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Ministero della Giustizia - 8171 addetti ufficio per il processo
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Il bando di concorso in gazzetta ufficiale
Leggi il bando di concorso e le altre informazioni correlate sulla gazzetta ufficiale e sulle pagine istituzionali dell'ente.


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Da: sifone86  2  - 07/03/2023 17:04:55
Mi sono rotto i coglioni. Ho solo voglia di smerdare tutti i cessi della mia corte d'appello! Andate a fare in culo ministri mangiasoldi che pensano solo alle loro cazzate e non vogliono stabilizzare 7000 persone lavoratori e lavoratrici onesti che passano il loro tempo ad impuzzare i corridoi e ruttare in faccia ai magistrati.
Andate a fare in culo domani mi presento con la peretta me la infilo su per il culo e tutto il liquido lo faccio colare davanti alla porta del dirigente affinché la puzza di merda si senta ovunque.
Voglio solo smerdare, scagare, impuzzare ogni cosa. Voglio il liquido smerdato sulle porte delle cancellerie

Da: ESPOSITO GUAGLIONE 2  - 07/03/2023 17:17:04
Sifone86 sono dalla tua parte. Domani sparerò due kg di feci dal mio ano, intaserò il cesso dei cancellieri esperti col diploma e costringerò il direttore amministrativo a mettere i sigilli al bagno!

Da: Confintesa 3  1  - 07/03/2023 17:48:42
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(…)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: bellini 1  3  - 07/03/2023 18:05:42
siete proprio dei cucciolini. A oltre 30 /40 anni che ancora cercate di essere stabilizzati alla stregua di novelli Checco Zalone al posto di sudare sui libri e fare altri concorsi (che tutto sommato sono facili rispetto a qualche anno fa perché parecchi posti si sono liberati con i pensionamenti).

Cuccioli <3

Da: GIOCATORE DAZZARDO 1  - 07/03/2023 18:27:05
AMICO MIO IO SONO UN GIOCATORE D'AZZARDO, MI GIOCO GLI STIPENDI A POKER  SECONDO TE HO TIMORE DELLA MANCATA STABILIZZAZIONE? AMO IL BRIVIDO DEL RISCHIO

Da: X bellini 1  1  - 07/03/2023 18:55:36
Vai e diglielo in faccia chiamandoli proprio cucciolini.
Vai nelle sezioni penali dopo 9 ore di lavoro.
Altro che cucciolini

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Da: CCCP Fedeli alla Linea07/03/2023 19:12:29
È una questione di qualità
È una questione di qualità
È una questione di qualità.
O una formalità, non ricordo più bene, una formalità.
Come decidere di radersi i capelli
di eliminare il caffè o le sigarette
di farla finita con qualcuno o qualcosa.
Una formalità.

Da: Uppini 1  - 07/03/2023 19:27:01
Avete passato il concorso, che vi lamentate che state 9 ore a lavorare. Mica andate a zappare la terra. Adempiete ad un obbligo pubblico cavolo vi lamentate.

Da: Uppini 1  - 07/03/2023 19:30:02
Ogni volta che vi lamentate togliete inutilmente il posto ad uno che sarà più motivato a lavorare di te che ti lamenti.

Da: con le nostre competenze 1  - 07/03/2023 19:37:06
saremo certamente stabilizzati, alla faccia di trombati e rosiconi

Da: @uppini 1  - 07/03/2023 19:43:08
ma quando te ne vai affanculo, ti trovi un lavoro e ci fai un bucchino epocale come ti stanno consigliando da centinaia di post?

Da: Lafinesiavvicina07/03/2023 20:35:37
Sindacati, quando inizierete a parlare solo dei problemi upp, sarà sempre ora.
Confintesa la sigla più sfigata, co sto nome ma nnó cazzo vai?!?!?!?

Da: CCCP Fedeli alla Linea07/03/2023 20:38:37
Sindacato URSS Proletari di tutti i Paesi unitevi
Viva il comunismo

Da: Ma dai 1  - 07/03/2023 21:13:40
Lo sanno anche gli upp che non stabilizzano su dai ragazzi

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:01
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:04
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:05
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
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Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:05
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
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Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:06
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:06
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
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Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:06
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
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Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:06
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
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Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:06
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
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Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:07
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:07
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:08
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:08
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:09
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:09
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
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Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Da: SINDACATO CONFINTESA 1  - 07/03/2023 21:22:09
E' FATTA LEGGETE
Oggetto: Atto Senato 564 "Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune", art.10 comma 2.



La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria - che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell'ambito dell'attività conoscitiva del provvedimento in argomento - intende porre all'Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.

Il comma 2 art.10 modifica l'articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all'ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.

Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;
(�)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l'assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.

Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l'occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.

Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell'Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.

Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l'emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.

A chi e cosa servono 16.500 unità nell'ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.

Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l'assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l'efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l'incuria del Ministero della Giustizia.

Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell'art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

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