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CONCORSO DS: ORALI IN CAMPANIA
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Da: Qualsiasi cittadino23/01/2013 17:21:31
qualsiasi dipendente pubblico
qualsiasi dirigente
sa che se ci sono illegittimità si può ricorrere.
Abbiamo:
la giustizia ordinaria (penale e civile)
la giustizia amministrativa. Abbiamo ancora le giurisdizioni speciali.
Il diritto alla difesa è disciplinato dall'art. 24 C. ma l'art. precedente già ne lascia intravedere la prospettiva. Non solo. L'art. 1 C  il 2 il 3 ecc. pongono le basi per lo stato di diritto. Certo che la norma non consente un ricorso per mero atto emulativo, questo però può essere accertato solo ex post, mai in linea pregiudiziale. Scusate se ho cercato di racchiudere in modo molto sintetico alcuni aspetti del programma di studio.
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Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 17:23:08
     Si, il naufragar mi è dolce in questo mar.
Rispondi

Da: poeta dj23/01/2013 17:23:50
L'Amore , quando è accolto, inonda, penetra nel più intimo dell'animo umano.
Non si può restarne digiuni anche per un solo attimo dopo averlo assaporato.
Questo Amore esige Amore perché il cuore dell'uomo tutto preso, tutto avvolto e immerso in esso non vuole uscirne più, vuole rimanervi, e l'unico modo per rimanervi è quello di amare altrettanto quanto egli ama, e sapendo che non si può eguagliarlo e nell'intensità e nella quantità, l'unico modo di amare nella sua stessa misura e nel suo stesso grado è quello di chiedergliene ancora e di più al punto tale da essere trasformato, conformato ad esso, in modo da essere uno con Lui, da essere uno con l'infinito Amore...
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 17:28:07
     Si è vero.
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 17:29:29
     E' vero al punto che le persone in questo penetrar continuo possano assumere le reciproche identità. Si confondono e si fondono ma non si saziano mai!!!
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 17:29:59
possono
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Da: solo solo solo per te23/01/2013 17:34:14
Gocce di memoria   G.
(lis)
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Da: Identità reciproche23/01/2013 17:43:46
Il pensiero cinese si basa su questo: l'uno non è
separato o separabile dall'altro, quindi gli opposti
sono sempre complementari, è il discorso dello yin e
dello yang, una cosa abbastanza comune che conoscete
sicuramente tutti
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Da: teresinella23/01/2013 17:53:41
ma come si può? me lo chiedo da qualche giorno...
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Da: Identità reciproche23/01/2013 18:00:15
Il concetto di identità è cruciale perché, nel momento in cui anche nella scuola ci incontriamo con alunni o genitori di altre culture, il nostro PENSIERO non può che interrogarsi sul SENSO di ciò che andiamo facendo e proponendo, a proposito delle trasformazioni della loro e della nostra identità.

.

Transculturalità e interculturalità sono concetti che, anche se hanno molte ASSONANZE tra loro, a mio parere non possono e non debbono essere confusi. Muoviamoci, quindi, in primo luogo dalla considerazione di che cosa significhi per un pedagogista, o semmai per uno psicologo della narrazione, questa straordinaria attenzione che oggi, nel mondo scolastico e non solo, si sta sviluppando intorno ad una sorta di controtendenza pedogogica, che vede come protagonisti i temi del RACCONTARSI e del RACCONTO DI SE'.

Questi temi, ed io non posso che concordare con questa controtendenza, non sono soltanto un espediente PER STARE MEGLIO con i bambini e con i ragazzi, per socializzare, per scambiarsi storie.

Non è solo per questo, ma la controtendenza narrativa che si è sviluppata, curiosamente, negli Stati Uniti, e si è diffusa poi nell'Europa negli ultimi anni, dice che dobbiamo riconsiderare le teorie psicologiche di AVVICINAMENTO a chi sta crescendo.

Si tratta di nuove forme di didattica, di altri metodi per lavorare nella scuola, ma non solo. Mi riferisco, in modo particolare, ad un autore, uno psicologo molto noto, che scrisse alla fine degli anni '80 un testo straordinario poi tradotto in italiano con il titolo 'LA RICERCA DEL SIGNIFICATO, questo autore è Geo Bruner.

Nella premessa di questo testo, Bruner dichiara di essere uno 'PSICOLOGO PENTITO'. Perché pentito? Perché negli ultimi anni '70 Bruner era il protagonista della corrente cognitivistica, cioè di quella corrente del pensiero psicopedagogico che patrocinava e patrocina tuttora la superiorità delle procedure sequenziali di apprendimento e di sviluppo della conoscenza.

Procedure che richiedono, quindi, un AVVICINAMENTO al sapere PER TAPPE, per fasi, secondo princìpi che appartengono alla RICERCA SPERIMENTALE.

Bruner, in questo testo, sostiene che il compito dello psicologo e il compito, quindi, del pedagogista, non è solo quello di studiare i processi cognitivi, come processi volti a favorire l'ACCUMULAZIONE delle conoscenze, ma deve occuparsi soprattutto della 'ricerca del significato', come la definisce.

La nostra mente E' UN INTRIGO DI SIGNIFICATI , dice Bruner; noi ci costruiamo la coscienza, l'ambiente e il contesto costruiscono la nostra coscienza, sulla base di operazioni narrative della REALTA' DELLA VITA.

Questo avviene attraverso strutture di pensiero, che sono il risultato di INCONTRIi con la dimensione delle storie. Noi apprendiamo storie, non apprendiamo per episodi, quindi apprendiamo per insiemi: una storia è un insieme, perché deve avere un antefatto, un incipit, una trama, e deve concludersi.

Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:02:28
Per tresinella proponi per una mezz'oretta sono a disposizione.
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:02:28
Per tresinella proponi per una mezz'oretta sono a disposizione.
Rispondi

Da: @ teresinella23/01/2013 18:03:14
Ci vuole fegato...
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:08:33
      Alla base della pedagogia, posto che possa essere annoverate tra le scienze autonome, vi sono una serie di scienze correlate e di base, una di queste è senz'altro l'antropologie e tra quest assume un rilievo particolare l'antropologia storica. Quest'ultima tenta di definire gli aspetti comportamentali basilari che risultano pressoché immodificati nel corso del tempo.
essa mette in rilivo in modo particolare le differenze comportamentali e le relative attitudine all'apprendimento tra persone di pari età che hanno strutture primarie diverse. In questo contesto, la li9ngua assume un sostanziale differenziale tra il rapporto dell'essere statico e dell'essere in movimento. Il concetto della rweiprocità viene acquisito dalla cultura pedagogica occidentale e viene trasformato con le semplificazioni in apprendimento cooperativo ecc. (scusate la forma)
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:10:44
    tresinè, noi più di tanto non possiamo inventare per far in modo che tutti possano entrare nelle dinamiche dello studio e del sistema generale di apprendimento. Se ti accontenti bene, se non ti accontenti, proponi!!!!
Rispondi

Da: teresinella23/01/2013 18:14:57
ci vuole fegato, è vero... comunque anche lo studio dell'etologia è interessante, soprattutto per spiegare le cause dell'aggressività
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:15:26
     Il fegato è un organo della digestione e non della cognizione.
Se dovessi proporre io un tema non di natura pedagogica, sarebbe il caos.
Rispondi

Da: Janusz Korczac23/01/2013 18:17:36
"IL BAMBINO PENSA CON IL SENTIMENTO,NON CON L'INTELLETTO". Janusz Korczak (1878-1942) non era uno psicologo, ma aveva trovato la chiave per entrare nel mondo dei bambini. Era pediatra, pedagogo, scrittore, poeta, libero pensatore. Era anche ebreo (il vero nome era Henryk Goldzmit) e per questo ha terminato prematuramente la sua vita .

L'opera e le idee di Korczak sono poco note nel nostro Paese perché solo da pochi anni alcuni dei suoi scritti più significativi sono stati tradotti e pubblicati . La sua opera principale si intitola "Come AMARE il bambino" ed è stata scritta tra il 1914 e il 1918 e pubblicata in polacco nel 1920. Questo saggio non ha semplicemente un VALORE storico, ma contiene pensieri e riflessioni di grande attualità, in grado di STIMOLARE e ILLUMINARE il nostro lavoro con i bambini.


Lentamente, ma con grande lucidità, maturò l'idea, oggi attualissima, che per aiutare i bambini a crescere occorreva considerarli nella loro globalità e integrità, unificando i saperi della medicina, della psicologia, della pedagogia, della sociologia, ma anche della storia, della poesia, della religione…

Korczak aveva imparato a VEDERE IL MONDO CON GLI OCCHI DEI BAMBINI. Lo dimostra anche un suo romanzo, intitolato "Quando ridiventerò bambino" del 1924, nel quale racconta la giornata di un bambino di otto anni attraverso il suo particolare punto di vista. Nei suoi scritti sono numerose le SOLLECITAZIONI  PER " ENTRARE" nell'ottica del bambino (o PER TORNARE A VEDERE IL MONDO come quando eravamo piccoli). Sul tema dei diritti del bambino Korczak si è dimostrato PARTICOLARMENTE PROFONDO, LUCIDO e in GRANDE anticipo rispetto alla società del suo tempo: nel 1929 scrisse "Il diritto del bambino al rispetto", un'intera opera dedicata a questo argomento.

Con parole appassionate Korczak spiega che E' POSSIBILE RICONOSCERE I DIRITTI  dei bambini soltanto quando si è CAPACI DI COMPRENDERE  i bambini, IL LORO MONDO, I LORO SOGNI, I LORO BISOGNI DI CRESCITA , quando si è CAPACI DI VEDERE E DI SENTIRE COME VEDONO E SENTONO LORO, quando si riesce a : CONSIDERARE LA FELICITA' ALLO STESSO LIVELLO DI IMPORTANZA DEL NOSTRO ; QUESTO AVEVA IMPARATO dai suoi ragazzi.QUESTO ERA STATO CAPACE DI FARE NEL CORSO DELLA SUA VITA: AMARE INCONDIZIONATAMENTE!



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Da: @ eccezionalmente23/01/2013 18:19:48
dai, proponilo il tema. Sarebbe bello...
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Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:21:31
    Gentile riteneva che tra l'insegnante e l'alunno si listatura un necessario tipo di rapporto che ha natura trascendentale ed attiene alla filosofia.  Tale premessa fa comprendere tutta la grandezza dei post precedenti che tu vorresti comprendere con il fegato. Comunque fai una piccola confusione perché il sapere ed il sapore possono significare la stessa cosa (il fegato allora avrebbe la sua rilevanza).  Sto terminando il tempo che ho a disposizione. potrei ritornare più tardi. Ciò dipende da come sarò in grado di risolvere alcuni problemi di diritto amministrativo, non connessi al concorso.
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:23:03
     Il tema che potrei proporre riguarderebbe le responsabilità ed il concorso tra più soggetti.
Rispondi

Da: Eccezionalmente fuori orario23/01/2013 18:28:33
Ciao .....
Rispondi

Da: @eccezionalmente23/01/2013 18:33:57
sarebbe interessante "responsabilità e concorso tra più soggetti ",visto nell'ottica della dualità di Shelley.
Ciao, che piacere...
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Da: veritate 23/01/2013 18:35:19
per teresinella
NON TI CREDERE. SE SEI BRAVA NON TI RASSEGLI AL VERDETTO NEGATIVO DI QUESTI STRONZI INGNORANTI
Rispondi

Da: se volete morì23/01/2013 18:49:38
affacciatevi
Rispondi

Da: non credo che23/01/2013 18:54:32
questa sera riesca si possa tanto concentrarsi sullo studio del diritto amministrativo.
Basta guardre di là cosa succede.
Rispondi

Da: di s. ignoranti23/01/2013 18:58:55
ne abbiamo conosciuti fin troppi e le tasche sono oramai colme.
Il merito è quello che ognuno porta con sè, al di là di questo concorso.
E il merito resta e per sempre!
Rispondi

Da: info.1  @ bruciata23/01/2013 19:12:44
massima solidarietà per te e per chi come te ha spazzato via anni di studi
3 quiz (non oso definirli domande) pescati tra 300 all'interno di 3 aree sorteggiate tra 6 aree al cospetto di una commissione sorteggiata tra 4...
mi viene da sorridere a pensare a certi asini che svolgono la funzione di dirigente in virtù di pseudo-concorsi per soli titoli ...
all'improvviso è diventato tutto così difficile... proprio ora che toccava a noi... boh
Rispondi

Da: nulla è difficile23/01/2013 19:14:37
basta crederci e sperare
Rispondi

Da: non credo che sia rilevante23/01/2013 19:21:34
il ruolo che si occupa. E' come si è e che fa la differenza ,secondo me.
Ti assicuro che ogni giorno mi sento così ricco e colmo di gratificazioni, che non so se avessi modo di riceverle in veste da ds. Perchè in quel caso cambia il ruolo, assumi un ruolo, cioè, che gli altri si aspettano che tu rivesta. E libere manovre di spazio per la spontaneità o le risate credo che siano difficili da fare sempre. Non ne verrebbe fuori un'immagine credibile di te.
Questa è la mia consolazione, ma non è certo segno di bandiera bianca. Anzi...
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