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Concorso dirigenti scolastici - Aspettando il bando e i quiz
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Da: amico del forum24/07/2011 15:19:46
Amici e colleghi, ma voi studiate in una bellissima giornata di luglio (almeno qui, nella sicilia orientale, lo è!): ma non avete ancora capito che le prove - bene che vada - si faranno ad ottobre inoltrato e non sappiamo se poi la procedura concorsuale si fermerà alla preselettiva o andrà avanti!!!
buon lavoro, mentre qui c'è un sole che ci invidia mezza Italia!!!

Da: bobis24/07/2011 15:27:01
si lalas esatto , ma il dm 9 2009 dice al termine dei 10 anni di istruzione e quindi??

Da: primus inter pares24/07/2011 15:37:48


un quesito,

sto studiando la gestione del rapporto giuridico...il fascicolo personale!

fra i vari elementi che lo compongono figura anche la scheda servizi che include le posizioni occupate dal dipendente che ha svolto incarichi in altre amministrazioni...

tale scheda va compilata dall'interessato e quando? prima della ricostruzione ai fini pensionistici per la cessazione dal servizio o anche durante la carriera lavorativa?
a tal fine il dipendente dovrà autocertificare o cosa?

Da: obbligo istruzione24/07/2011 15:45:08
quindi il consiglio di classe al termine del secondo anno di scuola superiore, o l'ente regionale che cura la formazione sempre al termine del secondo anno e quindi dopo 10 anni di obbligo, completano quello che è il certificato sulle competenze.
Credo si in corso una discussione su questo certificato riguardo all'obbligo di compilarlo ed alla traduzione dei voti in competenze.
E' interessante quanto scritto da lalas sulle varie regioni. Credo sia quello da chiarire prima di essere pronti ai quesiti.

Da: probabile candidato24/07/2011 15:48:18

xnila68
vai alla pagina "polis instanze on line"
a sinintra delle pagina clicca " guida operativa registrazione",
avrai le indicazioni che ti servono.


Da: lalas24/07/2011 16:21:20
"obbligo istruzione" ha esattamente indicato il certificato di cui al d.m. 9/2010. ripetiamo (repetita iuvant) : obbligo di istruzione = 16 anni. modalità per asolverlo: 8 anni di primo ciclo + 2 anni di scuola superiore o formazione o apprendistato (dai 15 anni, new entry voluta da sacconi e c.).

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: lalas24/07/2011 16:40:43
ops: rectius= obbligo istruzione: durata: 10 anni (quindi dai 6 anni ai 16 anni di età del soggetto)

Da: nuova24/07/2011 16:54:46
anch'io non riesco a registrarmi su istanze online...

Da: red moon24/07/2011 17:33:12
Non vorrei che questa mia risposta venisse interpretata come un tentativo di avere ragione a tutti i costi, ma siccome penso che lo scopo del forum sia innanzi tutto quello di un confronto costruttivo vorrei chiarire cosa si intende per pei e cosa per pep, riferendosi alla 104. Secondo lo spirito della legge il PEI, come dice Fabio, è la programmazione integrata dei vari servizi che ruotano attorno al bambino disabile. Il Pei viene appunto elaborato dal personale socio-sanitario, dalla scuola, dai genitori ed eventualmente anche da altre figure e rappresenta lo strumento programmatico per eccellenza nel quale le varie realtà sanitarie ed educative esplicitano quali interventi intendono realizzare ed i tempi relativi ai diversi interventi.
All'interno del PEI si inserisce l'azione della scuola con il PEP che viene elaborato dall'insegnante di sostegno, sulla base del pdf e della df, in cui si riportano gli obiettivi educativi e didattici che l'alunno può ragionevolmente perseguire durante l'anno scolastico.
Purtroppo nella prassi scolastica si parla indifferentemente di pei o pep, riferendosi sempre alla programmazione individualizzata che si elabora per l'alunno disabile. In realtà si tratta di due documenti diversi su cui, purtroppo si fa ancora tanta confusione.

Da: Fabio4ever 24/07/2011 17:35:05
NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE
La L 27.12.06, n. 296, art 1 c 622 ha innalzato l'obbligo di istruzione a dieci anni. Nel documento tecnico, allegato al DM della Pubblica Istruzione del 22.08.07, n 139, sono indicate le competenze chiave di cittadinanza attese al termine dell'istruzione obbligatoria.
La L 06.08.08 n. 133, art 64, c 4bis, consente di assolvere l'obbligo di istruzione, oltre che nei percorsi scolastici, anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del D lgs 17.10.05, n 226, e - fino alla completa messa a regime delle disposizioni dello stesso Decreto - nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all'Accordo del 19.06.2003, realizzati da strutture formative accreditate ai sensi del DM 29.11.07.

La CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE nella secondaria di secondo grado avviene, per coloro che ne fanno richiesta per passare ai percorsi di formazione professionale, di norma al secondo anno e comunque al raggiungimento del 16º anno di età (termine obbligo istruzione). Tale certificazione permette alla Provincia di organizzare la MESSA A LIVELLO, ovvero far acquisire le competenze base non ancora acquisite dagli studenti.

Di seguito il link per scaricare il modello di certificazione di competenze previsto dal Ministero.

http://www.indire.it/obbligoistruzione/content/index.php?action=read_doc&id_m=3929&id_sez=4068


Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Saluti!

Da: probabile candidato24/07/2011 17:36:37
X NUOVA
cosa intendi per "non riesco a registrarmi"?
A. semplicemente ti appare "errore di sistema, etc." quando entri nel sito con le credenziali di cui sei già in possesso per precedente registazione?
B. o stai attivando per la prima volta la registrazione al sito istanze on line che poi completerai a scuola con l'identificazione personale?
In caso A la stessa frase appare anche a me e penso sia un problema momentaneo della piattaforma, quindi non ti proccupare.
In caso B dimmi a che punto sei della procedura.

Da: bobis24/07/2011 17:38:07
Fabio mi torna tutto, ma allora la cert delle conpetenze non va fatta al termine della scuola primaria e di I grado...

Da: red moon24/07/2011 17:42:22
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LINEE GUIDA PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA'
Premessa
Le presenti Linee Guida raccolgono una serie di direttive che hanno lo scopo, nel rispetto dell'autonomia scolastica e della legislazione vigente, di migliorare il processo di integrazione degli alunni con disabilità. Elaborate sulla base di un confronto fra dirigenti ed esperti del MIUR nonché con la partecipazione delle Associazioni delle persone con disabilità, esse mirano a rilanciare il tema in questione, punto fermo della tradizione pedagogica della scuola italiana, e che tale deve essere anche in momenti di passaggio e trasformazione del sistema di istruzione e formazione nazionale. Individuano inoltre una serie di criticità emerse in questi ultimi anni nella pratica quotidiana del fare scuola e propongono possibili soluzioni per orientare l'azione degli Uffici Scolastici Regionali, dei Dirigenti Scolastici e degli Organi collegiali, nell'ambito delle proprie competenze..

L'integrazione scolastica degli alunni con disabilità è un processo irreversibile, e proprio per questo non può adagiarsi su pratiche disimpegnate che svuotano il senso pedagogico, culturale e sociale dell'integrazione trasformandola da un processo di crescita per gli alunni con disabilità e per i loro compagni a una procedura solamente attenta alla correttezza formale degli adempimenti burocratici. Dietro alla "coraggiosa" scelta della scuola italiana di aprire le classi normali affinché diventassero effettivamente e per tutti "comuni", c'è una concezione alta tanto dell'istruzione quanto della persona umana, che trova nell'educazione il momento prioritario del proprio sviluppo e della propria maturazione. Crescere è tuttavia un avvenimento individuale che affonda le sue radici nei rapporti con gli altri e non si può parlare di sviluppo del potenziale umano o di centralità della persona considerandola avulsa da un sistema di relazioni la cui qualità e la cui ricchezza è il patrimonio fondamentale della crescita di ognuno. La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere, attraverso l'acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell'istruzione e della socializzazione..

In questo senso si configura la norma costituzionale del diritto allo studio, interpretata alla luce della legge 59/1997 e del DPR 275/1999, da intendersi quindi come tutela soggettiva affinché le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongano le condizioni e realizzino le attività utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni..

La prima parte delle Linee Guida consta in una panoramica sui principi generali, individuabili tanto nell'ordinamento italiano quanto in quello internazionale, concernenti l'integrazione scolastica. Ciò non per ripetere conoscenze già note a chi lavora nel mondo della scuola, ma per ricapitolare un percorso davvero eccezionale di legislazione scolastica, proprio quando la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con la Legge 18/2009, impegna tutti gli Stati firmatari a prevedere forme di integrazione scolastica nelle classi comuni, che è, appunto, la specificità italiana..

La prima parte presenta inoltre l'orientamento attuale nella concezione di disabilità, concezione raccolta in particolare dalla detta Convenzione. Si è andato infatti affermando il "modello sociale della disabilità", secondo cui la disabilità è dovuta dall'interazione fra il deficit di funzionamento della persona e il contesto sociale..

Quest'ultimo assume dunque, in questa prospettiva, carattere determinante per definire il grado della Qualità della Vita delle persone con disabilità..

In linea con questi principi si trova l'ICF, l'International Classification of Functioning, che si propone come un modello di classificazione bio-psico-sociale decisamente attento all'interazione fra la capacità di funzionamento di una persona e il contesto sociale, culturale e personale in cui essa vive..

La seconda parte entra nelle pratiche scolastiche, individuando problematiche e proposte di intervento concernenti vari aspetti e soggetti istituzionali coinvolti nel processo di integrazione. In particolare, si riconosce la responsabilità educativa di tutto il personale della scuola e si ribadisce la necessità della corretta e puntuale progettazione individualizzata per l'alunno con disabilità, in accordo con gli Enti Locali, l'ASL e le famiglie..

I PARTE IL NUOVO SCENARIO. IL CONTESTO COME RISORSA
1. I principi costituzionali e la legislazione italiana in materia di alunni con disabilità
1.1. Art. 3 ed Art. 34 Costituzione
Il diritto allo studio è un principio garantito costituzionalmente. L'art. 34 Cost. dispone infatti che la scuola sia aperta a tutti. In tal senso il Costituente ha voluto coniugare il diritto allo studio con il principio di eguaglianza di cui all'art. 3 Cost. L'articolo in questione, al primo comma, recita: "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Tale principio di eguaglianza, detto formale, non è però sembrato sufficiente al Costituente che ha voluto invece chiamare in causa la "pari dignità sociale", integrando così l'esigenza dell'uguaglianza "formale", avente a contenuto la parità di trattamento davanti alla legge, con l'uguaglianza "sostanziale", che conferisce a ciascuno il diritto al rispetto inerente alla qualità e alla dignità di uomo o di donna, in altri termini di "persona" che può assumere la pretesa di essere messo nelle condizioni idonee ad esplicare le proprie attitudini personali, quali esse siano. .

Il secondo comma del citato art. 3 recita: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese". Il Costituente, insomma, ha riconosciuto che non è sufficiente stabilire il principio dell'eguaglianza giuridica dei cittadini, quando esistono ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la loro eguaglianza impedendo che essa sia effettiva, ed ha pertanto, coerentemente, assegnato alla Repubblica il compito di rimuovere siffatti ostacoli, affinché tutti i cittadini siano posti sullo stesso punto di partenza, abbiano le medesime opportunità, possano godere, tutti alla pari, dei medesimi diritti loro formalmente riconosciuti dalla Costituzione..

I principi costituzionali indicati garantirono, in prima battuta, il diritto allo studio degli alunni con disabilità attraverso l'esperienza delle scuole speciali e delle classi differenziali. L'art. 38 Cost. specifica infatti che "gli inabili e i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale". Ben presto, comunque, emersero le implicazioni che scaturivano da tale interpretazione del diritto allo studio, soprattutto in termini di alienazione ed emarginazione sociale..

1.2 Legge 118/71 e Legge 517/77
La legge 118/71, art. 28, disponeva che l'istruzione dell'obbligo dovesse avvenire nelle classi normali della scuola pubblica. In questo senso, la legge in questione supera il modello dello scuole speciali, che tuttavia non aboliva, prescrivendo l'inserimento degli alunni con disabilità, comunque su iniziativa della famiglia, nelle classi comuni. Per favorire tale inserimento disponeva inoltre che agli alunni con disabilità venissero assicurati il trasporto, l'accesso agli edifici scolastici mediante il superamento delle barriere architettoniche, l'assistenza durante gli orari scolastici degli alunni più gravi..

Ma fu presto evidente che l'inserimento costituiva solo una parziale applicazione del principio costituzionale di eguaglianza, che era esercitato dagli alunni in questione solo nel suo aspetto formale. L'inserimento non costituì la realizzazione dell'eguaglianza sostanziale che dovette invece essere costruita con ulteriori strumenti e iniziative della Repubblica, orientati a rimuovere gli ostacoli prodotti dal deficit e, in particolare, attraverso l'istituzione dell'insegnante specializzato per il sostegno e di piani educativi adeguati alla crescita e allo sviluppo dell'alunno con disabilità..

E' questo essenzialmente il contenuto della Legge 517/77, che a differenza della L. 118/71, limitata all'affermazione del principio dell'inserimento, stabilisce con chiarezza presupposti e condizioni, strumenti e finalità per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, da attuarsi mediante la presa in carico del progetto di integrazione da parte dell'intero Consiglio di Classe e attraverso l'introduzione dell'insegnante specializzato per le attività di sostegno..

La Corte Costituzionale, a partire dalla Sentenza n. 215/87, ha costantemente dichiarato il diritto pieno e incondizionato di tutti gli alunni con disabilità, qualunque ne sia la minorazione o il grado di complessità della stessa, alla frequenza nelle scuole di ogni ordine e grado. Tale sentenza, oggetto della C M n. 262/88, può considerarsi la "magna Charta" dell'integrazione scolastica ed ha orientato tutta la successiva normativa primaria e secondaria. .

1.3 Legge 104/92
Una notevole quantità di interventi legislativi di diverso grado è dunque seguita alla promulgazione della Legge 517/77, al fine di completare la normazione della materia in questione, tanto per il versante socio-sanitario quanto per quello più specificamente rivolto all'integrazione scolastica. La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 "Legge Quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate" raccoglie ed integra tali interventi legislativi divenendo il punto di riferimento normativo dell'integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità..

La Legge in parola ribadisce ed amplia il principio dell'integrazione sociale e scolastica come momento fondamentale per la tutela della dignità umana della persona con disabilità, impegnando lo Stato a rimuovere le condizioni invalidanti che ne impediscono lo sviluppo, sia sul piano della partecipazione sociale sia su quello dei deficit sensoriali e psico-motori per i quali prevede interventi riabilitativi. .

Il diritto soggettivo al pieno sviluppo del potenziale umano della persona con disabilità non può dunque essere limitato da ostacoli o impedimenti che possono essere rimossi per iniziativa dello Stato (Legislatore, Pubblici poteri, Amministrazione). .

Questo principio, caratterizzante la Legge in questione, si applica anche all'integrazione scolastica, per la quale la Legge citata prevede una particolare attenzione, un atteggiamento di "cura educativa" nei confronti degli alunni con disabilità che si esplica in un percorso formativo individualizzato, al quale partecipano, nella condivisione e nell'individuazione di tale percorso, più soggetti istituzionali, scardinando l'impianto tradizionale della scuola ed inserendosi nel proficuo filone dell'individualizzazione e dell'attenzione all'apprendimento piuttosto che all'insegnamento. .

Il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) sono dunque per la Legge in questione i momenti concreti in cui si esercita il diritto all'istruzione e all'educazione dell'alunno con disabilità. Da ciò il rilievo che ha la realizzazione di tali documenti, attraverso il coinvolgimento dell'amministrazione scolastica, degli organi pubblici che hanno le finalità della cura della persona e della gestione dei servizi sociali ed anche delle famiglie. Da ciò, inolter, l'importante previsione della loro verifica in itinere, affinché risultino sempre adeguati ai bisogni effettivi dell'alunno. .

Sulla base del PEI, i professionisti delle singole agenzie, ASL, Enti Locali e le Istituzioni scolastiche formulano, ciascuna per proprio conto, i rispettivi progetti personalizzati: .

il progetto riabilitativo, a cura dell'ASL (L. n. 833/78 art 26);
il progetto di socializzazione, a cura degli Enti Locali (L. n. 328/00 art 14);
il Piano degli studi personalizzato, a cura della scuola (D.M.. 141/99, come modificato dall'art. 5, comma 2, del D.P.R. n. 81/09).

Da: Fabio4ever 24/07/2011 17:42:48
X red moon

Giusto red moon! Proprio per questo ho portato all'attenzione del forum 2 errori commessi dal Biancardi, il quale titola Piano Educativo Personalizzato e poi descrive il PEI! Così come IN DIRITTO COMUNITARIO riporta articoli tratti dal TFUE e li cita come tratti dall'ormai superato TCE.
Hai espresso benissimo il significato di questo forum. Darci una mano a fare chiarezza su materie che gli esperti ci presentano in modo differente e nebuloso: il Mariani chiacchierando troppo e il Biancardi facendo un po' di confusione.

Per altro, se i test fossero come quelli del Biancardi, ci basterebbe anche meno di 100 minuti a risolverli! Speriamo sia così!

Da: Fabio4ever 24/07/2011 17:53:17
Caro bobis,

se si parla di utilità non saprei che dirti...

Con la circolare ministeriale n. 50 del 20 maggio 2009, il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ha rimandato ad ogni singola istituzione scolastica il compito di elaborare un modello per la certificazione delle competenze ("le istituzioni scolastiche dispongono in modo autonomo forme e modalità della certificazione"). Nella circolare successiva (n. 51) a tal proposito si afferma che "le istituzioni scolastiche potranno procedere alla sperimentazione di propri modelli sulla base delle esperienze condotte negli anni precedenti". Ogni singola scuola, ormai alla fine dell'anno scolastico, ha dovuto pertanto attrezzarsi per definire e approvare in collegio dei docenti forme e modalità di certificazione.

Forse non dobbiamo dimenticare che l'obbligo può essere assolto anche in percorsi di formazione e quindi la certificazione potrebbe servire per i possibili passaggi. Sta di fatto che prima dei 16 anni non è possibile accedere a tali percorsi.

Comunque è vero. La certificazione alla primaria e alla senaria di primo grado c'è!

Da: mirabella24/07/2011 18:12:20
Vorrei chiarire un paio di questioni:

1) PEI o PEP?
Il PEI viene elaborato per gli alunni diversamente abili, cioè coloro che hanno la certificazione di handicap.
Il PEP viene elaborato eventualmente per gli alunni stranieri ma anche per gli alunni con DSA (distutbi specifici di apprendimento= dislessia) per i quali sono previste misure dispensative e compensative ma non è previsto l'insegnante di sostegno.
2) CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE. nella scuola di II grado il consiglio di classe redige la certificazione delle competenze per gli alunni che hano terminato il decimo anno di istruzione. Questo, nella maggior parte dei casi, equivale a dire che gli alunni interessati hanno 16 anni e sono al secondo anno delle superiori; ma è possibile che al primo anno delle superiori ci siano alunni di 16 anni perché ripetenti, quindi la certificazione deve essere predisposta anche per loro

Da: bobis24/07/2011 18:13:59
appunto c'è ma non vedo il riscontro normativo di questo a parte nel dpr 122 che dovrebbe esser superato dal dm 9 2009... grazie comunque!!!!

Da: mirabella24/07/2011 18:49:03
Ragazzi, non ho ancora capito una cosa: quando è stato bandito l'ultimo concorso per dirigenti, prima di quello attuale? Come si accedeva alle prove scritte? C'era una qualche preselezione?

Da: Nicoletta65 24/07/2011 18:51:58
Scusate se intervengo a sproposito e in maniera poco utile ai fini del concorso: io NON NE POSSO PIU' di studiare e di trascurare mio figlio x questo maledetto concorso! Un' estate peggiore era difficilmente ipotizzabile. Grazie x aver dato spazio al mio sfogo!

Da: trizzy 24/07/2011 18:54:06
il concorso precedente si è svolto nel 2005. non c'erano prove preselettive, ma la selezione per l'accesso alle prove scritte avveniva mediante valutazione di titoli culturali e professionali

Da: Fabio4ever 24/07/2011 19:06:14
Scusate ma ravviso altri due errori nel Biancardi.

A proposito della valutazione del comportamento dello studente Biancardi chiede nel test 12 domanda 9 se questa concorra alla sua valutazione complessiva. La sua risposta è sì ma solo nelle superiori, ma è invece sbagliata. Il DPR 122/2009 afferma che concorre ma solo nelle superiori fa media!

Sempre allo stesso test ma domanda 10 chiede con quale modalità è espressa tale valutazione del comportamento nella scuola primaria. La risposta del correttore è in decimi, ma stando allo stesso DPR 122/2009 è effettuata attraverso un giudizio globale. È alla secondaria di primo e secondo grado che è espressa in decimi!

Siete d'accordo?

Da: anna70 24/07/2011 19:12:18
Salve a tutti,sapete dirmi da che giorno  possiamo inviare la domanda per accedere al concorso d.s.??? Mi sono iscritta alla piattaforma istanze on line ma all'interno non c'è niente che faccia riferimento al suddetto concorso. Grazie.

Da: mirabella24/07/2011 19:24:17
per Anna 70:
puoi iscriverti al concorso da domani fino al 16 agosto

per Fabio4ever:
insomma non possiamo fidarci dei test del Biancardi?

Da: isabella4 24/07/2011 19:25:08
Sono tentata di iscrivermi ad un corso di preparazione on line per la prova preselettiva di ismeda.it.
Qualcuno già lo conosce? Avete notizie sulla serietà dei corsi ?
Il costo sarebbe di 300 euro e si avrebbe la possibilità, una volta usciti i 5000 test, di avere un dvd che ti spiega i perchè delle risposte e le attenzioni da porre ai distrattori tanto da poter memorizzare forse meglio. Che ne dite? Forse non avrò il tempo di memorizzare tutto ed un aiuto non farebbe male?
Pensate sia una sciocchezza? Accetto consigli...

Da: mirabella24/07/2011 19:26:58
x Trizzy:
grazie del chiarimento. Mi sembra di capire che con questa nuova procedura di preselezione si dà la possibilità di accedere alle prove scritte anche a coloro che non hanno molti titoli ma hanno forse molta esperienza

Da: primus inter pares24/07/2011 19:27:33

x anna70

sulla piattaforma ancora non è disponibile la domanda perchè sarà possibile inviarla solo da domani,tutto quello che c'è da sapere lo trovi sul bando di concorso che è in evidenza sulla homepage del MIUR!

x trizzy
i precedenti concorsisti non solo non hanno dovuto superare alcun test preselettivo,ma sicuramente avevano molto meno argomenti da studiare.....ma lo sbarramento era fatto in base ai titoli, sinceramente preferisco fare una prova oggettiva che essere eliminata perchè priva di titoli quali FS, o simili che per i motivi che tante volte abbiano elencato, non tutti riescono a svolgere pur avendone le competenze....le logiche "scolastiche" sono più clientelari che meritocratiche di solito quindi chi non è "protetto" o propenso alle adulazioni rimane fuori inevitabilmente!

questione di carattere,certo ora qualche punto in più mi avrebbe fatto comodo, ma mi auguro di arrivarci con le mie capacità e i risultati concorsuali...

Da: Fabio4ever 24/07/2011 19:32:55
X mirabella

Ho ravvisato 4 errori grossolani nel suo complesso:

1) scrive TCE invece di TFUE;
2) scrive PEP invece di PEI;
3) la valutazione del comportamento concorre alla valutazione complessiva ( e non, come lui sostiene, soltanto alla scuola superiore dove fa media);
4) la valutazione del comportamento nella scuola primaria è espressa da un giudizio e non in decimi come lui sostiene.

Da: primus inter pares24/07/2011 19:33:59

x isabella,

se reputi possa esserti utile e ti faccia sentire più sicura per la prova fallo...sono decisioni molto personali e frutto di valutazioni individuali!

io per il momento, mi son fermata con i corsi, attendo un paio di libri e continuo con il materiale che ho,direi che con i soldi spesi avrei potuto permettermi un bel viaggio ai Tropici per divertirmi e crogiolarmi al sole anzichè fare un'estate senza riposo e con i libri al seguito ovunque andrò!:-((

Da: mirabella24/07/2011 19:34:36
So che è prematuro parlare adesso di prove scritte, ma dal momento che tra la pubblicazione dei risultati della preselezione e lo svolgimento delle prove scritte dovrebbe trascorrere soltanto un mese (più o meno), mi piacerebbe sapere come pensate di affrontare la preparazione, cioè cosa pensate di studiare nello specifico per le prove scritte. Io non ho la più pallida idea di quale possa essere l' approccio più adeguato. E voi?

Da: probabile candidato24/07/2011 19:39:18

XNicoletta65
Se in questo momento ti senti come il comandante di una nave che si sta inabissando mentre gli altri si abbronzano , controllo e coraggio, non perdere la calma, devi solo disabissare la nave, rimetterla a galla, portarla  in porto e raggiungere l'obiettivo: superare la prova quiz. C'è  gusto a fare tutto questo, anche se difficile!
  Se poi vuoi anche consolarti, io oltre al concorso devo anche superare  il modulo uno del corso di prima alfabetizzazione,
sono quella con il più alto tasso di errori di digitazione e grammatica nel minor numero di interventi.
  Non penso sarò mai utile a questo forum.
Spero di essere stata utile a te.

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