Mininterno.net FORUM - Dirigenti scolastici - Discussione generale fino al 2012

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Dirigenti scolastici - Discussione generale fino al 2012
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Da: lombardo 22/04/2012 18:38:31
...mmm... la logica radar è meglio della pedagogia?

PS è semplicistico parlare di professionalizzazione della scuola e di confindustria che detta l'agenda. Ma è un discorso lungo...

Da: evakant 22/04/2012 18:45:05
Qualsiasi tortura x me è meglio della pedagogia...
Se passa in Senato un certo ddl entrato in sordina nell'ultimo decreto Monti, mi darai ragione a proposito dell'aziendalizzazione della scuola.
Staremo a vedere...

Da: CLBR 22/04/2012 18:53:22
@ 2012
Mi spiace per la non ammissione.
Aspettiamo l'accesso agli atti e cerchiamo di capire, almeno per trarre qualche insegnamento per la prossima volta...

Speriamo inoltre in qualche testimonianza in questo forum, da parte chi ha preso voti alti in Calabria (cioè sopra il 21), che ci dica di aver fatto delle buone/ottime prove senza aiutini vari...

Da: lombardo 22/04/2012 18:54:16
Sulla volontà di aziendalizzare la scuola ti do ragione subito. Mi riferivo al discorso licealizzazione/professionalizzazione che non necessariamente si identifica con quello sulla scuola azienda.

Da: ER 22/04/2012 18:59:28
@Trevizie

bravo, vedo che hai appreso: o/a, che meraviglia!
così semplice eppure ancora così inusuale, abbiamo voglia di discutere di teorie...

Da: evakant 22/04/2012 19:00:06
Ne è solo l'inizio, mascherato da innovazione metodologica.
Meglio prendersi una pausa...

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Da: CLBR 22/04/2012 19:01:59
@ In Calabria

La tua sincerità ti fa onore.
In bocca al lupo per gli orali e speriamo che la commissione premi veramente la preparazione dei candidati.

Da: Trevize 22/04/2012 19:02:44
@ ER
Non ho capito cosa intendi.

Da: ER 22/04/2012 19:03:46
: Trevize 22/04/2012 18.09.26
Caro/a collega, io non so cosa insegni: ma queste cose non avvenivano anche prima? Un

Da: Bipbip, dopo tanto tempo 22/04/2012 19:08:21
carissimi, dopo mesi di assenza mi riaffaccio per vedere come va a chi è passato e a chi invece attende.
in bocca al lupo ai primi e ai secondi.
Mi riafaccio, insomma, e trovo aperto un dibattito interessante sulle competenze, interessante concorso a parte.
brevemente esprimo il mio accordo con Trevize. La questione che sembra ifuocare gli animi del ministero sembra essere, a voler guardare benevolmente, una nuova smania definitoria per una modalità didattica che non ha proprio niente di nuovo. Quale insegnante che ora si illumina per le comptenze ha, fino a ieri fatto studiare tutto e solo a memoria? la scuola italiana, con tutti i suoi difetti, si è sempre distinta per la proposta di un sapere trasversale, capace, al di là del anozione, di costruire un reticolo concettuale aperto, e come tale ampliabile. Benevolmente viene da dire che tutta questa questione non è altro che la necessità di mettere il cappello su una modalità didattica che da sempre viene perseguita nelle nostrescuole. A volere eseere maligni, invece, visto che non c'è niente di nuovo rispetto all'impegno di tutti i docenti italiani, direi che quest'enfasi sull'operatività nasconde un orientamento utilitaristico.
un'altra piccola cosa: l'enfasi sulle competenze sta portando, nel dibattito, a una svalutazione delle consocenze - quasi fossero roba da vecchi e occhialuti professori mummificati. Ma, mi chiedo, come possiamo costruire una capacità di trasferimetno di saperi se non costruiamo i saperi? Dovremmo insegnare a collegare e a usare, ma cosa?
la questione è complessa e meriterbbe osservazioni più articolate di quelle che vi sottopongo. di questo mi scuso.

Da: Bipbip, dopo tanto tempo 22/04/2012 19:09:27
scusate per i refusi e una discutibile punteggiatura. Andavo di fretta e non ho riletto.
pardon

Da: Xy + 4 22/04/2012 19:13:14
@ evakant
Rilevo una netta contraddizione nei tuoi ragionamenti: da una parte sei contraria a quella che anche tu definisci (seguendo la moda corrente) "aziendalizzazione" della scuola, ma dall'altra ti dichiari non troppo disponibile a studiare Pedagogia, cioè proprio l'asse portante di tutte le Scienze dell'Educazione.

Da: em rom 22/04/2012 19:13:43
allora e' la settimana buona?

Da: 21/23 22/04/2012 19:14:55
Studiate gonzi !

Da: lepidottero 22/04/2012 19:17:01
Trevize 22/04/2012 18.28.20

Teoria del tutto personale: più che di scuola tradizionale (che comunque non difendo a prescindere) in molti casi si sono scelte le linee didattiche di "minor resistenza" nei confronti delle famiglie. Si è passati dal tema al saggio breve, dalla trattazione orale e scritta di argomenti filosofici ai quesiti a risposta multipla; e ciò accade anche nelle Università. Credo cioè che negli ultimi anni ci sia stato un sostanziale cale di qualità nelle nostre scuole, a partire dalla primaria; e basterebbe un confronto sui contenuti dei programmi nel tempo.
Il dibattito sui "compiti a casa" è significativo: tutti ne vogliono una riduzione o la cancellazione senza considerare la possibilità che una certa quota di esercitazioni sia funzionale alla adeguata "padronanza" del compito: tradurre dal latino, dal greco, risolvere delle equazioni, argomentare un concetto filosofico; e alla necessaria, lenta costruzione di un proprio metodo di studio e di indagine dei concetti. Anche a proposito della scuola primaria, è passata nella didattica di tutti i giorni l'idea della scuola- gioco, delle didattiche "creative", dell'apprendimento senza sforzo. I genitori ci hanno creduto e molti insegnanti se ne sono convinti a loro volta; oppure ci si sono adattati per non discutere troppo e incentivare il dissidio scuola-famiglia.
Non credo che le competenze ci risolleveranno: per quanto oscure (la definizione postata non è esaustiva e non è della pedagogia), anche esse hanno bisogno di buoni insegnanti, di esercitazioni, di impegno e di sforzo individuale. Arrivano cioè ultime dopo tutti i prerequisiti citati (molti che non ho citato).

........................................

Qualcuno è riuscito a decodificare ?

Da: Groviera 22/04/2012 19:17:02
Bipbip, dopo tanto tempo

non sono completamente d'accordo.
Se le semplici conoscenze fossero sufficienti, nessuno di noi avrebbe sperimentato il gap tra quanto appreso nelle Università e quanto richiesto dalla professione docente.
Le conoscenze sono fondamentali, non può esserci competenza senza conoscenza.
Però mentre il sapere e la competenza appartengono alla sfera dell'essere, dell'individuo, il saper fare appartiene a quella dell'avere.
La competenza, pedagogicamente si spiega in questo modo ed è questo il salto di qualità che la distingue da un semplice saper fare.

Da: evakant 22/04/2012 19:17:35
@xy...un nick più facile no?
La mia disponibilità è totale, ma anche nella pedagogia (so di dire qualcosa di molto impopolare qui sul forum) rilevo una serie di bei propositi assolutamente inapplicabili nelle nostre classi, soprattutto alle superiori.
Vi prego, ora non scatenate l'inferno...

Da: CALABRIA UP 21 22/04/2012 19:20:48
Ho preso 23 24, non ho copiato, studio da sempre e sono attento ai problemi economico sociali, su cui fondamentalmente si basava la seconda prova.
Penso che nella prova si doveva andare oltre la visione del docente e prospettare soluzioni integrate con le norme e con lo scenario globale.
La prima prova era di conoscenza amministrativa, difficile da calibrare in modo personale ma possibile esprimere una certa competenza tecnica.
Cerchiamo di far un buon orale e in bocca al lupo a tutti.

Da: Groviera 22/04/2012 19:22:14
giusto evakant
il problema della pedagogia è proprio quello di passare dalla teoria pedagogica alla prassi.
Ciò non toglie che non si debba fare ricerca.

Da: Trevize 22/04/2012 19:22:55
@ Lepidottero
Mi spiace se sono stato criptico: probabilmente è per questo che verrò bocciato agli scritti.
Ti saluto e ti auguro buon proseguimento di concorso.

@ Groviera
Nessuno sostiene che le sole conoscenze siano sufficienti; sostengo che si lavorava sull'intreccio tra conoscenze, abilità e padronanza (si chiamava così qualche anno fa) da ben prima della introduzione delle competenze, che non appartengono alla pedagogia.
In bocca al lupo anche a te.

Da: Xy + 4 22/04/2012 19:23:52
evakant, mi confermi quanto ritenevo.
La questione è ben altra da quella di "applicare" nella pratica i "principi" della Pedagogia.
La Pedagogia è, per definizione, una disciplina che si occupa di educazione e di istruzione nei diversi contesti e nelle diverse fasi del ciclo di vita dell'uomo. E', comunque,compito poi dei docenti (e dei dirigenti) la fase applicativa.

La realtà scolastica la costruiamo anche NOI giorno per giorno, non entità diverse.

Da: ER 22/04/2012 19:24:10
@xy+4
l'asse portante....
ricordati che a seconda dei periodi storici... la pedagogia cambia

Da: Xy + 4 22/04/2012 19:26:29
Certamente, ER, ci mancherebbe altro !
E' proprio per questo che la Pedagogia resta l'asse portante.

La Paideia resta, si adeguano gli scenari applicativi.

Da: 21/23 22/04/2012 19:27:26
Studiate, gonzi !

Da: CALABRIA UP 21 22/04/2012 19:28:15
vorrei ben dire, affermerei piuttosto che le teorie pedagogiche si evolvono

Da: ER 22/04/2012 19:28:42
veramente cambiano i concetti cui si ispirano gli scenari applicativi

Da: CALABRIA UP 21 22/04/2012 19:30:25
Cambiando gli scenari l'interpretazione e l'azione su essi muta.

Da: CALABRIA UP 21 22/04/2012 19:33:15
io non userei scenari applicativi, molto semplicemente l'obiettivo di educare/formare le generazioni successive viene perseguito da istituzioni e famiglie secondo il quadro valoriale d'ispirazione e attuale

Da: Caro 22/04/2012 19:33:28
Caro Groviera,
vedi sguardo trifocale castoldi
e poi simulazione situazione reale, docente crea contesto osserva etcccccc

Da: CALABRIA UP 21 22/04/2012 19:34:22
Grazie ER per lo scambio, vi saluto alla prossima

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Da: lombardo	22/04/2012 18:38:31
...mmm... la logica radar è meglio della pedagogia? PS è semplicistico parlare di professionalizzazione della scuola e di confindustria che detta l'agenda. Ma è un discorso lungo...

Da: evakant	22/04/2012 18:45:05
Qualsiasi tortura x me è meglio della pedagogia... Se passa in Senato un certo ddl entrato in sordina nell'ultimo decreto Monti, mi darai ragione a proposito dell'aziendalizzazione della scuola. Staremo a vedere...

Da: CLBR	22/04/2012 18:53:22
@ 2012 Mi spiace per la non ammissione. Aspettiamo l'accesso agli atti e cerchiamo di capire, almeno per trarre qualche insegnamento per la prossima volta... Speriamo inoltre in qualche testimonianza in questo forum, da parte chi ha preso voti alti in Calabria (cioè sopra il 21), che ci dica di aver fatto delle buone/ottime prove senza aiutini vari...

Da: lombardo	22/04/2012 18:54:16
Sulla volontà di aziendalizzare la scuola ti do ragione subito. Mi riferivo al discorso licealizzazione/professionalizzazione che non necessariamente si identifica con quello sulla scuola azienda.

Da: ER	22/04/2012 18:59:28
@Trevizie bravo, vedo che hai appreso: o/a, che meraviglia! così semplice eppure ancora così inusuale, abbiamo voglia di discutere di teorie...

Da: evakant	22/04/2012 19:00:06
Ne è solo l'inizio, mascherato da innovazione metodologica. Meglio prendersi una pausa...

Da: CLBR	22/04/2012 19:01:59
@ In Calabria La tua sincerità ti fa onore. In bocca al lupo per gli orali e speriamo che la commissione premi veramente la preparazione dei candidati.

Da: Trevize	22/04/2012 19:02:44
@ ER Non ho capito cosa intendi.

Da: ER	22/04/2012 19:03:46
: Trevize 22/04/2012 18.09.26 Caro/a collega, io non so cosa insegni: ma queste cose non avvenivano anche prima? Un

Da: Bipbip, dopo tanto tempo	22/04/2012 19:08:21
carissimi, dopo mesi di assenza mi riaffaccio per vedere come va a chi è passato e a chi invece attende. in bocca al lupo ai primi e ai secondi. Mi riafaccio, insomma, e trovo aperto un dibattito interessante sulle competenze, interessante concorso a parte. brevemente esprimo il mio accordo con Trevize. La questione che sembra ifuocare gli animi del ministero sembra essere, a voler guardare benevolmente, una nuova smania definitoria per una modalità didattica che non ha proprio niente di nuovo. Quale insegnante che ora si illumina per le comptenze ha, fino a ieri fatto studiare tutto e solo a memoria? la scuola italiana, con tutti i suoi difetti, si è sempre distinta per la proposta di un sapere trasversale, capace, al di là del anozione, di costruire un reticolo concettuale aperto, e come tale ampliabile. Benevolmente viene da dire che tutta questa questione non è altro che la necessità di mettere il cappello su una modalità didattica che da sempre viene perseguita nelle nostrescuole. A volere eseere maligni, invece, visto che non c'è niente di nuovo rispetto all'impegno di tutti i docenti italiani, direi che quest'enfasi sull'operatività nasconde un orientamento utilitaristico. un'altra piccola cosa: l'enfasi sulle competenze sta portando, nel dibattito, a una svalutazione delle consocenze - quasi fossero roba da vecchi e occhialuti professori mummificati. Ma, mi chiedo, come possiamo costruire una capacità di trasferimetno di saperi se non costruiamo i saperi? Dovremmo insegnare a collegare e a usare, ma cosa? la questione è complessa e meriterbbe osservazioni più articolate di quelle che vi sottopongo. di questo mi scuso.

Da: Bipbip, dopo tanto tempo	22/04/2012 19:09:27
scusate per i refusi e una discutibile punteggiatura. Andavo di fretta e non ho riletto. pardon

Da: Xy + 4	22/04/2012 19:13:14
@ evakant Rilevo una netta contraddizione nei tuoi ragionamenti: da una parte sei contraria a quella che anche tu definisci (seguendo la moda corrente) "aziendalizzazione" della scuola, ma dall'altra ti dichiari non troppo disponibile a studiare Pedagogia, cioè proprio l'asse portante di tutte le Scienze dell'Educazione.

Da: em rom	22/04/2012 19:13:43
allora e' la settimana buona?

Da: lepidottero	22/04/2012 19:17:01
Trevize 22/04/2012 18.28.20 Teoria del tutto personale: più che di scuola tradizionale (che comunque non difendo a prescindere) in molti casi si sono scelte le linee didattiche di "minor resistenza" nei confronti delle famiglie. Si è passati dal tema al saggio breve, dalla trattazione orale e scritta di argomenti filosofici ai quesiti a risposta multipla; e ciò accade anche nelle Università. Credo cioè che negli ultimi anni ci sia stato un sostanziale cale di qualità nelle nostre scuole, a partire dalla primaria; e basterebbe un confronto sui contenuti dei programmi nel tempo. Il dibattito sui "compiti a casa" è significativo: tutti ne vogliono una riduzione o la cancellazione senza considerare la possibilità che una certa quota di esercitazioni sia funzionale alla adeguata "padronanza" del compito: tradurre dal latino, dal greco, risolvere delle equazioni, argomentare un concetto filosofico; e alla necessaria, lenta costruzione di un proprio metodo di studio e di indagine dei concetti. Anche a proposito della scuola primaria, è passata nella didattica di tutti i giorni l'idea della scuola- gioco, delle didattiche "creative", dell'apprendimento senza sforzo. I genitori ci hanno creduto e molti insegnanti se ne sono convinti a loro volta; oppure ci si sono adattati per non discutere troppo e incentivare il dissidio scuola-famiglia. Non credo che le competenze ci risolleveranno: per quanto oscure (la definizione postata non è esaustiva e non è della pedagogia), anche esse hanno bisogno di buoni insegnanti, di esercitazioni, di impegno e di sforzo individuale. Arrivano cioè ultime dopo tutti i prerequisiti citati (molti che non ho citato). ........................................ Qualcuno è riuscito a decodificare ?

Da: Groviera	22/04/2012 19:17:02
Bipbip, dopo tanto tempo non sono completamente d'accordo. Se le semplici conoscenze fossero sufficienti, nessuno di noi avrebbe sperimentato il gap tra quanto appreso nelle Università e quanto richiesto dalla professione docente. Le conoscenze sono fondamentali, non può esserci competenza senza conoscenza. Però mentre il sapere e la competenza appartengono alla sfera dell'essere, dell'individuo, il saper fare appartiene a quella dell'avere. La competenza, pedagogicamente si spiega in questo modo ed è questo il salto di qualità che la distingue da un semplice saper fare.

Da: evakant	22/04/2012 19:17:35
@xy...un nick più facile no? La mia disponibilità è totale, ma anche nella pedagogia (so di dire qualcosa di molto impopolare qui sul forum) rilevo una serie di bei propositi assolutamente inapplicabili nelle nostre classi, soprattutto alle superiori. Vi prego, ora non scatenate l'inferno...

Da: CALABRIA UP 21	22/04/2012 19:20:48
Ho preso 23 24, non ho copiato, studio da sempre e sono attento ai problemi economico sociali, su cui fondamentalmente si basava la seconda prova. Penso che nella prova si doveva andare oltre la visione del docente e prospettare soluzioni integrate con le norme e con lo scenario globale. La prima prova era di conoscenza amministrativa, difficile da calibrare in modo personale ma possibile esprimere una certa competenza tecnica. Cerchiamo di far un buon orale e in bocca al lupo a tutti.

Da: Groviera	22/04/2012 19:22:14
giusto evakant il problema della pedagogia è proprio quello di passare dalla teoria pedagogica alla prassi. Ciò non toglie che non si debba fare ricerca.

Da: Trevize	22/04/2012 19:22:55
@ Lepidottero Mi spiace se sono stato criptico: probabilmente è per questo che verrò bocciato agli scritti. Ti saluto e ti auguro buon proseguimento di concorso. @ Groviera Nessuno sostiene che le sole conoscenze siano sufficienti; sostengo che si lavorava sull'intreccio tra conoscenze, abilità e padronanza (si chiamava così qualche anno fa) da ben prima della introduzione delle competenze, che non appartengono alla pedagogia. In bocca al lupo anche a te.

Da: Xy + 4	22/04/2012 19:23:52
evakant, mi confermi quanto ritenevo. La questione è ben altra da quella di "applicare" nella pratica i "principi" della Pedagogia. La Pedagogia è, per definizione, una disciplina che si occupa di educazione e di istruzione nei diversi contesti e nelle diverse fasi del ciclo di vita dell'uomo. E', comunque,compito poi dei docenti (e dei dirigenti) la fase applicativa. La realtà scolastica la costruiamo anche NOI giorno per giorno, non entità diverse.

Da: ER	22/04/2012 19:24:10
@xy+4 l'asse portante.... ricordati che a seconda dei periodi storici... la pedagogia cambia

Da: Xy + 4	22/04/2012 19:26:29
Certamente, ER, ci mancherebbe altro ! E' proprio per questo che la Pedagogia resta l'asse portante. La Paideia resta, si adeguano gli scenari applicativi.

Da: CALABRIA UP 21	22/04/2012 19:28:15
vorrei ben dire, affermerei piuttosto che le teorie pedagogiche si evolvono

Da: ER	22/04/2012 19:28:42
veramente cambiano i concetti cui si ispirano gli scenari applicativi

Da: CALABRIA UP 21	22/04/2012 19:30:25
Cambiando gli scenari l'interpretazione e l'azione su essi muta.

Da: CALABRIA UP 21	22/04/2012 19:33:15
io non userei scenari applicativi, molto semplicemente l'obiettivo di educare/formare le generazioni successive viene perseguito da istituzioni e famiglie secondo il quadro valoriale d'ispirazione e attuale

Da: Caro	22/04/2012 19:33:28
Caro Groviera, vedi sguardo trifocale castoldi e poi simulazione situazione reale, docente crea contesto osserva etcccccc

Da: CALABRIA UP 21	22/04/2012 19:34:22
Grazie ER per lo scambio, vi saluto alla prossima