idonei, che hanno anch'essi conferito mandato al suddetto legale.
Immagini lo stupore della scrivente nel leggere la mail con l'articolo dal titolo "ANP sostiene gli ammessi alle prove scritte", inviatole sulla propria posta, nel quale si legge:  " E' tempo di dirlo con chiarezza: si tratta dell'uso distorto di uno strumento che doveva essere di garanzia e che si sta trasformando in una impropria sede di appello contro ogni decisione sfavorevole. I tribunali amministrativi sono stati istituiti per correggere abusi o vizi di legittimità in casi puntuali, non per sostituirsi alle commissioni di esame, ammettendo in massa alle prove successive coloro che non hanno superato le precedenti. Nei pubblici concorsi non esiste il diritto soggettivo ad essere promossi, ma solo un legittimo interesse ad essere giudicati secondo regole fissate in anticipo ed uguali per tutti ". E  più avanti " Vogliamo qui dichiarare la nostra posizione, come associazione di dirigenti e docenti che ha a cuore la tutela della propria professione non meno che la qualità della scuola. I concorsi devono svolgersi e concludersi nelle aule scolastiche, non in quelle dei tribunali. Non giova a nessuno - né alla scuola né al prestigio di coloro che vi lavorano - essere eventualmente collocati nelle funzioni per vizi di forma e per decisione di un giudice che non ha, e non può avere, competenza per giudicare dell'idoneità sostanziale dei ricorrenti", concludendo: "In questa vicenda, non siamo imparziali e non vogliamo esserlo: siamo dalla parte di chi le prove le ha superate nelle sedi competenti. Un appoggio coerente con la nostra storia e la nostra cultura, che contiamo di tradurre anche in un sostegno concreto in tutte le sedi, qualora ve ne fosse bisogno. Stiamo infatti prendendo gli opportuni accordi con i nostri consulenti legali per avviare, su tutto il territorio nazionale e nelle sedi giudiziarie appropriate, interventi ad opponendum in risposta ai ricorsi presentati da alcuni candidati che non hanno superato la prova preselettiva".
Senza togliere alcun merito a chi ha superato il test preselettivo, lasciando anche a chi ne ha legittimo interesse di poter attivare i meccanismi giuridici messi a disposizione dalle leggi dello Stato per tutelare nelle sedi competenti i propri diritti,  l'appoggio dell'ANP risulta, alla luce di quanto sopra, tutt'altro che coerente. Come si può cosi rigidamente asserire di essere da una parte e contemporaneamente permettere che, nelle proprie sedi regionali,  venga offerto o meglio garantito un servizio contrario a ciò che si è dichiarato?
Forse  anche Stevenson, con il  suo Dr. Jekyll e Mr. Hyde, avrebbe difficoltà a giustificare un simile comportamento.
In attesa di cortese riscontro, porge cordiali saluti
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 00:17:13
Raro è quel libro, che non sia un centone
di cose a questo e quel tolte e rapite
sotto il pretesto dell'imitazione.
Aristofano, Orazio, ove siete ite
anime grandi? Ah per pietate, un poco
fuor de' sepolcri in questa luce uscite.
Oh con quanta ragion vi chiamo, e invoco
che se oggi i furti recitar volessi,
Aristofano mio, verresti roco.
Orazio, e tu se questi Autor leggessi,
oh come grideresti: Or sì che ai panni
gli stracci illustri son cuciti spessi.
Che non badando al variar degli anni,
colla porpora Greca, e la Latina,
fanno vestiti da secondi Zanni.

Salvator Rosa
Rispondi

Da: minivo31/12/2011 00:19:45
@filippo
ma pensi mai tu qualcosa di originale, di tuo?
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 00:54:23

φá±ινµτ±á· μ¿ι ºá¿ν¿σ á´σ¿σ τ·á¿ισιν
á"μμµν áνµρ áστισ áν±ντá·¿σ τ¿ι
á°ζá±νµι º±á π»±σá·¿ν á´υ
φωνµá»σ±σ áπ±º¿á»µι

º±á γ±»±á·σ±σ á°μμµρáµν τá ´á´ áμá±ν
º±ρ´á·±ν áν στáµθµσιν áπτá±σµν,
áσ γá°ρ µá"ι´¿ν βρ¿χáωσ σµ, φáν±σ
¿á´áν á"τá á"ιºµι,

ỻᰠºá±μ μáν γ»á¿σσ± ϝá±γµ, »áπτ¿ν
´á ±á"τιº± χρá¿· πá¿ρ áπ±´µ´ρáμ±ºµν,
áππá±τµσσι ´á ¿á´áν ¿ρ·μá,
áπιρρáμβµισι ´á ếυ±ι.

á ´á μá á·á´ρωσ º±ºχáµτ±ι, τρáμ¿σ ´á
π±á¿σ±ν áγρµι χ»ωρ¿τáρ± ´á π¿á·±σ
á"μμι, τµθνᱺ·ν ´á á»ιγω áπι´µá»ϝ·ν
á»»± πáν τá»μ±τ¿ν

Saffo
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 00:54:48

φá±ινµτ±á· μ¿ι ºá¿ν¿σ á´σ¿σ τ·á¿ισιν
á"μμµν áνµρ áστισ áν±ντá·¿σ τ¿ι
á°ζá±νµι º±á π»±σá·¿ν á´υ
φωνµá»σ±σ áπ±º¿á»µι

º±á γ±»±á·σ±σ á°μμµρáµν τá ´á´ áμá±ν
º±ρ´á·±ν áν στáµθµσιν áπτá±σµν,
áσ γá°ρ µá"ι´¿ν βρ¿χáωσ σµ, φáν±σ
¿á´áν á"τá á"ιºµι,

ỻᰠºá±μ μáν γ»á¿σσ± ϝá±γµ, »áπτ¿ν
´á ±á"τιº± χρá¿· πá¿ρ áπ±´µ´ρáμ±ºµν,
áππá±τµσσι ´á ¿á´áν ¿ρ·μá,
áπιρρáμβµισι ´á ếυ±ι.

á ´á μá á·á´ρωσ º±ºχáµτ±ι, τρáμ¿σ ´á
π±á¿σ±ν áγρµι χ»ωρ¿τáρ± ´á π¿á·±σ
á"μμι, τµθνᱺ·ν ´á á»ιγω áπι´µá»ϝ·ν
á»»± πáν τá»μ±τ¿ν

Saffo
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 00:56:13

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della morte men duro? Ove più il Sole
Per me alla terra non fecondi questa
Bella d'erbe famiglia e d'animali,
E quando vaghe di lusinghe innanzi
A me non danzeran l'ore future,
Né da te, dolce amico, udrò più Il verso
E la mesta armonia che lo governa,
Né più nel cor mi parlerà lo spirto
Delle vergini Muse e dell'amore,
Unico spirto a mia vita raminga,
Qual fia ristoro a' dì perduti un sasso
Che distingua le mie dalle Infinite
Ossa che in terra e In mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
Ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve
Tutte cose l'obblio nella sua notte;
E una forza operosa le affatica
Di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe
E l'estreme sembianze e le reliquie
Della terra e del ciel traveste il tempo.
Ma perché pria del tempo a sé Il mortale

Invidierà l'illusion che spento
Pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
Gli sarà muta l'armonia del giorno,
Se può destarla con soavi cure
Nella mente de' suoi? Celeste è questa
Corrispondenza d'amorosi sensi,
Celeste dote è negli umani; e spesso
Per lei si vive con Pamico estinto,
E l'estinto con noi, se pia la terra
Che lo raccolse infante e lo nutriva,
Nel suo grembo materno ultimo asilo
Porgendo, sacre le reliquie renda
Dall'insultar de' nembi e dal profano
Piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
E di fiori odorata arbore amica
Le ceneri di molli ombre consoli.

Sol chi non lascia eredità d'affetti
Poca gioja ha dell'ur'na; e se pur mira
Dopo l'esequie, errar vede il suo spirto
Fra 'l compianto de' templi acherantei
0 ricovrarsi sotto le grandi ale
Del perdono d'Iddio; ma la sua polve
Lascia alle ortiche di deserta gleba
Ove né donna innamorata preghi,
Né passeggier solingo oda il sospiro
Che dal tumulo a noi manda Natura.

Pur nuova legge impone oggi I sepolcri
Fuor de'.guardi pietosi, e il nome a' morti
Contende. E senza tomba giace il tuo
Sacerdote, o Talia, che a te cantando
Nel suo povero tetto educò un lauro
Con lungo amore, e t'appendea corone;
E tu gli ornavi del tuo riso i canti
Che Il lombardo pungean Sardanapalo
Cui solo è dolce il muggito de' buoi
Che dagli antri abduani e dal Ticino
Lo fan d'ozj beato e di vivande.
0 bella Musa, ove sei tu? Non sento
Spirar l'ambrosia, indizio del tuo Nume.
Fra queste piante ov'io siedo e sospiro
Il mio tetto materno. E tu venivi
E sorridevi a lui sotto quel tiglio
Ch'or con dimesse frondi va fremendo
Perché non copre, o Dea, l'urna del vecchio
Cui già di calma era cortese e d'ombre.
Forse tu fra plebei tumuli guardi
Vagolando. ove dorma il sacro capo
Del tuo Parini? A lui non ombre pose
Tra le sue mura la città, lasciva
D'evirati cantori allettatrice,
Non pietra, non parola; e forse l'ossa
Col mozzo capo gl'insanguina il ladro
Che lasciò sul patibolo i delitti.
Senti' raspar fra le macerie e i bronchi
La derelitta cagna ramingando
Su le fosse, e famnelica ululando;
E uscir del teschio, ove fuggia la Luna,
L'ùpupa, e svolazzar su per le croci
Sparse per la funerea campagna,
E l'immonda accusar col luttuoso
Singulto i rai di che son pie le stelle
Alle obbliate sepolture. Indarno
Sul tuo poeta, o Dea, preghi rugiade
Dalla squallida notte. Ahi! su gli estinti
Non sorge fiore, ove non sia d'umane
Lodi onorato e d'amoroso pianto.

Dal dì che nozze e tribunali ed are
Diero alle umane belve esser pietose
Di sè stesse e d'altrui, toglieano i vivi
All'etere maligno ed alle fere
I miserandi avanzi che Natura
Con veci eterne a sensi altri destina.
Testimonianza a' fasti eran le tombe,
Ed are a' figli; e uscian quindi i responsi
De' domestici Lari, e fu temuto
Su la polve degli avi il giuramento:
Religion che con diversi riti
Le virtù patrie e la pietà congiunta
Tradussero per lungo ordine d'anni.
Non sempre i sassi sepolerali a' templi
Fean pavimento; né agi incensi avvolto
De' cadaveri il lezzo i supplicanti
Contaminò; né le città fur meste
D'effigiati scheletri: le madri
Balzan ne' sonni esterrefatte, e tendono
Nude le braccia su l'amato capo
Del lor caro lattante onde nol desti
Il gemer lungo di persona morta
Chiedente la venal prece agli eredi
Dal santuario. Ma cipressi e cedri
Di puri effluvj i zefiri impregnando
Perenne verde protendean su l'urne
Per memoria perenne, e preziosi
Vasi accogliean le lacrime votive.
Rapian gli amici una favilla al Sole
A illuminar la sotterranea notte,
Perché gli occhi dell'uom cercan morendo
Il Sole; e tutti l'ultimo sospiro
Mandano i petti alla fuggente luce.
Le fontane versando acque lustrali
Amaranti educavano e viole
Su la funebre zolla; e chi sedea
A libar latte e a raccontar sue pene
Ai cari estinti, una fragranza intorno
Sentia qual d'aura de' beati Elisi.
Pietosa insania, che fa cari gli orti
De' suburbani avelli alle britanne
Vergini dove le conduce amore
Della perduta madre, ove elementi
Pregaro i Genj del ritorno al prode
Che tronca fe' la trionfata nave
Del maggior pino, e si scavò la bara.
Ma ove dorme il furor d'inclite geste
E sien ministri al vivere civile
L'opulenza e il tremore, inutil pompa,
E inaugurate immagini dell'Orco
Sorgon cippi e marmorei monumenti.
Già il dotto e il ricco ed Il patrizio vulgo,
Decoro e mente al bello italo regno,
Nelle adulate reggie ha sepoltura
Già vivo, e i sternmi unica laude. A noi
Morte apparecchi riposato albergo,
Ove una volta la fortuna cessi
Dalle vendette, e l'amistà raccolga
Non di tesori eredità, ma caldi
Sensi e di liberal carme l'esempio.

A egregie cose il forte animo accendono
L'urne de' forti, o Pindemonte; e bella
E santa fanno al peregrin la terra
Che le ricetta. lo quando Il monumento
Vidi ove posa il corpo di quel grande,
Che temprando lo scettro a' regnatori,
Gli allor ne sfronda, ed alle genti svela
Di che lagrime grondi e di che sangue;
E l'arca di colui che, nuovo Olimpo
Alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide
Sotto l'etereo padiglion rotarsi
Più mondi, e il Sole irradiarli immote,
Onde all'Anglo che tanta ala vi stese
Sgombrò primo le vie del firmarnento;
Te beata, gridai, per le felici
Aure pregne di vita, e pe' lavacri
Che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell'áer tuo veste la Luna
Di luce limpidissima i tuoi colli
Per vendemmia festanti, e le convalli
Popolate di case e d'oliveti
Mille di fiori al ciel mandano incensi:
E tu prima, Firenze, udivi il carme
Che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco,
E tu i cari parenti e l'id'ioma
Desti a quel dolce di Calliope labbro
Che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
D'un velo candidissimo adornando,
Rendea nel grembo a Venere Celeste.
Ma più beata ché in un tempio accolte
Serbi l'itale glorie, uniche forse
Da che le mal vietate Alpi e l'alterna
Onnipotenza delle umane sorti
Armi e sostanze t'invadeano ed are
E patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
Intelletti rifulga ed all'Italia,
Quindi trarrem gli auspicj. E a questi marmi
Venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a' patrii Numi, errava muto
Ove Arno è più deserto, i campi e il cielo
Desioso mirando; e poi che nullo
Vivente aspetto gli molcea la cura,
Qui posava l'austero; e avea sul volto
Il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno, e l'ossa
Fremono amor di patria. Ah sì! da quella
Religiosa pace un Nume parla:
E nutria contro a' Persi in Maratona
Ove Atene sacrò tombe a' suoi prodi,
La virtù greca e l'ira. Il navigante
Che veleggiò quel mar sotto l'Eubèa,
Vedea per l'ampia oscurità scintille
Balenar d'elmi e di cozzanti brandi,
Fumar le pire igneo vapor, corrusche
D'armi ferree vedea larve guerriere
Cercar la pugna; e all'orror de' notturni
Silenzj si spandea lungo ne' campi
Di falangi un tumulto e un suon di tube,
E un incalzar di cavalli accorrenti
Scalpitanti su gli elmi a' moribondi,
E pianto, ed inni, e delle Parche il canto.

Felice te che il regno ampio de' venti,
Ippolito, a' tuoi verdi anni correvi!
E se il piloto ti drizzò l'antenna
Oltre l'isole egèe, d'antichi fatti
Certo udisti suonar dell'Elleaponto
I liti, e la marea mugghiar portando
Alle prode retèe l'armi d'Achille
Sovra l'ossa d'Ajace: a' generosi
Giusta di glorie dispensiera è morte;
Né senno astuto, né favor di regi
All'Itaco le spoglie ardue serbava,
Ché alla poppa raminga le ritolse
L'onda incitata dagl'inferni Dei.

E me che i tempi ed il desio d'onore
Fan per diversa gente ir fuggitivo,
Me ad ad evocar gli eroi chiamin le Muse
Del mortale pensiero animatrici.
Siedon custodi de' sepolcri e quando
Il tempo con sue fredde ale vi spazza
Fin le rovine, le Pimplèe fan lieti
Di lor canto i deserti, e l'armonia
Vince di mille secoli il silenzio.
Ed oggi nella Tròade inseminata
Eterno, splende a' peregrini un loco
Eterno per la Ninfa a cui fu sposo
Giove, ed a Giove diè Dàrdano figlio
Onde fur Troia e Assàraco e i cinquanta
Talami e il regno della Giulia gente.
Però che quando Elettra udì la Parca
Che lei dalle vitali aure del giorno
Chiamava a' cori dell'Eliso, a Giove
Mandò ìl voto supremo: E se, diceva,
A te, fur care le mie chiome e il viso
E le dolci vigilie, e non mi assente
Premio miglior la volontà de' fati,
La morta amica almen guarda dal cielo
Onde d'Dlettra tua resti la fama.
Così orando moriva. E ne gemea
L'Olimpio; e l'immortal capo accennando
Piovea dai crini ambrosia su la Ninfa,
E fe' sacro quel corpo e la sua tomba.
Ivi posò Erittonio, e dorme Il giusto
Cenere d'Ilo; ivi l'iliache donne
Sciogliean le chiome, indarno ahi! deprecando
Da' lor mariti l'imminente fato;
Ivi Cassandra, allor che Il Nume In petto
Le fea parlar di Troia il di mortale,
Venne, e all'ombre cantò carme amoroso,
E guidava i nepotì, e l'amoroso
Apprendeva lamento ai giovinetti.
E dicea sospirando: Oh, se mai d'Argo,
Ove al Tidìde e di Laerte al figlio
Pascerete i cavalli, a voi permetta
Ritorno il cielo, invan la patria vostra
Cercherete! Le mura opra di Febo
Sotto le lor reliquie fumeranno.
Ma i Pepati di Troja avranno stanza
In queste tombe; ché de' Numi è dono
Servar nelle miserie altero nome.
E voi, palme e cipressi che le nuore
Piantan di Priamo, e crescerete ahi presto!
Di vedovili lagrime Innaffiati,
Ptoteggete i miei padri: e chi la scure
Asterrà pio dalle devote frondi
Men si dorrà di consanguinei lutti
E santamente toccherà l'altare.
Proteggete i miei padri. Un dì vedrete
Mendico un cieco errar sotto le vostre
Antichissime ombre, e brancolando
Penetrar negli avelli, e abbracciar l'urne,
E interrogarle. Gemeranno gli'antri
Secreti, e tutta narrerà la tomba
Igio raso due volte e due risorto
Splendidamente su le muto vie
Per far più bello l'ultimo trofeo
Ai fatati Pelidi. Il sacro vate,
Placando quelle afflitte alme col canto,
I prenci argivi eternerà per quante
Abbraccia terre il gran padre Oceàno.
E tu onore di pianti, Ettore, avrai
Ove fia santo e lagrimato il sangue
Per la patria versato, e finché il Sole
Risplenderà su le sciagure umane.

Ugo Foscolo
Rispondi

Da: minivo31/12/2011 00:57:35
appunto.tabula rasa.
Rispondi

Da: minivo31/12/2011 01:09:32
talmente prevedibile da indurre noia mortale.. sarà per questo che sei sempre dul forum...mi sa che i rapporti umani languono davvero....
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 01:12:15
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi Siignore, per sora Luna e le stelle:
il celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infrmitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

Francesco
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 01:15:38
palla pallina gira con me e mentre giri io salto su te
palla pallina gira così senza fermarti mai prenderti
palla pallina gira di più che se ti fermi io casco giù
palla pallina come farò se un girotondo io negherò
pappappa pallllallallalala
se una pallina girerà
palalapalalapalala
che giro tondo sarà!
ooooooooo ye oh...
palla pallina su un piede sto
e mille salti con te farò
palla pallina e dai gira da te
per cento volte oo...con me !...
eeee...ohh..
paraparapraparaparaparaparaparapara
pallalapallalapallapalla
la pallina girerà yeeee yeeee pallapallalapallala...
che girotondo sarà. ooooooo...
palla pallina su un piede sto e mille salti con te farò
palla pallina gira da te per dieci volte con me !
aaaaaaaaa...
ancora!
palla pallina su un piede sto e mille salti
con te farò !
palla pallina gira da te
per cento volte con me!
vai su !
palla pallina su un piede sto
e mille salti con te farò
palla pallina gira da te e
dieci volte cento volte e
mille volte con me !
ohhhhhhhhh!

Rita Pavone
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 01:19:20
... i rapporti umani languono davvero ...

Infatti ! ... Je ne fréquente pas de l'excrément !
Rispondi

Da: Filippo IV Il Bello 31/12/2011 10:57:19
Capodanno è la festa simbolo degli stupidi !
Rispondi

Da: formichina31/12/2011 11:09:20
sono d'accordo con te...però, dai, stupidi no, forse solo più deboli di altri, giacché tutti deboli siamo.
Felice anno nuovo a Te
Piccolo Grande Uomo
Rispondi

Da: quotata 31/12/2011 11:10:37
SI IN PRIMIS CI SEI TU
Rispondi

Da: aspettando godot31/12/2011 13:27:18
fate passare anche la voglia di fare gli auguri.................mah1
Rispondi

Da: promo31/12/2011 13:50:09
......effettivamente a Capodanno, quando si é soli e non si ha molto da fare ci si può sentire un pò stupidi   : )

Auguri a Tutti!
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Da: minivo31/12/2011 15:06:10
@ filippo
è davvero triste assistere al disperato tentativo di attirare l'attenzione altrui di un uomo solo come te Filippo.. non li meriti, non te li faccio gli auguri, ma auguro a tutti gli altri di non dover più subire le patetiche  paturnie della tua andropausa...

AUGURI A TUTTI PER UNO SPLENDIDO ANNO NUOVO!!!!
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Da: prossimo alla pensione31/12/2011 15:43:43
filippo io sono prossimo alla pensione, ma tu sei già pronto per il mani..........!,,
ciao e buona permanenza !!!
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