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Preparazione al concorso referendario TAR
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Da: Un passante 
Reputazione utente: +166
 2  1  - 22/01/2019 15:10:01
Cara Alice,
le prove sono iniziate il 3 dicembre, e si pensa che i risultati si sapranno verso luglio.
Non ricordo nulla delle tracce uscite, che ancora non sono state pubblicate, ma a partire da qua trovi la discussione in merito, e puoi ricostruire cosa hanno riguardato:

http://www.mininterno.net/fmess.asp?idt=2131&nor=0&pag=1238

Saluti passanti ai concorsi finiti male (quasi certamente...) con fastidio guardanti e sempre a nuove bocciature anelanti

Da: Fontedelpoggio 22/01/2019 15:26:26
Per deontico ebureno. Mandami una mail su fontedelpoggio@gmail.com.  Poi, se ti va, facciamo due chiacchiere.

Da: Fontedelpoggio 22/01/2019 15:26:27
Per deontico ebureno. Mandami una mail su fontedelpoggio@gmail.com.  Poi, se ti va, facciamo due chiacchiere.

Da: Aquiliana 22/01/2019 16:54:19
@passante, pensavi di partecipare anche a ordinaria? Io ci stavo facendo un pensierino.... mi mancava giusto quella

Da: Un passante  
Reputazione utente: +166
 1  1  - 22/01/2019 21:18:59
Cara Aquiliana,
Se seguissi le mie gesta, che esterno qua vincendo il mio naturale riserbo, sapresti che a gennaio, subito dopo Corte, ho avuto la mia quarta consegna, ed avendo avuto notizia del mio ennesimo N.I. per me Ordinaria è finita lì...
Pazienza, ho archiviato quello che era stato il mio sogno lavorativo n.1, anche se in realtà, lo confesso, in realtà da sempre volevo fare il romanziere ed usare il lavoro di magistrato come lavoro dello schermo...
Idea che anni dopo mi hanno rubato biecamente i vari Carofiglio &C. ...
Senza contare che ormai oggi campare sui libri è quasi impossibile...
Tristezza...
Ma tu fai, te lo consiglio, è un ottimo allenamento, e un bellissimo lavoro, ovviamente, che io invidio a mio fratello che invece ci è riuscito al primo tentativo...
In ogni caso la domanda falla, e poi vedi!
Saluti passanti vivente tra i rimpianti

Da: Deontico eburneo 23/01/2019 00:40:53
Grazie Fonte, lo farò.

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: Aquiliana  1  2  - 23/01/2019 12:17:42
grazie Passante per gli incoraggiamenti che dispensi ai concorsisti ansiosi, mi dispiace per ordinaria, ma il destino probabilmente ha scelto di destinarti ad altre giuridizioni! Se passa la proposta della lega avremo anche il concorso per gjudice tributario in piu', tanto per non farci mancare nulla!

Da: Turnaround 23/01/2019 13:28:00
Vi segnalo questo articolo:
http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/maxi-reclutamento-per-i-magistrati-ordinari-e-amministrativi

"Maxi reclutamento per i magistrati ordinari e amministrativi

www.ristretti.org

di Antonello Cherchi e Bianca Lucia Mazzei

 

Il Sole 24 Ore, 21 gennaio 2019"



"I magistrati amministrativi - Trentadue magistrati per rafforzare i ranghi di Consiglio di Stato e Tar, che da tempo registrano posti vacanti. In particolare presso i tribunali di primo grado, a fronte di un organico di 418 toghe quelle presenti sono 300. Più contenuta la sofferenza del Consiglio di Stato e del Consiglio della giustizia amministrativa della regione siciliana, che lamentano una carenza di 11 giudici su 122 in organico. Per far fronte alle scopertura la legge di bilancio ha previsto l'assunzione di 20 giudici presso i Tar e di 12 consiglieri di Stato. Misura che ha richiesto risorse per 44,4 milioni di euro per il periodo 2019-2026, mentre dal 2027 lo stanziamento diventerà a regime di 7 milioni l'anno."

Ho fatto copia incolla di uno stralcio di nostro interesse.
Come valutate questa notizia?
Quanti potranno essere i posti messi a concorso secondo voi?


Da: Mabeh  23/01/2019 14:12:01
20 tar e 12 cda Salvo elevazioni

Da: Mabeh  23/01/2019 14:12:49
20 tar e 12 cds, salvo elevazioni

Da: Turnaround 23/01/2019 14:44:17
Riformulo la domanda..
Esiste una correlazione, e in caso positivo quale correlazione esiste fra l'articolo citato e il notiziario del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa di luglio 2018 in cui si prevede l'indizione per un concorso a 40 posti?
I 20 posti si aggiungono ai 40?
Oppure saranno solo 20 x la previsione di spesa?

Da: Turnaround  1  - 23/01/2019 15:48:12
Va bene ragazzi..
Prendendo spunto dalla nota trasmissione televisiva notturna di Marzullo la domanda è "Si faccia una una domanda e si dia una risposta"..
Secondo me, ragionando..
sulla basi dell'analisi delle "fonti" quindi notiziario della Giustizia Amministrativa e articolo di giornale (seppure autorevole), io ritengo che è prevalente il primo.
Per cui, potrebbe prevedersi un bando x 40 posti, con copertura finanziaria iniziale per solo 20 posti e successivamente ingresso di altri 20.
Oppure, e qui ci sarebbe il vero scoop, c'è stato un incremento della dotazione organica di ulteriori 20 posti.
Nel dubbio, ringrazio chiunque fosse intenzionato a ragionare su questo tema..

Da: Turnaround 23/01/2019 15:56:50
*Ritengo che sia..

Da: Fontedelpoggio  1  - 23/01/2019 17:23:41
Abusivo l'accesso a Facebook anche autorizzato
No al ricorso del coniuge: la password condivisa non serve a evitare il reato
Resta reato accedere al profilo Facebook del coniuge con il quale si è in conflitto. Anche quando la password era stata in precedenza condivisa. Lo sottolinea la Corte di cassazione con la sentenza 2905 della Quinta sezione penale depositata ieri. Secondo quanto ricostruito dai giudici di merito, la vicenda si è svolta in modo a suo modo "classico": i sospetti di un marito sulla condotta della moglie, la ricerca di prove di una relazione extraconiugale, l'utilizzo della password che la donna aveva comunicato al marito in tempi più distesi, la fotografia della chat intrattenuta dalla moglie con un altro uomo, il cambio della password in maniera tale da inibire ogni accesso successivo al social network.
Sia in primo grado sia in appello il marito era stato condannato per accesso abusivo a sistema informatico. Condanna confermata dalla Cassazione che ha affrontato anche uno dei punti valorizzati dal ricorso e cioè il fatto che avrebbe dovuto giocare a discarico l'avvenuta comunicazione delle credenziali all'imputato da parte della moglie prima del precipitare della loro relazione. C'era quindi stata una sorta di autorizzazione preventiva, tale da escludere poi una rilevanza penale dell'accesso.
In realtà, puntualizza la Corte, la circostanza che l'uomo fosse a conoscenza delle chiavi di accesso della moglie al sistema informatico, anche se fosse stata lei a renderle note e a fornire così una sorta di implicito via libera all'accesso, non ne escluderebbe comunque il carattere abusivo. Attraverso l'ingresso nel profilo Facebook, infatti, è stato ottenuto un risultato di certo in contrasto con la volontà della persona offesa, azzerando l'effetto di qualsiasi ipotesi di autorizzazione e cioè la conoscenza di conversazioni riservate e anche 'estromissione dall'account Facebook della titolare del profilo e l'impossibilità di avervi accesso.
Con un'altra sentenza penale, sempre della Quinta sezione, la Cassazione ha negato l'applicazione della causa di non punibilità della tenuità del fatto, sempre per il medesimo reato di accesso abusivo a sistema informatico. Anche in questo caso, una vicenda di distorsioni sentimentali a motivare la condotta illecita di un uomo che si introduceva nel profilo Facebook dell'ex compagna e a lei si sostituiva inviando una serie di minacce e ingiurie al nuovo compagno della donna.
Di fronte al motivo di ricorso che sollecitava l'applicazione della causa di non punibilità, indirizzata a fare valere il limitato valore lesivo dell'accesso, la Cassazione ha negato il beneficio, sostenendo invece che l'offesa non poteva certo essere considerata leggera sia per le complessive modalità dell'azione (all'accesso Fecebook si era aggiunto l'ingresso sull'indirizzo mail e la sostituzione delle password) sia per il protrarsi dell'azione nel corso di tutti i mesi successivi.
©
Giovanni Negri

Da: Fontedelpoggio  1  1  - 23/01/2019 17:24:19
Capannoni, per le modifiche interne è sufficiente una comunicazione
Quando non sono coinvolte parti strutturali basta una raccomandata
Per le unità residenziali i cambiamenti possono generare variazioni catastali
Procedura semplificata per interventi interni ai capannoni, perché basta una mera comuni cazione. Lo sottolinea il Tar di Salerno, con la sentenza 1/2019.
Il caso esaminato riguarda una struttura di due piani, realizzata in laterizio al primo livello ed in blocchi di calcestruzzo cellulare autoportante per il piano superiore, creando uffici ed un deposito all'interno di un capannone. Un'opera di questo tipo, con la relativa scala in ferro, ricade tra quelle previste dall'articolo 6, comma 2 lettera e-bis) del Dpr 380/2001, trattandosi di «modifiche interne di carattere edilizio sulla superficie coperta dei fabbricati adibiti ad esercizio d'impresa»: basta quindi una raccomandata che comunichi l'inizio dei lavori, tutte le volte che non siano coinvolte le parti strutturali del manufatto (e salvi, ovviamente, i requisiti igienico sanitari) .
Le modifiche interne ai luoghi produttivi vanno tenute distinte dalle modifiche interne alle unità residenziali (articolo 3 comma 1 lettera b) Dpr 380), che possono generare variazioni catastali ed aumento del carico urbanistico. Le destinazioni d'uso, all'interno di edifici produttivi, devono infatti restare «produttive e direzionali», in termini di superficie utile prevalente: ciò significa che all'interno di un' immobile di impresa i singoli locali (uffici, magazzini, depositi, servizi) possono trasmigrare da un utilizzo all'altro, sempre all'interno della destinazione prevalente (produttiva o direzionale) senza diventare, ad esempio, a destinazione «commerciale».
L'utilizzo interno dei manufatti produttivi, fino al 2012, era regolato da una circolare del ,ministero Lavori pubblici (16 novembre 1977 n. 1918), in tema di opere interne agli stabilimenti industriali. Il ministero tuttavia regolava (liberalizzandoli) soprattutto gli elementi tecnologici, quali cabine, canalizzazioni, serbatoi, baracche, palloni pressostatici chioschi, pali, passerelle, basamenti e tettoie di protezione. Con l'articolo 6 del Dpr 380/2001 sono anche superati gli aspetti relativi alla densità (aumento degli addetti), che più volte hanno reso necessario l'intervento dei giudici amministrativi per ottenere (Tar Parma 537/2003) la suddivisione di ampi capannoni attraverso tramezzture interne.
Il problema delle opere interne si collega poi alle esigenze di riutilizzo dei capannoni: a volte non si discute solo di eliminazione o spostamenti di tramezzi, ma anche di nuovi utilizzi, come nel caso deciso dal Tar Pescara (71 / 2017), quando molte centinaia di metri cubi di sabbia in un capannone hanno generato un'area di gioco (beach volley) di oltre 1000 metri quadri. Il Comune riteneva l'intervento integralmente abusivo, ma i giudici hanno verificato che il volume, sagoma e prospetti non risultavano modificati, eliminando sanzioni. Del resto, la maggiore libertà all'interno dei capannoni si proietta anche all'esterno, poiché di recente (Consiglio di Stato 337 / 2019, si veda Il Sole 24 Ore del 18 gennaio) le aree esterne ai complessi commerciali sono state ritenute liberamente utilizzabili, con scaffalature e strutture impilate rimovibili su aree già pavimentate destinate alla vendita all'ingrosso e al dettaglio di prodotti per l'edilizia.
©
Guglielmo Saporito

Da: Fontedelpoggio  1  - 26/01/2019 18:57:28
Per i cultori del processo amministrativo segnalo l'ordinanza del Consiglio di Stato, VI, 5521 del 16 novembre 2018 scritta in modo estremamente chiaro da un giudice sudtirolese (anche il presidente della sezione era altoatesino). La pronuncia afferma l'ammissibilità di un accertamento tecnico preventivo nel processo amministrativo, anche se non disciplinato espressamente nel c.p.a. Inoltre, nei casi in cui il ricorso contenga un'istanza di accesso ai documenti e il giudice di primo grado non provvede, l'esibizione dei documenti può essere ordinata dal giudice di appello.
La procedura civile è e rimane, la "mamma" del processo amministrativo, anche quando al giudice amministrativo sono richieste cognizioni da agronomo o da geologo.

Da: quattrocodici  26/01/2019 19:56:29
Grazie.

Da: Imagine   1  1  - 26/01/2019 23:04:44
Che sappiamo delle correzioni!?

Da: Fontedelpoggio  3  1  - 27/01/2019 09:10:36
Nel giorno della memoria vale la pena di ricordare l'impatto delle leggi antiebraiche all'interno della pubblica Amministrazione (dal Sole24ore di oggi).

Quei 700 dipendenti espulsi dal lavoro
Che interesse potranno mai suscitare i protocolli dei «riposi civili» nei quali un tempo la Corte dei Conti registrava il pensionamento o il ritiro dal lavoro dei dipendenti dello Stato? Di norma, nessuno. Se però tali registri risalgono al periodo 1939-43, l'occhio cade su oltre settecento nomi brutalmente evidenziati in rosso. Sono i dipendenti ebrei espulsi. Questa scoperta, presso l'Archivio Centrale dello Stato, ha permesso ad Annalisa Capristo e Giorgio Fabre di ricostruire a ottant'anni di distanza un primo elenco completo degli statali epurati in quanto «appartenenti alla razza ebraica». Una cinquantina di loro finirà deportata e uccisa nei campi di sterminio.
Nel presente registro, certo, ci sono personaggi già noti, come Paolo Vita-Finzi, all'epoca console generale a Sydney e poi protagonista nel dopoguerra di una brillante carriera diplomatica; Tullio Ascarelli, ordinario di Diritto commerciale a Bologna e maestro di Bruno Visentini; Giuseppe Levi, cattedratico di Anatomia a Torino, che allevò ben tre futuri premi Nobel (Rita Levi-Montalcini, Renato Dulbecco e Salvador Luria). Ma dagli scartafacci ingialliti della Corte dei Conti emergono soprattutto le tante esistenze anonime, senza medaglie, di maestri elementari, professori di scuola media, ingegneri, chimici, operai della Zecca, postini, ragionieri, interpreti, pretori, uscieri: in genere illustri sconosciuti, per la prima volta riscattati da questa capillare ricerca.
Ad esempio, Adolfo Fellus, ex archivista coloniale, vincitore di concorso come ufficiale postale di prima classe e destinato il 16 maggio 1938 in Libia, alla vigilia della campagna antiebraica. Ugo Levi, l'unico impiegato del Consiglio di Stato «che non risulta di razza italiana». Oreste Bracci, operaio nelle Manifatture dei Tabacchi. Dante Almansi, Giacomo Cameo, Umberto Cividali, rispettivamente consigliere, archivista e revisore principale della Corte dei Conti.
E Guido Cammeo, commissario di polizia cacciato dal corpo e dal ministero dell'Interno il 5 settembre 1938 con un decreto firmato da Mussolini. Il quale doveva avere il dente particolarmente avvelenato nei suoi confronti, visto che il 26 settembre 1921 Cammeo era a capo del drappello di guardie regie e poliziotti che avevano aperto il fuoco contro un manipolo di fascisti all'assalto della Camera del Lavoro di Modena, uccidendone otto. Assolto due anni più tardi in tribunale, con grande scandalo delle camicie nere, Cammeo sarà epurato soltanto grazie alle leggi «razziali». La sua vicenda fu particolarmente penosa perché, vedovo con sette figli, non avendo raggiunto il massimo del servizio poté usufruire di una pensione molto modesta.
Gli effetti economici delle leggi antiebraiche non furono meno devastanti di quelli psicologici. Le espulsioni dal lavoro crearono infatti «un vero inferno di bisogno», che colpì soprattutto quanti non ricevettero neppure una pensione, bensì una semplice indennità, spesso risibile. Ma anche gli altri, soprattutto se prepensionati con un limitato numero di anni lavorativi, subirono un drammatico dissolvimento del proprio reddito. Come nota Michele Sarfatti nella prefazione, «la loro capacità di acquisto di cibo, medicine, legna e vestiti non era problema di Mussolini». In una situazione ancora peggiore si trovarono i dipendenti pubblici precari, licenziati senza alcuna tutela pensionistica o risarcimento, di cui ancora oggi non sappiamo pressoché nulla, se non che in molti casi precipitarono nella «pura indigenza».
Questo libro, osserva Adriano Prosperi nella postfazione, non documenta soltanto un indicibile dramma umano, ma anche una «grande tragedia normativa», ossia la «caduta senza rumore dello Stato italiano» nel crepuscolo del 1938. Una caduta nel silenzio delle sue vittime, ma pure dei suoi tanti, impersonali carnefici, impegnati ad annientarle a suon di carte bollate. Angelo Ventura, autore di alcuni pionieristici e magistrali studi sulla persecuzione antiebraica sotto il fascismo, invitava a ragionar su un paradosso: in un Paese da sempre avvezzo, anche sotto la scure del duce, a non osservare scrupolosamente le leggi, «poche leggi furono applicate con tanto zelo come quelle che perseguitavano gli ebrei». Ed è quanto appunto succede pure nel demi-monde burocratico svelato dai protocolli della Corte dei Conti. Da garante del diritto e della comunità nazionale, lo Stato assunse il ghigno feroce di un caporeparto che mette arbitrariamente alla porta i suoi sottoposti. Forse anche perché le leggi del '38 non furono un fulmine a ciel sereno, bensì lo sviluppo logico di un antisemitismo littorio latente sin dagli anni Venti.
Non tutti gli ebrei epurati erano antifascisti. Alcuni di loro erano stati nazionalisti, interventisti e infine mussoliniani. Sicché Vittorio Emanuele III, firmando le leggi «razziali» e preoccupandosi soltanto di garantire un'esenzione al proprio medico israelita, sconfessò il Risorgimento, che aveva segnato la piena integrazione della minoranza ebraica nello Stato italiano.
©
Il registro. La cacciata
degli ebrei dallo Stato Italiano
nei protocolli
della Corte dei Conti 1938-43
Annalisa Capristo e Giorgio Fabre
prefaz. di Michele Sarfatti,
con un saggio di Adriano Prosperi,
il Mulino, Bologna, pagg. 340, euro  26

Raffaele Liucci

Da: Un passante  
Reputazione utente: +166
 3  2  - 27/01/2019 10:10:34
Grazie ancora più del solito, caro Fonte!
Saluti passanti ora e sempre gli orrori ricordanti

Da: quattrocodici 27/01/2019 14:16:14
Non dimenticheremo.
Grazie, Fonte!

Da: Aquiliana 27/01/2019 15:33:39
risultati giugno-luglio,  lo auspicava il presidente della commissione in sede concorsuale.

Da: Un passante  
Reputazione utente: +166
 3  - 27/01/2019 15:52:05
Notizia vecchia e detta e ridetta, ma non per questo men vera...
Per quel che vale, confermo di aver sentito pure io, con queste mie orecchie d'asino il Presidente che si esprimeva in tal senso.
Ma era solo un auspicio, ragionevole, probabile ma non certo...
Diciamo che, fermo restando il loro desiderio di non avere doppie idoneità, esiti a luglio permetterebbero orali a settembre e nuovo bando a dicembre.
E tornerebbe tutto.
Ma vedremo, appunto a luglio...
Saluti passanti curioso di sapere i suoi voti, brutti e calanti...

Da: nuvola di sole  3  3  - 27/01/2019 22:14:55
Qualcuno pensa di venire all'open day del corso TAR di Fratini il 2 febbraio?
Io parto da Napoli: c'è qualcun altro che parte da qui?

Da: Pino marittimo   7  4  - 28/01/2019 19:33:20
gli orrori di ieri sono facili da riconoscere e infatti a parte qualche revisionista decelebrato siamo tutti fermi nel condannare l'olocausto. Difficile e' riconoscere quelli di oggi e infatti si sorride di fronte al paragone tra i campi in libia dove vogliamo ricacciare questi poveretti e i lager nazisti...scusate non e' il luogo...

Da: annaapcm 29/01/2019 16:45:29
io pensavo di farlo on line per non perdere tempo, stavo cercando il programma del corso

Da: annaapcm  1  1  - 30/01/2019 12:20:17
Buongiorno,
scusatemi la domanda che per voi sarà sicuramente " terra terra", l'interesse l'egittimo è trasmissibile ai terzi?

Da: Ivanvinni   1  - 30/01/2019 13:04:30
Domanda invece interessante.
Ricordo di una sentenza di un paio di anni fa che diceva di no. Perché posizione indisponibile, di diritto pubblico ecc.
Ma francamente non vedo perché non possa cedersi almeno la posizione riguardante il risarcimento per la lesione dell'interesse legittimo.

Da: annaapcm 30/01/2019 13:32:04
Pensavo a questo. Se è  una posizione sostanziale la cui lesione riceve tutela risarcitoria, dovrebbe essere trasmissibile...

Da: Fontedelpoggio 30/01/2019 13:36:58
Se pensiamo alla voltura di un permesso di costruire l'interesse legittimo è sicuramente trasmisibile a terzi.

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