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COMUNE DI ROMA - Discussione GENERALE
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Da: mah04/01/2012 15:00:07
sarà una bella lotta, io credo (ma è una mia idea) che se la cnipec ha scatenato questo putiferio ha motivi fondati poi chissà.... vedremo

Da: monja84 04/01/2012 15:07:06
X mark1
grazie dei dati che hai fornito sul ricorso al tar.
Ti volevo chiedere è possibile che dei vigli assunti in un comune possono essere trasferiti in un altro senza aver fatto il concorso in qust'ultimo. La graduatoria degli assunti è scaduta a dicembre !!!

Da: monja84 04/01/2012 15:07:07
X mark1
grazie dei dati che hai fornito sul ricorso al tar.
Ti volevo chiedere è possibile che dei vigli assunti in un comune possono essere trasferiti in un altro senza aver fatto il concorso in qust'ultimo. La graduatoria degli assunti è scaduta a dicembre !!!

Da: cri04/01/2012 15:41:42
grazie mark. Anche perchè nell'articolo il num del ricorso è stato riportato in maniera errata

Da: cri04/01/2012 15:41:44
grazie mark. Anche perchè nell'articolo il num del ricorso è stato riportato in maniera errata

Da: X CRI04/01/2012 15:46:07
ciao, tu devi fare anche il concorso all' AE ?

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Da: mark104/01/2012 15:56:01
Monja tu parli della mobilità... per prima cosa la legge 165/01 stabilsce ke il vincitore di un concorso è obbligato a rimanere nella sede di prima assegnazione per un periodo nn inferiore a 5 anni. Quindi prima di kiedere di essere trasferita devi stare nel tuo luogo di lavoro almeno per 5 anni. Scaduti i 5 anni puoi usufruire della mobilità...

Diciamo ke esistono varie forme di mobilità... la prima è quella di trovare un tuo collega, e cioè la cosidetta mobilità detta interscambio. In parole povere devi trovare un tuo collega ke lavora in una città dove te vuoi andare e ke anke lui si vuole traferire nella città dove tu lavori. Ad esempio se tu lavori al comune di roma e ti vuoi trasferire al comune di milano, devi trovare lì al comune di milano un tuo collega e cioè una persona ke svolge il tuo stesso lavoro e ha la tua stessa qualifica, e ke vuole trasferirsi a sua volta nel comune dove te lavori, in parole povere vi scambiate tra di voi fate cioè una mobilità detta interscambio, cosi ke i due enti nn perdono la propria risorsa umana e voi due scambiandovi il luogo di lavoro sarete accontentati... Esiste proprio un sito specifico della cosidetta mobilità interscambio nel pubblico impiego, dove i dipendenti pubblici cercano diciamo la loro anima gemella per poter scambiare il lavoro e trasferirsi. Un altro tipo di mobiltà è quella intercompartimentale ke ha lo scopo di equilibrare il personale in eccedenza e ke riguarda gli art 30 e successivi della legge 165. In parole povere l ente prima di fare il concorso deve pubblicare un avviso di mobilità della risorsa o delle risorse ke cerca. Quindi se tu lavori a roma e vuoi andare a milano, dovrai aspettare ke il comune di milano dopo aver fatto la sua programmazione triennale del personale, e quindi tieni sempre d'okkio il comune o l ente dove vuoi andare informandoti della determina triennale del personale cosi ke puoi sapere in anticipo ke qualifike cercano, xke molti enti nn fanno la mobilità o meglio fanno i finti tonti, nn rispettando la legge, e in questo modo se loro poi mettono a concorso un posto ke a te interessa senza fare la mobilità li puoi sgridare facendo un esposto all'ispettorato della funzione pubblica ke vigila su queste cose. Quindi ritornando al discorso di prima l ente prima di fare un concorso deve indire sulla GU un avviso di mobilità e se te sei interessata partecipi a questa mobilità ke è una sorta di concorso un esame sotto forma di colloquio. Se il tuo esame ha esito positivo vinci la mobilità e ti bekki quel posto trasferendoti, a patto però ke il comune dove tu lavori ti rilascia il nulla osta e cioè il permesso di trasferirti. Questà è la cosidetta mobilità volontaria (art. 30 delle legge 165) e cioè gli enti prima di indire un concorso devono trovare in questo modo il personale, o meglio per essere precisi prima di indire questo avviso in GU sn obbligati ancora prima a vedere se c'è personale in eccedenza iscritto nelle liste di disponibilita (mobilita obbligatoria (art 34 e 34 bis), poi se nn lo trovano appalicano l art 30 e pubblicano l'avviso di mobilità volontaria della risorsa ke cercano (e dove te dopo 5 anni potrai partecipare) e se nn lo trovano nemmeno cosi, allora possono indire il realtivo concorso.

Quindi riassmento questo è l'ordine...
1) per prima cosa devi rimanere nella sede di prima assegnazione per 5 anni
2) dopo i 5 anni puoi sfruttare la mobilita in due modi... il primo è l interscambio o mobilità compensativa ke come ti ho spiegato vuol dire k devi cercare una tua anima gemella ed avere il nulla osta, e cioè i due dipendenti ke vogliono scambiarsi tra di loro devono avere il permesso dalle rispettive due amministrazioni dove lavorano. Se nn trovi il tuo collega allora devi aspettare la mobilità volontaria ke è un avviso pubblicato in GU, se trovi l ente ke ti interessa e dove vuoi trasferirti, quindi fai domanda alleghi il nulla osta e cioè il permesso di trasferimento, fai l esame e se lo vinci vai in mobilità e ti trasferisci nella città dove volevi te. Se nn superi l'esame aspetterai ke l'ente indice il concorso e farai il concorso come tutti gli altri. Però come ti ho detto è sempre necessario conoscere in anticipo la determina del fabbisogno triennale del personale ke ogni ente fa, cosi ke da subito sai ke figure cercano e se sn identike a quella tua, xke come ti ho detto, oggi molto enti nn fanno come si deve la mobilità.

Da: mark104/01/2012 16:12:13
Quindi monja tu da come ho capito vuoi trasferiti e fare il vigile al comune di roma??? Beh se è cosi la graduatoria anke se è scaduta nn c'entra nulla, xke il comune di roma prima di indire questi concorsi nel 2010 ha gia esperito le procedure di mobilità xke altrimenti se nn poteva fare questi nuovi concorsi. Ora hai solo una strada e cioè fare l'interscambio cioè trovare un vigile di roma ke vuole trasferirsi nella tua città e tu a roma dove sta lui. Se hai fatto i primi 5 anni nella sede di prima asseganzione ti posso indicare il sito relativo all'interscambio. Ti iscrivi lì e se trovi qualkuno sarai contattata... ad esempio spulciando ci sn due vigili di roma Cat C1 ke si vogliono scambiare di cui uno vuole andare al comune di ladispoli e un secondo in prov di bat o di foggia, un altro vigile di roma vuole trasferirsi a napoli o caserta, ma ce ne sn tanti. Ti consiglio di usare l'interscambio xke se hai la fortuna di trovare il tuo collega fate subito, vi scambiate e il gioco è fatto.

Da: beh Roma05/01/2012 09:21:25
è diventata violentissima, delinquenti selvaggi ovunque!!!

Da: monja84 05/01/2012 15:22:25
Per Mark1
io non parlo di mobilità ma di una graduatoria completa che verà inglobata in un altro comune diverso da quello dove sono stati assunti !

Da: mark105/01/2012 16:47:31
monja cerca di essere un pò precisa xke se mi parli di trasferimento nn mi fai capire bene. Forse vuoi dire ke un certo comune A utilizza una graduatoria di un concorso fatto da un'altro comune B ? e se fosse così, tu ke stai nel comune B vuoi andare al comune A ke nn ha fatto il concorso e ke usa quella graduatoria? Spiega meglio..

Da: maerbie06/01/2012 14:02:18
mark ma tu per ql concorri?

Da: 06/01/2012 15:15:03
Ma si hanno notizie invece su un altro ricorso al TAR, quello sulle quote rosa della giunta? Occhio perché anche quello potrebbe avere ripercussioni sui concorsi.

Da: varie06/01/2012 21:17:23
ciao mark spero davvero che tu abbia un po di tempo per vedere anche per noi circa agenzia delle entrate

Da: occhio:07/01/2012 09:58:40
Ordini, imprese, faccendieri
Parlamento ostaggio delle lobby

Otto proposte di legge per rendere le cose trasparenti. Ma prevale un Far West nel quale operano personaggi come l'ex piduista Bisignani.
"Liberalizzare per Monti sarà un'impresa" dice Lanzillotta (Terzo Polo): "La spunta solo se inserisce tutto in pacchetto unico come per la manovra"

di CARMELO LOPAPA e ROBERTO MANIA


ROMA - Una casta nella casta, l'una nascosta dentro l'altra. Come in una matrioska. Si fa presto a dire lobby. Sono partiti, pezzi interi di Parlamento, a farsi consorteria, a curare interessi, a schermare affari. Lobbisti sono gli stessi onorevoli. Anche se a invadere i corridoi di Montecitorio sono sempre più stormi di faccendieri.

Li chiamano "sottobraccisti". Pronti a prendere sotto braccio il parlamentare e spiegare, ammansirlo. Hanno trasformato l'anticamera delle commissioni più delicate - dalle Attività produttive al Bilancio - in un suk.
È accaduto poche settimane fa, quando il governo ha dovuto stralciare dal decreto "Salva Italia" le norme sulle liberalizzazioni. Si ripeterà tra pochi giorni.

L'Antitrust ha dettato la sua ricetta per liberalizzare energia, Poste, servizi pubblici. Monti e Catricalà torneranno alla carica. E gli emissari dei gruppi di interesse sono entrati già in fibrillazione. Avranno una buona sponda all'interno delle Camere.

Ancora una volta, il Parlamento delle corporazioni alzerà le sue barricate. In un gioco ad incastri nell'opacità, senza trasparenza, senza regole, senza controlli. Un Far West in cui poco è cambiato da quando un faccendiere pluricondannato come Luigi Bisignani, piduista e poi protagonista dell'inchiesta sulla P4, è diventato fulcro di operazioni che hanno coinvolto governo, Parlamento, linee strategiche di aziende multinazionali come Finmeccanica o Eni.

È l'ampia zona grigia dell'italico processo decisionale abitata da lobbisti che si travestono da parlamentari, da parlamentari peones succubi dei lobbisti, da migliaia di mediatori senza specifici vincoli di legge, dagli uomini potenti delle relazioni istituzionali dei grandi gruppi industriali, delle banche e delle assicurazioni che si mischiano con quelli dei gruppi di pressione vecchio stile: Confindustria, Confcommercio, sindacati, cooperative rosse e bianche.

E poi, sì, ci sono anche i condizionamenti d'Oltretevere, perché c'è stato - eccome - il pressing della Chiesa nella manovra che ha impedito che la pillola anticoncezionale (fascia C non rimborsabile dal servizio sanitario nazionale) finisse sugli scaffali della grande distribuzione. E a poco è valsa la garanzia del farmacista dietro il banco.

LE CORPORAZIONI IN AULA
Ma perché abbiamo un Parlamento prigioniero delle corporazioni? C'è una lettera (protocollo 20080004354/A. G.) del 16 aprile del 2008 firmata dall'allora presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, Giacomo Leopardi (alla guida dell'ordine per ben 23 anni) che spiega - involontariamente, sia chiaro - chi sono i lobbisti con indennità da parlamentare.

La lettera è scritta subito dopo le ultime elezioni ed è inviata a tutti i presidenti degli ordini dei farmacisti. "Si fa seguito e riferimento alla circolare federale n.7123 del 10 marzo u. s. per informare che, con riferimento alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile u. s., sono risultati eletti al nuovo Parlamento i seguenti farmacisti. Dott. Rocco Crimi (Pdl), Camera, Dott. sa Chiara Moroni (Pdl, passata poi a Futuro e Libertà, ndr), dott. Valerio Carrara (Pdl), Senato, Dott. Fabrizio Di Stefano (Pdl), Senato. Si evidenzia inoltre che è stato eletto al Senato anche il Dott. Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl), presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Bari e componente del Comitato centrale della federazione".

Ma non è finita: "La scrivente esprime ai farmacisti eletti vivissime congratulazioni e formula loro i migliori auguri di un buon lavoro da svolgere nel rispetto dei valori ordinistici e dei principi fondanti la nostra professione". Uno smaccato conflitto di interessi nella degenerazione del parlamentare-designato chiamato a rispondere al suo capo partito e a nessun elettore.

Così, dopo il partito della Coldiretti, che nella prima Repubblica eleggeva non meno di una trentina di deputati nelle liste della Dc, quello dei farmacisti che ha deciso di giocare la sua partita politica nel centrodestra della seconda Repubblica. Così, non c'è da stupirsi se D'Ambrosio Lettieri è anche il primo firmatario della lettera dei 73 parlamentari anti liberalizzazioni, suddivisi tra Pdl, Io Sud e Terzo Polo. E che firme tra quei parlamentari: da Maurizio Gasparri a Raffaele Fitto, da Maurizio Lupi a Francesco Nitto Palma, da Gaetano Quagliariello a Maria Roccella, da Paolo Romani a Massimo Corsaro. Tutti in prima linea.

In qualche caso, com'è avvenuto per le quote latte, è un intero partito a farsi lobby, sotto le insegne di Alberto da Giussano. Che poi è l'accusa che da destra muovono al Pd quando entrano in gioco le coop. Tra gli scranni siedono 133 avvocati, 53 medici, 23 commercialisti, 13 architetti, 90 giornalisti. I paladini delle toghe si chiamano Maurizio Paniz, Nino Lo Presti, Gaetano Pecorella, tra gli altri. Già in guerra contro il progetto del governo di cancellare l'iscrizione agli ordini, gli esami di Stato e le tariffe minime.

Non ci sono tassisti, nelle Camere. Ma è come se ci fossero. Tutti nella destra: Barbara Saltamartini, Vincenzo Piso, Francesco Biava, scuderia di Gianni Alemanno, il sindaco di Roma che deve la sua scalata al Campidoglio anche alle 7.500 auto bianche schierate con lui nel 2008. Per la verità uno dei capi della categoria, quel Lorenzo Bittarelli, presidente dell'Uritaxi e della potente cooperativa romana del 3570 ha provato senza riuscirci a entrare in parlamento nelle liste del Pdl.

Ma ai tassisti basta minacciare di bloccare le città per ottenere il risultato. A Roma stanno con la destra, a Milano con la Lega. Per i loro padrini politici, irrinunciabili opinion maker ambulanti, capaci di incidere sul consenso in piena campagna elettorale. In fondo, pensano la stessa cosa dei farmacisti.

LE "CORPORATE" A PALAZZO
Poi ci sarebbero i lobbisti "doc", quelli delle corporate multinazionali che promuovono - quando vogliono - le campagne attraverso i social network. Lo fanno anche in Italia e la politica è costretta a rincorrere. Clamorosa fu per esempio la protesta via web sui costi delle ricariche telefoniche. Dietro pare ci fosse uno degli operatori del settore.

Massima discrezione e super attivismo anche per la lobby delle autostrade. Si chiama Aiscat, rappresenta 23 concessionari che gestiscono 5.600 chilometri di rete. A inizio anno le tariffe autostradali sono già aumentate. Municipalizzate, benzinai, commercianti, banche. Chi come Linda Lanzillotta da anni si batte per aprire uno squarcio alle liberalizzazioni, scuote la testa scettica: "Monti può farcela solo se presenta un pacchetto complessivo, altrimenti addio. Gli salteranno addosso".

I PRIVATI DIETRO I PARTITI
Se ci fosse trasparenza sui flussi di finanziamento della politica sarebbero chiari i collegamenti tra lobby e parlamentari. Avviene negli Stati Uniti e in quasi tutti i paesi a democrazia matura. Da noi no, da noi si finge. Così che la relazione ai presidenti delle Camere del Collegio di controllo sulle spese elettorali della Corte dei Conti rileva che tutte le forze politiche abbiano ricevuto contributi da privati, ma non si sa sempre da chi e soprattutto per quali importi.

Opacità. Non fosse altro perché il finanziamento può restare anonimo fino alla non indifferente soglia dei 50 mila euro. I vantaggi per l'imprenditore che trasferisce denaro ai "cari leader" sono invece consistenti, dato che scatta un diritto alla detrazione del 19 per cento di quanto versato.

Un quadro interessante emerge scorrendo le dichiarazioni depositate alla Camera dei contributi a partiti nazionali e locali e singoli parlamentari nel 2010. La torta che le varie sigle si sono spartita ammonta a 49 milioni di euro in un solo anno. A parte delle centinaia di microversamenti, si scopre ad esempio che Giuseppe Mussari, presidente del Monte dei Paschi e dell'Abi, l'associazione bancaria italiana, risulta essere il mecenate del Pd di Siena: 85 mila euro nel 2009, 100 mila nel 2010.

Il Pdl ha ricevuto 50 mila euro dalla spa Metro C di Roma, 50 da Progetto 90 srl di Roma e 50 dalla Milano 90, entrambe di quel Sergio Scarpellini che è proprietario di una serie di immobili locati dalla Camera (e ora in via di smobilitazione). E poi 80 mila dalla Master immobiliare di Roma, 80 mila dalla Leva srl di Roma, 200 mila dal Consorzio Villa Troili di Roma, 50 mila dalla Mezzaroma Ingegneria srl, 75 mila dalla Italiana Costruzioni spa di Roma e via finanziando fino a quota 4 milioni 700 mila euro.

Mara Carfagna spicca per trasparenza, perché la deputata pidiellina a differenza di altri, pur non essendo tenuta, rende pubblici anche i mini finanziamenti ricevuti nell'anno della sua candidatura in Campania da sette finanziatori, tra cui AirItaly, per un totale di 47 mila euro (sotto soglia).

L'Udc invece nel 2010 incassa 600 mila euro. Dietro, c'è tutto il supporto della famiglia Caltagirone (suocero di Casini): 100 mila euro ciascuna la Caltagirone Francesco, Caltagirone Francesco Gaetano, Caltagirone Gaetano, Caltagirone Alessandro, la Porto Torre spa, la WXIII/E srl di Roma.

Finanziamento non equivale a condizionamento. Questo è chiaro. Ma la trasparenza dei dati spesso aiuta a capire. E in qualche modo risalta l'assenza dei grandi gruppi industriali dalle dichiarazioni pubbliche.

LE LOBBY SUL GOVERNO
In principio era solo Fiat. E gli amministratori parlavano direttamente coi ministri. "Oggi se dovessi stilare una classifica, direi che in Parlamento si muovono parecchio con i loro uomini Eni e Enel, seguiti dalle aziende telefoniche e dagli altri gruppi energetici", racconta il democratico in commissione Attività produttive Andrea Lulli.

Il problema è che ad accedere a Montecitorio e Palazzo Madama non sono solo i responsabili delle relazioni esterne dei grandi gruppi. "Ci sono tre categorie di avventori", racconta Fabio Franceschetti, un passato radicale, oggi a capo della "Nomos" una delle più quotate e delle poche ufficiali società di lobbying. "La prima categoria è quella degli uomini azienda di società e multinazionali, poi ci siamo noi, professionisti e tecnici che agiamo per conto delle aziende, infine i battitori liberi o faccendieri".

Sono tanti, tantissimi, spesso avvocati di professione, lavorano per contatto o conoscenza personale, forti di una voluminosa rubrica. Rientrano un po' nella categoria i Bisignani, i Lavitola, i Tarantini. "Il paradosso è che in Parlamento non ti fanno entrare col tesserino da ospite se non ti dichiari rappresentante di un'azienda: dichiararsi società di lobbying non conta niente", dice ancora Franceschetti.

Il dipietrista Antonio Borghesi descrive la scena: "Fuori dalle commissioni stazionano questi emissari. Spesso sono giovani donne. Soprattutto quelle delle aziende telefoniche e delle società autostradali. Molto suadenti, spesso insistenti. Quando ci sono le sedute notturne e quando si sta per decidere, diventa tutto un grande suk".

Il grande suk degli interessi. Senza i riflettori accessi, nella penombra. Senza nessuna legge. Perché i lobbisti made in Italy preferiscono l'opacità. Ci sono otto proposte di legge presentate in Parlamento. Per nessuna è cominciata la discussione. Resteranno lettera morta, come le altre quaranta proposte degli ultimi decenni. Altro che Bruxelles, Londra o Washington. Qui di società ufficiali che interagiscono con la politica se ne contano davvero poche. La "Reti" di Claudio Velardi, la Cattaneo Zanetto & C., la FB & Associati e la Nomos.

Fabio Bistoncini, boss della Fb, sui suoi "Venti anni da sporco lobbista" ha pubblicato quest'anno un libro (Guerini e associati editore). "Il senso della mia storia da lobbista lo troverò - racconta - quando il lavoro che faccio uscirà dal cono d'ombra che lo avvolge". Troppi "sottobraccisti" in circolazione, che "non offrono competenza, ma vendono relazioni".

tratto da Repubblica.it
(07 gennaio 2012) © Riproduzione riservata

Da: x dente07/01/2012 15:49:32
e quindi?!?!

Da: Ale07/01/2012 23:11:01
Tempi lunghi!

Da: perlaperlina09/01/2012 12:18:58
mamma mia.....che stress sti concorsi!

Da: perlaperlina09/01/2012 13:03:40
secondo voi, se finiranno il concorso mettiamo tra un anno, col problema della spending review nella p.a. da una parte ,e col problema di alcuni vincitori non assunti ancora da precedenti concorsi al comune di roma......quelli che vinceranno questo concorso.....quando cavolo verranno chiamati a lavorare?

Da: ...09/01/2012 13:08:19
penso dopo due o tre anni..e spero per loro (e per me) di aver trovato altro nel frattempo..

Da: perlaperlina09/01/2012 14:11:10
come ti capisco!

Da: occhio09/01/2012 14:16:04
ragazzi dopo domani c'è il TAR!!!

Da: mark109/01/2012 14:40:46
Anke se mercoledi c'è il Tar ricordiamoci ke nn è detto ke finisca tutto l'11 gennaio, xke poi ki perde può appellarsi al CdS. Diciamo solo ke stiamo a metà strada.

Da: comune di roma09/01/2012 15:50:46
sto ammuffendo..... e lentamente la mia voglia di studiare

Da: teo7109/01/2012 16:39:12
Io ho smesso da un pò invece!
Aspetterò la batteria dei quiz.

Da: studying10/01/2012 08:31:54
ormai non studio più a vuoto,
senza vedere un barlume di speranza per un'eventuale data.
Si studia per niente.

Da: x studying10/01/2012 10:37:33
Anche io sto cercando altro e forse, dopo anni di precariato privato sono riuscito a trovare un posto...il concorso lo farò lo stesso non per altro perchè ho sborsato i soldi della tassa!!!

Da: x studying10/01/2012 10:38:05
Posto nel privato , ma più stabile!!!Saluti a tutti

Da: perlaperlina10/01/2012 11:35:05
nel privato più stabile?!? ma magari.....io lavoro in aeroporto e ti dico che faccio il concorso solo per l'eventuale stabilità che il posto pubblico mi darebbe.....

Da: x studying10/01/2012 12:01:01
Stabile nel senso che mi è stato offerto il rinnovo a tempo indterminato dopo una serie di TD., il pubblico tra qualche anno non sarà più stabile neanche lui e già si vedono i primi campanelli di allarme!!

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