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Concorso MAGISTRATURA 2013
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Da: azemar | 21/01/2013 17:09:34 |
Attenta che ti si inceppa il dito sul punto esclamativo | |
Da: ma guarda | 21/01/2013 17:11:32 |
Tutto qui quello che sai dire? Dai impegnati un po' | |
Da: ma guarda | 21/01/2013 17:12:34 |
che sono un Uomo...cioè quello che tu non sei!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! | |
Da: Altri utili consigli per azemar | 21/01/2013 17:15:59 |
Prendete un etto di farina, aggiungete un po' d'acqua e impastate fino a ottenere una pasta collosa. Dividetela in tre parti uguali. Aggiungete alle prime due un pizzico di lievito e lasciatele riposare per mezz'ora. Avvolgete il primo impasto con un foglio d'alluminio, e ponete tutte e tre le parti sulla placca del forno acceso a 150°. Dopo 20 minuti sfornate: l'unico impasto commestibile sarà quello avvolto nell'alluminio. Ebbene, per i vegetali l'argilla equivale alla farina: lasciata tal quale con sola acqua, il sole la cementifica rendendola indisponibile per le piante. Migliorandola con qualche ammendante (analogo al lievito di poc'anzi), risulta più a lungo disponibile. Infine, proteggendo la superficie con una pacciamatura (il foglio d'alluminio), la situazione diviene ottimale. Certo, potreste anche lasciarla tal quale: esistono comunque alcune specie in grado di adattarsi a un terreno cosi inospitale, duro come sasso e crepacciato in estate, inzuppato e asfittico in inverno, ma se desiderate variare e concedervi qualche possibilità in più, sappiate che esistono accorgimenti per rendere vivibile la terra argillosa. Mettete però in conto di fare un poco di fatica: questo tipo di suolo è di natura pesante, e vangarlo non è facile, richiede un grande sforzo. Eventualmente, munitevi di una motozappa che, soprattutto all'inizio, vi sarà di grande aiuto e vi alleggerirà buona parte del lavoro. Un ambiente infernale L'argilla è una componente del suolo costituita da numerosissime particelle molto piccole, che si addensano strettamente le une alle altre senza lasciare spazio alla circolazione dell'aria. Viceversa l'acqua vi penetra imbibendole rapidamente e in abbondanza, scacciando anche quel po' d'aria che potrebbe esservi penetrata. Ne consegue che il terreno diviene asfittico, per eccesso d'acqua e carenza d'aria. Soccombono così subito le specie che necessitano di un substrato leggero e senza ristagni idrici, e in seconda battuta anche quelle meno rustiche che, d'inverno, si trovano per mesi con le radici avvolte da acqua ghiacciata. In estate la situazione ambientale cambia radicalmente: il calore fa evaporare l'acqua e le particelle si asciugano "incollandosi" le une alle altre. A questo punto, non solo non passa l'aria, ma nemmeno le radici dei vegetali, che non possono allungarsi, sovente rimangono schiacciate nel blocco compatto o vengono strappate quando due blocchi si separano a formare un crepaccio. Se poi si allungano in superficie, la parte più asciutta, facilmente si seccano: tutte le specie ad apparato radicale superficiale non resistono alla prima estate calda in terra argillosa. Le piante adatte Eppure, dicevamo che alcune piante ben si adattano a questo ambiente inospitale: si tratta di specie che hanno sviluppato un sistema radicale di profondità , munito di numerosissime radici e radichette in grado di rigenerarsi velocemente. Qualche esempio? Il pero e il ranuncolo. È vincente anche la radice a fittone, che si comporta come una trivella, spingendosi in profondità (anche a più di 1 m) per attingere a riserve idriche sotterranee, difficilmente prosciugabili anche durante l'estate (purché non sia come quella del 2003...). Il percorso verticale, inoltre, le salvaguarda in una certa misura nei confronti dei crepacciamenti, che strappano soprattutto le radici orizzontali o inclinate. Appartengono a questa fortunata categoria le barbabietole, le cicorie, i lupini, il tarà ssaco e la consolida. In alternativa, una strategia intelligente messa a punto da alcuni vegetali consiste nell'attendere il momento più favorevole per lo sviluppo, vale a dire le stagioni di passaggio durante le quali l'acqua è abbondante ma non eccessiva: è il caso dei bulbi primaverili (tulipani botanici e coltivati, narcisi e gladioli spontanei e no ecc.), dell'Arum italicum, della Tussilago, tutte specie che vegetano fin quando il terreno è umido e vanno a riposo non appena si asciuga. Al contrario, c'è chi considera come stagione sfavorevole l'inverno, proprio per l'eccesso di umidità : la piantaggine per esempio, seppur munita di radici profonde che le assicurano l'acqua in estate, per non soffocare in inverno perde spontaneamente buona parte dell'apparato radicale, mantenendo solo le porzioni superficiali vicine al colletto (che respirano di più data la vicinanza all'aria libera). Saranno sufficienti per riprodurre l'intera rete di radici a partire dalla primavera. Nel contempo, le radici morte apportano sostanza organica al terreno e liberano piccoli spazi ove può penetrare l'aria. Discorso simile per la dicentra, le primule e le pulmonarie: quando il suolo si asciuga, il fogliame si secca, sebbene la pianta non sia morta. Basteranno le piogge autunnali, unite all'abbassamento della temperatura, a riportarle in vita: non incaponitevi a bagnarle in estate, perché le indebolireste solo. Un terreno da amare e correggere Che optiate per specie resistenti di natura o per piante tolleranti, è buona norma preparare il terreno ad accoglierle. Come primo passo, dovete vangare in profondità il suolo, per decompattarlo, arieggiarlo e migliorarne il drenaggio. La vangatura va condotta secondo il metodo classico, procedendo all'indietro e da destra verso sinistra, scavando per tutta la lunghezza della vanga, senza rivoltare le zolle levate e versando il terriccio della prima trincea nella seconda e cosi via (il substrato dell'ultima trincea riempirà la prima). Qualunque terreno andrebbe lavorato quando è "in tempera", cioè quando ha un grado di umidità tale da non rimanere impantanati ma da poter formare una pallina lavorando in mano un pochino di terra. Il consiglio vale ancor di più nel caso di un suolo argilloso, che d'inverno è fangoso e zuppo, d'estate duro e secco, all'inizio della primavera o al termine dell'autunno troppo freddo (a causa dell'elevato tenore idrico). Allora, gli unici momenti favorevoli alla vangatura (ma anche alla piantagione) sono dati dai mesi di aprile-maggio e settembre-ottobre. Durante la lavorazione è consigliabile un apporto di "correttivi" naturali per migliorare la struttura del terreno (che tende comunque a ricompattarsi). Per esempio, aiuta una pala rasa di ghiaia calcarea di media grossezza (0,8-1 cm) aggiunta a ogni zolla prima di riportarla nella trincea; un'altra mezza pala può essere sparsa in superficie (penetrerà col tempo). Un secchio pieno è necessario al momento della piantagione, sul fondo della buca (che quindi dev'essere molto più profonda del pane di terra) per assicurare il drenaggio; un mezzo secchio va mescolato invece al substrato che userete per riempire la buca attorno alla pianta. È utile anche l'apporto di compost o di letame maturo, se di provenienze sicure: spargeteli in superficie (perfetti per le aiuole di erbacee o nell'orto) e interrateli con una leggera zappettatura. Nelle buche d'impianto di alberi e arbusti, in mancanza dei precedenti potete usare terriccio di foglia o torba (un secchio sul fondo della buca sopra alla ghiaia di drenaggio). Infine, la calce spenta - contenente molto calcare attivo - riesce ad agglomerare le particelle d'argilla in coaguli contenenti anche aria e acqua, migliorando di molto la situazione. Va incorporata durante la vangatura, in dose di 500 g/metro quadro, o in superficie zappettando, in dose dimezzata. Due sole avvertenze: non va impiegata se la terra dovrà accogliere piante acidofile (alcalinizza il suolo), né in contemporanea allo spargimento del letame (attendete un anno). Accorgimenti di piantagione Si è già accennato ai periodi migliori di piantagione. Precisiamo: i mesi primaverili sono perfetti per le piantine erbacee, il cui apparato radicale può più facilmente resistere all'aridità che non all'umidità prolungata. Invece per alberi e arbusti è meglio attendere l'autunno, sgranando il più possibile il pane di terra per allargare le radici nella buca: l'umidità susseguente farà il resto. Per garantirvi al massimo nell'impianto delle specie legnose, la cui sostituzione in caso di esito negativo è sempre onerosa, scavate una buca grande il doppio rispetto al pane di terra, avendo cura di non rivoltare le zolle cavate. Ponete sul fondo la ghiaia, poi il secchio di letame o compost, poi aprite il pane di terra, posizionate l'albero o arbusto nella buca allargando le radici, quindi coprite con le zolle originarie spezzettandole solo nel momento in cui le reintegrate nella buca. Dopo la piantagione, pressate leggermente la terra attorno al piede: in autunno-inverno - specie se piove molto - non calpestatela mai più, piuttosto anticipate o rimandate le potature. Consolatevi pensando che, se doveste effettuare uno spostamento importante, nei periodi favorevoli non fareste fatica: le radici si sfilano facilmente dal substrato senza strapparsi, e il pane di terra rimane ben coeso attorno al piede, riducendo le sofferenze per il vegetale. Ugualmente, non pestate la terra delle aiole: conducete le operazioni dall'impianto alla raccolta o eliminazione camminando su un'asse poggiata nella zona di lavoro. Se proprio dovete passare sulla terra, appena finito lavoratela con un sarchiatore o un erpice nei primi 5-7 cm per favorirne l'aerazione. Nelle stagioni estreme Anche per le piante più adatte ai terreni argillosi, l'inverno e l'estate rimangono stagioni-limite, durante le quali si verifica sempre una certa sofferenza. Per mitigarla durante l'inverno, la soluzione sta nel drenaggio. Se il vostro suolo si inzuppa gravemente e a lungo, e desiderate risolvere una volta per tutte il problema, dovete ricorrere a una ditta specializzata che ponga in opera in profondità i tubi di drenaggio attraverso tutto il giardino o le parti di esso più colpite. È necessario un progetto creato da un perito agrario o agronomo specializzati, perché bisogna valutare la pendenza, le posizioni dei tubi, i raccordi della canalizzazione, lo scolo all'esterno... In casi meno gravi, qualche piccolo rimedio fai-da-te esiste. Se il terreno ha una lieve pendenza naturale, scavate alcune scoline (fossatelli, solchi di scolo) larghi e profondi 5 cm, seguendo il verso del declivio. Costruite aiole rialzate di circa 10 cm: il rialzo è dato da apporto di sabbia, terriccio e letame mescolati alla terra originaria. Conferite alle aiole una leggera pendenza in modo da poter tracciare leggeri solchi di scolo lungo i lati. Non piantate in prossimità dei muri dell'edificio, dove più facilmente si verificano ristagni d'acqua:se proprio non volete rinunciare a un bel rampicante, inserite un tubo di drenaggio e optate per glicini, clematidi (Clematis viticella, C. jackmannii) e viti (Parthenocissus, Ampelopsis, Vitis coignetiae), più resistenti in situazioni ancor meno ottimali. In estate invece va evitata la formazione della crosta superficiale che prelude al crepacciamento in profondità . Una sarchiatura o erpicatura o leggera zappettatura (fino a 5 cm di profondità ) effettuate ogni 7-10 giorni rompono la crosta e arieggiano il substrato, predisponendolo ad accogliere e trattenere l'acqua d'irrigazione. Oppure potete intervenire a monte, riducendo la quota di evaporazione idrica mediante uno spesso strato di pacciamatura con materiale organico: foglie, residui di sfalcio, compost, tutto va bene, purché sia morbido e acquoso. Ancora più a monte? Nelle aiole, piantate le erbacee molto fitte, in modo che siano loro stesse a coprire il suolo. | |
Da: azemar | 21/01/2013 17:18:08 |
Adesso basta! Sono andato da mamma e le ho detto tutto | |
Da: meno male | 21/01/2013 17:21:34 |
che non siamo tutti paranoici..esistono luoghi specifici per le cure adatte! | |
E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android. Scaricala subito GRATIS! |
Da: azemar | 21/01/2013 17:21:57 |
Colpo di scena: la mamma mi ha detto di andare a zappare la terra... | |
Da: dì a mamma | 21/01/2013 17:23:02 |
che se gradisce ci saranno tanti consigli utili anche per lei! | |
Da: vi rendete conto | 21/01/2013 17:29:04 |
che qui siamo alla follia | |
Da: lulu'' | 21/01/2013 17:32:13 |
Mamma mia che malati di mente. CHE PENA MI FATE | |
Da: lulù | 21/01/2013 17:33:40 |
ma stazze zitta!!!e soprattutto non offendere chi realmente è malato di mente!!!non si scherza con le malattie!!! | |
Da: azemar | 21/01/2013 17:35:36 |
Addirittura usano il mio nome..mi piacerebbe molto guardarli in faccia! E' bello nascondersi dietro lo schermo eh.. | |
Da: fonte certa | 21/01/2013 17:36:19 |
se aveste visto che il Ministero Interni ha decretato in data 17 Gennaio la indizione del nuovo concorso per 80 posti di Commissario di Polizia così come modificato (titoli ed esami e non solo più titoli), comprendereste che entro e non oltre febbraio prossimo il Ministero Giustizia pubblicherà il bando . Per la sicurezza e la magistratura non vi sono tetti di spesa che tengano. | |
Da: fonte certa | 21/01/2013 17:36:55 |
se aveste visto che il Ministero Interni ha decretato in data 17 Gennaio la indizione del nuovo concorso per 80 posti di Commissario di Polizia così come modificato (titoli ed esami e non solo più titoli), comprendereste che entro e non oltre febbraio prossimo il Ministero Giustizia pubblicherà il bando . Per la sicurezza e la magistratura non vi sono tetti di spesa che tengano. | |
Da: bluetto | 21/01/2013 17:38:23 |
lulù gli altri giocano come bambini...fa parte della logica del forum che in quanto anonimo consente ad ognuno di poter andare anche a ruota libera...ma tu mettendo in mezzo la malattia diventi fuori luogo,volgare e totalmente inadeguata! | |
Da: fonte certa | 21/01/2013 17:39:27 |
ovviamente volevo dire che prima era per soli esami | |
Da: lulu'' | 21/01/2013 17:43:26 |
Ben lieta di essere inadeguata e volgare...rispetto alla pazzia ed alla stupidità è un gran vanto.. cmq non sei degno neanche di risposta... povera animella. | |
Da: fonte certa | 21/01/2013 17:51:06 |
ovviamente volevo dire che prima era per soli esami | |
Da: azemar | 21/01/2013 17:52:23 |
Concordo con lulù | |
Da: fonte certa | 21/01/2013 17:52:28 |
ovviamente volevo dire che prima era per soli esami | |
Da: azemar | 21/01/2013 18:00:49 |
Comunque mancano solo 640 candidati da correggere e 71 posti da coprire..fonte M.G | |
Da: lulu'' | 21/01/2013 18:10:12 |
Grazie azemar..almeno tu!!!! | |
Da: Trattato Rescigno | 21/01/2013 18:11:36 |
E' diventato per me impossibile leggere questo forum e sto meditando seriamente di non scriverci più. Purtroppo per colpa di pochi che utilizzano questo che potrebbe essere un'utilissimo strumento di scambio delle informazioni e delle impressioni, chi invece vuole rimanere nei binari è costretto a non connettersi più. Forse a qualcuno il Concorso da Giudice gli ha dato alla testa è crede di poter scrivere qualsiasi cosa a proprio piacimento nascondendosi dietro l'anonimato. Contenti loro se si divertono così io intanto riprendo a studiare anzicchè a stare a perdere tempo qua sopra. | |
Da: bluetto | 21/01/2013 18:16:41 |
lulù ed azemar...che siate nervosetti per il bando è comprensibile...ma che mettiate in mezzo la malattia mentale è veramente vergognoso!!!non ci sono altri commenti da fare...vi commentate da soli! | |
Da: azemar | 21/01/2013 18:16:45 |
Per lulù, figurati..di nulla e a presto | |
Da: lulu'''' | 21/01/2013 18:19:55 |
caro Trattato se non ti piace la discussione puoi anche evitare di parteciparvi! | |
Da: lulu'' | 21/01/2013 18:21:24 |
Quello di cui sopra usa il mio nick. Ma non sono io. Mah | |
Da: azemar | 21/01/2013 18:21:50 |
Qui l'unica cosa vergognosa e patetica sei tu e chi ti sta dietro e ripeto..trova qualcosa di utile da fare, invece di rompere le scatole al prossimo..bisogna capire quando smetterla!questo sì che è sintomo di intelligenza.. | |
Da: lulu'''' | 21/01/2013 18:24:26 |
io sono lulù con quattro apostrofi | |
Da: giancarletto | 21/01/2013 18:25:55 |
me chiamino così perchè sò piccoletto! | |
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