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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: sono d''accordo con sopra20/06/2017 13:00:03
effettivamente se ci guardassimo allo specchio, scopriremmo che non solo non potremmo dirigere alcunché, ma sarebbe già troppo un lavoro funzionariale vero che esorbiti dalle 4 minchiate di routine che facciamo ogni giorno.
ma guardiamoci intorno per favore!!! sono venuti a fare il nostro concorso che voi dite superpilotato con tracce assurde impiegati comunali, ispettori del lavori, funzionari di altre pa e lo hanno passato.
e noi??
manco quello da bidello passeremmo!
all'altro concorso da dirigente con consiglieri di stato in commissione addirittura i colleghi doganali furono la minoranza a passare il concorso!!!SIAMO RIDICOLI E VOGLIAMO PURE FARE I DIRIGENTI????

Da: x chi mi precede 20/06/2017 13:18:35
E quindi?
Qui stiamo parlando di sentenze, elusione di giudicato e concorsi. In altre parole legalità.
Chi lo vince il concorso poco ci interessa. A te invece interessa trovare un appiglio per conservare la POT.

SCOMMETTI?

Da: Paolo della quercia 20/06/2017 13:22:01
Non avete capito un cazzo. Se volete sfruttare la P.A. fate quello che ho fatto io con mia mogli Marta. Coglioni!

Da: Ma è regolare20/06/2017 14:10:24
che la Orlandi possa emettere ancora provvedimenti firmando si come "Direttore dell'Agenzia"?

Da: The public manager20/06/2017 14:44:38
Un Direttore per sempre...
Battute a parte finchè il nuovo non si sarà insediato c'è sempre il vecchio.
La funzione manageriale non ammette vuoti.

Da: Non è formalmente regolare20/06/2017 14:46:47
si dovrebbe firmare "Il Vice Direttore".

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Scaricala subito GRATIS!

Da: ma 20/06/2017 14:51:05
Lasciate stare questa  vecchia pazza disperata.

Da: manette20/06/2017 16:07:16
funzionaria integerrima incaricato corrotto. Ma come fanno a piacere i rolex? fanno schifo! Devi continuamente regolare la lancetta. Robba americana, peggio di quella cinese


Venezia, dai Rolex ai finanzieri alla rimozione della funzionaria onesta: storie di corruzione per non pagare le tasse
Venezia, dai Rolex ai finanzieri alla rimozione della funzionaria onesta: storie di corruzione per non pagare le tasse
GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Dalle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 16 persone, tra cui dirigenti pubblici e ufficiali delle Fiamme Gialle, emerge un vero e proprio "romanzo delle tangenti". Tra ricerca di coperture politiche, mazzette a rate per ridimensionare le sanzioni fiscali e insulti alla dirigente delle Entrate che ordinava troppi accertamenti. E il presidente di Cattolica assicurazioni si complimentava con i subalterni che erano riusciti a far ridurre una contestazione milionaria
di Giuseppe Pietrobelli | 20 giugno 2017
300   
2,6 mila
Più informazioni su: Finanza, Tangenti, Tasse, Venezia
Pubblici funzionari dell'Agenzia delle Entrate di Venezia che si mettono in vendita o si fanno comprare. Imprenditori del ricco Veneto pronti a corrompere per non pagare le tasse sui proventi delle loro attività. Professionisti compiacenti che si prestano a fare da collegamento. E finanzieri pronti a chiudere non un occhio, ma tutti e due, se il contraccambio è un Rolex Daytona, del valore di 8-9mila euro, tre mesi del loro stipendio. Il romanzo delle tangenti è sempre lo stesso. Ma ogni volta che lo si sfoglia riserva varianti e sorprese. Ad esempio una funzionaria incorruttibile.

Accade a Venezia dove 16 persone sono state arrestate (due ai domiciliari) per una lunga sfilza di reati. E' il segno di un andazzo così generalizzato da far dire al comandante provinciale della Finanza, Alberto Reda: "Questa è la più grande inchiesta contro il fenomeno della corruzione dopo il Mose". E al procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi: "E' emerso un contesto criminale vasto e articolato, che travalica i singoli episodi contestati". E al generale Antonino Maggiore, comandante regionale della Finanza in Veneto: "E' un'inchiesta dolorosa perché coinvolge due nostri ufficiali".


La ricerca di coperture politiche - Uno dei principali indagati è Elio Borrelli, ex direttore del Centro Operativo delle Entrate di Venezia. Secondo il gip Alberto Scaramuzza, oltre agli episodi di corruzione vi sarebbe stato anche un suo tentativo di cercare appoggi politici per ottenere un posto di prestigio, nell'ordine la direzione regionale di Venezia, un trasferimento a Verona o a Roma. Nel 2015 chiamò al telefono il commercialista mestrino Arcangelo Boldrin, esponente del Pd veneziano, chiedendogli un appoggio presso il sottosegretario Pier Paolo Baretta a Roma. "Cerca di farmi andare a Verona che cambia la vita anche a te", è la frase intercettata. Secondo il gip è "una promessa esplicita di favorire le pratiche del commercialista". Ma il professionista non abboccò, il sottosegretario non venne interessato e Borrelli finì a dirigere l'ufficio Pesaro-Urbino, da cui però continuava a seguire le vicende venete, avvalendosi anche dell'appoggio del direttore provinciale delle Entrate, Massimo Esposito, che è pure stato arrestato.

I complimenti del presidente Bedoni - Borrelli lo troviamo dappertutto, anche nei favori concessi a Cattolica assicurazioni: la compagnia veronese si vide ridurre da 8,8 milioni di euro a poco più di due milioni e mezzo il debito definito nel dicembre 2016 da un atto di adesione unificata. In quel capitolo spuntano due Daytona regalati a Christian David, capo ufficio grandi contribuenti regionale delle Entrate, e al tenente colonnello della Finanza Vincenzo Corrado, in servizio al comando regionale veneto. Nel marchingegno per ridurre l'accertamento fiscale sono coinvolte molte persone, due dirigenti della Cattolica, tra cui il direttore amministrativo Giuseppe Milone. I fotografarono una cena a cui partecipò anche il presidente della società Paolo Bedoni (che non risulta indagato), chiamato nelle intercettazioni "il piemontese". Dalle carte emerge che quando il debito con le Entrate venne abbattuto, anche Bedoni ne fu informato, dopo un incontro cruciale con uno dei funzionari arrestati. E si complimentò con i subalterni. "E' andà da Dio a Mestre eh!" gli dice nell'ottobre 2016 Albino Zatachetto, che è segretario del presidente del Cda di Cattolica. E Milone aggiunge: "Ciao è andata bene oggi, sì ho tagliato ancora, duesette-dueotto". Sono le cifre della contestazione ridotta a fini Irap, Ires e Iva. E Bedoni: "Bravo!". Milone: "No, so' sta bravi tutti… poi va bè ti spieghiamo". Il presidente, entusiasta: "Bravissimi, bravi, ecco bravi!! Complimenti ancora".


La supermazzetta del costruttore - Aldo Bison di Jesolo è a capo di un gruppo importante nel settore edilizio. Grazie all'interessamento di Borrelli ed Esposito avrebbe goduto del rallentamento degli avvisi degli accertamenti fiscali di alcune sue ditte dal 2008 al 2011. E le imposte e sanzioni dovute sarebbero state ridotte dell'80 per cento, da 41 a 8,3 milioni di euro. Secondo gli investigatori il premio per Borrelli ed Esposito sarebbe stato di 300mila euro. Secondo l'accusa, Bison ne aveva consegnati 140mila, alla fine del 2016, in tre rate pagate a Chioggia e a Pesaro.

Trasferimento per la funzionaria integerrima - La chiamavano "la stronza". Era Anna Boneschi, una funzionaria delle Entrate che non si faceva corrompere e aveva ordinato nuovi accertamenti su Bison. La paura di Borrelli era che l'imprenditore si rivolgesse direttamente alla donna. Al telefono gli dice: "Aldo, non pensare con il cervello tuo. Un anno fa com'eri? Disperato, dovevi pagare 50 milioni di euro. Ok? Eri disperato… incasinato. Non sapevi da dove uscire e ne stiamo uscendo anche benissimo. Stai tranquillo. Dobbiamo lasciarla stare perché lei è stata bypassata". Il ricorso aveva, infatti, tolto la competenza alla funzionaria. "Ma se tu vai da lei, lei ci fa saltare tutto, perché va dal direttore generale" aggiunge Borrelli. La funzionaria integerrima verrà trasferita. Lo dice Borrelli a Bison durante una cena: "Siamo riusciti a toglierci dai coglioni la Boneschi. E' a Treviso dall'1 gennaio (2016, ndr), ma l'abbiamo messa sotto un direttore provinciale che la odia… infatti sta piangendo da due giorni". E Bison commenta: "Chi semina vento raccoglie tempesta".

Il colonnello chiacchierone e il giudice - Dal filone riguardante Cattolica Assicurazioni emerge il ruolo che avrebbero avuto il tenente colonnello della Finanza Vincenzo Corrado e il giudice tributario Cesare Rindone, componente della Commissione tributaria regionale, nell'abbattimento del debito verso l'Erario. Il loro obiettivo era di far assumere in Cattolica un loro amico, dipendente comunale a Verona. Anzi, Corrado aveva prospettato anche una sua assunzione, in caso si fosse congedato dalla Finanza. Sorprendentemente l'ufficiale e il giudice ne parlavano al telefono. Annotano i finanzieri che li ascoltavano nell'ottobre 2016: "Rindone, nella paura di essere intercettato, si altera per il linguaggio troppo esplicito utilizzato dal Corrado, che sembra che voglia qualcosa in cambio". Il giudice dice: "Fai parlare me. Tu devi capire che quando si parla di ste robe qua, anche se in questo momento mentre io e te parliamo c'è il maresciallo che ci sta ascoltando… la cosa che dobbiamo proprio escludere è che tu voglia qualcosa, mi sono spiegato". E Corrado: "No sto facendo un favore allo Stato, all'Erario, anche perché rischia di non incassare un cazzo se va in contenzioso". Peccato che poi abbia ricevuto la promessa di un Rolex Daytona, simile a quello che gli fu consegnato per il pubblico ufficiale David. E abbia accettato. "Però un oggettino… cioè una cosa similare mi piace! Non è che non mi piace… Cioè… Cioè….".

Ex assessore indagato - Dalle carte dell'inchiesta veneziana spunta un filone inedito, legato alle intercettazioni sul Mose. Il gip Scaramuzza scrive che l'imprenditore Pierluigi Alessandri della Sacaim nel 2013 avrebbe pagato una mazzetta da 100mila euro all'ex assessore comunale veneziano Enrico Mingardi, per lavori stradali a Mestre. Sono passati quattro anni dalle confessioni, ma di questa inchiesta non si sapeva nulla. Mingardi ha commentato: "E' una follia, un'enormità. Il Comune non si occupò di quell'appalto e fu aggiudicato nel 2011 quando non ero più assessore da 6 mesi perché Massimo Cacciari mi aveva tolto le deleghe. Non contavo più nulla".

Non è finita. La parola finale di questo romanzo non è ancora stata scritta. Il pubblico ministero Stefano Ancilotto, che conduce l'inchiesta su delega del procuratore Bruno Cherchi, ha già iscritto almeno un'altra decina di persone nel registro degli indagati. Si tratta di pubblici ufficiali - militari della guardia di Finanza e personale delle Agenzie delle Entrate - e di imprenditori. Nei loro confronti non esistevano elementi tali da chiedere provvedimenti restrittivi, eppure ci sarebbero elementi per ritenerli coinvolti in qualche episodio vecchio o nuovo. Nel frattempo non è ancora stato ultimato il giro degli interrogatori di garanzia. Molti si stanno avvalendo della facoltà di non rispondere. Ma Elio Borrelli e Massimo Esposito, funzionari delle Entrate, avrebbero già chiesto di essere interrogati dal pm. C'è aria di collaborazione.

Da: ma 20/06/2017 17:24:07
CHI HA FIRMATO IL TRASSERVIMENTO DELLA BONESCHI? CENTINAIA DI ALTRI FUNZIONARI NELLA STESSA SITUAZIONE.

Da: Capra capreeee 20/06/2017 17:54:01
The public manager ma sinceramente ti rendi o no conto di essere ridicolo? Mah!

Da: Ex Territorio 20/06/2017 18:44:51
Và che adesso si liberano dei posti in Veneto...
Comunque il più sano c'ha la rogna. Complimenti per la bella agenzia che abbiamo messo su.

Da: ORPO__UNICUM20/06/2017 18:47:53
Quand'è il prox comitatone di gestione?

Da: Xyz 20/06/2017 19:09:48
Leggendo con attenzione gli atti relativi ai fatti di Venezia, come pure quelli di Genova,Pescara ecc......appare chiaro come sia pericoloso  assegnare incarichi  per  cooptazione anziché per concorso in quanto i soggetti incaricati  sono più vulnerabili in quanto devono il proprio status ad una scelta  che può ,senza troppe giustificazione,essere revocata o cambiata. Lo scorrimento invece risolverebbe anche questa problematica.

Da: manette20/06/2017 19:19:01
IlFattoQuotidiano.it / Economia & Lobby / Lobby

Venezia, tangenti per non pagare le tasse: chi è il dirigente delle Entrate arrestato, prorogato nonostante la Consulta
Venezia, tangenti per non pagare le tasse: chi è il dirigente delle Entrate arrestato, prorogato nonostante la Consulta
LOBBY
Christian David, il capo ufficio grandi contribuenti dell'Agenzia delle entrate del Veneto, è uno degli 800 dirigenti rimasti al proprio posto nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale. Una lunga carriera senza un concorso mai indetto
di Daniele Martini | 20 giugno 2017
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Più informazioni su: Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza
Non era un dirigente fiscale qualsiasi Christian David, il capo ufficio grandi contribuenti dell'Agenzia delle entrate del Veneto. L'uomo che per «mettere le cose a posto» si faceva regalare Rolex Daytona, orologi prestigiosi e costosi, dai contribuenti disonesti che non volevano pagare le tasse o che le volevano pagare molto meno del dovuto. Il suo arresto, avvenuto insieme a quello di altre 15 persone tra cui ufficiali della Guardia di Finanza nell'ambito di una clamorosa indagine sul fisco truccato, mette fine a una carriera brillante e in ascesa. David è uno degli 800 dirigenti delle Entrate voluti a tutti i costi dalla ex direttrice dell'Agenzia, Rossella Orlandi, in barba ad una sentenza della Corte Costituzionale del marzo di due anni fa che ne stabiliva la decadenza.

Quella sentenza sanciva una volta per tutte che i dirigenti delle Agenzie fiscali non potevano essere scelti senza concorso pubblico da parte dei capi delle Agenzie stesse, sulla base di valutazioni discrezionali. La Consulta sollecitava i massimi responsabili delle Entrate a sanare gli abusi compiuti in passato, ma soprattutto li esortava ad adottare nuovi criteri più trasparenti per il futuro. La direttrice Orlandi ha trovato il sistema di ignorare sia la prima sia la seconda indicazione continuando a confermare o a selezionare dirigenti fiscali ad nutum, cioè sulla base di convincimenti e orientamenti del tutto personali. Grazie a questa forzatura gli 800 dirigenti delle Entrate e i 400 del Demanio (ora diventato Territorio e confluito nelle Entrate) sono tutti praticamente rimasti ai loro posti.


L'unica cosa che è cambiata è il nome: ora li chiamano Pos (Posizione organizzatiova speciale) oppure Pot (Posizione organizzativa a termine), in attesa di un concorso che però non viene indetto. La carriera del dirigente arrestato in Veneto ha avuto un nuovo impulso il primo febbraio di un anno fa grazie a un piccolo stratagemma studiato per eludere nella sostanza la sentenza della Corte costituzionale: prima è stato messo in aspettativa e poi è stato assunto di nuovo come dirigente, ma in qualità di esterno, in base alla considerazione che l'Agenzia delle entrate aveva bisogno proprio di una figura con le sue caratteristiche ed era necessario prelevarla fuori dal perimetro dell'Agenzia stessa.

David era stato nominato una prima volta dirigente dell'Agenzia 9 anni prima. In quel caso fu selezionato con cura dal direttore di allora, Massimo Romano, il manager che con Attilio Befera, da cui fu sostituito lo stesso anno, ha contribuito a delineare la nuova immagine del fisco così come lo conosciamo oggi. Fu Romano a lanciare come dirigente Christian David assegnandogli l'incarico di Capo area di controllo dell'ufficio di Trieste. Con Befera poi, David è cresciuto professionalmente. Orlandi gli ha impresso il suggello finale.

Nonostante fosse stata nominata da Matteo Renzi nel 2014, la Orlandi è stata l'ultima esponente di una filiera fiscale che annovera anche Romano e Befera, una cordata intorno a quello che a lungo è stato considerato il nume tutelare del fisco in versione Pd, l'ex ministro Vincenzo Visco. Da qualche giorno la Orlandi ha dovuto lasciare il suo incarico per far posto a Ernesto Maria Ruffini ed è stata declassata a responsabile dell'Agenzia del Territorio, che è solo una semplice costola dell'Agenzia delle entrare. Orlandi è andata a occupare non senza polemiche la poltrona che era stata fino a non molto tempo fa di Gabriella Alemanno, la sorella di Gianni, l'ex sindaco di Roma, indagata a sua volta per un'altra storia di favori fiscali.

Da: larroganza degli impuniti 20/06/2017 19:21:40
Oh, oh. Le cose si mettono male!

Da: ORPO__UNICUM20/06/2017 19:21:51
Su tutto la scellerata scelta politica di puntare sulla tax compliance, che, invece di tenere ben distinti i ruoli, determina una pericolosa commistione tra chi è preposto all'attività di contrasto dell'evasione e un mondo economico potente e scaltro, nei cui confronti, troppo spesso, la politica fiscale strizza palesemente l'occhio....

Gli evasori non vorranno mai pagare e cercheranno sempre una "via" più facile, assistiti talvolta da fior di consulenti a cui "opponiamo" teneri gigli di 24/25 anni muniti di laurea triennale

Da: ORPO__UNICUM20/06/2017 19:23:39
Talvolta non è neppure necessario "intervenire", basta affidare la lavorazione del fascicolo/posizione a soggetti che non hanno sufficiente esperienza o studio.

Da: ORPO__UNICUM20/06/2017 19:27:50
Il governo apre la stagione del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, fermi da otto anni. "Abbiamo ricevuto una convocazione dell'Aran per il 27 giugno", rende noto il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, "il nostro obiettivo è di dare in tempi celeri piena attuazione all'accordo governo-sindacati del 30 novembre scorso".

La direttiva, firmata dal ministro della funzione pubblica, Marianna Madia, avvia le trattative che in prima battuta riguarderanno solo gli statali e la scuola. "Occorrerà definire immediatamente una tabella di marcia per consentire di entrare nel merito delle questioni di ogni singolo comparto", chiarisce il segretario confederale della Cgil, Franco Martini. In ballo l'aumento salariale di 85 euro, la stabilizzazione del precariato e la condivisione dei processi di riorganizzazione della pubblica amministrazione

Da: Il Fatto quotidiano20/06/2017 19:54:20
Venezia, tangenti per non pagare le tasse: chi è il dirigente delle Entrate arrestato, prorogato nonostante la Consulta


Christian David, il capo ufficio grandi contribuenti dell'Agenzia delle entrate del Veneto, è uno degli 800 dirigenti rimasti al proprio posto nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale. Una lunga carriera senza un concorso mai indetto

Non era un dirigente fiscale qualsiasi Christian David, il capo ufficio grandi contribuenti dell'Agenzia delle entrate del Veneto. L'uomo che per «mettere le cose a posto» si faceva regalare Rolex Daytona, orologi prestigiosi e costosi, dai contribuenti disonesti che non volevano pagare le tasse o che le volevano pagare molto meno del dovuto. Il suo arresto, avvenuto insieme a quello di altre 15 persone tra cui ufficiali della Guardia di Finanza nell'ambito di una clamorosa indagine sul fisco truccato, mette fine a una carriera brillante e in ascesa. David è uno degli 800 dirigenti delle Entrate voluti a tutti i costi dalla ex direttrice dell'Agenzia, Rossella Orlandi, in barba ad una sentenza della Corte Costituzionale del marzo di due anni fa che ne stabiliva la decadenza.

Quella sentenza sanciva una volta per tutte che i dirigenti delle Agenzie fiscali non potevano essere scelti senza concorso pubblico da parte dei capi delle Agenzie stesse, sulla base di valutazioni discrezionali. La Consulta sollecitava i massimi responsabili delle Entrate a sanare gli abusi compiuti in passato, ma soprattutto li esortava ad adottare nuovi criteri più trasparenti per il futuro. La direttrice Orlandi ha trovato il sistema di ignorare sia la prima sia la seconda indicazione continuando a confermare o a selezionare dirigenti fiscali ad nutum, cioè sulla base di convincimenti e orientamenti del tutto personali. Grazie a questa forzatura gli 800 dirigenti delle Entrate e i 400 del Demanio (ora diventato Territorio e confluito nelle Entrate) sono tutti praticamente rimasti ai loro posti.

L'unica cosa che è cambiata è il nome: ora li chiamano Pos (Posizione organizzatiova speciale) oppure Pot (Posizione organizzativa a termine), in attesa di un concorso che però non viene indetto. La carriera del dirigente arrestato in Veneto ha avuto un nuovo impulso il primo febbraio di un anno fa grazie a un piccolo stratagemma studiato per eludere nella sostanza la sentenza della Corte costituzionale: prima è stato messo in aspettativa e poi è stato assunto di nuovo come dirigente, ma in qualità di esterno, in base alla considerazione che l'Agenzia delle entrate aveva bisogno proprio di una figura con le sue caratteristiche ed era necessario prelevarla fuori dal perimetro dell'Agenzia stessa.

David era stato nominato una prima volta dirigente dell'Agenzia 9 anni prima. In quel caso fu selezionato con cura dal direttore di allora, Massimo Romano, il manager che con Attilio Befera, da cui fu sostituito lo stesso anno, ha contribuito a delineare la nuova immagine del fisco così come lo conosciamo oggi. Fu Romano a lanciare come dirigente Christian David assegnandogli l'incarico di Capo area di controllo dell'ufficio di Trieste. Con Befera poi, David è cresciuto professionalmente. Orlandi gli ha impresso il suggello finale.

Nonostante fosse stata nominata da Matteo Renzi nel 2014, la Orlandi è stata l'ultima esponente di una filiera fiscale che annovera anche Romano e Befera, una cordata intorno a quello che a lungo è stato considerato il nume tutelare del fisco in versione Pd, l'ex ministro Vincenzo Visco. Da qualche giorno la Orlandi ha dovuto lasciare il suo incarico per far posto a Ernesto Maria Ruffini ed è stata declassata a responsabile dell'Agenzia del Territorio, che è solo una semplice costola dell'Agenzia delle entrare. Orlandi è andata a occupare non senza polemiche la poltrona che era stata fino a non molto tempo fa di Gabriella Alemanno, la sorella di Gianni, l'ex sindaco di Roma, indagata a sua volta per un'altra storia di favori fiscali.

Da: larroganza degli impuniti 20/06/2017 19:56:35
Oramai stiamo diventando famosi, a nostro malgrado.

Da: Vecchio dirigente 20/06/2017 20:01:48
A capo degli Uffici grandi contribuenti devono essere assegnati Dirigenti di ruolo con comprovata esperienza e doti di equilibrio maturate negli anni di lavoro specie nel settore controlli . Gli art.19 . 6 co -possono essere assegnati alla guida di alcune D. P.  .lasciate libere dai dirigenti ,dove possono anche aumentare la loro esperienza ed arricchire il relativo bagaglio culturale.

Da: AB20/06/2017 20:27:29
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/20/venezia-tangenti-per-non-pagare-le-tasse-chi-e-il-dirigente-delle-entrate-arrestato-prorogato-nonostante-la-consulta/3673674/

Da: Artt 19 6 comma 20/06/2017 20:44:05
Ma perchè non si valutano tutte le assegnazioni fatte con questo stratagemma soprattutto nei grandi Uffici.

Da: ma perché20/06/2017 20:49:10
Non continui a prenderlo nel CULO??? quanta invidia e vigliaccheria vi domina e vi sovrasta!!!! Non sarete mai diriggenti, mettetevelo bene in testa, razza di livellati di MERDA!!!!

Da: Tu signore 20/06/2017 20:52:55
Dal verbo chiaro e pulito mai intriso di rabbia lo  sei DIRIGENTE.
VERGOGNATI TU E TUTTO IL CIRCO DI CUI FAI PARTE

Da: Ma 20/06/2017 20:54:43
Temi qualcosa?

Da: X Tutti 20/06/2017 21:17:33
Presto scorrimento 162 è NUOVO  concorso !

Da: AB20/06/2017 21:28:46
Borrelli, dirigente da concorso
Esposito, dirigente da concorso
David, incaricato art. 19 c. 6
Imparato, POT ed ex incaricato decaduto
Garagozzo, dirigente da concorso
Pardini, dirigente da concorso


Ne ho scordato qualcuno?
È evidente che il problema non sono gli incaricati o i dirigenti di ruolo.  Il problema è sistemico e deriva da un meccanismo di gestione del potere senza eticave senza controlli reali.
Quindi per favore, i vostri scorrimenti e le vostre sanatorie ficcatevele su nel culo. Riformismo l'Agenzia e bandiamo un concorso serio.

Da: dirigenti da concorso???20/06/2017 21:41:19
Perché quelli svolti otre un decennio fa li chiami concorsi????? Il concorso miralanza è degno di chiamarsi concorso???? Ma andate a piglirvelo nel culo voie tutti i bastardi come voi!!!! Dirigenti de sta cippa!!!!!!.

Da: diriggggenti20/06/2017 21:44:28
Ci sono pseudodirigenti attualmente in servizio che a quelli arrestati gli fanno un baffo!!!! Se volessero arrestare tutti quelli come loro ad oggi saremmo con un numero di dirigenti che si conterebbero su una mano!!!!!

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