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CONCORSO MAGISTRATURA 2012
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Da: ...24/09/2012 21:51:09
Io ho studiato su Roppo e Galgano, integrando alcune cose dal Bianca e altre dal Caringella. Ma è così soggettiva la scelta dei testi ! Io non amo Gazzoni: a volte per me è inutilmente cervellotico. Ma mi rendo conto che è un grande classico, altamente formativo. Sta a te vedere se si confà al tuo metodo di studio e alla tua forma mentis. Ti consiglio di spulciarlo per un po' e di provare a farti un'idea. Torrente è un bel testo lineare, ma richiede un mare di integrazioni di fare altrove.
Rispondi

Da: x ramsel25/09/2012 13:27:14
A mio avviso conviene compiere uno sforzo direttamente sul Gazzoni,
che da molti spunti di ragionamento e di approfondimento già di suo.

Galgano è senz'altro fatto bene ma non è il "mio" testo.
Poi ovviamente è una visione soggettiva.
Lascerei perdere Torrente e mi farei invece Il Contratto di Roppo.
Rispondi

Da: ..25/09/2012 17:12:20
aggiornamenti correzioni??
Rispondi

Da: ...................................25/09/2012 17:16:59
Qualcuno a  quale anno risale l'ultima edizione del Gazzoni???? Grazieee
Rispondi

Da: giusto,25/09/2012 19:01:07
aggiornamenti settimanali?
Rispondi

Da: Speranzosa83 25/09/2012 19:43:24
Ciao ragazzi, una domanda. Avete notizie del corso del consigliere Ruscica? Purtroppo non posso seguire un corso dal vivo e vedendo sul sito mi sembra che il suo corso on line sia ben organizzato.
Cè qualcuno che l'ha frequentato o che ha notizie in proposito?
Grazie!
Rispondi

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Da: IMHO25/09/2012 20:52:10
Cosa integrate rispetto al Gazzoni dal Bianca e dal Roppo?
Rispondi

Da: ramsel26/09/2012 07:53:17
2011
Rispondi

Da: eli26/09/2012 10:05:14
Ruscica non fornisce che approfondimenti di amministrativo......assolutamente incompleto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Rispondi

Da: li26/09/2012 11:48:24
per civile lasciate perdere ogni altro testo. il migliore è gazzoni.se poi volete studiare su 3 4 testi diversi allora aggiungetene altri. ma solo il gazzoni vi dà la sicurezza. solo che non è facile studiarlo capirlo e ricordarlo tutto
Rispondi

Da: igigi26/09/2012 16:33:26
Che ne pensate del Chinè-Zoppini?
Mi pare molto completo . . . per quale motivo potrebbe non andare bene? Ringrazio già chi mi vorrà rispondere
Rispondi

Da: Curioso26/09/2012 18:06:13
866 corretti; 115 idonei
Rispondi

Da: ?26/09/2012 18:09:08
Fonte?
Rispondi

Da: Curioso26/09/2012 18:59:50
Altro forum
Rispondi

Da: ca82 26/09/2012 20:27:12
Ragazzi che metodo di studio utilizzate per memorizzare?
Rispondi

Da: zuzzero27/09/2012 00:00:42
l'ultima edizione del gazzoni è quella senape.
io ho la rossa, quella precedente.
avevo la rossa anche all'università: 13 anni fa orsono.
è la senape l'ultima

il gazzoni non è per tutti. lo si assorbe in 15 anni di studio intenso.
Rispondi

Da: x zuzzero27/09/2012 08:34:45
ma quali 15 anni di studio intenso !!!
Non esageriamo e non spaventiamo la gente che vuole
affrontare il Gazzoni.
Sarà pure tosto quanto ti pare ma 15 anni, di studio intenso tra l'altro, mi paiono francamente un'infinità di tempo in cui uno si
prende pure tre lauree, volendo.
E poi il Gazzoni, testo ottimo che peraltro uso anch'io, non è l'unica via per preparare civile. Esistono anche testi come Roppo, Galgano e Bianca che sono di tutto rispetto.
Rispondi

Da: per zuzzero27/09/2012 15:29:19
ahahah. cioè ogni anno fai cento pagine??!! ogni tre giorni una pagina?? come no....
Rispondi

Da: ...................................27/09/2012 18:35:03
Secondo voi studiare civile sul Torrente è un suicidio??? Avevo pensato di approfondirrlo con il Bianca per qualto concerne il contratto...si accettano consigli, vorrei evitare di scervellarmi con il Gazzoni....
Rispondi

Da: xel28/09/2012 09:36:55
metto pubblica delle  risposte data
da aspiranti magistrati che hanno superato le prove





per quando riguarda le materie, io le ho studiate assieme quando seguivo determinati corsi intensivi. vi era un programma da seguire e questo comportava di studiare tutte tre le materie contemporaneamente.oltre a studiare, allenati a scrivere e capire dove e se sbagli, magari facendoti correggere il compito da un docente di un corso.
per quanto riguarda i libri, io ti sconsiglio vivamente il gazzoni. è un libro nel quale prima devi capire quello che vuole dire ( ed è già un'impresa  ), e poi devi cercare di ricavare un tema dalle poche righe che dedica ad ogni argomento.
in sede di prova scritta si deve sviscerare una specifica problematica giuridica tenendo conto dei vari orientamenti dottrinali o giurisprudenziali e c'è bisogno di un testo completo ed esaustivo.
il gazzoni magari ti serve per ragionare, ma non per fare un buon tema.
se proprio lo vuoi fare, limitati alla famiglia e alle successioni.
per contratto, diritti reali, obbligazioni e responsabilità io ho fatto come base il bianca e come approfondimento dottrinale e giurisprudenziale il caringella.
per penale ho usato come base il fiandaca ed il mantovani e, per alcuni argomenti ( principio di legalità, immunità), il garofoli.
per amministrativo trovi tutto quello che ti serve su caringella, volume unico.
non sottovalutare la giurisprudenza recente, ma, al tempo stesso, non mitizzarla.
spesso il tema si riesce a ricostruire se hai ben saldi i principi di diritto e fossilizzarsi sulla sentenza da cui è stata presa la traccia può persino essere controproducente, perchè dà l'idea di uno studio mnemonico e non critico.
per quanto riguarda i codici, abituati a studiare con quelli che userai allo scritto. è l'unico ausilio che avrai ed è bene conoscerli fin da subito e sfruttarli nella loro massima potenzialità.


i migliori, secondo me, rimangono quelli della giuffrè, perchè permettetono diversi collegamenti tra gli articoli.

Rispsote alle seguenti domande ad opera di dottori che hanno superato il concorso

) Quali manuali avete scelto per la vostra preparazione?

2) Quali riviste?

3) Quale il metodo di studio adottato? Consigliereste di più di "riassumere" e di "ridurre all'osso" gli istituti, in modo da poterli "gestire" in modo più agevole, o l'approfondimento manualistico e casistico?

4) Avete privilegiato la ripetizione orale o l'esercizio nella scrittura?

5) Consigliereste una preparazione più "classica" (per intenderci: mediante l'uso di manuali come Gazzoni, Bianca, Mantovani, Fiandaca) o giurisprudenziale (con i vari Caringella, Chinè etc)?


Risposta
Diritto civile: Torrente e Bianca (i contratti) e l'esame di diritto civile di Catricalà (seguendo passo passo le sue indicazioni, esercitazioni ecc.);
Diritto penae: Fiandaca Musco e Mantovani (solo la prima parte, 100 pagine circa, sul principio di legalità);
Diritto amministrativo: Casetta a go go...

Giurisprudenza: Guida al Diritto, leggendo le massime di interesse e ovviamente le sentenze di interesse; inoltre: ricerca sentenze SU Cass e CdS di interesse;

Metodio di studio: ho sempre proceduto a lettura dei manuali e riassunto, per focalizzare i concetti, senza procedere a defaticanti ripetizioni orali; così ho proceduto anche con riguardo al materiale giurisprudenziale raccolto (riassunto in apposito quadernone).

Mi sono esercitato molto sullo svolgimento di possibili tracce, anche su questo forum nell'apposita sezione corso on line (i cui curatori ringrazio molto).

Ho studiando lavorando (lavoro dal 2003, presso una PA che non mi ha concesso particolari sconti);

Ho superato gli scritti al 3° tentativo, dopo l'arrivo di una splendida figlia che, devo dire, mi ha portato veramente fortuna! Studiare Bianca mentre culli tua figlia, beh, penso non abbia prezzo.

Al primo tentativo, nel lontano 2007, ho seguito un corso di un solito noto, che devo dire mi ha fornito materiale giurisprudenziale utile;

A proposito, ho sempre consegnato, anche quando non ero affatto convinto della mia prova (forse la volta in cui ero meno convinto era proprio questa ultima, dove ho preso un triplo 12-12-12).
Ragazzi anche io ho superato gli scritti al 3 tentativo. Per quella che è la mia esperienza posso dirvi che le varie commissioni cercano da tutti noi la competenza, in quanto vogliono vedere come si è in grado di ragionare di fronte ad una traccia.
In altre parole non conta e non serve conoscere tutte le varie teorie a memoria su un istituto, bensì saperci ragionare per arrivare a delle conclusioni logiche.
Vi faccio un esempio riguardante l'ultimo concorso. Traccia di civile. Come noto su come stabilire se la parte del contratto colpita da nullità sia essenziale o meno ci sono due teorie: una oggettiva e l'altra soggettiva sulle quali non mi soffermo.
Ebbene io queste teorie in sede concorsuale le ignoravo. Nonostante la mia ignoranza ho fatto il seguente ragionamento: come fa il giudice ad accertare se la parte colpita da nullità è essenziale o meno????Risposta: il giudice deve stabilire qual è la causa concreta del contratto. Ragionamento che la commissione deve aver ritenuto corretto.
Insomma l'importante è ragionare e fare un discorso logico e il resto viene da sè.
Quanto ai testi ho usato: Caringella-Buffoni per Civile; garofoli per Penale e Caringella per Amministrativo.
Ragazzi se ce l'ho fatta io ce la può fare chiunque. Ricordate che vince chi si sacrifica più degli altri perchè stiamo facendo un concorso in cui i sacrifici vengono premiati ricordatevelo sempre.
P.S.: cercherò di stare a vostra disposizione per ulteriori informazioni di cui avete bisogno

Buono studio a tutti,

Per rispondere alle domande


1)Manuali Penale : Garofoli + temario.
Amministrativo : Garofoli.

Civile : un pò di tutto .Manuale di Caringella su Obbligazioni e Contratti.
Giurisprudenza civile 2009 di Giovagnoli.
Tracce di Garofoli.
Temi di diritto civile Giuffrè 2006

2)Non ho usato riviste

3)Lo studio che va fatto delle 3 materie è piuttosto approfondito , tuttavia man mano che studi tu stesso dovresti renderti conto di quali sono gli argomenti più caldi che vanno fatti meglio e di quelli invece sui quale basta una preparazione superficiale.

Es. Inutile perdere tempo in civile sulla compensazione, o sulla imputazione di pagamento.
Fare molto bene invece le garanzie atipiche o il danno non patrimoniale.

4)Ho ripetuto ad alta voce con una ragazza con cui studiavo.

5)Anche se molti privilegiano la preparazione classica io sono dell'idea che Caringella e company abbiano individuato un metodo vincente per il concorso.

I loro manuali sono ottimi perchè ti consentono di sviscerare l'istituto sia dal punto di vista classico- teorico, sia nei suoi risvolti applicativi giurisprudenziali di maggior rilievo.

in bocca al lupo!!






Questa è la mia esperienza , ma non è detto che valga per tutti, ci sono diversi fattori che influiscono, tra cui la fortuna e non me la sento di dire quale è il metodo vincente...
Risposta

Presente!
Per quanto riguarda i testi ho usato Gazzoni per civile, Fiandaca e Garofoli per penale, Casetta e Garofoli per amministrativo (più qualcosa del "corso di diritto amministrativo" di Caringella, quello delle edizioni simone per intenderci).

Aggiornamento giurisprudenziale da internet, articoli di varie riviste, contributi sparsi. Rivista più studiata: Foro italiano.

Corsi: ho seguito due corsi, ma per concorsi precedenti a quello che poi ho superato. Posso dire che seguire un corso può essere utile, ma non è indispensabile. Magari all'inizio è utile per esercitarsi a scrivere, ma il grosso del lavoro dipende da noi, dallo studio che facciamo a casa. Si può andare a lezione da Carnelutti (oddio, sarebbe meglio di no  ), ma se non si studia poco si ottiene, come si può anche non seguire alcun corso ma riuscire a studiare con criterio.

Metodo: è davvero molto soggettivo, quindi nessuno può consigliarne uno in particolare.
Personalmente, ho sempre preferito "perdere" magari più tempo su un argomento ricostruendolo e scervellandomi su, piuttosto che incamerare supinamente argomenti già pronti all'uso. Resta inteso che è altrettanto legittima la posizione di chi preferisce avere già tutto pronto confidando nella buona sorte (=traccia formulata pari pari su un argomento studiato), la mia è solo un'opinione.

Non mi viene in mente altro in questo momento, ma chiedete pure 

Baci presenti


Dopo la laurea (ormai 12 anni fa) ho cominciato, come moltissimi neo laureati la pratica forense, ma nello studio in cui ero non era molto facile avere spazio e così ho cominciato a studiare (da sola) per il concorso in magistratura che ovviamente non ho passato. Essendomi resa conto che quello che mi mancava di più era un metodo di studio di livello superiore a quello universitario ho frequentato un corso di preparazione per il concorso in magistratura, al termine del corso ho superato l'esame di avvocato e ho trovato lavoro come avvocato in uno studio importante della mia città che mi ha dato grandi soddisfazioni. Ho messo su famiglia (ho due bimbi). Quando è uscito il bando a 500 posti, spronata da mio marito e da mia madre ho deciso di tentare. Non è stato facile conciliare il lavoro la famiglia e lo studio. Mi sono concentrata soprattutto sullo studio della giurisprudenza dei due anni precedenti il concorso ed ho anche ripreso i manuali di penale e di amministrativo (non di civile, visto che è la mia materia). Ho fatto i temi basandomi sulla mia esperienza lavorativa ed ho consegnato perchè ritenevo di non avere nulla da perdere, anche se non ero particolarmente soddisfatta dei miei temi, soprattutto perchè conoscevo discretamente gli argomenti e con senno del poi mi sono resa conto che avrei potuto farli molto meglio. Ero certa di non averlo superato e quando ho telefonato al ministero e mi hanno detto che ero passata non volevo crederci, ho chiesto all'impiegato di controllare due volte i miei dati dopo di che mi sono chiusa a casa mollando lavoro e figli per tre mesi preparando ben 18 materie, tra cui l'inglese che avevo scelto, ma che non avevo mai studiato.
Incoraggio tutti ad impegnarsi molto, pur con mille difficoltà, e il mio pensiero speciale va a tutte le mamme. Dopo lo studio notturno, quando finalmente, stremata, andavo a letto spesso i miei bimbi si svegliavano, oppure la sera quando desideravo mettermi a studiare reclamavano la mamma per la favoletta serale. Scherzando dicevo a mio marito che avrei superato il concorso solo se fosse uscita come traccia la bella addormentata nel bosco, visto che era l'argomento che conoscevo meglio! e invece eccomi qui in attesa del decreto di nomina...
un grande in bocca al lupo a tutti voi


Be'.. inizio io, ma non credo di essere la persona adatta.
Ho un'esperienza del tutto lontana dal modello tipico di aspirante uditore e non so quanti si possano (o, meglio, vogliano) ispirarsi al mio percorso.

Laureata nel 2002, ho fatto - più o meno contemporaneamente nell'arco di tre anni - scuole di preparazione al concorso - scuola di specializzazione - pratica (vera) all'avvocatura dello stato. Ho collaborato per un periodo alla rivista "il foro amministrativo - cds", scrivendo qualche nota a sentenza.
Dal 2006 lavoro all'Agenzia delle Entrate, dove ho avuto occasione di toccare con mano moltssime problematiche utili anche per questo concorso, approfondirle e capirne il risvolto pratico, "reale". Mi sono abilitata alla professione di avvocato. Sto prendendo la laurea in economia. Negli ultimi due anni e mezzo ho dedicato il tempo libero principalmente a quello.

1) LIBRI USATI Nel periodo di vero e proprio studio ho usato i seguenti testi
Penale: Mantovani - Antolisei - Garofoli
Civile: un po' di tutto, a seconda degli argomenti che volevo/dovevo approfondire , ma principalmente Torrente e Bianca (usato a mo' di enciclopedia)
Amministrativo: anche qui un po' di tutto a seconda degli argomenti, ma principalmente (non mi vergogno a dirlo) il manuale simone di caringella (ancora lo faceva lui).

2) RIVISTE Sono stata abbonata a lungo a guida al diritto e al foro italiano. le ho sfogliate e consultate, ma raramente le ho studiate in senso stretto

3) BANCHE DATI Iuris Data versione completa. Fortunatamente ho avuto sempre a disposizione questa banca dati, che mi ha dato l'opportunità di approfondire sempre ogni singolo argomento affrontato per studio o per lavoro. Non l'ho mai usata come base di studio vero e proprio ma come strumento operativo e per "capire", non per "ricordare".

4) TEMPI DI PREPARAZIONE I tempi sono difficilmente calcolabili. Dalla laurea è passato parecchio tempo (2002), ma ho fatto altro, molto altro. Ho studiato specificamente per questo concorso solo subito dopo la laurea (circa tre anni) ma in modo blando, dato che non c'era l'ombra di un bando.

5) TECNICHE DI PREPARAZIONE Capire, non memorizzare. Riflettere principalmente sulla norma e utilizzare la giurisprudenza e la dottrina come strumenti secondari per appropriarsi dei concetti e principi generali. Non ho mai considerato le materie degli scritti come compartimenti stagni ma parti di un sistema. Infatti ho allargato sempre lo studio e l'interesse a tantissime altre materie, sia per interesse personale che per lavoro.

6) NUMERO DI CONSEGNE Era la seconda, piuù o meno incosciente come la prima.

7) UTILITA' DEI CORSI Utili immediatamente dopo la laurea, per avere un'ottica diversa rispetto a quella universitaria. Dopo 2, max 3 anni, invece, secondo me diventano controproducenti. Non si può andare a vita a lezione di tennis senza mai giocare davvero! Meglio lavorare!!!

8) ESPERIENZA PERSONALE Ogni lasciata è persa. E ciò vale per tutti gli aspetti della vita. Non fissarsi su un unico obiettivo, che magari non arriva. Non pensare che quello del magistrato sia l'unico lavoro che possa dare soddisfazioni. In molte PA si serve lo Stato in modo altrettanto gratificante e si attua la giustizia quotidianamente. L'importante è mettere passione in TUTTO quello che si fa. Non si deve tralasciare l'impegno immediato e quotidiano (penso a chi sta in ufficio con disinteresse e non approfittando delle occasioni che si presentano lì per imparare, sognando la magistratura) solo perchè si pensa che solo la magistratura sia importante.

9) CONSIGLI LIBERI idem come sopra. Ogni occasione è buona per imparare e accrescersi. Bisogna saper essere autonomi, non sempre legati all'ultima sentenza o all'ultima dottrina. Mettersi nella mentalità di essere operatore del diritto, non studente.

In bocca al lupo a tutti (anche a chi, come me, ha superato gli scritti ed è terrorizzato dagli orali




Come promesso, mi accingo a dare qualche suggerimento su COME SCRIVERE UN BUON TEMA, con l'avvertenza che si tratta di riflessioni che non hanno la pretesa di voler essere condivise da tutti.
E' logico che quando nel tema vi è "l'errore di diritto " o la pochezza di idee sul piano del contenuto questi suggerimenti non servono a nulla.
Se invece il tema non supera perché sciatto, sgangherato, poco collegato nelle sue parti, la bocciatura crea imbarazzo e rabbia.
La carenza di attenzione e studio agli aspetti formali del tema - che io chiamo "furbizie linguistiche e metodologiche"- è molto comune fra gli aspiranti uditori.
Molti danno credito alla massima rem tene, verba sequentur, che è vera solo per chi ha facilità di scrittura.
Per tutti gli altri, me compreso, lo sforzo di migliorare la tecnica redazionale del tema deve avere un giusto spazio nella preparazione al concorso.

Passiamo ai consigli.
A) Alcuni aspetti riguardano l'impianto complessivo del tema. Su tale questione suggerisco alcune astuzie:
1) "L'attacco del tema": occorre entrare subito in medias res, cioè evidenziare - già nella prima facciata - le questioni rilevanti che saranno via via trattate.
E' un consiglio che danno anche in certi corsi.
Dico subito che non so se questa strategia espositiva si può attuare già nelle prime ore di redazione del tema.
Una cosa si può però tentare: finito il tema in brutta copia o la scaletta, si possono riassumere, come per l' abstract delle riviste di diritto straniere, i tratti essenziali dell'elaborato ( soprattutto le questioni giuridiche da risolvere) e trascriverli nella prima facciata.
L'importanza di questo sistema sta nel fatto che, in un concorso a selezione spietata, bisogna subito impressionare favorevolmente la commissione.
2) La conclusione. Sono convinto che, quando la traccia lo permette, è opportuno fare una breve conclusione a riepilogo delle soluzioni scelte, evitando, però di dare spazio a considerazioni di politica del diritto o di morale corrente. Tutto deve muoversi all'interno del diritto positivo.
3) Temi di carattere generale e temi di carattere circoscritto.
Se il tema è su un argomento specifico cercate di ancorarlo a riferimenti di carattere generale.
Se invece il tema è di carattere generale, individuate alcuni casi specifici su cui focalizzare brevemente la vostra attenzione.
Con tali accortezze il tema acquista ariosità e completezza. Con la sola avvertenza di non esagerare con queste trasposizioni generale - specifico, per non rischiare di andare fuori tema.

B) Come scrivere il tema
Questo è il punto centrale del mio intervento.
Quali astuzie escogitare per fare un tema che si differenzi e che sia apprezzato, anche al di là del suo contenuto, è un argomento che mi ha sempre affascinato.
E' vero che la tecnica redazionale ovvero lo "stile" della scrittura è qualcosa di soggettivo che non può essere ristretto in schemi prefissati.
Però è anche vero che la "cifra letteraria" di un tema giuridico è a volte determinante per il risultato positivo del tema.
Ebbene, credo di aver capito che per scrivere un buon tema dobbiamo sforzarci il più possibile di mutuare, scimmiottare, imitare il linguaggio delle sentenze della giurisprudenza.
Perché mi riferisco alla giurisprudenza e non alla dottrina? Come si sa, il linguaggio accademico italiano è complesso, involuto e poco lineare, tranne poche eccezioni ( tra cui mi piace ricordare Bobbio, Torrente, Sanfilippo). Il linguaggio denso, alla Santoro- Passarelli, lo potremo utilizzare quando non saremo più sotto il giudizio di una commissione che non vuole perdere tempo a decodificare il nostro tema.
La ragione dell' utilizzo delle espressioni usate nelle sentenze è anche tattica: offrire soprattutto ai magistrati della commissione una sorta di identificazione inconscia con quanto loro stessi scrivono o leggono giornalmente.
Per essere pratico parlo della mia esperienza.
Durante lo studio delle numerose sentenze ho notato che centinaia di espressioni si ripresentavano spesso, quasi un "codice linguistico speciale" che i giudici utilizzano - ormai forse inconsapevolmente ed automaticamente - nello stendere le sentenze.
Per tale motivo ho iniziato ad appuntare queste espressioni, tentando di collocarle successivamente nei miei temi di esercitazione.
Più in dettaglio, ai nostri fini, mi sembra utile utilizzare a piene mani quelle espressioni che ci consentono di collegare in modo efficace le varie proposizioni e le varie parti del tema.
Qualche esempio per capirci meglio.
Se nel tema scrivete " Ciò detto si deve sottolineare che ….." cambiate l'espressione, ad es, con questa: "rispetto al profilo da ultimo evocato/ evidenziato /riferito, la dottrina /la giurisprudenza più avvertita ha sottolineato che .."
Quando procedete nell'argomentazione al posto di " da questo discorso risulta che " usate:
ne consegue/ ne viene che/ se ne inferisce che/è da ritenere che / ne discende / si evince che..
Quando dovete collegare frasi, proposizioni e periodi usate alcune di queste espressioni:
Rispetto al profilo da ultimo evocato/ evidenziato….
Sulla base di tali ordini di considerazioni, un possibile profilo di opinabilità può trarsi dal…..
In questo quadro ordinamentale….
Dalle osservazioni fin qui brevemente svolte…
In questa cornice generale la dottrina/ la giur. si è affaticata a …..
Nella cennata ottica ricostruttiva dell'istituto….
Un altro indirizzo interpretativo, dando pregio alla circostanza che….
In un contesto così tratteggiato….
Sulla scorta di tale disposto normativo…….
A tale specifico riguardo va sottolineato che ….
Attraverso il vaglio analitico delle norme appena indicate / dal plesso normativo appena descritto …
Non si manca di rilevare che…
Occorre soggiungere che….
In quest'ottica non sarebbe irragionevole una linea interpretativa che…
Un disteso approccio alla questione suggerisce di …
In relazione alla fattispecie di che trattasi/ che ne occupa / in discorso ….
Sulla base di tale impianto dogmatico…
La dottrina ha sul punto manifestato elementi di perplessità…
Un ulteriore argomento critico nei confronti della tesi oggetto di disamina può essere individuato nella circostanza …..
Vi è un ulteriore profilo che non può essere trascurato/ obliato/ preterito/ pretermesso….
Considerati tali principi, è da ritenere che…
Questa tesi trascura di considerare che …. Questo indirizzo interpretativo non appare del tutto appagante, atteso che….
Con maggiore impegno esplicativo può osservarsi che….
Quanto fin qui prospettato mette in luce / l'assunto appena prospettato evidenzia …
Il che porta a ritenere che / concludere che/ inferire che…….
Come già innanzi accennato / osservato
Un simile assunto/orientamento /asserto/ ragionamento, si presta a talune non trascurabili obiezioni..
Al quale riguardo vale rilevare che…./ valga ancora notare che…..
Va dato conto dell'orientamento giurisprudenziale a guisa del quale…..

De hoc satis: ma voi potete ricavare dalle sentenze altre centinaia di espressioni del genere che riescono a dare un certo tono al tema e poi, come detto, con tale mimetismo lessicale ci avviciniamo il più possibile al modo di pensare e scrivere dei membri della commissione, anche se conta molto anche il contenuto. Ma questa è un'altra storia.
Divertitevi a cambiare o aggiungere ad un vostro vecchio tema alcune delle espressioni che vi ho suggerito o altre reperite nelle sentenze che leggete e provate a vedere se ottenete qualche miglioramento.
Questo perché bisogna acquisire un qualche automatismo: di cui anch'io allo stato difetto, anche se quel poco delle espressioni che ho poi utilizzato nei temi dei miei due concorsi mi piace pensare che abbia favorito l'esito positivo degli scritti.
Buon lavoro
Rispondi

Da: come28/09/2012 12:02:51
vorrei che dicessero, magari tramite mail individuale, appena ti correggono, se sei passato o no..l'attesa è estenuante..e da aspettare ce n'è parecchio..
Rispondi

Da: x .............28/09/2012 12:40:45
Io francamente il Torrente non lo farei, e ti spiego perchè.

Di fronte a un concorso così duro viene naturale cercare facilitazioni, scorciatoie, alleggerimenti. Ma poi ti accorgi che non è servito a niente e che hai sprecato tempo. Uno sforzo di approfondimento e di ragionamento va fatto, è imprescindibile. Tuttavia il famigerato Gazzoni non è necessariamente l'unico testo su cui studiare. Se non ti trovi con Gazzoni fatti Roppo e Bianca. Ma io eviterei Torrente, non perchè non è fatto bene, ma è da studenti .
Rispondi

Da: in attesa28/09/2012 17:01:16
avete news sulle correzioni degli scritti di maggio 2012? a quando la pubblicazione degli ammessi agli orali?
Rispondi

Da: bue28/09/2012 18:20:37
correzioni terminate. lunedi cominciano gli orali
Rispondi

Da: indecisione totale28/09/2012 19:11:02
voi cosa scegliereste tra Gazzoni 2009 e Torrente 2011????
Rispondi

Da: emmaswan28/09/2012 19:28:36
Io credo che il motivo per cui gli aspiranti uditori non amino gazzoni, o magari lo trovino confusionario o cervellotico e' il seguente: gazzoni e' un libro per chi studia.

E per studio, non credo basti quello che uno fa per fare il concorso in magistratura.
Ovvero: la maggior parte dei magistrati conosciuti (di varie eta') hanno una specie di caratteristica comune: hanno studiato su testi molto semplici e, frequentando le scuole, hanno integrato con dosi di magistratura(soprattutto chi ha affrontato i concorsi recentemente).

Tali soggetti, sicuramente preparatissimi sulle sentenze piu' recenti e sicuramente abili nella scrittura (senno' non avrebbero passato gli scritti!), almeno con riguardo al civile, non hanno alcuna base sistematico-dogmatica; hanno confusione su molti istituti, perche' per lo studio per il concorso non serve aver studiato o capito gli istituti, ma solo sapere come, miscelando con la giurisprudenza, si riesca a fare un buon ragionamento per un buon tema. Tale ragionamento prescinde totalmente dalla reale conoscenza delle norme.

Quindi dico meglio torrente, bianca piu' riviste giuridiche e giurisprudenza. Sono piu' funzionali al concorso. Gazzoni impone uno studio che la magistratura non richiede.
Rispondi

Da: indecisione totale28/09/2012 19:39:36
grazie per la risposta...tra l'altro, lo dico, così, a titolo informativo, di recente ho chiesto ad un magistrato quali testi ha utilizzato per la preparazione del concorso, non ci crederete ma per civile si è avvalsa del Torrente accompagnato dalla rivista Nel diritto.
Il concorso lo ha fatto un bel pò di anni fa quando ancora i manuali cd superiori nn esistevano....forse è il caso di ritornare ai vecchi cari e veri autori....in bocca al lupo a tutti!!!!
Rispondi

Da: xela28/09/2012 20:19:17
per emma

bah io non mi sentirei di giudicare ...non avendo letto gli elaborati di ei chiamati in causa ne' fatto ragionamenti giuridici con i nuovi magistrati, puo' darsi che sia cosi' e non...

vorrei solo sottolineare che le tracce , almeno qulle delle ultime tre tornate di concorso uscite e non, parlo del civile, sono relative ad argomenti oggetto di discussione in  dottrina e giurisprudenziale....nullita'parziale e sindacato, nullita' in deroga,sindacto sull'equilibrio etc etc, tra le non uscite danno non patrimoniale etc etcquindi solo i classici in tale fase non vanno bene

allora  si necessita di ottimizzare  le risorse di studio mediante un testo anche con riferimenti dottrinali e giurisprudenziali....

il torrente , ho letto il testo...non e' adatto..
meglio utilizzare un testo ad esempio come il caringella-buffoni della dike con apporfondimenti...rispetto al gazzoni .

ed ancora .a completamento .....un buon cdice commentato ipsoa dottrina e giuripsrudenza ,  a mio parere
o in alternativa  a fianco e lezioni e sentenze sempre per civle ) .

le riviste sono da consigliare meno, le ho da 3 anni ,
danno un buon inquadramento dell'argomentoi e' vero , soprattutto con l la dottrina ma duplicano il lavoro gia' svolto sul buon manuale

le sentenze poi non sono da considerare affatto.. in questa fase dello studio.prendono tempo, a stento ricorderai la massima, ovvero il principio di diritto applicato   in sede di stesura dell'elaborato -

il ragionamento logico.giuridico affrointato da lla sentenza ,mediante la classica interpretazione sistemica dell'istituto e' inutile ripetizione ..perche' e' gia' presente nel un buon manuale..-

il buon manuale e' quello che tratta l'argomento .-istituto facendo riferimenti alle norme e, soprattutto , inquadrando il tutto mediante l'interpretazione sistemica..basta gia' questo.....

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Da: x xela28/09/2012 20:31:12
La tua risposta mi dà ragione della mia convinzione, e anzi, penso che tu diventerai sicuramente magistrato (il tono non e' ironico; ad una  persona che ragionava come te ho detto che sarebbe diventato magistrato, e c'e' riuscito!!!) .

Quanto al fatto delle tracce estratte, alcuni dei neo magistrati citati hanno vinto concorsi recenti, studiando dal torrente; altri hanno studiato invece dei "libri" di caringella, o ... zoppini/chinè.

Ripeto, sono testi fatti apposta per i concorsi, quindi chi non studia/legge di suo li trova anche utili e interessanti, o meglio ancora, non ponendosi problemi alcuni (e non porsi problemi e' una dote essenziale per il magistrato/aspirante) li trova funzionali, e anche fondamentali per superare/affrontare il concorso.

Io penso che questo sia un ragionamento corretto. Tutto qui. La pensiamo nello stesso modo. :D
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Da: x xela 228/09/2012 20:35:14
x xela e x x xela:

...si poi ovvio che magari uno legge la parte sulla resp civile sul caringella e legge che il 2043 prima e' una norma generale, poi una clausola, poi di nuovo una norma ...

In un tema che scrivi? che e' una clausola generale? o una norma generale?

:D
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