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Concorso MAGISTRATURA 2017
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Da: galloritmo24/08/2017 11:40:06
escludendo le residuali ma non infrequenti ipotesi in cui uno uccide per il semplice fine di uccidere senza ambire ad altri fini (secondo voi sono solo queste le ipoitesi di omicidio volontario con dolo intenzionale), mi pare che quasi sempre accanto a una condotta omicidiaria vi sia un qualche obiettivo finale da realizzare.  

Da: Il mandante 24/08/2017 11:40:39
Sono interessato a queste ricostruzioni.

Da: Tutti scoraggiati  24/08/2017 11:57:36
A mio modo di vedere son due situazioni diverse....
Nella prima non c è alcun delitto a monte. L omicidio è unico reato, e l'ipotesi di dolo diretto è plausibile.
Nel secondo riferimento c'è un delitto a monte o un tentato delitto... e la prosecuzione dell'azione criminosa sfocia in un omicidio.
Quindi nel secondo caso basta in teoria un coefficiente psicologico minore per il delitto più grave.
Poi bisogna vedere se a monte c'è stata solo una percossa o un tentativo di rapina... e da lì o il 584 o il 586....
Ma non son situazioni assimilabili.

Da: The Engineer 24/08/2017 12:19:10
Chi uccide é un assassino e merita la pena di morte. Tutto il resto sono pugnette mentali da giuristi di un Paese governato da 4 mafie, dominato dalla corruzione e dal malaffare a tutti i livelli, che col diritto non ha proprio nulla a che fare.

"The more I think about it, Old Billy was right
Let's kill all the lawyers, kill them tonight"

Da: Così parlò l''ingegnere 24/08/2017 12:27:43
Perché qui siamo moderni, chiaramente.
E abbiamo alle spalle studi scientifici.
Fossimo anche un filo meno dotati di IQ matematico, cosa avremmo potuto scrivere?

Da: Il mandante 24/08/2017 12:34:50
Però Gallo non ipotizzava che il furto (o la rapina, nell'ipotesi di Tutti) venisse commesso, nemmeno a livello di tentativo.
Cioè non ipotizzava che ci fosse il substrato di un altro reato a fornire l'elemento soggettivo.
Cercava, credo, di soppesare quanto il fine-motivo, o il movente, entri (i.e. possa entrare) in fattispecie.
Ho equivocato Gallo?

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Da: X pops24/08/2017 12:38:21
Il corso tenuto dal consigliere giovagnoli è molto buono.
Il punto di forza è certamente rappresentato dalla qualità delle lezioni: ricche, dense di contenuti, chiare, articolate.
Il pregio del consigliere è quello di essere rigoroso, logico e consequenziale nel ragionamento.
Prima di esaminare la giurisprudenza, lui ti spiega davvero l'essenza dell'istituto, rendendo chiari anche concetti molto complessi.
In Amministrativo, soprattutto,rasenta l'eccellenza.
Un problema è la rapidità della sua esposizione che non agevola la possibilità di prendere appunti e dunque si è costretti a riascoltare la lezione (perdendo inevitabilmente del tempo).

Da: Pomo 24/08/2017 13:59:36
Io ho provato a contattare sia "ammiraglio" che "tutti scoraggiati" che proponevano la condivisione del corso di giovagnoli, ma entrambi non mi sono sembrati davvero interessati...sono fake tutti e due? Oppure hanno letto le nuove condizioni contrattuali sul sito di Jusforyou e si sono giustamente spaventati visto che effettivamente propongono qualcosa di illegale che potrebbe danneggere il loro cammino di futuri magistrati?

Da: gruppo facebook24/08/2017 15:03:19

- Messaggio eliminato -

Da: galloritmo24/08/2017 15:15:31
Invitando chi voglia partecipare ad una seria riflessione in merito al tentativo di operare una corretta linea di demarcazione tra le fattispecie di dolo intenzionale e diretto, ripeto che:
a pag. 265 del secondo volume Sistema di penale (che nel complesso non è fatto male), nell'accennare all'istituto del dolo diretto si trova scritto testualmente che "Un esempio di dolo diretto è ravvisabile in capo a chi, innamoratosi di una persona, ne uccida il partner per avere una chance che i propri sentimenti siano ricambiati".

A mio avviso l'esempio ivi riportato non è altro che una paradigmatica ipotesi di dolo intenzionale (non diretto),
atteso che l'unico ed esclusivo fine penalmente rilevante cui si dirige la volontà dell'agente è l'uccisione di un uomo, non essendo in grado, il fine ultimo dell'azione (cioè quello di conquistarsi una chance che i propri sentimenti siano ricambiati), a degradare il dolo da intenzionale a diretto. Lungi che di fine, infatti, in questo caso occorre parlare di MOVENTE.

Peraltro, non ogni fine ulteriore a quello primario cui si diriga la volontà del reo si rivela in grado di degradare il più intenso dolo intenzionale in dolo diretto.
E' chiaro che se per eliminare il politico X, l'agente decida di utilizzare un mezzo comportante la eliminazione "certa" anche della scorta (come di fatto avviene), allora l'esecuzione del delitto nei confronti della scorta dovrà considerarsi sorretto da dolo diretto, non essendo l'obiettivo primario ma comunque costituendo un evento rappresentato, entrato nella volizione dell'agente e d'altra parte inevitabilmente connesso con la realizzazione dell'evento primario.

Ragionando, invece, come nell'esempio richiamato nel Sistema (che comunque mi sembra un buon testo, anche se a tratti non preciso, ma questo ci può stare visto che esso non è opera di un Padovani o di un Pulitanò), dovrebbe paradossalmente parlarsi di dolo diretto e non intenzionale, anche nel caso, ad es. di chi uccide una persona per rubargli il portafoglio.

Da: x gruppo facebook24/08/2017 15:15:50

- Messaggio eliminato -

Da: galloritmo24/08/2017 15:20:05
sì, sì, è un'ottima idea. Forse ho sbagliato forum

Da: Tutti scoraggiati  24/08/2017 16:09:09
Io posso riportarti la mia esperienza.
Ho fatto il Fratini-Caringella-Garofoli e il Giovagnoli.
Sul primo.

Caringella.
Di civile niente di che. Tratta le questioni in modo abbastanza superficiale, nulla di più rispetto ai manualim
Di amministrativo. Spiega bene interessi legittimi e processo. Il resto nulla di che.
Fa il simpatico ma sotto se la tira. Ha una voce noiosa.

Garofoli.
Penale
Poco organizzato. Recita parti del suo manuale. Le poche cose che fa chiariscono leggermente il suo manuale a cui dà un filo logico-sistematico.

Fratini.
Lui è davvero er mostro. Fa poco pogramma ma è davvero mostruoso. Diretto, chiaro, preciso e semplice da seguire.
Tratta gli argomenti più complessi come i mezzi di conservazione della garanzia.
N.1 in assoluto.

Giovagnoli.
Fa tutte le materie.
Ottimo in amministrativo, non tratta le parti istituzionali come rapporti intersoggettivi ecc, beni pubblici e accesso.
Ottima la parte sugli espropri e sugli appalti.
Penale. Molto buono.
Fa molte parti del programma. Tratta le questioni anche più attuali di parte speciale.
Civile.
Un po' pecca sulle obbligazioni e non è completo sul contratto.
Buono su fatto illecito, diritti reali ecc.
Nettamente meglio di Caringella ma di gran lunga sotto a Fratini.

Nel complesso direi che tra i 2 corsi è decisamente meglio Giovagnoli.
Se Fratini organizzasse da solo un corso non ci sarebbe storia....

Da: Rectius 24/08/2017 16:16:30
Sui corsi.

A mio parere, è abbastanza inutile il sondaggio proposto su Facebook.
Solo chi ha frequentato tutti i corsi (almeno tutti quelli piu' gettonati) può dare un parere ragionevole sui docenti, in quanto supportato da un confronto tra le diverse esperienze.

Chi ha frequentato, in modo serio e costante, uno (massimo due corsi), ossia il'80% degli aspiranti, ovviamente, indicherà i propri docenti come i migliori.

Il sondaggio, di fatto, si riduce ad una stima degli iscritti nei vari corsi: non è un caso che i docenti con più preferenze siano quelli di Lexfor, ossia quelli del corso notoriamente più frequentato.

Sul dolo diretto.

L'evento (lecito o illecito) cui l'agente mira dev'essere da lui rappresentato e voluto come obiettivo principale della condotta, mentre l'evento tipico deve rappresentare una conseguenza collaterale (certa o quasi certa).

La distinzione rispetto al movente, in effetti, è sottile, ma c'è: il movente è intrinsecamente collegato all'azione sorretta dal dolo intenzionale (uccido per rubarti il portafoglio), al punto da non consentire, nella rappresentazione e nella volizione dell'agente, un'effettiva scissione tra i due eventi (sottrazione del portafoglio e morte di un uomo).

Nel dolo diretto, invece, devono emergere le due distinte deliberazioni: mi rappresento e voglio il premio assicurativo in caso di esplosione della barca; mi rappresento e voglio l'evento collaterale della morte dei passeggeri dell'imbarcazione.


Da: galloritmo24/08/2017 16:23:21
Intanto a chi ha interesse per il discorso intrapreso poc'anzi, ricordo che Mantovani, ad es.,  parla di dolo diretto e dolo intenzionale come se fossero la stessa cosa.
In molte sentenze, tuttavia, viene operato il disyinguo tra dolo intenzionale e diretto. Allora... possiamo affermare che
- nel DOLO DIRETTO il fatto materiale tipico realizzato è esattamente quello avuto di mira dall'agente: uccido la suocera pugnalandola.
- Nel DOLO INTENZIONALE il fatto materiale realizzato non è il risultato avuto di mira dal soggetto agente, ma un passaggio obbligato verso la realizzazione dell'intento avuto di mira, previsto come logica conseguenza della propria condotta criminosa e di cui si accetta la verificazione: qui l'agente dà fuoco alla casa per riscuotere il premio dall'assicurazione, ben sapendo che nella stanza del secondo piano sta dormendo la suocera inferma a letto.
- Nel DOLO EVENTUALE il fatto materiale tipico non è voluto dall'agente, ma questo si rappresenta la possibilità della sua verificazione e accetta il rischio della sua verificazione: qui l'agente agisce per realizzare un obiettivo e lo fa ad ogni costo, cioè costi quel che costi.
Il punto dolente, l'impresa, sta nell'individuare un'accettabile linea di demarcazione tra dolo eventuale e colpa cosciente. Ma questo è un altro discorso

Da: Tutti scoraggiati  24/08/2017 16:26:42
Galloritmo per avere una preparazione sul dolo devi rifarti a Tyssenkroupp.
La distinzione sull intensità proposta dalla dottrina è stata revisionata dalle ssuu.
Ormai l accettazione del rischio è superata....

Da: pops 24/08/2017 16:36:59
Concordo con la distinzione fatta da Rectius

Da: galloritmo24/08/2017 16:41:42
nel "costi quel che costi" caratterizzante l'agire sorretto da dolo eventuale, vi sarebbe il criterio economico richiamato nella sentenza ThyssenKrupp. Ma quest'ultima, in verità, nel tentativo di superare gli sforzi diretti all'individuazione della effettiva linea di confine tra dolo eventuale e colpa cosciente, ritorna nuovamente al concetto del criterio dell'accettazione del rischio, che però è  tipico dei reati colposi.

Da: galloritmo24/08/2017 17:00:54
Ritengo che qualsiasi tentativo di tracciare in modo chiaro e condivisibile la linea di confine tra dolo eventuale e colpa cosciente è destinato al fallimento, trattandosi di linea decisamente inafferrabile.
In effetti spesso è per fini utilitaristici che nelle aule giudiziarie si è fatta pendere l'ago della bilancia a favore del dolo eventuale, a fronte di reati produttivi di danni immensi (ambito automobilistico o della produzione industriale), in realtà frutto di condotte sorrette da colpa cosciente.
Di fatti il concetto di dolo eventuale trattasi di una creazione della giurisprudenza. E quando una costruzione del genere è frutto di creazione utilitaristica e non di osservazione di fenomeni reali, poi risulta arduo se non impossibile riuscire a delinearne in modo chiaro i limiti e le coordinate.
A proposito: nell'ultima edizione del manuale di Padovani, che certamente è tra i maestri, della TyssenKrupp e della sua portata risolutiva, nessuna traccia

Da: galloritmo24/08/2017 17:02:45
Devo correggermi: Di fatti il concetto di dolo eventuale è (non trattasi)

Da: Abbasso le trovate pubblicitarie 24/08/2017 17:11:02
Ma a chi volete darla a bere?

)la smettete di autoincensarvi

Al concorso non si parlava così di questi docenti

I corsisti reali dicono ben altro

Da: Abbasso le trovate pubblicitarie 24/08/2017 17:16:11
Mi chiedo chi muova le fila di questo gruppo Facebook

Ennesima strategia pubblicitaria di case editrici, docenti,  organizzatori, agenti pubblicitari,  Prezzo)lati?

Da: annamobbene24/08/2017 17:28:43
La teoria dell'accettazione del rischio è superata?

Non credo. Mi risulta che ancora viene citata come prevalente.

Da: galloritmo24/08/2017 17:38:41
La Sent. TyssenKrupp 2014 che nel delineare le peculiarità del dolo eventuale si richiama alla Formula di Frank, può mai costituire una reale novità nella ricerca dei tratti distintivi del dolo eventuale rispetto alla C. cosciente? Penso di no.
Sul fronte del dolo eventuale e dei passi avanti nell'individuazione dei suoi reali connotati, nella sentenza in questione vi è molto fumo e pochissimo arrosto

Da: Il mandante 24/08/2017 17:54:45
Come dicevate, molti autori tagliano la testa al toro facendo coincidere dolo diretto e dolo intenzionale.
Dal che deriverebbe la coincidenza del dolo indiretto e di quello eventuale?
Il dolo eventuale sta al dolo intenzionale come il dolo indiretto sta a quello diretto?
Se la risposta è affermativa, allora la categorizzazione del dolo dovrebbe quadrangolarsi tra questi elementi.
E non dovrebbe essere necessario utilizzare come categoria definitoria negativa quella della colpa cosciente (che postula un evento non voluto e si pone in rapporto di incompatibilità col dolo).
Le sfumature sul punto non sono sfumature, perché imputare per dolo o colpa impone di ragionare su piani non solo diversi ma incompatibili.
L'unico modo costituzionalmentecostituzionalmente accettabile di utilizzare la categoria del dolo eventuale è considerarla l'alter ego del dolo indiretto.
Definire il dolo diretto (identificando quale sia l'evento voluto), definire il dolo indiretto per rapporto con quello diretto (ferma la volizione dell'evento); ricostruire il dolo intenzionale (quello sorretto dal fine ultimo dell'azione, in qualche modo il movente si infila in fattispecie anche se non la colora, ma si rileva come coincidente con la volizione espressa nella condotta).
Infine definire per relazione il dolo eventuale (quello non sorretto da coincidenza e rilevanza del fine ultimo dell'azione, in cui domina l'irrilevanza del profilarsi dell'evento rispetto all'azione, che si sarebbe compiuta a prescindere e ad ogni costo).
E farlo diventare solo una categoria ricongnitiva, di qualificazione, non cognitiva o di affermazione.
Lasciando fuori ogni riflessione sulla colpa con previsione.
Personalmente lo ricostruisco così. Se no il dolo eventuale griderebbe vendetta.

Da: annamobbene24/08/2017 18:07:33
uanm

Da: Aloe  24/08/2017 18:24:05
Buonasera a tutti. Scrivo per chiedere se c'è qualcuno tra voi che vende il manuale maior di Garofoli-penale- part generale. Ultima ed2016/17. Non sottolineato se non a matita. Potete scrivermi privatamente alla seguente mail: paola82rea@yahoo.it. Grazie...

Da: @Aloe24/08/2017 19:41:52
Manuale maior o manuale superiore?

Da: Quindi? 24/08/2017 22:52:58
Come la risolviamo la questione omicidio per avere chance con la vedova?

Da: franci90-  24/08/2017 22:56:47
Ragazzi avrei bisogno di una consulenza.
Per amministrativo quale manuale mi consigliate tra Caringella e Garofoli? So che sono manuali compilativi e senza ragionamenti ma sono quelli più aggiornati! Potreste dirmi i pro ed i contro! Grazie a tutti

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