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Concorso Dirigenti scolastici 2011
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Da: @ dai dai08/07/2013 16:03:27
Da Lampedusa
Rispondi

Da: non avete08/07/2013 20:41:20
ritegno!

Rispondi

Da: uomini o caporali08/07/2013 20:42:34
......strano, in Lombardia ci sono tante trote.......

: )
Rispondi

Da: caccia & pesca08/07/2013 21:06:07
Meglio una trota oggi che un facocero domani.
(antico proverbio lombardo)
Rispondi

Da: uomini o caporali08/07/2013 21:25:27
una trota: forse!
...un trota: non credo!

P.S. purtroppo c'è poco di antico.
Rispondi

Da: ............09/07/2013 00:46:00
Porca trota, calabrisella sta già caricando i bagagli sull'asinello. 
Rispondi

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Da: calabrisella09/07/2013 01:11:13
bagagli già caricati ma su una multicavalli diretta molto prima della lombardia
Rispondi

Da: io voglio l!aggenda09/07/2013 07:47:45
Da oggi dirrigende
Rispondi

Da: ............09/07/2013 10:07:45
eh già ,.multicavalli è meglio. chi è agli ultimi posti viaggia su tutte le....furie
Rispondi

Da: Sput-nick09/07/2013 10:34:37
@ ......

Meglio l'asinello, almeno in viaggio può fare due chiacchiere........e finalmente tirare fuori tutto il suo egocentrismo: io io io io io io

Buon viaggio Calabrisella , prega per voi  :-)


Rispondi

Da: intrusa09/07/2013 16:20:16
Come discussione generale relativa al Concorso Dirigenti Scolastici
non mi sembra particolarmente significativa (trote, asinelli, facoceri, cavalli...forse è il forum del panda club)
Rispondi

Da: ...........09/07/2013 17:10:20
Panda? Hai sbagliato forum. Qui animali, non automobili
Rispondi

Da: @.........09/07/2013 17:14:11
touchè
Rispondi

Da: uomini o caporali09/07/2013 21:28:14
panda club vorrebbe essere il  WWF?
.....siamo messi veramente male!

: (
Rispondi

Da: ...........09/07/2013 22:47:50
Non è il panda club, intrusa, se vedi dei ds con gli occhi cerchiati di nero è per il troppo studio
Rispondi

Da: @........10/07/2013 10:18:40
L'intrusa condivide.
Rispondi

Da: menomale10/07/2013 11:49:06
che silvio c'è.....
Rispondi

Da: menonale10/07/2013 14:15:37
che Ilda c'è!.......
Rispondi

Da: menomale10/07/2013 16:34:08
che Gilda c'è!!
Rispondi

Da: WWF10/07/2013 16:41:53
Sono la dott.ssa Vanda Panda. Lasciate stare il WWF, covo di vipere (Vipera è un genere di serpenti velenosi, appartenenti alla famiglia dei Viperidae. Questi serpenti sono caratterizzati da una testa di forma triangolare e a punta, con un corpo tozzo ed una coda corta e rastremata. Possiedono una ghiandola situata nella regione posteriore e laterale del capo che produce un veleno formato da un'alta percentuale d'acqua, diverse albumine ad alta tossicità e altre proteine enzimatiche che agiscono sui tessuti, sulla coagulazione del sangue e, a volte, sul sistema nervoso. Per inoculare questo veleno utilizzano delle lunghe zanne mobili canalicolate che, quando il serpente apre la bocca, formano un angolo di 90° con la mascella ed in caso di morso penetrano nella cute della preda e iniettano il veleno attraverso i canali; quando chiudono la bocca le zanne vengono ruotate contro il palato. I loro occhi hanno pupille verticali, simili a quelle dei gatti. Questa caratteristica, per le specie italiane, contribuisce a distinguerle dagli altri serpenti presenti negli stessi habitat, come le innocue bisce, che hanno pupilla rotonda. Altri caratteri che tipicamente permettono di distinguere una vipera da un colubride non velenoso italiano sono la testa triangolare e la coda che si restringe in modo brusco, mentre gli altri ofidi presentano testa ovale e coda che si restringe gradualmente.)
Rispondi

Da: Sput-nick10/07/2013 17:50:43
Eu genio  c'è


errata

ciè
Rispondi

Da: @ WWF10/07/2013 19:08:28
.IN sintesi che cavolo hai scritto?
Rispondi

Da: Sput-nick10/07/2013 19:49:41
Sostanzialmente la Vanda si è presentata: ha un corpo tozzo e ce l'ha triangolare e a punta. Col posteriore produce albumi d'uovo e un veleno altamente tossico che buca i tessuti e irrita il sistema nervoso. Ha lunghe zanne mobili (dentiera?) e quando rotea la lingua nel palato di altro simile,  forma contemporaneamente un angolo di 90 gradi  per favorire la penetrazione nel colu...bride della preda(generalmente un serpentone italiano). A fine penetrazione le si restringe in modo brusco, mentre la preda  le affonda le  zanne  nella parte laterale del capo........E ti credo!!!

;-)
Rispondi

Da: Lamarmora11/07/2013 08:58:01
Biografia e carriera militare
Fin dai primi giorni di vita, il suo destino sembra legarsi indissolubilmente ai Savoia: il suo nome viene scelto dal padre proprio in omaggio alla casa sabauda; il piccolo viene tenuto al fonte battesimale dal principe di Piemonte, futuro re Carlo Emanuele IV , e dalla sua consorte Clotilde di Borbone Francia, sorella minore di Luigi XVI.
La vocazione militare di Carlo si manifesta fin dall'adolescenza quando sogna di ricalcare le orme dello zio Tommaso Ferrero della Marmora ed entrare nella cavalleria sabauda: ma le vicende politiche del suo tempo fanno sì che l'esercito sotto le file del quale inizia la sua lunga carriera sia un reggimento della Francia Imperiale. Grazie alla domanda presentata dal padre Celestino, a 18 anni (1806) entra con il grado di sottotenente nel 26° Reggimento dei Cacciatori a cavallo con il quale raggiunge a Berlino la Grande Armée nella campagna di Prussia.
La carriera militare nell'esercito napoleonico si consolida grazie all'intraprendenza coraggiosa della madre Raffaella che, per assicurare un avvenire ai figli non esita a chiedere un'udienza all'Imperatore, in visita a Torino tra la fine del dicembre 1807 e il gennaio 1808, nella quale ottiene che Carlo, che stava per andare in Polonia, da Postdam venga trasferito nella Guardia Imperiale. Nel 1808, Carlo dall'isola di Nogat sul mar Baltico va a Parigi e da qui viene destinato in Spagna dove riporta una ferita (1810) che lo costringerà ad abbandonare temporaneamente il servizio.
A 25 anni (1813) risponde ancora alla chiamata alle armi di Napoleone ed è promosso capitano nel 21° reggimento dei Cacciatori a cavallo il 14 luglio 1813, nello stesso anno partecipa alla campagna di Sassonia e a Dennewitz sopravvive a un nuovo incidente che rischia di essergli fatale,  ma il danno alla gamba, già compromessa, è tale che resterà zoppo per il resto della vita.
Il fatto che lo zio Tommaso avesse dedicato la vita a testimoniare la fedeltà dei La Marmora a casa Savoia per aver seguito la coppia reale in esilio, favorì il casato dopo la Restaurazione.
Infatti Carlo Emanuele viene reintegrato nelle file dell'esercito sabaudo dove percorre tutti i gradi fino a quello di Tenente Generale. Dopo il 1815 è addetto alla Casa di Sua Altezza il principe di Carignano - il futuro re Carlo Alberto - del quale il La Marmora sarà sempre confidente e amico fraterno. Carlo segue il suo re, militando tra i primi scudieri e come aiutante in campo nelle guerre del 1848 e 1849 - a quell'epoca il marchese aveva 60 anni - e sarà al suo fianco nell'esilio dopo l'abdicazione. Successivamente, Vittorio Emanuele II conferma Carlo Emanuele nella carica di Primo Aiutante di Campo e gli conferisce l'Ordine Supremo della Santissima Annunziata. Riceverà inoltre in dono la spada del suo amato sovrano, Carlo Alberto, per i meriti acquisiti in battaglia nel 1849. Tra le curiosità legate a questo dono, la tradizione di casa La Marmora dice che, essendo stati Carlo Emanuele e Carlo Alberto alti quasi due metri, la spada aveva una misura adatta a entrambi.
Carlo Emanuele si ammala ai polmoni a 64 anni (1852); muore a Torino dopo due anni di sofferenze nel 1854 e viene sepolto a Biella nella cripta La Marmora nella basilica di San Sebastiano.

Corpo dell'esercito: Guardie del corpo del re e Corazzieri
Il nome di Carlo Emanuele La Marmora è legato all'attuale corpo dei Corazzieri: infatti questo corpo deriva dal corpo delle Guardie del Corpo del Re. Il marchese La Marmora è stato il primo comandante di questo corpo nell'assetto voluto da Carlo Alberto.
Nel 1982 il primo stendardo del Corpo delle Guardie del Re venne donato da Francesco Alberti La Marmora alla Città di Biella che, nell'ottobre dello stesso anno, lo consegnò al presidente della Repubblica Sandro Pertini. Lo stendardo è oggi esposto a Roma al Museo dei Corazzieri nei pressi del Quirinale.

Impegni civili e politici
Rilevante fu anche l'impegno civile di Carlo Emanuele: è uno dei primi senatori del regno nominati da Carlo Alberto dopo la promulgazione dello statuto costituzionale e rimane in parlamento fino al 1850, quattro anni prima della morte.
Carlo Emanuele si occupa del patrimonio fondiario di famiglia a partire dalla metà dell'Ottocento e l'interesse per le attività agricole e produttive lo porteranno ad assumere ruoli importanti in organizzazioni come l'Associazione Agraria Subalpina di cui è socio fondatore nel 1831 e in altre simili iniziative volute nel Biellese da monsignor Losana. In particolare si ricorda la fondazione del primo istituto agrario piemontese a Sandigliano (Biella) nel 1841 e la Società per l'Avanzamento delle Arti, dei Mestieri e dell'Agricoltura del 1843 di cui è vicepresidente e direttore. Nel 1849 Carlo Emanuele è anche membro del consiglio generale dell'amministrazione del debito pubblico (23 gennaio 1849).

Titolo nobiliare e Onorificenze
Titolo - Carlo Emanuele come maschio primogenito riceve alla morte del padre Celestino, avvenuta nel 1805, il titolo di Marchese della Marmora.
Quando Carlo Emanuele ha 45 anni (1833) si estingue il ramo dei Ferrero di Masserano con la morte a Parigi del cugino Carlo Ludovico, principe di Masserano. Nella sua veste di primo figlio maschio del ramo Ferrero più prossimo, Carlo Emanuele è nominato erede dei beni e dei titoli dei cugini Ferrero Principi di Masserano. Ma questo riconoscimento viene contestato dalla sorella del principe Carlo Ludovico, la vedova Rafelis de Saint-Sauveur, che apre una diatriba giuridica destinata a durare parecchi anni. Il 24 marzo 1836 per sentenza della regia Camera di Torino, è chiamato alla successione del titolo di principe e al patronato della collegiata di Masserano, come contemplato nelle adozioni già fatte dai Fieschi e confermate dalle bolle del 1517 di Leone X. Il titolo di principe di Masserano passerà al figlio Tommaso che sarà l'ultimo a portarlo.
Onorificenze - Carlo Emanuele a 24 anni (1812), anche grazie ai buoni auspici del cugino Carlo Alfieri di Sostegno, ottiene la promozione a luogotenente e la Legion d'Onore. Per la sua fedeltà ai Savoia, il re Vittorio Emanuele gli conferisce l'Ordine della Santissima Annunziata e gli dona la spada del re Carlo Alberto per i meriti acquisiti in battaglia nel 1849. Tra le altre onorificenze Carlo Emanuele viene nominato Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Milite dell'Ordine Militare di Savoia. Tra le onorificenze straniere, il marchese sarà Commendatore dell'Ordine del Cristo (Portogallo), Cavaliere dell'Ordine della Corona di Prussia e Cavaliere di IV Classe dell'Ordine di Sant'Anna.

Vita familiare
Secondogenito di una famiglia di 12 tra fratelli e sorelle, ebbe una vita familiare intensa come è documentato dall'ampiezza e varietà degli scambi epistolari tra i membri della famiglia. A 32 anni (1820) sposa Marianna Arborio di Gattinara di Sartirana e Breme e il loro è un matrimonio d'amore. Nel 1822 nasce il primo figlio, destinato a portare il nome del padre Celestino, ma il bambino muore dopo pochi giorni; l'anno successivo nasce la figlia, chiamata Albertina in onore di Carlo Alberto che la tiene al fonte battesimale e nel 1825 nasce Tommaso, il figlio destinato a raccogliere l'eredità di un'intera generazione di Ferrero della Marmora. La figlia Albertina è, tra i nipoti, l'unica presente nel grande quadro di Pietro Ayres che ritrae l'intera famiglia Ferrero della Marmora nel 1828.
Gli altri figli della coppia sono Vittorio (1828-1859), Guido (1830-1862), Emilia (1832-1874), Filippo (1834) e Filippina (1837-1900).
Vittorio fu tenente di vascello nella Marina sarda: in occasione della spedizione in Crimea (1855) - dove gli zii Alfonso e Alessandro avevano un ruolo preminente - ha il comando del porto di Balaklava. Vittorio inoltre condivide con la sorella Filippina la passione per l'arte. Entrambi si dedicano alla tecnica dell'acquerello con soggetti diversi: Vittorio predilige i vascelli mentre Filippina si dedica alle riproduzioni botaniche e paesaggistiche.

Luci e ombre
Dei quattro fratelli generali, Carlo Emanuele è quello meno conosciuto. Svolge nel corso della sua vita incarichi di grande delicatezza e ricopre funzioni pubbliche altamente rappresentative per molti anni. Essendo stato sempre a diretto contatto con la corte e avendo avuto un legame di amicizia con Carlo Alberto, viene ricordato sia come campione di "fedeltà" alle istituzioni e ai Savoia, sia per la discrezione del suo temperamento che lo tiene lontano da polemiche pubbliche: non vi sono nella sua vita né momenti di ombra, né la grande notorietà dei suoi fratelli.
Si dedica in maniera costruttiva a impegni nella vita civile ed è l'unico dei sedici figli di Celestino e Raffaella ad avere discendenza.

La Cripta La Marmora in San Sebastiano a Biella
Dall'età di 36 anni (1824) avvia, col fratello Edoardo, il recupero del complesso di San Sebastiano in Biella allo scopo di trasformarlo nel mausoleo della famiglia; il modello cui i fratelli La Marmora si ispirano è quello applicato da re Carlo Alberto ad Altacomba. Carlo sostiene anche le chiese del Piazzo di Biella, in particolare la parrocchiale di San Giacomo e la confraternita di Sant'Anna e del Santissimo Sudario. Alla sua morte come i fratelli viene sepolto nella cripta La Marmora nella basilica di San Sebastiano.
[ per maggiori informazioni su "La Cripta La Marmora":
Rispondi

Da: ...........11/07/2013 13:15:21
Molto più interessante il racconto della biscia con la dentiera e il posteriore triangolare
Rispondi

Da: Lamarmoradelcavolo11/07/2013 18:20:35
Possiamo piantarla di dire stupidaggini e iniziare a scambiarci informazioni serie sugli esiti possibili di questo benedetto interminabile concorso?
Rispondi

Da: @Lamarmoradelcavolo11/07/2013 18:45:48
"informazioni serie" e "esiti possibili" sono due concetti in contraddizione.
Un sacco di stupidaggini (anche in buona fede, non dico di no) sono state dette proprio sulle possibilità che... "si stanno certamente per verificare".
Rispondi

Da: lanfranco11/07/2013 20:18:42
il numero delle istituzioni scolastiche si è ridotto, ci sarà la possibilità di nuove nomine? nel lazio si passa da 768 a 702 IIS....
Rispondi

Da: X tutti11/07/2013 23:40:08
Respinto dal Consiglio di Stato il ricorso degli idonei lombardi. Sentenza 201303747.
Parte finale della sentenza:

Nel caso in esame l'attuazione del giudicato deve avvenire in modo da preservare, in rispetto del principio di economicità, la validità degli atti della procedura che non sono stati inficiati dall'illegittimità qui riscontrata. In questa prospettiva, non è necessario che venga ripetuto lo svolgimento delle prove scritte, in quanto lo stesso è avvenuto, per le ragioni indicate, nel rispetto delle relative norme.

Il Ministero dell'istruzione, pertanto, dovrà affidare a un dirigente di prima fascia incardinato da almeno un anno presso gli uffici centrali ministeriali e ad altri due dirigenti di analoga collocazione, estranei alla vicenda amministrativa in esame, il compito di procedere alla sostituzione delle buste, oggetto di contestazione in questo giudizio, con buste che assicurino l'assoluto rispetto del principio dell'anonimato, nonché all'effettuazione delle altre necessarie operazioni materiali. I dirigenti incaricati daranno adeguata pubblicità delle attività poste in essere indicando luogo, giorno e ora in cui si effettueranno tali operazioni, consentendo, se richiesto, ad un numero non superiore a dieci candidati, di assistervi.

Il Ministero, inoltre, provvederà a nominare una nuova commissione composta da soggetti aventi i prescritti requisiti legali, con il compito di procedere ad una nuova valutazione degli elaborati di tutti i candidati che hanno superato la prova preselettiva.

La commissione nominata procederà poi alla correzione degli elaborati nel rispetto di tutte le norme di legge e di quelle contenute nel bando di concorso.

11.- In sintesi dunque, le considerazioni di principio che qui vanno affermate sono le seguenti.

A) Nelle procedure concorsuali l'esigenza di assicurare il rispetto effettivo del principio costituzionale del pubblico concorso e la regola fondamentale dell'anonimato ad esso sottesa costituiscono la base di un dovere indefettibile per l'amministrazione che le impone di utilizzare, in conformità alla condotta tipica definita a livello normativo, buste, all'interno delle quali i concorrenti inseriscono i dati identificativi, materialmente tali da non consentire nemmeno astrattamente che la commissione o altri possano, in qualunque condizione ambientale, leggere i dati identificativi dei concorrenti stessi fino al momento procedimentale dedicato all'apertura delle buste.

B) L'attuazione della sentenza che dichiara l'illegittimità di una fase della procedura concorsuale deve avvenire, in ossequio al principio di economicità dell'azione amministrativa, in modo da preservare, ove possibile, le fasi della procedura stessa immuni dai vizi denunciati
Rispondi

Da: X tutti11/07/2013 23:43:48
Consiglio di Stato conferma annullamento concorso DS in Lombardia. Tar Abruzzo annulla concorso accogliendo ricorso contro prove orali
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) si é pronunciato negativamente sul ricorso proposto dal Miur sul concorso Dirigenti Scolastici in Lombardia. Contemporaneamente il Tar Abruzzo accoglieva ricorso contro prove orali

Lomabardia

Nel tardo pomeriggio di oggi, 11 luglio 2013, il Consiglio di Stato ha inviato, con numero di Registro Generale: 5836/2012, l'Avviso di pubblicazione della sentenza tanto attesa sulla vicenda delle nomine in ruolo degli idonei al concorso dirigenti scolastici della Lombardia. L'Avviso comunica che la sentenza sul ricorso indicato è stata pubblicata in data 11/07/2013 con il n. 3747/2013 ed esito: Respinge Appello Incidentale .

L'Associazione Disal così commenta la notizia: l'Ufficio Scolastico Regionale non potrà procedere alla nomina in ruolo degli idonei che hanno superato il concorso lombardo; il prossimo anno 355 scuole non avranno un dirigente scolastico titolare; altre 355 (siamo a 710 su 1100) avranno un dirigente scolastico nominato in reggenza sulle prime; senza contare altre 110 circa senza preside titolare per motivazioni varie.

Un incredibile colpo alla scuola lombarda, agli operatori, agli studenti ed alle famiglie ed a quei docenti che si sono battuti in questi mesi  per veder riconosciuto il merito del proprio percorso concorsuale."

Dirigenti Scuola - Confedir: " Un risultato a sorpresa e inatteso che crea profondo sconcerto in tutta la scuola lombarda, penalizzando quanti si erano battuti   per veder riconosciuto il proprio legittimo diritto."

Abruzzo

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo (Sezione Prima) si é pronunciato accogliendo il ricorso numero di registro generale 565 del 2012 per l'annullamento del decreto del direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo di approvazione dell'elenco dei candidati ammessi a sostenere la prova orale" del concorso per il reclutamento di 2386 dirigenti scolastici , da cui risultano esclusi i ricorrenti.
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