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Ministero della Giustizia - 8171 addetti ufficio per il processo
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Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:04
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:05
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:05
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:06
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

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(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:07
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

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Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:07
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

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Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:08
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Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
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Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:08
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:08
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:08
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

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(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:09
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
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Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:09
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:10
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
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Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:10
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
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Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:11
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:11
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:26:12
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(âï¿�ï¿�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: Scusa 1  - 07/03/2023 21:29:01
Non ho capito bene cosa ha detto Confintesa

Da: E'' FATTA 1  - 07/03/2023 21:33:57
COMPLIMENTI E GRAZIE A TUTTI SINDACATI
ATTENDIAMO L'APPROVAZIONE DELL'EMENDAMENTO DELLA STABILIZZAZIONE.
SE IL GOVERNO L'APPROVA, MI ISCRIVERO' DOMANI AL VOSTRO SINDACATO

Da: Giocatore d''azzardo 1  - 07/03/2023 21:51:05
Vogliamo fare la scommessa sulla stabilizzazione? A quanto la mettiamo?

Da: Uppini 1  - 07/03/2023 21:57:06
Così festeggerete alla faccia mia.

Da: Invidio gli UPP 1  - 07/03/2023 22:08:10
Guadagno 2700 euro al mese avendo vinto un concorso in un'AI ma invidio gli upp perché fanno vero diritto a fianco dei giudici. Avrei voluto fare il magistrato ma mi hanno trombato. Sono un fallito

Da: Uppnow 1  1  - 07/03/2023 22:11:07
Titta questa insistenza nel chiedere la stabilizzazione a ogni costo e di avere delle risposte certe sin da subito rischia di essere controproducente. Anziché pensare al raggiungemento degli obiettivi, unici veri appigli ai quali aggrapparsi ai fini di un eventuale stabilizzazione, ci si batte da adesso per qualcosa di molto lontano e da cui emerge solo la paura di perdere il lavoro . Ci sono tanti concorsi interessanti a cui partecipare che usciranno. Sarebbe molto più semplice studiare e vincerne uno.

Da: MAGISTRATO DEGLI UPP 1  - 07/03/2023 22:20:31
HO GIA' FIRMATO UNA PETIZIONE INSIEME A ANM E CSM PER LA STABILIZZAZIONE DEGLI UPP.
CORDIALITA'
IL MAGISTRATO DEGLI UPP

Da: X uppnow 1  1  - 07/03/2023 22:45:33
Questa insistenza nel presidiare questo forum, solo per discreditare, aspettando un eventuale bando precario, fa di te un emerito fallito.
I monitoraggi parlano da soli, i risultati sono evidenti.
Te sei solo un coglione.
Io veramente adoro insultarvi, perché annuso il vostro disagio, perché siete senza dignità.
La vostra presenza in qst forum è da malati.

Da: My Ministry 1  2  - 07/03/2023 22:48:54
Ci sarà la diaspora verso Inps, Inail, Inl, Min Interno, etc.

Vediamo se il Governo ha intenzioni serie o ci ha preso per i fondelli fino ad adesso. Dovranno per forza dire di sì o di no ed assumersi le responsabilità del caso. Dentro o fuori...

Da: Confintesa 1  - 07/03/2023 23:02:58
OS maggiormente rappresentativa?🤣 🤣 🤣 🤣 🤣 🤣 🤣 🤣 🤣 🤣 🤣
Addio stabilizzazione!!

Da: Uppnow 1  1  - 07/03/2023 23:07:05
Il vero disagio risiede, almeno per me, nell'aggrapparsi a un posto precario piuttosto che ambire a vincere un indeterminato.

Da: Vergognosi 1  - 07/03/2023 23:12:07
Praticamente in Italia i concorsi premiano tutti coloro che rifiutano di cercare un lavoro alle dipendenze e alla fine, presto o tardi, riescono a lavorare nella PA. Siamo riusciti a vincere il concorso UPP solo perché era l'unico davvero trasparente ed organizzato dall'UE. Per tutti gli altri non dico niente sulle "date" sempre oscure e ignote. Ma perché non pubblicano i calendari delle prove 6 mesi prima?!? Perché solo 15 gg prima?!? Significa che devi lasciare perdere di lavorare e studiare soltanto

Da: Ma dai 1  2  - 07/03/2023 23:20:34
Gli upp a fianco al magistrato? Ma de che stanno in una stanza a parte e adesso con le udienze cartolari nemmeno lo incrociano più. Forse una volta al giorno per pochi minuti. Ma ndo vivete?

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