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SSPA  THE DAY AFTER
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Da: clift07/03/2007 14:20:19
a quanto mi risulta le forbici marshalliane non sono nemmeno contemplate nel blanchard; il testo ragiona in termini di uguaglianza fra equazione dei prezzi ed equazione dei salari, sottolineando che un simile approccio potrebbe risultare insolito per coloro che sono abituati a ragionare in termini di domanda ed offerta... ma prendete ciò che dico con le molle, il fatto che io abbia letto il blanchard non significa che ne capisca il significato...

Da: a.07/03/2007 15:30:50
Raga, vorreste prestare ascolto a un povero laureato in scienze politiche che ha studiato sul Blanchard?
In un precedente post avevo scritto che uno dei modi per arrivare al tasso naturale di disoccupazione era quello di utilizzare il modello composto dall'equazione dei prezzi e dell'equazione dei salari, per come proposti dal compito stesso a mezzo degli esercizi finali (p. 328 e ss. del Blanchard ed 2006).
Il secondo metodo è quello che si ricava argomentando dalla curva di Phillips. (p.370 e ss. del Blanchard ed. 2006).
Entrambi hanno in comune questo elemento: Il tasso naturale di disoccupazione è associato alla stabilità del tasso di inflazione.
Come terzo metodo ho messo quello basato su uno schema neo-classico con forbici marshalliane, fondato sulla libera interazione della domanda e dell'offerta del fattore ricavate per aggregagazione delle funzioni individuali di domanda e offerta. Dei primi due sono convinto, o almeno sono convinto perché è convinto Blanchard che sembra aver convinto Somogyi della esattezza delle sue convinzioni.
Sul terzo booohhhh! Spero che gli bastino i primi due...

Da: MarcoS07/03/2007 16:05:51
Il modello composto dalla equazione dei prezzi e dalla equazione dei salari genera comunque forbici marshalliane...
cioè spiego meglio: nel modello tradizionale abbiamo una funzione di domanda di lavoro che è uguale alla produttività marginale, e una funzione di offerta crescente rispetto a W/P = forbici marshalliane
nel modello NEK queste due funzioni cambiano un pò perché si considerano altri elementi, tipo il mark-up, ma sempre forbici marshalliane escono fuori.
L'esercizio poi era particolare, perché la domanda di lavoro era infinitamente elastica rispetto al salario reale, alias una retta, quindi una sorta di..."forbici atipiche"...:-)) che ho pure disegnato (ecco l'approccio che " potrebbe risultare insolito per coloro che sono abituati a ragionare in termini di domanda ed offerta").

Insomma io a sto punto sono convinto che i tre modi siano:
1. forbici (o chiamatele come volete) che a seconda delle ipotesi possono far risultare un nairu o un nru (distinzione peraltro irrilevante per alcuni): quindi qui ci rientrano sia l'argomento di clift che i casi 1 e 3 di a.
2.phillips (e ci siamo).
3. AD-AS nel tasso d'inflazione, e non l'ha messo nessuno.

e con questo me ne esco

Da: massimo from belfast07/03/2007 16:06:51
Secondo Burda-Wiplotz invece dalle equazioni dei prezzi e dei ricavi si ricava proprio la curva di Philips aumenta per le aspettative

Da: massimo from belfast07/03/2007 16:14:49
Io ho fatto riferimento a

-    modello neoclassico della disoccupazione volontaria
-    curva di Phillips aumentata per le aspettative
-    modello as-ad ricavato dalla stessa curva di P. Attraverso la legge di Okun ed espressa nel campo inflazione-output gap

Questa almeno e’ l’analisi contenuta nel Burda-Wiplotz

Da: MarcoS07/03/2007 16:21:29
massimo

tu ci hai proprio preso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
e finora sembri l'unico

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Da: MarcoS07/03/2007 16:24:55
Da: MarcoS 07/03/2007 16.05.51

Insomma io a sto punto sono convinto che i tre modi siano:
1. forbici (o chiamatele come volete) che a seconda delle ipotesi possono far risultare un nairu o un nru (distinzione peraltro irrilevante per alcuni)
2.phillips (e ci siamo).
3. AD-AS nel tasso d'inflazione, e non l'ha messo nessuno


Da: massimo from belfast 07/03/2007 16.14.49
Io ho fatto riferimento a

-    modello neoclassico della disoccupazione volontaria
-    curva di Phillips aumentata per le aspettative
-    modello as-ad ricavato dalla stessa curva di P. Attraverso la legge di Okun ed espressa nel campo inflazione-output gap



Da: clift07/03/2007 19:02:40
uh mamma... vuoi vedere che massimo form belfast sarà l'unico a passare gli scritti...

Da: clift07/03/2007 19:08:37
ops from non form... mi correggo immantinente

Da: MarcoS07/03/2007 21:12:03
clift,
come ho già scritto nell'altra discussione, sembra che massimo, almeno il secondo e il terzo giorno, ci abbia fatti neri

Da: gi08/03/2007 01:36:31
Ragazzi sapete come ci faranno sapere i risultati? Oppure dobbiamo andare a Roma a vedere i compiti? Oppure li metteranno sul sito?
Insomma come???
Datemi una mano, io non so proprio i tempi che ci vorranno per correggere i compiti, voi che dite???
Grazie

Da: Filippo08/03/2007 08:54:07
passerà del tempo

Da: Fulvio08/03/2007 09:08:31
(Ri)appello agli economisti,
quanti (bravi) di voi hanno "impreziosito" l'esercizio numerico di pol econ con un grafico che si trova frequentemente in letteratura e che, mi accorgo solo ora, si poteva impostare con le due equazioni?
Achi lo avesse fatto (e spostate le curve col cambiamento dei parametri e dei punti di equilibrio NAIRU), sappia che, se ha svolto bene anche la prima parte (Plillips, ad-as, mercato del lavoro neoclassico per spiegare il NRU), prenderà il massimo o giù di lì in pol econ.

Da: mentat08/03/2007 10:06:46
Certo ragazzi, che palle! Col senno di poi essersi fatti microeconomia e politica economica è stato inutile, bastava il Blanchard e vai... mi ero pure posto il problema ma poi ho sottovalutato la pochezza del Somogyi e della commissione in generale.
Il brutto è che se la prossima volta mi baserò su questa esperienza  sarà proprio l'unico caso in cui avremo commissari in grado di guardare un po' più in là del proprio orticello.
Qui il problema è esistenziale... se, ogni volta, come la fai la sbagli, forse è meglio ridimensionare le proprie aspirazioni, trovarsi qualche hobby, e risparmiarsi tutta una serie di fallimenti :-(

Da: PaoloA08/03/2007 11:19:21
Io ho inserito anche il modello con curva dei prezzi e curva dei salari, commentando anche gli spostamenti delle stesse per effetto dei mutamenti negli argomenti delle funzioni.
Per il resto, ho discusso della curva di Phillips aumentata delle aspettative di inflazione e del modello AD-AS (nuova macroeconomia classica).
Per la prova di economia politica, invece, non mi ritrovo con il valore del moltiplicatore. Io ho utilizzato, derivandola analiticamente, la formula M=BM*(1+c)/(c+r) che, tra l'altro, è alla base della formazione dell'offerta complessiva di moneta. Cosa ne pensi? Grazie ed in bocca al lupo

Da: thiefeyes08/03/2007 11:19:53
Scusa "Fulvio", nn so se sei affetto dalla sindrome dell'uovo di colombo, ma qualcosa mi dice che va da sé che chi ha fatto tutto perfetto, piazzandoci anche un bel grafichetto esplicativo del discorso teorico e formale, debba prendere il massimo.
Non mi pare si stia scoprendo niente di particolarmente nuovo.

Da: Fulvio08/03/2007 11:42:21
niente sindrome, ma solo amarezza per le c+++++++scritte da me al compito

Da: Fulvio08/03/2007 11:47:40
x PaoloA
Ottimo, era proprio il grafico cui mi riferivo.. Bravo, c'è da invidiarti.
...i numeretti dopo il ragionamento corretto da te fatto credo siano poco importanti.

Da: 100%08/03/2007 12:23:41
Qui il problema è esistenziale... se, ogni volta, come la fai la sbagli, forse è meglio ridimensionare le proprie aspirazioni, trovarsi qualche hobby, e risparmiarsi tutta una serie di fallimenti :-(

Mentat:
Forse il ns approccio con lo studio è sbagliato: secondo me lo studio deve far parte della ns vita (di laureati, di futuri manager, ma anche semplicemente di uomini che vivono nella odierna società) a prescindere dalla vittoria in un concorso o meno.  Lo studio è fantastico di per sé, va amato (e lui ti ricompenserà), va coltivato anche se non ci sono concorsi da fare, di qualsiasi materia si tratti. Quindi inviterei a metterci disciplina, passione, entusiasmo, tecnica e fantasia, curiosità ecc., sempre, proprio perché io (come tanti altri credo) potrei vivere senza concorsi, ma non senza studio. Quindi non vedo nessun problema esistenziale, che si porrebbe, semmai,  se ci impedissero di studiare ...   senza nulla togliere a questo concorso, che  è importante  e andava (va) preparato.
Il concorso però, sempre secondo me, ha importanza come momento di competizione, confronto, come stimolo a migliorarsi, soprattutto nella ns società dove i momenti di "gara",  sono rari.

Sono matto?  











Da: sigaretta08/03/2007 12:27:38
si

Da: mentat08/03/2007 12:50:51
No, non sei matto tutt'altro. Però ho sempre più l'impressione che lo studio che serve per la vita non sia lo stesso che serve per i concorsi.
:-(

Da: 100%08/03/2007 13:35:31


Parli di studio che "serve" ... io invece parlo di studio che "si ama", a prescindere da quello a cui possa servire ...
Comunque le materie del concorso possono servire anche per la vita (soprattutto le economiche :))

   

Da: mentat08/03/2007 14:40:01
Sì, intendo dire che lo studio che si ama è un conto e uno lo fa a prescindere dai concorsi. Poi arrivano questi ultimi e, anche da quello che ho letto ultimamente su altri episodi (es. Interno), sembra che ogni volta i commissari se ne sognino una diversa per far sì che tutto finisca per dipendere dal caso.

Da: MarcoS08/03/2007 17:45:26
PaoloA
a me giovedì il moltiplicatore  veniva esattamente come diceva somogyi.
Dubbi mi sono sorti dopo aver letto chi invocava l'uso della formula (1+c)/(c+r), ma poi ci ho ragionato (volevo ragionarci insieme a stan79 ma non mi ha + risposto).
"c" nella tua simbologia dovrebbe essere un coefficiente indicativo della propensione del pubblico a detenere moneta in forma liquida, cioè il coefficiente che lega depositi (DEP) e base monetaria detenuta dal pubblico (BMP), no?
cioè: BMP = cDEP.
Dico giusto?
Se è così, nel nostro caso, attenzione, c non è pari a 0,5 (come credo alcuni abbiano supposto), ma pari a 1.
Se il pubblico riceve liquidità per un ammontare pare a 400, e decide di depositarne la metà, detenendone sotto forma liquida l'altra metà (com'era nel nostro esercizio), allora:
BMP = DEP, cioè c = 1, appunto
e perciò:(1+c)/(c+r) = 2/1,2 = 1,666...
come voleva somogyi.

Da: daniele08/03/2007 17:57:06
Alleluja, grazie Marcos! Mi è passato il mal di testa!
Io la formula del moltiplicatore non la ricordavo, ma la somma di una serie geometrica difficilmente me la scorderò mai. Per cui, visto che ad ogni giro viene reimmessa sul mercato una quantità di moneta pari al prodotto fra quanto non trattiene il pubblico e quanto non trattiene la banca, cioè (1-1/2)(1-1/5), la somma per i che va da zero ad infinito è
1 / [1 - (1-1/2)(1-1/5)] = 10 / 6

ciao,
daniele

Da: MarcoS08/03/2007 18:01:46
daniele
io l'avevo fatta esattamente come te
avevo calcolato il valore limite della sommatoria
se torna anche nell'altro modo,siamo tranquilli

tu stai studiando già per l'orale
pertanto ti chiedo: come ti è andata la prima prova?
voglio capire se ha senso che studi anch'io...

Da: daniele08/03/2007 18:11:50
MarcoS, penso di aver reso almeno al 90% di quello che potevo fare, stanti le mie capacità e le mie conoscenze: ho fatto cinque temini nei quali (per quel che riesco a giudicare) non sono andato fuori tema, ho  scritto cose sensate e secondo un percorso logico e forse ho dato prova di aver studiato qualcosa e di avere un po' di esperienza di vita e di interesse per il mondo, e non di aver semplicemente copiato dai codici.

Nel mio modo di ragionare, questo significa che devo già studiare per l'orale a prescindere da quello che ne pensa la commissione, non so se è lo stesso per te.

ciao,
daniele

Da: zeta08/03/2007 18:16:25
a lavorare!!!

Da: daniele08/03/2007 18:17:13
Agli ordini!

Da: stan7908/03/2007 19:02:20
scrivo solo una cosa, dato il poco a tempo a disposizione, da stime econometriche di tutte le moderne economie monetarie (c+r)<1,
quindi onestamente ritengo che sia un grave errore empirico la soluzione prospettata da Somogyi

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