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CONCORSO DS: ORALI IN CAMPANIA
75409 messaggi, letto 1419025 volte

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Da: mica28/12/2012 10:00:09
ti spaventa?
Rispondi

Da: che cosa28/12/2012 10:20:33
mi spaventa?
Il miraggio...che poi nella realtà non deluda?
Rispondi

Da: mica28/12/2012 10:23:45
Anche
Rispondi

Da: mica28/12/2012 10:24:15
Quello non credo.
Rispondi

Da: vera campana28/12/2012 12:11:11
che si fa?
non si studia?
si chiacchiera solo?
buongiorno a tutti.
io sono nel pieno dello studio
e vorrei confrontarmi con qualcuno per capire come organizzare la parte relativa all'istruzione degli adulti, istruzione e formazione, alternanza, apprendistato, ecc.
Rispondi

Da: pat28/12/2012 14:05:53
@vera ho una buona sintesi sull'istruzione adulti, sui ctp ora trasformati in cpia.. ma come posso inviarla?
Rispondi

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Da: !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!28/12/2012 14:07:20
non hai superato la preselttiva?
il librone era troppo pesante?
le domande difficili o ambigue?
troppe pagine da sfogliare o troppe scollate?
troppo buio nell'ultima fila?
il vigilante era pieno di brufoli?
non preoccuparti!!! per tutto c'è masterTAR!
chi l'ha detto che in Italia i concorsi premiano il merito????
baaaaaaaaaaaaaaaalleeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
non hai superato gli scritti?
hai contato gli errori di chi ha superato e sono più dei tuoi?
sei per l'autovalutazione?
vuoi eliminare le commissioni perchè un commissario conosce l'amico del cugino del cognato di un conoscente della sorella del marito del candidato?
siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
non preoccuparti!!! per tutto c'è masterTAR!
un ricorso di qua, un ricorso di làààààààààààààààààà
e paraparaparapaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
buon anno a tutttttttttttttttttttttttttttttttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
idonei per merito, probabili idonei per masterTAR e chi lo saaaaaaaaa che altre sorprese il destino ci riserveràààààààà!
ma che importa???????
tanto c'è sempre la masterTARRRRRRRRRRRRRRRR!!!
Rispondi

Da: mica28/12/2012 14:29:57
Essenziali sono le indicazioni comunitarie e la 53/2003 (apprendimento per tutto l'arco della vita che insieme ad imparare ad imparare costituiscono il nucleo fondante della materia e che cambiano il vecchio concetto dell'apprendimento degli adulti in un coacervo di impianto dinamico nel quale si dovrebbe strutturare un curricolo inserendo le esperienze e le aspettative di chi vuole apprendere).http://www.cislscuola.it/content/20121024-istruzione-degli-adulti-il-regolamento-dei-cpia-analisi-commento-e-scheda-di-lettura.
Rispondi

Da: mica28/12/2012 14:34:49
Istruzione e formazione:
insieme costituiscono l'apparato, che intersecandosi e alternandosi tra sussidiarietà e complementarietà, assolvono l'obbligo e il dovere alla formazione e attuano i principi costituzionali. Riforma Berlinguer, 53/2003, Cacciavite Fioroni, Riforma Gelmini, Conferenza Stato Regione, ecc.
Rispondi

Da: mica28/12/2012 14:35:26
Buono studio.
Rispondi

Da: vera campana28/12/2012 14:43:37
grazie mica
x pat
se hai la possibilità di frazionarlo, puoi postarlo?
Rispondi

Da: pat28/12/2012 14:54:10
L'educazione permanente poggia su tre considerazioni:
- l'apprendimento si acquisisce nei diversi ambienti in tutto l'arco della vita,
- nella società che cambia i processi formativi educativi diventano più articolati e sono affidati solo          in minima parte alla scuola
- l'intera società insegna a se stessa (Husén, la società che apprende)
Alle origini dell'educazione permanente sta l'Educazione popolare affrancatrice per gli adulti semianalfabeti (Danimarca,Svezia,Inghilterra,Francia). 1960: Congresso di Montreal sul tema dell'analfabetismo 1965: Rilancio di un programma mondiale di alfabetizzazione (ONU , Ministri dell'Educazione a Theran) 1972: Rapporto Faure - Rapporto sulle strategie dell'educazione - 1975: Symposium di Persepolis rilancio della lotta all'analfabetismo 1978: UNESCO celebra l'anno mondiale della Continuous education
Anni 90 L'educazione degli adulti ha avuto la sua affermazione definitiva negli anni novanta, ad opera degli organismi internazionali quali UNESCO e OCSE ai quali si aggiunse il contributo dell'UE e dei singoli stati nazionali (tra cui il nostro Paese).
1994: UNESCO viene definito un vero e proprio piano strategico a medio termine (anni 1996-2001) dedicato all'educazione degli adulti (Lifelong learning for all)
1996: OCSE si afferma la necessità dell'apprendimento durante tutto l'arco della vita e della sua accessibilità a ognuno, e si tracciano le linee generali di un programma di azione che vanno dall'ampliamento dell'istruzione prescolare al collegamento tra scuola e mondo del lavoro, valorizzando i contesti non formali dell'educazione.
1997: Conferenza di Amburgo: evento chiave poiché si passa ad un nuovo approccio alla lifelong education: il lifelong learning, che viene definito come garanzia del diritto di cittadinanza, in quanto finalizzato ad acquisire competenze per promuovere i valori della democrazia, dello sviluppo, della pace, della pari dignità tra i sessi, del dialogo tra i popoli.
2000 : la strategia di Lisbona, del 2000, che ha posto il lifelong learning al centro delle strategie europee per l'istruzione e la formazione. Da questa derivano le successive Raccomandazioni 2006 : Raccomandazione della UE definisce le competenze chiave per l'Educazione permanente come: combinazione di conoscenze , abilità e attitudini di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale, l'occupazione.
2008: Raccomandazione del Parlamento europeo delinea il Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente: Comprovata capacità di utilizzare conoscenze , abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche , in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.
ITALIA Per la peculiare specificità del nostro contesto (analfabetismo ) il nostro Paese è stato da sempre particolarmente attento al tema dell'educazione degli adulti. Anni '50 : scuole popolari, centri di lettura, scuole di richiamo, corsi itineranti, corsi UNLA (Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo), corsi di alfabetizzazione per immigrati, centri culturali finanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno per il conseguimento della licenza elementare e media.
Anni '70: lo sviluppo dell'Educazione permanente è legato a Mario Mencarelli (Toscana), promotore dei centri sociali di educazione permanente (CSEP) Cesare Scaglioso 1980: Mario Reguzzoni (Milano)(Educazione ricorrente) Corsi di richiamo e aggiornamento culturale di istruzione secondaria Corsi delle 150 ore (1973) (Contratto dei metalmeccanici)
L517/77  mette le strutture scolastiche a disposizione delle istanze educative delle comunità locali L270/82,  art.14 autorizza l'utilizzazione dei DOA (docenti delle dotazioni aggiuntive) per l'attivazione di corsi di Educazione degli adulti.
Negli anni 90 diversi provvedimenti - tra cui figura il MASTER PLAN del 1999 (Piano d'azione nazionale per l'occupazione) - si sono occupati degli ambiti legati allo sviluppo dei processi di formazione (dalla sviluppo del sistema di istruzione alla ridefinizione e qualificazione dei sistemi formativi; apprendistato; innalzamento obbligo di istruzione; diritto dovere istruzione/formazione ecc:).
OM n.455/97 : interviene a favore di adulti , anche stranieri che non abbiano assolto l'obbligo di istruzione, o non siano in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore istituendo i CTP , centri territoriali permanenti, nei quali si coniugano il diritto all'istruzione con il diritto all'orientamento, al riorientamento e alla formazione professionale.
Riportiamo l'art. 3 dell'O.M. 455/97 - Attività dei Centri -
Accesso 1. I Centri promuovono la domanda, la valutano e predispongono adeguate risposte ad essa. In un contesto che costituisca opportunità di interazione sociale, essi svolgono attività di:
• accoglienza, ascolto e orientamento;
• alfabetizzazione primaria funzionale e di ritorno, anche finalizzata ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale;
• apprendimento della lingua e dei linguaggi;
• sviluppo e consolidamento di competenze di base e di saperi specifici;
• recupero e sviluppo di competenze strumentali culturali e relazionali idonee ad una attiva partecipazione alla vita sociale;
• acquisizione e sviluppo di una prima formazione o riqualificazione professionale;
• rientro nei percorsi di istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità.
2. Alle attività dei Centri possono accedere tutti gli adulti privi del titolo della scuola dell'obbligo nonché quegli adulti che, pur in possesso di titolo, intendano rientrare nei percorsi di istruzione e formazione.
3. Ai fini della prevenzione del disagio giovanile e della promozione del successo formativo ed anche allo scopo di garantire la possibilità di un reale raccordo con la formazione professionale e con il mondo del lavoro, è consentito l'accesso a coloro che abbiano compiuto il 15° anno di età.
4. Resta fermo che l'accesso alle attività dei Centri viene prioritariamente garantito a coloro che richiedono il conseguimento del titolo di studio.
5. I singoli utenti possono accedere a diverse attività sulla base della negoziazione del percorso di cui al successivo art. 6.
6. Al termine delle attività è previsto il rilascio di titoli, certificazioni o attestazioni di cui al successivo art. 7.
Art4. 2. L'organico di base previsto per ogni Centro è costituito da cinque docenti provenienti dalla scuola secondaria di 1° grado e da tre docenti provenienti dalla scuola elementare.
3. Coerentemente con gli obiettivi formativi, la tipologia dei docenti assegnati al Centro con l'organico di base è indicativamente la seguente:
- tre docenti di scuola elementare;
- due docenti di scuola media classe 43/A (Italiano, storia ed educazione civica, geografia);
- un docente di scuola media classe 59/A (Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali);
- un docente di scola media classe 45/A (Lingua straniera);
- un docente di scola media classe 33/A (Educazione tecnica), preferibilmente in possesso dei requisiti richiesti all'operatore tecnologico.
La legge 296/2006, oltre ad elevare l'obbligo di istruzione fino a 16 anni, ha riorganizzato gli interventi rivolti all'educazione degli adulti.
I CTP vengono riorganizzati su base provinciale e ridefiniti CPIA.

CPIA (finanziaria 2007 art1, c 632)

1. La costituzione dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti vedrà quindi l'avvio con la confluenza in questi dei CTP e dei corsi serali, saranno istituzioni di secondo grado, avranno piena autonomia didattica e amministrativa, saranno costituiti in rete e di norma provinciali. Si ipotizza a regime un numero massimo di 150 CPIA su tutto il territorio nazionale.
2. Viene ribadito l'assetto didattico dei CPIA finalizzato esclusivamente al perseguimento del titolo di studio di scuola secondaria di primo e secondo grado o all'acquisizione delle certificazioni relative alle competenze previste per la conclusione dell'obbligo scolastico.
3. Si potranno iscrivere ai centri gli adulti, anche immigrati, che non hanno assolto l'obbligo scolastico o che non sono in possesso di titoli studio di scuola secondaria superiore,oppure coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che non sono in possesso di titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione o che non hanno assolto all'obbligo scolastico.
4. L'offerta formativa è strutturata con percorsi d'istruzione di I e II livello;
I percorsi di I livello sono articolati in due periodi didattici:I periodo finalizzato al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo d'istruzione; II periodo didattico finalizzato all'acquisizione dei saperi e delle competenze relative al 9° e 10° anno dell'obbligo d'istruzione che si assolve nel biennio superiore degli istituti tecnici e professionali. Nell'ambito del primo livello, così come da noi sollecitato nel documento unitario inviato in precedenza al Miur, sono stati inseriti i corsi di alfabetizzazione in lingua italiana per gli stranieri (200 ore previste).
L'orario complessivo del I livello è di 400 ore più 200 ore in assenza di certificazione conclusiva della scuola primaria.
I percorsi di secondo livello in riferimento all'istruzione tecnica e professionale si articola in tre periodi corrispondenti a : primo biennio, secondo biennio, quinto anno. I percorsi di I livello, relativi al secondo periodo didattico e quelli del II livello prevedono un orario complessivo pari al 70% di quello previsto dai corrispondenti ordinamenti.
5. L'assetto organizzativo didattico dei CPIA prevede risultati d'apprendimento declinati in termini di conoscenza, abilità e competenza; sono previste unità d'apprendimento, la definizione del "Patto formativo individuale" previo riconoscimento dei saperi formali, informali e non formali.
6. Si ribadisce, senza dare risposte concrete, l'importanza e la necessità della certificazione delle competenze acquisite in più contesti.
7. Gli organi collegiali subiscono specifiche modifiche di ruolo, competenze e rappresentatività.
8. La dotazione organica è definita con uno stretto rapporto numerico docenti allievi e non considera le specificità dell'insegnamento per adulti. Per il personale Ata s'individua un criterio differente secondo i profili professionali.
Il DM 25 ottobre 2007, applicativo della legge 296, definisce l'organizzazione, le funzioni, la tipologia di utenza, i percorsi da attivare
L'art. 64 della legge 133/2008 ha previsto la ridefinizione dell'assetto didattico organizzativo di tali centri,  ivi compresi i corsi serali, e con una successiva nota, oltre a sottolineare che tali centri sono compresi nell'impianto complessivo dell'istruzione secondaria di 2° grado, viene prevista l'emanazione di un apposito regolamento, emanato il 27 maggio 2010

Regolamento recante norme generali concernenti la ridefinizione dell'assetto organizzativo e
didattico dei centri d'istruzione per gli adulti, compresi i corsi serali.

(In tale regolamento si prevede che i centri realizzino percorsi di istruzione in relazione a differenti livelli: 1. Il primo livello è finalizzato al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e della certificazione delle competenze ed è articolato in due distinti periodi didattici(rispettivamente primo e secondo periodo didattico) 2. Il secondo livello è finalizzato al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica; tale percorso è articolato in tre periodi didattici (ammissione secondo biennio istituti tecnici e professionali; ammissione all'ultimo anno istituti tecnici e professionali; conseguimento del diploma istituti tecnici e professionali.) )
Il CDM del 4 ottobre scorso ha  approvato in via definitiva, su proposta del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, il provvedimento per la ridefinizione dell'organizzazione didattica dei Centri d'istruzione per gli adulti, compresi i corsi serali.
All'approvazione preliminare, data dal Consiglio dei Ministri il 12 giugno 2009, sono seguiti i pareri del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti.
Il provvedimento è teso a superare il "deficit formativo" della popolazione, che ancora permane in Italia, dove oltre 28 milioni di cittadini adulti sono in possesso, al massimo, di un titolo di studio conclusivo del primo ciclo e oltre l'80% della popolazione adulta non raggiunge il livello 3, ovvero "il livello necessario per garantire il pieno inserimento nella società della conoscenza". 
Vanno inoltre considerati alcuni importanti cambiamenti demografici. Il primo riguarda la radicale trasformazione della popolazione italiana, che presenta l'indice di vecchiaia  più alto in Europa. Secondo l'ISTAT la popolazione italiana nel 2050 sarà composta per il 34,4 % da over 65enni (oggi al 19%, mentre all'inizio degli anni '80 era al 13,1%).  Secondo l'ultimo rapporto della Caritas anche gli stranieri  regolari in Italia sono in costante aumento: rappresentano il 7,5% e nei prossimi dieci anni si prevede che raggiungeranno il 10% fino ad arrivare, nel 2050, al 20%. 
La mobilità sociale nel nostro Paese è tra le più basse in Europa: più della metà di quanti hanno un genitore con, al massimo, la licenza media non si diploma  e solo il 5% si laurea.
Il sistema didattico attualmente in vigore non è adeguato ad affrontare questi cambiamenti, perché è una struttura rigida e attua gli stessi modelli seguiti per i minori, senza alcun riconoscimento delle conoscenze e delle competenze acquisite sul lavoro e nella vita quotidiana dalle persone (come avviene, da tempo, in molti Paesi dell'Ue). 

Questi gli strumenti previsti dal nuovo regolamento per i rinnovati obiettivi dell'istruzione degli adulti:

1. l'organizzazione per classi è superata dall'organizzazione in due livelli: il primo per il conseguimento della "licenza media" e delle competenze per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione; il secondo, per il conseguimento di un diploma di istruzione tecnica, di istruzione professionale e di liceo artistico;

2. il riconoscimento dei crediti, comunque acquisiti dalle persone, anche nel tempo libero, con la definizione del "Patto formativo individuale". Ciascun adulto potrà sapere a quale livello si inserisce e quale percorso didattico dovrà seguire. Rispetto ai percorsi per i ragazzi, l'orario è ridotto del 30%. E' previsto anche l'insegnamento a distanza per il 20% del percorso. Non si dovrà ricominciare dunque nelle materie per le quali l'adulto ha ottenuto riconoscimento di quello che sa;

3. ai Centri d'istruzione per gli adulti possono iscriversi anche i giovani di sedici anni che non hanno assolto all'obbligo di istruzione e gli adulti stranieri per seguire percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, con il rilascio della relativa certificazione necessaria per l'ingresso nel mondo del lavoro;

4. gli organi collegiali dei Centri territoriali saranno diversi da quelli delle scuole ordinarie. Ad esempio, il consiglio di classe sarà sostituito dal consiglio di livello.

I Centri d'istruzione per gli adulti opereranno su base provinciale e organizzeranno i servizi formativi in modo che siano prossimi ai luoghi dove le persone vivono e lavorano, soprattutto attraverso accordi di rete con altre istituzioni scolastiche e altri soggetti del territorio. Ciò consentirà anche alle persone che si trovano in luoghi disagiati di poter accedere ai servizi di istruzione.

Con l'entrata in vigore delle nuove norme, le Regioni potranno compiere, entro il prossimo dicembre, gli atti di esclusiva competenza per programmare l'istituzione dei centri con i nuovi modelli organizzativi e didattici, che entreranno in vigore a partire dall'anno scolastico 2013/2014.


Rispondi

Da: ammessa (non) per caso28/12/2012 16:26:39
si sa qualcosa dei criteri e delle modalità di conduzione e valutazione del colloquio orale? Dovrebbero pubblicarli prima del 7 gennaio?
Rispondi

Da: Waiting for... 28/12/2012 16:30:47
Grazie Pat.
Ottimo sunto.
Rispondi

Da: @pat28/12/2012 16:36:39
Attenzione al decreto che hai appena sintetizzato , non è ancora attuato, sebbene dovrebbe già esserlo,  e , con la caduta del governo,  non si nè come nè quando si passerà dai CTP ai CPA. Fino ad oggi resta in vigore la vecchia normativa di riferimento.
Rispondi

Da: Prima volta 28/12/2012 16:44:24
credo che @ pat abbia ragione, infatti ho trovato questo sul sito della Camera dep.

"....La VII Commissione della Camera ha avviato l'esame dello schema di regolamento il 17 marzo 2010e, in attesa dei necessari pareri del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata, ha deliberato lo svolgimento di audizioni, che sono iniziate il 28 aprile e si sono concluse il 21 settembre 2010.

La Conferenza unificata ha espresso parere favorevole il 6 maggio 2010. Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole con un'osservazione il 14 giugno 2010.

La 7a Commissione del Senato ha espresso parere favorevole con condizioni il 20 ottobre 2010. In particolare, ha chiesto che l'età per l'accesso ai Centri sia abbassata a 15 anni e che sia possibile conseguire altri diplomi di istruzione liceale oltre a quello di liceo artistico.

La VII Commissione della Camera ha approvato un parere favorevole con condizioni e osservazione il 10 novembre 2010.

Tra le condizioni, si segnala la necessità di:

- assicurare centralità all'acquisizione delle competenze di base connesse all'adempimento dell'obbligo di istruzione;

- realizzare i percorsi di secondo livello attraverso accordi di rete con le scuole presso le quali funzionano i percorsi di istruzione secondaria di II grado;

- prevedere misure di accompagnamento che comprendano l'aggiornamento del personale scolastico;

- stabilire la cessazione del previgente ordinamento al 31 agosto 2013.

Al momento, il provvedimento non ha concluso il suo iter."
Rispondi

Da: Waiting for... 28/12/2012 16:48:58
Grazie per la precisazione, Prima volta!
Rispondi

Da: cara...28/12/2012 16:54:25
bella sintesi pat
Rispondi

Da: ecco  il  bu......28/12/2012 17:03:00
non hai superato la preselttiva?
il librone era troppo pesante?
le domande difficili o ambigue?
troppe pagine da sfogliare o troppe scollate?
troppo buio nell'ultima fila?
il vigilante era pieno di brufoli?
non preoccuparti!!! per tutto c'è masterTAR!
chi l'ha detto che in Italia i concorsi premiano il merito????
baaaaaaaaaaaaaaaalleeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
non hai superato gli scritti?
hai contato gli errori di chi ha superato e sono più dei tuoi?
sei per l'autovalutazione?
vuoi eliminare le commissioni perchè un commissario conosce l'amico del cugino del cognato di un conoscente della sorella del marito del candidato?
siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
non preoccuparti!!! per tutto c'è masterTAR!
un ricorso di qua, un ricorso di làààààààààààààààààà
e paraparaparapaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
buon anno a tutttttttttttttttttttttttttttttttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
idonei per merito, probabili idonei per masterTAR e chi lo saaaaaaaaa che altre sorprese il destino ci riserveràààààààà!
ma che importa???????
tanto c'è sempre la masterTARRRRRRRRRRRRRRRR!!!
Rispondi

Da: @ecco il bu28/12/2012 17:04:31
grazie mi hai fatto sorridere :) Buon anno a te
Rispondi

Da: e i primi DS28/12/2012 17:07:40
di questo concorso fanno delle figure  barbine.

Alla faccia del merito!
Rispondi

Da: e certo,28/12/2012 17:25:32
è naturale; perché i veri meritevoli erano i bocciati, non gli ammessi. È ovvio, no?
Ma è roba da matti......
Rispondi

Da: pat28/12/2012 17:30:48
@primavolta, @pat grazie! come sempre il confronto è indispensabile:-))
Rispondi

Da: pat28/12/2012 17:39:12
date un'occhiata a questo link
http://www.cislscuola.it/content/20121009-istruzione-degli-adulti-il-regolamento-dei-cpia
a quanto pare il regolamento sembrerebbe definitivamente approvato il 3.10.2012
Rispondi

Da: Prima volta 28/12/2012 17:39:33
x pat
grazie a te, che hai fatto una sintesi completa, proprio quello che da ieri cercavo di mettere insieme, ma la tua è perfetta, proprio come la desideravo e infatti l'ho copiata in un doc. che ora è in bella vista sul mio pc.
Rispondi

Da: pat28/12/2012 17:50:10
@primavolta a proposito degli organi  collegiali territoriali c'è un groviglio di leggi, per sommi capi i diversi passaggi sono questi:

L'articolo 8 del decreto legislativo 30 giugno 1999, n. 233, ha previsto che, con effetto 1 settembre 2001, gli articoli contenuti nei Capi II, III e IV, Titolo I della Parte I del Testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, concernenti i consigli scolastici distrettuali e provinciali e il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, fossero sostituiti dalle disposizioni di cui agli articoli da 1 a 7 del medesimo decreto legislativo 233/99 e che fossero abrogate tutte le ulteriori disposizioni contenute nel decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 nella quali si facesse riferimento a modalità di elezione e di funzionamento e a competenze del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, dei consigli scolastici provinciali e distrettuali incompatibili con la nuova normativa e che entro tale data(1 settembre 2001) fossero costituiti i nuovi organi collegiali locali e regionali e il Consiglio superiore della pubblica istruzione;

lo stesso articolo 8, conseguentemente, prevedeva che il Consiglio nazionale
della pubblica istruzione, i consigli scolastici provinciali e i consigli scolastici distrettuali restassero in carica fino al 1 settembre 2001 data di insediamento dei nuovi organi collegiali;

il  governo, tutto impegnato a regolare con decreto legge l'inizio dell'anno scolastico (manomissione delle graduatorie permanenti, benefici per le scuole paritarie, ecc.) omette di dare attuazione a tali disposizioni legislative e con alcuni mesi di ritardo è costretto a rimettere in vita i vecchi organi collegiali del 1974 ormai deceduti dal 1 settembre 2001 e a prorogarne l'esistenza. Tale proroga è stata realizzata con il Decreto Legge 23 novembre 2001, n. 411 che, all'articolo 6, fissa la definitiva decadenza di tali organismi al 31 dicembre 2002;

nel frattempo viene approvata la legge delega 15 luglio 2002, n. 145 che, senza aggiungere una parola o un criterio alla legge delega che aveva dato luogo al decreto 233/99, si propone di ridisegnare l'assetto di tali organi collegiali.La circostanza allucinante è che la suddetta legge delega non ha abrogato la legge 233/99 ne ha procrastinato la sua entrata in vigore né tantomeno ha prorogato i termini stabiliti dal decreto legge 411/2001!;

oggi pertanto accade che, non essendo ancora stati emanati i decreti delegati della legge 15 luglio 2002, n. 145, non risultano neppure modificate le disposizioni che regolano i nuovi organi collegiali previsti dal D.P.R 30 giugno 1999 n° 233 dal 31 dicembre 2002,che risultano tuttora vigenti ma non insediati;

in conclusione l'amministrazione scolastica non dispone attualmente di organi collegiali territoriali e del Consiglio Nazionale della P.(I). a cui risultano tuttora demandate importanti competenze in materia di autotutela del personale e di amministrazione attiva dell'Istruzione

tu hai chiaro il quadro della questione? io francamente NO!!!
Rispondi

Da: Prima volta 28/12/2012 17:51:30
pat, non mi è chiaro l'iter del Regolamento, nel senso che parrebbe approvato ma non ancora in G.U.e che si aprirebbe ora il confronto sulle linee guida, guarda qui_

http://www.cislscuola.it/sites/default/files/CPIA_Analisi_Commento_23ott_12.pdf
Rispondi

Da: a prima volta e pat28/12/2012 17:54:06
sapete, anch'io ho un GROSSO sunto e vorrei darvelo....può interessarvi?
Rispondi

Da: Prima volta 28/12/2012 18:17:58
pat ( lasciando perdere l'idiota qui sopra, perchè ti confesso che " l'aver compagna al duol..." non solo non scema la pena ma casomai la raddoppia...) trovo che tu abbia spiegato con chiarezza estrema le ragioni per cui l'amm.scol. non abbia, ad oggi, organi collegiali territoriali nè il CNPI, non so se per mera sciatteria o per incompetenza, ma nessuna delle 2 ragioni mi consola.
Rispondi

Da: pat28/12/2012 18:21:03
prima volta
ho letto il documento che hai postato,  sembrerebbe come dici tu, le linee guida dovrebbero dare dei riferimenti organizzativi, però se il regolamento non esce in GU tutto il discorso resta ancora teorico, voglio dire che per quest'anno scolastico(2012/13) i cpia non sono partiti, nel frattempo noi faremo l'orale e.... chi vivrà  vedrà!!!! non credi?!!!
Rispondi

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