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Abolito l'esame di avvocato, incredibile! Lo dice anche il telegiornale RAI
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Da: anti-casta15/08/2011 11:20:38
Confermato da questo sito:
http://www.avvocato.it/2011/08/14/manovra-ferragosto-testo-effetti-professione/

Da: duralex15/08/2011 11:27:27
"L'accesso alla professione sarà libero", ok, ma in che senso? Si riferisce solo ai limiti di cui alla stessa lettera a) ?

Da: anti-casta15/08/2011 11:29:56
l'esame di avvocato NON E' UN ESAME DI STATO, e' invece un esame di accesso all'albo, quindi stando al decreto e' abolito, essendo un limite, L'ACCESSO ALLA PROFESSIONE è LIBERO!

Da: casta15/08/2011 12:15:36
tutte stronzate la casta non perde mai

Da: fortunatello15/08/2011 12:18:07
ma va !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: Carmine--15/08/2011 12:18:33
L'esame di avvocato è un esame di stato, lo dice il regio decreto che disciplina la professione.

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Da: fortunatello15/08/2011 12:19:21
e quindi?????

Da: AVVOCATO )(15/08/2011 13:42:03
Ragazzi cari, vi svelo un segreto-che a dire il vero è il segreto di pulcinella-. Avete notato che tutte le abilitazioni per le altre professioni si tengono presso le Università in collaborazione con gli Ordini??? (es. economia, medicina, ingegneria ecc.).
Quella da Avvocato NO. C'è un esame di stato gestito sotto l'egida del Ministero della Giustizia. Questo è il punto.
NON SI SCAPPA.

Da: liberi15/08/2011 13:53:14
Esame di Stato
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Esame di stato)
logo     Questa è una pagina di disambiguazione per orientarsi tra voci omonime o dal titolo ambiguo.
Se sei giunto qui da un'altra pagina, per favore torna indietro e correggi il collegamento, indirizzandolo alla voce più appropriata.

Esame di stato può indicare

    Esame di maturità, in Italia esame sostenuto al termine della Scuola secondaria di secondo grado
    l'esame di abilitazione che in Italia permette il libero esercizio di alcune professioni: medico, farmacista, veterinario, ingegnere, architetto, geologo, avvocato e altre, per le quali occorre di solito anche l'iscrizione ad un ordine professionale

Da: sisto15/08/2011 19:11:07
anti-casta
dici che l'same di avvocato è abolito. Da cosa lo rilevi con certezza?
Leggendo il decreto di ferragosto si osserva:
Il comma 1. dell'articolo 3 del decreto di ferragosto dice che, " entro un anno dell'entrata in vigore della legge che converte tale decreto, l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere.
Ciò potrebbe far pensare che non è necessario affrontare un esame di stato per l'abilitazione.

Il successivo comma 5. dello stesso articolo 3 del decreto di ferragosto, precisa però che " per l'accesso alle professioni regolamentate", resta fermo l'esame di Stato  come da art. 33 comma 5 della Costituzione.
Ma, sempre nel comma 5. al punto a) si ripete che "l'accesso alla professione è libero".

Le domande alle quali bisogna trovare risposta sono:
-- il comma 5. è in contrasto col punto a) dello stesso comma?
-- Il comma 1. è in contrasto col comma 5.?

Dalla evidente contraddizione (almeno così appare), come vedi, non è stabilito con assoluta certezza che l'esame di stato sia definitivamente abolito.

Per contro sul sito Avvocato.it, a proposito dell'impatto del decreto sulla professione forense si legge: "… L'accesso alla professione sarà libero, senza alcuna limitazione, salvo ragioni di interesse pubblico, e non potrà introdurre discriminazioni dirette o indirette basate sulla nazionalità".

Da: x sisto15/08/2011 19:13:22
non dice "resta fermo" dice "fermo restando" che può significare anche "mentre resta ferrmo" ( fino alle riforme da attuarsi nei successivi 12 mesi, in base, tra gli altri, a uno dei "seguenti"  e non "precedenti" principi a) l'accesso alla professione è libero )

Da: x sisto15/08/2011 19:16:35
e stanti da un lato l'europa che preme, dall'altro la casta che non vuole il libero accesso, penso che la norma sia stata volutamente formulata contraddittoriamente

Da: duralex15/08/2011 19:18:38
Condivido

Da: BALLE !15/08/2011 19:19:11
Ma cazzarola andarsi a leggere il decreto no eh ?

Art. 3 comma 5 che recita " fermo restando l'esame di Stato per le professioni regolamentate ex art. 33 Cost... "

E poi molti qui si lamentano di non passare l'esame di abilitazione. Siete giuristi dalla mentalità sbagliata.

Da: avvocatissimo15/08/2011 20:12:57
la verità è che i praticanti avvocati sono troppo scarsi e perciò vogliono l'abolizione dell'esame perchè sanno di non poterlo passare mai

Da: Niki K.15/08/2011 20:40:35
Mamma mia, che state combinando...probatio manet, questa è. scusate se faccio la saccente, ma è più forte di me... Comunque, credo che tutti quelli che usano nick tipo "avvocato emerito" o simili, in realtà non siano un bel nulla. Perchè nessuno si definisce "avvocato ricchissimo"?? ve lo dico io perchè: il titolo, oggi, non garantisce guadagno...Ragà, io sono sconfortata. Altro che abolizione...Qui si prospetta un futuro poco roseo per noi, avvocati o no, abolizione o no, decreto o no...

Da: .a15/08/2011 22:18:37
hai ragione per avere un futuro economico bisognerebbe introdurre sin da ora il numero chiuso, non solo per l'accesso alla profesione ma anche all'università.
essere segati a 18 anni è diverso di quando ne hai trenta e più.
nella prima ipotesi hai tutte le altre strade aperte, nella seconda, non puoi fare altro che continuare a fare lo schiavo praticante presso il dominus, nella speranza di imparare meglio la professione e di superare un giorno l'esame di abilitazione

Da: hkjahsdfiu16/08/2011 13:16:21
x a

hai ragione per avere un futuro economico bisognerebbe introdurre sin da ora il numero chiuso, non solo per l'accesso alla profesione ma anche all'università.
essere segati a 18 anni è diverso di quando ne hai trenta e più.
nella prima ipotesi hai tutte le altre strade aperte

Voglio farti una domanda
Quali sarebbero le strade aperte ?? NON C'E' NE ESISTE NEPPURE UNA QUA' IN ITALIA , PERCHE' E TUTTO QUANTO ASSOGGETTATO A CONCORSO PUBBLICO PER ESAME !

E QUINDI AGLI STESSI CRITERI FASCISTI E MAFIOSI DI DISEGUAGLIANZA SOSTANZIALE !


E poi te secondo te, te  non sei proprio un merdo..so razzista monarchic..o del tricolore D'Italia che vieni quà a scrivere queste cazz.ate sui numeri chiusi all' università ???

Ma non ti vergogni nemmeno a scrivere queste scemenze ??

Lo stato Italiano del tricolore della 1 e 2 repubblica di Mameli  è uno stato di merda schiavista e monarchico e deve solo andà affanculo ....

Tu invece   vorresti mantenere la monarchia e il fedudalesimo dei numeri chiusi ??

Ma va a cagare va !!! Schiavista ....E Vergognati ... che fai schif..o  !!

Da: x tutti16/08/2011 13:19:27
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-08-13/misure-punto-punto-080857_PRN.shtml

LIBERALIZZAZIONI
Commercialisti senza esame
Le liberalizzazioni spaziano a 360 gradi: si va da quelle relative ai professionisti a quelle in materia di segnalazione certificata di inizio attività, denuncia e dichiarazione di inizio attività. Sul fronte (caldo) delle professioni, in particolare, il decreto abolisce l'esame di Stato per i commercialisti e dà agli avvocati la possibilità di una carriera alternativa senza l'esame. In più, si apre alla pubblicità anche comparativa, alle società di capitali anche se a maggioranza esterna, e alla possibilità di coniugare attività di impresa e commerciale con quella di studio. Le liberalizzazioni riguardano anche i servizi pubblici

Da: avvocato trombapraticanti16/08/2011 13:49:19
L'ESAME NON SI ABOLIRA' MAI CI SONO TROPPI AVVOCATI TROMBAPRATICANTI IN PARLAMENTO

LO VOLETE CAPIRE???

ANDATE A STUDIARE IGNORANTI

Da: sisto16/08/2011 15:31:38
Borioso e presuntuoso. Cosa ne sai tu della preparazione dei praticanti??

Da: sisto16/08/2011 15:33:05
X Avvocatissimo
Borioso e presuntuoso. Cosa ne sai tu della preparazione dei praticanti??

Da: Francesco 117/08/2011 22:30:31
Vedo che su questo forum intervengono, in maniera alquanto strampalata e fuori luogo, presunti professionisti che si fregiano del titolo di avvocato (es. "avvocatissimo" ed altri) che straparlano dei praticanti. Altri si riferiscono ad un non meglio precisato concetto, altrettanto strampalato, secondo cui il reddito della categoria sarebbe garantito dal numero chiuso a partire dall'università: questa gente non ha capito che il reddito dell'avvocato è determinato dalla sua capacità e solo da questa!!! Il resto sono solo scuse di gente incpace di lavorare e di spendere a pieno il titolo.

Da: duralex17/08/2011 22:33:45
Condivido

Da: dott.ssa17/08/2011 22:40:18
finalmente una persona "sensata"

Da: .a18/08/2011 09:34:41
un proverbio dice: il mercante quello che ha vende.
quindi se ha a  p..zz.  m.....r..d..a da agli altri ............

Inoltre credo che il reddito medio di un farmacista o notaio, pari a 10 volte quello di un avvocato, non è dovuto solo a maggiori capacità, ma a ciò che si legge nel sito del notariato, nella fattispecie:

Un concorso gestito dallo Stato

Uno degli aspetti di fondamentale rilevanza nel rapporto che lega lo Stato con i notai e che rispecchia l'interesse della collettività è costituito dalla preparazione e dall'accesso degli aspiranti alla professione notarile: il concorso è gestito direttamente dal Ministero della Giustizia e non dal Notariato.

Si tratta, inoltre, di una prova estremamente difficile e selettiva, superata in media solo da un aspirante ogni venti.

Da: .a18/08/2011 09:51:27
per chi crede che il reddito sia solo il frutto di capacità personali perchè tutto questo strepitare di un cervello fine in un noto quotidiano:

Voltaire? anche lui stava dalla parte degli ordini professionali. Giancarlo Laurini, presidente del Consiglio nazionale del notariato non ha dubbi: «Uno dei padri dell' illuminismo come Voltaire lo aveva già spiegato nel suo concetto di uguaglianza: il cuoco e il cardinale sono entrambi insostituibili ma ognuno deve fare il suo mestiere. In Italia invece si pensa a una liberalizzazione delle professioni come se tutti potessero fare tutto». La ferita è ancora aperta. L' emendamento proposto dentro la manovra correttiva della finanziaria ha lasciato una traccia profonda. «Non ci aspettavamo un attacco così forte e ingiustificato al mondo degli ordini professionali - spiega Laurini - si trattava di un testo dirompente che puntava a radere al suolo il nostro mondo e non a liberalizzare il settore. Senza alcun controllo di qualità e senza proporre un' alternativa credibile». Quel testo, però, è stato bloccato dall' azione decisa di un manipolo di parlamentari-professionisti che hanno presentato un documento in cui si dicevano disposti a votare contro la fiducia se quell' emendamento non fosse stato ritirato o modificato. L' evento ha fatto scattare una campagna di accuse nei confronti delle professioni (specie quelle legali): «Una categoria di irresponsabili che mentre il Paese rischia di affondare, pensa a salvare la propria corporazione». L' indice accusatore si posa proprio su avvocati e notai, ispiratori dell' insurrezione. «L' irresponsabilità è nostra o di chi ha presentato una proposta irresponsabile? - chiede Laurini -. Se quel testo fosse servito a sostenere anche solo una delle misure emergenziali per il Paese saremmo stati disposti a trattare. Invece quell' emendamento avrebbe creato un danno enorme alla nazione. Perché in nessun paese civile si accede alle professioni senza un esame di Stato». Questa vicenda però ha dato l' occasione ai critici del sistema ordinistico per ribadire che il nostro accesso alle professioni è molto selettivo e pone molte più barriere di quanto accada nei paesi che adottano il common law . «Anche questa è un' accusa infondata - ribatte il presidente del notariato - le law society del mondo anglosassone hanno un rigore e un controllo all' accesso molto più alto del nostro. Poi sul fatto che funzioni meglio, le perplessità sono ancora maggiori. Basti pensare che sono gli stessi americani che stanno studiando il modello di notariato latino. Nei più autorevoli ambienti giuridico-economici degli Stati Uniti cresce la convinzione che se negli Usa ci fosse stato il sistema di garanzia e controllo che offre il notariato latino, probabilmente il fenomeno dei mutui subprime non sarebbe esistito o sarebbe stato molto contenuto. E invece qui da noi si voleva azzerare tutto con un emendamento inserito tra le pieghe di una manovra correttiva alla finanziaria». La sensazione, sempre più evidente, è che dietro questa disputa sul tema delle liberalizzazioni si celi un duello tra il mondo confindustriale e quello delle professioni. «Non c' è alcun dubbio - conferma Laurini - la rabbia e la veemenza con cui certi ambienti confindustriali hanno commentato il blocco dell' emendamento la dice lunga sulle pressioni che esercita quel settore. Sia ben chiaro però, noi conosciamo limiti e qualche punto debole del nostro sistema e se dobbiamo pensare a una riforma siamo pronti a farlo da domani mattina, come del resto avevamo già fatto con il ministro Alfano. Se invece si vuole condurre un semplice attacco alla diligenza per depotenziare i costi del lavoro professionale, ci opporremo con fermezza. Anche nell' interesse della collettività, perché una deregulation selvaggia mette a rischio interessi, diritti e tutele dei cittadini. Le competenze non si improvvisano e non si svendono». Aveva ragione Voltaire.

Da: osaka118/08/2011 09:56:36
Sarà per la difficoltà dell'esame che poi i notai, così preparati, fanno dei guasti paurosi a danno del cittadino costretto ad affidarvisi... Ma fatemi il piacere... Quella dei notai è la casta peggiore che ci possa essere. Quanti notaio conoscete che non abbiano il padre notaio? Altro che serietà e selettività

Da: .a18/08/2011 10:10:12
ecco invece cosa pensano i professionisti che vogliono fare le scarpe ai notai, sottraendo loro competenze come la cessione delle quote di srl, l'affitto di azienda, le vendite sino al valore catastale di euro 100.000, la costituzione delle snc, etc., così bravi ad erodere le competenze altrui, ma altrettanto bravi a difendere la propria rendita di posizione, cioè ragionamenti alla lenin contro i notai, ma alla voltaire nei confronti del loro ordine e delle modalità per accedervi  :

Il testo dell'art 3 del DL 138 (Manovra bis) propone un impianto di riforma per principi uniformanti che conferma le spinte liberalizzatrici già attuate - in sostanza - nell'ordinamento dei commercialisti ed in sintonia con le azioni che il Consiglio Nazionale ha promosso fin dall'autunno del 2008 quale propria proposta per la riforma delle professioni.
Sono termini ed aperture che in un primo (non breve) momento ha visto il CNDCEC soli sostenitore, che in varie altre occasioni sono stati riproposti all'attenzione del pubblico e della politica (Commissione Giustizia della Camera poi esitato nel ddl Siliquini in primis) e anche in sede di recepimento di direttive comunitarie, ma che hanno trovato la loro massima espressione nel documento che tutte le professioni tutte, sotto l'egida di Cup e Pat, decisero di sottoscrivere ed inviare oltre un anno fa al Ministro Alfano, sostanzialmente senza modifiche, quale proposta per la riforma.
Quel documento è stato la base condivisa che ha dato forza alle Professioni per marcare e rimarcare la loro diversità, il loro profilo costituzionale che non doveva essere mischiato a qualsivoglia attività economica pur se intellettuale. La forza che nella prima manovra di appena un mese fa ha consentito di respingere un attacco scomposto, ma assai determinato, di chi vorrebbe industrializzare i servizi professionali facendo strame di presupposti normativi ed interessi generali.
Non bastava, però, vi era la consapevolezza che occorreva passare dalla difesa alla proposta ed in questo senso si espresse (14 luglio) il Cup in seduta plenaria subito dopo la conversione in legge. Fu ribadita l'attualità del documento inviato al Ministro, ma l'occasione è stata la attuale urgentissima manovra in cui gli spettri della deregolamentazione (altro che liberalizzazione!) si sono prepotentemente riaffacciati.
Il testo che potete leggere all'art. 3, comma 5 rappresenta quella riforma per la quale abbiamo atteso oltre un anno dal Ministero della Giustizia e che è arrivata nel momento più drastico, dove o si era dentro o si era fuori (e per quanto riguarda i commercialisti, fuori davvero!).
E' un testo di riforma vera, quella di cui noi siamo stati sostenitori, convinti che le Professioni dovessero aprirsi proprio su quei temi che i Dottori Commercialisti avevano già promosso, ma appare fondamentale l'affermazione iniziale del " ….Fermo restando l'esame di Stato di cui all'art. 33 comma 5 della Costituzione …. " posta all'inizio del comma 5 dello stesso articolo: il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili aveva già definito l'Esame di Stato tappa imprescindibile del percorso di tutela dell'utenza .
Conferme inoltre alle attuali impostazioni ordinamentali dei commercialisti derivano dalla previsione del libero accesso alla professione (lettera a) , dall'obbligo della formazione (lettera b) e dalla libera pubblicità informativa, introdotta con gli identici termini del nostro codice deontologico (lettera g), mentre sintoniche e coordinate con lo spirito dell'azione del CNDCEC risultano le previsioni su tirocinio (lettera c) , tariffe (lettera d) e coperture assicurative (lettera e).

Ma c'è di più.
Il comma 6 dello stesso articolo 5 traccia definitivamente una linea di demarcazione anche terminologica: "fermo quanto previsto dal comma 5 per le Professioni......", tutte le "attività economiche" rispondono alla libertà d'impresa e sono da sottrarre a qualsivoglia "restrizione" di cui si dà poi un elenco illustrativo nel comma 9; le Professioni sono dunque solo quelle con l'esame di Stato e sono diverse. E' una definizione di principio che il CNDCEC ha tante volte rimarcato anche come presupposto di una vera riforma delle professioni e che ha trovato alfine normazione.

Da: silvia 197119/08/2011 19:03:35
non è stato abolito. leggi bene. il testo della manovra nella parte sulle liberalizzazioni recita: "Fermo restando l'esame di stato di cui all'art. 33 comm 5 della Costituzione, ecc....

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