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1886 Allievi Carabinieri
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Da: TENENTINOCC112 12/10/2012 14:15:49
x kido, non nn c'e

Da: Kido 12/10/2012 14:21:21
Destinato a fare il fuciliere

Da: Frankie88 12/10/2012 16:59:24
X loredana90vpf4
Chi ti ha detto che le mozioni a nostro favore verranno discusse lunedì?  Nell'ordine del giorno del 15 ottobre ci son altre discussioni, non vedo più le nostre mozioni.

Da: LOREDANA90vfp4 12/10/2012 18:00:56
http://www.camera.it/995?sezione=documenti&tipoDoc=assemblea_allegato_odg&idlegislatura=16&anno=2012&mese=10&giorno=12                                                                                                                                                                                                                                                                        Andate a guardare le mozioni che ci riguardano e ditemi secondo voi qual'è la più realistica.Comunque tutto è stato rinviato a lunedì.

Da: Senszi 12/10/2012 18:17:00
Il calendario non si aggiorna in tempo reale. Viene redatto e così resta. Se nel tempo le cose si allungano, o si aggiungono altre cose, le mozioni / interpellanze da trattare vengono "trascinate" ad oltranza fino al termine.

http://www.avvocatomandolesi.it/default.asp?IDPage=2&IDNews=88&Type=Small

ULTIMO GIORNO PER ADERIRE !!!

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Da: Frankie88 12/10/2012 18:24:52
La settimana scorsa vedevognuno sito camera dei deputati le nostre mozioni trascinate giorno per giorno, adesso non li vedo più.

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Da: forza ragazzi 12/10/2012 21:33:13

IMPORTANTE
Ragazzi se avete fb andate su questa pagina https://www.facebook.com/MassimoGilettiOfficialPage?ref=stream e lanciate un appello.....molto probabilmente domenica su rai 1 all'interno del programma di Giletti si parlerà del concorso insieme all'on. Barbato....mi raccomando dovete essere in tanti...cliccate MI PIACE e lasciate un commento....Massimo Giletti ha promesso di aiutarvi!!

Da: pizzarrone 12/10/2012 23:51:02
lo sapete che vi state fidando di un onorevole coglione non di più e non di meno di tutti gli altri onorevoli che si sono fottuti l'Italia?? lo sapete anche il sig barbato dell'idv è stato intervistato dalle iene per aver pagato in nero una sua assistente e per non averla pagata più? cercate le iene barbato e vedete cosa trovate! tra l'altro il fatto risale a quando questa testa di cazzo se ne usci dall'aula gridando "coglione" all'onorevole fini infatti le iene gli chiesero: ma come prima dai del coglione a fini e poi si viene a sapere che con 20.000 euro al mese manco i contributi alla tua assistente versavi?? E l'assistente era pure bona!! State in guardia ragazzi.

Da: indignato speciale 13/10/2012 00:09:41
E' FATTA RAGAZZI!!!! TRA MENO DI UN MESE TUTTI A SCUOLA!!!

MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE PER GARANTIRE ADEGUATE RISORSE AI COMPARTI DELLA SICUREZZA, DELLA DIFESA E DEL SOCCORSO PUBBLICO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL'ASSUNZIONE DI NUOVO PERSONALE

   La Camera,
   premesso che:
    le mafie, giovandosi della crisi di liquidità dovuta alla negativa congiuntura economica, stanno sviluppando ancor più il proprio profilo criminale nelle realtà di tutto il Paese secondo una logica predatoria, come ben evidenziato nella relazione al Parlamento del 2011 dai servizi di sicurezza e informazione;
    soggetti e gruppi di matrice eversiva sfruttano il disagio sociale, conseguente alla crisi economica che sta investendo il nostro Paese, per innalzare il livello di scontro con le istituzioni, come, peraltro, dimostrato dall'attentato compiuto a Genova, nel mese di maggio 2012, ai danni dell'ingegner Roberto Adinolfi, dirigente Ansaldo, e dalle precedenti campagne di invio di pacchi e lettere bomba;
    centinaia di uomini sono impegnati quotidianamente in Val di Susa per assicurare la tutela dei cantieri finalizzati alla realizzazione di una linea ferroviaria di alta velocità sulla tratta Torino-Lione;
    migliaia di donne e uomini delle forze dell'ordine sono impegnati quotidianamente per garantire l'ordine pubblico nelle centinaia di manifestazioni di protesta o di disagio connesse alla crisi economica che si svolgono in tutta Italia, come, per esempio, nell'ultima manifestazione di lavoratori dell'Alcoa a Roma;
    migliaia di donne e uomini del soccorso pubblico sono quotidianamente impegnati nelle emergenze grandi e piccole del nostro Paese, con professionalità e abnegazione eccezionali ed in condizione di grandissime ristrettezze materiali;
    il blocco delle assunzioni previsto dall'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 95 del 2012 determinerà una riduzione in tutti i Corpi dello Stato appartenenti ai comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico;
    nelle sole forze del comparto sicurezza questo significherà la diminuzione di oltre 18.000 unità nel triennio, con ricadute negative anche sull'innalzamento dell'età media delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine;
    la lotta alle mafie, la garanzia dell'ordine pubblico, la capacità e la possibilità di intervento rapido per il soccorso pubblico e la promozione della legalità equivalgono ad un investimento per aumentare la competitività, la crescita e lo sviluppo economico del Paese, nonché la sicurezza dei cittadini, che è precondizione per il mantenimento della fiducia nelle istituzioni;
    i commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, prevedono per il triennio 2011-2013, rispettivamente, il divieto di superare il trattamento economico ordinariamente spettante per l'anno 2010, anche con riferimento all'assegno funzionale, al trattamento economico superiore correlato all'anzianità di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado, agli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, previsti per il personale delle forze di polizia ed armate, e il congelamento degli effetti economici delle progressioni di carriere, dei meccanismi retributivi per classi e scatti e degli adeguamenti annuali per il personale dirigente delle forze di polizia e delle stesse Forze armate;
    il legislatore, tenendo conto della specificità del comparto della sicurezza e della difesa e del soccorso pubblico, in sede di conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, ha istituito, all'articolo 8, comma 11-bis, un fondo di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012, destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle forze di polizia e delle Forze armate, interessato alle disposizioni del blocco del trattamento economico di cui ai citati comma 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78;
    dopo ripetute manifestazioni sindacali, il legislatore ha previsto, con l'articolo 1 del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2011, n. 74, l'incremento del citato fondo di 115 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2011-2012 e 2013, ed ha esteso la destinazione del medesimo fondo al finanziamento di assegni una tantum, in favore del personale interessato alla corresponsione delle relative indennità, bloccate dall'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010;
    l'istituzione del citato fondo è finalizzata, come emerge anche dal dibattito parlamentare relativo ai due decreti-legge sopra richiamati e dagli impegni assunti dal Governo, ad assicurare al personale interessato una compensazione economica conseguente agli effetti relativi all'applicazione del congelamento di alcuni elementi retributivi, di cui ai citati commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010;
    i fondi disponibili per l'anno 2011 sono stati sufficienti per assecondare tutte le esigenze del personale, che ha maturato i requisiti per la corresponsione delle indennità cosiddette «congelate» nello stesso anno 2011, mentre le somme disponibili del sopra citato fondo sono del tutto insufficienti per gli anni 2012 e 2013;
    in merito, in sede di conversione del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, il legislatore, all'articolo 1, comma 2, per reperire le somme necessarie al soddisfacimento delle esigenze, ha previsto espressamente l'impiego delle risorse utilizzabili del fondo unico per la giustizia;
    nella versione originaria della legge di stabilità per il 2012 (legge 12 novembre 2011, n. 183) fu prevista l'abrogazione del trattamento economico accessorio per il personale della direzione investigativa antimafia;
    dopo una seria azione di protesta di detto personale, il Parlamento, mostrando di aver ben compreso i gravi effetti sulla funzionalità della struttura investigativa, accolse parzialmente le istanze del personale, non cancellando il trattamento accessorio, ma riducendo di circa il 65 per cento lo stanziamento per il 2012;
    in nessun altro contesto si è mai operato un taglio così forte sugli stipendi, tanto è vero che il personale in servizio presso gli uffici dei vari corpi di polizia continuano a percepire indennità specifiche in ragione dell'appartenenza ai medesimi uffici;
    in attuazione del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha previsto per il Ministero dell'interno una riduzione di spesa, per il 2013 e per gli anni successivi, di 131 milioni di euro, è stato inopinatamente disposto un ulteriore taglio al trattamento economico accessorio del personale della direzione investigativa antimafia, di circa 2 milioni di euro, nonostante la consistente decurtazione operata sullo stesso emolumento nel 2011;
    per fare ciò è stato necessario modificare la scheda del piano di formazione del relativo capitolo 2673 da «spesa obbligatoria», in quanto rientrante nella categoria dei redditi da lavoro dipendente, come correttamente riportato nella scheda del capitolo 2673 del 2012, a «spesa non obbligatoria»;
    successivamente, a seguito dell'interessamento del Ministro dell'interno, è stata reintegrata la somma di 2 milioni di euro, ma è stata mantenuta la dizione «onere giuridicamente non obbligatorio»,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per reperire i fondi necessari a garantire l'assunzione di nuovo personale nei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, sbloccando totalmente il limite previsto dal blocco del turn over al 20 per cento per il triennio 2012/2014;
   ad attribuire priorità all'utilizzo per il 2012 e il 2013 delle risorse disponibili sul fondo unico per la giustizia, per incrementare il fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, destinato alla corresponsione di assegni una tantum ai sensi dell'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, al personale delle Forze armate, delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché ad avviare le procedure amministrativo-contabili per la corresponsione del medesimo assegno una tantum relativo all'anno 2012;
   a classificare il trattamento economico aggiuntivo per il personale della direzione investigativa antimafia nella sua formulazione originaria di «spesa avente carattere obbligatorio», trattandosi di redditi assimilabili a quelli da lavoro dipendente, e a reintegrare la somma destinata al pagamento dello stesso pari a quelle stanziate fino alla data del 31 dicembre 2011.
(1-01140)
(Nuova formulazione) «Fiano, Rosato, Arturo Mario Luigi Parisi, Naccarato, Bressa, Minniti, Villecco Calipari, Recchia, Touadi, Orlando, D'Alema, Tullo, Franceschini, Rossomando, Peluffo, Laganà Fortugno, Esposito, Garavini, Veltroni, Codurelli, Mattesini, Marco Carra».
(13 settembre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    la perdurante congiuntura economica, le tensioni sociali che essa innesca - i tavoli di crisi aziendale aperti al Ministero dello sviluppo economico, dal Sud al Nord, coinvolgono 180 mila lavoratori - l'emergenza criminalità in varie città, da Napoli a Milano, i riflessi sull'Italia dell'assalto al consolato americano di Bengasi, con l'uccisione dell'ambasciatore americano in Libia, questione gravissima apertasi ed estesasi in poche ore ad altri Paesi della medesima area geografica e politica, costituiscono ulteriori, primari e rilevanti problemi per l'ordine pubblico;
    si è riunito nei giorni scorsi il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Ministro dell'interno, cui hanno preso parte il Sottosegretario De Stefano, i vertici delle forze di polizia e dei servizi segreti, il Capo di Stato Maggiore della difesa, ed i componenti hanno esaminato le varie minacce - elencate nell'incipit del presente atto di indirizzo - che turbano e aggravano le condizioni del territorio nazionale;
    gli organi della stampa hanno riportato alcune considerazioni dei componenti del Comitato, come «la necessità di tenere alto il livello di attenzione attraverso una strategia che si fondi anche sul dialogo con tutte le parti interessate»; è da segnalare, nel caso di specie, che tra le vertenze che preoccupano maggiormente, anche per il contesto sociale in cui maturano, figurerebbero l'Alcoa di Portovesme, l'Ilva di Taranto e la Gesip di Palermo;
    non è chiaro come l'alta considerazione verso le forze dell'ordine e della sicurezza, oltre all'estrema necessità del loro apporto, possano sposarsi con i tagli arrecati ai comparti dalla cosiddetta spending review - senso e scopo principali della quale sono la revisione dei criteri di spesa, la razionalizzazione e la conseguente ottimizzazione delle risorse finanziarie;
    l'intero comparto sicurezza è oggetto di tagli che si susseguono dall'avvio della XVI legislatura, in dicotomico rapporto con l'accrescersi delle emergenze e in stridente contrasto con i proponimenti del precedente Governo in ordine alla priorità dell'ordine pubblico e della sicurezza per il territorio e per i cittadini; ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, non sembra esservi soluzione di continuità con riguardo alle scelte compiute con la spending review dal Governo attualmente in carica;
    ai tagli alla sicurezza, inoltre, si contrappone, ad esempio, il rifinanziamento del progetto «strade sicure» - che ha visto protagonista l'Esercito - che si è rivelato costoso e fallimentare e che non può considerarsi una soluzione al blocco degli arruolamenti delle forze della sicurezza;
    altro esempio calzante è offerto dall'analisi condotta dallo stato maggiore dell'Arma dei carabinieri sui tagli da applicare in relazione ad essa: turn over bloccato per l'80 per cento, che in termini pratici consentirà il ricambio del personale tra pensionamento, in uscita, ed arruolamento, in entrata, solo per il 20 per cento; su 1.000 carabinieri che si collocano in quiescenza ne saranno arruolati solo 200; il turn over dell'Arma dei carabinieri all'anno corrisponde a 2.290 carabinieri in uscita e con il blocco del turn over il rientro sarà solo di 464 unità annue; il blocco riguarderà gli anni dal 2012 al 2014, mentre nel 2015 il blocco del turn over passerà dall'80 per cento al 50 per cento; i tagli comportano un'ulteriore sofferenza a livello operativo, una condizione di organico molto al di sotto delle necessità, il venire meno del 15 per cento del personale effettivo nei piccoli reparti; i tagli si abbatteranno, naturalmente, come una scure sulle assunzioni derivanti dai concorsi, di tutti i livelli e tipologie funzionali, dagli allievi ai marescialli, ai ruoli tecnico-logistici ufficiali, ai vice brigadieri, agli appuntati scelti;
    a tutt'oggi gli emolumenti assegnati alle forze dell'ordine risultano al di sotto di quanto sarebbe loro dovuto e, in forza del decreto-legge n. 78 del 2010 - che non ha riconosciuto, né rispettato le relative specificità -, è stato disposto il blocco stipendiale, il quale, in combinato disposto con il blocco del turn over, comporterà un aggravio di lavoro per tutti gli addetti, i quali dovranno continuare a garantire gli stessi standard lavorativi;
    è opportuno sottolineare la continua erosione, e dunque l'esiguità, delle risorse del fondo unico per la giustizia, nonché, a dispetto di quanto dichiarato dal Governo, il mancato ristoro economico di quanto dovuto ai comparti interessati quale «assegno una tantum», nonché la devoluzione della riduzione delle risorse per le missioni all'estero in favore dei medesimi comparti, al fine di risarcirli dei nocumenti economici derivanti dal blocco del tetto stipendiale (di cui al decreto-legge n. 78 del 2010) e dalle disposizioni del provvedimento in merito al riordino delle carriere,

impegna il Governo:

   a garantire, attraverso il reperimento delle necessarie risorse finanziarie, le assunzioni nei comparti dell'ordine pubblico e della sicurezza, assumendo iniziative per esonerarli totalmente dall'applicazione del blocco del turn over per gli anni dal 2012 al 2015;
   a garantire che le risorse del fondo unico per la giustizia siano effettivamente destinate al comparto della sicurezza;
   ad assumere iniziative per reperire le risorse necessarie per il completo risarcimento dei danni economici derivanti da quanto indicato nell'ultimo capoverso della premessa del presente atto di indirizzo.
(1-01147)
«Di Pietro, Favia, Donadi, Paladini».
(25 settembre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    il perdurare della grave congiuntura economico-finanziaria, internazionale e nazionale, ha reso necessario, anche da parte del nostro Paese, un impegno stringente e determinato nel senso di un maggiore contenimento e un'effettiva razionalizzazione della spesa pubblica;
    nel complessivo processo di revisione attivato, numerosi sono stati gli interventi che hanno inciso pesantemente anche sul delicato settore della difesa, dell'ordine pubblico e della sicurezza;
    nel corso degli ultimi anni (a partire già dal Governo precedente), sono stati effettuati drastici «tagli» alle risorse destinate, tra l'altro, all'ammodernamento del parco auto-motoveicoli, alla manutenzione delle infrastrutture, all'adeguamento dell'impiantistica nonché all'acquisizione dei beni e servizi necessari (come carburanti, attrezzature, cancelleria, equipaggiamenti e pulizie);
    in particolare, nel recente decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante «disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini», convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le principali misure previste al riguardo sono sostanzialmente finalizzate a realizzare: consistenti risparmi mediante la riduzione delle spese per acquisto di beni e servizi, la diminuzione dei contributi erogati all'Agenzia industrie difesa, la riduzione delle dotazioni organiche e degli oneri per la professionalizzazione delle Forze armate, per il personale, per la cosiddetta «mini-naja» nonché il ridimensionamento della dotazione di alcuni fondi, tra cui quello relativo al finanziamento delle missioni di pace per il 2012;
    tali provvedimenti rischiano, per molti aspetti, di compromettere seriamente l'operatività, l'efficienza, la funzionalità e la professionalità delle Forze armate italiane e di polizia, con evidenti ricadute sull'intero «sistema» sicurezza;
    le disposizioni che, nell'attuale contesto socio-economico, destano maggiore preoccupazione sono quelle di cui all'articolo 14, commi 1 e 2, che, in materia di assunzioni da parte delle pubbliche amministrazioni, prorogano di un anno i limiti stabiliti con riferimento al 2013, al 2014 e al 2015 estendendoli, altresì, ai corpi di polizia e ai vigili del fuoco;
    il comma 2, in particolare, modifica l'articolo 66, comma 9-bis, del decreto legge n. 112 del 2008, al fine di prevedere, per i corpi di polizia e dei vigili del fuoco, che: per il 2010 e 2011 (e non più «a decorrere dal 2010») le facoltà assunzionali siano limitate nell'ambito di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella del personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente; il ricambio del turn over sia limitato al 20 per cento nel triennio 2012-2014, al 50 per cento nel 2015 e al 100 per cento solo a decorrere dal 2016;
    tale misura, come ha evidenziato, altresì, la IV Commissione (Difesa) durante l'esame in sede consultiva, determina un effetto negativo sia, in generale, sulla funzionalità delle forze di polizia, compresa l'Arma dei carabinieri, sia sull'effettiva «possibilità per le amministrazioni cui fanno capo le Forze di polizia ad ordinamento militare o civile di assumere, in via definitiva, i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale, al termine di tale ferma»;
    le percentuali del turn over previste determinano, per l'Arma dei carabinieri, una contrazione effettiva stimata in circa 6.500 unità nel periodo 2012-2016, oltre all'impossibilità, per circa 2.500 volontari in ferma prefissata quadriennale, di essere immessi nelle carriere iniziali delle forze di polizia, provocando, di fatto, un'intollerabile lesione delle legittime aspettative di tanti giovani vincitori di concorso;
    per quanto concerne il concorso indetto, nel mese di febbraio 2012, dal comando generale dell'Arma dei carabinieri per il reclutamento di 1.886 allievi carabinieri effettivi, nella Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2012, n. 77, è stato pubblicato l'avviso relativo alla riduzione dei posti del concorso da 1.886 a 375 unità, così ripartite: n. 216 da immettere direttamente nell'Arma dei carabinieri; n. 159 da immettere nell'Arma dei carabinieri a conclusione della ferma di quattro anni quale volontario nelle Forze armate;
    a tali criticità va ad aggiungersi quanto disposto dall'articolo 2199, comma 4, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, che riproduce l'articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, abrogata dallo stesso codice, secondo il quale i concorrenti per il ruolo degli agenti e assistenti della polizia di Stato, giudicati idonei e utilmente collocati nelle graduatorie di merito, vengono suddivisi in due cosiddette aliquote: una parte, corrispondente al 55 per cento, è immessa direttamente nelle carriere iniziali, la restante - pari al 45 per cento - viene immessa nelle carriere iniziali dopo avere prestato servizio nelle Forze armate in qualità di volontario in ferma prefissata quadriennale;
    il comma 6 dell'articolo 2199 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, dispone, in particolare, che i criteri e le modalità per l'ammissione dei concorrenti alla ferma prefissata quadriennale, la relativa ripartizione tra le singole Forze armate e le modalità di incorporazione sono stabiliti con decreto del Ministro della difesa sulla base delle esigenze numeriche e funzionali delle Forze armate, rimandando, di fatto, tali dinamiche di ammissione alle disponibilità dell'amministrazione e, quindi, ad un principio di discrezionalità amministrativa;
    malgrado la sussistenza di una seconda aliquota in tutti i concorsi, a partire dal 2006, sono stati comunque banditi nuovi concorsi che hanno determinato l'incremento delle unità di personale rientranti nella cosiddetta seconda aliquota: dal 2006 al 2011 sono stati banditi quattro concorsi per una domanda di reclutamento pari a 6.814 unità di personale;
    nonostante le evidenti e più volte ribadite esigenze di incremento delle risorse umane e strumentali in capo al Ministero dell'interno, paradossalmente, al momento, risultano inoperativi circa 1.700 vincitori di concorso, collocati nella cosiddetta seconda aliquota e non più transitati dall'Esercito alla polizia di Stato, sebbene titolari di una priorità di inserimento;
    la mancata transizione degli idonei verso il corpo della polizia di Stato, unita alla ciclica indizione di nuovi e onerosi concorsi, si configura come un paradosso: da un lato, l'amministrazione attraverso nuovi concorsi dichiara di aver bisogno di nuovi operatori, dall'altro, relega ad una condizione di transizione coloro che hanno già superato il medesimo concorso, con conseguente dispendio di risorse da parte dell'Erario;
    il Ministro dell'interno, rispondendo all'interrogazione a risposta immediata in Assemblea del 26 settembre 2012 (n. 3-02489), ha precisato «che sono allo studio misure per ridurre l'impatto dei limiti alle assunzioni, anche con riferimento agli idonei dei concorsi rientranti nella seconda aliquota che dovranno, tuttavia, tener conto dei conseguenti profili di carattere economico e finanziario», rassicurando ulteriormente che «qualsiasi progetto di riorganizzazione non potrà mai comportare la riduzione degli standard dei livelli di sicurezza né, più in generale, un arretramento dello Stato sul fronte dell'ordine e della sicurezza pubblica, la cui tutela costituisce obiettivo primario e indefettibile del Governo»;
    d'altra parte, lo spirito del provvedimento di spending review, che è quello dell'invarianza dei servizi resi ai cittadini, postula di per sé una non compressione nell'erogazione dei servizi ai cittadini, per cui, in quest'ottica, la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica dovrebbe costituire un obiettivo primario e imprescindibile del Governo;
    è indispensabile, pertanto, operare un adeguato bilanciamento tra le attuali e stringenti esigenze di riduzione della spesa pubblica e quelle, altrettanto prioritarie, di tutela e di implementazione della sicurezza dei cittadini, soprattutto in considerazione delle nuove emergenze;
    il Sottosegretario di Stato per l'interno, De Stefano, intervenendo al Senato nella discussione su mozioni vertenti su analoga materia, ha assicurato che il Governo si è fatto carico delle numerose perplessità evidenziate anche dagli operatori del settore e si sta muovendo al fine di introdurre quei correttivi necessari a superare gli effetti negativi della prevista riduzione del turn over per le forze di polizia;
    in particolare, si starebbe lavorando ad una proposta di modifica normativa che innalzerebbe la percentuale del turn over secondo un principio di gradualità per ciascuno degli anni considerati, passando dal 20 per cento del 2012 al 50 per cento per il triennio 2013-2015, al 70 per cento per il biennio 2016-2017 e al 100 per cento a decorrere dal 2018;
    secondo recenti dati forniti dal Ministero dell'interno, inoltre, le risorse del fondo unico per la giustizia, al 31 luglio 2012, ammonterebbero a circa 1 miliardo e 381 milioni di euro, di cui circa 112,5 milioni di euro sono stati riassegnati al Ministero dell'interno;
    l'articolo 2 del decreto-legge 16 ottobre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, stabilisce, al comma 7, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono stabilite le quote delle risorse intestate «Fondo unico giustizia» da destinare mediante riassegnazione: a) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico; b) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero della giustizia per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali; c) all'entrata del bilancio dello Stato; al comma 7-bis, che le quote minime delle risorse di cui alle lettere a) e b) del comma 7 possono essere modificate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in caso di urgenti necessità, derivanti da circostanze gravi ed eccezionali, del Ministero dell'interno o del Ministero della giustizia;
    il Ministro dell'interno, a margine di un convegno a Como, il 22 settembre 2012, ha dichiarato, tra l'altro, che, in questo particolare periodo emergenziale dal punto di vista sociale, economico ed internazionale (considerata, altresì, l'alta instabilità dei Paesi del Medio Oriente), anche «la disoccupazione può diventare un problema di ordine pubblico», per cui è necessario implementare e ottimizzare la capacità operativa delle forze dell'ordine impegnate sul territorio, garantendo le condizioni, anche economiche, necessarie a garantire capacità di intervento efficaci e tempestive, in relazione alle molteplici e talvolta contemporanee necessità operative,

impegna il Governo:

   a tener conto delle criticità evidenziate in premessa e ad assumere iniziative per introdurre tempestivamente, già a partire dal prossimo disegno di legge di stabilità, le necessarie misure volte, in particolare, ad attenuare i tagli al turn over per le assunzioni da parte delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, introducendo un innalzamento del limite previsto, per il triennio 2012-2014, dalla percentuale del 20 per cento almeno al 50 per cento e valutando la necessità di un ripristino al 100 per cento in tempi adeguati e funzionali alle effettive esigenze operative;
   ad assicurare che un'adeguata e consistente quota delle risorse del fondo unico per la giustizia sia effettivamente destinata al comparto dell'ordine e della sicurezza pubblica, al fine di garantirne una piena ed efficace funzionalità.
(1-01157)
«Di Biagio, Paglia, Briguglio, Giorgio Conte, Della Vedova, Granata, Lo Presti, Angela Napoli, Perina».
(4 ottobre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», in materia di turn over prevedeva che: «A decorrere dall'anno 2010 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere, secondo le modalità di cui al comma 10, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente»;
    tale disposizione, per esigenze di contenimento della spesa pubblica, è stata modificata dal decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, recante «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario», cosiddetta spending review, che, all'articolo 14, comma 2, ha limitato ai soli anni 2010 e 2011, per i corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la possibilità di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente e stabilito, invece, che la predetta facoltà assunzionale è fissata nella misura del 20 per cento per il triennio 2012-2014, del 50 per cento nell'anno 2015 e del 100 per cento solo a decorrere dall'anno 2016;
    in buona sostanza, con la modifica all'articolo 66 del decreto-legge n. 112 del 2008, introdotta dalla cosiddetta spending review, si riduce il turn over, per i corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dall'attuale percentuale del 100 per cento al 20 per cento nel triennio 2012-2014 e al 50 per cento nell'anno 2015, ripristinandolo completamente solo a decorrere dall'anno 2016;
    questo rischia di compromettere seriamente la funzionalità delle strutture dedicate alla tutela dell'ordine pubblico, della sicurezza e dell'incolumità dei cittadini;
    infatti, tale contrazione si aggiunge alle manifeste carenze di organico da più parti denunciate. Si conterebbe, infatti, ad esempio, una perdita pesante che ammonta a circa 6.000 poliziotti che si andrebbero ad aggiungere alla già esistente carenza di circa 15.000 unità: dunque, circa oltre 20.000 poliziotti in meno rispetto all'organico previsto, nell'arco di 4 anni;
    per di più, dopo tre anni di flessione, il 2011 ha registrato un aumento del 5,4 per cento dei reati; i furti e i borseggi sono saliti rispettivamente del 20 e del 16 per cento, ciò anche a causa della crisi che fa aumentare i reati predatori; la corruzione costa all'Italia tra il 2 e il 4 per cento del prodotto interno lordo; oltre a ciò, l'economia sommersa nel nostro Paese è pari al 21 per cento del prodotto interno lordo, per un valore, quindi, di 340 miliardi di euro, e l'evasione fiscale nel primo semestre 2012 è cresciuta del 14,1 per cento in media nazionale, con una punta del 14,9 per cento al Nord. Questi fenomeni, tra gli altri, poco rassicuranti, che minano lo sviluppo del Paese e gravano sulle casse dello Stato, meriterebbero, al contrario, un incremento delle risorse umane e strumentali ai fini di un loro efficace contrasto;
    oltre al contrasto della criminalità e alla lotta alle mafie, che vedono impegnati quotidianamente migliaia di uomini e donne delle forze dell'ordine, in questi mesi il personale del comparto sicurezza e del soccorso pubblico è stato sempre più impegnato a garantire l'ordine pubblico nel corso di manifestazioni di protesta (vedi Alcoa) o, come nel caso dei cantieri dell'alta velocità in Val Susa a garantire l'incolumità fisica degli operai e l'integrità delle attrezzature;
    al contrario, la contrazione del turn over comporterà la necessità di ridimensionare le dotazioni organiche dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, incidendo sull'efficienza delle strutture operative direttamente destinate al controllo del territorio, al contrasto della criminalità organizzata e comune, alla lotta all'evasione fiscale, alla tutela dell'ambiente e della salute, al soccorso e alla salvaguardia delle vite umane;
    inoltre, questa contrazione frustra le legittime aspettative di tutti quei giovani che hanno dedicato tempo e impegno nella formazione ai fini di superare concorsi già espletati (si cita, a mero titolo esemplificativo, il concorso a 490 posti allievo maresciallo dell'Arma dei carabinieri bandito nel settembre 2011 e conclusosi nel giugno 2012), e che potrebbero essere quella linfa utile e all'altezza di rinnovare la lotta alla criminalità, comune e organizzata, interna e internazionale; in particolare, si evidenzia l'impossibilità di assumere i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (VFP4) e annuale (VFP1) delle Forze armate al termine di tali ferme;
    si segnala, altresì, che a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, gli emolumenti assegnati alle forze dell'ordine hanno subito un blocco solo parzialmente bilanciato dalle misure perequative connesse al riconoscimento della specificità del comparto sicurezza e assegnate al fondo istituito dal medesimo decreto (articolo 8, comma 11-bis), che non dispone comunque delle risorse necessarie per gli anni 2012 e 2013;
    se, da un lato, quindi, è necessario concorrere al risanamento della finanza pubblica attraverso una radicale revisione della spesa generale ai fini di aumentarne l'efficacia e l'efficienza, dall'altro lato, questa esigenza va contemperata con il rispetto di principi costituzionalmente riconosciuti e con la garanzia della funzionalità di strumenti a difesa della sicurezza, dell'ordine pubblico e dell'incolumità dei cittadini, onde evitare che i costi della possibile riduzione della qualità del vivere civile e dell'immaginabile rischio del diffondersi della criminalità, comune e organizzata, non siano più elevati di quanto lo siano i risparmi quantificati con la riduzione del turn over,

impegna il Governo:

   ad assumere, quanto prima, iniziative affinché nei prossimi provvedimenti legislativi sia trovato un giusto contemperamento tra le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica e di funzionalità delle strutture impiegate nella difesa dell'ordine pubblico, della sicurezza e dell'incolumità pubblica, promuovendo specifiche modifiche alle disposizioni che stabiliscono la drastica contrazione del turn over per i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e prevedendo il ripristino immediato del turn over al 100 per cento o, in subordine, l'aumento dal 20 al 50 per cento per il triennio 2012-2014 e il reintegro al 100 per cento a decorrere dall'anno 2015, al fine di salvaguardare principi costituzionalmente riconosciuti, di non inficiare la lotta alla criminalità comune e organizzata, interna e internazionale, e rispettare le legittime aspettative di chi ha investito tempo e risorse nella formazione ai fini di servire il proprio Stato;
   ad assumere iniziative per incrementare le risorse da destinare al fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010.
(1-01160)
«Galletti, Tassone, Libè, Mantini, Compagnon, Rao, Ciccanti, Naro, Volontè, Bosi, Delfino».
(8 ottobre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    si osserva con preoccupazione il protrarsi della recessione economica internazionale e l'affiorare di inquietanti focolai di crisi nel Mediterraneo, specificamente legati alle ricadute della cosiddetta «Primavera araba», ma anche a circostanze del tutto indipendenti, come i gravi incidenti verificatisi in Nord Africa e Medio Oriente in seguito alla pubblicazione di un film ritenuto blasfemo dai musulmani;
    tali fenomeni sono suscettibili di produrre ricadute significative anche sulla sicurezza interna del nostro Paese, che già risente di antiche problematiche, come la sussistenza di una criminalità organizzata che detta legge in rilevanti porzioni del territorio nazionale e sta cercando di allargare la propria influenza anche al di là delle regioni di proprio tradizionale insediamento;
    si sottolineano le croniche insufficienze di personale che si riscontrano nel settore del soccorso tecnico urgente, a dispetto del periodico verificarsi nel nostro Paese di calamità naturali di varia natura, stagionali (come gli incendi estivi e le alluvioni determinate dal maltempo) o geologiche (terremoti), che consiglierebbero di investire nel potenziamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sostenendone anche la componente volontaria, anziché ridurne la consistenza;
    pur comprendendo le ragioni di bilancio che hanno suggerito al Governo la decisione di varare piani ambiziosi di riduzione della spesa pubblica, si manifestano dubbi, sulla base delle ragioni sopra esposte, circa l'opportunità di contrarre il personale delle forze dell'ordine e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il cui turn over avverrà, a legislazione vigente, fino al 2014 soltanto nella misura del 20 per cento e nel 2015 comunque della metà, per tornare al 100 per cento solo successivamente;
    si evidenzia che il 25 febbraio 2012 il Comando generale dell'Arma dei carabinieri ha indetto un concorso per il reclutamento di 1.886 allievi carabinieri effettivi, riservato, ai sensi dell'articolo 2199 del decreto-legge 15 marzo 2010, n. 66, recante il codice dell'ordinamento militare, ai volontari delle Forze armate in ferma prefissata di un anno o quadriennale ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo;
    la contrazione del turn over determinata dall'approvazione della cosiddetta spending review comporta sensibili riduzioni nei posti che verranno posti a concorso dalle forze dell'ordine e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco nei prossimi anni, se non addirittura l'annullamento puro e semplice delle procedure concorsuali in programma a breve e medio termine;
    si richiama a questo proposito l'attenzione sull'avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2012, relativo alla riduzione del numero dei posti messi a concorso dall'Arma dei carabinieri il 25 febbraio 2012 dalle originarie 1.886 a 375 unità, così ripartite: 216 da immettere direttamente e 159 da incorporare a conclusione della ferma di quattro anni quale volontario nelle Forze armate;
    queste procedure concorsuali determinano in ogni caso legittime aspirazioni in coloro che vi si sottopongono, partecipando a selezioni che spesso implicano la sopportazione di sacrifici ed oneri economici significativi;
    si esprime preoccupazione per le conseguenze che quanto precede minaccia di provocare in assenza di opportuni correttivi, sotto molteplici punti di vista, giacché la drastica decurtazione del turn over nelle forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco è destinata ad elevare l'età media del personale in servizio in tempi di minacce nuove e crescenti; inoltre, mortifica le legittime aspettative insorte in chi ha già visto riconosciuta la propria idoneità per i posti messi a concorso, generando i presupposti di una futura ondata di ricorsi giudiziari avverso le decisioni che le amministrazioni interessate assumeranno e, soprattutto, mina alla radice la credibilità del regime di incentivi che dal 2004 assicura il gettito dei militari volontari arruolati dalle Forze armate;
    si stigmatizza la circostanza che i provvedimenti di riduzione del turn over rischiano di pregiudicare il rispetto da parte dello Stato dell'obbligazione contratta con i giovani che hanno liberamente scelto di servirlo volontariamente in armi, spesso in teatri ad alto rischio, come l'Afghanistan, l'Iraq ed il Libano;
    si rileva come sul punto il Governo abbia già accolto un atto di indirizzo recentemente presentato al Senato della Repubblica, in cui la gran parte di questi effetti è esplicitamente menzionata e che non casualmente prospetta l'innalzamento almeno alla soglia del 50 per cento del turn over nelle Forze di polizia;
    occorre rimarcare come l'urgenza della questione abbia trovato conferma nella circostanza di aver costituito l'oggetto di un'interrogazione a risposta immediata nella Commissione difesa della Camera dei deputati, presentata il 1o ottobre 2012 ed illustrata il giorno successivo,

impegna il Governo:

   a rivedere rapidamente le proprie valutazioni circa la riduzione del turn over praticato sul personale in uscita dalle forze dell'ordine e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, assicurando, altresì, ai militari volontari cessati senza demerito dal servizio prestato nelle Forze armate meccanismi alternativi di scivolo nella pubblica amministrazione, paragonabili a quelli che si prevede di introdurre a favore delle categorie del personale militare in uscita dall'amministrazione della difesa per effetto della spending review, o compensazioni che siano comunque in grado di conservare al volontariato militare la sua attuale competitività sul mercato del lavoro;
   con riferimento al concorso indetto il 25 febbraio 2012 dall'Arma dei carabinieri, a mantenere aperta e valida la graduatoria a profitto di tutti gli originari 1.886 aspiranti carabinieri che risulteranno idonei vincitori, in luogo dei 375 ora previsti, fino al suo totale assorbimento.
(1-01161)
«Gidoni, Chiappori, Molgora, Vanalli, Meroni, Pastore, Volpi, Bragantini, Fugatti, Lussana, Fedriga, Montagnoli, Fogliato».
(8 ottobre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    col decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, il Governo ha adottato misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, che prevedono anche riduzioni nell'acquisto di beni e servizi (articolo 1, comma 21) e blocco parziale del turn over del personale per le amministrazioni pubbliche (articolo 14, comma 2);
    la ratio a base dell'intervento normativo è fondata sulla necessità, da tutti condivisa, di ridurre la spesa pubblica, inducendo ciascuna amministrazione, centrale e territoriale, a eliminare spese inutili o superflue e a disporre in modo più oculato delle risorse disponibili. L'esame degli esiti di tale intervento nel settore della sicurezza ha fatto, tuttavia, emergere gravi ricadute, alle quali è necessario porre rimedio, senza far venir meno l'insieme dell'impianto riformatore;
    a seguito della contrazione del turn over per le assunzioni da parte dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è stato stabilito che l'attuale percentuale del 100 per cento di ricambio scenda al 20 per cento nel triennio 2012-2014 e al 50 per cento nell'anno 2015. Il ripristino del completo turn over è previsto solo a decorrere dall'anno 2016. L'incidenza della spending review sui mezzi è altrettanto penalizzante: ha dilatato il ritardo nei pagamenti delle locazioni degli immobili adibiti a presidi di polizia, ha determinato un sostanziale blocco dell'avvio di nuovi presidi e costringe a una riduzione dei servizi per la difficoltà di garantire il ricambio degli automezzi o di altri strumenti necessari per il lavoro. L'entità della riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal citato decreto-legge per l'anno in corso è, con riferimento al Ministero dell'interno, di 131 milioni di euro annui a partire dal 2013 e per gli anni successivi;
    se vi è un settore che non può in questo momento tollerare decrementi di organici e di mezzi, esso è proprio quello della sicurezza. Non solo per una ragione formale, normativamente sancita da qualche anno, costituita dalla sua specificità nell'ambito del pubblico impiego, ma anche per un dato sostanziale, su cui si fonda quel riconoscimento: in tempo di crisi ciascuno dei fronti che appartiene alla competenza dei Corpi di polizia vede accentuate le esigenze, e quindi la necessità, di disporre di uomini e di mezzi per dare risposte serie, concrete ed equilibrate;
    quanto al profilo della criminalità, sia quella di tipo mafioso, sia quella priva di tale connotazione, la crisi economica e finanziaria ha moltiplicato le attività di usura e di estorsione, oltre che l'illecito reimpiego di denaro; la criminalità da strada ha fatto registrare negli ultimi mesi un sensibile aumento di furti e di rapine, anche per somme di entità limitata;
    il calo dell'occupazione, per le condizioni drammatiche nelle quali versano aziende di ogni dimensione, si traduce spesso in manifestazioni di piazza, in ordine alle quali va garantito l'equilibrio fra il diritto, costituzionalmente sancito, a esprimere la protesta e il mantenimento dell'ordine pubblico, a sua volta correlato ad altri diritti costituzionali; il contesto di tensione sociale causato dalla crisi favorisce attività di tipo antagonistico, se non eversive, e ciò richiede attenzione e dedizione costanti, sul fronte della prevenzione e dell'investigazione; antagonismo ed eversione prendono di mira importanti opere pubbliche, come la tav in Val di Susa, con notevole sforzo di contenimento, che grava per intero sul sistema sicurezza. Il lavoro delle forze di polizia continua a essere impegnativo anche quanto all'immigrazione clandestina e al contestuale soccorso prestato con generosità a chi, tentando l'ingresso irregolare in Italia, rischia la vita. Né vanno trascurati compiti non sempre adeguatamente valutati, ma ciò nonostante impegnativi e pericolosi, come i servizi di sicurezza stradale. Per concludere: in tempo di crisi, ai Corpi di polizia viene chiesto di più, sia per quantità che per qualità di lavoro; a tale maggiore impiego non può corrispondere una diminuzione degli organici e una riduzione dei mezzi;
    del comparto devono ritenersi parte integrante le varie articolazioni del soccorso pubblico, in primis i vigili del fuoco, per i quali va richiamato lo stesso riferimento alla specificità nell'ambito del pubblico impiego: il gran numero di emergenze naturali e ambientali vede chi vi è dedicato spendersi con professionalità e senza limiti, in condizione di ristrettezze sempre più significative;
    la misura di riduzione del turn over comporta un forzato e stabile cambiamento dell'organico, non concordato né con le organizzazioni sindacali, né con le rappresentanze. Il ripristino del turn over a partire dal 2016 non potrà più riequilibrare il gap determinatosi nel precedente quadriennio. Nell'immediatezza, unitamente agli effetti negativi prima illustrati, si sono manifestate inaccettabili distorsioni, a cominciare da quelle che riguarda il concorso, già espletato, per l'assunzione di circa 1.900 carabinieri: dopo aver superato le prove ed essere stati dichiarati vincitori di concorso, solo ai primi 211 partecipanti è stata garantita l'immissione in servizio, mentre agli altri 1.650 è stata conferita una pressoché inutile idoneità;
    a maggior ragione, le forze di polizia a ordinamento militare e civile, a causa dell'entità delle riduzioni del turn over, si trovano nell'impossibilità di assumere i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (vfp4) e annuale (vfp1) delle Forze armate al termine di tali ferme, come previsto dalla legge istitutiva del modello professionale delle medesime Forze armate per i vincitori degli appositi concorsi;
    questa situazione comporterà, anche qui, la lesione delle legittime aspettative dei singoli interessati vincitori di concorso, specie se si considera che la loro mancata assunzione nei tempi previsti renderà necessario prevedere la preclusione definitiva della possibilità di essere assunti per coloro che dovessero nel frattempo superare i limiti di età stabiliti per l'accesso alle carriere iniziali delle forze di polizia. A essa si sommano ulteriori effetti negativi in ordine alla funzionalità delle stesse forze di polizia, in quanto esse si troveranno, all'atto del ripristino del turn over, a dover assorbire l'elevato contingente di volontari che non è stato possibile assumere nel periodo in questione, composto di personale che avrà raggiunto una maggiore anzianità anagrafica, specie per i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (vfp4) in gran parte superiore ai 30 anni di età;
    l'equilibrio fra le esigenze di riduzione della spesa pubblica e il mantenimento degli standard di sicurezza può ben essere assicurato, fra l'altro, attingendo dalle risorse del fondo unico per la giustizia, istituito nel settembre 2008 e alimentato dal cash e dai titoli monetizzabili sottratti con sequestri e confische dalla disponibilità delle organizzazioni di tipo mafioso. Tale fondo è per legge destinato per il 49 per cento all'incremento delle risorse del Ministero dell'interno e per il 49 per cento a quello della giustizia. In data 1o agosto 2012, all'avvio dell'esame in Commissione bilancio, tesoro e programmazione alla Camera dei deputati dell'iter di conversione del decreto-legge n. 95 del 2012, il rappresentante del Governo ha chiarito quale sia la disponibilità del fondo unico per la giustizia, in base a una nota trasmessa dalla Ragioneria generale dello Stato: alla data del 31 dicembre 2011 le risorse in questione ammontano a 2.212,88 milioni di euro, di cui 1.065,52 milioni di euro riportati da conti correnti e depositi a risparmio. In data 7 agosto 2012, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a utilizzare queste risorse, come la legge prescrive, per fare fronte alle emergenze dei settori della giustizia e della sicurezza,

impegna il Governo:

   ad adottare, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere finanziario, a cominciare dalla legge di stabilità, misure correttive per:
    a) elevare il limite del turn over per le assunzioni da parte delle forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, previsto per il triennio 2012-2014, dal 20 per cento quanto meno al 50 per cento e ripristinare l'intero turn over a decorrere dal 2015;
    b) garantire l'assunzione dei volontari in ferma prefissata delle Forze armate vincitori di concorso per l'assunzione nelle stesse forze di polizia al termine di anni di servizio prestati meritoriamente;
    c) immettere in servizio tutti i 1.886 vincitori del concorso per allievi carabinieri;
    d) coprire le spese essenziali riguardante la logistica e i mezzi del settore, superando le attuali difficoltà relative al pagamento dei canoni locativi degli immobili adibiti a presidi;
    e) utilizzare, sia pure per una parte delle predette esigenze, le risorse del fondo unico per la giustizia.
(1-01163)
«Mantovano, Cirielli, Cicu, Baldelli, Santelli, Ascierto, Barba, Cannella, De Angelis, Gregorio Fontana, Mazzoni, Sammarco, Speciale, Moles, Laffranco, La Loggia».
(8 ottobre 2012)

Da: indignato speciale 13/10/2012 00:09:42
E' FATTA RAGAZZI!!!! TRA MENO DI UN MESE TUTTI A SCUOLA!!!

MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE PER GARANTIRE ADEGUATE RISORSE AI COMPARTI DELLA SICUREZZA, DELLA DIFESA E DEL SOCCORSO PUBBLICO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL'ASSUNZIONE DI NUOVO PERSONALE

   La Camera,
   premesso che:
    le mafie, giovandosi della crisi di liquidità dovuta alla negativa congiuntura economica, stanno sviluppando ancor più il proprio profilo criminale nelle realtà di tutto il Paese secondo una logica predatoria, come ben evidenziato nella relazione al Parlamento del 2011 dai servizi di sicurezza e informazione;
    soggetti e gruppi di matrice eversiva sfruttano il disagio sociale, conseguente alla crisi economica che sta investendo il nostro Paese, per innalzare il livello di scontro con le istituzioni, come, peraltro, dimostrato dall'attentato compiuto a Genova, nel mese di maggio 2012, ai danni dell'ingegner Roberto Adinolfi, dirigente Ansaldo, e dalle precedenti campagne di invio di pacchi e lettere bomba;
    centinaia di uomini sono impegnati quotidianamente in Val di Susa per assicurare la tutela dei cantieri finalizzati alla realizzazione di una linea ferroviaria di alta velocità sulla tratta Torino-Lione;
    migliaia di donne e uomini delle forze dell'ordine sono impegnati quotidianamente per garantire l'ordine pubblico nelle centinaia di manifestazioni di protesta o di disagio connesse alla crisi economica che si svolgono in tutta Italia, come, per esempio, nell'ultima manifestazione di lavoratori dell'Alcoa a Roma;
    migliaia di donne e uomini del soccorso pubblico sono quotidianamente impegnati nelle emergenze grandi e piccole del nostro Paese, con professionalità e abnegazione eccezionali ed in condizione di grandissime ristrettezze materiali;
    il blocco delle assunzioni previsto dall'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 95 del 2012 determinerà una riduzione in tutti i Corpi dello Stato appartenenti ai comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico;
    nelle sole forze del comparto sicurezza questo significherà la diminuzione di oltre 18.000 unità nel triennio, con ricadute negative anche sull'innalzamento dell'età media delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine;
    la lotta alle mafie, la garanzia dell'ordine pubblico, la capacità e la possibilità di intervento rapido per il soccorso pubblico e la promozione della legalità equivalgono ad un investimento per aumentare la competitività, la crescita e lo sviluppo economico del Paese, nonché la sicurezza dei cittadini, che è precondizione per il mantenimento della fiducia nelle istituzioni;
    i commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, prevedono per il triennio 2011-2013, rispettivamente, il divieto di superare il trattamento economico ordinariamente spettante per l'anno 2010, anche con riferimento all'assegno funzionale, al trattamento economico superiore correlato all'anzianità di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado, agli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, previsti per il personale delle forze di polizia ed armate, e il congelamento degli effetti economici delle progressioni di carriere, dei meccanismi retributivi per classi e scatti e degli adeguamenti annuali per il personale dirigente delle forze di polizia e delle stesse Forze armate;
    il legislatore, tenendo conto della specificità del comparto della sicurezza e della difesa e del soccorso pubblico, in sede di conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, ha istituito, all'articolo 8, comma 11-bis, un fondo di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012, destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle forze di polizia e delle Forze armate, interessato alle disposizioni del blocco del trattamento economico di cui ai citati comma 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78;
    dopo ripetute manifestazioni sindacali, il legislatore ha previsto, con l'articolo 1 del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2011, n. 74, l'incremento del citato fondo di 115 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2011-2012 e 2013, ed ha esteso la destinazione del medesimo fondo al finanziamento di assegni una tantum, in favore del personale interessato alla corresponsione delle relative indennità, bloccate dall'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010;
    l'istituzione del citato fondo è finalizzata, come emerge anche dal dibattito parlamentare relativo ai due decreti-legge sopra richiamati e dagli impegni assunti dal Governo, ad assicurare al personale interessato una compensazione economica conseguente agli effetti relativi all'applicazione del congelamento di alcuni elementi retributivi, di cui ai citati commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010;
    i fondi disponibili per l'anno 2011 sono stati sufficienti per assecondare tutte le esigenze del personale, che ha maturato i requisiti per la corresponsione delle indennità cosiddette «congelate» nello stesso anno 2011, mentre le somme disponibili del sopra citato fondo sono del tutto insufficienti per gli anni 2012 e 2013;
    in merito, in sede di conversione del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, il legislatore, all'articolo 1, comma 2, per reperire le somme necessarie al soddisfacimento delle esigenze, ha previsto espressamente l'impiego delle risorse utilizzabili del fondo unico per la giustizia;
    nella versione originaria della legge di stabilità per il 2012 (legge 12 novembre 2011, n. 183) fu prevista l'abrogazione del trattamento economico accessorio per il personale della direzione investigativa antimafia;
    dopo una seria azione di protesta di detto personale, il Parlamento, mostrando di aver ben compreso i gravi effetti sulla funzionalità della struttura investigativa, accolse parzialmente le istanze del personale, non cancellando il trattamento accessorio, ma riducendo di circa il 65 per cento lo stanziamento per il 2012;
    in nessun altro contesto si è mai operato un taglio così forte sugli stipendi, tanto è vero che il personale in servizio presso gli uffici dei vari corpi di polizia continuano a percepire indennità specifiche in ragione dell'appartenenza ai medesimi uffici;
    in attuazione del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha previsto per il Ministero dell'interno una riduzione di spesa, per il 2013 e per gli anni successivi, di 131 milioni di euro, è stato inopinatamente disposto un ulteriore taglio al trattamento economico accessorio del personale della direzione investigativa antimafia, di circa 2 milioni di euro, nonostante la consistente decurtazione operata sullo stesso emolumento nel 2011;
    per fare ciò è stato necessario modificare la scheda del piano di formazione del relativo capitolo 2673 da «spesa obbligatoria», in quanto rientrante nella categoria dei redditi da lavoro dipendente, come correttamente riportato nella scheda del capitolo 2673 del 2012, a «spesa non obbligatoria»;
    successivamente, a seguito dell'interessamento del Ministro dell'interno, è stata reintegrata la somma di 2 milioni di euro, ma è stata mantenuta la dizione «onere giuridicamente non obbligatorio»,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per reperire i fondi necessari a garantire l'assunzione di nuovo personale nei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, sbloccando totalmente il limite previsto dal blocco del turn over al 20 per cento per il triennio 2012/2014;
   ad attribuire priorità all'utilizzo per il 2012 e il 2013 delle risorse disponibili sul fondo unico per la giustizia, per incrementare il fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, destinato alla corresponsione di assegni una tantum ai sensi dell'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, al personale delle Forze armate, delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché ad avviare le procedure amministrativo-contabili per la corresponsione del medesimo assegno una tantum relativo all'anno 2012;
   a classificare il trattamento economico aggiuntivo per il personale della direzione investigativa antimafia nella sua formulazione originaria di «spesa avente carattere obbligatorio», trattandosi di redditi assimilabili a quelli da lavoro dipendente, e a reintegrare la somma destinata al pagamento dello stesso pari a quelle stanziate fino alla data del 31 dicembre 2011.
(1-01140)
(Nuova formulazione) «Fiano, Rosato, Arturo Mario Luigi Parisi, Naccarato, Bressa, Minniti, Villecco Calipari, Recchia, Touadi, Orlando, D'Alema, Tullo, Franceschini, Rossomando, Peluffo, Laganà Fortugno, Esposito, Garavini, Veltroni, Codurelli, Mattesini, Marco Carra».
(13 settembre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    la perdurante congiuntura economica, le tensioni sociali che essa innesca - i tavoli di crisi aziendale aperti al Ministero dello sviluppo economico, dal Sud al Nord, coinvolgono 180 mila lavoratori - l'emergenza criminalità in varie città, da Napoli a Milano, i riflessi sull'Italia dell'assalto al consolato americano di Bengasi, con l'uccisione dell'ambasciatore americano in Libia, questione gravissima apertasi ed estesasi in poche ore ad altri Paesi della medesima area geografica e politica, costituiscono ulteriori, primari e rilevanti problemi per l'ordine pubblico;
    si è riunito nei giorni scorsi il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Ministro dell'interno, cui hanno preso parte il Sottosegretario De Stefano, i vertici delle forze di polizia e dei servizi segreti, il Capo di Stato Maggiore della difesa, ed i componenti hanno esaminato le varie minacce - elencate nell'incipit del presente atto di indirizzo - che turbano e aggravano le condizioni del territorio nazionale;
    gli organi della stampa hanno riportato alcune considerazioni dei componenti del Comitato, come «la necessità di tenere alto il livello di attenzione attraverso una strategia che si fondi anche sul dialogo con tutte le parti interessate»; è da segnalare, nel caso di specie, che tra le vertenze che preoccupano maggiormente, anche per il contesto sociale in cui maturano, figurerebbero l'Alcoa di Portovesme, l'Ilva di Taranto e la Gesip di Palermo;
    non è chiaro come l'alta considerazione verso le forze dell'ordine e della sicurezza, oltre all'estrema necessità del loro apporto, possano sposarsi con i tagli arrecati ai comparti dalla cosiddetta spending review - senso e scopo principali della quale sono la revisione dei criteri di spesa, la razionalizzazione e la conseguente ottimizzazione delle risorse finanziarie;
    l'intero comparto sicurezza è oggetto di tagli che si susseguono dall'avvio della XVI legislatura, in dicotomico rapporto con l'accrescersi delle emergenze e in stridente contrasto con i proponimenti del precedente Governo in ordine alla priorità dell'ordine pubblico e della sicurezza per il territorio e per i cittadini; ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, non sembra esservi soluzione di continuità con riguardo alle scelte compiute con la spending review dal Governo attualmente in carica;
    ai tagli alla sicurezza, inoltre, si contrappone, ad esempio, il rifinanziamento del progetto «strade sicure» - che ha visto protagonista l'Esercito - che si è rivelato costoso e fallimentare e che non può considerarsi una soluzione al blocco degli arruolamenti delle forze della sicurezza;
    altro esempio calzante è offerto dall'analisi condotta dallo stato maggiore dell'Arma dei carabinieri sui tagli da applicare in relazione ad essa: turn over bloccato per l'80 per cento, che in termini pratici consentirà il ricambio del personale tra pensionamento, in uscita, ed arruolamento, in entrata, solo per il 20 per cento; su 1.000 carabinieri che si collocano in quiescenza ne saranno arruolati solo 200; il turn over dell'Arma dei carabinieri all'anno corrisponde a 2.290 carabinieri in uscita e con il blocco del turn over il rientro sarà solo di 464 unità annue; il blocco riguarderà gli anni dal 2012 al 2014, mentre nel 2015 il blocco del turn over passerà dall'80 per cento al 50 per cento; i tagli comportano un'ulteriore sofferenza a livello operativo, una condizione di organico molto al di sotto delle necessità, il venire meno del 15 per cento del personale effettivo nei piccoli reparti; i tagli si abbatteranno, naturalmente, come una scure sulle assunzioni derivanti dai concorsi, di tutti i livelli e tipologie funzionali, dagli allievi ai marescialli, ai ruoli tecnico-logistici ufficiali, ai vice brigadieri, agli appuntati scelti;
    a tutt'oggi gli emolumenti assegnati alle forze dell'ordine risultano al di sotto di quanto sarebbe loro dovuto e, in forza del decreto-legge n. 78 del 2010 - che non ha riconosciuto, né rispettato le relative specificità -, è stato disposto il blocco stipendiale, il quale, in combinato disposto con il blocco del turn over, comporterà un aggravio di lavoro per tutti gli addetti, i quali dovranno continuare a garantire gli stessi standard lavorativi;
    è opportuno sottolineare la continua erosione, e dunque l'esiguità, delle risorse del fondo unico per la giustizia, nonché, a dispetto di quanto dichiarato dal Governo, il mancato ristoro economico di quanto dovuto ai comparti interessati quale «assegno una tantum», nonché la devoluzione della riduzione delle risorse per le missioni all'estero in favore dei medesimi comparti, al fine di risarcirli dei nocumenti economici derivanti dal blocco del tetto stipendiale (di cui al decreto-legge n. 78 del 2010) e dalle disposizioni del provvedimento in merito al riordino delle carriere,

impegna il Governo:

   a garantire, attraverso il reperimento delle necessarie risorse finanziarie, le assunzioni nei comparti dell'ordine pubblico e della sicurezza, assumendo iniziative per esonerarli totalmente dall'applicazione del blocco del turn over per gli anni dal 2012 al 2015;
   a garantire che le risorse del fondo unico per la giustizia siano effettivamente destinate al comparto della sicurezza;
   ad assumere iniziative per reperire le risorse necessarie per il completo risarcimento dei danni economici derivanti da quanto indicato nell'ultimo capoverso della premessa del presente atto di indirizzo.
(1-01147)
«Di Pietro, Favia, Donadi, Paladini».
(25 settembre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    il perdurare della grave congiuntura economico-finanziaria, internazionale e nazionale, ha reso necessario, anche da parte del nostro Paese, un impegno stringente e determinato nel senso di un maggiore contenimento e un'effettiva razionalizzazione della spesa pubblica;
    nel complessivo processo di revisione attivato, numerosi sono stati gli interventi che hanno inciso pesantemente anche sul delicato settore della difesa, dell'ordine pubblico e della sicurezza;
    nel corso degli ultimi anni (a partire già dal Governo precedente), sono stati effettuati drastici «tagli» alle risorse destinate, tra l'altro, all'ammodernamento del parco auto-motoveicoli, alla manutenzione delle infrastrutture, all'adeguamento dell'impiantistica nonché all'acquisizione dei beni e servizi necessari (come carburanti, attrezzature, cancelleria, equipaggiamenti e pulizie);
    in particolare, nel recente decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante «disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini», convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le principali misure previste al riguardo sono sostanzialmente finalizzate a realizzare: consistenti risparmi mediante la riduzione delle spese per acquisto di beni e servizi, la diminuzione dei contributi erogati all'Agenzia industrie difesa, la riduzione delle dotazioni organiche e degli oneri per la professionalizzazione delle Forze armate, per il personale, per la cosiddetta «mini-naja» nonché il ridimensionamento della dotazione di alcuni fondi, tra cui quello relativo al finanziamento delle missioni di pace per il 2012;
    tali provvedimenti rischiano, per molti aspetti, di compromettere seriamente l'operatività, l'efficienza, la funzionalità e la professionalità delle Forze armate italiane e di polizia, con evidenti ricadute sull'intero «sistema» sicurezza;
    le disposizioni che, nell'attuale contesto socio-economico, destano maggiore preoccupazione sono quelle di cui all'articolo 14, commi 1 e 2, che, in materia di assunzioni da parte delle pubbliche amministrazioni, prorogano di un anno i limiti stabiliti con riferimento al 2013, al 2014 e al 2015 estendendoli, altresì, ai corpi di polizia e ai vigili del fuoco;
    il comma 2, in particolare, modifica l'articolo 66, comma 9-bis, del decreto legge n. 112 del 2008, al fine di prevedere, per i corpi di polizia e dei vigili del fuoco, che: per il 2010 e 2011 (e non più «a decorrere dal 2010») le facoltà assunzionali siano limitate nell'ambito di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella del personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente; il ricambio del turn over sia limitato al 20 per cento nel triennio 2012-2014, al 50 per cento nel 2015 e al 100 per cento solo a decorrere dal 2016;
    tale misura, come ha evidenziato, altresì, la IV Commissione (Difesa) durante l'esame in sede consultiva, determina un effetto negativo sia, in generale, sulla funzionalità delle forze di polizia, compresa l'Arma dei carabinieri, sia sull'effettiva «possibilità per le amministrazioni cui fanno capo le Forze di polizia ad ordinamento militare o civile di assumere, in via definitiva, i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale, al termine di tale ferma»;
    le percentuali del turn over previste determinano, per l'Arma dei carabinieri, una contrazione effettiva stimata in circa 6.500 unità nel periodo 2012-2016, oltre all'impossibilità, per circa 2.500 volontari in ferma prefissata quadriennale, di essere immessi nelle carriere iniziali delle forze di polizia, provocando, di fatto, un'intollerabile lesione delle legittime aspettative di tanti giovani vincitori di concorso;
    per quanto concerne il concorso indetto, nel mese di febbraio 2012, dal comando generale dell'Arma dei carabinieri per il reclutamento di 1.886 allievi carabinieri effettivi, nella Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2012, n. 77, è stato pubblicato l'avviso relativo alla riduzione dei posti del concorso da 1.886 a 375 unità, così ripartite: n. 216 da immettere direttamente nell'Arma dei carabinieri; n. 159 da immettere nell'Arma dei carabinieri a conclusione della ferma di quattro anni quale volontario nelle Forze armate;
    a tali criticità va ad aggiungersi quanto disposto dall'articolo 2199, comma 4, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, che riproduce l'articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, abrogata dallo stesso codice, secondo il quale i concorrenti per il ruolo degli agenti e assistenti della polizia di Stato, giudicati idonei e utilmente collocati nelle graduatorie di merito, vengono suddivisi in due cosiddette aliquote: una parte, corrispondente al 55 per cento, è immessa direttamente nelle carriere iniziali, la restante - pari al 45 per cento - viene immessa nelle carriere iniziali dopo avere prestato servizio nelle Forze armate in qualità di volontario in ferma prefissata quadriennale;
    il comma 6 dell'articolo 2199 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, dispone, in particolare, che i criteri e le modalità per l'ammissione dei concorrenti alla ferma prefissata quadriennale, la relativa ripartizione tra le singole Forze armate e le modalità di incorporazione sono stabiliti con decreto del Ministro della difesa sulla base delle esigenze numeriche e funzionali delle Forze armate, rimandando, di fatto, tali dinamiche di ammissione alle disponibilità dell'amministrazione e, quindi, ad un principio di discrezionalità amministrativa;
    malgrado la sussistenza di una seconda aliquota in tutti i concorsi, a partire dal 2006, sono stati comunque banditi nuovi concorsi che hanno determinato l'incremento delle unità di personale rientranti nella cosiddetta seconda aliquota: dal 2006 al 2011 sono stati banditi quattro concorsi per una domanda di reclutamento pari a 6.814 unità di personale;
    nonostante le evidenti e più volte ribadite esigenze di incremento delle risorse umane e strumentali in capo al Ministero dell'interno, paradossalmente, al momento, risultano inoperativi circa 1.700 vincitori di concorso, collocati nella cosiddetta seconda aliquota e non più transitati dall'Esercito alla polizia di Stato, sebbene titolari di una priorità di inserimento;
    la mancata transizione degli idonei verso il corpo della polizia di Stato, unita alla ciclica indizione di nuovi e onerosi concorsi, si configura come un paradosso: da un lato, l'amministrazione attraverso nuovi concorsi dichiara di aver bisogno di nuovi operatori, dall'altro, relega ad una condizione di transizione coloro che hanno già superato il medesimo concorso, con conseguente dispendio di risorse da parte dell'Erario;
    il Ministro dell'interno, rispondendo all'interrogazione a risposta immediata in Assemblea del 26 settembre 2012 (n. 3-02489), ha precisato «che sono allo studio misure per ridurre l'impatto dei limiti alle assunzioni, anche con riferimento agli idonei dei concorsi rientranti nella seconda aliquota che dovranno, tuttavia, tener conto dei conseguenti profili di carattere economico e finanziario», rassicurando ulteriormente che «qualsiasi progetto di riorganizzazione non potrà mai comportare la riduzione degli standard dei livelli di sicurezza né, più in generale, un arretramento dello Stato sul fronte dell'ordine e della sicurezza pubblica, la cui tutela costituisce obiettivo primario e indefettibile del Governo»;
    d'altra parte, lo spirito del provvedimento di spending review, che è quello dell'invarianza dei servizi resi ai cittadini, postula di per sé una non compressione nell'erogazione dei servizi ai cittadini, per cui, in quest'ottica, la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica dovrebbe costituire un obiettivo primario e imprescindibile del Governo;
    è indispensabile, pertanto, operare un adeguato bilanciamento tra le attuali e stringenti esigenze di riduzione della spesa pubblica e quelle, altrettanto prioritarie, di tutela e di implementazione della sicurezza dei cittadini, soprattutto in considerazione delle nuove emergenze;
    il Sottosegretario di Stato per l'interno, De Stefano, intervenendo al Senato nella discussione su mozioni vertenti su analoga materia, ha assicurato che il Governo si è fatto carico delle numerose perplessità evidenziate anche dagli operatori del settore e si sta muovendo al fine di introdurre quei correttivi necessari a superare gli effetti negativi della prevista riduzione del turn over per le forze di polizia;
    in particolare, si starebbe lavorando ad una proposta di modifica normativa che innalzerebbe la percentuale del turn over secondo un principio di gradualità per ciascuno degli anni considerati, passando dal 20 per cento del 2012 al 50 per cento per il triennio 2013-2015, al 70 per cento per il biennio 2016-2017 e al 100 per cento a decorrere dal 2018;
    secondo recenti dati forniti dal Ministero dell'interno, inoltre, le risorse del fondo unico per la giustizia, al 31 luglio 2012, ammonterebbero a circa 1 miliardo e 381 milioni di euro, di cui circa 112,5 milioni di euro sono stati riassegnati al Ministero dell'interno;
    l'articolo 2 del decreto-legge 16 ottobre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, stabilisce, al comma 7, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono stabilite le quote delle risorse intestate «Fondo unico giustizia» da destinare mediante riassegnazione: a) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico; b) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero della giustizia per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali; c) all'entrata del bilancio dello Stato; al comma 7-bis, che le quote minime delle risorse di cui alle lettere a) e b) del comma 7 possono essere modificate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in caso di urgenti necessità, derivanti da circostanze gravi ed eccezionali, del Ministero dell'interno o del Ministero della giustizia;
    il Ministro dell'interno, a margine di un convegno a Como, il 22 settembre 2012, ha dichiarato, tra l'altro, che, in questo particolare periodo emergenziale dal punto di vista sociale, economico ed internazionale (considerata, altresì, l'alta instabilità dei Paesi del Medio Oriente), anche «la disoccupazione può diventare un problema di ordine pubblico», per cui è necessario implementare e ottimizzare la capacità operativa delle forze dell'ordine impegnate sul territorio, garantendo le condizioni, anche economiche, necessarie a garantire capacità di intervento efficaci e tempestive, in relazione alle molteplici e talvolta contemporanee necessità operative,

impegna il Governo:

   a tener conto delle criticità evidenziate in premessa e ad assumere iniziative per introdurre tempestivamente, già a partire dal prossimo disegno di legge di stabilità, le necessarie misure volte, in particolare, ad attenuare i tagli al turn over per le assunzioni da parte delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, introducendo un innalzamento del limite previsto, per il triennio 2012-2014, dalla percentuale del 20 per cento almeno al 50 per cento e valutando la necessità di un ripristino al 100 per cento in tempi adeguati e funzionali alle effettive esigenze operative;
   ad assicurare che un'adeguata e consistente quota delle risorse del fondo unico per la giustizia sia effettivamente destinata al comparto dell'ordine e della sicurezza pubblica, al fine di garantirne una piena ed efficace funzionalità.
(1-01157)
«Di Biagio, Paglia, Briguglio, Giorgio Conte, Della Vedova, Granata, Lo Presti, Angela Napoli, Perina».
(4 ottobre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», in materia di turn over prevedeva che: «A decorrere dall'anno 2010 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere, secondo le modalità di cui al comma 10, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente»;
    tale disposizione, per esigenze di contenimento della spesa pubblica, è stata modificata dal decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, recante «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario», cosiddetta spending review, che, all'articolo 14, comma 2, ha limitato ai soli anni 2010 e 2011, per i corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la possibilità di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente e stabilito, invece, che la predetta facoltà assunzionale è fissata nella misura del 20 per cento per il triennio 2012-2014, del 50 per cento nell'anno 2015 e del 100 per cento solo a decorrere dall'anno 2016;
    in buona sostanza, con la modifica all'articolo 66 del decreto-legge n. 112 del 2008, introdotta dalla cosiddetta spending review, si riduce il turn over, per i corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dall'attuale percentuale del 100 per cento al 20 per cento nel triennio 2012-2014 e al 50 per cento nell'anno 2015, ripristinandolo completamente solo a decorrere dall'anno 2016;
    questo rischia di compromettere seriamente la funzionalità delle strutture dedicate alla tutela dell'ordine pubblico, della sicurezza e dell'incolumità dei cittadini;
    infatti, tale contrazione si aggiunge alle manifeste carenze di organico da più parti denunciate. Si conterebbe, infatti, ad esempio, una perdita pesante che ammonta a circa 6.000 poliziotti che si andrebbero ad aggiungere alla già esistente carenza di circa 15.000 unità: dunque, circa oltre 20.000 poliziotti in meno rispetto all'organico previsto, nell'arco di 4 anni;
    per di più, dopo tre anni di flessione, il 2011 ha registrato un aumento del 5,4 per cento dei reati; i furti e i borseggi sono saliti rispettivamente del 20 e del 16 per cento, ciò anche a causa della crisi che fa aumentare i reati predatori; la corruzione costa all'Italia tra il 2 e il 4 per cento del prodotto interno lordo; oltre a ciò, l'economia sommersa nel nostro Paese è pari al 21 per cento del prodotto interno lordo, per un valore, quindi, di 340 miliardi di euro, e l'evasione fiscale nel primo semestre 2012 è cresciuta del 14,1 per cento in media nazionale, con una punta del 14,9 per cento al Nord. Questi fenomeni, tra gli altri, poco rassicuranti, che minano lo sviluppo del Paese e gravano sulle casse dello Stato, meriterebbero, al contrario, un incremento delle risorse umane e strumentali ai fini di un loro efficace contrasto;
    oltre al contrasto della criminalità e alla lotta alle mafie, che vedono impegnati quotidianamente migliaia di uomini e donne delle forze dell'ordine, in questi mesi il personale del comparto sicurezza e del soccorso pubblico è stato sempre più impegnato a garantire l'ordine pubblico nel corso di manifestazioni di protesta (vedi Alcoa) o, come nel caso dei cantieri dell'alta velocità in Val Susa a garantire l'incolumità fisica degli operai e l'integrità delle attrezzature;
    al contrario, la contrazione del turn over comporterà la necessità di ridimensionare le dotazioni organiche dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, incidendo sull'efficienza delle strutture operative direttamente destinate al controllo del territorio, al contrasto della criminalità organizzata e comune, alla lotta all'evasione fiscale, alla tutela dell'ambiente e della salute, al soccorso e alla salvaguardia delle vite umane;
    inoltre, questa contrazione frustra le legittime aspettative di tutti quei giovani che hanno dedicato tempo e impegno nella formazione ai fini di superare concorsi già espletati (si cita, a mero titolo esemplificativo, il concorso a 490 posti allievo maresciallo dell'Arma dei carabinieri bandito nel settembre 2011 e conclusosi nel giugno 2012), e che potrebbero essere quella linfa utile e all'altezza di rinnovare la lotta alla criminalità, comune e organizzata, interna e internazionale; in particolare, si evidenzia l'impossibilità di assumere i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (VFP4) e annuale (VFP1) delle Forze armate al termine di tali ferme;
    si segnala, altresì, che a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, gli emolumenti assegnati alle forze dell'ordine hanno subito un blocco solo parzialmente bilanciato dalle misure perequative connesse al riconoscimento della specificità del comparto sicurezza e assegnate al fondo istituito dal medesimo decreto (articolo 8, comma 11-bis), che non dispone comunque delle risorse necessarie per gli anni 2012 e 2013;
    se, da un lato, quindi, è necessario concorrere al risanamento della finanza pubblica attraverso una radicale revisione della spesa generale ai fini di aumentarne l'efficacia e l'efficienza, dall'altro lato, questa esigenza va contemperata con il rispetto di principi costituzionalmente riconosciuti e con la garanzia della funzionalità di strumenti a difesa della sicurezza, dell'ordine pubblico e dell'incolumità dei cittadini, onde evitare che i costi della possibile riduzione della qualità del vivere civile e dell'immaginabile rischio del diffondersi della criminalità, comune e organizzata, non siano più elevati di quanto lo siano i risparmi quantificati con la riduzione del turn over,

impegna il Governo:

   ad assumere, quanto prima, iniziative affinché nei prossimi provvedimenti legislativi sia trovato un giusto contemperamento tra le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica e di funzionalità delle strutture impiegate nella difesa dell'ordine pubblico, della sicurezza e dell'incolumità pubblica, promuovendo specifiche modifiche alle disposizioni che stabiliscono la drastica contrazione del turn over per i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e prevedendo il ripristino immediato del turn over al 100 per cento o, in subordine, l'aumento dal 20 al 50 per cento per il triennio 2012-2014 e il reintegro al 100 per cento a decorrere dall'anno 2015, al fine di salvaguardare principi costituzionalmente riconosciuti, di non inficiare la lotta alla criminalità comune e organizzata, interna e internazionale, e rispettare le legittime aspettative di chi ha investito tempo e risorse nella formazione ai fini di servire il proprio Stato;
   ad assumere iniziative per incrementare le risorse da destinare al fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010.
(1-01160)
«Galletti, Tassone, Libè, Mantini, Compagnon, Rao, Ciccanti, Naro, Volontè, Bosi, Delfino».
(8 ottobre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    si osserva con preoccupazione il protrarsi della recessione economica internazionale e l'affiorare di inquietanti focolai di crisi nel Mediterraneo, specificamente legati alle ricadute della cosiddetta «Primavera araba», ma anche a circostanze del tutto indipendenti, come i gravi incidenti verificatisi in Nord Africa e Medio Oriente in seguito alla pubblicazione di un film ritenuto blasfemo dai musulmani;
    tali fenomeni sono suscettibili di produrre ricadute significative anche sulla sicurezza interna del nostro Paese, che già risente di antiche problematiche, come la sussistenza di una criminalità organizzata che detta legge in rilevanti porzioni del territorio nazionale e sta cercando di allargare la propria influenza anche al di là delle regioni di proprio tradizionale insediamento;
    si sottolineano le croniche insufficienze di personale che si riscontrano nel settore del soccorso tecnico urgente, a dispetto del periodico verificarsi nel nostro Paese di calamità naturali di varia natura, stagionali (come gli incendi estivi e le alluvioni determinate dal maltempo) o geologiche (terremoti), che consiglierebbero di investire nel potenziamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sostenendone anche la componente volontaria, anziché ridurne la consistenza;
    pur comprendendo le ragioni di bilancio che hanno suggerito al Governo la decisione di varare piani ambiziosi di riduzione della spesa pubblica, si manifestano dubbi, sulla base delle ragioni sopra esposte, circa l'opportunità di contrarre il personale delle forze dell'ordine e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il cui turn over avverrà, a legislazione vigente, fino al 2014 soltanto nella misura del 20 per cento e nel 2015 comunque della metà, per tornare al 100 per cento solo successivamente;
    si evidenzia che il 25 febbraio 2012 il Comando generale dell'Arma dei carabinieri ha indetto un concorso per il reclutamento di 1.886 allievi carabinieri effettivi, riservato, ai sensi dell'articolo 2199 del decreto-legge 15 marzo 2010, n. 66, recante il codice dell'ordinamento militare, ai volontari delle Forze armate in ferma prefissata di un anno o quadriennale ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo;
    la contrazione del turn over determinata dall'approvazione della cosiddetta spending review comporta sensibili riduzioni nei posti che verranno posti a concorso dalle forze dell'ordine e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco nei prossimi anni, se non addirittura l'annullamento puro e semplice delle procedure concorsuali in programma a breve e medio termine;
    si richiama a questo proposito l'attenzione sull'avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2012, relativo alla riduzione del numero dei posti messi a concorso dall'Arma dei carabinieri il 25 febbraio 2012 dalle originarie 1.886 a 375 unità, così ripartite: 216 da immettere direttamente e 159 da incorporare a conclusione della ferma di quattro anni quale volontario nelle Forze armate;
    queste procedure concorsuali determinano in ogni caso legittime aspirazioni in coloro che vi si sottopongono, partecipando a selezioni che spesso implicano la sopportazione di sacrifici ed oneri economici significativi;
    si esprime preoccupazione per le conseguenze che quanto precede minaccia di provocare in assenza di opportuni correttivi, sotto molteplici punti di vista, giacché la drastica decurtazione del turn over nelle forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco è destinata ad elevare l'età media del personale in servizio in tempi di minacce nuove e crescenti; inoltre, mortifica le legittime aspettative insorte in chi ha già visto riconosciuta la propria idoneità per i posti messi a concorso, generando i presupposti di una futura ondata di ricorsi giudiziari avverso le decisioni che le amministrazioni interessate assumeranno e, soprattutto, mina alla radice la credibilità del regime di incentivi che dal 2004 assicura il gettito dei militari volontari arruolati dalle Forze armate;
    si stigmatizza la circostanza che i provvedimenti di riduzione del turn over rischiano di pregiudicare il rispetto da parte dello Stato dell'obbligazione contratta con i giovani che hanno liberamente scelto di servirlo volontariamente in armi, spesso in teatri ad alto rischio, come l'Afghanistan, l'Iraq ed il Libano;
    si rileva come sul punto il Governo abbia già accolto un atto di indirizzo recentemente presentato al Senato della Repubblica, in cui la gran parte di questi effetti è esplicitamente menzionata e che non casualmente prospetta l'innalzamento almeno alla soglia del 50 per cento del turn over nelle Forze di polizia;
    occorre rimarcare come l'urgenza della questione abbia trovato conferma nella circostanza di aver costituito l'oggetto di un'interrogazione a risposta immediata nella Commissione difesa della Camera dei deputati, presentata il 1o ottobre 2012 ed illustrata il giorno successivo,

impegna il Governo:

   a rivedere rapidamente le proprie valutazioni circa la riduzione del turn over praticato sul personale in uscita dalle forze dell'ordine e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, assicurando, altresì, ai militari volontari cessati senza demerito dal servizio prestato nelle Forze armate meccanismi alternativi di scivolo nella pubblica amministrazione, paragonabili a quelli che si prevede di introdurre a favore delle categorie del personale militare in uscita dall'amministrazione della difesa per effetto della spending review, o compensazioni che siano comunque in grado di conservare al volontariato militare la sua attuale competitività sul mercato del lavoro;
   con riferimento al concorso indetto il 25 febbraio 2012 dall'Arma dei carabinieri, a mantenere aperta e valida la graduatoria a profitto di tutti gli originari 1.886 aspiranti carabinieri che risulteranno idonei vincitori, in luogo dei 375 ora previsti, fino al suo totale assorbimento.
(1-01161)
«Gidoni, Chiappori, Molgora, Vanalli, Meroni, Pastore, Volpi, Bragantini, Fugatti, Lussana, Fedriga, Montagnoli, Fogliato».
(8 ottobre 2012)

   La Camera,
   premesso che:
    col decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, il Governo ha adottato misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, che prevedono anche riduzioni nell'acquisto di beni e servizi (articolo 1, comma 21) e blocco parziale del turn over del personale per le amministrazioni pubbliche (articolo 14, comma 2);
    la ratio a base dell'intervento normativo è fondata sulla necessità, da tutti condivisa, di ridurre la spesa pubblica, inducendo ciascuna amministrazione, centrale e territoriale, a eliminare spese inutili o superflue e a disporre in modo più oculato delle risorse disponibili. L'esame degli esiti di tale intervento nel settore della sicurezza ha fatto, tuttavia, emergere gravi ricadute, alle quali è necessario porre rimedio, senza far venir meno l'insieme dell'impianto riformatore;
    a seguito della contrazione del turn over per le assunzioni da parte dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è stato stabilito che l'attuale percentuale del 100 per cento di ricambio scenda al 20 per cento nel triennio 2012-2014 e al 50 per cento nell'anno 2015. Il ripristino del completo turn over è previsto solo a decorrere dall'anno 2016. L'incidenza della spending review sui mezzi è altrettanto penalizzante: ha dilatato il ritardo nei pagamenti delle locazioni degli immobili adibiti a presidi di polizia, ha determinato un sostanziale blocco dell'avvio di nuovi presidi e costringe a una riduzione dei servizi per la difficoltà di garantire il ricambio degli automezzi o di altri strumenti necessari per il lavoro. L'entità della riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal citato decreto-legge per l'anno in corso è, con riferimento al Ministero dell'interno, di 131 milioni di euro annui a partire dal 2013 e per gli anni successivi;
    se vi è un settore che non può in questo momento tollerare decrementi di organici e di mezzi, esso è proprio quello della sicurezza. Non solo per una ragione formale, normativamente sancita da qualche anno, costituita dalla sua specificità nell'ambito del pubblico impiego, ma anche per un dato sostanziale, su cui si fonda quel riconoscimento: in tempo di crisi ciascuno dei fronti che appartiene alla competenza dei Corpi di polizia vede accentuate le esigenze, e quindi la necessità, di disporre di uomini e di mezzi per dare risposte serie, concrete ed equilibrate;
    quanto al profilo della criminalità, sia quella di tipo mafioso, sia quella priva di tale connotazione, la crisi economica e finanziaria ha moltiplicato le attività di usura e di estorsione, oltre che l'illecito reimpiego di denaro; la criminalità da strada ha fatto registrare negli ultimi mesi un sensibile aumento di furti e di rapine, anche per somme di entità limitata;
    il calo dell'occupazione, per le condizioni drammatiche nelle quali versano aziende di ogni dimensione, si traduce spesso in manifestazioni di piazza, in ordine alle quali va garantito l'equilibrio fra il diritto, costituzionalmente sancito, a esprimere la protesta e il mantenimento dell'ordine pubblico, a sua volta correlato ad altri diritti costituzionali; il contesto di tensione sociale causato dalla crisi favorisce attività di tipo antagonistico, se non eversive, e ciò richiede attenzione e dedizione costanti, sul fronte della prevenzione e dell'investigazione; antagonismo ed eversione prendono di mira importanti opere pubbliche, come la tav in Val di Susa, con notevole sforzo di contenimento, che grava per intero sul sistema sicurezza. Il lavoro delle forze di polizia continua a essere impegnativo anche quanto all'immigrazione clandestina e al contestuale soccorso prestato con generosità a chi, tentando l'ingresso irregolare in Italia, rischia la vita. Né vanno trascurati compiti non sempre adeguatamente valutati, ma ciò nonostante impegnativi e pericolosi, come i servizi di sicurezza stradale. Per concludere: in tempo di crisi, ai Corpi di polizia viene chiesto di più, sia per quantità che per qualità di lavoro; a tale maggiore impiego non può corrispondere una diminuzione degli organici e una riduzione dei mezzi;
    del comparto devono ritenersi parte integrante le varie articolazioni del soccorso pubblico, in primis i vigili del fuoco, per i quali va richiamato lo stesso riferimento alla specificità nell'ambito del pubblico impiego: il gran numero di emergenze naturali e ambientali vede chi vi è dedicato spendersi con professionalità e senza limiti, in condizione di ristrettezze sempre più significative;
    la misura di riduzione del turn over comporta un forzato e stabile cambiamento dell'organico, non concordato né con le organizzazioni sindacali, né con le rappresentanze. Il ripristino del turn over a partire dal 2016 non potrà più riequilibrare il gap determinatosi nel precedente quadriennio. Nell'immediatezza, unitamente agli effetti negativi prima illustrati, si sono manifestate inaccettabili distorsioni, a cominciare da quelle che riguarda il concorso, già espletato, per l'assunzione di circa 1.900 carabinieri: dopo aver superato le prove ed essere stati dichiarati vincitori di concorso, solo ai primi 211 partecipanti è stata garantita l'immissione in servizio, mentre agli altri 1.650 è stata conferita una pressoché inutile idoneità;
    a maggior ragione, le forze di polizia a ordinamento militare e civile, a causa dell'entità delle riduzioni del turn over, si trovano nell'impossibilità di assumere i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (vfp4) e annuale (vfp1) delle Forze armate al termine di tali ferme, come previsto dalla legge istitutiva del modello professionale delle medesime Forze armate per i vincitori degli appositi concorsi;
    questa situazione comporterà, anche qui, la lesione delle legittime aspettative dei singoli interessati vincitori di concorso, specie se si considera che la loro mancata assunzione nei tempi previsti renderà necessario prevedere la preclusione definitiva della possibilità di essere assunti per coloro che dovessero nel frattempo superare i limiti di età stabiliti per l'accesso alle carriere iniziali delle forze di polizia. A essa si sommano ulteriori effetti negativi in ordine alla funzionalità delle stesse forze di polizia, in quanto esse si troveranno, all'atto del ripristino del turn over, a dover assorbire l'elevato contingente di volontari che non è stato possibile assumere nel periodo in questione, composto di personale che avrà raggiunto una maggiore anzianità anagrafica, specie per i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (vfp4) in gran parte superiore ai 30 anni di età;
    l'equilibrio fra le esigenze di riduzione della spesa pubblica e il mantenimento degli standard di sicurezza può ben essere assicurato, fra l'altro, attingendo dalle risorse del fondo unico per la giustizia, istituito nel settembre 2008 e alimentato dal cash e dai titoli monetizzabili sottratti con sequestri e confische dalla disponibilità delle organizzazioni di tipo mafioso. Tale fondo è per legge destinato per il 49 per cento all'incremento delle risorse del Ministero dell'interno e per il 49 per cento a quello della giustizia. In data 1o agosto 2012, all'avvio dell'esame in Commissione bilancio, tesoro e programmazione alla Camera dei deputati dell'iter di conversione del decreto-legge n. 95 del 2012, il rappresentante del Governo ha chiarito quale sia la disponibilità del fondo unico per la giustizia, in base a una nota trasmessa dalla Ragioneria generale dello Stato: alla data del 31 dicembre 2011 le risorse in questione ammontano a 2.212,88 milioni di euro, di cui 1.065,52 milioni di euro riportati da conti correnti e depositi a risparmio. In data 7 agosto 2012, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a utilizzare queste risorse, come la legge prescrive, per fare fronte alle emergenze dei settori della giustizia e della sicurezza,

impegna il Governo:

   ad adottare, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere finanziario, a cominciare dalla legge di stabilità, misure correttive per:
    a) elevare il limite del turn over per le assunzioni da parte delle forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, previsto per il triennio 2012-2014, dal 20 per cento quanto meno al 50 per cento e ripristinare l'intero turn over a decorrere dal 2015;
    b) garantire l'assunzione dei volontari in ferma prefissata delle Forze armate vincitori di concorso per l'assunzione nelle stesse forze di polizia al termine di anni di servizio prestati meritoriamente;
    c) immettere in servizio tutti i 1.886 vincitori del concorso per allievi carabinieri;
    d) coprire le spese essenziali riguardante la logistica e i mezzi del settore, superando le attuali difficoltà relative al pagamento dei canoni locativi degli immobili adibiti a presidi;
    e) utilizzare, sia pure per una parte delle predette esigenze, le risorse del fondo unico per la giustizia.
(1-01163)
«Mantovano, Cirielli, Cicu, Baldelli, Santelli, Ascierto, Barba, Cannella, De Angelis, Gregorio Fontana, Mazzoni, Sammarco, Speciale, Moles, Laffranco, La Loggia».
(8 ottobre 2012)

Da: hiron38 13/10/2012 06:58:20
GASPARRI, NO TAGLI SICUREZZA O VOTIAMO NO  - Se il governo non rispetta gli impegni votati dal Parlamento a non tagliare gli organici delle forze dell'ordine "la Legge di stabilità non può essere votata". Lo dice il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
fonte ansa

Da: Frankie88 13/10/2012 07:27:16
Queste mozioni dovevano essere discusse entro questa settimana, da lunedì 8 giorno dopo giorno sono state rimandate, e nell'ordine del giorno della settimana dal 15 in poi non se ne parla più. Che significa ciò?

Da: hiron38 13/10/2012 07:49:38
Gasparri: "No tagli a forze dell'ordine". Sul fronte Pdl, si registra l'altolà di Maurizio Gasparri: se il governo non rispetta gli impegni votati dal Parlamento a non tagliare gli organici delle forze dell'ordine "la Legge di stabilità non può essere votata". Lo dice  Maurizio Gasparri. "Il Senato - dice il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama -  ha approvato all'unanimità la mia mozione, seguita da quelle degli altri gruppi, per correggere i tagli agli organici delle Forze dell'Ordine attuati dal governo, limitando al 20 per cento la sostituzione del personale che va in pensione". "Il governo - ribadisce Gasparri - è tenuto a rispettare questa indicazione del Parlamento. Se non lo fa, e finora ha ignorato la volontà unanime del Senato, la Legge di Stabilità non può essere votata".

Da: LOREDANA90vfp4 13/10/2012 10:01:46
X indignato speciale:avevo messo già io il link delle mozioni,non c'era bisogno di postare tutta la pappardella,siamo capaci tutti di fare il copia-incolla ma,cerchiamo di non riempire pgine di post inutili,basta riportare il link.                                                                                           Da: LOREDANA90vfp4     12/10/2012 18.00.56
http://www.camera.it/995?sezione=documenti&tipoDoc=assemblea_allegato_odg&idlegislatura=16&anno=2012&mese=10&giorno=12                                                                                                                                                                                                                                                                        Andate a guardare le mozioni che ci riguardano e ditemi secondo voi qual'è la più realistica.Comunque tutto è stato rinviato a lunedì.

Da: LOREDANA90vfp4 13/10/2012 10:10:34
"pagine",comunque radio naja mormora che entro novembre chiamano altri 700 circa,c'è da capire come incorprarli,con il corso 130°già iniziato,forse spostando degli allievi di una scuola in un'altra e,rimettere in funzione fossano?E così di avere due scuole per poterli incorporare?

Da: Aspirante CC3 13/10/2012 10:15:11
Buongiorno a tutti...grazie Loredana per le ultime da radio naja allora eheheh...comunque ti posto un link della camera con una cosa veramente interessante...

http://www.camera.it/76

se clicchi su commissioni permanenti apri il menu a tendina e clicchi sul primo documento di martedi della IV commissione difesa...leggi un pò...ed anche presente mercoledì....

Da: forza ragazzi 13/10/2012 12:18:20
IMPORTANTE
Ragazzi se avete fb andate su questa pagina https://www.facebook.com/MassimoGilettiOfficialPage?ref=stream e lanciate un appello.....molto probabilmente domenica su rai 1 all'interno del programma di Giletti si parlerà del concorso ....mi raccomando dovete essere in tanti...cliccate MI PIACE e lasciate un commento....Massimo Giletti ha promesso di aiutarvi!!

Da: Ultimo asp. CC 1886 13/10/2012 12:32:30
Dare un segnale forte al governo e alla maggioranza che non possono perdere l'elettorato, espandere la voce in tutta italia di questi abusi che sotto la revisione della spesa altro altri intendi e spendere di più.
Vedete che il governo non si é ancora espresso e fa orecchie da mercanti.
Sotto a spronare con mail, messaggi e passa parola affinché tutto il popolo italiano sanno di questi abusi. Rivolgiamoci all'apposizione per convincere anche la maggioranza in mano a dei tecnici,  chi meglio ci tutela saranno ben ringraziati alle vicine elezione, da noi dalle nostre famiglie e dalle famiglie dei nostri genitori e tutti che possono darci una mano, penso tutte le forze armate e di polizia.
Vendiamo cara la pelle nel senso di continuare la lotta pacifica e democratica sin ora attuata, la prossima settimana potrebbe essere decisiva per noi.
I fini - casini e i Grillini, a parchte quest'ultimi sinoad oggi  sono stati più con Monti che con la nostra causa o sbaglio?......

Da: Frankie88 13/10/2012 12:49:08
Non sbagli per niente. Stanno lottando per lo sblocco al 100% solo PD e IDV, al 50% anche PDL.

Da: pizzarrone 13/10/2012 13:52:34
indignato non ti smentisci mai. forza vai così!!!

Da: fox27 13/10/2012 16:15:22
per novembre ci dovrebbero essere altre partenze???

Da: f.luigi 13/10/2012 16:18:30
https://www.facebook.com/MassimoGilettiOfficialPage

ragazzi visitate la pagina di Giletti!! E' IMPORTANTISSIMO!!!!
Lasciate un commento come gia hanno fatto tantissimi "colleghi"!!
Probabilmente parleranno di noi nella puntata de L'ARENA di domenica, alla quale FORSE ci sarà anche l' On. Barbato. Dico forse perchè la sua presenza era certa fino a ieri, oggi invece il suo sito riporta l' evento come annullato! LASCIATE TUTTI UN COMMENTO, PIù SIAMO E PIU AUMENTANO LE SPERANZE CHE PARLINO DI NOI DURANTE IL PROGRAMMA!!!

Da: Ultimo asp. CC 1886 13/10/2012 16:32:06
L'INTERVISTA DELLA DOMENICA Ignazio La Russa, "mi occupo dei Carabinieri tagliati fuori dal concorso"

La Spending Review che ha tagliato l'ottanta per cento dei vincitori del Concorso per il Reclutamento di 1.886 Carabinieri effettivi e di 490 marescialli carabinieri è - come ormai sanno i nostri lettori - un tema che ci sta davvero a cuore.

Milano Post si è impegnato a far di tutto, pur di trovare una soluzione. Proprio per questo abbiamo deciso di dedicare la nostra "intervista della domenica" interamente a questo tema, e di parlare in proposito con Ignazio La Russa, ministro della Difesa fino a un anno fa. «E' un tema che m'interessa - ci dice il deputato e coordinatore del Popolo della Libertà - e che m'angoscia».

Onorevole La Russa, è un problema che si può risolvere?
«Quando il problema di questi ragazzi mi è stato segnalato, io l'ho subito esposto all'attuale ministro. Mi ha risposto con ciò che già sapevo: la Spending Review, i tagli, quel rapporto risorse/esigenze».

Al netto di questa risposta che ha ricevuto, quali speranze ci sono?
«Le speranze ci sono. Le illusioni no. Mi spiego meglio: da un lato temiamo anche che non si trovi la luce della soluzione, dall'altro lato personalmente ci sto mettendo tutte le mie forze».

Una delle soluzioni sul tavolo, non entusiasmante, è quella di "spalmare" i milleseicento e passa ragazzi "idonei non vincitori" nelle assunzioni dei prossimi anni…
«Ecco che cosa intendo quando dico che la situazione m'angoscia. Perché già questa non è una soluzione, e comunque nemmeno questo non è ancora stato deciso».

Lei - da ministro della Difesa - si occupava dei carabinieri fino a un anno fa…
«E ho sempre impedito decisioni del genere. Io non ho nulla da rimproverare all'attuale ministro, anche a lui sta a cuore quello che sta succedendo a questi ragazzi, ma forse ha un handicap: quello di non essere un politico. Solo io so quante trattative "politiche" ho dovuto portare avanti, essendo contemporaneamente coordinatore del partito, per evitare i tagli che m'imponevano magari dal ministero dell'Economia…».

E invece il governo tecnico - come dire - pende dalle labbra dell'Economia e dei conti…
«I tecnici sono poco portati, diciamo così, a difendere temi come quello della Difesa. I professori hanno meno sensibilità per le forze armate, fermo restando che l'attuale ministro mio successore è stato un militare, e dunque - lo ripeto - anche a lui sta a cuore il destino dei ragazzi che voi, come giornale, difendete».

Ignazio La Russa, quale risposta do ai miei lettori?
«Dica loro che io ci sono, che sono con loro e con voi, che me ne occupo giorno per giorno anche nel week end, e - soprattutto - assicuri loro una cosa importante: che avranno una risposta. Che, qualunque cosa succeda, avranno una risposta e non saranno abbandonati a loro stessi: mi occupo in prima persona di trovare una soluzione, ma, quanto meno, di far pervenire loro tutte le risposte vere alle loro domande. Direttore, le do appuntamento entro la fine di questo mese di Ottobre».

Salvatore Todaro

Il nostro appuntamento con l'Intervista della Domenica
sul web di sei giorni fa

www.milanopost.info/2012/10/07/lintervista-della-domenica-ignazio-la-russa-mi-occupo-dei-carabinieri-tagliati-fuori-dal-concorso/

Da: Maresciallo Nico Giraldi 13/10/2012 16:32:17
buonasera a tutti
allora vedo che ci sono piccole novità
bhè ogni giorno cresce la tensione,
speriamo che non ci facciano solo promesse

io proporrei di mandare ai politici
che si stanno occupando di noi
delle email dove promettiamo almeno 3/4 voti a testa
quindi 1500 cc 390 marescialli= 1890x4= 7560 voti "minimo"
xke penso tra i genitori, fratelli, cugini, fidanzate/i
potremo portagli pure  6/7 voti a testa che x1890=13230 voti

bhè secondo me facciamoli capire questo e credo
che x 15000 voti daranno e faranno di tutto..........

io ho già mandato l'email a chi fin'ora ci ha sostenuto
parlando a nome di 2000 ragazzi........

Da: Aspirante CC3 13/10/2012 16:45:42
Ciao Nico Giraldi...bhe penso che gli usciranno gli occhi fuore dalle orbite quando vedranno questa possibilità di intascare questi voti...potrebbe anche essere una soluzione...d'altra parte ormai si è ridotta a questo no? Tu dai qualcosa a me, io dò qualche bel voto a te...eheheh...

Da: Aspirante CC3 13/10/2012 16:46:44
Ciao Nico Giraldi...bhe penso che gli usciranno gli occhi fuore dalle orbite quando vedranno questa possibilità di intascare questi voti...potrebbe anche essere una soluzione...d'altra parte ormai si è ridotta a questo la politica no? Tu dai qualcosa a me, io dò qualche bel voto a te...eheheh...

Da: Maresciallo Nico Giraldi 13/10/2012 17:07:45
CIAO aspirante cc3
tutto bene? hai fatto l'adesione poi all'avvocato Mandolesi?
hai sentito più qualche avvocato?
tu mi dicesti qualcosa del genere? o sbaglio?
scusa ma in questi giorni ho sentito tanti ragazzi
e sono molto contento che stiamo cercando di essere tutti uniti

volevo chiamarti ma ho finito i minuti e il credito
bhè appena potrò ti chiamerò

Da: Aspirante CC3 13/10/2012 17:19:25
Bhe diciamo che abbiamo avuto modo di sentirci qualche ora fa quindi alle tue domande hai già risposta...ho aderito all'azione legale dello studio mandolesi, non ho contattato nessun altro...non preoccuparti poi ci sentiremo...sperando che sia per buone notizie...a presto a tutti...

Da: pizzarrone 13/10/2012 19:42:24
chiunque sia siciliano e aspirante di questo concorso non si dimentichi di votare movimento 5 stelle regione sicilia, per iniziare a cambiare l'italia

Da: Ultimo asp. CC 1886 14/10/2012 12:51:01
su Facebook nella pagine ufficiale di Massimo Giletti  si legge che non é stato autorizzato dall'azienda a parlare dei tagli dei Carabinieri.
Ma mi domando "In Italia esiste ancora la libertà di stampa" é vero che i giornali e le TV, quest'ultime oltre a ricevere i nostri soldi con il pagamento del canone TV, ricevono tutti sovvenzionamenti dallo Stato, come dice Grilli M5S.
Prima che ci tolgano anche la libertà di pensiero, ragazzi diamoci da fare e rigiriamo le nostre richieste a livello locale a rai e tv locali non sovvenzionate dallo Stato e gridiamo che si stanno ostacolando perchè la cosa rimane circoscritta e non diventi un caso nazionale, ma a me mi sembra più un caso internazionale che neppure in Grecia o in Spagna si sia mai verificato nostante la crisi.
Forza ragazzi la verità sta dalla nostra parte

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