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INPS, 35 posti di DIRIGENTE
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Da: http://www.corriere.it21/02/2014 10:15:57
...Ma il nuovo governo non farà nessuna di queste cose se non sostituirà radicalmente i burocrati che gestiscono i ministeri (riformando i contratti della dirigenza pubblica e allineandoli a quelli del settore privato) cominciando dalla casta dei capi di gabinetto. Per farlo ci vuole coraggio perché questi signori sono depositari di «dossier» che tengono segreti per proteggere il loro potere. Bisogna aver il coraggio di mandarli tutti in pensione. All'inizio i nuovi ministri faranno molta fatica, ma l'alternativa è non riuscire a fare nulla...


http://www.corriere.it/editoriali/14_febbraio_21/purche-si-dica-tutta-verita-2fdac98a-9ac2-11e3-8ea8-da6384aa5c66.shtml
Addio al concorso per i dirigenti pubblici. Prevista licenziabilità ad nutum. E l'art. 97? se necessario si modifica.
Rispondi

Da: ghenghe21/02/2014 10:30:36
ma magari informarsi un pochettino???

http://www.leggioggi.it/2012/12/06/la-dirigenza-fiduciaria-e-incostituzionale/

Esaminiamo passo per passo le "perle" degli editorialisti del Corriere, che riassumono appunto 20 anni di follia riformatrice.
In primo luogo, gli editorialisti ignorano che proprio per quanto riguarda gli uffici di staff dei ministri la legge (articoli 13 e 14 del d.lgs 165/2001) assegna ai ministri molta, forse troppa, libertà di manovra. Il "capo di gabinetto" è sempre liberamente sostituibile da qualsiasi ministro ed, anzi, ben difficilmente tale ruolo rimane ricoperto dal predecessore, quando si insedia un nuovo ministro. Per altro, non è il capo di gabinetto il perno dell'attuazione delle riforme, ma semmai i segretari generali o i capi dipartimento. Ma questo conferma l'approssimativa conoscenza dell'apparato da parte di Alesina e Giavazzi. Tuttavia, le loro affermazioni, sbagliate, fanno "presa" nei confronti di una popolazione stufa e incattivita. Additare il dirigente pubblico come "untore" e boicottatore dell'invece buono e capacissimo ministro è una mossa banale, trita, ritrita, ma efficace. Il famoso "non ci lasciano lavorare" mille volte ripetuto da Berlusconi.
La seconda affermazione è di stampo filosofico: "Il ricambio deve cominciare da coloro che da più tempo occupano lo stesso posto e per questo sono spesso i più conservatori, cioè meno propensi al cambiamento".
Strano. Da un quarto di secolo legislatore, analisti, tecnici, Bocconi, Bassanini, Brunetta, insistono che occorre porre in essere sistemi di valutazione per selezionare, sul piano delle azioni concrete, i dirigenti capaci rispetto agli altri.
E di leggi, decreti, regolamenti, contratti, sistemi di valutazione, consulenze, piani, programmi, metodi, software, a questo scopo ne sono stati sfornati migliaia. Per scoprire che, poi, i dirigenti a tempo determinato, quelli nominati direttamente dai ministri che tanto piacciono ad Alesina e Giavazzi, non sono mai oggetto di valutazione negativa o non sono proprio oggetto di valutazione.
Chi predica, solo a parole, l'efficienza dell'azione amministrativa dovrebbe sapere perfettamente che essa va misurata in relazione ai risultati. La propensione al cambiamento non c'entra nulla. Il dirigente vero e capace se ne infischia del cambiamento, perché non tocca a lui stabilire le linee politiche, prerogativa esclusiva dell'organo di governo. Il dirigente, una volta che l'indirizzo politico sia fissato, lo attua, gli piaccia o meno. E va giudicato in base alla capacità di farlo, non in relazione al tempo che sta a svolgere un incarico. Lo capirebbe chiunque.
Terza affermazione: "I costi sono ovvi: un nuovo dirigente ci metterà un po' a prendere in mano le redini del ministero. Ma è un costo che val la pena di pagare, quanto più si vuol cambiare". Il costo è tremendamente alto ed ingente. Una girandola continua della dirigenza e del sistema operativo è il modo migliore per mettere sabbia negli ingranaggi e romperli o ritardarne l'attività, molto di più di quanto possa l'intenzionale eventuale atteggiamento dei dirigenti.
In ogni caso, Alesina e Giavazzi ignorano o fingono che non valga assolutamente nulla la giurisprudenza costituzionale affermatasi a partire dalla sentenza 103/2007, che considera incostituzionale lo spoil system in particolar modo perché lesivo del principio di continuità dell'azione amministrativa.
L'economia, l'aziendalismo, l'autoreferenzialità e il darsi di gomito col potere non dovrebbero prescindere dalle decisioni di autorità come la Consulta.
Ulteriore affermazione che lascia davvero di stucco è la presa d'atto del rischio che "le nomine siano solo politiche, e cioè invece che di dirigenti preparati il ministro scelga in base alle appartenenze politiche". Rischio, tuttavia, secondo gli Autori, neutralizzato dalla circostanza che siano gli elettori a decidere se un governo ha cambiato qualcosa".
Queste considerazioni sono sconfortanti. Si scade, ancora una volta, nel "lavacro" elettorale. Ogni atto, anche il più incostituzionale e odioso, come la cooptazione per ragioni politiche dei dirigenti, selezionati non in base al tanto evocato "merito", ma per l'appartenenza politica.
Affermano, come visto, gli editorialisti che "i cittadini giudicheranno un governo anche dalla qualità delle persone cui hanno affidato l'amministrazione dello Stato". Alesina e Giavazzi dimenticano che i cittadini non giudicano per nulla i governi sotto questi aspetti. Non hanno sufficienti informazioni e capacità valutative per questo. E l'andamento delle votazioni di questi ultimi 20 anni lo dimostra ampiamente.
Come cittadino, io pretenderei che l'alta dirigenza sia competente, selezionata non in relazione alle simpatie politiche ma per la preparazione mostrata con la selezione concorsuale, prima e con una seria valutazione, poi. Perché col politico posso negoziare, chiedere di innovare. Col dirigente debbo pretendere di avere l'applicazione corretta ed imparziale di ciò che la politica ha deciso prima, sulla base della negoziazione e dell'innovazione decisa. Far svolgere all'alto dirigente un ruolo politico è esiziale per i principi di democraticità, giusto procedimento, imparzialità, efficacia e concorrenza. E lo spoil system, introdotto nel 1993 è certamente uno dei mali più gravi dell'Italia. Non è un caso che 20 anni di economia bloccata e pessima qualità dell'azione di governo coincida con la deleteria presupposizione che inserendo tra i dirigenti gli "allineati" e non i competenti si governi meglio.
Semplicemente assurda, poi, è la chiosa: "E' comunque un sistema migliore [quello della cooptazione, nda] di quello di oggi in cui dirigenti non eletti ostacolano e influenzano l'operato di governi eletti direttamente, o indirettamente come nel caso di questo governo «tecnico»".
Abbiamo letto bene? "Dirigenti non eletti?". Ma cosa pretendono, Alesina e Giavazzi? L'elezione dei dirigenti? Il possesso di una tessera di partito, lo schierarsi proprio nei soggetti chiamati ad amministrare concretamente, in totale dispregio dei principi di separazione tra politica e gestione, accertati dalla Consulta e dal legislatore sulla base della lettura degli articoli 97 e 98 della Costituzione?
Oltre un secolo di diritto amministrativo e di cultura gestionale verrebbero malamente gettati via se passasse un'idea come questa, per la quale l'attività amministrativa è "innovatrice" solo se schierata, bandendo il tratto saliente che dovrebbe caratterizzare la qualità della dirigenza: l'imparzialità. O vanno bene, invece, le richieste fatte da attuali ministri, ad esempio, al Vaticano, per ottenere poltrone importanti alla Banca d'Italia? Perché una dirigenza "eletta" finirebbe, ovviamente, per dipendere dall'opaca (per non dire altro) rete di cortesie, favori, favoritismi che caratterizza le trame della politica delle "nomine".
Una coscienza liberale dovrebbe prendere atto che proprio il potere di "nomina" di dirigenti e manager è una delle più deleterie cause dell'inefficienza di aziende sanitarie, società partecipate e imprese di Stato o comunque pubbliche. E' disarmante vedere che due campioni del liberalismo come Alesina e Giavazzi paventino soltanto l'assurda ipotesi dell'elezione della dirigenza.
In conclusione, poi, sarebbe da rammentare ai due editorialisti che i governi non sono eletti né direttamente, né indirettamente. Non sono eletti per nulla. Una rinfrescata alla Costituzione non farebbe male, prima di sparare editoriali populisti, tesi solo a giustificare l'operato di un Governo fallimentare e, purtroppo, anche a giustificare l'inefficacia di un piano, come quello presentato - che combinazione - da Francesco Giavazzi, che, se giace, non è per colpa di qualche dirigente col quale si sarà forse accapigliato, ma delle non scelte del Governo.


Rispondi

Da: xghenghe21/02/2014 10:42:39
grande sei un mito.
ed è paradossale che ridicano le stesse cose di 2 anni fa
Rispondi

Da: Cottarelli21/02/2014 12:23:02
Ministro della Funzione Pubblica?
Ahi ahi ahi...
Rispondi

Da: ciao.... 21/02/2014 21:21:48
No Madia  interessante il post delle 10.30 lo stesso articolo di 2 anni fa?
Rispondi

Da: The public manager22/02/2014 22:35:57
Governo OTTIMO per il management pubblico...il migliore possibile date le circostanze.
I posti che contano hanno impronta dalemiana a cominciare dal Min. economia...
Sono certo che  presto ci sarà un rinnovo del CCNL che ci darà enormi soddisfazioni.
Rispondi

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Da: grande articolo22/02/2014 23:18:41
articolo ottimo


Ulteriore affermazione che lascia davvero di stucco è la presa d'atto del rischio che "le nomine siano solo politiche, e cioè invece che di dirigenti preparati il ministro scelga in base alle appartenenze politiche".
cooptazione per politiche dei dirigenti, selezionati non in base al tanto evocato "merito", ma per l'appartenenza politica.

Come cittadino, io pretenderei che l'alta dirigenza sia competente, selezionata non in relazione alle simpatie politiche ma per la preparazione mostrata con la selezione concorsuale, prima e con una seria valutazione, poi. Perché col politico posso negoziare, chiedere di innovare. Col dirigente debbo pretendere di avere l'applicazione corretta ed imparziale di ciò che la politica ha deciso prima, sulla base della negoziazione e dell'innovazione decisa. inserendo tra i dirigenti gli "allineati" e non i competenti si governi meglio
Il possesso di una tessera di partito, lo schierarsi proprio nei soggetti chiamati ad amministrare concretamente, in dispregio dei principi di separazione .......Consulta e dal legislatore sulla base della lettura degli articoli 97 e 98 della Costituzione?

imparzialità merito
non cooptazione e fideilizzazione, il famoso giano bifronte (cioè politica e amministrazione tutt'uno)

Sul management oltre a volerne ridurre il peso, le pa come le vs. dove sia dirigenti che livellati guadagnano di più con il rinnovo dei ccnl ci rimetteranno parecchio





si come no
Rispondi

Da: Ahi ahi ahi23/02/2014 16:36:48
... Nel mirino del commissario c'è spazio anche per le retribuzioni variabili dei dirigenti pubblici. Da ridefinire i criteri in base ai quali si assegnano i premi di risultato, che da quanto è emerso da una prima ricognizione verrebbero concessi con eccessiva benevolenza. L'ex dirigente dell'Fmi farà pressioni affinché in futuro vengano premiati i manager dello Stato capaci di raggiungere gli obbiettivi di contenimento dei costi, lasciando all'asciutto gli altri...

http://www.huffingtonpost.it/2014/02/23/carlo-cottarelli-spending-review-turbo_n_4841410.html?utm_hp_ref=italy#comments
Rispondi

Da: e che ci 25/02/2014 17:04:13
Vorrà mai a contenere i costi
Rispondi

Da: The public manager27/02/2014 21:50:07
Tagliare i costi?
Si tratta di una delle sfide più appassionanti per il management.
Purtroppo per i livellati ci sarà poco da ridere perchè il maggior costo della PA è costituito proprio dai loro stipendi.
Ma il management  non si tirerà certo indietro... a patto che i poteri dei manager subiscano un ulteriore significativa espansione così come ovviamente  le loro retribuzioni.
Date al management una leva ed esso vi solleverà il mondo.
Rispondi

Da: ma ... 27/02/2014 21:56:57
Per gli enti e i dirigenti so cavoli
Rispondi

Da: Cavoli amari28/02/2014 11:15:19
Cari Public manager
Dopo tante laute retribuzioni rubate alla collettività , continuerai a rubare garanzie a sor renzi
Rispondi

Da: The public manager28/02/2014 21:19:30
I soldi per le retribuzioni manageriali sono quelli spesi meglio.
E' solo grazie al management che le problematiche relative ai livellati trovano una soluzione accettabile.
In altri termini senza la presenza e la  costante vigilanza del management i livellati non produrrebbero nulla.
Meglio allora pagare bene dei manager piuttosto che sprecare enormi risorse in stipendi ai livellati.
Rispondi

Da: gia''. 28/02/2014 22:20:09
Pensa che voi al cionfronto siete dei dilettanti.
Nella avvocature comunali fino a 300 mila annui.
Vedi es.comune roma amministrazione trasparente.
Cosi le municipalizzate ditutta italia
Avvocatura dello stato. Etc...

Livellati
E dirigenti dei ministeri?
Dilettanti
Rispondi

Da: The public manager28/02/2014 22:40:41
Ciò conferma quello che vado dicendo da tempo:
i manager pubblici sono retribuiti ancora poco rispetto a quanto prendono altri professionals pubblici.
E poichè la professionalità dei manager non è seconda a nessuno le loro retribuzioni andrebbero immediatamente adeguate almeno di un fattore tre.
Non capisco perchè i ns amici del sindacato non portino avanti questa legittima rivendicazione.
Rispondi

Da: Questo è management vero:03/03/2014 14:55:19
http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Tratt_Economico_2012_AVVOCATI.pdf
Rispondi

Da: Caspiterina!!!03/03/2014 15:02:37
Non ci credo!!!!!!!!
Rispondi

Da: xxx03/03/2014 15:32:45
cosa???
strabeati loro
Rispondi

Da: The public manager12/03/2014 22:12:14
Avete visto la manovra?
Le retribuzioni dei manager non saranno toccate.
Rispondi

Da: Leggi, public manager, leggi!17/03/2014 18:07:49
http://www.iltempo.it/politica/2014/03/17/politica-stipendi-imprese-caccia-ai-miliardi-1.1230377

...e non si escludono neanche interventi sui dirigenti di I e II fascia...

Ciao public manager.


Rispondi

Da: povero public...17/03/2014 19:31:06
... dovrà rivedere profondamente il suo ménage familiare... sarà un duro risveglio
Rispondi

Da: per il fallito dirigente pubico dei mie ,,,,,,17/03/2014 20:47:33
Ai dirigenti pubblici, diretti interessati, il Commissario, che dovrà tagliare 32 miliardi
di spesa entro il 2016, assicura il pieno coinvolgimento, definendo la Spending Review ''un
esercizio che viene fatto non da una sola persona ma da tutta
Rispondi

Da: Public manager? Dove sei? Miaooooo17/03/2014 21:14:17
http://qn.quotidiano.net/politica/2014/03/17/1040543-spending-review-tagli-cottarelli.shtml

...500 milioni dagli stipendi dei dirigenti della pa...


Rispondi

Da: Ah ah ah17/03/2014 21:15:25
Allora? Andrà anche quest'anno a Trou aux biches oppure si fermerà all'Idroscalo?
Rispondi

Da: ma...... 17/03/2014 22:12:45
I dirigenti ministeriali sono quelli che prendono meno.
Quindi saranno i meno colpiti.
Invece quelli degli ennti pubblici. Municipalizzate.
Avvocatura dello staoto cifre da capogiro.
Avvocature dei comuni pure (roma napoli. Come una lotteria)
Rispondi

Da: x ma....17/03/2014 22:26:37
è l'esatto contrario...
Fa più notizia e da più risultati colpire un numero relativamente esiguo di persone come avvocatura dello stato o manager degli enti pubblici oppure togliere un 10%allo stipendio di tutti i dirigenti di II fascia e un 15% a quelli di prima?
E' molto più facile che siano penalizzati i dirigenti di seconda fascia, meno quelli di prima, quasi impossibile per i manager...
E' giusto? Non importa, ma è quel che accadrà.
Rispondi

Da: ma...... 17/03/2014 22:35:19
Cicero pro domo sua
Te piacerebbe e?
All' avvocatura dello stato cifre secretate.
Al comune di roma 300 mila euro ad avvocato (piu' di Obama)
Alle municipalizzate cifre pazzesche.
Alle controllate spa. Cifre folli.
Tagliare qua farebbe tantissimo gettito.
Pensa tutte le municipalizzate di tutta Itealia . Avvocature . Dirigenti enti comuni reione e province.
Un botto di milioni di euro con un impattto sull'opinione pubblica notevole.
Rispondi

Da: x ma...18/03/2014 08:15:28
non lo faranno. meglio colpire dove c'è meno resistenza e cioè i medi dirigenti. dimmi una cosa: quando mai le nicchie sono state colpite?
Rispondi

Da: quanto18/03/2014 08:41:16
lo faranno lo faranno.
e ripeto non sono nicchie ma massa.
i dirigenti dei ministeri sono pochi, e guadagnano molto ma molto meno rispetto alle migliaia e migliaia di nicchiati da 200 mila euro in su
Rispondi

Da: The public manager18/03/2014 17:13:59
Il management pubblico non può essere assolutamente colpito dalla spending review e non c'è Cottarelli che tenga.
Quali poteri reali ha?
Sono forse i suoi poteri superiori a quelli dei ns amici politici e del sindacato?
Sa o non sa che la funzione manageriale è la funzione primaria, centrale ed insostituibile di qualsiasi entità organizzativa?
E allora di cosa parliamo?
Le retribuzioni del management si possono e devono anzi aumentare.
I fondi? Basta ridurre le retribuzioni dei livellati.
Le retribuzioni dei manager pubblici ammontano a soli 20 miliardi di euro, quelle dei livellati a 170 miliardi...
vi sembra giusto tutto ciò?

Rispondi

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