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CONCORSO MAGISTRATURA 2012
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Da: Fiflio30/09/2012 15:00:08
Basta Fava. Andate via dal forum che avete scocciato!
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Da: Fiflio30/09/2012 15:04:54
Siete dei poveri illusi se pensate che seguire un corso basta a fari  diventare magistrati. E poi siete proprio noiosi voi e sti tre o quattro (alcuni nemmeno magistrati!) che fanno sti corsi in video conferenza manco fosse un concerto degli u2. Blah!
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Da: alere30/09/2012 15:21:12
ho sentito mia madre che diceva al telefono con altri: va da una parte all'altra, non sa che strada prendere, si è laureato da 3 anni (ho 27 anni), l'hanno bocciato all'esame da avvocato... che tristezza :(((
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Da: thiago xFIFIO30/09/2012 15:25:12

- Messaggio eliminato -

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Da: luv30/09/2012 20:06:18
sono d'accordo... parlare di perdita di uno spazio di confronto libero è un'esagerazione... ciò varrebbe se in questo sito si parlasse di, o si pubblicizzasse un corso soltanto. Ma così non è, come mostrano le frequenti citazioni, dirette o mediate (dal riferimento ai loro testi) dei nomi di quasi una decina di organizzatori di corsi. La cosa grave sarebbe solo una: dire cose false, e in particolare spacciare per competenti persone che non lo sono. Alla fine ognuno può farsi la sua idea. Nel caso del corso fglaw, questa possibilità è realmente assicurata a tutti con l'offerta di una lezione di prova gratuita e non impegnativa. Da loro corsista trattato con premura, credo che questa sia la migliore risposta a chi si accanisce nel chiederne conto (sempre che non si tratti di autori mediati...)
Rispondi

Da: X Luv30/09/2012 20:52:12
Forse non hai capito.
Contestiamo proprio il fatto che questo spazio venga utilizzato solo x sponsorizzare corsi o libri dei corsisti.
Chi li celebra, poi, non fa altro che decantarne le lodi sulla base di apodittiche e indimostrate verità.
Ci viene detto addirittura che il corso merita perché i docenti sono disponibili.
Prendono solo 200 euro al mese quando va bene voglio vedere che non lo siano.
Ma quello che e' peggio e' che ci sono commenti positivi privi di contenuto.
Ci viene detto solo che il corso x e il libro y hanno preso in pieno le tracce.
Pero' dai dati il concorso lo vince solo una piccolissima percentuale di quelli che li hanno seguiti o letto i loro libri.
Ci spieghino i corsisti i motivi della loro bocciatura ai concorsi precedenti.
Ma forse costoro hanno già capito che seguire un corso non serve a nulla.
E' chiaro che questa spicciola pubblicità viene fatta x attirare i polli cioè chi e' alle prime esperienze e prende x oro colato tutto ciò che gli viene detto.
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Da: luv30/09/2012 21:14:50
innanzitutto sei tu che non ti sei spiegato: sono sicuro che conosci le regole della buona educazione...
il tuo ragionamento sui corsi, poi, mi sembra fallace, almeno per due ragioni. In primo luogo parti da un assunto indimostrato, anzi contrario alla comune evidenza: che la maggior parte dei vincitori di concorso non proviene da un corso di preparazione: da almeno sessant'anni a questa parte vale il contrario, a partire dal mitico Capozzi... in contrario dovresti addurre statistiche attendibili, basate poi su cosa? su interviste ai vincitori di concorso? e anche se fosse possibile farle, chi ci assicurerebbe che abbiano detto il vero? Non nego che ci sia chi prepara e vince il concorso da solo. Ma, almeno all'inizio, mi pare che almeno la maggioranza scelga di farsi seguire, tanto più in un maremagum qual è lla normativa e la giurisprudenza contemporanea. Sono sicuro che anche tu sei in grado di andare avanti da solo, ma devi ammettere che avere a disposizione uno che fa almeno il lavoro preparatorio (ricerca e sintesi delle novità normative e giurisprudenziali) è un vantaggio (che talvolta cost molto meno dei 200 euro che indichi tu). È un po' come quando ti interessi a un indirizzo giurisprudenziale e, per comodità, anzichè leggere le molte sentenze che lo compongono, leggi direttamente la nota di uno studioso affidabile. Ti sembra scandaloso questo?
vengo al scondo argomento: la mia impressione è che tu confonda la garanzia di darti una preparazione che ti consenta di competere al concorso almeno ad armi pari con gli altri con la garanzia di vincere il concorso. Nessun corso può darti quest'ultima, è vero, ma alcuni corsi possono darti la prima. Se poi non la sfrutti, come vale per una parte dei corsisti ai quali ti riferisci, la colpa è tua, non del corso...
cmq ti do un sincero in bocca al lupo per il prossimo concorso
Rispondi

Da: quindi...30/09/2012 21:18:02
quindi, secondo te, un comune mortale che comincia lo studio "serio" a 26 anni(dopo i due anni di SSPL e di praticantato), dovrebbe farsi:
Fiandaca
Mantovani
Galli
Casetta
Bianca
Gazzoni

...e poi passare ai tre manuali di Garofoli(che in tutto, se non erro, contano circa 6000 pagine)????

Si, certo....
Rispondi

Da: x alere30/09/2012 21:20:10
smetti subito di pinagerti addosso, sei giovane! datti da fare e riuscirai!
Rispondi

Da: luv30/09/2012 21:27:28
... ah, dimenticavo: guarda che i corsi (di aggiornamento) sarai periodicamente obbligato a seguirli quando diventerai magistrato, sia a livello nazionale, sia in sede decentrata... questo conferma che seguire un corso non è una cosa necessariamente inutile...
Rispondi

Da: X Luv30/09/2012 21:57:21
Il riferimento ai corsi e alla percentuale dei promossi e' un dato statistico.
Converrai che ogni volta che escono le tracce tutti i corsi si affrettano a pubblicare sui loro siti di aver centrato i temi.
Poi pero' all'esito dei risultati solo il 10% vince.
In pratica questo significa che frequentare un corso o meno non da alcuna garanzia di successo ne migliora la preparazione.
Su 100 candidati che frequentano un corso passano in dieci.
Su 100 candidati che studiano da soli passano in 10.
E' chiaro che e' un dato che non ha alcun fondamento ma vale solo a significare che chi studia da solo ha le stesse probabilità di passare di chi frequenta un corso.
Punto secondo.
La frequenza ai corsi porta ad un appiattimento mentale nonché all'incapacità di ragionamento e di costruire i propri percorsi giuridici.
Si crea un'uniformità di contenuti e di preparazione che non porta ad alcuna selezione.
Ognuno finisce con il dire e con il ripetere quello che gli e' stato detto.
La funzione di un giudice e' un'altra.
E' quella di creare diritto applicando le norme.
Di conoscere la materia e di ragionarci su.
Chi frequenta i corsi finisce con il perdere un'identita e ad assomigliare agli altri.
Va bene un confronto, va bene una dritta ma alla fine occorre studiare la materia.
E ci sono ottimi libri per arrivare a capirla.
Ma come ti spieghi/ vi spiegate lo spuntare come funghi negli ultimi anni di libri e corsi di tutti i tipi?
Forse perché si e' capito che i laureati sono mucche da spremere pronte a tutto per avere un buon posto.
Anche a spendere fior di quattrini.
Come vi spiegate la nascita delle scuole di specializzazione?
Pensate che il legislatore le avrebbe previste se non ci fossero stati tutti questi laureati che frequentano corsi a pagamento?
Pensate che le avrebbe previste lo stesso come titolo aggiuntivo?
Cominciate a farvi delle domande.
Rispondi

Da: luv30/09/2012 22:12:42
il discorso si fa più interessante e concreto.
Vorrei insistere sul primo punto, perchè sono certo che sbagli (direi: è oggettivo, se non temessi di peccare di presunzione). Facciamo questa ipotesi. 200 persone soltanto preparano il concorso; 150 seguono un corso, 50 no; 20 (il famigerato 10%) passano il concorso. Secondo te, in sostanza, in un caso del genere, è logicamente necessario che i 20 posti siano equamente ripartiti tra corsisti e non corsisti (10 e10). Secondo me non c'è alcuna necessità logica che sostenga la tua ipotesi oppure quella contraria, ma è solo una questione empirica, di esperienza, che potrebbe essere risolta - appunto - solo verificando quanti magistrati sono corsisti e quanti no, mentre l'esperienza sembra deporre per l'ipotesi della prevalenza dei corsisti.
Quanto al secondo punto, molto brevemente: hai ragione in parte, perchè effettivamente ci sono corsi che omogeneizzano il pensiero e così lo sterilizzano; ma ce ne sono che cercano invece di stimolare il senso critico e la capacità argomentativa che giustamente ti stanno tanto a cuore. Insomma, qui come altrove non è giusto fare di un'erba un fascio...
Rispondi

Da: X Luv30/09/2012 22:33:42
secondo il tuo esempio che condivido se su 150 che seguono un corso passano solo in 20 (nell'ipotesi, peraltro, estrema in tra i 50 che studiano soli non ci siano vincitori) qual e' l'utilità del corso?
Se ad un corso che afferma di aver trattato in modo capillare l'argomento oggetto delle tracce passa solo il 10% significa che il corso e' un fallimento.
Significa che frequentarlo o non frequentarlo e' in pratica la stessa cosa.
Ritengo che dei 2800 consegnanti dell'ultimo concorso più della meta' abbiano frequentato corsi che hanno trattato in modo analitico le tracce ( come si sono affrettati a dire).
Tra questi passera' si e no un 10%.
Cioe' per il 90% il corso sarà stato un fallimento

Rispondi

Da: luv30/09/2012 23:00:28
ci stiamo avvicinando, ma su un punto continuo a non poter essere d'accordo: stabilire su percentuali a priori che tutti i corsi sono uguali, mentre mi sembra vero il contrario, cioè che ci sono percentuali di vincitori che variano da corso a corso. Anche qui mi pare che tu incorra in uno scambio: tra la percntuale vincitori di concorso/consegnanti e la percentuale iscritti ad un corso/vincitori di concorso. Le due cose non coincidono necessariamente. Nel mio esempio di prima nulla esclude che dei 20 vincitori (che rappresentano il 10% dei partecipanti) 12 avessero partecipato a un corso con 15 persone (nel qual caso tale corso ha l'80% dei vincitori e non può definirsi certo un fallimento)
Rispondi

Da: X Luv30/09/2012 23:35:29
Se così fosse i corsi pubblicherebbero la percentuale dei loro promossi.
Si affrettano a dire che hanno preso le tracce, che hanno trattato gli argomenti ma non ci dicono qual e' la percentuale tra partecipanti al corso e idonei.
Alcuni pubblicano i nomi dei vincitori che hanno seguito il loro corso ma se si fa un rapporto tra le sedi ( Roma, Milano, Bari e R. Calabria mi pare compresi quelli che hanno seguito on line) e i vincitori si può presumere che in pochi abbiano superato le prove.
Per la stragrande maggioranza dei frequentanti il corso e' stato un fallimento anche economico.
Se il rapporto tra vincitori/partecipanti fosse buono credi che non si affretterebbero a pubblicarlo come fanno per le tracce?
In definitiva: spiegano analiticamente gli argomenti, beccano le tracce ma la maggior parte dei frequentanti che ha speso una barca di soldi resta a casa.
Rispondi

Da: stanizzo01/10/2012 00:04:39
Si ma sarebbe allucinante che i corsi garantissero il superamento del concorso. Cosi' come non e' detto il contrario. E cio' vale anche con la scelta dei libri.

Io penso che il tutto sia rilevante solo su un piano soggettivo.
Tu puoi andare anche dal corso x, che ti propone i libri di y e di z, ma se sei una persona speculativa di tuo, farai anche i libri di a,b,c ...

Io credo che studio da solo e studio di corso siano attività che possano tranquillamente essere complementari. E' il soggetto che da' o meno il plus-valore.

Tu puoi essere bravissimo e diligente, volonta' e determinazione a iosa, ma non sai scrivere il tema. Sai di tutto. Ma magari non sai schematizzarlo. Qui il corso puo' intervenire, se ben fatto (sia dai docenti che dall'allievo) e il soggetto che gia' sapeva, migliora, aggiunge e non leva.

Viceversa tu puoi andare al corso migliore, con sentenze,cazzi e mazzi, ma non sai studiare, o sei svogliato, o non ragioni e quindi il corso arriva da 0 a 5, ma le tappe da 5 a 10 devi farle tu. Se non le fai non puoi incolpare il corso.

Idem sull'appiattimento: io credo che la maggioranza di laureati in giurisprudenza si muova in un labirinto anche per motivi propri, mancanza di interessi, disamore per il diritto, e soprattutto oceanico disinteresse. E cosi' si affida in toto ai corsi, prende come oro colato quello che dicono i "docenti", si attiene al metodo, "studia" i libri proposti, si riempie di sentenze.
Ma molto spesso (basta parlare con qualche neo magistrato) questa cosa porta la vittoria del concorso. Ma di certo non portera' il soggetto ad aver capito alcunche' di diritto, anzi. Dara' una sicurezza (spesso presunzione) di saperlo, ma nulla di piu'. Ma questi soggetti in realta' non si porranno mai problemi di ignoranza, per il semplice fatto che non ne hanno percezione.

Se uno non sa di non sapere, non sara' mai cosi' umile da mettersi a colmare le lacune. Si fara' bastare quello che ha studiato. Perche' spesso e' piu' funzionale a vincere i concorsi.

Tutto qui. Nulla di piu' e nulla di meno.

Se tu non sai che il diritto ad adempiere non esiste, salvo casi eccezzionali, non e' colpa del corso x dove il docente ti ha detto che esiste o della cassazione che nella pronuncia y l'ha riconosciuto.

La colpa e' tua che hai spesso soldi, seguito corsi, e non ti sei letto un libro, o se l hai fatto non l'hai capito.

Non c'e' bisogno che uno ti dica di leggere mengoni. Se tu non arrivi a leggertelo il problema e' solo tuo.

Peace
Rispondi

Da: x stanizzo01/10/2012 00:07:51
Non credo che riuscirai a trovare un aspirante uditore (ma anche uditori o magistrati) che abbiano letto mengoni.

La maggiorparte trova difficile uno come gazzoni, mengoni li manderebbe al manicomio.
Rispondi

Da: eeeeee01/10/2012 01:36:18
concordo con stanizzo!
Rispondi

Da: ??????01/10/2012 10:13:49
qualcuno ha aggiornamenti sulle correzioni? Quando dovrebbero essere ultimate? grazie in anticipo
Rispondi

Da: ...01/10/2012 11:53:35
Saranno ultimate con ogni probabilità a fine febbraio. I risultati saranno perciò accessibili on line verosimilmente a inizio marzo o, comunque, per la prima metà del mese. Naturalmente, sempre che mantengano il ritmo di correzioni che si è attestato, almeno a settembre, sui 90-95comipiti a settimana.
Rispondi

Da: ??????01/10/2012 15:46:53
Speriamo allora, questa attesa è logorante. Grazie ancora e in bocca al lupo a tutti!!!
Rispondi

Da: ...01/10/2012 17:21:34
Crepi il lupo!
Rispondi

Da: novella nuova01/10/2012 18:36:23
Sono indecisa tra Mantovani e Fiandaca Musco per penale ?????(ovviamente comne testo base da approfondire). Sono graditi consigli....grazie!!!
Rispondi

Da: magistratoderelato01/10/2012 19:12:05
fiandaca musco in generale, sul dolo mantovani
Rispondi

Da: novella nuova01/10/2012 19:41:50
grazie...ma, secondo te, è indispensabile per la parte generale avere l'ultima edizione oppure posso risparmiarmi i soldi, utilizzare il vecchio testo dell'università che cmq approfondirei con il garofoli che ho già....sono veramente spaesata....
Rispondi

Da: xela01/10/2012 19:47:25
l'ultima o la penulima di mantovani non cambia.....
andrebbe bene anche un lbro degli anni 2000 di mantovani..
Rispondi

Da: novella nuova01/10/2012 20:01:33
non ricordo bene ma credo di aver sostenuto l'esame di penale nel 2003/2004, quindi il testo del Fiandaca risale a quel periodo (devo controllare l'edizione, ma al momento non posso) può andare bene????
Rispondi

Da: xela01/10/2012 20:08:24
si , io ho acquistato quello del 2010- 2011  e rspetto a quello che avevo gia' studiato negli anni 90 ancora in mio possesso .e' cambiato poco
Rispondi

Da: fra01/10/2012 20:20:14
Ma secondo voi é necessario davvero integrare penale col Garofoli? ...io ci ho passato su l'estate scorsa...ma credo di nn aver mai visto un libro così fatto male: un'accozzaglia di sentenze senza definire bene l'istituto principale!! ...così sono tornata al buon vecchio mantovani... (ho anche il fiandaca)
É davvero necessario integrarlo? E se sì, con cosa?
Rispondi

Da: novella nuova01/10/2012 20:20:18
benissimo, grazie!!!
Rispondi

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