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MEF - Passaggio a C1 - I corsi e poi le prove.
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Da: il PROBELMA immigrazione "ideologizzata"02/09/2013 11:39:36
I giornali italiani fanno spesso a gara nel dare notizia delle opinioni che alcuni importanti giornali esteri hanno della situazione italiana. Ma solo quando conviene loro. Un po' come fanno con i vescovi.

Quindi non è strano che questo intelligente articolo di due giorni fa apparso sul FINANACIAL TIMES sia, casualmente, passato inosservato.

La popolazione straniera in Italia è triplicata dal censimento del 2001 , da 1,3 m a 4m. Ciò significa che l'Italia sta importando un milione di stranieri ogni tre o quattro anni.
Se questo è un problema per l'Italia, sta agli italiani dirlo (in realtà a noi non è mai stato chiesto, come al resto dei popoli europei, un parere in merito ndr.).
Ma sicuramente l'importazione di immigrati non è una soluzione al crescente debito pro capite d'Italia.
Gli immigrati sono meno istruiti degli italiani che vanno a sostituire, così aggiungono meno valore alla produzione di ricchezza. Esportano buona parte dei loro risparmi attraverso rimesse, soldi sottratti al consumo interno. E nuove spese sono sostenute per prepararli al lavoro, come ad esempio corsi di lingua italiana o di consulenza legale.

Molti commentano l'immigrazione verso l'Europa senza guardare chi gli immigrati sono, da dove provengono e la composizione futura che potranno avere le società europee con la loro presenza. In un'epoca di problemi di debito pubblico come questa, è un'indifferenza non ragionevole. Una futura "nuova generazione" di italiani multietnici non vorrà sostenere la "vecchia generazione" con la quale non ha nulla in comune. Né sostenere il debito pubblico contratto prima che loro (o i loro genitori) arrivassero nel paese.

Un altro problema è che l'Italia è la terra di Dante, La Divina Commedia e la Cappella Sistina. Può essere possibile convincere un americano o un australiano a credere (o dire) che l'arrivo di migranti è un "arricchimento" culturale. E' improbabile che possa accadere per l'Italia. Ed è altrettanto improbabile che lo sia fiscalmente, una ricchezza. http://www.ft.com/intl/cms/s/0/6a00abb4-b258-11e2-8540-00144feabdc0.html#axzz2SSZUtAC5
(identità.com)

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Da: CONCORSO PUBBLICO per avere merito e INDIPENDENZA10/09/2013 10:17:44
Merito e classe dirigente nella pubblica amministrazione:
selezione per concorso pubblico o cooptazione per nomina fiduciaria?
                                     -----------------

La classe dirigente della pubblica amministrazione vira in maniera quasi ostentata verso le nomine dirette, cosiddette fiduciarie, senza far passare determinati soggetti  per la difficile e stretta cruna del concorso pubblico con la giustificazione di superare in questo modo le carenze in velocità e in efficienza della burocrazia. Il fenomeno è completamente strutturato e consolidato nelle innumerevoli SpA a partecipazione pubblica tanto a livello centrale quanto a livello delle numerose partecipate degli enti locali: tutte ormai designano dirigenti e collaboratori solo senza concorso nominando ovviamente rampolli e raccomandati sempre della stessa risma.

La disamina di quali siano i motivi dell'idiosincrasia verso il metodo selettivo del concorso pubblico e la verifica  se davvero questa idiosincrasia porti a maggiore efficienza o addirittura assicuri maggiore merito nella pubblica amministrazione e nelle aziende partecipate porterebbe a constatare che le nomine a chiamata diretta by-passando il concorso pubblico hanno già  ampiamente dimostrato di non essere, in un paese come l'Italia, lo strumento idoneo per attivare un processo virtuoso né per  l'evoluzione dei burocrati a manager né per l'evoluzione in senso meritocratico (o meritofìlico) del lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Il concorso pubblico, quando non è pilotato o mistificato, è lo strumento fondamentale ed affidabile per selezionare i migliori e più preparati dipendenti di tutti i livelli, compresi i dirigenti. Il concorso pubblico è  strumento selettivo e certificativo, che assicura il reclutamento dei più preparati, e, al contempo, democratico, connotazione, questa, indispensabile per garantire l'uguaglianza nelle posizioni di partenza, prodròmo a sua volta della mobilità sociale e quindi della crescita e dell'evoluzione di una società nella sua interezza.

Le peculiarità del concorso pubblico:

1) risponde ad una logica di gara democratica aperta  a tutti coloro che posseggono determinati titoli e requisiti,  e di  fare ricognizione di quanta maggiore preparazione c'è tra coloro che vi partecipano  e che sono tenuti a ristudiare importanti materie di cui sono già a conoscenza; quella dello studio è un' importantissima fase visto che non si può prescindere dai saperi generali  oltre che specialistici; più grande è il bacino di utenza a cui sono aperte le selezioni, maggiore è la quantità e migliore è la qualità delle competenze meritevoli tra cui attingere;

2) consente di superare l'odioso meccanismo clientelare-nepotista per il quale il requisito principale è "chi" si conosce prima ancora che "cosa" si conosce, per cui è ovvio che a prescindere dalla specializzazione e dalla competenza ad essere determinante è �«la conoscenza del potente in grado di assumere a chiamata diretta�»;  non risolve la questione l'affermazione secondo la quale nessuno designerà un non bravo in quanto poi ne pagherebbe anche lui le conseguenze, poiché  la vera questione è la validità nonché l'equità dell'esercizio di un potere pubblico ai fini di dare incarichi dirigenziali senza selezione obiettiva, generalizzata, resa conoscibile all'intera collettività, consegnata alla potenziale fruibilità da parte di chiunque nella collettività possa essere interessato laddove dotato dei requisiti opportuni;

3) consente maggiore rispetto del principio di indipendenza e altresì di superare il conflitto tra competenza e indipendenza al contrario delle nomine poichè "io nominato a chiamata diretta" sarò pure competente ma ciò che dovrò fare meglio sarà sempre e comunque servire il potente che mi ha scelto (utilizzando peraltro risorse non mie ma pubbliche!) e compiacere lui ed altri potenti di contorno per ottenere la riconferma del contratto e/o essere dirottato a migliori poltrone; questo appare ancora più evidente qualora i nominati a contratto di fiducia siano soggetti del tutto esterni all'amministrazione, in quanto non hanno mai superato alcun concorso che li veda inseriti in un ruolo del personale;

4) il concorso pubblico sottopone gli aspiranti civil servants  a dei  parametri qualitativi ben precisi, richiedendo oltre che l'expertise e la preparazione in  materie  specialistiche e tecniche per il ruolo specifico, anche conoscenze di base molto generali ma imprescindibili per i lavoratori della PA (si pensi ad esempio al diritto ammnistrativo o alla contabilità pubblica nei ministeri);

5) il concorso pubblico impedisce il "carrierismo vampiresco", in base al quale una volta cominciato con un incarico dirigenziale "da manager non burocratico senza concorso", il primo ruolo ricoperto costituisce trampolino di lancio da una poltrona all'altra senza sosta e con il (mal)costume tutto italico secondo cui detronizzato da un posto non si può cadere nel vuoto, anche se non si fosse affatto meritevoli, ma bisogna, per diritto quesito e legittima spettanza, avere un'altra poltrona, più remunerativa della precedente, quindi più onerosa per la collettività, e così via come perennemente adagiati su una rete di salvezza che oscilla di nomina in nomina sempre sotto l'ombrello "pubblico",  inevitabilmente prescindendo dai reali risultati conseguiti e dalla valutazione dei benefici apportati alla collettività; si fa collezione di nomine importanti per cui il curriculum è sempre più ricco e diventa l'elemento, autoreferenziale, di pretese sempre maggiori: si ha diritto a maggiori compensi e più prestigiose poltrone non perché si abbia raggiunto dei risultati  o si abbia risanato un settore in sofferenza, bensì perché si ha  il cosiddetto "curriculum di tutto rispetto". La designazione di dirigenti attraverso concorsi pubblici e pubbliche selezioni può invece favorire un carrierismo che potremmo definire "di servizio", ovviamente alla collettività e non a sé stessi o ai detentori del potere.

Infine potremmo aggiungere anche che il concorso pubblico impedisce l'atteggiamento di SUDDITANZA interessata da parte dei lavoratori dipendenti una parte dei quali sono portati a rifarsi al principio "chi ha ottenuto senza concorso il contratto per sé lo potrà ottenere anche per i suoi lacchè": dunque ci si comporta in maniera professionale e seria con dirigenti assunti per concorso ma in maniera assolutamente poco elegante con i cooptati di cui si cerca in tutti i modi di assicurarsi la benevolenza per convincerli a intercedere a favore di propri congiunti  � che naturalmente  sperano a loro volta nelle scorciatoie dei favoritismi senza dover affrontare la via tortuosa, difficile e meritocratica del concorso.

Sono dunque davvero in compliance con la ricerca del merito nella pubblica amministrazione la facoltà e l'abitudine di calare dall'alto i dirigenti? Quali sono i parametri certificativi? Ovviamente non esistono: il conferimento dell'incarico è completamente lasciato alla discrezionalità di chi è nella posizione di stabilire che è impossibile reperire determinate speciali professionalità all'interno della dirigenza di ruolo. Si dovrebbe quindi quantomeno studiare e approntare uno strumento che affianchi il concorso (e, in determinati casi, lo alterni, qualora ad esempio, non si possa procedere nell'immediato ad effettuare un concorso e solo fino al successivo tempestivo concorso pubblico e solo se non esiste già una graduatoria di vincitori di precedenti concorsi in attesa e solo se non esistono dirigenti assunti e regolarmente stipendiati ma lasciati a spasso perché le poltrone sono occupate dai "fiduciari") ricalcandone l'ufficialità e stabilendo a priori parametri e criteri a cui attenersi scrupolosamente nel procedere alla cernita tra vari curriculum, che dovrebbero quindi essere pubblici e conoscibili a priori da tutti i cittadini, tenuti  in  uno speciale elenco che risponda a criteri obiettivi ben precisi e preventivi, ai fini di scegliere e nominare qualcuno. Si avrebbe così una sorta di programma di employee referral sulla base di piani di reclutamento trasparenti, accessibili, pubblici, accuratamente definiti.

In realtà è vero esattamente il contrario: di molti dirigenti nominati dall'alto non esiste un curriculum antecedente la nomina, pubblico ed ufficiale e "certificato" in riferimento a parametri prestabiliti. Spesso esistono in giro per il web auto-dichiarazioni di expertise. Nulla di ufficialmente affidabile come invece lo è un concorso pubblico,  che sia ovviamente  condotto e svolto in modo serio e  non edulcorato da corrotti e corruttori. Si assiste a casi di dirigenti  a chiamata diretta di cui nessuno conosce  il curriculum, né prima della nomina e spesso per lungo tempo non è possibile visionarlo neanche dopo la nomina, nonostante le sezioni dedicate dei siti istituzionali. Inoltre  un curriculum è comunque frutto di auto-determinazione e quindi con valore meramente conoscitivo e non  certificativo, non può essere  tale da sostituire il concorso. E' come se ai potenti di turno, concedendogli il potere di nominare chi essi desiderano, gli venga risparmiata la fatica di "truccare" lo svolgimento di un concorso. Così, è ovvio, la pubblica amministrazione risparmia preziose risorse finanziarie (!).

L'importanza del concorso pubblico, pur non dovendosi esso ritenere metodo di recruiting infallibile e pur non dovendo essere sigillo di non valutabilità continua o di ideologica non licenziabilità degli assunti,  appare ancora più evidente laddove si consideri che determinati soggetti, del tutto esterni alla pubblica amministrazione a cui viene conferito l'incarico dirigenziale senza che  ne abbiano la qualifica formale, nel partecipare a concorsi, anche per normali funzionari-impiegati, si arenano, peraltro in modo particolarmente pietoso, persino già alla prova preselettiva. Ciò favorisce un meccanismo distorsivo in base al quale i "nominati"  sono indotti  a privilegiare  a loro volta contratti a chiamata diretta a discapito delle selezioni concorsuali, che ovviamente temono in prima persona, come a voler rendere customizzato il sistema delle nomine a tutti i livelli. Questa sembrerebbe la vera causa dell'idiosincrasia per i concorsi pubblici, dunque.

Sembra ovvio che le cooptazioni  a chiamata diretta - come ad esempio quelle "art. 19 comma 6" di  cui al DLgs 165/2001- non garantiscono nessun parametro obiettivo, il potente di turno stabilisce che io sono competente sulla base del suo potere e del suo desiderio di favorirmi, magari costituisce un ufficio ad hoc modellato sul mio profilo professionale e sul mio titolo di studio, con assoluta salvaguardia della relativa poltrona a dispetto di qualsiasi esigenza di austerity e politica di spending review. E' come se l'oste  stabilisse da solo che il vino non è annacquato promuovendolo come in assoluto il più degno di un posto in prima fila�sottraendosi ad un sistema di verifica preventivo, di analisi e test certificativi del prodotto prima che si possa essere in condizioni obiettive per decidere di comprarlo.
Fuor di metafora, prima che la collettività, che tutta pagherà materialmente lo stipendio ai nominati da parte di pochi detentori di "potere assunzionale", possa capire e sapere chi è colui a cui viene conferito l'incarico : "compralo e basta perché io, avendo il potere di farlo, stabilisco così, sulla base della possibilità offertami dalle specifiche previsioni normative ad hoc,  se poi è un buon prodotto o non lo è ... lo vedrai sul campo, in ogni caso dopo averlo lautamente pagato".  A spese dei contribuenti,  a detrimento di una vera e piena logica di merito e di selezione, a corroboro dei soliti nepotismo, clientelismo, conoscenze, favoritismo e privilegio.

Una diffusa obiezione è che le chiamate dirette consentono di dare flessibilità e accrescere l'efficienza delle amministrazioni pubbliche. In realtà la vera ed unica efficienza della macchina pubblica, e in generale il cost efficiency, sta nell' "assenza di sprechi". Dare contratti e poltrone agli amici dei potenti esterni al ruolo dei dirigenti già non sembra essere "merito" ma di sicuro non è assenza o riduzione di sprechi.

Allo stesso modo non può darsi valore sostanziale e decisivo al fatto che  poi il nominato sul campo si possa  rivelare anche competente "con capacità organizzative e decisionali": non è questo il punto.  Merito vuol certamente dire competenza, ma vuol dire anche competizione: non si può certo dire che si attivi la competizione  tra tutti coloro che sono bravi in tutti gli strati della società se si usa lo strumento della chiamata diretta per  obbligo di casta o per amicizia o spirito  familistico o altri spiriti a cui è superfluo ma purtroppo pertinente fare riferimento, da parte dei detentori del potere a favore di chi essi conoscono per vie dirette  o per fortuita vicinanza fisica e geografica. Al contrario questo costituisce  un sistema basato sulle prerogative ereditarie con inconfondibili risvolti clientelari e innegabili derive classiste. Insomma in ogni caso, e ciò vale ancor di più in un Paese come l'Italia, bisognerebbe ricordare meglio e più spesso che il concetto di merito è vero e pieno solo se non si prescinde dall'assicurare, a partire dal metodo di selezione,  l'�«uguaglianza nelle posizioni di partenza�». Questo permette di avere un bacino di competenze molto ampio da cui attingere i meritevoli attraverso  la selezione concorsuale, e non il bacino ristrettissimo della chiamata diretta. L'ampiezza del bacino di competenti tra cui selezionare è condicio sine qua non per attivare la mobilità sociale, strettamente connessa alle logiche di meritofilìa, cioé riconoscimento delle capacità acquisite con sacrificio, disciplina, etica dello studio e dell' apprendimento, etica del lavoro e della conquista, etica della responsabilità e della competizione leale, e palesemente lontana dalla pratica delle cooptazioni per nomina. E' questo che non mancherà di assicurare alla Pubblica Amministrazione la migliore selezione di lavoratori e di manager, selezione vera, avulsa dall' imprinting personalistico e relazionale, cioè delle "conoscenze fortunate",  o dall'uso privatistico dei pubblici poteri e delle risorse della collettività.
    
V.S. (All rights reserved).


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Da: MEF - Passaggio a C113/09/2013 10:45:44
Ci avviciniamo al termine dei 3 anni di validità della graduatoria! e si, per chi se lo fosse dimenticato, questo forum era nato per questo! Oggi tutto tace come allora! Si era parlato di proroga della validità! qualcuno ha info?
Rispondi

Da: x MEF - sopra13/09/2013 10:59:09
non c'era a luglio una pronuncia del CDS. Informati (e scrivi qui) di quella. grazie

PS: d'accordissimo con l'articolo sul concorso pubblico. ce ne stanno di mangia-pane a tradimento senza concorso qui dentro.  e parliamo di incarichi dirigenziali da 90.000 euro all'anno!!! regalati da i vari "Grilli" della situazione ma a spese dei contribuenti. mica di tasca propria !!! Bastardume legittimato (e perpetuato)
Tralascerei le orde morte di fame di stabilizzati senza concorso di tutte le epoche. pare che non si riesca a debellare neanche questa piaga.
Rispondi

Da: cari ragazzi13/09/2013 11:03:40
so che a voi non ve ne po' fregà de meno!!! ma del bando funzionari mef di cui si parla da tempo che si sa? esce? non esce?
grazie
Rispondi

Da: per cari ragazzi13/09/2013 12:20:10
mai sentito di un bando prossimo. Forse ssef?
Chi ne parla tempo?
Rispondi

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Da: cari ragazzi13/09/2013 12:37:34
si ssef...un'amica del mef mi informava di un bando a 150 posti (75 profilo giuridico 75 profilo economico)...e mi diceva che l'informazione circolava nell'ambiente già da prima dell'estate
Rispondi

Da: per cari ragazzi13/09/2013 12:54:08
presumibilmente è vero:

1) c'è un decreto di autorizzazione a bandire  firmato nel 2011
2) la brochure 2013 sul sito ssef parla (per la verità genericamente) di un "sistemico" concorso per funzionari (e dirigenti).

Certo bisogna vedere qaunto è solo auspicato e quanto è già stato autorizzato. Stante  al punto 1) l'autorizzazione c'è.

Rispondi

Da: cari ragazzi13/09/2013 12:55:58
grazie mille...se hai info dettagliate postale te ne sarei grato...l'amica (o meglio la "conoscente") è sparita
Rispondi

Da: ****13/09/2013 18:40:29
Se il numero di dipendenti pubbliic per ogni dirigente fosse come quello in Germania l'amministrazione funzionerebbe meglio e ovviamente si spendrebbe meno.

La ventilata norma di "40 dipendenti x ogni dirigente", paventata lo scorso anno, fu subito ritirata! Sarebbero state molte le poltrone senza concorso da tagliare .... dirigentucoli incapaci di superare concorsi pubblici a cui veine ritagliata la poltrona da mignotti/e schifosi, con ufficietti da 5-6-7 dipendenti (peraltro esperti e che fanno tutto il lavoro che poi viene semplicemnte firmato da questi mangia-pane a tradimento) !!!!!!!!!!!!!!!!!
Ergo: non ci sarebbe proprio bisogno di tali dirigenti in più !!!!!!!!!!!!!!!!!

E i brunetta della situazione danno la colpa ai dipendenti pubblici???
Il poltronificio ha matrice "politico-clientelare".
Capito bastardo di brunetta e tutti i politici di merda di questo paese che invece di tagliare il clientelismo vostro, tagliate i servizi pubblici alla popolazione ??!!!

Rispondi

Da: a proposito13/09/2013 19:40:41
hanno appena nominato Alfano junior (fratello minore del più noto vice-premier) dirigente alle Poste Italiane, una poltrona da 200.000 euro annui. Nomina avallata dal Tesoro che controlla al 100% le poste. Pare che il pargoletto abbia falsificato qualche esame per conseguire la laurea triennale in economia a 34 anni. Al concorso per funzionari mef/ssef non sarebbe ammesso perchè è richiesta laurea specialistica e 105.
Rispondi

Da: x sopra16/09/2013 11:00:27
MA NON POSSIAMO FARE PROPRIO NIENTE CONTRO QUESTA VERGOGNOSO MALCOSTUME ??
Rispondi

Da: Per x sopra16/09/2013 11:03:45
Suggerisco una soluzione: "continuare a votare per PDPDL-SEL e per la melma di poilitici tradizionali magna-magna" !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Rispondi

Da: n I e n t E16/09/2013 18:58:54
super imu, niente super tares, niente super acconti irpef a novembre, niente super addizionali regionali provinciali comunali per il dipendente che guadagna 20.000 euro all'anno.
Super tasse solo a chi guadagna 100.000 - 200.000 euro all'anno.
Rispondi

Da: - ecco -17/09/2013 10:12:42
Per gli italioti allla "nIentE" non ha alcuna importanza il malcostume della regalia dei contratti da dirigente .... basta che a lui gli diano l'lelemosina del "niente ....." !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E con tale logica vanno a votare, sti morti di fame. ALtro che cambiare sto sporco paese.
ACCATTONI fracichi: niente .. niente.... niente!
E poi ci meravigliamo che non possiamo fare nulla contro i contratti regalati alla miriade di "alfano" di merda che succhiano il sangue della gente e precludono l'efficienza della PA.

Ma datti fuoco in pubblica piazza. E non prima di aver pagato la TARES poichè i netturbini che dovranno pulire la tua cenere è giusto che te li paghi da solo.!
Rispondi

Da: EEEeeee   N IENTe17/09/2013 21:19:34
SERVICE TAX, di prossima uscita, a chi ha solo 10.000 - 15.000 euro di reddito annuali.
Rispondi

Da: ----buonciorno18/09/2013 10:57:36
zingaro del tipo 1) signori e signorini sono una ragazza pobvera con tre bampini picoli. Lo so che disturbo signori e signorini ma devo comprare latte alla bampina...datemi qualche spicciolo signori signorini.

zingaro del tipo 2) bella me lo fai un regaletto


zingaro del tipo 3) Niente tasse per me, perchè non sono in grado di avere un reddito superiore a  10-15-20mila euro !


                                  ---------------
viva gli zingari etutti i pidocchiosi parassiti, i soli tipacci che possono vivere in questo sporco paese. tutti gli  ltri .... all'estero, i cervelli e le braccia vere (quelli che non chiedeono l'elemosina !)  a fare grandi gli altri paesi, quelli degni di essere chiamati tali.
Rispondi

Da: le sentenze insegnano19/09/2013 12:13:27
Infine si deve annotare negativamente che il Ministero dell'economia, disattendendo l'univoco e consolidato indirizzo in materia del giudice di primo grado e di questo Consiglio di Stato, ha continuato a portare avanti tenacemente, senza alcuna resipiscenza di sorta, la propria politica di palese favoritismo verso i B3. In tale ottica, la piena ed effettiva protezione dell'interesse legittimo, intesa come posizione sostanziale correlata ad un bene della vita garantita dalla Costituzione (sottolineato anche dall'A.P. del Consiglio di Stato 23 marzo 2011 n. 3), comporta che -- in caso di inattività o di ulteriori iniziative estemporanee ed illegittime - alla luce del globale comportamento procedimentale e processuale dell'amministrazione in tutta la complessa vicenda per cui è causa, i futuri collegi chiamati a decidere potranno far luogo:
-- alla condanna alle spese di giudizio di cui all'art.26 II co del c.p.a;
-- all'applicazione delle astreintes, ai sensi della lett. e) dell'art. 114 del c.p.a.;
-- alla determinazione di un equo ristoro dei danni per tutti gli appellanti a norma dell'art. 112 comma III del c.p.a.;
-- all'invio alla Procura della Corte dei Conti, fatta salva l'eventuale emersione di ulteriori elementi di interesse di altre giurisdizioni, della copia delle decisioni emesse sul caso, affinché sia valutato, nell'ambito delle relative competenze, se in relazione agli onerosi aggravi di spesa per la finanza pubblica conseguenti all'inottemperanza in esame, non sussistano gli elementi costitutivi della responsabilità contabile a carico dei responsabili dell'intenzionale e deliberato inadempimento e della persistente inottemperanza delle decisioni assunte nella vicenda.
Si riserva al prosieguo l'eventuale nomina del Commissario ad acta in caso di mancata, incompleta o infedele inottemperanza.


Consiglio di Stato, 3602/2013 contro MEF 8 luglio 2013
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Da: allievo indisciplinato19/09/2013 13:18:36
e' vero...dovrei fare tesoro dell'esperienza!
Rispondi

Da: EEEeeee   SE19/09/2013 17:05:08
gli incarichi di revisore c/o gli istituti scolastici venissero dati solo al personale laureato e in possesso solo di laurea specifica (come solo laurea in Economia) e non al personale solamente diplomato, sai quale rivoluzione e cambiamenti di incarichi nel MEF!  !  !
Rispondi

Da: x EEEeeee SE20/09/2013 10:21:25
Finalmente qualcosa di sensato (e non "zzingaresco")
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Da: Ecco cosa significa fare entrare gli immigrati in23/09/2013 11:17:28
Italia:

L'Inps deve riconoscere pensioni di invalidità e disabilità a 17mila stranieri senza cittadinanza nè Carta di soggiorno! Lo hanno stabilito la consulta attraverso una serie di pronuncie e un'interrogazione parlamentare alla Camera in commissione lavoro.
Ora l'Inps dovrà far partire le istruttorie delle istanze pervenutegli attraverso il patornato Inca-CGIL e pagare agli stranieri disabili e invalidi arretrati di dieci anni oltre al vitalizio.

E' inutile dire che una marea di stranieri con ivalidità (vere o presunte!!!) e inabilità al lavoro (!!!! già: in Italia è l'assitenzialismo ad essere preso di mira mica il lavoro!) continueranno a precipitarsi a frotte verso l'italietta-zingaresca.

Complimenti ai politici di detrsa e sinistra votati e rivotati da venti milioni di imbecilli.

Io invece mi domando: visto che abbiamo fatto il ministro per l'integrazione degli immigrati QUANDO FAREMO FINALMENTE IL MINISTRO PER L'INTEGRAZIONE DEGLI ITALIANI POVERI SENZA SERVIZI ADEGUATI E COSTRETTI AD EMIGRARE VERSO IL NORD EUROPA E RESTO DEL MONDO ?

Giro agli imbecili elettori "PDPDLSEL" questa domanda.
Rispondi

Da: per quello sopra23/09/2013 14:41:58
Rispondi

Da: Ecco cosa significa ....23/09/2013 15:55:04
Di che ti meravigli ?!

In Italia  vengono a fare semplicemnte ciò che abbiamo sempre fatto noi italiani: chiedere assistenzialismo. La nostra tipica politica vive di questo e infatti l'Italia è un paese in cui il clientelismo è estremo e i politici (e sindacati) fanno passare per regalia in cambio di voto ciò che invece  è un diritto.
Ecco perchè, a fronte di una tassazione sempre più elevata, i servizi sono sempre più scarsi e di scarsa qualità mentre aumentano glia ssistiti ad personam e ad "categoriam", a diffrenza di altri paesi che sono davvero civili e dove nessuno è assitito ma tutto trovano ottimi servizi (sanità e istruzione in primis).

E' nella sottocultura italiana in cui non solo non esiste l'obbigo di accountability della classe pseudo-dirigente ma non esiste neanche il sacrosanto "GIVE-BACK" da parte dei cittadini (in sostanza la famosa frase di J.F. Kennedy "non chiederti cosa la nazione può fare per te ma piuttosto cosa TU puoi fare per la nazione")

Ecco perchè qui si viene da tuttte le parti del mondo a chiedere case, lavoro (magari inventato attraverso le cooperative ospita-zingari) e pensioni di invalidità, con l'intervento di associazioni e corporazioni pro-assitenzialismo clientelar-politico (sindacatume)

Nessuna nuova.
Rispondi

Da: ----notizie24/09/2013 10:29:11
pertinenti e non eccedenti sull'argomento core di questo thread ? No eh!

Comunque gli stranieri disabili qualcuno li dovrà pure aiutare a sostentarsi, o li dobbiamo mandare ai forni crematori? Rimandarli al paese loro? Chissà perchè non è mai possibile.
Verranno a frotte per essere assititi con il vitalizio? SPERIAMO DI NO, ma intanto quello che è ce lo becchiamo e basta, non ci sono alternative.
Pare che intanto ci sia bisogno di ben 4,5 miliardi (quanto vale l'IMU prima casa!) per iniziare a pagarli.!
Chiuderemo qualche altro ospedale e qualche altra scuola e troveremo i 4 miliardi e mezzo.
Rispondi

Da: per gli idonei25/09/2013 10:53:27
mi dispiace molto per voi ... ormai il C1 è rimasto un sogno.
Rispondi

Da: un id25/09/2013 11:25:33
Ma il cds non doveva annullare tuttooo??? La cosa giusta sarebbe annullare tutto e rifare tutto, seocndo i giusti criteri meritocratici, cioè senza "prorità" iniqua dei b3 che in graduatoria erano dopo di noi !!!!!!!!
Rispondi

Da: **   **25/09/2013 11:39:50
http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/PDF/2013/2013-09-25/2013092525625221.pdf


Leggete cosa risponde quel tipetto-furbetto-parassitetto di fassina all'analisi e alle proposte di giavazzi e alesina che avvertono di come questo paese stia andando in rovina estrema. Secondo fassinetto per assicurare la salutare riduzione delle "spese eccessive" bisognerebbe licenziare un milione di lavoratori pubblici ... E lo dice con tono supplichevole e pietoso come ad ostentare pietismo verso la categoria !!!!

Ma è pure viceministro dell'economia questo qui?!  Signor fassinetto basterebbe intanto TAGLIARE TUTTI I CONTRATTI DIRIGENZIALI REGALATI SENZA CONCORSO E TUTTE LE CONSULENZE INUTILI  E REGALATE  anch'esse e tutti iprivilegi della casta politica  (con lettera minuscola per disprezzo!) che anzichè risolvere i problemi E' LEI IL PROBLEMA !!!!

Comincia con questo e poi magari se mandi una bella carrettata di stravecchi addormentati sulle pubbliche scrivanie, in prepensionamento sicuramente non sarebbero "abbandonati a loro stessi senza ammortizzatori sociali".

Ma chi credi di prendere in giro?  Gli imbecili che votano pdpdl ?... Per fortuna in questo paese ci sono anche teste pensanti che non vi voteranno nè ora nè mai !!!
Rispondi

Da: idoneo in pace25/09/2013 13:20:17
non è proprio finita...
A te poi, che importa?
Speranza e diritto...e legge...e proroga graduatorie. Prima o poi i nodi verranno al pettine.
In ogni caso non mi dispero.
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Da: si fa prima25/09/2013 13:35:20
a fare un nuovo passaggio d'area. basta con ricorsi ormai è andata
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