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SELEZIONI INTERNE INPS
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Da: parcheggiatore multato17/07/2012 22:11:57
..e noi dipendenti inps costretti a parcheggiare in doppia fila anche se il garage aziendale è vuoto...e giù multe!!! ....che ingiustizia...bisogna smetterla con tutti questi "parassiti" scrocconi.
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Da: i parcheggi18/07/2012 07:05:31
vengono assegnati a dirigenti e leccaculi
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Da: domanda18/07/2012 07:11:36
I funzionari che difendono l'inps in giudizio per gli invalidi civili.....mi sapete dire qualcosa?
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Da: per domanda...18/07/2012 18:17:18
...che nun te conviene!
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Da: Quanti sono i dipendenti18/07/2012 18:21:34
da tagliare al super inps? Qui danno i numeri, c'è qualcuno che ha notizie più precise?
Rispondi

Da: paul lives18/07/2012 18:56:49
migliaia che hanno maturato i requisiti per andare in pensione con le vecchie regole ante fornero. di costoro cosa ne fanno? li vogliono bollire? mi pare chiaro che questi colleghi debbano andare in quiescenza ma la logica italiana non sempre è.....logica. forse tratterranno in servizio questi e manderanno a quel paese i trent/quarant/cinquantenni.
e quelli che hanno chiesto di stare in servizio ed hanno piu' di 65 anni?
hai voglia a fare aspettare figli, nipoti e "pronipoti jetsons.
saranno chiamati a lavorare i loro "antenati" fred e wilma flintstones. d'altronde gurda che vecchi barbogi stanno li' a comandare.
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Da: Notevole18/07/2012 19:11:41
Novità sulla applicazione della spending rev. In Inps?
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Da: i numeri dicono18/07/2012 23:52:11
5600 esuberi....tenetevi forte, entro ottobre chi aveva i requisiti, via...per cui, gli ultrasessantenni, chi ha 40 anni di contributi...via, a casa
Rispondi

Da: x su19/07/2012 02:16:51
Speriamo è la normalità , inutile tenere parassiti solo perchè statali e speriamo che il prossimo passo siano i controlli nel pubblico e regole per i licenziamenti come nel privato per chi non produce.
Rispondi

Da: 19/07/2012 08:57:32
ma finiamola con questa cazzafa che nel privato sia tutto efficienza e produttivitá. Anche li dominano sciatteria e parassitismi. Vedi banche e le annesse assunzioni clientelari, gdo e addetti cafoni, albergatori ristoratori e gestori di stabilimenti balneari ladri, per non parlare della infinita galassia di imprese che campano solo con soldi pubblici, e potrei continuare per ore, su su, finiamola con le cazzate. L'impresa in Italia fa mediamente schifo...
Rispondi

Da: privato uguale assistito19/07/2012 10:34:55
da Mediaset alle Banche, a Parmalat, danni che paghiamo noi, ci vuole una bella e seria rivoluzione per cacciare a calci in galera i nostri governanti e la governance scelta per tutti gli Enti
Rispondi

Da: Ali19/07/2012 13:29:20
Ci si è già dimendicati del disastro Alitalia che abbiamo pagato 450 euro a testa neonati compresi? Dopo aver assunto per decenni amici e raccomandati, tutti strapagati, hanno mollato al pubblico i debiti. vergogna.
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Da: paul lives19/07/2012 16:46:05
vero. le regole del pubblico, a ben studiarle, sono veramente toste e non so se meno incisive rispetto ai privati.
l'applcazione di esse son un'altra storia.
non tutto nel privato riluce, non tutto nel pubblico e nel parastato è merda improduttiva, anzi......
svegliatevi da questi sogni d'ortodossia non sense.
sta cambiando tutto.
Rispondi

Da: Alitalia19/07/2012 16:46:11
porta la firma dei nani che avevano il potere
Rispondi

Da: l''ignoranza19/07/2012 18:33:24
totale di chi nomina banche , parmalat e mediaset come privato è sconcertante.
Di come funziona il mondo del lavoro fuori dal mondo pubblico e dal forum voi non ne avete idea.
Le banche e le porcherie stile parmalat , ma soprattutto le banche sono state usate come strumento politico per piazzare parassiti come nel pubblico e nulla hanno a che vedere col pubblico fatto di piccole e medie imprese migliaia di migliaia che se un lavoratore non produce o peggio non va a lavoro lo licenziano senza dover temere sindacati parassiti e politici. Quindi ignoranti quando non sapete che dire state muti.CAPRE
Rispondi

Da: :))19/07/2012 18:36:02
classico tentativo del dipendente pubblico che cerca di far cadere nel ridicolo la discussione o peggio mostra realmente di non avere visione onesta del mondo.
Oppure qualche dipendente inps inizia a temere che qualcosa cambi?
presto finirà la pacchia!
Rispondi

Da: Paulo19/07/2012 18:39:34
Chi nomina banche, mediaset, parmalat , alitalia credendo che l'infinito mondo del privato siano queste imprese politicizzate e usate da uomini dello stato appare si ignorante ma anche una persona seriamente disturbata se non sa ragionare e si fa idee sbagliate classiche dei gruppi politici e delle tv.
Dai nn scherziamo da certi commenti si capisce che se il pubblico per molti è quello è vero che nel privato vengono assunti personaggi con zero cervello.
Rispondi

Da: 19/07/2012 19:37:21
ma dedicatevi ad un dignitoso silenzio, povere capre stressate. Questo paragone tra pubblico vizioso e privato virtuoso non regge proprio, rassegnatevi. Non vi piacciono Alitalia, Parmalat e le banche? E con che cosa lo volete fare questo raffronto? Con la carrozzeria sotto casa? Con il bar dello sport? Ma andate a cagare poveri esseri derubati della materia grigia.
Parliamo di Fiat allora? per decenni ad intascare aiuti di Stato per poi delocalizzare in Paesi a bassissimo costo del lavoro, senza investire un euro in ricerca con i risultati che si appalesano impietosi ai nostri occhi, crollo drammatico delle vendite.
Parliamo di Omsa? Stessa spiaggia stesso mare, delocalizzo e fotto, bella merda questa grande impresa made in italy... Poi mi viene in mente un certo Benetton.. Quanta roba made in China dietro questo marchio trevigiano. Parliamo di Cirio? Parliamo della totale mancanza di innovazione? Come mai zero investimenti in tecnologia? Come mai non c'è una Nokia italiana? Una Samsung Italiana? Sappiamo fare solo magliette? Poi cazzi vostri se questa roba sono capaci a farla anche le scimmie pagate 2 lire, non prendetevela con gli statali, prendetevela con un sistema produttivo fragile e non competitivo che succhia ogni anno 200 miliardi di aiuti e sussidi vari.
Ah.. quanto a bar carrozzieri commercianti e company.. niente niente sono loro che fanno mancare al fisco circa 150 miliardi all'anno? A calci in culo andreste presi
Rispondi

Da: x senza nick19/07/2012 20:10:23
sei la dimostrazione che senza concorsi avresti fatto la fame!
non hai la più pallida idea di cosa sia il privato reale.
Non vai a lavoro o non produci? vieni licenzito e il vero privato non sono le aziende politicizzate e dietro controllo del potere che hai nominato. ignoranza totale.
Sarai sicuramente uno dei tanti statali convinti che non va a lavoro o ci va qualche ora infatti sei sempre qui.
Uno dei tanti che se mettono controlli e regole inizia a tremare.
Io lo spero così chi ha rispetto per il lavoro e lavora nel pubblico seriamente non ha nulla da temere e non avrà a che fare con parassiti come te che sanno riempirsi la bocca solo con discorsi vuoti fatti solo di ignoranza politichese di sinistra e sindacalista senza avere alcuna visione reale del mondo, peggio dei fascisti siete.
Comunque riempiti la bocca fai solo il mio gioco facendo uscire la parte ignorante di te e dimostrando che gente ci sia tra noi che pensa solo a fare il parassita.
Rispondi

Da: celeste clemente19/07/2012 20:23:23
E intanto è calato il silenzio del governo.
Mi sa che aspettano le offerte di sindacati e politici per vedere se devono fare controlli tagli e regole nel pubblico o nuovi concorsi.Questa è l'Italia, si decide in base alla mazzetta più grossa.
E voi a litigare invece di scendere in piazza
Rispondi

Da: x senza nick19/07/2012 21:31:10
sei un grande!
Rispondi

Da: tornando a bomba19/07/2012 22:19:53
di selezioni, neppure l'ombra, per cui...maghi dell'economia, fottetevi
Rispondi

Da: x tutti20/07/2012 11:02:03
MODELLO DEDUTTIVO O INDUTTIVO

PER NOI SEMPRE MANSIONISMO E'



Lo scorso 17 luglio si è svolto il secondo incontro del tavolo tecnico sul mansionismo, anzi, per essere precisi, dell'analisi delle competenze, perché alla sola parola mansionismo all'amministrazione e alle altre organizzazioni sindacali viene l'orticaria. Tra una "dotta" disquisizione su modello induttivo o deduttivo e la definizione di "competenza", ci sembra che siamo ben lontani dal chiarire ai lavoratori quali siano le mansioni che devono essere svolte da chi è inserito rispettivamente in una delle aree professionali A-B-C. Il tavolo tecnico, a nostro parere, deve servire a mettere in relazione il sistema di classificazione stabilito dal contratto nazionale con il modello organizzativo scelto dall'INPS e verificare se sussistono evidenti contraddizioni. Poi sarà il tavolo sindacale nazionale ad individuare e sostenere i percorsi di crescita professionale.

Ci sembra, invece, che si voglia restare su un piano generico, che può essere utile per svolgere un'indagine sui fabbisogni formativi o per individuare un sistema di valutazione, ma non per lo scopo che ci ha portato a chiedere e ottenere il tavolo tecnico. Non vogliamo buttare a mare il lavoro che gli uffici della direzione centrale Organizzazione stanno elaborando, tuttavia abbiamo l'esigenza che si rompano gli indugi e si vada in profondità, senza riserve e paure, per fare chiarezza sui compiti che il personale è tenuto a svolgere per contratto.

Non abbiamo il timore, come altre organizzazioni sindacali, che poi qualche dirigente intervenga per "ingessare" i lavoratori nell'area di appartenenza e nelle funzioni previste per quella specifica area. Questo è il velato ricatto che può arrivare dalla parte datoriale e che il sindacato deve respingere con coraggio e fermezza, rivendicando chiarezza e trasparenza nell'impiego dei lavoratori.

La riunione è stata aggiornata all'11 settembre. Se per quella data l'amministrazione non darà segni di voler discutere su un piano di concretezza, siamo pronti a rilanciare la mobilitazione di tutti i lavoratori delle Aree A e B perché, per quanto ci riguarda, l'espressione mansionismo è ancora la più appropriata per descrivere la situazione di sfruttamento in atto nei confronti di una parte dei lavoratori dell'ente, compresi, ovviamente, quelli provenienti dai soppressi INPDAP e ENPALS.



Roma, 19 luglio 2012                    (48/12)            USB Pubblico Impiego INPS



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Da: 20/07/2012 13:39:38
Piccole e medie imprese? Vogliono forse negare i grandui privilei fiscali di cui ha sempre goduto? Si vergonino.
Rispondi

Da: celeste clemente20/07/2012 16:27:18
almeno l'italiano signori
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Da: Notevole20/07/2012 17:20:19
L'11settembre è una data infausta, oltre ad essere parecchio in là.
Rispondi

Da: x tutti21/07/2012 13:46:16
Il Fatto Quotidiano
Il bollettino su quanto guadagnavano nel 2010 i super dirigenti, da Bankitalia, alla Rai e al Tesoro. Il presidente di Finmeccanica Orsi ha dichiarato 1,6 milioni, meno del predecessore Guarguaglini (5,5). Il presidente dell'Inps Mastrapasqua 1,3. Da sei anni diversi governi hanno cercato invano di mettere un tetto agli stipendi

Sono ricchi, talvolta ricchissimi, hanno storie diverse, alcuni lavorano tantissimo, altri hanno solo cariche di rappresentanza ma ben remunerate. Ma hanno tutti una cosa in comune: lavorano per la Pubblica amministrazione. Grazie a una legge del 1982, ogni anno i "titolari di cariche elettive e direttive di alcuni enti", cioè manager scelti dalla politica per guidare pezzi del potere economico statale o parastatale, devono rendere nota la loro dichiarazione dei redditi dell'anno precedente e la loro situazione patrimoniale, le auto che possiedono e le società di cui hanno azioni. Attenzione: si parla dei redditi complessivi, non degli stipendi pagati dalla pubblica amministrazione (anche se per molti le due cose coincidono, soprattutto per quelli al vertice di istituzioni che rendono incompatibili gli incarichi privati). Dal bollettino pubblicato il 16 luglio sui redditi 2010 che Il Fatto Quotidiano ha potuto consultare emerge uno spaccato della società italiana, il racconto di chi sono i veri ricchi di questo Paese (almeno i veri ricchi che non evadono, o quasi).

Nell'elenco compaiono alcuni politici, tipo Piero Fassino (128.191 euro) o Matteo Renzi (109.573 euro) in quanto presidenti di fondazioni locali, a Torino il teatro Regio, a Firenze il Maggio Fiorentino. Gianni Alemanno, citato in quanto presidente della Fondazione teatro dell'Opera di Roma, dichiara 152.055. Ma sembrano indigenti a confronto degli altri. Gli stipendi più alti si trovano nella prima linea delle società controllate dal Tesoro, nomi poco conosciuti al grande pubblico ma strapagati: guadagna 727.170 euro Domenico Arcuri, amministratore delegato di quell'Invitalia che aveva scelto lo squattrinato Massimo Di Risio per rilevare la Fiat di Termini Imerese (ora è stato scaricato da tutti, dopo aver fatto perdere un anno di tempo). Il vicepresidente di Fintecna, società che sta passando dal Tesoro alla Cassa depositi e prestiti, Vincenzo Dettori, dichiara 392.392 euro. Mentre i due vertici della Cassa depositi e prestiti sono su un altro ordine di grandezza: il presidente Franco Bassanini ha un reddito di 567.262, l'amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini 1.925.997.

Ci sono anche figure di cui ci eravamo un po' dimenticati: a fine 2011 il professor Augusto Fantozzi si è dimesso da commissario straordinario di Alitalia, incaricato di liquidare quel che restava della bad company, ma per il 2010 ha dichiarato un reddito di 3.686.272. Il suo compenso per l'attività di commissario è sempre stato misterioso e tuttora non sappiamo quanta parte di quei 3,6 milioni sia dovuta a tale attività. Il suo successore Stefano Ambrosini, che nel 2010 ancora non era subentrato a Fantozzi, si ferma a 957.379. L'ex leghista Dario Fruscio è stato per anni nel cda dell'Eni, poi è passato all'Agea, la società che gestisce i finanziamenti all'agricoltura, Umberto Bossi lo aveva rimosso e lui è riuscito a riprendersi la poltrona a colpi di ricorsi al Tar: deve essere ben pagata, visto che nel 2010 Fruscio ha dichiarato 1.048.478 euro. Un altro manager di area leghista, il varesotto Giuseppe Bonomi, alla Sea che gestisce l'aeroporto di Malpensa, dichiarava 919.847 euro.

NEL RAPPORTO curato dalla presidenza del Consiglio ci sono anche curiose eccezioni verso l'alto e verso il basso. L'imprenditrice milanese Diana Bracco, che figura in quanto presidente di Expo 2015, ha un reddito di 5,6 milioni di euro, ma non stupisce più di tanto, è noto che il suo gruppo sia redditizio. Sorprende invece un po' la situazione di Mauro Cipollini, amministratore delegato di TechnoSky, una controllata dell'Enav, l'ente nazionale per l'aviazione civile che è finito al centro di alcune inchieste per presunte tangenti. Cipollini nel 2010 ha dichiarato soltanto 3.987 euro. Eppure nel 2007 ha comprato una Mini Cooper e l'anno successivo, nel 2011, immatricola una Porche Cayenne. Altra curiosità: nell'elenco c'è perfino il professor Francesco Alberoni, un tempo guru della sociologia all'Università di Trento oggi pensionato ed editorialista (nel 2010 ancora al Corriere della Sera) e presidente del Centro sperimentale di cinematografia: reddito da 396.389 euro.

Chi lavora alla Rai e alla Banca d'Italia ha redditi decisamente superiori. L'ex presidente della tv pubblica, il giornalista Paolo Garimberti, nel 2010 guadagnava 670.304 euro, l'allora direttore generale Mauro Masi ne dichiarava quasi altrettanti, 695.466, la sua sostituta Lorenza Lei si fermava a 424.106. Alla Banca d'Italia nel 2010 il più ricco era Mario Draghi, allora governatore, con 1,021 milioni di euro. Il suo direttore generale, Fabrizio Saccomanni, che ora potrebbe essere riconfermato dopo aver sfiorato la nomina a governatore, non se la passava tanto peggio: 838.596 euro. Ignazio Visco, suo vice all'epoca e oggi governatore, dichiarava la metà ma comunque cifre consistenti: 405.201 euro. Poi c'è Finmeccanica, società controllata dal Tesoro e di cui tutto è noto, visto che è quotata in Borsa. O meglio, sono noti gli stipendi dei suoi top manager ma non le loro dichiarazioni dei redditi. Eccole: nel 2010 Giuseppe Orsi, oggi presidente, dichiarava 1,654 milioni, l'allora presidente Pier Francesco Guarguaglini 5,5 milioni, Giorgio Zappa e Alessandro Pansa, entrambi con la carica di direttore generale, avevano rispettivamente un reddito di 2,5 e 2,6 milioni.

DA QUASI SEI ANNI diversi governi hanno provato a mettere un tetto agli stipendi, anche cumulati, dei manager che lavorano nel settore pubblico. L'ultimo tentativo è del governo Monti che a marzo ha fissato il limite a 294mila euro lordi all'anno. Sarebbe un bel crollo del reddito di molti dei protagonisti del rapporto di palazzo Chigi. Per rendere operativo il tetto serve un decreto del ministero del Tesoro che, come ricordato ieri da Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, ancora non si è visto. Qualche mese fa il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, reddito 2010 da 1,36 milioni, si era detto sicuro che nel 2013 avrebbe dichiarato soltanto i 294 mila euro previsti dal governo. Forse era stato troppo pessimista.
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Da: paul lives22/07/2012 14:46:17
in culo al pezzente italiano. il grasso riccastro se la ride al sicuro da virulente patrimoniali con il conto all'estero. io non mi sento italiano ma PURTROPPO lo sono.
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Da: ........22/07/2012 15:19:52
BEATO IL NS. CARO PRESIDENTISSIMO
E POI LO SPRECO SAREMMO NOI DIPENDENTI ..... SEMPRE DI MENO E CON CARICHI DI LAVORO ORAMAI INSOPPORTABILI
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Da: Acqua chiara22/07/2012 18:18:07
Attenzione, in questi giorni l'amministrazione tenterà senz'altro qualche colpo gobbo, ad esempio per la 66...
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