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Concorso ricercatore CRA 2010...aspettando il DPCM
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Da: cra | 07/12/2012 14:27:42 |
Tale obbligo, ha precisato la Corte,"sussiste non soltanto nei casi indicati specificamente dall'art. 51 c.p.c., comma 1, bensì in tutti i casi nei quali sia ravvisabile un interesse proprio del magistrato, o di un suo prossimo congiunto, a conseguire un ingiusto vantaggio patrimoniale o a farlo conseguire ad altri, o a cagionare un danno ingiusto ad altri", obbligo che discende dall'art.323 c.p.. Dove con l'espressione "omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto", continua la Corte, "l'art. 323 c.p. ha fondato un dovere generale di astensione in ipotesi che configuri oggettivamente un conflitto, anche solo potenziale, di interessi ", così dando compiuta attuazione al dettato contenuto nell'art. 97 Cost. In virtù di tale esplicito richiamo all'art.97, l'obbligo di astensione - a scanso di equivoci - oltre i giudici, deve ritenersi vincolante per ogni pubblico ufficiale, compresi i membri delle commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici, ai quali non infrequentemente partecipano come candidati allievi o stretti collaboratori dei membri medesimi | |
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Da: cra | 07/12/2012 14:31:38 |
La composizione delle commissioni giudicatrici dei pubblici concorsi suscita sempre più spesso, anche negli enti di ricerca, perplessità e mugugni di ogni genere e specie. Di certo, il codice di procedura civile, cui si ricorre per analogia quando si tratta di analizzare casi di incompatibilità , prevede come cause di astensione/ricusazione dei commissari di concorso anche le ragioni di convenienza, di cui finisce però per circoscrivere la portata allorché stabilisce che esse debbono essere "gravi", lasciando così ampio spazio alle interpretazioni. Una disciplina specifica e puntuale delle cause di incompatibilità in verità non c'è, ma la giurisprudenza, che è fatta da uomini che, fino a prova contraria, vivono tra gli altri uomini e ne vedono e sentono di tutti i colori, si è data da fare per fissare alcuni paletti. Ne è derivata, tra le altre, la formulazione del "criterio sintomatico" di incompatibilità , secondo il quale questa sussiste quando "i rapporti personali" fra esaminatore e esaminando sono tali da far sorgere il "sospetto" che il candidato sia stato giudicato non in base al risultato delle prove, bensì in virtù delle conoscenze personali ovvero quando sia accertata la sussistenza di rapporti personali e più solidi di quelli che intercorrono di regola tra maestro e allievo. | |
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Da: cra | 07/12/2012 14:32:51 |
Insomma, potrebbe bastare anche soltanto il sospetto (si sa che la moglie di Cesare deve esserne sempre al di sopra) ovvero il pericolo di parzialità a determinare l'effetto invalidante della procedura, fermo restando che requisito necessario e ineliminabile per l'operatività del criterio sintomatico di incompatibilità è la stabilità del legame (non dunque un rapporto saltuario) tra commissario e candidato, a nulla rilevando la buona fede del primo. Parimenti irrilevante è la natura, patrimoniale o non patrimoniale, del rapporto di cui si tratta. Un'impostazione giurisprudenziale che, da un lato, svincola l'indagine del giudice da parametri formali e, dall'altro, lo porta a valorizzare circostanze concretamente evidenziabili. L'introduzione per via interpretativa del criterio sintomatico di incompatibilità sembra così aprire una breccia non da poco all'investigazione delle dinamiche concorsuali, spesso opache o troppo chiacchierate. | |
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Da: @ cra | 07/12/2012 14:39:27 |
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Da: cra | 07/12/2012 18:19:10 |
Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) è un ente delle meraviglie, che non finisce mai di stupire. Nel giro di un anno ha cambiato ben tre commissari. A dirigere le operazioni il ministero che vigila sul Cra, che è quello delle politiche agricole dove, sempre nell'ultimo anno, si sono alternati ben tre ministri: Giancarlo Galan, Saverio Romano e, da ultimo, Mario Catania. Ognuno di loro ha voluto apporre la propria impronta sull'ente di ricerca, con la nomina di un commissario. Per volere di Galan, a salire le scale di via Nazionale 82 a gennaio 2011 è stato Paolo Cescon, subentrando al presidente uscente Romualdo Coviello. A distanza di otto mesi, passaggio di consegne al ministero con Saverio Romano al posto di Galan e cambio della guardia anche al Cra, con Domenico Sudano al posto di Paolo Cescon. Con l'insediamento del governo Monti, che ha assegnato le politiche agricole al ministro Mario Catania, nuovo giro di valzer in via Nazionale con l'inopinata defenestrazione di Sudano, avvenuta il 23 dicembre scorso, e l'arrivo di Giuseppe Alonzo, per ora come commissario e a breve come presidente. Più che un ente di ricerca, il Cra sembra un Grand Hotel: commissario che va, commissario che viene. | |
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Da: cra | 07/12/2012 18:21:43 |
ntili Non c'è pace ai piani alti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra). Dopo le nomine e contronomine di commissari, nel giro di pochi mesi in tre hanno salito e sceso le scale del n. 82 di via Nazionale a Roma, ora tocca ai direttori generali. Uscito di scena a fine novembre scorso, in maniera tutt'altro che tranquilla, il direttorissimo Giovanni Lo Piparo, l'allora commissario Giuseppe Sudano si affrettò, in data 15 dicembre, a nominare il nuovo direttore generale dell'ente, nella persona di Carlo Simeone, che dal 16 settembre rivestiva la carica di vice dello stesso Sudano. Simeone, laureato in scienze agrarie nel 1981, aveva ricoperto vari incarichi nel settore dell'agricoltura, dapprima come ricercatore e, successivamente, in Confagricoltura, collaborando anche con la Commissione europea fino al 1989. La sua permanenza in via Nazionale è durata davvero poco se è vero, come è, che il neo commissario del Cra, Giuseppe Alonzo, nominato dal neo ministro delle Politiche agricole Mario Catania, ha annullato, con un decreto commissariale firmato il 18 gennaio, il provvedimento con il quale Sudano aveva nominato Simeone. Un licenziamento bello e buono, che la dice lunga sull'aria che si respira nell'ente di ricerca di via Nazionale. Una lotta di potere senza esclusione di colpi, che ha radici lontane. Basti rammentare che dal 2000 a oggi alla guida del Cra si sono succeduti tre presidenti (Zoppi, D'Ascenzo e Coviello) e un imprecisato numero di commissari e sub commissari. Anche i direttori generali hanno fatto la loro parte: da Desiderio a Marandola, da Pilo a Lo Piparo, per finire (malamente) a Simeone, che Alonzo ha sostituito momentaneamente con Ida Marandola, dirigente degli Affari Giuridici. Una vera babele, che nulla ha a che vedere con le finalità istituzionali dell'ente, ma che anzi le danneggia enormemente. Un ente che, nel 2010 ha registrato entrate per circa 160 milioni di euro, e che dovrebbe cessare di essere terra di conquista politica per dare centralità all'attività di ricerca in un settore strategico per il paese, sfruttando al massimo le potenzialità degli oltre 1300 dipendenti di ruolo, di cui 360 ricercatori e 60 tecnologi, ai quali si aggiungono oltre 500 lavoratori precari, che operano all'interno dei Centri e delle Unità disseminati su tutto il territorio nazionale | |
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Da: cra | 09/12/2012 11:23:32 |
La priorità riconosciuta dall'ordinamento con l'art. 30, comma 2 bis del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 all'attivazione delle procedure di mobilità rispetto a quelle concorsuali non è da ritenere inderogabile, potendo sussistere specifiche situazioni in cui può risultare opportuno e più corrispondente all'interesse pubblico privilegiare lo strumento del concorso, prescindendo dalla mobilità ; in tali casi, tuttavia, la deroga alla regola generale dettata dal citato art. 30 comma 2 bis va puntualmente e congruamente motivata. | |
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Da: cra | 09/12/2012 11:50:56 |
E' illegittima la delibera con la quale un ente indice un concorso pubblico , approvando il relativo bando, ove non abbia preventivamente avviato le procedure di trasferimento mediante mobilità da altre amministrazioni, in ossequio all'art. 30, comma 2 bis, del del D.Lgs. n. 165/2001 (introdotto dall'art. 5 comma 1-quater del D.L. n. 7/2005, convertito con L. n. 43/2005), che obbliga gli enti che intendano effettuare assunzioni di personale ad avviare le procedure di trasferimento mediante mobilità , prima di indire il concorso. | |
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Da: Di Vino Otelma | 10/12/2012 10:31:06 |
E quale sarebbe la delibera illegittima? Il concorso per mobilità c'è stato, informati meglio: http://sito.entecra.it/portale/cra_avviso.php?id=2963&tipo=bando&lingua=IT | |
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Da: @ cra | 10/12/2012 11:55:12 |
Nel corso dell'episodio maniacale è possibile individuare una fase d'esordio, una fase di stato ed una fase di risoluzione. Tra i fattori di rischio capaci di favorire lo sviluppo dell'eccitamento maniacale nei soggetti vulnerabili vi sono la drastica riduzione del tempo totale di sonno, l'uso di farmaci (antidepressivi, glucocorticoidi), l'abuso di sostanze voluttuarie dotate di azione psicostimolante (come il caffè, le amfetamine, la cocaina, etc.). Solitamente la fase d'esordio dell'episodio maniacale è più repentina rispetto a quella della depressione: se alcune volte la mania conclamata è annunciata da sintomi prodromici, quali ad es. risvegli precoci associati a senso di benessere, di incremento delle energie e di rinnovato ottimismo, che insistono per 3-4 giorni, determinando solitamente un favorevole incremento della produttività ed un miglioramento delle performance più in generale, altre volte si assiste ad un brusco viraggio dell'umore, fenomeno noto come switch espansivo e che consiste nell'improvviso transito dall'eutimia (o dalla depressione) alla fase di stato della mania, che può avvenire in poche ore, non di rado dopo una notte insonne. La fase di stato della mania ha una durata media statisticamente inferiore a quella dell'episodio depressivo e si aggira sui 4-6 mesi. Ad essa segue la fase di risoluzione, in genere piuttosto rapida (giorni, settimane), cui può far seguito un periodo di eutimia, una nuova una fase depressiva, oppure ancora un Episodio Misto. Colto nella sua fase di stato, l'episodio maniacale è definito dal DSM-IV-TR come: A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo od irritabile, della durata di almeno una settimana (o di qualsiasi durata se è necessaria l'ospedalizzazione). B. Durante il periodo di alterazione dell'umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l'umore è solo irritabile): 1) autostima ipertrofica o grandiosità 2) diminuito bisogno di sonno (per es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno) 3) maggiore loquacità del solito, oppure continua spinta a parlare 4) fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente 5) distraibilità (cioè, l'attenzione è troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti) 6) aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) oppure agitazione psicomotoria 7) eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati). C. I sintomi non soddisfano i criteri per l'episodio misto. D. L'alterazione dell'umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali o da richiedere l'ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche. E. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco o altro trattamento) o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo). Nota: Episodi simil-maniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, light therapy) non dovrebbero essere considerati per una diagnosi di Disturbo Bipolare I. La mania è dunque una sindrome di eccitamento (psico) affettivo endogeno, ovvero a genesi autoctona, caratterizzata dall'esaltazione morbosa, pervasiva, protratta ed altrimenti ingiustificata, di sentimenti vitali ed emozioni, nonché delle pulsioni istintive. Un tale stato di elazione patologica si associa tipicamente ad un senso di autostima ipertrofica, di ottimismo e di facilità nel perseguimento dei propri obiettivi, che sottendono sentimenti di sicurezza e di potenza, spesso clamorosamente ostentati. Tuttavia, piuttosto che dall'euforia, l'umore espanso è contraddistinto da un aspecifico ampliamento della risonanza affettiva e dalla labilità emotiva ovvero da una sostanziale instabilità dell'umore. Nell'episodio maniacale sono infatti tutt'altro che rare le oscillazioni contropolari: il paziente, adesso ludico, gioioso, può rapidamente scivolare verso un cupo pessimismo, per poi tornare altrettanto repentinamente alla più smodata ilarità . Inoltre, benché tendenzialmente socievole ed comunicativo, qualora contrastato, può facilmente divenire polemico, irascibile, aggressivo o addirittura violento. L'aspetto peculiare della labilità emotiva maniacale è ben inquadrato dalla frase di Schule, il quale affermava come nulla fosse durevole in mania se non la trasformazione. Caratteristica dell'episodio maniacale è inoltre l'accelerazione del flusso ideativo (tachipsichismo), che è il prodotto di una facilitazione dei processi associativi. D'altro canto, se ad un livello moderato di eccitamento le associazioni rispettano i principi elementari della logica, in un momento di gravità successivo si può riscontrare il cosiddetto allentamento dei nessi associativi: i collegamenti tra le idee tendono a farsi più superficiali, magari realizzandosi per rima o per somiglianza fonetica. Nelle forme più severe accelerazione ideativa ed allentamento dei nessi associativi possono giungere a configurare la cosiddetta fuga delle idee (o pensiero fuggente), in cui si assiste allo smarrimento della tendenza determinante del flusso ideico, ovvero alla perdita della direzionalità . Nei gradi più estremi di fuga delle idee si perde ogni residuo legame di concatenazione, ciò che configura il cosiddetto "pensiero scucito" e che esita nella peculiare "insalata di parole". Nelle forme più gravi di mania è poi frequente il rilievo di una riduzione della capacità attentiva: il focus si sposta continuamente ed è spesso catturato da stimoli secondari o irrilevanti rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Di fatto, questa marcata distraibilità costituisce motivo di profonda perturbazione di ogni attività finalizzata. La ricca produzione ideativa del paziente maniacale, talora spinta sino all'ideorrea, converge su alcuni contenuti ad impronta espansiva: frequenti sono i progetti vanagloriosi, i temi di grandezza, la millanteria, la fabulazione ludico-fantastica. In alcuni casi i temi di grandezza giungono ad assumere intensità francamente delirante. Abbiamo allora i deliri di ambizione (il paziente ritiene di possedere notevoli qualità psichiche o fisiche), i deliri di riforma (il paziente crede fermamente di poter rivoluzionare l'assetto socio-politico o religioso vigente), i deliri inventori (il paziente si attribuisce invenzioni o scoperte geniali), i deliri genealogici (il paziente è convinto di discendere da una genealogia illustre), i deliri di potenza (si identifica con personaggi influenti), i deliri megalomanici (nella megalomania il paziente è convinto di possedere poteri psico-fisici straordinari, giungendo talora a ritenersi immortale), i deliri mistico-religiosi (il paziente godrebbe di un contatto privilegiato col divino), i deliri di enormità (il paziente crede di avere un corpo immenso, immortale e totipotente, che spesso colloca al centro dell'universo), i deliri d'amore ovvero l'erotomania di Esquirol o sindrome dell'amante immaginario di De Clérembault che consiste nella convinzione di essere amato da una persona in realtà ignara. Non rari anche i deliri di infedeltà (impropriamente definiti deliri di gelosia) ovvero il convincimento delirante di essere traditi dal proprio partner; a questa conclusione, che se nella sostanza può anche coincidere col vero, il paziente giunge in maniera del tutto paralogica ed in assenza di prove concrete ed incontrovertibili. La mania si manifesta anche sul piano volitivo e motivazionale, caratterizzandosi per un marcato incremento dell'iniziativa, ovvero un'esasperata spinta verso l'azione. In effetti, se l'inibizione rappresenta l'esito comportamentale caratteristico della depressione, nella mania, sua controparte speculare, la diagnosi è sovente resa possibile dalle manifestazioni di disinibizione ed attivazione comportamentale. La sindrome di eccitamento coinvolge caratteristicamente anche la sfera motoria: il paziente in stato maniacale mostra una mimica ed una gestualità accentuate, iperepressive, teatrali, associate ad una motricità vivace ed accelerata, che può oscillare fra la semplice irrequietezza motoria e l'agitazione franca. L'eloquio, rapido e sostenuto, è spesso interrotto da esclamazioni, turpiloquio, giochi di parole e audaci battute di spirito. L'incrementata pressione del linguaggio ("spinta a parlare"), che si manifesta con loquacità , prolissità , logorrea, può spingersi fino a configurare il cosiddetto "fiume di parole". In tali circostanze il paziente tende a scivolare di digressione in digressione, in una progressiva rotta di deriva. La festinazione ideo-verbo-motoria si inserisce in una più generica tendenza all'iperattività . Questa, se non esasperata, può di fatto condurre ad un aumento della produttività e delle performance ma, quando troppo accentuata, implica una progressiva disorganizzazione del comportamento, fino a concludere nel cosiddetto affaccendamento afinalistico. Tra le manifestazioni comportamentali osservabili nella mania abbiamo inoltre l'incremento della progettualità , il coinvolgimento in attività ad alto tenore di rischio, associato a sottovalutazione delle potenziali conseguenze negative, la prodigalità , ovvero la tendenza ad effettuare spese inutili od eccessive, l'abuso di sedativi e psicostimolanti, l'aggressività verbale e/o fisica, che può sfociare nelle crisi clastiche o pantoclastiche del furore maniacale, come in violenza eterodiretta, l'intrusività od i comportamenti comunque inadeguati nelle relazioni interpersonali: il paziente tende infatti a divenire inopportuno e privo di ritegno, mostrandosi disinibito, volgare e talora sessualmente promiscuo. Sul piano somatico e neurovegetativo sono caratteristici il senso di benessere fisico, la ridotta sensibilità al caldo e al freddo, agli stimoli dolorosi, l'aumento dei livelli di energia, che si riflette in un'apparente instancabilità , il ridotto bisogno di sonno, che può spingersi fino all'insonnia totale, l'accentuazione della libido, fino alla "satiriasi" ed alla "ninfomania", nel maschio e nella femmina rispettivamente. Carlson & Goodwin (1973) hanno proposto di suddividere il periodo di stato in tre stadi aventi gravità progressivamente crescente: lo stadio I è fondamentalmente caratterizzato dall'euforia e dall'iperattività ; lo stadio II è dominato da labilità emotiva, agitazione psicomotoria e deliri. Nello stadio III prevalgono disorganizzazione psichica e bizzarrie comportamentali. Tali stadi sono talora osservabili durante il decorso di un singolo episodio maniacale; purtroppo, la transizione dall'una all'altra fase avviene in tempi estremamente variabili da caso a caso e rimane in molti casi misconosciuta fino alle forme più eclatanti. | |
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Da: CRA_2010 | 10/12/2012 13:46:20 |
che polemiche inutili, il fatto che la graduatoria resti valida fino al 2015 lascia presumere che il numero degli assunti possa aumentare nei prossimi anni (idonei cra 2010) dunque possono ben sperare "i reietti in posizione marginale" , quanto alla legittimità delle delibere, ovviamente non è questo forum la sede nella quale tale legittimità sarà giudicata. | |
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Da: cra | 11/12/2012 17:39:12 |
Retata" al ministero dell'Agricoltura: arrestati per corruzione undici dirigenti Operazione della Guardia di Finanza nell'inchiesta che coinvolge 37 tra funzionari e dirigenti per reati contro la pubblica amministrazione. In manette anche Giuseppe Ambrosio, direttore generale e capo della segreteria del sottosegretario Braga. | |
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Da: cra | 11/12/2012 17:40:59 |
Undici arresti tra dirigenti e funzionari pubblici del ministero delle Politiche agricole e imprenditori con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'operazione 'Centurione'. Li ha eseguiti oggi, in esecuzione di un'ordinanza del gip Flavia Costantini, il comando provinciale di Roma della Guardia di finanza sulla base di accuse di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, di turbata libertà degli incanti e di turbata libertà nella scelta del contraente. Per le stesse ipotesi di reato sono indagate in tutto 37 persone, di cui 13 sono dirigenti e funzionari pubblici. Contestualmente è stato eseguito nei confronti degli indagati il sequestro preventivo di denaro e beni per un valore di oltre 22 milioni. Ammontano invece a 32 milioni di euro i contributi statali illecitamente percepiti da alcuni imprenditori grazie alla corruzione dei funzionari del ministero. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia tributaria della capitale e coordinate dal procuratore aggiunto, Nello Rossi, e dal sostituto procuratore, Stefano Fava, del gruppo 'reati contro l'economia' della Procura della Repubblica di Roma. Dall'inchiesta è emerso un diffuso sistema di corruzione radicato nell'ambito del ministero. Tra gli arrestati c'è anche Giuseppe Ambrosio, attualmente direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga ed ex capo di gabinetto dei ministri Zaia e Galan. Ambrosio, soprannominato 'il centurione' (da cui il nome dell'operazione), è stato arrestato oggi assieme alla moglie e a una persona 'di fiducia', entrambi dipendenti del ministero. Per il dirigente l'accusa non è soltanto quella di avere favorito, dietro compenso, alcuni imprenditori, ma anche di avere cooperato alla concessione di contributi pubblici in favore del comune di Maratea e di Todi, rispettivamente per 63.500 e 125mila euro, ricevendo in cambio l'omessa vigilanza edilizia su alcune opere realizzate abusivamente nelle ville di proprietà . Ville per la cui realizzazione, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il funzionario ha impiegato risorse per circa 1,27 milioni di euro "non coerenti con il proprio reddito familiare". (11 dicembre 2012) | |
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Da: cra | 11/12/2012 17:43:49 |
Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) è un ente delle meraviglie, che non finisce mai di stupire. | |
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Da: cra | 11/12/2012 18:13:36 |
PREOCCUPANTE MANCANZA DI TRASPARENZA DA PARTE DELL' ENTE CRA IN MOLTI AMBITI , COME AD ESEMPIO L' ASSUNZIONE DEL PERSONALE ! QUESTO FATTORE , E' ANCORA PIU' EVIDENTE , QUANDO INTERERSSA LO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE ANCORA ATTIVE DEGLI ULTIMI CONCORSI BANDITI DALL'ENTE PER IL PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO ! NON SI CONOSCE IL CRITERIO CON CUI SONO SCELTE LE FIGURE PROFESSIONALI E QUINDI A QUALI GRADUATORIE SI ATTINGA IL NUMERO DEGLI ASSUNTI , LA DATA DI SCADENZA DELLE GRADUATORIE E LE EVENTUALI PROROGHE !QUESTA MANCANZA DI TRASPARENZA E DI REGOLE CERTE INSTAURANO UN CLIMA DI SOSPETTO SULL'OPERATO DELL'ENTE E UN FORTE DISAGIO TRA LE PERSONE RISULTATE IDONEE AI CONCORSI CHE NON SI VEDONO TUTELATE Rispondi Da: Spiegazione 03/12/2012 10.47.51 NEL LORO DIRITTO DI TRASPARENZA NELL'ACCESSO AL LAVORO ! IL CRA BLINDA OGNI INFORMAZIONE COSTRINGENDO LE PERSONE A FARE UN'ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI PER OGNI INFORMAZIONE SI VOGLIA AVERE , QUANDO TUTTI GLI ALTRI ENTI PUBBLICI FANNO DELLA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA PER IL CITTADINO IL PUNTO FONDAMENTALE DEL LORO BUON OPERATO! FINALMENTE SEMBRA CHE LA FUNZIONE PUBBLICA E TRIBUNALI STANNO PRENDENDO PROVVEDIMENTI PER L'OPERATO DELL' ENTE IN PASSATO E CHE FINALMENTE SIA ORA DI GIUSTIZIA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Rispondi | |
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Da: cra | 11/12/2012 19:20:09 |
Insomma, potrebbe bastare anche soltanto il sospetto (si sa che la moglie di Cesare deve esserne sempre al di sopra) ovvero il pericolo di parzialità a determinare l'effetto invalidante della procedura, fermo restando che requisito necessario e ineliminabile per l'operatività del criterio sintomatico di incompatibilità è la stabilità del legame (non dunque un rapporto saltuario) tra commissario e candidato, a nulla rilevando la buona fede del primo. Parimenti irrilevante è la natura, patrimoniale o non patrimoniale, del rapporto di cui si tratta. Un'impostazione giurisprudenziale che, da un lato, svincola l'indagine del giudice da parametri formali e, dall'altro, lo porta a valorizzare circostanze concretamente evidenziabili. L'introduzione per via interpretativa del criterio sintomatico di incompatibilità sembra così aprire una breccia non da poco all'investigazione delle dinamiche concorsuali, spesso opache o troppo chiacchierate. | |
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Da: cra | 11/12/2012 19:44:03 |
- Vacanze negli Stati Uniti e in Francia e soggiorni in resort e centri benessere, stage e promesse di posti di lavoro a parenti, amici e amanti, oggetti d'arredamento e prodotti alimentari. Gli imprenditori incassavano contributi pubblici, ottenevano contratti e si aggiudicavano gare l'appalto pilotate; i funzionari e i dirigenti del ministero dell'Agricoltura erano ricompensati con tangenti in denaro e «benefit» in grado di rendere più rosea la loro grigia vita impiegatizia. E, a differenza che in altre storie di mazzette, il gruppo era «seriale» nel dividersi il denaro dei contribuenti: quando i soldi in ballo erano pochi, l'imprenditore che li riceveva remunerava un solo dipendente del giro. Gli altri aspettavano il proprio turno, sicuri che prima o poi sarebbe arrivato. Conferenza stampa nella sede del Nucleo tributario della Finanza (Ansa) TANGENTI A TURNO - L'accordo era collaudato e ha funzionato alla perfezione almeno da marzo 2007 a maggio 2011, quando in base a un esposto anonimo è iniziata l'inchiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava. A conclusione delle indagini, il gip Flavia Costantini ha firmato 11 misure cautelari (sei in carcere e cinque ai domiciliari) per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, turbata libertà degli incanti e turbata libertà nella scelta del contraente. Compresi gli arrestati, l'inchiesta conta 37 indagati, fra cui 13 dirigenti e funzionari del ministero. Il Nucleo tributario della Finanza ha sequestrato «per equivalente» 43 terreni e fabbricati (compresi ville con piscina e attici), dieci auto e moto e diversi conti correnti, polizze assicurative, titoli: valore, 22 milioni. E ammontano a 32 milioni i soldi pubblici finiti nelle tasche degli imprenditori. IN CARCERE «CENTURIONE» - Il personaggio di spicco dell'inchiesta, ora in carcere, è considerato Giuseppe Ambrosio, soprannominato «Centurione», capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga, ex capo di gabinetto dei ministri Luca Zaia e Giancarlo Galan e, da maggio scorso, direttore del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, Cra. | |
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Da: Basta..... | 11/12/2012 20:36:04 |
Cara "CRA" o meglio " or di giustizia " nonché idonea 2006 e non 2010, ch hai fatto fare l'istanza etc..... Smettila di umiliarti in questa maniera, fai un favore a te stessa, mettici una pietra sopra, scrivi cose che non c'entrano, l'arresto del dir generale, nominato a marzo 2012 non c'entra niente con il concorso dei ricercatori, basta, riempire questo forum con le tue frustrazioni! | |
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Da: 21 dicembre | 11/12/2012 22:44:15 |
Cara "CRA" o meglio " or di giustizia nonché idonea 2006 ti rode e non poco ...... | |
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Da: risposte | 12/12/2012 11:43:40 |
ma che tristezza! e che risposte sono? sarai sicuramente uno dei vincitori, ma mettiti nei panni di questa poveretta...voglio vederti al suo posto! | |
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Da: cra 2010 | 12/12/2012 11:55:40 |
io al suo posto avrei fatto il concorso 2010 con tanto di idoneità riconoscita per il 2006!!! | |
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Da: risposte | 12/12/2012 12:05:22 |
a quel che ho capito (leggendo nel forum)il concorso 2010 l'ha fatto ma non l'ha passato...ma si può attaccare per questo? l'unica cosa chiara è che questa persona ha perso il lume della ragione, in 6 anni di attesa...magari vai a vedere che è un precario storico del Cra che è esasperato da come le sono andate le cose...e smettiamola di farci belli solo per essere stati presi dalle graduatorie, che su questo si potrebbe aprire un forum a parte..nulla è mai così scontato, giusto e corretto | |
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Da: cra 2010 | 12/12/2012 12:21:29 |
giusto! e tutto quello che si può dire contro il concorso del 2010 lo si può ripetere per il concorso del 2006! ma loora si chiede un concorso nuovo e via! | |
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Da: risposte | 12/12/2012 12:27:19 |
non mi risulta che possiamo chiederlo noi, ma la convinzione che ci sarà non me la toglie nessuno....salvo poi ripartecipare, trovarsi per motivi vari (ripeto meglio non indagare) idonei e basta, e decidere magare di andare a vendere i pomodori al mercato! | |
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Da: diciamo la verità | 12/12/2012 12:28:33 |
Nel concorso 2010 ci sono stati dei bocciati illustri e titolati a genetica perchè COME PRESCRIVE LA LEGGE le correzioni degli scritti sono state anonime. | |
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Da: cra | 12/12/2012 12:52:41 |
PREOCCUPANTE MANCANZA DI TRASPARENZA DA PARTE DELL' ENTE CRA IN MOLTI AMBITI , COME AD ESEMPIO L' ASSUNZIONE DEL PERSONALE ! QUESTO FATTORE , E' ANCORA PIU' EVIDENTE , QUANDO INTERERSSA LO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE ANCORA ATTIVE DEGLI ULTIMI CONCORSI BANDITI DALL'ENTE PER IL PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO ! NON SI CONOSCE IL CRITERIO CON CUI SONO SCELTE LE FIGURE PROFESSIONALI E QUINDI A QUALI GRADUATORIE SI ATTINGA IL NUMERO DEGLI ASSUNTI , LA DATA DI SCADENZA DELLE GRADUATORIE E LE EVENTUALI PROROGHE !QUESTA MANCANZA DI TRASPARENZA E DI REGOLE CERTE INSTAURANO UN CLIMA DI SOSPETTO SULL'OPERATO DELL'ENTE E UN FORTE DISAGIO TRA LE PERSONE RISULTATE IDONEE AI CONCORSI CHE NON SI VEDONO TUTELATE Rispondi Da: Spiegazione 03/12/2012 10.47.51 NEL LORO DIRITTO DI TRASPARENZA NELL'ACCESSO AL LAVORO ! IL CRA BLINDA OGNI INFORMAZIONE COSTRINGENDO LE PERSONE A FARE UN'ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI PER OGNI INFORMAZIONE SI VOGLIA AVERE , QUANDO TUTTI GLI ALTRI ENTI PUBBLICI FANNO DELLA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA PER IL CITTADINO IL PUNTO FONDAMENTALE DEL LORO BUON OPERATO! FINALMENTE SEMBRA CHE LA FUNZIONE PUBBLICA E TRIBUNALI STANNO PRENDENDO PROVVEDIMENTI PER L'OPERATO DELL' ENTE IN PASSATO E CHE FINALMENTE SIA ORA DI GIUSTIZIA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! | |
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Da: cra | 12/12/2012 13:13:31 |
Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) è un ente delle meraviglie, che non finisce mai di stupire | |
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Da: cra | 12/12/2012 13:20:01 |
Le mafie che vivono sotto casa, che depredano le risorse pubbliche, che riducono a deserto i territori. Il federalismo criminale come sistema politico che governa intere parti del nostro territorio. Le storie dei comuni sciolti per mafia raccolte in questo libro raccontano le mani della piovra nelle aule comunali tra omertà , mattanze ed eroi isolati. Tra appalti truccati, centri commerciali, alta velocità , assunzioni e contributi sociali in mano a mafie e politica criminale. Una situazione di indecenza democratica dove la legalità , la sicurezza pubblica, la civile convivenza lasciano il posto alla barbarie, al feudo, a vecchi e nuovi podestà . Le mafie divorano le istituzioni nel silenzio della politica e dell'informazione. Federalismo criminale è la denuncia, eccezionalmente documentata, di come anche nei comuni sciolti per mafia nulla cambi, di come le mafie riescano a ritornare ogni volta padrone. Con i nomi e i cognomi dei protagonisti del malaffare di ieri e di oggi, tra scandali, devastazione ambientale e latitanze dorate. | |
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Da: cra | 12/12/2012 13:32:52 |
Per chi non lo conoscesse Ambrosio era un direttore generale del Ministero dell'Agricoltura dagli anni 90′, delegato da Pecoraro Scanio a occuparsi di OGM, firmatario di vari decreti del ministero in campo di divieto di OGM. Confermato da Alemanno, nel novembre 2002 redige il decreto che vietava agli Istituti di ricerca del ministero di fare sperimentazione di OGM in pieno campo anche se tali sperimentazioni erano già state regolarmente approvate dalla commissione (che all'epoca esisteva) per le sperimentazioni in pieno campo a fini di ricerca. Quindi diventa capogabinetto con Zaia e Direttore ora di tutti gli Istituti di ricerca del CRA. Ora l'arresto per il coinvolgimento in un'inchiesta per corruzione. Blitz Gdf, arrestati anche imprenditori e dirigenti, sequestri per 22 milioni - 11 dicembre, 12:08 ROMA -Il capo della segreteria del sottosegretario Braga, Giuseppe Ambrosio, è tra i destinatari dei provvedimenti della Procura di Roma nei confronti di dirigenti e funzionari del Ministero delle Politiche agricole. Ambrosio è stato anche capo di gabinetto dei ministri Zaia e Galan. "Quasi tutte le attività del Ministero delle Politiche agricole sono state inquinate da una corruzione diffusa variegata e circolare". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi. L'inchiesta che ha portato all'arresto i funzionari e dirigenti del Ministero delle Politiche agricole "é un piccolo trattato di sociologia della corruzione inquietante". Così il procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi, ha descritto la situazione all'interno del Ministero sottolineando che "c'era un vero e proprio giro di privilegi e malaffare". "Ci troviamo di fronte a un sistema in cui c'é una spesa pubblica che dovrebbe essere interessata a favorire un settore importante come l'agricoltura e la pesca - ha aggiunto - e che invece viene distorta e inquinata da un'attività corruttiva diffusa". La Guardia di Finanza ha eseguito un arresti nei confronti di funzionari pubblici e dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e di imprenditori per reati contro la pubblica amministrazione.Complessivamente sono 11 i provvedimenti emessi dalla procura di Roma nei confronti degli indagati. Il reato ipotizzato dai magistrati e' corruzione e turbativa d'asta. La procura ha anche disposto il sequestro di beni per un valore di 22 milioni di euro. Gli indagati nell'indagine che ha portato all'arresto di funzionari e dirigenti del Ministero sono complessivamente 37. Degli 11 provvedimenti emessi dalla procura di Roma, sei sono custodie di ordinanza cautelare in carcere e cinque agli arresti domiciliari. | |
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Da: risposta | 12/12/2012 14:15:00 |
La difesa follia è utilizzato da criminali imputati. La variazione più comune è follia cognitiva. Sotto il test per follia cognitiva, l'imputato deve essere stata così compromessa da una malattia o deficienza mentale al momento dell'atto che lui o lei non conosceva la natura o la qualità dell'atto, o, se il convenuto conosceva la natura o la qualità dell'atto, lui o lei non sapeva che l'atto era sbagliato. La stragrande maggioranza degli stati consentire agli imputati criminali di invocare la difesa cognitiva follia. Un'altra forma di difesa follia è follia volitivo, o impulso irresistibile . Una difesa di impulso irresistibile afferma che il convenuto, anche se in grado di distinguere il bene dal male, al momento dell'atto, soffriva di una malattia o deficienza mentale che ha fatto lui o lei incapace di controllare la sua o le sue azioni. Questa difesa è comune in crimini di vendetta. Per esempio, supponiamo che un bambino è stato brutalmente aggredito. Se una madre altrimenti coscienzioso e rispettoso della legge spara l'autore, la madre può sostenere che era così infuriato che divenne malato di mente e incapace di esercitare autocontrollo. Stati pochissimi consentire alla difesa volitivo follia. La difesa follia non deve essere confuso con incompetenza . Le persone che sono incapaci di affrontare il processo si svolge in un istituto di igiene mentale fino a quando non sono considerati in grado di partecipare al procedimento. La difesa follia dovrebbero anche essere tenuti separati da questioni riguardanti ritardo mentale. La Suprema Corte si è pronunciata nel 2002 in Atkins contro Virginia , 536 US 304, 122 S. Ct. 2242, L. 153 ed. 2d 335 (2002) che l'esecuzione dei criminali mentalmente ritardati costituito "punizione crudele e inusuale" e che è stato vietato dalla Ottavo Emendamento . Ma se una persona viene assolto per infermità mentale, l'esecuzione non è un'opzione. La difesa follia riflette il concetto generalmente accettato che le persone che non sanno apprezzare le conseguenze delle loro azioni non dovrebbe essere punito per atti criminali. La maggior parte degli Stati membri disciplinano la difesa con statuti, ma alcuni stati permettono ai tribunali di imbarcazioni le regole per il suo uso corretto. In generale, la difesa è a disposizione di un imputato se il giudice ordina la giuria che a suo parere, se l'imputato era pazzo quando il reato è stato commesso. Il giudice può emettere questa istruzione se il convenuto ha prodotto prove sufficienti al processo per giustificare la teoria. Prove sufficienti include sempre la testimonianza di esperti da parte di psicologi e psichiatri. Quando si richiama la pazzia come una difesa, un imputato è tenuto ad informare l'azione penale. In alcuni stati, la sanità mentale è determinata dal giudice o giuria in un procedimento separato in seguito determinare la sua colpevolezza o innocenza al processo. In altri Stati, la difesa è accettato o respinto nel verdetto del giudice o giuria. Anche se la prova di follia non vince un verdetto di non colpevolezza, il giudice condanna può considerare come circostanza attenuante | |
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