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MEF - Riqualificazione C1 - 2 su 3 ce la faranno!
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Da: idonea04/06/2010 19:06:20
mi chiedevo, visto che tra le proposte per i prossimi passaggi interno area c'è quella di dare precedenza agli idonei di riqualificazioni già fatte, se anche per gli idonei della preselezione nostra ci sono speranze di passare almeno alla fascia economica superiore, che tra l'altro è più sostanziosa di quella iniziale del c1. forse dovremmo farci sentire anche noi con i sindacati.

Da: per idonea04/06/2010 22:12:52
la tua idoneità non è idoneità...nel senso che idonei saranno quelli che, pur avendo superato scritto e orale, non sono assunti come C1.
Mi dispiace.

Da: idonea05/06/2010 07:50:11
quello che dici è giusto, e gli idonei andranno poi a coprire i posti che saranno vacanti da c1, ma io pensavo ad un vantaggio per gli idonei della preselezione nella progressione di fascia economica all'interno dell'area; devono fare anche questi passaggi e anzi hanno già accantonato i soldi dal fua 2009.

Da: Il piatto piange05/06/2010 09:24:33

  Mi spiace idonea, ma qui non ci sono i soldi neanche per gli effettivi vincitori, per il tuo caso la vedo triste.
 

Da: toc toc05/06/2010 09:39:26


bellissima giornata

Da: Il piatto piange ...06/06/2010 17:25:20
Manovra di guerra
Tagli agli stipendi e comprano armi (Mariagrazia Gerinatutti)

Fuori dai ministeri, tra gli statali che da qui ai prossimi tre anni dovranno sacrificare i loro stipendi per versare allo Stato 5 miliardi di euro contro la crisi, il grido pacifista si è già fatto largo: «Vendessero i cacciabombardieri di La Russa». In realtà più che di vendere si tratterebbe di non acquistarne di nuovi. Idea tuttâaltro che peregrina. È quello che sta decidendo di fare la Germania in queste ore, per dire. Il Pd stima che si potrebbero risparmiare almeno 2 miliardi lâanno. Ovvero sei miliardi nei tre anni su cui opera la manovra. Una stima prudenziale, visto che la spesa in armamenti si aggira intorno ai 3,5 miliardi lâanno.
Nella manovra finanziaria di Tremonti, però, di tagli agli armamenti non ne troverete traccia. E sì che in programma il governo italiano non ha solo lâacquisto di nuovi cacciabombardieri. Sul bilancio dello stato, al momento, incombono ben 71 programmi di ammodernamento e riconfigurazione di sistemi dâarma, che ipotecano la spesa bellica da qui al 2026. Tutti passati inosservati sotto lo sguardo vigile del ministro dellâEconomia.

Cifre astronomiche
Eppure parliamo di cifre astronomiche, che il governo si è impegnato a versare allâindustria bellica per acquistare una varietà incredibile di nuove armi. La lista è lunga. Prendiamo solo qualche esempio. Partiamo proprio dai cacciabombardieri. Programma di ammodernamento numero 65. Un piano faraonico, che impegna lâItalia a comprare dagli Usa 131 cacciabombardieri F-35. Aerei progettati per essere invisibili ai radar (solo che nel frattempo i radar si sono evoluti). Roba da guerra fredda. Solo nel triennio interessato dalla manovra appena varata lâacquisto programmato sulle casse dello stato per circa 2,5 miliardi di euro. Totale della spesa prevista da qui al 2026: 15 miliardi. Che si sovrappone per altro alla spesa per lâacquisto, già programmato, di 121 Eurofighter (80 sono stati già comprati e câè ancora unâultima tranche). Ma andiamo oltre. Al programma numero 67, per esempio. Si chiama «Forza Nec»: serve a dotare le forze armate di terra e da sbarco di un sistema assai sofisticato di digitalizzazione. Roba da Vietnam, ovvero da conflitti ad alta intensità - la guerra in Iraq era considerata a media intensità. Per ora siamo alla fase di progettazione, che da sola costa circa 650 milioni di euro. Lâesborso finale, non ancora formalizzato, si aggirerà intorno agli 11-12 miliardi. Ma andiamo oltre. Passiamo ai sommergibili. Difficile prevedere una battaglia navale nel Mediterraneo che li richieda, eppure nella lista dei futuri armamenti non mancano due sommergibili di nuova generazione. Costo stimato: circa 915 milioni. Più della metà da versare già nei tre anni della manovra. Una cifra minore ma non per questo più sensata sarà spesa invece per comprare nuovi sistemi di contracarro di terza generazione: 120 milioni di euro.
Cifre da capogiro. Tanto che lo stato italiano fa fatica a stare dietro agli impegni presi. E lâindustria bellica è costretta a ricorrere alle banche. Con il risultato che lâindebitamento fa lievitare ulteriormente i costi. Negli ultimi tre anni, lâItalia ha speso in armamenti circa 3,5 miliardi di euro lâanno. Una cifra destinata a lievitare, tanto più che nemmeno la manovra prova a scalfirla.
Una cifra molto opaca, secondo il Pd, che domani in Commissione difesa del senato presenterà una risoluzione per chiedere che il governo inizi a fare i conti con le armi e con i miliardi che i 71 fatidici programmi continuano a sottrarre al bilancio dello Stato. Sono tutti così indispensabili? Il Pd chiede di verificarne utilità, tempi dâattuazione e costi. E di adottare quella che definisce una «moratoria ragionata». Obiettivo: ottenere risparmi consistenti. E costringere il governo ad adeguare la spesa ai costi della crisi. E al modello di difesa adottato alla luce della Costituzione.

LâItalia ripudia la guerra, appunto. E però continua a buttare miliardi in armi, oltretutto (per fortuna) inutili. Negli ultimi 15 anni infatti le forze armate italiane sono state impegnate in 35 missioni di peacekeeping. «Ma se dobbiamo portare la pace, che ce ne facciamo dei bombardieri F-35?», osserva il capogruppo del Pd in Commissione Difesa, Gian Piero Scanu, primo firmatario della risoluzione, che illustrerà domani al senato: «Semmai - aggiunge - abbiamo bisogno di addestrare i militari, di provvedere alla manutenzione dei mezzi di trasporto che utilizzano».

Ecco appunto, di quelli invece la manovra si occupa: un taglio di quasi un miliardo in tre anni, che si aggiunge agli 1,5 miliardi di risparmi sul bilancio di esercizio già programmati dalla prima finanziaria del governo Berlusconi. Forse anche per questo quel grido dâallarme lanciato dal dipendente statale pacifista ormai comincia a diffondersi anche tra le forze armate. «Il rapporto difesa-industria va cambiato, ci sono costi e appetiti che lo rendono non ottimale, lâindustria non può imporre ciò che vuole», ha denunciato pubblicamente lo stesso sottocapo di Stato maggiore dellâAeronautica, Maurizio Ludovisi.

«Fin qui il governo non ha ancora risposto: quale è il modello di difesa a cui finalizza la spesa?», osserva Roberta Pinotti, appoggiando lâiniziativa del capogruppo. «Non è che da domani debbano rientrare gli uomini in missione - spiega Achille Serra, vicepresidente della Commessioni -, ma spendiamo soldi per armi inutili ed è doveroso tagliare davanti alla crisi è doveroso».

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Da: toc toc07/06/2010 12:52:18


non vi trovavo

Da: x toc toc07/06/2010 15:28:15
L'Esercito ci difendera' ... di Peppino Barlocco
La Germania in queste ore, sta decidendo di non acquistare nuovi cacciabombardieri. E' sempre un risparmio in tempi di crisi. L'Italia invece va al supermarket della guerra con una lunga lista.
Prendiamo solo qualche esempio. Partiamo proprio dai cacciabombardieri. Programma di ammodernamento numero 65. Un piano faraonico, che impegna lâItalia a comprare dagli Usa 131 cacciabombardieri F-35. Aerei progettati per essere invisibili
ai radar (solo che nel frattempo i radar si sono evoluti). Roba da guerra fredda. Solo nel triennio interessato dalla manovra appena varata lâacquisto programmato sulle casse dello stato per circa 2,5 miliardi di euro. Totale della spesa prevista da qui al 2026: 15 miliardi. Che si sovrappone per altro alla spesa per lâacquisto, già programmato, di 121 Eurofighter (80 sono stati già comprati e câè
ancora unâultima tranche). Ma andiamo oltre. Al programma numero 67, per esempio. Si chiama «Forza Nec»: serve a dotare le forze armate di terra e da sbarco di un sistema assai sofisticato di digitalizzazione. Roba da Vietnam, ovvero da co
nflitti ad alta intensità - la guerra in Iraq era considerata a media intensità.
Per ora siamo alla fase di progettazione, che da sola costa circa 650 milioni d
i euro. Lâesborso finale, non ancora formalizzato, si aggirerà intorno agli 11-1
2 miliardi. Ma andiamo oltre. Passiamo ai sommergibili. Difficile prevedere una
battaglia navale nel Mediterraneo che li richieda, eppure nella lista dei futuri
armamenti non mancano due sommergibili di nuova generazione. Costo stimato: cir
ca 915 milioni. Più della metà da versare già nei tre anni della manovra. Una ci
fra minore ma non per questo più sensata sarà spesa invece per comprare nuovi si
stemi di contracarro di terza generazione: 120 milioni di euro.
Cifre da capogiro. Tanto che lo stato italiano fa fatica a stare dietro agli imp
egni presi. E lâindustria bellica è costretta a ricorrere alle banche. Con il ri
sultato che lâindebitamento fa lievitare ulteriormente i costi. Negli ultimi tre
anni, lâItalia ha speso in armamenti circa 3,5 miliardi di euro lâanno. Una cif
ra destinata a lievitare, tanto più che nemmeno la manovra prova a scalfirla.
Sarebbe ora di farei conti con le armi e con i miliardi che i 71 programmi conti
nuano a sottrarre al bilancio dello Stato. Sono tutti così indispensabili? Contro chi dobbiamo combattere o difenderci? Dalla crisi certamente ma qui l Esercito non ci...difenderà .
Sul bilancio dello stato, intanto incombono ben 71 programmi di ammodernamento e riconfigurazione di sistemi dâarma, che ipotecano la spesa bellica da qui al 2026. Tutti passati inosservati sotto lo sguardo vigile del ministro dellâEconomia, mentre nelle caserme i marescialli si portano a casa le forme di grana e tutti fanno il pieno alle loro auto e a quelle dei familiari con la super dei carri armati.

Da: toc toc07/06/2010 16:44:31


che dolce
grazie

Da: toc toc08/06/2010 08:43:25


non vi trovo ancora
anna in vacanza?

Da: anna08/06/2010 09:07:05
no toc toc,   ci sono    buona giornata a tutti

Da: Klins08/06/2010 16:47:27


-2 (-32)

Da: Eirene08/06/2010 21:45:06
Ciao anna, ciao Klins, ciao gada.
Come va?
Oggi per me una bellissima giornata.

Da: Il piatto piange !!08/06/2010 22:01:29
MERCATI
DIFFERENZIALE  Btp-Bund AL MASSIMO DI SEMPRE
Ma Bankitalia rassicura: "Il mercato italiano tiene e le nostre banche, al contrario di quelle francesi e tedesche, avevano ridotto in tempo l'esposizione sui titoli greci"
ROMA  - Nuovo massimo da sempre per lo spread fra i titoli di Stato tedeschi e italiani: 185 punti base sui decennali. Sale anche lo spread con la Spagna a 217 punti base sempre per i decennali. Al massimo dall'aprile 2009 anche lo spread con i titoli di Stato francesi passato a 55 punti base sopra i rendimenti di quelli tedeschi.

Da Bankitalia giuge però un'analisi abbastanza rassicurante. L'ampliamento del differenziale è dovuto "principalmente" alla discesa del rendimento del Bund per effetto del cosiddetto fenomeno 'flight to quality', ossia dello spostamento degli investimenti verso gli asset considerati meno rischiosi. Lo ha detto Fabio Panetta, capo dell'ufficio e servizio studi di congiuntura e politica monetaria della Banca d'Italia in una audizione alla Camera sul decreto che prevede la partecipazione italiana al salvataggio della Grecia.

"Nella situazione attuale il 'flight to quality' ha favorito i titoli tedeschi in misura netta, forse anche eccessiva, comprimendone i rendimenti su livelli che potrebbero risultare bassi alla luce degli andamenti correnti e attesi di crescita e inflazione", ha spiegato il dirigente di via Nazionale.

"Un altro indicatore di tenuta del mercato italiano", ha aggiunto Panetta, "è dato dal rapporto tra il volume dei titoli domandati e il volume dei titoli offerti dal Tesoro. Tale rapporto nel 2010 è stato sostanzialmente in linea con gli anni precedenti (1,57 contro 1,66 nel 2009 e 1,60 nel 2008)".

Nonostante il mercato dei titoli pubblici si sia deteriorato nei giorni scorsi, secondo Bankitalia il via libera Ecofin all'Efsf (lo European Financial Stability Facility, il veicolo che si indebiterà sul mercato per soccorrere paesi dell'Eurozona in difficoltà) "potrebbe dare sollievo al mercato". Panetta ha rassicurato i deputati sui rischi assunti dalle banche italiane nei confronti della Grecia, che "risultano contenuti e in calo negli ultimi anni". Fra il terzo trimestre 2007 e la fine del 2009 "l'esposizione complessiva delle banche italiane nei confronti di tutti i settori dell'economia della Grecia, (amministrazioni pubbliche, banche, famiglie e imprese), è scesa da 6,3 a 4,8 miliardi di euro". "Alla fine del 2009 tale esposizione era pari al 2,2% del patrimonio di vigilanza consolidato delle banche italiane e allo 0,2% delle loro attività", ha aggiunto Panetta.

Diverso il comportamento delle banche tedesche e francesi: "Nello stesso periodo i rischi facenti capo al sistema bancario tedesco e a quello francese, già in precedenza elevati, sono invece aumentati: l'esposizione delle banche tedesche è salita da 25,6 a 31,2 miliardi di euro, quella delle banche francesi da 41,3 a 52,2 miliardi. Nel complesso, alla fine del 2009 l'esposizione dei sistemi bancari di questi due paesi nei confronti della Grecia era pari a circa un terzo del Pil greco", ha aggiunto Panetta.

L'Italia parteciperà al piano di aiuti alla Grecia con una quota di circa 5 miliardi e mezzo nel 2010 (14,8 miliardi in tre anni). La prima tranche, di 2,9 miliardi, è stata finanziata con l'emissione di un Btp a tre anni collocato il 31 maggio scorso. "Al momento si ipotizzano altre due rate, ciascuna pari a un miliardo, in settembre e dicembre", ha spiegato Panetta.
  
Morale:
  ED IO PAGOOOO!!!!


Da: Count down!!08/06/2010 22:21:48
LA GRECIA E IL SIGNORAGGIO AL CUBO
di GIULIETTO CHIESA [ 02/06/2010]

L'hanno chiamata âoperazione salvataggioâ della Grecia. In realta' il cosiddetto âaiutoâ del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea e' un'ulteriore bastonata collettiva inferta ai cittadini greci. Ulteriore, perche' la Grecia non si troverebbe in questa situazione se non avesse gia' perduto la sua sovranita'.

L'hanno gia' perduta, sotto i colpi del mercato finanziario mondiale, tutti gli altri Stati Europei. E la perdita della sovranita' e' racchiusa nella consegna, alla speculazione finanziaria internazionale, del suo debito. Basti dire che, se l'operazione âfunzionera'â, il debito della Grecia passera' nei prossimi tre anni, dall'attuale 115% del prodotto interno lordo al 150. Cioe' si puo' gia' prevedere, matematicamente, che nel 2013 la situazione in Grecia sara' peggiore di quella di oggi, con un paese in recessione, disoccupazione crescente, consumi a terra.
Sempre che la ribellione popolare, nel frattempo, non sia sfociata nel sangue e non costringa un governo âsocialistaâ a sparare sulla gente. E poi vedremo cosa succedera' ad altri due governi âsocialistiâ, Spagna e Portogallo, che stanno anticipando le mosse per evitare di trovarsi nella stessa situazione della Grecia. Ma le anticipano obbedendo alle direttive della finanza internazionale, fatte proprie dall'Unione Europea. Il che significa che la loro situazione s'aggravera' comunque, e il servizio sul debito, imposto dagli speculatori, diventera' sempre piu' grave. Perche'? Semplicemente perche' non si puo' trovare una soluzione all'interno della logica che ha prodotto il disastro della finanza mondiale, ai cui inizi (inizi, non fine) stiamo assistendo. Diranno, i giornali e le tv, che e' colpa dei greci, degli spagnoli, dei portoghesi, poi degli italiani, che vivono âal di sopra delle loro possibilita'â. E i gonzi ci crederanno, aiutati in questo dagli economisti di regime (quasi tutti) che hanno magnificato la truffa, essendone ampiamente remunerati.

Naturalmente la storia vera e' un'altra. E' la storia dell'Impero di questi ultimi 20 anni. Che ha imposto al mondo intero la sua globalizzazione. E cos'e' stata, in sostanza, la globalizzazione americana? Un trucco, inventato dall'e'lite finanziaria americana (protetta e fortificata dal dollaro come moneta mondiale, imposto con la forza) per costringere il mondo intero a pagare il suo debito, estero e di bilancio. Detto in termini piu' brutali, ma anche piu' esatti, un popolo, quello americano (e quello delle e'lites dei paesi ricchi e dei paesi meno ricchi) e' divenuto a tal punto consumatore compulsivo da essere ormai incapace di risparmiare. Il miliardo d'oro e' diventato un debitore cronico inguaribile. In primo luogo le classi medie americane.
Tutto e' stato fatto per tenerle (per tenerci) al guinzaglio con uno smodato livello di consumi, cioe' con un parossistico indebitamento. Il risparmio interno americano e' da tempo con segno negativo (consumi che superano i redditi). Chi paga? Paghera' il resto del mondo. Come? Attraverso la deregulation: la piu' gigantesca e spregiudicata manovra di raggiro violento mai tentata nella storia umana, se si eccettuano, forse, le costruzioni delle piramidi.
In cosa e' consistita la manovra? Nel consegnare ai mercati (a Wall Steet, che e' il mercato numero uno) gli strumenti per determinare, dall'esterno, le politiche economiche dei singoli paesi. E come si fa? Prendendo possesso dei titoli di debito di quei paesi, mettendoli in vendita e determinando i tassi d'interesse per il loro servizio. E' cosi' che tutti gli Stati sono diventati debitori, chi piu', chi meno. Non solo: debitori impossibilitati a pagare e costretti a indebitarsi ulteriormente presso gli stessi strozzini.
Per fare questo occorreva pero' un trucco preliminare: rendere le Banche Centrali del tutto indipendenti dai rispettivi governi e privatizzarle. In tal modo le Banche Centrali hanno lavorato per costringere i governi sotto le forche caudine dei mercati finanziari. Cioe' un pugno di qualche centinaio di persone, mai elette da nessuno, ha stretto una miriade di lacci attorno al collo dei popoli.

Quando i mercati finanziari sono crollati per conto proprio, ecco questa gang mondiale correre in soccorso alle banche truffatrici per salvarle. Con cosa? Con prestiti pubblici, pagati dai cittadini, a tassi quasi nulli. Ma le banche truffatrici, cosi' salvate, non hanno allargato il cappio con cui tenevano e tengono impiccati gli Stati ex sovrani. Che ora vanno in bancarotta uno dietro l'altro. E, per non andare in bancarotta, impongono misure restrittive drammatiche sui redditi della gente comune e sui servizi vitali per la popolazione. Cioe': per tenere in vita la speculazione selvaggia, che ha prodotto mondialmente, in questi ultimi decenni, un trasferimento netto di ricchezza dai poveri verso i ricchi attorno al 20% del Pil mondiale, si impoveriscono ancora gli strati piu' poveri della popolazione. Il rigore viene imposto non agli speculatori, ma ai cittadini.
Si spezza un patto sociale creando le condizioni per una esplosione di conflitti, dal quale sperano, sempre loro, di uscirne con soluzioni autoritarie. Questo e' il signoraggio elevato al cubo. C'e' una sola soluzione (ma non la si sente proporre dai sindacati, dai partiti che dovrebbero essere di sinistra, dalle opposizioni). Nazionalizzare il debito degli Stati e sottrarlo ai mercati finanziari. Il Giappone l'ha fatto, l'Argentina anche: entrambi ne sono usciti benissimo. Rinazionalizzare le Banche Centrali e' la seconda mossa indispensabile. Respingere la decisione europea di inasprire i controlli degli Stati da parte dei mercati finanziari.
E' la fine dell'Europa, dell'euro? Niente affatto. E' la fine della truffa. In ogni caso chi agita questi spauracchi dovrebbe sapere che questo meccanismo e' gia' al collasso, e non lo salvera' neppure la somma di sacrifici che si richiedono ai popoli incolpevoli e raggirati. Hanno ragione i greci che dicono: ânon pagheremoâ. Questa e' la risposta che deve risuonare in ogni piazza d'Europa.

Da: toc toc12/06/2010 16:58:46







FORZA       G H A N A




Da: KLINS12/06/2010 19:00:37

Mi auguro un grande Ghana ...
Intanto: ARGENTINA presente!

(-29)

Da: KLINS12/06/2010 19:24:21

âServono leggi per i precari, per creare lavoro, per i pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine meseâ, sono le istanze, ognuno la sua, a seconda della posizione sociale. Rosanna, 36 anni, programmatrice europea, è sconsolata: âBisogna scendere in piazza numerosi, è lâunica cosa che possiamo fare ora. Se la legge passerà così comâè mi auguro che arrivi un referendum abrogativoâ, dice tra le buste di verdura, in mano un quotidiano. Eleonora, 38 anni, è della stessa opinione: âMi auguro che Napolitano non firmi, nel frattempo dobbiamo organizzare una specie di rivoluzione da qui in autunno: scendere tutti in piazza, farci sentire. La legge sulle intercettazioni non era indispensabile: io ho due figli e a scuola non hanno la carta igienica: le priorità del Paese sono altreâ.
...............................

Il mondiale mi sembra il momento adatto per questa legge, però speriamo che almeno l'Italia vinca di nuovo.


Da: Eirene12/06/2010 22:06:15
Ciao gente.
Bravo Klins parliamo anche deii precari.
toc toc mi toccherà seguire il Ghana ;-)
Questa sera per l' Inghilterra ha segnato uno con un cognome che mi è familiare.
..... ma non ricordo perchè? ;-)

Da: KLINS13/06/2010 09:54:53

  Si, si, questo nome è familiare anche ai miei amici ... che, affettuosamente e scherzosamente lo utilizzano spesso con me :-)
Se poi costui dovesse venire all'Inter ...



GERMANIA - AUSTRALIA (13.06.2010; h. 20.30)
Queste le probabili formazioni:
Neuer (FC Schalke 04/24 Jahre/5 Länderspiele)
Lahm (Bayern München/26/65)
Mertesacker (Werder Bremen/25/62)
Friedrich (Hertha BSC/31/72)
Badstuber (Bayern München/21/2)
Khedira (VfB Stuttgart/23/5)
Schweinsteiger (Bayern München/25/74)
Trochowski (Hamburger SV/26/31)
Özil (Werder Bremen/21/10)
Podolski (1. FC Köln/24/73)
Klose (Bayern München/31/96)

Australien
Schwarzer (FC Fulham/37/75)
Wilkshire (Dynamo Moskau/28/42)
Neill (Galatasaray Istanbul/32/56)
Moore (vereinslos/34/50)
Chipperfield (FC Basel/34/65)
Grella (Blackburn Rovers/30/45)
Culina (Gold Coast United/29/48)
Emerton (Blackburn Rovers/31/72)
Cahill (FC Everton/30/40)
Bresciano (US Palermo/30/55)
Kewell (Galatasaray Istanbul/31/45)

Da: Eirene13/06/2010 10:10:35
Ciao Klins, ciao anna.
Se ricordo bene Germania e Australia sono del girone del Ghana.
Allora per il nostro amico/a toc toc mi auguro un pari.

Da: Eirene13/06/2010 10:14:06
Tempi magri, magrissimi.
Una volta a scuola si insegnava economia domestica (cucire i bottoni, preprare torte casalinghe, sistemare gli armadi ....).
Ora (segno dei tempi?) nella materia equivalente alla precedente si parla di centrali nucleari.
Ma siccome, come si diceva, i tempi sono cambiati innauguro una rubrica di:
Economia domestica: risparmiare coltivando sul balcone.

Da: Eirene13/06/2010 10:42:31
Economia domestica: risparmiare coltivando sul balcone.

Prologo.
Avere un orto sul balcone è attualmente molto di moda.
Diciamo che questa rubrica non vuol seguire la moda ma essere più attenta alla sostanza. Ciò non di meno la circostanza che coltivare sul balcone sia di moda può agevolare nel trovare sul mercato soluzioni che agevolino tale pratica (contenitori ad hoc, buste di semi in quantità ridotta, terriccio universale davvero tale ..........).
Va da sè che un piccolo, piccolissimo, orto quale è quello che può essere impiantato su uno o più balconi, pur grandi che siano, non può soddisfare che in piccola parte le esigenze orticole di una famiglia, per cui risulta fondamentale prima di procedere ad impiantare l'orto, decidere a quale scopo lo si fa e quali risultati si vogliono ottenere.
Per semplificare, o meglio, rendere più chiaro questo concetto, dirò perchè ho io un orto sul balcone.
Ci sono prodotti tipo l'aglio che sono difficili da reperire italiani e sufficientemente freschi per l'intero anno.
Non sono di difficilissima coltivazione nè particolarmente esigenti, a condizione che preliminarmente si sia scelto un terreno ed una posizione giusta, per cui ho deciso di essere parzialmente autonoma in questa produzione.
Una testa di aglio ha fino a 14 spicchi, per cui basta per una settimana in media. Per il fabbisogno annuale servono quindi circa 50 teste di aglio. Ci sono periodi come l'attuale, in cui è facile reperire del buon aglio sul mercato, e in questo periodo tendo ad acquistarlo, da fine ottobre in poi uso invece il mio.
In pratica acquisto una ventina di teste, coltivandone  in proprio  invece circa 30.
Mi sono costruita un contenitore di dimensioni tali da produrre in un anno circa 30 teste di aglio, i cui spicchi vanno posti a circa 10 cm sulla fila e a 30 cm fra le file.
Il mio contenitore è di un metrro x 70 cm, per cui pianto 10 spicchi a fila x 3 file, dunque 30 spicchi.
Ho un contenitore apposito in quanto è bene avere separate le coltivazioni poichè hanno esigenze fra loro diverse (in piena terra è più sempice innaffiare di più i pomodori e meno le carote, ma in spazi ridotti è bene tenere addirittura separati i contenitori).
Nella mia zona, relativamente calda, pianto l'aglio a giugno (una volta usava piantarlo dopo la raccolta del grano), e poi lo ripianto a novembre (usando spesso lo spazio lasciato libero dagli agli che raccolgo già a ottobre).

Continua

Da: Eirene13/06/2010 12:44:41
Economia domestica: risparmiare coltivando sul balcone.

Continua

Intanto rettifico: contenitore per agli 1,10 x 0,70 m (non 1 x 0,70).

Un altro alimento per cui avevo spreco sono le carore.
Si trovano in commercio spesso in confezione da 1 Kg o a mazzi.
Io avevo l'esigenza di due o tre carote a settimana per cui la cosa mi era scomoda (carote vecchie ... ).
Le carote si piantano in pratica tutto l'anno (anche se di qualità differenti: precosi, tardive ...) e dalla semina impiegano circa 3 mesi per maturare (un po' meno nei mesi caldi, un po' più in quelli freddi).
Vanno seminate a circa 5 cm di distanza fra loro.
I miei balconi (di complessivi circa 13 metri quadri) sono profondi 112 cm. Per cui se voglio sfruttarne tutta la profondità impiego contenitori larghi 110 cm nei quali metto di lungo 20 carote. Se li prevedessi larghi 70 cm (in armonia con quello degli agli), riuscirei a coltivare 260 carote (20 x 13) che per me sono decisamente troppe.
Allora riduco il contenitore della metà, dividendolo con una tavola di legno, e coltivo circa 130 carote.
Non piantandole tutte insieme ma un tezo al mese, le ho sempre fresche e pronte da raccogliere (maturano a rotazione).

PRECISAZIONE IMPORTANTE
I balconi sono progettati per sopportare circa 400 chili a metro quadro.
Il terriccio adatto alla coltivazione orticola (universle arricchito con composit) pesa non più di 500 g /litro. Trascurando il peso del contenitore (che si tende a rendere leggero)  pur considerando che quando innaffiato il terriccio pesa di più, e tenuto conto che non servono vasi profondi più di 40 cm (per l'aglio bastano di 30 e per le carote di 20 o poco più), il peso a metro quadro è inferiore a 240 Kg a metro quadro e dunque abbondantemente sopportato dai balconi.

Continua

Da: Eirene13/06/2010 12:46:15
Economia domestica: risparmiare coltivando sul balcone.

Dedico questa rubrica alla mia amica yuppi e prole.
Yuppi mi dai una tua opinione ;-)?

Da: toc toc13/06/2010 14:33:48

Serbia - Ghana, ore 16,00 a Pretoria si gioca al Loftus Versfeld. Un tipico impianto da rugby prestato al calcio per i Mondiali. E qui lo scorso anno giocò l'Italia in Confederation Cup, nel debutto vincente
con gli Usa e nella sconfitta finale con il Brasile.
La Serbia certo è squadra molto insidiosa, che dovrebbe mettere in difficoltà la stessa Germania in questo girone D. Oggi nella partita con il Ghana è largamente favorita. D'altronde già nelle qualificazioni aveva messo in difficoltà la stessa Francia, costringendola allo spareggio con l'Irlanda. L'allenatore è Radomir Antic. In porta con il Ghana dovrebbe esserci Vladimir Stojkovic. E la linea difensiva è veramente forte, con Ivanovic, Subotic, Vidic e Kolarov. A centrocampo poi gioca Dejan Stankovic, capitano anche della Serbia, oltre che artefice della grande stagione dell'Inter. Poi c'è quel Milos Krasic del Cska Mosca, inseguito dalla Juventus. E che dire delle due punte Nikola Zigic e Marko Pantelic? Due buoni giocatori anche se non eccezionali, utili anche per il gioco di squadra.
Il Ghana dal canto sua non vuole sicuramente fare da sparringpartner alla Serbia. In panchina c'è proprio un allenatore serbo Milovan Rajevac, che quindi giocherà una specie di derby con la sua nazione d'origine. Una squadra che punta molto sul blocco che ha vinto il Mondiale under 20 un anno fa. Ghana che ha fatto anche una bella Coppa d'Africa, se è vero che è stato sconfitto solo in finale ed in extremis dall'Egitto. Insomma una nazionale con tanti giovani promettenti e qualche nome famoso come quello di Sulley Muntari o di Stephen Appiah, ma con un attacco che non sembra così fortissimo. Non molto per impensierire la fortissima Serbia.

E CHI LO DICE ?

FORZA GHANA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: Klins13/06/2010 14:49:36

toc toc ..
le formazioni sono state già annunciate?
Pensi che giocherà Muntari?

  Buono spettacolo a tutti





Da: toc toc13/06/2010 16:32:24

ho letto solo ora e ... ormai sai la risposta.
pareggio per ora e GHANA ok.

Da: toc toc13/06/2010 17:44:45

Serbia o Ghana 1
Marcatore Gyan che gioca quasi al posto di Muntari.

Forza GHANAAAAAAAAAAAAAA

Da: toc toc13/06/2010 18:19:13

ottima prestazione del Ghana che ha rischiato di vincere per 2-0 contro una inconcludente Serbia.
dopo i mondiali di Germania (eliminata negli ottavi dal BRASILE)l'esperienza giova alla squadra africana.

FORZA GHANA

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