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Docenti indonei : dove andremo ? Cosa faremo ? chi siamo ?
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Da: arabo -banned!- | 07/04/2013 16:31:54 |
E ki governa? | |
Da: arabo -banned!- | 07/04/2013 16:36:02 |
Cucì hai ragione. Un conto è firmare decreti x quelli il governo cè, un altro le interrogazioni ke devono diventare leggi. | |
Da: HolidayEquipe. | 07/04/2013 20:42:26 |
io pensavo ad una cosa...i politici questa volta li vedo davvero preoccupati... Questa volta sanno che c'é il rischio del massacro... Se ricordate alcuni mesi fa si parlo' del rischio tredicesima l'anno prossimo... Una cosa del genere oltre che spaventare noi, fara' avere sonni poco tranquilli ai politici... | |
Da: caronte2 | 08/04/2013 08:05:29 |
buona a tutti | |
Da: xcaronte2 | 08/04/2013 08:26:03 |
TAIU RITTU SI SCIMUNITU AHAHAHAH | |
Da: arabo -banned!- | 08/04/2013 08:46:13 |
- Messaggio eliminato - | |
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Da: Mininterno.net - Redazione Reputazione utente: +934 | 08/04/2013 09:36:58 |
x arabo e qualche altro: non voglio più ripeterlo, da questo preciso momento chi non rispetta le minime regole di civiltà e chi non usa un linguaggio decoroso verrà bannato dal forum. | |
Da: caronte2 | 08/04/2013 09:42:43 |
saluti a tutti | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 09:52:58 |
QUOTA 96: SEMPRE PIU' PROFONDO ABISSO!!!!!!!!!!!! Dopo tanta attesa è arrivata la sentenza della Corte dei Conti per la vexata questio della Quota 96, che ha visto la riforma Fornero annullare i requisiti per il pensionamento a chi aveva come somma di servizio quota anni pari a 96, ma al termine del 31 agosto 2012 e non a quelli richiesti dalla riforma al 31 dicembre 2011, dimenticando che l'uscita per il personale docente è all'inizio dell'anno scolastico e non alla fine di quello solare. Dopo diverse sentenze favorevoli di vari giudici del lavoro e l'appello al Condiglio di Stato, i ricorrenti sono stati invitati da quest'ultimo a rivolgersi alla Corte dei Conti del Lazio per dirimere una volta per tutte la questione, ma purtroppo per i 3.500 professori interessati la sentenza è negativa e il ricorso è stato giudicato inammissibile. I giudici hanno scritto nella sentenza che "Non sussistono i presupposti per la richiesta sospensione cautelare dei provvedimenti in questione, posto che è controverso un diritto pretensivo di parte ricorrente" e pertanto "la Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio DICHIARA INAMMISSIBILE L'istanza di sospensione dei provvedimenti impugnati. testo della sentenza | |
Da: HolidayEquipe. | 08/04/2013 09:55:32 |
buongiorno a tutti... non capisco l'accostamento quota 96 con la questione inidonei... e' come dire...transitiamo gli inidonei perche' oggi piove... | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:01:33 |
CGIL Per giovedì 11 aprile alle ore 15 è stato fissato un incontro al MIUR sui temi relativi al personale ATA (di ruolo e non di ruolo). La FLC CGIL si è fortemente battuta in questi ultimi mesi per ottenere un tavolo specifico permanente su tutte le questioni ATA. Il confronto è aperto su tutte le emergenze del settore: organici, immissioni in ruolo, molestie burocratiche, pagamento stipendi ai supplenti, pagamento indennità di funzioni superiori, mancata definizione del compenso dell'indennità di reggenza ai DSGA su scuole dimensionate. La grave discriminazione sociale - il decreto sugli inidonei va ritirato e cancellata la norma di riferimento - di cui è oggetto il personale ATA delle scuole, ci impone un serio e continuativo impegno nell'affrontare e risolvere tutte le problematiche del settore, al fine di assicurare valorizzazione professionale dei lavoratori, continuità organizzativa e qualità del servizio scolastico. Prima di questo appuntamento la FCL CGIL effettuerà davanti al MIUR un presidio nazionale il 10 aprile 2013 per "rivendicare piani di stabilizzazione dei precari e aumento degli organici in tutti i comparti della conoscenza". | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:03:04 |
Farvi solamente capire che è un dramma gigantesco. | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:15:29 |
DISASTRO MONTI!!!!!!!!!!!!! (PD-PDL-UDC) Non è più tempo di «agende», di promesse, di decreti «cresci-Italia» e di rivendicazione di avvenuti salvataggi. Il dato messo nero su bianco dal sistema delle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro mette a disposizione degli italiani l'ultima fotografia del 2012, il suggello finale sulla stagione dei Professori. Dopo la certificazione di un debito pubblico e di una pressione fiscale in costante salita, e un Pil in costante discesa, a chiudere il cerchio arriva ora il dato sulla disoccupazione. I numeri sono impressionanti. Nel 2012, i licenziamenti hanno avuto un vero e proprio boom, con oltre un milione di persone che hanno perso il lavoro. Per l'esattezza: 1.027.462, con un aumento del 13,9% rispetto al 2011. Quindi oltre 80.000 al mese, 2.700 al giorno. Una sorta di buco nero, una voragine in cui sembra essere caduta la capacità produttiva del Paese ma alla cui formazione hanno contribuito le politiche di austerità del governo e la riforma Fornero che ha frenato la propensione ad assumere ma anche a utilizzare contratti flessibili e ha inciso su questo doloroso record. Questo combinato disposto ha trasformato il 2012 in un vero e proprio anno nero della disoccupazione, con un trend che è il peggiore tra i paesi europei. Una progressione continua che ha portato, nel giro di quattro anni, i licenziamenti a salire da 800mila a oltre 1 milione. E ha trasformato l'ultimo trimestre dello scorso anno nel periodo di gran lunga peggiore degli ultimi anni, con quasi 330mila licenziati. Basta guardare il grafico a partire da gennaio per rendersi conto del costante peggioramento nell'arco del tempo. Se nel primo trimestre le fuoriuscite forzate erano state 225.689, nel secondo sono salite a 226.654, nel terzo a 245.860 fino alle 329.259, dell'ultimo in aumento del 15,1% sullo stesso periodo 2011. Di fronte a dati così eclatanti la politica si chiude nel silenzio. Fa eccezione Maurizio Sacconi che «sollecita una terapia d'urto» per rispondere a questa situazione di allarme. «I dati confermano il crescente rattrappimento del mercato del lavoro in Italia, determinato non solo dalla caduta dei consumi interni e dalla crisi di liquidità ma anche da regole troppo rigide e da un costo troppo elevato degli oneri fiscali e contributivi». Per questa ragione «tra le otto proposte annunciate da Berlusconi vi saranno misure urgenti per l'occupazione con riferimento alla detassazione dei primi contratti permanenti dei giovani e di una quota più ampia dei salari connessa a incrementi di produttività e con riferimento alla necessaria deregolazione della legge Fornero». Giancarlo Galan, a sua volta, definisce «sconcertante» il dato di un milione di licenziamenti nel 2012 con un aumento del 13% rispetto all'anno precedente. E fa notare un altro particolare non proprio confortante. Ovvero che «circa il 17% dei contratti di lavoro dell'ultimo trimestre sono relativi a rapporti da uno a tre giorni totali, mentre il 12%, 389.000 contratti, sono rapporti di un solo giorno. Un solo giorno di lavoro». «Di fronte a questo quadro ci domandiamo ancora cosa fare. Dobbiamo immediatamente dare vita a un governo. Siamo al collasso e non ci possiamo permettere ulteriori incertezze». | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:20:24 |
CRISI??????? MISERIA!!!!!!!!!!!!!! M5S VUOLE OCCUPARE IL PARLAMENTO- BERSANI VIVE INSIEME A GRILLO DI NO E' L'ITALIA AFFONDA!!!!!!!!! VERGOGNA. Ancora un sonoro no al governissimo insieme al Pdl perché porterebbe solo "a giorni peggiori". Pier Luigi Bersani scrive a Repubblica - per rispondere all'editoriale domenicale di Eugenio Scalfari - e conferma tutta la linea tenuta fin qui. La notizia, insomma, è che il leader del centrosinistra ignora quanto avvenuto negli ultimi giorni con il partito che sembra andare in ordine sparso perché, a dispetto delle decisioni prese più volte dal partito, non appare proprio compatto sulla strategia per formare un governo. Le ultime voci forti sono state quelle di Rosy Bindi ("Il segretario ci tiene in ostaggio"), Dario Franceschini ("Governo di transizione se il tentativo di Bersani fallisce") e soprattutto - ovviamente - Matteo Renzi che ha più volte invitato "a fare presto" e a "non perdere tempo". Bersani replica senza particolari pentimenti lo stesso concetto che ripete da settimane: non serve un governo qualunque sia, ma un governo di cambiamento, altrimenti è inutile. "Ci vuole un governo, certamente - scrive nella lettera spedita a Repubblica - Ma un Governo che possa agire univocamente, che possa rischiare qualcosa, che possa farsi percepire nella dimensione reale, nella vita comune dei cittadini. Non un governo che viva di equilibrismi, di precarie composizioni di forze contrastanti, di un cabotaggio giocato solo nel circuito politico-mediatico". Via dal campo ipotesi di larghe intese con il centrodestra, insomma anche perché altrimenti "predisporremmo solo il calendario di giorni peggiori". La definisce una "convinzione profonda, cui farei fatica a rinunciare". "Il nostro Paese - chiarisce - è davvero nei guai. Si moltiplicano le condizioni di disagio estremo e si aggrava una radicale caduta di fiducia. Ci vuole un governo, certamente. Ma un governo che possa agire univocamente". Basta, in definitiva, con il "piccolo cabotaggio". Bersani ringrazia Scalfari per il contesto "amichevole e rispettoso" delle critiche e nota che le stesse si fanno sentire "anche in contesti ben meno amichevoli" che con toni aspri denunciano "una sorta di puntiglio bersaniano". Ma "la proposta che ho avanzato assieme al mio partito (governo di cambiamento, convenzione per le riforme) - precisa - non è proprietà di Bersani. Ripeto quello che ho sempre detto: io ci sono, se sono utile. Non intendo certo essere di intralcio". "Esistono - si chiede il segretario democratico - altre proposte che, in un Paese in tumulto, non contraddicano l'esigenza di cambiamento e che prescindano dalla mia persona? Nessuna difficoltà a sostenerle! Me lo si lasci dire: per chi crede nella dignità della politica e conserva un minimo di autostima, queste sono ovvietà !". Gli uomini del segretario: "Un governo con il Pdl lo voterebbero in pochi" Un leader apparentemente accerchiato, insomma, reagisce e rilancia. Il ragionamento, secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, è questo: "Nessuna grande coalizione, un governissimo è per noi impensabile, non è questa la soluzione che sblocca il Paese. Ci siamo già passati con Monti e non ha funzionato. Sarebbe la palude… E poi, a parte un paio di renziani, tra i parlamentari del Pd non c'è nessuno che lo voterebbe, un esecutivo così". Una lettura talmente decisa che le uscite di Franceschini e del capogruppo democratico alla Camera Roberto Speranza vengono interpretate "in linea" con ciò che pensa il segretario: "Anche quelle posizioni - spiega Davide Zoggia, bersaniano di prima fila - si muovono nel solco della direzione nazionale". Sarà . Resta che il capo del centrosinistra è convinto che l'unica linea possibile possa essere il "doppio binario": confronto con tutti sul Quirinale, ma governo di cambiamento. Nessuno scambio sottobanco con il centrodestra Nessun scambio sottobanco con il centrodestra. L'ultimo dei pensieri è "concedere" un ministro della Giustizia "conciliante" o un presidente della Repubblica che garantisca sui problemi personali di Berlusconi, prosegue il Corriere. Semmai l'offerta è di profilo "istituzionale": legittimazione piena sul piano politico ("I voti di Berlusconi non sono di serie B" aveva detto lo stesso Speranza), la guida della Convenzione per le riforme (che però il Pdl rifiuta con sdegno) e qualche altro spazio in Parlamento. L'incontro tra Bersani e Berlusconi potrebbe finire fissato in agenda già per giovedì o venerdì. Altre voci, però, dicono che siccome resta l'atteggiamento di chiusura netta del segretario democratico, il confronto tra i due leader potrebbe saltare. Ad ogni modo, secondo Enrico Letta, citato ancora dal quotidiano di via Solferino, è inutile stare a tirarsi i capelli a vicenda in questi giorni perché ciò che sbloccherà tutto sarà l'elezione del nuovo capo dello Stato: "L'elezione del Quirinale sarà determinante per capire se la legislatura muore e va avanti". Elezioni più lontane (forse) Cosa potrebbe accadere in caso di fallimento definitivo di Bersani resta materiale per indovini. La sensazione è che si riduca il fronte di chi vorrebbe andare alle elezioni subito: perfino tra la parte sinistra della coalizione (i Giovani Turchi del Pd e Sinistra Ecologia e Libertà ) stanno riflettendo sulla questione. Perfino Nichi Vendola conferma, certo, che non ci sono altri orizzonti diversi da un governo Bersani pienamente di centrosinistra (e comunque senza intese con Berlusconi), ma definisce il ricorso immediato alle urne "una follia". Currò (M5S): "Serve un governo con il Pd, la fiducia è solo un fatto tecnico" Il dibattito resta puntellato anche su quanto il centrosinistra riuscirà ad attrarre in Parlamento voti del Movimento Cinque Stelle. Torna a parlare, peraltro, il deputato siciliano Tommaso Currò, che già nei giorni scorsi aveva caldeggiato un maggiore impegno dei pentastellati nella formazione di un governo: "Se abbiamo detto di avere un progetto di Paese - spiega oggi a Repubblica - e poi stiamo a guardare il governissimo Pd-Pdl, tradiamo la nostra prerogativa di mandare a casa la vecchia classe dirigente". L'alternativa qual è? "Se proponiamo un governo a cinque stelle, il Pd e Sel faranno emergere persone che non hanno nulla a che vedere con il passato negativo. Obbligheranno la vecchia classe a fare un passo indietro, ne emergerà una nuova". Quanto alle regole stringenti del Movimento "bisogna fare il bene del Paese - risponde Currò - Io sono qui per rispettare le regole sottoscritte. Ma non in modo che siano fini a se stesse, bensì per fare il bene dell'Italia. Perché fra le due io scelgo sempre il bene dell'Italia". Il ragionamento di Currò arriva alla parola "magica": responsabilità . "Se siamo stati una rivoluzione è perché siamo in un momento storico di rivoluzione. O lo si capisce, assumendoci una responsabilità proporzionale alla gravità del momento, o passeremo ignorati dalla storia". | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:23:29 |
DOVE SIETE STATI QUANDO TUTTO E' STATO COMPIUTO??????? NON SI CAMPA DI SOLE CHIACCHIERE!!!!!!!!! VERGOGNA. La Cgil si mette in moto verso la nuova stagione politica (ancora densa di incognite) e sindacale (piena invece di alcune certezze: la crisi e una legislazione che non aiuta). E lo fa ribadendo una richiesta che Susanna Camusso ha già declinato con chiarezza in campagna elettorale: «L'articolo 8 deve essere abrogato». La legge, voluta dal ministro Maurizio Sacconi per accontentare Sergio Marchionne e la Fiat, è in realtà un potentissimo demolitore dei contratti nazionali e di tutte le tutele dei lavoratori: varata il 13 agosto del 2011 (non a caso, in piena estate), prevede che un qualsiasi accordo aziendale possa derogare non solo al contratto nazionale ma anche alle leggi. «Vuol dire non solo cancellare i diritti, ma anche lo stesso sindacato», avverte il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, ieri presente anche lui a un seminario sul tema a Roma, organizzato dalla Rivista giuridica del Lavoro della Cgil, a cui hanno partecipato i principali segretari di Corso d'Italia, giuslavoristi e costituzionalisti. Certo non è per nulla facile capire chi - e se mai qualcuno - potrà raccogliere l'appello della Cgil, dei metalmeccanici e di tutte le altre categorie, visto che il prossimo governo è ancora di là da venire e potrebbe avere una «formazione» non vicina alle posizioni del sindacato. Ma intanto la Cgil contratta, e studia. Analizza le conseguenze che ha già avuto l'articolo 8 nei quasi due anni dalla sua entrata in vigore, con i tentativi disperati di arginarne la penetrazione. Ma invece la legge voluta da Sacconi agisce, eccome: in un'azienda di Paderno Dugnano, ad esempio, la Fiom ha ritirato la firma quando si è resa conto che l'accordo, applicando l'articolo 8, andava a ledere diritti fondamentali dei lavoratori. Dall'altro lato, al contrario, alla Golden Lady la Cgil ha deciso di accettare la citazione della lex sacconiana in premessa di un'intesa che ha garantito il lavoro dipendente a oltre un migliaio di associati in partecipazione: «Abbiamo diluito nel tempo l'applicazione della legge Fornero, ma in questo modo abbiamo ottenuto la stabilizzazione», spiega Ivano Corraini, responsabile dell'Area Giuridico e Vertenze della Cgil. Insomma, tra gli ideali e la necessità di «sporcarsi le mani» nella contrattazione, la Cgil cerca un equilibrio dignitoso: sapendo che non è scontato che l'invocata abrogazione dell'articolo 8 arrivi, e non sapendo quando, intanto si deve lavorare mentre questo è in vigore. Maurizio Landini ricorda che «questa legge è stata richiesta esplicitamente dalla Fiat per coprire gli accordi che aveva fatto, primo tra tutti quello di Pomigliano». «Più volte ci è stato detto - ha aggiunto il leader della Fiom - che Pomigliano sarebbe stato un caso irripetibile: e invece vediamo che è diventato il modello, e che Sacconi ha portato a termine una strategia a lungo termine cominciata con la legge 30. Mentre noi, e le nostre forze politiche, abbiamo sottovalutato quello che succedeva: non ci rendiamo conto che in questo modo non solo vogliono cancellare il contratto nazionale, le tutele costituzionali e le leggi a garanzia di chi lavora, ma anche noi stessi, il sindacato». «I lavoratori hanno bisogno della protezione assicurata dal diritto del lavoro, perché è normale che siano più deboli rispetto all'impresa, soprattutto nella crisi e nel confronto a livello aziendale - ha concluso Landini - Per questo oltre a cancellare l'articolo 8, dobbiamo porre le basi per una vera rappresentanza e democrazia nei luoghi di lavoro, facendo in modo di avere una legge che impedisca i contratti separati e i ricatti». Umberto Carabelli, dell'Università di Bari, uno degli autori del numero speciale della Rivista giuridica del lavoro dedicato alla «Legge Fiat-Sacconi», ha analizzato a sua volta la genesi dell'articolo 8, e la sua anticostituzionalità : dalla legge 30 (o «Biagi») che con la certificazione già smontava la centralità della legge, passando per il Collegato Lavoro, che indeboliva i giudici, fino all'ultimo «regalo» di Sacconi. Dopo quell'accordo confederale del 28 giugno 2011, «che pure apriva ai contratti decentrati, ma lasciando il controllo centrale a quelli nazionali», che sancì l'intesa tra Susanna Camusso e la Confindustria di Emma Marcegaglia, ma che poi fu attaccato pesantemente da Marchionne, che pretese appunto l'articolo 8 dal governo Berlusconi. Serena Sorrentino, segretaria Cgil, ribadendo alla politica la richiesta di «cancellare l'articolo 8», afferma che intanto si deve cercare di tornare il più possibile allo spirito del 28 giugno, d'intesa con le imprese quando si riesce, senza accettare accordi al ribasso, e insieme lavorando per un accordo - e magari una legge - sulla rappresentanza e la democrazia. | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:26:52 |
ORA ATTACCANO ANCHE CHI E' VERAMENTE MALATO!!!!!! VERGOGNA. Per la crisi saranno tagliati anche i giorni di malattia dei lavoratori. L'Inps, riporta il Corriere della Sera, ha infatti emanato una circolare il 16 gennaio in cui ordina ai medici di ridurre i permessi del tre per cento rispetto al 2012. E per raggiungere l'obiettivo insiste sul fatto che le visite fiscali devono essere più "fiscali". Spese eccessive - In sostanza l'Inps chiede ai medici di ridurre le prognosi per ridurre i costi: ovvero diminuire i giorni di malattia per far risparmiare l'istituto di previdenza, e chiede poi controlli più responsabili ai medici fiscali che possono ridurre o cancellare il permesso dal lavoro se il malato - e quindi il certificato - sono immaginari. Infatti dopo il quarto giorno di malattia è proprio l'Inps a pagare stipendio e contributi al posto del datore di lavoro e quindi tagliare qualche giorno di permesso significa per l'Istituto diminuire una voce di spesa che vale 2 miliardi di euro all'anno. Polemiche - Ma la circolare non è piaciuta affatto all'Ordine dei medici. "Così l'Inps dice che il 3% dei certificati firmati dai medici di famiglia è falso", protesta Roberto Carlo Rossi, presidente dell'Ordine dei medici di Milano, "hanno messo la malattia delle persone alla voce costi, come la carta per le stampanti o il toner. Inaccettabile". Resta il fatto però che - come sanno tutti quelli che lavorano - l'assenteismo è una realtà e che chissà perché il giorno in cui "scoppia" la malattia è sempre il lunedì. | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:31:58 |
ULTIMI PER ISTRUZIONE E CULTURA!!!!!!! VERGOGNA. L'istituto di statistica europeo: nel 2011 la spesa pubblica per il nostro patrimonio di beni culturali, il più grande al mondo, è stata appena dell'1,1% rispetto al Pil. La metà della media Ue. Per il sovvenzionamento della scuola, da quella d'infanzia alle superiori, non va meglio: si spende solo l'8,5% del Pil, mentre nell'Ue si viaggia ad una media del 10,9%. Peggio di noi solo la Grecia. Gli studenti: siamo all'emergenza nazionale. Ancora segnali negativi a livello nazionale sul fronte degli investimenti a favore della cultura e dell'istruzione dei nostri giovani. Secondo uno studio pubblicato il 6 aprile da Eurostat, l'istituto di statistica europeo, che ha messo a confronto la spesa pubblica nel 2011, in cultura spendono ormai tutti più di noi: dalla Germania (1,8% del Pil) alla Francia (2,5%) fino al Regno Unito al 2,1%. Anche la media del vecchio Continente è impietosa: se l'Italia si ferma all'1,1% del Pil, meritandosi la "maglia nera", nell'Ue si spende esattamente il doppio. Il dato diventa ancora più avvilente se si pensa che per l'Unesco nel Bel Paese è contenuto il più alto numero al mondo di beni patrimonio dell'umanità . E per quanto riguarda il sovvenzionamento della scuola, da quella d'infanzia alle superiori, non va meglio: per l'istruzione si spende solo l'8,5% del Pil, mentre nell'Unione europea si viaggia ad una media del 10,9%. L'ultimo posto stavolta non è nostro, ma davvero per poco: peggio dell'Italia fa solo la Grecia. Tra i primi a commentare lo studio pubblicato da Eurostat sono le associazioni degli studenti. Secondo Michele Orezzi, coordinatore dell'Unione degli Universitari: le cifre indicate dall'istituto di statistica europeo sono "semplicemente l'ennesima conferma di quello che diciamo da anni come studenti, la spesa in Istruzione nel nostro Paese è più che insufficiente". Continua Orezzi: "Dopo tanti slogan e tante campagne di disinformazione, ecco dei dati che certificano la realtà . I dati dell'Eurostat sono una risposta chiara e inconfutabile per tutti quelli che ancora oggi si ostinano a dire che bisogna tagliare la spesa in Istruzione. Dopo il calo degli iscritti all'università , dopo aver verificato, sempre dai dati dell'Eurostat, che siamo l'ultimo Paese in assoluto per numero di giovani laureati in Europa, è chiaro a tutti come l'Istruzione sia una vera e propria emergenza nazionale". Anche le parole di Daniele Lanni, portavoce della Rete degli Studenti, sono di dura condanna per la politica nazionale sul fronte dell'istruzione ed in generale della cultura italiana. "Dopo anni in cui hanno prima negato i tagli, poi li hanno giustificati con la crisi e con le politiche di austerity oggi ci vediamo ancora una volta fanalino di coda in Europa. Non è più accettabile, tutto il Paese deve prendere atto della situazione e devono essere adottati interventi urgenti e straordinari. Il taglio alla spesa per l'Istruzione dimostra il taglio al futuro di una intera generazione". Pure tra i sindacati ci sono state reazioni contrariate. Per il momento l'unica organizzazione ad esprimersi è l'Anief, che attraverso un duro comunicato sostiene che per risalire la china nella classifica Eurostat occorre "subito avviare corsi professionali di massa e un'opera e programmare una vera alfabetizzazione per migliorare la conoscenza dell'italiano, ma anche delle lingue straniere e dell'informatica: sono queste le prime risposte da dare a livello nazionale se si vuole risollevare il nostro Paese dal baratro culturale e formativo in cui ci siamo 'cacciati'". Secondo il presidente Anief, Marcello Pacifico, "alzare il livello medio di conoscenze, avvicinare gli italiani alle altre lingue, partendo dall'inglese, migliorare le loro non sempre approfondite competenze informatiche, rappresentano dei punti importanti da cui ripartire. Anche per combattere la disoccupazione crescente, poiché è stato dimostrato, attraverso studi scientifici, che c'è un rapporto di associazione diretta tra formazione di qualità e accesso al mondo del lavoro". | |
Da: ANCORA CI CREDETE!!!!!! | 08/04/2013 10:34:30 |
SE PIGNORANO IL MINISTERO FORSE POTRANNO AVERE GIUSTIZIA!!!! VERGOGNA. Il MIUR discrimina i precari e viola le disposizioni europee: il Tribunale di Biella accoglie 43 ricorsi proposti dall'ANIEF con il patrocinio dell'Avv. Giovanni Rinaldi e riconosce ad altrettanti docenti il diritto alla stessa progressione stipendiale di cui usufruiscono i docenti di ruolo. L'ANIEF dimostra ancora una volta che il MIUR non può permettersi di considerare i precari "lavoratori di serie B". Sono tanti i docenti precari che - pur lavorando per anni e con assoluta continuità al servizio del MIUR con i connessi oneri e responsabilità , in nulla inferiori a quelli dei colleghi di ruolo - sono mantenuti dal Ministero dell'Istruzione al livello stipendiale d'ingresso e retribuiti alla stessa stregua di un docente al suo primo incarico di lavoro. Denunciando questa palese discriminazione che mortifica il lavoro e la professionalità dei lavoratori precari della scuola, l'ANIEF si è da sempre battuta per il riconoscimento della pari dignità di questa categoria, ricordando che la tutela antidiscriminatoria sancita dalla normativa europea estende ai lavoratori a tempo determinato la stessa disciplina economica, normativa (anzianità di servizio e conseguenti scatti) e previdenziale dei lavoratori a tempo indeterminato. Il "Principio di non discriminazione" sancito dalla clausola 4 dell'Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva 1999/70/CE dispone, infatti, che riguardo alle condizioni d'impiego i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. "Il nostro sindacato - dichiara Marcello Pacifico, presidente ANIEF - ha dimostrato più volte nei tribunali di tutta Italia che il disegno speculativo del MIUR, volto a un'evidente operazione di risparmio nei confronti ed in danno dei lavoratori precari, si realizza anche attraverso il mancato riconoscimento agli stessi di qualsiasi progressione stipendiale e, in particolare, degli scatti di anzianità . Tale condotta, che fa percepire ai lavoratori per tutto il periodo di precariato unicamente la retribuzione di base, si pone in aperto contrasto con i principi costituzionali di ragionevolezza e di equità retributiva, di cui al combinato disposto degli articoli 3, 36 e 97 della Costituzione, nonché del connesso 'Principio di non discriminazione' sancito dalla Direttiva Europea 1999/70/CE". "Forti delle ragioni dettate dall'Unione Europea e dalla Costituzione italiana - continua il presidente del giovane sindacato - abbiamo chiesto al Giudice del Lavoro di Biella, Dott.ssa Maria Rosaria Pietropaolo, la disapplicazione della normativa interna ottenendo la condanna del Ministero dell'Istruzione al pagamento della cifra complessiva di circa 250.000 Euro per le differenze stipendiali non corrisposte a seguito dei plurimi contratti a tempo determinato stipulati nel corso degli anni con 43 docenti iscritti ANIEF". "È disarmante costatare - conclude Pacifico - come, nonostante le numerosissime condanne in tribunale, lo Stato italiano perseveri nell'ignorare i principi comunitari, seguitando a speculare su quei lavoratori che da anni prestano la propria professionalità e le proprie competenze al servizio del Ministero dell'Istruzione e che, invece di essere stabilizzati come sarebbe loro diritto, continuano così odiosamente e sistematicamente ad essere discriminati". | |
Da: precariostanco | 08/04/2013 11:33:06 |
x ANCORA CI CREDETE!!!!!! hai altre news(copia incolla) da pubblicare? | |
Da: arabo -banned!- | 08/04/2013 11:43:25 |
Qualke povero scemo ke cn il copia e incolla pensa di avere qualke nozione di cultura. | |
Da: xprecariostanco | 08/04/2013 11:45:28 |
Da dove sei uscito tu dalla lampada di Aladino? Certo che sono copia ed incolla. Ho voluto semplicemente metterle nel forum. Invece di lamentarti dalla tua almeno una notizia permaloso. | |
Da: lulf | 08/04/2013 15:05:08 |
I Cobas hanno convocato lo sciopero generale della scuola contro i test Invalsi: il 7 maggio nelle materne ed elementari, il 14 nelle medie e il 16 nelle superiori, giorni in cui si svolgeranno manifestazioni e iniziative a livello provinciale. "I quiz Invalsi - afferma Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas - immiseriscono la scuola e l'istruzione". L'obiettivo della protesta - spiega una nota - e' "cancellare il Sistema di (S)valutazione che annulla la liberta' di insegnamento e subordina scuole, studenti, docenti e i loro salari a demenziali indovinelli; restituire a docenti e Ata il salario rubato con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianita'; impedire la deportazione dei docenti 'inidonei' e l'espulsione degli Ata precari; l'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili; dire no alle prove selettive per entrare a scuola e alle classi-pollaio; eliminare il monopolio della Casta dei sindacati di Stato ed esigere il diritto di assemblea e di contrattazione per tutti/e". | |
Da: Er Siculo | 08/04/2013 15:43:45 |
Era ora grazie redazione. | |
Da: HolidayEquipe. | 08/04/2013 15:50:36 |
mi permetto di dire che questa storia dello sciopero mi sembra una presa in giro... Lo sciopero é contro le prove invalsi...e giutamente gli ata che ci azzeccano?...infatti a quel punto, per sfruttare anche i numeri degli ata, si é aggiunta la qurstione ata.... E allora io mi domando... Come mai quando ci fu la questione inidonei non ci fu uno sciopero generale???..?. | |
Da: Stella inidonea | 08/04/2013 15:55:29 |
Vedo che Arabo è stato bannato da "Mininterno.net - Redazione".... Solo che nessuno sembra essersene accorto. Mah! | |
Da: Er Siculo | 08/04/2013 15:58:18 |
Calò vedi che fine fanno gli scostumati...........le famiglie non si offendono.....la gente tutta.deve essere magari si contrariata su un'idea ma non insultata. Io non sono arrivato a livelli a dir poco scandalosi cui é arrivato con tante persone l'amico tuo.Holiday ho sempre detto che tu sei una persona molto.seria e preparata menomale che nel forum ci.sei almeno tu che dai sempre notizie aggiornate.Tuo cugino ha proprio esagerato e sforato senza contegno.....io e me ne scuso ho soltato risposto alle continue offese gratuite partite in primis sempre da lui. Auguro.a tutti le migliori.cose. | |
Da: toto'' cerca casa | 08/04/2013 16:41:36 |
Bersani giovedì 11 aprile dovrebbe andare da Berlusconi a bere il caffè… sperando in una proposta che non possa rifiutare (comunque è indeciso... se andare)… e sabato 13 scenderà piazza nelle periferie povere di Roma a favore di una manovra contro la povertà ... Incosciente o sprovveduto? Ueh ragassi Siam passi? Siam mica qui a capirci qualcosa... le cose si fanno così... come il Natale... quando arriva...arriva... A casa Berlusconi invece si parla e si discute degli otto punti del buon governo (immaginate se fosse brutto…), Silvio si è fatto stampare gli otto punti del M5S e ne ha preso la metà e li presenterà a Bersani con il timbro PdL. Immagino quando Silvio leggerà a Pierluigi la volontà del PdL di cancellare i rimborsi elettorali. Nel frattempo la mafia si sta incazzando è vuole al più presto un nuovo Governo, gli affari sono affari e Grillo sta rompendo… che camurria… Domenica 7 aprile. Dopo le lettere anonime sugli attentati ai pm siciliani per bloccare "froci e comici al governo", polizia e carabinieri vogliono mettere in atto misure di sicurezza per garantire a Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle l'incolumità . I carabinieri del Ros sono arrivati di primo pomeriggio a casa di Beppe Grillo. Motivo: mettere in atto una serie di misure di sicurezza per garantire al leader del Movimento 5 stelle l'incolumità dopo la lettera arrivata alla Procura di Palermo, datata 2 aprile. Toto Presidente della Repubblica: inizialmente ero favorevole su Emma Bonino candidata alla Presidenza della Repubblica ma dopo aver letto l'analisi di Travaglio (sembra l'ispettore Fazio che racconta tutto di più al commissario Montalbano sulla vita della persona controllata) ho cambiato idea. In effetti Emma Bonino è stata parlamentare in Italia sette volte e in Europa tre volte, a partire dal lontano 1976. Da sempre radicale, si è poi candidata nel '94 con Forza Italia fondata da Berlusconi, Dell'Utri, Previti & C., e col centrodestra berlusconiano è rimasta fedele alleata, fra alti e bassi, fino alla rottura del 2006, quando è passata al centrosinistra. Nel '99 Berlusconi la sponsorizzò per il Quirinale, anche se poi confluì su Ciampi. Ancora nel 2005, alla vigilia della rottura, la Bonino dichiarava di "apprezzare ciò che Berlusconi sta facendo come premier" (una legge ad personam dopo l'altra, dalla Gasparri alla Frattini, dal lodo Schifani al falso in bilancio, dalla Cirami alle rogatorie alla Cirielli) e cercava disperatamente un accordo con lui. Sfumato il quale, scoprì all'improvviso i vizi del Cavaliere e le virtù di quelli che fino al giorno prima lei chiamava "komunisti" e "cattocomunisti". Nel 2010 poi la Bonino fece da sponda all'editto di Berlusconi contro Annozero : il voto radicale in Vigilanza fu decisivo per chiudere i talk e abolire l'informazione tv prima delle elezioni. Con tutto il rispetto per la persona, di questi errori politici è forse il caso di tenere e chiedere conto. Insomma la colpa del vuoto di potere istituzionale è secondo i guru del PD... di Beppe Grillo! E' colpa di Grillo per tutto, perché piove e fa freddo al nord, perché ho dimenticato la lista della spesa a casa, perché mentre sono sotto la doccia scopro che è finito il balsamo, perché quel prodotto scontato è terminato. Perché non posso andare in ferie, non importa se le maggiori forze politiche italiane si stanno per mettersi d'accordo… (la scusa è che Grillo non accetta l'accontentino di Bersani... il solito gioco del PD... vuoi entrare in una partecipata? In un consiglio di amministrazione? Ma una vera proposta politica al M5S non è stata mai fatta... altro che balle!) Bisognerebbe ridare al popolo italiano il diritto di scegliere chi far governare ma la paura del Pd di perdere rovinosamente è altissima... quindi tenteranno con qualsiasi mezzo l'inciucione. Fronte scuola pubblica: il Ministro dell'Istruzione Profumo ha deciso che è ora di mettere a posto le cose. Dopo aver ascoltato Manitù, il dio della pioggia, il dio Bacco, il maniscalco di Gerusalemme e Apicella ha deciso che i precari che insegnano da anni nella scuola e che parteciperanno ai Tfa speciali (corsi abilitanti chiamati Tirocinio formativo attivo) dovranno avere dimezzato il punteggio rispetto a coloro che partecipano ai corsi Tfa ordinari e che non hanno mai insegnato. Invece di preoccuparsi di sistemare tutti i docenti abilitati e stabilizzarli con un contratto a tempo indeterminato si scegli di aumentare le graduatorie e purtroppo il precariato. Per non parlare dei malati con diagnosi di invalidità che supera il 75% addirittura viene annullata la possibilità di usufruire dei tre giorni della legge 104. Altra forzatura giuridica di Profumo in questi giorni… è stata la conferma del dimensionamento (declassati) dei docenti inidonei (malati di cancro) e dei docenti di laboratorio in esubero in assistenti amministrativi (personale non docente) . Insomma la deportazione è appena iniziata. Siamo l'unica nazione che degrada i propri lavoratori… non dimenticatelo! Contemporaneamente l'INPS chiede l'intervento per una riduzione dei giorni di malattia dei dipendenti pubblici… E' importante ricordare che tra proroghe e rinvii, nella legge di Stabilità di dicembre 2012 è stato approvato l'emendamento salva-pensioni d'oro per la pubblica amministrazione. La norma a firma Cinzia Bonfrisco (Pdl) - prevede che "ai fini previdenziali" i paletti fissati dal governo Monti con il decreto salva-Italia operino solo con "riferimento alle anzianità contributive maturate" successivamente al provvedimento. In altre parole, la legge non sarà retroattiva. Salvi, insomma, tutti coloro che già hanno maturato i contributi e che sono ancora in carica. Tra i super-manager di Stato salvati, funzionari come Antonio Mastrapasqua, Presidente Inps (1.206.903 euro di stipendio annuo) o come Attilio Befera, a capo di Equitalia (450 mila euro). Invece a tutto il personale della scuola (docenti e personale ata) viene imposto il congelamento degli anni di pensione… dovranno aspettare… in pratica è economicamente più conveniente spedirli direttamente al cimitero… che senso ha mandarli in pensione prima! Buon mese d'aprile a tutti gli insegnanti, al personale ata e a tutti i dipendenti pubblici che vengono accusati dai soliti politici disonesti e ignoranti e dalla stampa di regime di non fare nulla tutto il giorno e di stare sempre in malattia! | |
Da: casemiro | 08/04/2013 17:06:50 |
ahahahaahahahahc sei un emerito stupido. Grazie del pensiero Stella. QUESTO FORUM E' X I BIDELLI I DOCENTI KE CI FANNO QUA? | |
Da: Er Siculo | 08/04/2013 19:14:14 |
LA SAGEZZA E' LA VIRTU' DEI FORTI. Medita......... il tuo comportamento asociale non ti porta a nulla.......prendi la via della correttezza....del quieto e civile vivere e confrontarti apertamente senza esaltazioni od offese con gli altri ti renderà fiero e ben accetto da tutti. L'umiltà é un valore immenso.......ti spalanca quando meno il sorriso di tant'altra gente che vuole ancora sperare e credere. Auguro un sorriso a tutti. | |
Da: Er Siculo | 08/04/2013 21:26:43 |
Ecco disprezzi con una facilità disarmante colui che é bidello..... Perché chi é bidello dovrebbe vergognarsi di esserlo? Mi dispiace farti sapere che io non lo sono....ma se lo fossi stato di certo non sarei diverso di come sono ora. Il mondo é bello perché é vario.....tu purtroppo sei unico...... Ormai ci siamo.convinti in tanti che se transito ci sarà ci riposeremo finalmente......il lavoro lo.lasciamo a te.....cosà magari essendo seriamemte impegnato in attività amministrative o tecniche non sprecherai piú il tuo spazio libero ad offendere tutto e tutti. | |
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