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Dirigenti scolastici - Discussione generale fino al 2012
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Da: Code di fine estate01/08/2012 07:31:01
Ho letto che prima di ferragosto devono dare le autorizzazioni pure per l'assunzione di oltre 20.000 docenti...che macello a quel punto ..è il solito pressapochissimo degli italiani..non esiste un minimo di capacità programmatoria...è pur vero che queste nuove immissione sono un evidente spot elettorale

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=38449&action=view

Da: Calabrese  doc01/08/2012 07:41:09
Il Governo dovra' provvedere all'assunzione di tutti i vincitori, MEF si o MEF no..,altrimenti  annulli il concorso e dichiari Ufficialmente ai partitucoli che lo foraggiano con il sostegno parlamentare(e non solo) che la scuola Pubblica sta per essere definitivamente abolita! Mi pare giusto e civile che Professori, studenti, famiglie dirigenti scolastici ..ecc eec. siano quanto meno messi nelle condizioni di :1)sapere quel che si sta programmando alle spalle della societa' civile e nel chiuso delle commissioni; 2)   stabilire chi mandare a quel Paese!
Pare evidente anche agli stolti che la riduzione di spesa pubblica e la crisi gravissima del sistema capitalistico globale sono solo una scusa idiota per imporre l'indirizzo privatistico alla scuola in Italia  infatti con o senza dimensionamento, e per quanto riguarda gli sprechi e la spesa improduttiva, non cambia assolutamente NULLA.
NON RIDUZIONE DI SPESA SCOLASTICA IMPRODUTTIVA, QUINDI,  MA ABOLIZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA. questo e' il proggetto vero che vede parimenti responsabili forze partitiche e sindacati di stato che vogliono una scuola d'elite per pochi benestanti. QUESTO PROGETTO NON POTRA' REALIZZARSI FINCHE CI SARANNO INTELLETTUALI DEGNI DI QUESTO NOME IN ITALIA IN EUROPA E NEL MONDO!

Da: Calabrese  doc01/08/2012 07:58:31
Partiti e forze sindacali, nascosti dietro il paravento Montino, stanno abolendo il sistema scolastico Pubblico! Prendetene atto! Tutto sta avvenendo nel piu' assoluto silenzio mediatico e  con l'attiva quanto ipocrita  collaborazione di Partiti e sindacati di stato. Il business della scuola Privata e' una succulenta risorsa per imprenditori e multinazionali senza scrupoli  ed oggi profittando della crisi si sta dando il colpo finale ad una istituzione, quella scolastica, che ha garantito l'istruzione per TUTTI. Rendendo sempre piu' inefficiente la scuola pubblica si spalancano le porte al rafforzamento e al moltiplicarsi di Istituti Privati verso i quali si rafforzeranno sempre di piu' risorse e finanziamenti ed investimenti privati........Questo e' quello che succedera' in brevissimo tempo 2 o 3 anni al massimo se cittadini associazioni culturai, societa' civile non verranno informati e sensibilizzati sul grave lento ed inesorabile smantellamento della scuola Pubblica.

Da: informazione01/08/2012 08:01:00
ieri qualcuno ha postato la notizia che il MEF ha autorizzato le assunzioni..ho cercato in internet e chiesto un pò in giro ma non risulta niente a nessuno..tra l'altro nel sito della CGIL non c'è assolutamente nessuna comunicazione...la notizia che i numero delle autorizzazioni potrebbero essere meno di 1200 d'altronde è comunque nota da diverso tempo...non è che , come al solito, i sindacati mettono in giro le voci solo per far vedere che combinano qualcosa?  noto che c'è parecchia confusione e tanta incertezza..

Da: Calabrese  doc01/08/2012 08:16:10
ATTENZIONE a non illudersi che quel che sta succedendo e' solo transitorio e passeggero e che tutto tornerà alla normalita' con un nuovo Governo pensando, cosi', di recuperare il terreno perduto. PERCHE' NON SARA' E nON potrebbe mai essere cosi'!
Quello che sta succedendo non e' casuale o finalizzato alla riduzione di sprechi MA SI TRATTA DI UN PROGETTO DI POLITICA/ECONOMICA ben preciso, Infatti la scuola e' vista come risorsa FONDAMENTALE per la crescita economica nel breve e lungo periodo quindi gli investimenti in questo fondamentale settore sono essenziali ed inevitabili! Ed Ecco perche' la scuola, nella logica di mercato sostenuta da parassiti dediti al Business sostenuti dalla neoAristocrazia Partitica ,  deve diventare PRIVATA e per essere privata quella pubblica deve essere messa nelle condizioni di FALLIRE e divenire inefficiente ed inefficace apparire, insomma, OBSOLETA e quindi da marginalizzare a favore di una piu' funzionale e produttiva scuola PRIVATA.

Da: piemonteis 01/08/2012 08:24:33
@informazione
questo è il link del comunicato cgil
http://www.cgil.lecco.it/news/flc-cgil-nota-sullesito-dellincontro-al-miur-del-30-luglio-2012/

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Da: Salentodoc01/08/2012 08:27:47
Pitibi
Grazie per la tua esaustiva risposta. Adesso mi e' chiara la tua affermazione. In realtà già possedevo alcune informazioni tra quelle che hai postato.
Buona giornata

Da: fiesta01/08/2012 08:32:10
D'accordo con gli appelli in difesa della scuola pubblica, ma cominciamo dal basso a difenderla. Denunciamo i fannulloni, docenti e non, che infangano la sacralità dell'istituzione scuola.

Capita solo a me di vedere in questi giorni, nella mia e nelle altre scuole dove sto facendo incontri di continuità/orientamento/formazioneclassi, nugoli di collaboratori scolastici prendere il fresco in giardino, ridendo, fumando e schiamazzando mentre le scuole all'interno versano nel degrado più assurdo e risultano sporche????

E l'alto tasso di 104 nella scuola pubblica? Mi indicate un altro settore che possa funzionare quando su 100 docenti, una trentina fruiscono di L. 104 per familiari che, il più delle volte, stanno bene ma i tre giorni, cascasse il mondo e a fine mese, vengono sempre utilizzati?

Se vogliamo essere credibili, dobbiamo cominciare noi ad essere intolleranti verso un habitus tutto italico.

Buona giornata a tutti e in particolare ad Eva

Da: Salentodoc01/08/2012 08:37:07
Concordo pienamente, Fiesta!

Da: Carlo65 01/08/2012 08:45:33
Nella  pagina indicata da Piemonteis si legge, tra l'altro:

"Immissioni in ruolo DS e personale docente e ATA

L'Amministrazione ci ha informato che il MEF avrebbe autorizzato l'immissione in ruolo di 1160  dirigenti scolastici, riducendo ulteriormente il numero previsto che si attestava sui 1268 posti."

Da: @fiesta01/08/2012 09:08:42
concordo: sistemiano partendo dal basso. certo che se anche in qualche piano alto si facesse qualcosina .... ricorso di un ministro tedesco dimessosi per aver copiato parti della tesi di dottorato ...

Da: quotidiano01/08/2012 09:12:36
al concorso si pretende che diventiamo esperti delle correnti del post-pedagogismo russo o manager post-fordisti ma empatici ... poi la  scuola (come spesso negli ultimi anni) è gestita di fatto dal MEF ... ricordo come la riforma della secondaria II grado abbia come genitore la legge sulla razionalizzazione della spesa pubblica ... che cabaret questo paese ...

Da: pitibi 01/08/2012 09:43:36
@informazione
premesso che quando scrivo sul forum intervengo come neods e non come sindacalista, pregherei di verificare ciò che scrivi: la CGIL ha effettivamente indicato il n. di 1.160 (vedi link postato da piemonteis sopra) e lo stesso n. mi risulta, di prima mano, da incontri con il MIUR tenutisi ieri mattina.
Per quanto mi riguarda, e qui consentimi di parlare da sindacalista (prometto, una volta e mai più), non ho alcun interesse a dimostrare che "combiniamo qualcosa". La dietrologia non aiuta nessuno. Se ritieni di non condividere/non considerare attendibile un post hai tutti i diritti di farlo, ma consenti ad altri di pensarla diversamente.
PS Da quale fonte, prima di ieri, risultavano meno di 1200 posti? La richiesta del MIUR, unico dato disponibile e più o meno ufficiale riguardava 1.268 posti.

Da: fabricio.lolli 01/08/2012 09:53:53

da Tecnica della Scuola- Ci sarebbe posto per i vincitori, per quelli che hanno fatto ricorso (e dimostrano che il loro scritto era buono) e anche per i calabresi che vorrebbero venire al nord.

In Lombardia mancherebbero 576 presidi

Tra pensionamenti, distacchi e ricorsi, saranno solo 648 i dirigenti scolastici in servizio per 1224 istituti. Improbabili nuove nomine entro l'inizio dell'anno scolastico.
A darne notizia Tempi.it secondo cui nei 1224 istituti scolastici, 61 in meno dello scorso anno per effetto del ridimensionamento, vi sono soltanto 648 dirigenti in servizio, ovvero 576 in meno dell'effettivo bisogno.
Circa una trentina di presidi non sono in servizio per distacco sindacale, un'altra sessantina andrà in pensione. Altri 60 istituti sono sottodimensionati e avranno a disposizione un responsabile esterno, che ricopre già la presidenza di un'altra scuola.
A danneggiare ancora di più la già precaria situazione della scuola lombarda, arriva anche l'annullamento di un concorso per presidi. La prova, atta a selezionare 355 idonei, non è valida perché le buste usate durante le prove scritte e contenenti i dati anagrafici dei candidati erano trasparenti. In forza di questo vizio procedurale, 101 aspiranti hanno ottenuto che il Tar bloccasse l'iter.
"È una forma di giustizialismo esasperato", ha dichiarato il dirigente scolastico del liceo scientifico "Banfi" di Vimercate e vicepresidente dell'associazione di docenti Diesse Lombardia. "La speranza è che l'ufficio regionale scolastico e il Ministero si oppongano con ogni strumento alla sospensione globale del concorso. Altrimenti, sarà difficile trovare una soluzione per settembre"




_________________

Da: green eyes01/08/2012 10:23:20
Ho sentito una collega che ha concorso in Lombardia. Mi ha riferito che c'è un gran caos e che il numero dei ricorsi sta aumentando a livello esponenziale!

Da: @ fiesta01/08/2012 10:55:36
io non concordo per niente.  Parli già da dirigente della peggior sorta prendendotela con i fannulloni e non la legge 104.

Da: @ fiesta01/08/2012 10:57:48
prendendotela con i fannulloni e con la legge 104. Pensa piuttosto a tutti i dirigenti e le dirigenti che saranno nominati ed alla loro incompetenza, visto che almeno il 50% di loro più che prepararsi si è cercato lo sponsor.

Da: x fiesta01/08/2012 11:04:25
Sono d'accordo perfettamente con te..però ti faccio questa domanda: perchè succede questo? nelle singola scuola chi tollera questo lassismo? di chi è la responsabilità? La risposta è molto semplice: di tutto questo è responsabile il ds...allora è giusto partire dal basso o dall'alto x cambiare la scuola ? Bisogna ricordare a lor signori che poi chi paga per questo degrado ( la situazione descritta da te è comune a tutte le scuole ed in alcune succede anche  di peggio...) sono tutti: utenti, lavoratori e società...Dunque per cambiare dal basso bisogna fare una rivoluzione dall'alto....

Da: green eyes01/08/2012 11:05:19
X fiesta
La legge 104 è un diritto e penso che nessuno vorrebbe usufruirne mai. Chi ne abusa dovrebbe essere perseguito penalmente: lo Stato , però, si dovrebbe far carico di controlli seri.
Parliamo, però, anche di persone che lavorano da anni in regioni diverse dalla propria con figli gravemente disabili e non riescono ad ottenere il trasferimento? Uno Stato "civile" non dovrebbe evitare anche situazioni simili? Purtroppo viviamo in una società dove i furbi abusano e gli onesti pagano!

Da: green eyes01/08/2012 11:10:06
x x fiesta
Il d.s. deve vigilare affinché i dipendenti portino a compimento il proprio lavoro: su questo non ci piove. Nella scuola dove lavoro, vi assicuro, che il dirigente e il d.s.g.a. sono sempre presenti e controllano orari di entrata ed uscita dei docenti, attività del personale ata e funzionamento didattico!
Per ciò che concerne la 104 il d.s. ha meno margine di intervento!

Da: @green eyes01/08/2012 11:14:42
ne ha tanto invece, può fare delle ricerche per vedere se il diritto è reale e, nel caso di cura di altri, controllare che non ci siano altre persone che se ne possano occupare. Certo, è una cosa molto antipatica e nessuno se ne fa carico.

Da: Trevize01/08/2012 11:18:30
@ varie
Non sono d'accordo. Siamo tutti noi docenti che tolleriamo lassismo, colleghi ritardatari, "fannulloni", dirigenti che guardano da un'altra parte. La democrazia nasce dal basso, non dall'alto: non sopravvalutate il dirigente e non pensate alla scuola come un luogo governato da "un capo" e da cui dipendono le magnifiche sorti e progressive; la scuola è una comunità, teorica, di educatori e non una caserma.

Da: x pitibi ed altri01/08/2012 11:19:54
Il dato che i posti erano meno dei 1268 chiesti dal MIUR erano riportati nel sole24 ore di qualche giorno fà (parlava di 1201 posti )

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=38363&action=view

Ora si sono ridotti ( 31 luglio)  a circa 1160 ...se si continua così , per ferragosto non ci saranno più posti da assegnare ...Quando parlavo di notizia riportata dalla CGIL mi riferivo al sito nazionale...invece, come vedo, la notizia è riportata ul sito di Lecco ..Io credo che finchè non c'è una comunicazione ufficiale del MIUR è inutile stare a rincorrere notizie che non hanno , spesso, fondamento...

Da: fiesta01/08/2012 11:20:58
per @ fiesta

Ti do una notizia: ho superato il concorso e non ho lo sponsor. Non mi piace che mi si attribuiscano cose che non ho detto. Non attacco la L. 104, ma l'uso che se ne fa.
E' evidente che la mia esperienza è diversa dalla tua e mi auguro che la mia sia marginale.
Non parlo da DS, ma da contribuente. In Italia si punta il dito contro la casta: SACROSANTO!!!
Ma quante cose di cui non si ha diritto vengono pretese anche dal basso? Presente i genitori che arrivano in SUV a scuola a chiedere il buono libri perchè disoccupati e invece lavorano in nero?

Se non si prende coscienza che il sistema Italia è malato e si continua invece solo ad additare gli sprechi altrove, non ne usciamo.

In sintesi: sì alla L. 104, ma sì a controlli severi soprattutto quando si chiede il giorno il venerdì e poi il lunedì: a pensar male è peccato, ma a volte si indovina che dietro quelle richieste c'è un bel ponte alla faccia dei contribuenti onesti!!!!!

Da: canguro 01/08/2012 11:21:40
"su 100 docenti, una trentina fruiscono di L. 104 per familiari che, il più delle volte, stanno bene ma i tre giorni, cascasse il mondo e a fine mese, vengono sempre utilizzati?"

fai il medico? hai mai avuto gente bisognosa di cure a casa? per mia fortuna non sono nelle condizioni di usufruire di quanto previsto dalla legge 104, ma se questo è il livello di chi si trova in una graduatoria dalla quale in teoria bisogna scegliere i futuri ds.....povera scuola

il primo compito della scuola è insegnare la democrazia e se la testa è quella che comincia a negare diritti sanciti da leggi dello stato stiamo davvero messi male.

serve urgentemente una legge contro i soprusi dei dirigenti.

Da: green eyes01/08/2012 11:21:50
x @ green eyes
A noi è capitato un problema con un collega. Il d.s., appurato che hai realmente diritto ad avere la 104, non può contestarti se nei 3 giorni in cui sei a casa ti occupi solo dell'ammalato o fai anche altro. E' la modalità con cui nasce la legge che è sbagliata.
Ti assicuro che il dirigente ha le mani abbastanza legate!

Da: Bloccare concorso Presidi-denunciate ovunque01/08/2012 11:24:44
Leggete e meditate, se gli idonei vanno avanti, saturano per 20 anni la dirigenza, si bruciano due generazioni di bravi professori
Dopo il concorso/corrida, ci sarà un futuro per dirigenti scolastici?
DIRIGENTI SCOLASTICI

di Ivana Summa Educazione & Scuola 31.7.2012

Non vi pare che sia giunto il momento di fare qualche seria di riflessione sul Concorso per dirigenti scolastici che si sta concludendo, in quasi tutte le regioni, proprio in questi giorni di canicola leonina? Taciamo volutamente sui numerosi ricorsi amministrativi non ancora conclusi, sul dimezzamento dei posti messi a concorso con il D.D.G. 13 luglio 2011, sulla preselezione realizzata con più di 5.000 astruse domande, sulla nomina dei membri delle commissioni e della correlata incompetenza esperta e via di questo passo. Se scorriamo velocemente tutto l'iter concorsuale, ci si accorge che esso è basato - con una ferrea coerenza che attraversa tutte le fasi compreso il colloquio orale - sull'idea che per diventare dirigente scolastico occorra una "testa piena", piuttosto che una "testa ben fatta". Una testa piena di minutaglie psico-pedagogiche e di tecnicismi pseudomanageriali, per tacere della mera conoscenza mnemonica di leggi e leggine che nulla hanno a che vedere con la padronanza dei concetti fondamentali del diritto costituzionale, pubblico, amministrativo, ecc..

Ed ecco che decine di migliaia di insegnanti, privi di qualsiasi forma di carriera, hanno deciso di partecipare ad un concorso che, rispetto al precedente del 2004, si presenta irto di ostacoli. Alcuni insegnanti, carichi di titoli (doppie e triple lauree, master, attività di aggiornamento, incarichi istituzionali) lo hanno affrontato pieni di speranze meritocratiche, tanto evocate in questi ultimi anni; altri, dopo una frettolosa preparazione mirata esclusivamente al superamento delle prove, hanno affrontato il concorso confidando nella fortuna, peraltro da tutti ritenuta componente essenziale per concludere l'iter con successo.

E' inutile sottolineare che gli uni e gli altri possono essere iscritti nella categoria "dilettanti allo sbaraglio", considerato che il concorso assomiglia molto allo storico gioco radiofonico e televisivo che chiamava alla sfida chi aveva il coraggio di esibirsi, a prescindere dal possesso di competenze di base e trasversali per entrare in scena.

Rinunciando ad analogie divertenti ma amare, entriamo decisamente nel discorso che più ci preme e che riguarda il reclutamento dei dirigenti scolastici dopo l'attribuzione dell'autonomia alle scuole e della dirigenza ai capi d'istituto. La legge, come è noto, prevede un profilo - specificato chiaramente nell'art. 25 del D.Lgvo n. 165/2001 - che in quest'ultimo decennio si è profondamente evoluto a seguito del disegno riformistico contenuto nella cosiddetta riforma Brunetta del 2009. D'altra parte, la concreta interpretazione, in più di un decennio, di una funzione così articolata e complessa ha visto all'azione dirigenti scolastici che, nella stragrande maggioranza dei casi, dopo aver messo velocemente da parte la connotazione educativa della dirigenza scolastica, si sono trasformati in burocrati attenti a non commettere errori, intenti ad applicare le leggi - comprese quelle riguardanti gli assetti ordinamentali, curriculari e valutativi- rinunciando ad implementare processi di innovazione e miglioramento della qualità della didattica, di cui il nostro sistema scolastico ha un irrinunciabile bisogno e che possono essere realizzati soltanto facendo costante ricerca educativa, didattica, valutativa.

Da queste considerazioni emerge con chiarezza come non ci sia ancora una un modello professionale di dirigenza scolastica in grado di connotare in modo specifico le competenze educative, giuridiche ed organizzative più adeguate, in base alle quali preparare e poi selezionare i docenti che aspirano a guidare una scuola non per una scelta di comodo o ispirata ad un generico cambiamento o, peggio, ad un desiderio di fuga dall'insegnamento, ma perché motivati a dare un personale contributo "di servizio" per migliorare la qualità del nostro sistema scolastico.

Questa idea/proposta può sembrare presuntuosa e velleitaria, ma così non è se si pensa che tutte le ricerche che correlano la qualità della leadership scolastica con la qualità delle scuole ci dicono che l' apporto del capo d'istituto - comunque venga denominato - sia particolarmente significativo, anzi rappresenti il valore aggiunto di una scuola. Il sociologo francese Alaine Touraine, nella sua relazione tenuta al Convegno Nazionale del C.I.D.I. del marzo 2007 a Roma, riferendo gli esiti di una sua ricerca comparativa tra due collége della banlieu parigina, ha messo in evidenza come le capacità di guida del dirigente di una delle due scuole abbiano saputo creare forte motivazione fra gli insegnanti sostenendoli nella difficile sfida educativa cui erano chiamati, operando in un contesto sociale molto difficile. Come dire, non di soli ordinamenti e curricoli vive e cresce la qualità educativa delle scuole, perché sono altrettanto importanti le persone che vi lavorano e soprattutto la capacità di un capo di istituto di mettere in moto le risorse professionali esistenti.

In Italia non sono mai state realizzate ricerche focalizzate in questo ambito[1], eppure tutti noi possiamo agevolmente constatare come l'interpretazione di ruolo da parte del singolo dirigente scolastico - a prescindere dalle provenienze concorsuali - sia determinante per le nostre scuole, considerata la cornice normativa ed istituzionale entro cui si muovono, che provoca spinte sia verso la burocratizzazione, che verso l'"anarchia organizzativa"[2].

Oggi, osservando il nostro sistema scolastico, abbiamo la percezione nitida che non esista una visione condivisa della funzione del dirigente scolastico, radicata dentro una più vasta funzione istituzionale riconosciuta irrinunciabile per la qualità delle scuole. Soltanto in questa prospettiva assume rilevanza la scelta - contenuta nell'art. 25 del D. Lgvo n. 165/2001 - di selezionare questa particolare tipologia di dirigenti esclusivamente tra il personale docente al quale, peraltro, non possono essere richieste, naturaliter, competenze amministrative ed organizzative.

Come mai allora, in più di un decennio, si è rinunciato a creare specifici percorsi di sviluppo professionale di un certo numero di docenti ai quali far acquisire quel quid specifico della dirigenza scolastica, che altrimenti viene lasciato al caso o alle aspirazioni personali?

Una prima causa è da individuare nella progressiva involuzione e/o implosione subita dall'autonomia scolastica durante il suo primo decennio, sballottata da innumerevoli e imprevedibili ondate di cambiamento, da un anno scolastico all'altro, in direzioni spesso contrastanti. I cambiamenti voluti dalle riforme di questi ultimi dieci anni, infatti, hanno chiamato i dirigenti scolastici a far "applicare" ai docenti le nuove indicazioni didattiche ed ordinamentali quasi fossero dei "semplici" caporali di giornata, dimenticando che le leve di gestione privilegiate (e privilegiabili) dentro una scuola davvero autonoma sono altre: la collegialità tecnico-professionale, la partecipazione, la ricerca e la sperimentazione, perché le scuole sono innanzitutto "comunità di pratiche" con le loro routines e conoscenze, con i loro valori e le loro "storie di vita".

Una seconda causa va ricercata nella sottovalutazione della funzione dirigenziale nelle pubbliche amministrazioni, ancorata, nonostante vent'anni di riforme, a vecchie interpretazioni di ruolo, più attenti agli aspetti formali e procedurali che agli aspetti connessi con l'attivazione di processi e con il raggiungimento di risultati. Abbiamo motivo di ritenere che il vecchio modello dirigenziale si possa addirittura rafforzare con le ultime riforme del 2009 che, pur introducendo sistemi di premialità e di performances affidati alla dirigenza, di fatti comporteranno cambiamenti di facciata, sovrapproduzione di documentazione, salvo lasciare intatti ed irrisolti tutti i problemi connessi con la gestione delle risorse umane nel pubblico impiego.



Ma quale dirigenza scolastica vogliamo?

Nella prospettiva appena tratteggiata, anche il dirigente scolastico meglio attrezzato sul piano delle conoscenze corre il rischio di utilizzarle a prescindere dal fatto che dirige innanzitutto una scuola e non ufficio amministrativo qualsiasi.

Come afferma L. Benadusi[3], la scuola è un'organizzazione sui generis, perché le dimensioni strutturali e formali sono meno importanti di ciò che vive al loro interno: i valori, le tradizioni, le culture, i linguaggi, i significati e le modalità delle interazioni soggettive. Questi aspetti, che il noto sociologo dell'educazione definisce "fluidi ed immateriali", debbono essere pienamente compresi prima di essere fatti oggetto di politiche gestionali.

Ne deriva che l'interpretazione di un ruolo istituzionale come quello del dirigente scolastico non può essere soltanto il risultato della cornice normativa specifica e generale entro cui è tenuto ad esprimersi, perché è agito in un'arena[4] sociale che, non essendo determinabile, impone capacità ermeneutiche (comprendere il senso di ciò che avviene) ed euristiche (agire come un ricercatore competente).

Assume poi un particolare rilievo il contesto sociale, interno ed esterno alla scuola, e tutte le aspettative espresse nei confronti di una funzione che viene troppo spesso vista e vissuta in termini di semplice gestione del funzionamento quotidiano ma anche come simbolo di un potere estraneo ed intrusivo.

Se si scorre la letteratura organizzativa sulla dirigenza scolastica - cresciuta in Italia dall'inizio degli anni '80 parallelamente alla richiesta di autonomia per i singoli istituti scolastici - si può rilevare come si sia molto riflettuto sulle competenze da richiedere a tale figura fino all'avvento dell'autonomia e della dirigenza. Sia pure con accenti diversi, si è andato delineando, in quegli anni di fermento politico, culturale e professionale, la figura di un dirigente scolastico che agisce, nel rispetto della professionalità docente, in un'organizzazione scolastica dotata di autonomia funzionale, ispirandosi ad un profilo che riesce a coniugare aspetti attribuibili al management con aspetti riferibili alla leadership. L'una e l'altra connotazione non sono da ritenere antitetiche ma complementari, in quanto entrambe fanno riferimento a competenze di coordinamento, di controllo, di programmazione, di guida, chiamando in causa modalità di gestione ispirate alle teorie organizzative piuttosto che a modelli burocratici che non possono garantire, per la loro stessa natura, né efficienza né efficacia. Ma quali sono le differenze sostanziali, considerato che sia il manager che il leader lavorano con le persone convogliando gli sforzi dei singoli e dei gruppi verso gli obiettivi organizzativi? La differenza può essere colta in un tratto distintivo: il management si confronta con la complessità e la sua efficacia si misura con il grado di ordine e coerenza che riesce a realizzare a livello organizzativo; al contrario, la leadership si misura con il cambiamento e, dunque, agisce indicandone la direzione e la visione. E, tuttavia, non esiste un buon manager che non sia anche un buon leader.

Dunque, questo è il modello professionale che riteniamo debba essere ripreso anche sul piano culturale per essere poi assunto - sul piano normativo e concorsuale- come riferimento per il dirigente scolastico "di nuova generazione", collocato dentro una concezione di scuola come comunità di persone che agiscono come attori politici (perché fanno delle scelte responsabili) e professionali, in quanto possiedono competenze di alto livello e di alta responsabilità .

Facciamo in modo - fin da subito - che la prossima volta si scelgano modalità di formazione e di selezione dei docenti che rispondano a questa idea di dirigenza scolastica.


______________________________________

[1] Il movimento internazionale dello School Effectiveness Research (SER), pur utilizzando differenti filoni di ricerca, ha individuato e testato empiricamente l'effetto di variabili di efficacia per comprendere se le modalità di management e di leadership con le quali viene organizzata e gestita una scuola incidono - e in quale misura - sugli apprendimenti degli studenti.

[2] Si veda, per questo costrutto, il contributo di March J.G., Decisioni e organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 1993. In estrema sintesi, possiamo descrivere l'anarchia organizzativa una modalità di funzionamento di organizzazioni che privilegia l'esperienza (ciò che si è fatto in passato) l'intuizione (così dovrebbe funzionare) e l'approccio pragmatico (risolvere i problemi mano a mano che si presentano.

[3] Benadusi l., Politica ed organizzazione della scuola, in Morgagni E., Russo A., L'educazione in sociologia. Testi scelti, Bologna, Clueb, 1997.

[4] Morgan G., Images. Le metafore dell'organizzazione,Milano, Franco Angeli, 1994. La metafora dell'arena politica prende l'avvio dalla concezione aristotelica della politica, originata dalla diversità degli interessi delle persone che vivono insieme. Tale diversità mette in moto processi di mediazione, negoziazione, formazione di coalizioni, di lotta, di influenza reciproca che contribuiscono in modo rilevante alla "vita organizzativa" di un determinato contesto.

Da: fiesta01/08/2012 11:30:46
@ canguro

Un consiglio: impara a leggere quello che le persone scrivono. E con questo con te ho chiuso. Se mai, ci incontreremo in altri contesti.

Da: Euganeo01/08/2012 11:31:08
Ciao a tutti
sul sito della Gilda Venezia, nell'area per i "precari" c'è una news ultim'ora che parla dell'immissione in ruolo di 21115 docenti e 1255 dirigenti scolastici. Leggete anche voi.
Ciao

Da: ................01/08/2012 11:31:28
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=38386&action=view

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